Innanzitutto è
molto rilevante il fatto che l’autore attribuisca la memoria della vicenda ad
un anziano autorevole, coppo di Borghese Domeniche, un esponente dell’antica
nobiltà, realmente vissuto nel ‘300. Questa scelta di ambientare la vicenda
nel passato sottolinea l’idea dell’autore secondo la quale ormai il ceto
nobiliare era pressoché sulla via di scomparire.
Nel
testo prevale fondamentalmente l'evento principale della narrazione, ovverosia
la sequenza in cui Federigo invita a cena Monna Giovanna. Le altre parti della
novella sono composte dalla breve premessa di Fiammetta e dall’antefatto,
in cui viene presentata la vicenda. In quest’ultimo sono presenti alcune ellissi,
inevitabili per riassumere una vicenda prolungata, e la possiamo riconoscere
nell'espressione “ora avvenne un dì…". Nella conclusione
abbiamo una sintetica informazione concernente il fatto che Federigo
diventerà un abile massaio. (Debora Pessarelli) |
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