Le celle di Peltier, che prendono il nome proprio dal loro inventore, sono dispositivi in grado di generare freddo o caldo. Allo stato attuale sono dispositivi piuttosto piccoli e poco pesanti. Questi dispositivi, si possono anche trovare con la sigla TEC: Thermo Electric Cooling. Possono essere paragonate a delle pompe di calore, poiché portano il calore da una superficie all’altra. L’effetto è che la prima superficie sarà molto fredda e la seconda molto calda. Il principio di funzionamento è il seguente: facendo passare una tensione continua attraverso due conduttori di diverso materiale, da un lato viene assorbito calore, dall’altro viene ceduto.

L’efficienza di una Peltier è data proprio dalla differenza di temperatura che riesce a creare tra le sue due superfici.

 

 

Chiaramente se il lato caldo si riscalda troppo, va a riscaldare anche quello freddo. Per questo è necessario un dissipatore di calore sufficientemente ampio.

Variando la polarità di alimentazione si inverte anche il procedimento di scambio del calore. Il lato caldo e quello freddo saranno invertiti.

 

Questi dispositivi richiedono un’alimentazione CONTINUA, solitamente circa 15V, con un assorbimento di corrente piuttosto notevole e variabile tra i 5 e 11 ampere. L'assorbimento di una così elevata corrente, inizialmente è stato un problema notevole. Per risolverlo si è deciso di usare dei relè, (interruttori elettro-meccanici comandati elettricamente da una bobina esterna). Tale bobina sarà comandata dalle linee provenienti dal PIC relative all'alimentazione diretta o inversa delle celle di Peltier.

Per rendere il circuito più sicuro ed efficiente si è deciso inoltre di utilizzare un transistor, che ha il compito di comandare il relè.

Quando la linea proveniente dal PIC è a livello ALTO (5 V), il transistor si satura, il relè viene alimentato a VCC (15 V), la bobina si eccita e gli interruttori vengono chiusi.
Da notare che uno dei due strami dei due interruttori sono collegati a un alimentatore, che fornirà 15 V e 7-8 A. Quando lo switch è chiuso, le celle sono alimentate dall'alimentatore e non dalla linea del PIC. Nel momento in cui quest'ultima è a 0 V, il transistor non va in saturazione e le celle non sono alimentate.

E' necessario creare un altro circuito uguale a questo. Infatti uno è relativo alla cella di riscaldamento e uno è relativo al raffredamento. Il riferimento a massa proviene dalla basetta del PIC.