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Via alla pagina principale Sesta Giornata, Novella decima

Simone Martini,  Arcangelo Gabriele, particolare della Visitazione, Galleria degli Uffizi, Firenze L’incipit della novella fornisce informazioni su luoghi e personaggi. Il corpo del racconto presenta uno schema ad incastro, in quanto, nel racconto principale, se ne inserisce un altro, quello di frate Cipolla, che costituisce una sorta di analessi, in cui egli narra la sua finta ed avvincente avventura che coinvolge il popolino. La fabula non coincide perfettamente con l’intreccio. Sono presenti frequenti ed ampie scene, in cui il tempo del racconto è uguale al tempo della storia. Il narratore cede più volte la parola al personaggio di fra Cipolla, dandogli modo di raccontare da solo, mediante il discorso diretto, la propria esperienza, servendosi della sua retorica. Il tempo del racconto è più breve rispetto al tempo della storia. Infatti, successivamente a una pausa introduttiva che presenta la situazione a linee generali, il narratore si serve di strumenti, quali il sommario, per riassumere avvenimenti importanti per lo svolgimento della storia,ma che non è necessario descrivere dettagliatamente. (Francesca Rappocciolo)

La storia si svolge nell’arco di una sola giornata fino alle tre del pomeriggio (ora nona). La narrazione è fluida e tende a sottolineare i rapporti consequenziali che legano tra loro le vicende in quanto, nella novella, è presentato prima il luogo in cui si svolge l’azione, i personaggi, la beffa dei due giovani certaldesi e infine il racconto, presentato da frate Cipolla, inventato e che si può assimilare ad una analessi. Non sono presenti molte scene, ad eccezione della lunga sequenza-monologo narrata dal frate ai popolani. Vi è presente una lunga pausa iniziale in cui vengono descritti Certaldo e i personaggi della novella. (Giorgia Grandi)