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Il tempo è unitario: tutto si svolge in ventiquattro ore e più precisamente in una nottata. Infatti non vi sono analessi o prolessi, il tempo della storia coincide col tempo del racconto, il quale procede a ritmo serrato, quasi come un racconto giallo tendente al comico.
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Boccaccio non usa particolari escamotage, quali pause o ellissi, ma si serve della suspense. Quest’ultima scaturisce dal fatto che la narrazione è condotta dal punto di vista del protagonista: ne consegue che il lettore vive le avventure di Andreuccio dalla sua prospettiva, restando spesso deluso nelle sue aspettative.
Questa situazione è essenziale per creare il clima di ambiguità, sospensione e sorpresa che domina l’intreccio, e fa sentire l’incidenza dell’imprevedibilità della Fortuna. Da notare la presenza di scene nelle quali il giovane ingenuo si confronta con i suoi avversari, ed è appunto tramite queste parti dialogate e i pensieri di Andreuccio, che il lettore può assistere al suo cambiamento. (Alice Aldini)