Sentendo la reina che Emilia della sua novella s'era diliberata e che
ad altri non restava a dir che a lei, se non a colui che per privilegio
aveva il dir da sezzo, così a dir cominciò: quantunque, leggiadre donne,
oggi mi sieno da voi state tolte da due in su delle novelle delle quali
io m'avea pensato di doverne una dire, nondimeno me n'è pure una rimasa
da raccontare, nella conclusione della quale si contiene un sì fatto
motto, che forse non ci se n'è alcuno di tanto sentimento contato.
Dovete adunque sapere che né tempi passati
furono nella nostra città assai belle e laudevoli usanze, delle quali
oggi niuna ve n'è rimasa, mercé dell'avarizia che in quella con le ricchezze
è cresciuta, la quale tutte l'ha discacciate. Tra le quali n'era una
cotale, che in diversi luoghi per Firenze si ragunavano insieme i gentili
uomini delle contrade e facevano lor brigate di certo numero, guardando
di mettervi tali che comportar potessono acconciamente le spese, e oggi
l'uno, doman l'altro, e così per ordine tutti mettevan tavola, ciascuno
il suo dì, a tutta la brigata; e in quella spesse volte onoravano e
gentili uomini forestieri, quando ve ne capitavano, e ancora de'cittadini;
e similmente si vestivano insieme almeno una volta l'anno, e insieme
i dì più notabili cavalcavano per la città, e talora armeggiavano, e
massimamente per le feste principali o quando alcuna lieta novella di
vittoria o d'altro fosse venuta nella città.
Il poeta Guido
Cavalcanti tra le arche di San Giovanni
Disegno a penna e
acquerello nel ms. It. 63, c. 203 v,
Bibliothèque Nationale, Parigi |
Tra le quali brigate n'era una di messer Betto
Brunelleschi, nella quale messer Betto è compagni s'eran molto
ingegnati di tirare Guido di messer Cavalcante de'Cavalcanti, e
non senza cagione; per ciò che, oltre a quello che egli fu un de'migliori
loici che avesse il mondo e ottimo filosofo naturale (delle quali
cose poco la brigata curava, sì fu egli leggiadrissimo e costumato
e parlante uomo molto, e ogni cosa che far volle e a gentile uom
pertenente, seppe meglio che altro uom fare; e con questo era
ricchissimo, e a chiedere a lingua sapeva onorare cui nell'animo
gli capeva che il valesse. Ma a messer Betto non era mai potuto
venir fatto d'averlo, e credeva egli co'suoi compagni che ciò
avvenisse per ciò che Guido alcuna volta speculando molto astratto
dagli uomini diveniva. E per ciò che egli alquanto tenea della
oppinione degli epicuri, si diceva tra la gente volgare che queste
sue speculazioni eran solo in cercare se trovar si potesse che
Iddio non fosse. |
Ora avvenne un giorno che, essendo Guido
partito d'Orto San Michele e venutosene per lo corso degli Adimari infino
a San Giovanni, il quale spesse volte era suo cammino, essendo quelle
arche grandi di marmo, che oggi sono in Santa Reparata, e molte altre
dintorno a San Giovanni, ed egli essendo tra le colonne del porfido
che vi sono e quelle arche e la porta di San Giovanni, che serrata era,
messer Betto con sua brigata a caval venendo su per la piazza di Santa
Reparata, veggendo Guido là tra quelle sepolture, dissero: - Andiamo
a dargli briga -; e spronati i cavalli a guisa d'uno assalto sollazzevole
gli furono, quasi prima che egli se ne avvedesse, sopra, e cominciarongli
a dire:- Guido tu rifiuti d'esser di nostra brigata; ma ecco, quando
tu arai trovato che Iddio non sia, che avrai fatto?
A' quali Guido, da lor veggendosi chiuso,
prestamente disse: - Signori, voi mi potete dire a casa vostra ciò che
vi piace - ; e posta la mano sopra una di quelle arche, che grandi erano,
sì come colui che leggerissimo era, prese un salto e fussi gittato dall'altra
parte, e sviluppatosi da loro se n'andò.
Costoro rimaser tutti guatando l'un l'altro,
e cominciarono a dire che egli era uno smemorato e che quello che egli
aveva risposto non veniva a dir nulla, con ciò fosse cosa che quivi
dove erano non avevano essi a far più che tutti gli altri cittadini,
né Guido meno che alcun di loro.
Alli quali messer Betto rivolto disse:
- Gli smemorati siete voi, se voi non l'avete inteso. Egli ci ha detta
onestamente in poche parole la maggior villania del mondo; per ciò che,
se voi riguardate bene, queste arche sono le case de' morti, per ciò
che in esse si pongono e dimorano i morti; le quali egli dice che sono
nostra casa, a dimostrarci che noi e gli altri uomini idioti e non litterati
siamo, a comparazion di lui e degli altri uomini scienziati, peggio
che uomini morti, e per ciò, qui essendo, noi siamo a casa nostra.
Allora ciascuno intese quello che Guido
aveva voluto dire e vergognossi né mai più gli diedero briga, e tennero
per innanzi messer Betto sottile e intendente cavaliere.
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