Urania Celeste 

sito di Fabia  Zanasi

Le traduzioni di Alessandro Natucci

                                           La fonte del Clitumno

                                                                           



Cajo Plinio al suo caro Romano


Hai mai visto la fonte del Clitumno? Se non ancora, come credo (altrimenti me ne avresti parlato), vai a vederlo; vi sono stato solo di recente e mi pento di avere aspettato: un colle non molto alto si erge (sulla pianura), all’ombra di un bosco di antichi cipressi; ai suoi piedi sgorga la fonte, che scorre in più rivi l’uno diverso dall’altro, ma che si allarga poi  e forma un bacino, così puro e chiaro, che potresti contare le monete che vi si gettano, e i sassolini che brillano sul fondo; e di lì discende, non per la pendenza del terreno, ma per la sua stessa abbondanza e quasi trascinata dal suo peso. 

È ancora una fonte, ma subito diventa un amplissimo fiume, sul quale transitano le  barche che seguono la corrente e quelle che vanno in senso contrario, ed é così rapido, che, se si procede seguendo il fiume, non sono necessari i remi, per quanto il fondo sia quasi pianeggiante; ma, in senso contrario, si può navigare solo con una dura fatica di remi e di pertiche. Piacevole in ogni caso per chi naviga allo scopo di divertirsi e per passatempo: si può, infatti, alternare, a piacere, la fatica al riposo. 

Le rive sono ricoperte in gran numero da frassini e da pioppi, che la trasparenza del fiume fa vedere come se fossero immersi in un verde fondale. Il freddo dell’acqua potrebbe gareggiare con la neve, e così pure il colore. 

La fonte del Clitumno


Alberi riflessi nella fonte
Nei pressi vi è un tempio, antico e venerabile: vi sta lo stesso Clitumno, adorno della toga pretesta, Nume benefico e fatale, come dimostrano le sorti; attorno vi sono numerosi tempietti con le immagini di vari dei: ciascuno di loro ha il suo culto, il suo nome, ed alcuni anche la propria fonte; oltre alla principale, infatti, quasi progenitirice di tutte, ve ne sono altre, di portata più piccola, che confluiscono però nello stesso fiume; e questo si può attraversare per mezzo di un ponte, che segna il confine della zona sacra. Nella parte superiore della zona profana si può soltanto navigare, nella parte sottostante si può anche nuotare.
Gli abitanti di Spello, ai quali il divo Augusto diede in dono questo luogo, offrono il bagno e l’albergo a pubbliche spese. E non mancano le ville, che adornano le rive del fiume, attratte dalla sua  bellezza. Insomma tutto è in grado di dare piacere; e potrai anche studiare e leggere, scritti su ogni colonna e su ogni parete, un’infinità di pensieri, dai quali quella fonte e quel dio sono celebrati. Molti li apprezzerai, di alcuni avrai occasione di riso: ma, conoscendo la tua umanità, non riderai di alcuno di essi. Stammi bene.