Creedmore, la fine dell’avancarica
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di Giuseppe Zoppi
Nel
1874 il poligono di tiro di Creedmore, presso la città di New York, ospitò una
gara di tiro a lunghe distanze che venne seguita e documentata da tutti i
giornali degli Stati Uniti e dell’Impero Britannico ed ebbe una risonanza mai
vista in tutto il mondo anglosassone. Nessun evento sportivo prima di quella
data aveva mai ricevuto tanta attenzione.
Anche
se tutti erano quindi venuti a conoscenza del risultato della gara, pochi
avevano capito che la manifestazione sportiva aveva segnato la fine di un’epoca
per quanto riguarda le armi da fuoco individuali ed il modo di produrle.
Tutto
ebbe inizio sull’altra sponda dell’Oceano Atlantico: una fortissima squadra
irlandese di tiro che dominava le gare di tiro in Irlanda e Gran Bretagna
decise di lanciare una sfida ai tiratori americani, chiedendo di confrontarsi
con loro in un “campionato del mondo” alle distanze di 800, 900 e 1000 iarde.
Una iarda equivale a 0,91 metri, si trattava perciò di misure di tutto
rispetto, specialmente se teniamo conto della bassa velocità e della scarsa
tensione di traiettoria delle carabine di allora.
La
squadra irlandese era guidata dal capitano Walker, ma il suo componente più
prestigioso era senza dubbio John Rigby, famoso armaiolo di Dublino, che era
anche il costruttore delle carabine usate dal team. Erano tutte armi ad
avancarica, prodotte artigianalmente con estrema cura appositamente per il tiro
a lunga distanza. Nel 1874 esisteva già la cartuccia metallica ed esistevano
diversi tipi di fucili a retrocarica, sia a colpo singolo che a ripetizione.
Era
però opinione comune che il tiro di precisione ai massimi livelli fosse
possibile solo con armi ad avancarica e che le carabine a retrocarica,
specialmente se prodotte da fabbriche d’armi e non da artigiani qualificati,
non fossero in grado di competere con avancariche come quelle costruite da John
Rigby.
La situazione in cui si
trovavano i tiratori americani era ben diversa. Gli statunitensi avevano
accettato la sfida con entusiasmo, senza considerare il fatto che semplicemente
non disponevano di carabine di precisione che potessero renderli competitivi
nelle gare a 800 iarde ed oltre. Due fabbriche d’armi americane si impegnarono
a produrre, nel breve lasso di tempo di pochi mesi, le carabine per il team di
casa. Le fabbriche in questione erano Sharps e Remington. Una volta completate,
le armi si presentarono come una doppia eresia per il mondo dei tiratori: erano
a retrocarica ed uscivano da strutture produttive che, confrontate con quella
di Rigby, potevano essere definite industriali.
La squadra irlandese arrivò a
New York il 16 di settembre ed ebbe una decina di giorni di tempo da dedicare al
turismo ed alla pratica nel poligono di Creedmore.
La gara iniziò alle ore 10 e
30 del 26 settembre, davanti ad un pubblico di circa 10.000 spettatori, con le
tre sessioni di tiro: prima a 800, poi a 900 ed infine a 1000 iarde.
Il risultato rimase incerto
fino all’ultimo tiro a 1000 iarde e decretò la vittoria della squadra americana
con uno scarto di soli 3 punti, cioè 934 contro 931. Fu determinante l’errore
di un tiratore irlandese che sparò un colpo su un bersaglio che non era il suo.
Risultò un quattro, ma trattandosi di un altro bersaglio fu naturalmente
contato come zero. Se il colpo avesse colpito il cartello giusto, la squadra
irlandese avrebbe totalizzato quattro punti in più ed avrebbe vinto per 935
contro 934.
Ecco i punteggi per ogni
tiratore:
U.S.A.
Irlanda
Fulton 171 Rigby 163
Yale 162
Hamilton 160
Bodine 158 Wilson 160
Gildersleeve 155 Milner 154
Hepburn 149 Johnson 150
Dakin 139 Walker 144
Totale 934 Totale 931
Come si può vedere la gara
terminò con una sostanziale parità e la vittoria fu sempre comunque alla
portata della squadra europea, ma tre fatti apparvero ormai chiari agli occhi
di tutti.
I tiratori americani si
imposero come competitori ad altissimo livello, capaci di competere con la
migliore squadra di tiro del vecchio continente.
La carabine a retrocarica si
dimostrarono in grado di superare le avancariche anche nella precisione di
tiro, cancellando anche l’ultimo vantaggio che veniva ancora riconosciuto ai
“muzzleloaders”.
Infine Sharps e Remington
riuscirono, in breve tempo, a sfornare carabine in grado di competere con i
pezzi costruiti nientemeno che da John Rigby, rendendo evidente a tutti le
possibilità produttive delle industrie americane che nei decenni successivi
avrebbero imposto gli Stati Uniti come prima potenza industriale al mondo.
E’ interessante osservare la
posizione di tiro di Henry Fulton, che realizzò il miglior risultato
individuale con 171 punti. Il tiro da posizione supina è stato ormai abbandonato,
ma al tempo della gara argomento di questo scritto era abbastanza comune tra i
tiratori di carabina d’oltreoceano.
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