La progettazione partecipata

note metodologiche a cura di Monica Vercesi

La metodologia partecipata con i bambini si caratterizza per:

 

1)     la presenza di una figura adulta (che può essere un insegnante o un esperto in progettazione partecipata) che ha il compito di facilitare la comunicazione tra i vari soggetti (bambini, adulti, tecnici, ecc.) e di supportare i bambini nell’elaborazione di domande legittime, ovvero di “domande per le quali non si ha ancora una risposta” (Daniele Novara);

 

2)     la valorizzazione del punto di vista dei bambini e delle conoscenze e dei saperi di cui sono in possesso grazie al solo fatto di vivere in un determinato quartiere o, più in generale, ambiente;

 

3)     l’elaborazione “in itinere” delle attività che vengono svolte nei singoli incontri. Le caratteristiche della metodologia partecipata di cui al punto 1) e 2) rendono infatti impossibile una definizione a priori e nel dettaglio del percorso che verra’ svolto; 

 

4)     la creazione all’interno della classe di un clima rilassato e giocoso;

 

5)     l’utilizzo nel corso delle attività di strumenti espressivi differenti (disegni, testi, collage, foto, interviste, discussioni, plastici, ecc.) che favoriscano la partecipazione di tutti i bambini e non solo di quelli che, ad esempio, sono bravi a parlare;

 

6)     l’elaborazione di progetti condivisi e realizzabili: questo comporta la costruzione di occasioni nelle quali il bambino possa mettersi in relazione con i  punti di vista di altri soggetti: dai suoi compagni di classe, ai tecnici, agli altri abitanti del quartiere;

 

7)     il rispetto nei confronti del lavoro dei bambini che si deve manifestare, tra l’altro, con la presa in seria considerazione delle loro idee e proposte e con il mantenerli costantemente aggiornati sugli sviluppi del loro progetto. 

 

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