Giovedì 21 febbraio 2002 |
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Aula Magna scuola media Camozzi |
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Via Pinetti, 25 - Bergamo |
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ORE 20,30 |
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Come rendere sicuri i percorsi casa scuola: |
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città a misura di bambino |
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Intervento di Dario Manuetti - Esperto ecologia urbana |
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Lobiettivo principale dellincontro era proporre una
provocazione culturale sui temi dellambiente di vita urbano e sulla riconquista
degli spazi cittadini per dare risposta ai "bisogni sensoriali e motori, relazionali,
conoscitivi e affettivi" dei nostri figli.
La serata è stata introdotta dal dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo Camozzi e dalla successiva visione dei lucidi preparati da Cortinovis, curatore dellindagine - dei risultati dei questionari somministrati a genitori e alunni della scuola Papa Giovanni nel dicembre 2001. Successivamente Dario Manuetti - esperto di ecologia urbana dellassociazione "La città possibile" di Torino - ha lanciato le sue provocazioni con lausilio di diapositive: "La strada ha perso da tempo il suo ruolo di spazio vitale per i bambini, per i loro bisogni di gioco, di relazione, di esplorazione e di mobilità. I bambini devono concentrare tutta la loro attenzione sul traffico: ma non basta. Le loro capacità si sviluppano progressivamente, ma nessun bambino sarà mai allaltezza del traffico attuale. Per consentire ai bambini di andare a scuola da soli, senza essere accompagnati dai genitori, oggi è necessario che il comune prenda in considerazione i loro problemi nel tragitto casa-scuola e dia delle risposte nel quadro della pianificazione del traffico urbano. Alluscita di scuola, tutti insieme, è ancora più difficile recuperare la concentrazione necessaria per affrontare il tragitto scuola-casa. La pianificazione dei percorsi di scuola può divenire una realtà con la generalizzazione delle sistemazioni stradali ispirate ai principi della moderazione del traffico e si presta a forme di partecipazione che coinvolgono bambini, genitori, insegnanti e operatori della viabilità. I primi tratti di strada da rendere sicuri sono quelli davanti alla scuola, in modo da rendere laccesso alledificio agevole e fluido. Tutti hanno presente la ressa che ogni giorno accompagna lentrata e, soprattutto, luscita dalle lezioni ed i relativi problemi di circolazione. Può bastare a cambiare la situazione di sicurezza dello spazio davanti alla scuola un intervento sulla pavimentazione, da sopraelevare di qualche centimetro sul piano della carreggiata, lallontanamento delle auto in sosta, lintroduzione di transenne e/o fioriere a tutela dei pedoni. Un lavoro con i bambini sulla sicurezza dei percorsi di scuola costituisce anche loccasione per affrontare in termini concreti ed innovativi il tema delleducazione stradale, oggi di regola impostata in termini di puro e semplice "adattamento" dei bambini al traffico e concentrata su apprendimenti passivi di regole e comportamenti astratti e generici di scarsa efficacia ai fini della sicurezza. Uno dei principali obiettivi di ogni comune deve essere l'organizzazione di un ambiente favorevole alla marcia pedonale. La rivalutazione di questo modo di trasporto può contribuire in modo decisivo a decongestionare il sistema di trasporto pubblico e privato, specie per gli spostamenti di vicinato, che costituiscono una parte niente affatto trascurabile del totale degli spostamenti. Una pianificazione del traffico favorevole ai pedoni ha molti positivi effetti collaterali. Le strade "amiche dei pedoni" sono silenziose, sicure, hanno un aspetto gradevole, offrono spazio per alberi e per altro verde stradale. Il traffico pedonale assicura la vitalità economica del quartiere e della città. I pedoni necessitano spazio e protezione, di fronte ad una accresciuta invadenza e aggressività dell'auto. Ciò necessita una ridistribuzione degli spazi stradali, con una riduzione ad es. delle carreggiate in favore di un allargamento dei marciapiedi. Anche e soprattutto le strade principali devono ritrasformarsi in viali urbani; inoltre, spazio pedonale può essere recuperato attraverso una riorganizzazione dei parcheggi. La concezione degli spazi pubblici è oggi dominata dalla cultura dell'automobile. La scala di trattamento dei singoli luoghi deve invece essere pedonale, orientata ai caratteri di urbanità delle città. La sicurezza del traffico in generale e pedonale in particolare è uno degli obiettivi principali della pianificazione del traffico. Una efficace estensiva protezione pedonale è raggiungibile attraverso una diminuzione della velocità nelle zone interne dell'abitato. Questo obiettivo si può raggiungere attraverso la realizzazione di "vie residenziali" e di zone di "moderazione della circolazione" e la protezione rafforzata degli attraversamenti pedonali sulle strade principali." Al termine della serata è intervenuto il geometra Bondesan del Comune di Presezzo che ha mostrato le diapositive del progetto realizzato nel comune vicino Bergamo, avente come punto qualificante la "progettazione partecipata" di alcune zone pubbliche. Il geometra ha esposto difficoltà e punti forti di quellesperienza: fondamentale è stato, in questa esperienza, il contributo degli alunni e dei docenti della scuola che hanno realizzato delle bellissime giornate di simulazione per le vie del paese. Non è stato semplice, invece, superare la resistenza culturale (diffusa anche fra i tecnici) di fronte alle innovazioni di arredo urbano ispirate alla riduzione del traffico e della velocità.
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Associazione "La città possibile" Proprio per aiutare chi vuole muoversi attivamente per trasformare il proprio ambiente di vita, un gruppo di persone con esperienze e competenze in campi diversi (educazione, animazione sociale, comunicazione, formazione, ambiente, attività creative ed espressive, urbanistica e progettazione urbana) ha dato vita a La Città Possibile, associazione impegnata sui problemi della città, in particolare per:
L'associazione promuove e sostiene le iniziative di associazioni e gruppi di cittadini per:
Inoltre lassociazione progetta e realizza per amministrazioni pubbliche ed altri organismi:
A seguito di queste attività si sono costituiti gruppi di iniziativa nelle scuole (bambini, genitori, insegnanti) per trasformare cortili scolastici e gruppi di gestione di aree verdi e spazi gioco.
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