ARTICOLO 31
Non so cos'č
I rumori di questa cittā oggi si fanno musica,
la normalitā a volte in una sfumatura magica
e certamente era sempre davanti alla mia faccia,
solamente prima era trasparente ora č consistente,
ma non so che consiste, la mia esperienza non lo definisce,
la mia mente non ci riesce e inconfudabilmente esiste,
altro non m'interessa, ora che un cavaliere senza re ha
in bocca il sapore di una principessa e non č roba di
passioni e amore, č una pallina da ping-pong, e cuore
e testa sono i giocatori. Pensiero senza guida e senza
forma, lo lascio libero di andare ed č per questo ritorna.
E non so cos'č, so che č volato dappertutto
come i tuoi vestiti ieri sera prima di buttarsi a letto,
eppure era quello il loro giusto ordine.
Piacevolmente perdersi in un turbine,
che sia l'inizio oppure il termine. La mia sorpresa
nel tuo sguardo in quell'invito, da una manciata
d'ore č nato un pezzo d'infinito. L'estensione del tempo
č relativa, seņorita, č stata roba di una sera,
per una falena un amore di un'intera vita, alta come
le frequenze del mio twiter. Tu starai in quel cubo
con il tubo ed io in questo cono con il wufer.
Vivrō amore nomade perchč ho un cuore zingaro,
in un libro con un nuovo capitolo, in bilico fra pericolo e
miracolo.
Non č un bluff se sto puntando forte 'sto poker con la sorte,
oggi c'ho buone carte. Ogni sbattimento č sinonimo di vitalitā,
felicitā, chissā sarā un caso, come la tua bellezza
che č sinonimo di arte, la testa a parte, un viaggio bello
stavolta,
a briglia sciolta. Sono storto io o č la cittā che si č capovolta?
Il mondo č una conchiglia, ascolta che pace,
produce l'eco della tua voce e non so perchč nč cos'č ma mi piace.