Alla squadra del mio Paese
di Massimo Foschi
Il cammino è più stanco nel pomeriggio dell'estate.
Qui, al campo sportivo di Busto Garolfo, su una panchina, mi siedo.
Sfilano i bambini e i ragazzi ad uno ad uno, hanno sguardi seri.
Hanno le gloriose maglie granata come le migliaia di ragazzi che li hanno preceduti negli anni.
I tacchetti sull'asfalto sono leggeri come il soffio del vento.
Inizia la partita.
"Oggi sarà dura!" dice qualcuno.
I ragazzi gridano, corrono, sfiorano il gol di poco.
Chiudo gli occhi solo un attimo. Sento una voce "Forza magica Bustese!".
Altre grida. Poi, il silenzio...
Bustese, il tuo è un colore belissimo, antico.
Granata... Amaranto... sei fuoco, passione, sei come il vino che inebria la mente.
Mi risvegliano voci lontane "E' finita"... "Abbiamo vinto"... "La segnaa ul nùmer votu".
I giocatori festeggiano e lentamente la gente se ne va contenta.
Rimango ancora un poco seduto a respirare l'aria della sera.
Sento il caldo sole dell'estate sul viso, un sole granata e forte, che ora mi sorride e mi saluta, al tramonto.
Ciao Bustese... non stancarti mai di battere forte, vecchio cuore granata...