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Quinta Giornata, Novella ottava
Il luogo
dove ha svolgimento la vicenda come del resto accade in tutte le novelle di
Boccaccio è (un luogo) reale. La prima parte si svolge a Ravenna, mentre il resto della novella è ambientato a Chiassi, un luogo tre miglia distante da questa città. Si può notare che il cambiamento di ambiente che il cambiamento di ambiente ha diversi significati: in primo luogo potrebbe simboleggiare il riflesso della psicologia di Nastagio che, andando via da Ravenna, cerca di dimenticare la donna amata. |
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Inoltre il
cambiamento di scena è parallelo alla fine di una sequenza quindi
all’interruzione del ritmo narrativo ed infine è un segnale di variazione
tematica, dato che, grazie alla visione che avverrà di lì a poco, ci sarà
un cambiamento, in Nastagio a livello di consapevolezza della propria
situazione;e tutto questo darà una svolta ed influenzerà in modo decisivo
il futuro.
Il narratore non si perde mai in grandi descrizioni, l’unico luogo che viene ritratto è il bosco. Proprio a causa di questa unicità il bosco assume grande importanza: è un boschetto molto folto di arbusti e di rovi che può anche simboleggiare lo stato d’animo in cui si trova Nastagio, oppure potrebbe essere un’anticipazione alla infernale visione che presto avrà Nastagio. La selva di questa novella è un luogo di rilevazione del meraviglioso soprannaturale ( la caccia infernale), ma contemporaneamente è rappresentata come luogo di uno spettacolo profano, come scenario, cioè, di un banchetto cortese in cui Nastagio volge a proprio profitto la visione. La desacralizzazione dell’exemplum si accompagna ad una trasformazione in senso laico e mondano della selva dantesca e cavalleresca. (Un'altra piccola descrizione è presente più avanti, nel corso della storia ed è la descrizione del banchetto: in particolare della disposizione dei posti dei commensali. Nastagio infatti fa in modo che la nobile Traversari sia proprio di fronte al luogo in cui avverrà la crudele scena ed il tutto sembra rispecchiare una scenografia teatrale; inoltre bisogna sottolineare che un luogo aperto.) (Maria Chiara Rignanese) Per quanto concerne lo spazio, siamo in presenza di luoghi reali come Ravenna, Chiassi e la pineta. Quest’ultimo, da luogo reale si trasforma in immaginario in quanto diventa lo scenario di una visione fantastica, irreale, che a Nastagio appare tuttavia quasi vera. Secondo il mio parere, questa scena riflette moltissimo la psicologia di quel momento di Nastagio perché mentre osserva l’evolversi della scena, pensa all’amata e a quanto male il suo rifiuto gli stia facendo. La visione è molto triste, dolorosa e drammatica e anche se questi aggettivi possono risultare a prima vista esagerati o poco appropriati, rispecchiano benissimo lo stato d’animo presente nel suo animo. Nastagio, inoltre, sembra utilizzare lo spazio come un regista, soprattutto nella pineta, nel quale vuole allestire un palco sul quale viene inscenata la visione, e un pubblico che osserva il tutto in modo frontale. (Giorgia Previati) |