Per
le ragioni più svariate: per ridere, sorridere, piangere e pensare.
Avevo iniziato chiedendo aiuto ad ogni visitatore. Le indicazioni per
qualcosa che valesse la pena essere letta. Ecco qui. Non è una
classifica ma una raccolta in ordine cronologico di scoperta. Buona
lettura.
Ecco chi sono i blogghers che vogliono contribuire a colonizzare il nuovo Principato di Mareterra e quali sono le loro funzioni istituzionali. Tutti siete invitati a farne parte, basta scegliervi il ruolo che più vi piace e che non sia stato ancora ricoperto. Mara2003
è stata incaricata di raccogliere le adesioni e di inserirle
nell'organigramma qui sotto riportato. Cliccateci sopra per scaricarlo.
Io che sono l'uomo più buono della terra (spero che kidgloves non mi
citi per plagio) vi faccio questo regalo. E' una delle poche cose che
mi fa pensare a Dio. Per due motivi: il primo è che solo grazie a Dio
possono esistere queste meraviglie; il secondo è che non può esistere
un Dio capace di togliercelo dalla Terra, prima o poi.
Qui,
invece, sottopongo alla vostra attenzione un esempio di bel canto
interpretato da un'amica simpaticissima che bazzica il nostro ambiente.
A giudicare dallo stile, direi che non peccheremmo di sovrastima se la
annoverassimo tra le migliori interpreti del nostro tempo di una Casta
Diva. Ed ecco a voi .... ILIKE!
Egometro
L'apparenza inganna
Avviso momentaneo a tutti i naviganti
OGGI 3,75 APRILE 1997
HO SCOPERTO DI AVERE IL POLLICE OPPONIBILE!
QUALCUNO SA DIRMI QUANDO MI SONO EVOLUTO?
OGGI MI SENTO NATURALE, SENZA CONSERVANTI. ANCHE UN PO' AZEOTROPICO.
AVVISO IMPORTANTISSIMO: (la entraable transparencia de tu querida presencia) Il
tono con cui mi esprimo su certe cose appare sentenzioso. Me ne
dispiaccio, è un mio difetto. Lungi da me l'idea di essere il custode
della verità assoluta. Se qualcuno dovesse sentirsi offeso, me ne scuso
in anticipo. E lo faccio lasciando a tutti possibilità di replica. Sono
anche pronto a ricredermi se il mio interlocutore avrà argomenti e
garbo per convincermi del contrario.
Chi ci scruta dall'EST?
Si chiede gentilmente ai signori che si collegano dalla Romania
di manifestarsi e, compatibilmente con i loro impegni, commentare se
trovate questo blog interessante oppure lo state studiando come caso
patologico.
Grazie
Mi accorgo ora su clustrmaps.com (ho la mappa nella colonna di sinistra) che anche dal Brasile c'è stato un avvicinamento. Stai a vedere che mi tocca scrivere in esperanto!
Nel frattempo ringrazio Tanks per
avermi insegnato a tradurre il mio blog in inglese tramite il link che
è a lato (english version). La traduzione fa venire il mal di testa ma
è meglio che niente.
FINALMENTE ... Inviato da:MUSICANTE_0 (19 febbraio 2007)
Libera,
contro le mafie, per la XII giornata, il 21 marzo 2007, ha
scelto Polistena, in Calabria, cittadina al centro della Piana di
Gioia Tauro, un territorio tra i più importanti della regione per le
sue potenzialità economiche e sociali ma condizionato anche dalla
presenza della criminalità organizzata.
UN ULTERIORE AVVERTIMENTO: MOLTO
SPESSO CAPITA CHE I COMMENTI, SOPRATTUTTO DEGLI AMICI VISITATORI, SIANO
MOLTO PIU' BELLI DEI POST. ADDIRITTURA POSSONO ESSERE OFF TOPICS,
RENDENDO IL POST ANCHE IMPREVEDIBILE. TUTTO QUESTO E' ARRICCHIMENTO AL
BLOG E VE NE RINGRAZIO. PER QUESTO MOTIVO CONSIGLIO A TUTTI I VISITATORI DI SCORRERE I COMMENTI A CACCIA DI SORPRESE.
Trackback e commenti al Messaggio #42
Messaggio N°42
Tags: Sassi
2 Febbraio 2007 - 17:07
Teoria della relatività ... su Upmariner Channel
Ogni
opinione, non volutamente retorica, ha pari dignità nel mondo delle
idee. Tutte possono essere giuste, a seconda del punto di vista.
Parafrasando uno scienziato, che stimo non poco, oserei dire: tutto è
relativo!
Soffermandomi nel blog di pelino55 mi accorgo del titolo di un post che attira la mia attenzione LA NEUTRALITA' DELLA SCIENZA. Il titolo è ironico e punta il dito accusatorio su una scienza che neutrale non è, anzi si macchia di delitti orribili.
Il
mio commento "Comunque ... neutralità dell'uomo che sfrutta la scienza.
Forse è più corretto" voleva portare una precisazione sul fatto che
sono gli uomini che sbagliano e non la "conoscenza", parola da cui essa
deriva. Mi piace ricordare la frase riportata da wikipedia sul concetto
di scienza secondo Galilei:"Scienza è il distinguere quello che si sa
da quello che non si sa".
Riconoscendo
in pelino55, come da egli stesso ribadito, l'intenzione della
provocazione nel titolo scelto (e come potrei non condividere questa
opportunità) mi trovo però a dissentire sulla sua ulteriore
precisazione: "... omissis ... En passant, trovo comunque
sbagliata anche la frase sulla neutralità dell'uomo che sfrutta la
scienza, come se questa fosse un'entità astratta. Mi spiace che quei
pochi scienziati che leggono questo blog si siano sentiti offesi,
d'altra parte la bomba A e le sue discendenti più distruttive non sono
state mica progettate da qualche metalmeccanico. Qualche responsabilità
esiste."
Io credo che la scienza sia un concetto astratto, come
la giurisprudenza o l'architettura. Non possiamo dire che gli errori
siano parte integrante di questi concetti qualora ci siano errori da
parte di scienziati, giuristi o architetti. Per quanto riguarda gli
scienziati che si sentono offesi leggendo il post di pelino55, credo
che abbiano tanti altri motivi per sentirsi offesi, molti dei quali
determinati dagli errori di colleghi o presunti tali. Potrebbe
essere giusto chiamare scienziati coloro che lo fanno per soddisfare la
propria sete di sapere scientifico (basato su prove oggettivamente
condivisibili) e radiare dalla categoria chiunque provi a sfruttarne le
conoscenze per uso personale. Però, questo sarebbe un taglio difficile
e doloroso. Allora lascerei alla Scienza il ruolo puro di motore del
sapere, sperando che non si inceppi o prenda fuoco, e agli scienziati
il compito di assicurarne il progresso, compatibilmente con vincoli
etici e morali delineati dall'intera società.
Dal
momento che non sono sicuro di essere io nella ragione, e dare torto a
pelino55 (ma forse anche lui avrebbe dato la stessa versione, se solo
avesse avuto più tempo e voglia), chiedo un parere non di parte a tutti
coloro che vogliano esprimersi a tal riguardo.
P.S.
Ogni riferimento a blog e commenti realmente esistiti è veramente
voluto. La mia però non vuole essere assolutamente una provocazione, ma
un sasso per vedere l'effetto che fa. Non nascondo nemmeno la mano.
Non ho capito
nemmeno la domanda...io sono ferma sul concetto che la pistola (e di
conseguenza lo scopritore della polvere da sparo che ha, a sua volta,
consentito l'invenzione del revolver) sia innocente e il colpevole è
solo colui che con essa uccide...insomma la scienza è neutrale ed è
scoperta e conoscenza... le sue applicazioni (alcune almeno) possono
essere sbagliate e così sbagliano gli scienziati che in tal modo le
applicano...anche se stò pensando che a volte, nel campo delle cose che
non conosciamo, si possoo scoprire "fenomeni" che apparentemente sono
pericolosi o negativi, mentre possono avere risvolti che costituiranno
passi avanti per l'intera umanità... però Up, anche se ni stò
circonvolendo sono orgogliosa della tua profondità di
"scienziato"....;-)))
Grazie per
essere orgogliosa di me, ma troppa fiducia. Va da se che se fossi stato
l'inventore della pistola qualche dubbio sulla pericolosità
dell'invenzione l'avrei avuto. Io, personalmente, avrei avuto qualche
remora a diffondere l'invenzione. Ciao ciao.
...ma
dai...Quando hanno inventato la polvere da sparo, se non vado errata,
ci hanno fatto degli stupendi fuochi d'artificio....(e va bè, poi ci
hanno anche fatto saltare in aria qualcuno, ma la colpa è
dell'inventore?)...la pistola poi, è servita per procacciarsi
facilmente del cibo (e va bè, poveri animali...) inoltre ci si può
giocare a centrare il bersaglio...(e qui non si fà male nessuno!)
insomma non è il mezzo, nè l'inventore del mezzo che deve andare
all'inferno....o no?
Inviato da ilmondodiAle il 02/02/07 @ 20:58 via WEB
La scienza
non può stabilire la definitiva verità di alcuna teoria, ma solo la
falsità di alcune da essa vagliate. Lo scienziato, attraverso la
falsificazione delle supposizioni, si avvicina gradualmente alla
realtà. Poi accade che le teorie trovino un'applicazione sbagliata che
favorisce il tornaconto personale piuttosto che il benessere della
comunità...ma questo mi sembra un problema di ordine morale che esula
dal tema del sasso lanciato. In realtà, il concetto di scienza
storicamente relativa, si fonda su presupposti oggettivi che portano lo
scienziato a realizzare un progressivo approfondimento della materia o
realtà naturale che, tuttavia, non può essere colta nella sua essenza
da nessuna categoria scientifica storicamente data. Io non ho
competenze in materia, ma potrei ritenere che uno scienziato si
approccia alla conoscenza utilizzando una delle strategie alla base dei
processi di apprendimento, ossia per "tentativi ed errori". Non
sgridarmi Mr Up se ritieni che abbia detto una "baggianata":-)). Ti
auguro una buona serata, Ale.
Cosa c'è
dietro una scoperta scientifica? L'osservazione di un fenomeno e la
successiva elaborazione di una teoria a sostegno della comprensione dei
meccanismi attraverso cui si manifesta il fenomeno. Queste teorie sono
enunciate attraverso l'uso di un linguaggio matematico e possono essere
incomplete ma non sbagliate. Altrimenti non può reggere il ruolo di
teoria. La mia prima lezione di chimica si apre così: "vorrei
annunciarvi che tutto quello che vi spiegherò durante il mio corso di
chimica in realtà non esiste ma è un modello matematico che si avvicina
il più possibile a quello che le nostre menti limitate riescono a
cogliere della realtà". Questi modelli non sono assoluti ma tendono ad
essere, nella maggioranza dei casi e nel corso degli anni, integrati e
mai del tutto demoliti. Prima della elaborazione di una teoria e della
sua validazione io costruisco una serie di processi logici, di
condizioni matematiche, che deve essere soddisfatta affinchè possa
ritenere la teoria soddisfacente. Poi la sottopongo ad un numero
variabile di altri colleghi dispersi per il mondo, chiamati referee
(arbitri), molto critici nei miei confronti perchè c'è sempre un po' di
sana competizione. Anche dopo aver superato il vaglio di questa schiera
di scienziati che porta alla pubblicazione della mia teoria su una
rivista più o meno prestigiosa, l'esame più duro sarà quello che
coinvolgerà tutta la comunità scientifica. Non vedo in tutto questo
processo solo una sequenza di tentativi ed errori, anche se è una
attività di ipotesi e validazioni o confutazioni. Sembra quasi di
lanciare per aria un dado sperando che prima o poi esca il sei. Diciamo
che il nostro dado è un po' truccato, in quanto percorriamo strade da
noi precedentemente tracciate. Molto spesso le grandi scoperte
avvengono per caso, però la grande maggioranza è frutto di studi mirati. Scusami se sono stato prolisso ma mi sono lasciato andare.
Inviato da ilmondodiAle il 05/02/07 @ 22:39 via WEB
La mia
osservazione è nata dal considerare l'errore come la strada attraverso
la quale procede il cammino dell'uomo verso la verità, ovvero verso
soluzioni che si dimostrano sempre più efficaci, più valide.
Il motto galileiano era "provando e riprovando": si impara attraverso
gli errori. A supporto di questa affermazione, mi viene in mente la
metafora di Einstein e l'ameba, dove è evidente che l'uomo e l'animale
procedono utilizzando lo stesso metodo e cioè per prove ed errori, ma
sono guidati nelle loro azioni da una logica diversa. Einstein, una
volta individuati gli errori, impara dalla loro scoperta e poi li
elimina, l'ameba, invece, muore con le sue soluzioni sbagliate.
Ho azzardato troppo nel ritenere che il concetto di errore, che la
Montessori chiama "Signor Errore", potesse avere lo stesso significato
anche per uno scienziato. Sono pienamente consapevole che una scoperta,
grande o piccola che sia, nulla deve alla casualità, ma è solo il
frutto di studi approfonditi. Perciò chiedo venia, Mr Up. Una piacevole
serata, Ale.
P.S. Grazie per non avermi spaventato con un urlo da brivido del Dr
Up:-))
Condivido il
pensiero di carpediem secondo il quale gli scienziati lavorano afin di
bene. scoprono cose che solo dopo possono essere utilizzate anche in
negativo. se questo significa neutralità della scienxa, allora
condivido anche il post di pelino...
Sinceramente,
per me la questione non si pone neanche. Se il tuo sasso voleva essere
in caduta libera, in me si ferma perché non posso che essere d’accordo
con te (una volta tanto e se ho ben capito. Lo metto in dubbio perché
ho un mal di testa atroce). In sostanza, abbiamo dei dati a
disposizione. Li elaboriamo con logica e metodo e stiamo a vedere cosa
succede. Quel che succede lo osserviamo e poi traiamo delle
conclusioni. Alla fine scriviamo un corollario (scienza matematica) o
una ricetta (ma non solo culinaria) o stabiliamo che abbiamo tra le
mani una bomba atomica. Abbiamo scoperto qualcosa che prima non c’era.
Sappiamo cosa abbiamo e come funziona. Quindi abbiamo acquisito delle
conoscenze. Siamo passati dalla ricerca alla scienza vera e propria. E
qui la scienza ha esaurito il suo compito. Andare avanti, significa
effettuare ulteriore ricerca, ma questa non è ancora una nuova scienza.
Lo diventerà a sua volta a ricerca finita. Preambolo non del tutto
inutile, se poniamo alla base della ricerca uno scopo preciso
nell’analisi e la successiva elaborazione dei dati. Ciò premesso, è lo
scopo e chi lo pone ad essere in causa, non la scienza in sé. Teorema,
dimostrazione, corollario. Filippica finita, spero di essere stata
all’altezza. Altrimenti me la dovrò vedere con il DrUp. E mi fa già
male la testa.
Inviato da MARIONeDAMIEL il 02/02/07 @ 22:47 via WEB
Mi sa che
questo mi impegnerà molto, molto a fondo. Spero di non restare sul
fondo e di riuscire ad articolare parola. Domani, quando lo leggerò.
Ora mi aspetta un gentiluomo molto dolce, di dodici anni, con
orsacchiotto annesso. Ciao mr. Up.
Inviato da dolcefondente il 03/02/07 @ 01:28 via WEB
Questo e' un
sasso fantascientifico!!tuttavia ritengo che non saremmo venuti a
conoscenza di certi fenomeni se non ci fossero stati uomini di scienza
,questo sasso mi ha fatto venire in mente la storia "dei ragazzi di via
Panisperna"agli inizi degli anni '30 e di come le loro scoperte
scientifiche finirono in mani sbagliate,aprendo la strada ad un uso
improprio della scienza.Anni fa conobbi un fisico nucleare ,il quale
senza giri di parole,mi disse che alle grandi multinazionali che
finanziano alcune ricerche scientifiche,poco importa la regressione del
globo,purche' il "loro progresso" vada avanti.notte
Speriamo che
il tuo amico fisico nucleare non gli abbia svelato il segreto per
costruire la bomba atomica! Ci sono bravi scienziati che hanno bisogno
di soldi per mandare avanti una ricerca. Sai quanto mi concede
l'università per la ricerca? 2500 euro all'anno (nemmeno il costo delle
spese vive). Per fortuna presento progetti e riesco ad amministrare
anche 50.000 euro all'anno. Uno sputo rispetto a quello che servirebbe.
Senza contare che i miei assistenti, quelli precari, guadagnano 1200
euro al mese. Io non sono contento ma dove li prendo i soldi? poi ho la
scusante che anch'io ho guadagnato cifre ancora più basse. Ah, se non
ci fossero stati i sacrifici dei miei!
Le spese vive
sono telefono, fotocopie, qualche cartuccia per la stampante, ecc. Dei
50.000 euro nemmeno un cent, ripeto 1, entra nelle mie tasche. Nemmeno
indirettamente.
Letto
articolo e commenti, ho capito perchè il 99,99% ha portato via le
palle...scherzo naturalmente, prima di portarle via anchio visto che è
l'1 e 40, volevo dirti che l'architettura non è un concetto
astratto.Buona notte, Mauro Miotto Architetto, e non dirlo in giro per
i blog se nò mi "ramazzano" fino all'Ordine degli A.
Cari amici,
conoscenti, frequentatori occasionali e chiunque poggi lo sguardo su
queste poche righe, abbiate pazienza. Per un paio di giorni non potrò
rispondervi perchè sono alle prese con la preparazione di un virus che
annienterà tutti coloro che NON sono telespettatori dei programmi
Mediaset e tutti quelli che NON hanno votato per la Casa della Libertà.
Questa ricerca mi è stata commissionata da una signora offesa che vuol
far ricadere la colpa sul marito. Io volevo fare ricerche e
sperimentare un nuovo vaccino contro la cattiveria, la povertà, lo
sfruttamento dei deboli e l'ottusità mentale. Purtroppo non ho trovato
nessuna multinazionale disposta a finanziare queste ricerche anche se
ho portato prove inconfutabili della fattibilità del progetto.
Scherzi a parte, vorrei raccogliere qualche altro commento per avere
una panoramica più completa su cosa pensa la gente a proposito di
Scienza e degli scienziati. Sono consapevole che si tratta di una
comunità ristretta di bloggers illuminati ;-) e non potrò raccogliere
pareri generali, ma è almeno un mio proprio personale riscontro
sull'idea che circola. Colgo l'occasione per invitare chi non l'avesse
ancora fatto ad esprimersi e chi l'avesse già fatto di considerare
l'opportunità di ricalibrare il tiro, se è ritenuto necessario, o
completare la descrizione della propria visione. Come avrete capito
questo argomento mi resta a cuore, dal momento che alla Scienza dedico
gran parte del mio tempo ed è la mia passione principale. Devotamente vostro MrUP.
Inviato da SandaliAlSole il 04/02/07 @ 09:43 via WEB
Per scelta
non ho letto tutte le risposte che sono arrivate al tuo quesito, nè la
disquisizione tra te e mara. credo mi consenta di scrivere il mio
parere senza condizionamenti. Spero mi perdonerai se ripeterò quanto
magari altri hanno già scritto. Non sono una scienziata, non sono una
filosofa, non sono nemmeno un tecnico: di consenguenza questa è
semplicemente la mia sensazione, non suffragata da alcuna teroria. La
scienza e la ricerca nascono laddove ci sono delle domande o delle
curiosità. C'è dunque una spinta di conoscenza che muove l'azione
dell'uomo. Ogni volta un passo più in là. Esistono limiti? Qualcuno
ritiene di sì. Che vi siano e anzi vi debbano essere dei limiti.
Qualcuno ritiene invece che il limite non sia di per sè conciliabile
con l'idea di ricerca, ma che il limite debba solo essere posto
sull'utilizzo dei risultati della ricerca stessa. Una sorta di Il fatto che si possa non significa che si debba .
C'è un'altra considerazione, a mio avviso importante, ed è sulla spinta
che porta uno scienziato a compiere una certa ricerca. Ovvero: laddove
entra in gioco l'uomo, l'individuo con la sua personalità, siamo certi
che sia possibile un'assoluta asetticità tra la ricerca e il suo stesso
scopo? E' possibile che l'uomo-scienziato sia in grado di astrarsi
completamente e lavorare sulla sola ricerca, senza pensare agli
utilizzi successivi?
Poi non si può prescindere dai metodi utilizzati per la ricerca e le
sperimentazioni. Anche in questo caso credo non si possa prescindere da
un ragionamento sui limiti. Il metodo utilizzato da Jenner contro il
vaiolo oggi sarebbe eticamente inaccettabile, eppure il risultato lo
giustificherebbe.
Dertto questo, resta l'unica banale concusione: la responsabilità ultima ènell'uomo, non nella scienza in sè.
Scusa lo sproloquio.
Più che
sproloquio mi sembra di aver letto un'affermazione condivisibile,
almeno per me che ho iniziato questo post proprio perchè la pensavo
così ma non mi era sembrato di aver trovato queste parole altrove.
"la responsabilità ultima è nell'uomo, non nella scienza in sè". Sono
d'accordo e per questo ritengo che non debba essere bloccata la scienza
ma l'uomo che vuole usare la scoperta scientifica in modo distruttivo
per l'umanità. Però è un traguardo difficile da raggiungere se
limitiamo l'uso nei soli paesi progrediti culturalmente. Dovrebbe
essere una delle poche leggi naturali ad applicazione globale. Chissà
se in un futuro anche remoto la civiltà umana sarà capace di partorire
un organismo mondiale in grado di esercitare veti inappellabili. Non mi
pare che l'ONU abbia grande successo.
Mara, col suo
trackback che vedete in cima a questi commenti, mi ha scatenato e
stimolato questa risposta. La ritrovate, identica, anche nel suo blog
Alla faccia del mi astengo.
Mi compiaccio dell'esserti amico (spero ricambiato) e della lezione di
Storia che mi hai dato. Non per la considerazione che hai dimostrato
verso il mio sasso, dedicando così tanta attenzione e impegno nel
produrre una reazione in risposta alla mia azione, ma per la lucida
sintesi dell'evoluzione del pensiero, vista da un'ottica completamente
diversa dalla mia. Sono proprio questi scambi di opinioni poggianti su
ottiche differenti che procurano l'avanzamento del sapere, anche solo
personale. Ed è per questo che ti ringrazio. Ti sono anche grato per
aver dato dignità a questo tuo commento elevendolo a rango di post nel
tuo blog.
Entrando nel merito, concordo con te sul fatto che gran parte dei
progressi tecnologici sono stati accelerati dal bisogno storico, dalle
necessità economiche, del massimo risultato col minimo sforzo o minima
spesa. Però non confondiamo la Tecnologia con la Scienza: l'effetto e
la causa sono intimamente collegate ma non equivalenti. La mia Scienza
è quella che mi ha portato a leggere, nella giornata di oggi, molti
articoli scientifici, confrontandoli e criticandoli, prevalentemente in
modo positivo, per poterli far combaciare come tasselli alle mie
ipotesi continuamente formulate e confutate, riformulate e migliorate,
per spiegare un fenomeno così come appare e che mi costringe, fintanto
che non riesco a darne una spiegazione logica, oggettivamente accettata
da tutti, a restare sveglio nella notte per il tarlo dell'interrogativo
che fin da bimbo mi ha accompagnato: perchè?
Non c'è voglia di profitto nella mia Scienza, se non il desiderio di
appagare questa sete di sapere. Poco so del destino della risposta che
riuscirò a dare. Dello sfruttamento tecnologico del sapere che saprò
produrre. Un nuovo farmaco, un nuovo materiale, un nuovo dispositivo
diagnostico? Non lo so. E non sarò invidioso di chi saprà sfruttare
questa mia risposta per ottenerne profitto economico. Anch'io ne avrò
tratto profitto, sotto forma di fama. Il mio nome è già riconosciuto a
livello mondiale nel mio settore. Sebbene possa sembrare strano, dal
momento che mi conoscete sotto vesti di fauno bloggatico, sono
un'autorità internazionale nel mio campo. Non sono noto nel mondo
convenzionale, anzi, ma non sono sicuro di volerlo essere.
Una volta, avendo dimostrato una certa spettacolarità nella mia
esposizione oratoria ad una conferenza, ho rifiutato l'invito alla
partecipazione ad una trasmissione televisiva rispondendo che non mi
sentivo ancora in grado di essere spettacolarizzato. Ho dato ancora una
volta esempio, non per attitudine personale ma per forma mentis che
deriva dal ruolo, di come la Scienza desideri restare distaccata dal
mondo materiale, provocando quella frattura atavica tra popolo e
scienziato generatrice di diffidenza. Ci tengo a dire che non sono
eccezionalmente bravo nel mondo scientifico. Anzi, ricordo che quando
feci il concorso per diventare professore universitario, più di due
lustri fa, ascoltai la lezione di altri miei colleghi concorrenti e mi
sentii inferiore. Scoprii di aver sortito lo stesso effetto negli
altri, perchè il nostro sapere è diventato talmente specialistico che
diventa incomprensibile ai nostri stessi pari. Pertanto, checché se ne
dica, la qualità degli scienziati è buona, anzi ottima, semmai non sono
tutti scienziati quelli che si spacciano per tali. Ma mi fermo qui
altrimenti mi macchio di autoreferenzialismo.
Tuttavia mi premeva sottolineare la differenza tra Scienza e
Tecnologia. E' la tecnologia che subisce balzi in avanti in
concomitanza di certi eventi, anche catastrofici come le guerre. Le
teorie atomiche hanno permesso di comprendere la materia, sia
inorganica che vitale. Lo sfruttamento tecnologico di tali teorie hanno
portato alla costruzione di bombe e reattori. Io studio i meccanismi
della vita. Potrei essere in grado di far diventare un batterio più
umano. Sarei tentato di vedere l'effetto che fa. Farlo o non farlo
rientra nella mia coscienza di uomo. Perchè uno scienziato è anche un
uomo, con tutti i suoi limiti. Però uno scienziato, quello vero, è
quello che anche non facendolo ha sempre il desiderio di scoprire
com'è, cos'è, perché. Sono meravigliato dal fatto che Mara abbia
scritto che la Scienza non debba avere pietà, per il progresso del
sapere. Denota un amore profondo per il sapere. Forse ha ragione, se si
considera a dove saremmo ora se avessimo ascoltato le autorità ai tempi
dell'Inquisizione. C'è da dire che ora vedo troppa malignità nel mondo
per non avere l'impressione che ci sia sempre la molla del profitto a
spingere certi settori della ricerca. Però la ricerca può essere
tecnologica, che porta al progresso o al regresso dell'umanità, e
scientifica che porta sempre al progresso della conoscenza. Io propendo
per la briglia sciolta a quest'ultima e qualche freno alla prima.
Infine termino questa mia esposizione di opinione rinnovando una
manifestazione di stima veramente profonda nei confronti di Mara.
Conosco alcune cose di lei che sono trapelate da scritti più o meno
privati. So che è insegnante coscienziosa e preparata. Dal post che ho
appena commentato devo anche dire che è molto capace a trasmettere.
Fortunati i suoi allievi. P.S. E se non ti astenevi cosa succedeva?
Io non sono
così storicamente edotta come mara, ma di sicuro la vita mi ha posto
davanti ad una realtà dura da affrontare che ha indubbiamente
condizionato il mio modo di pensare nei confronti della scienza e
soprattutto della ricerca scientifica finalizzata alla cura di malattie
gravi. Ho combattuto per salvare la vita di mio figlio e per questo
sono finita sotto i ferri anch'io. Sono, quindi, per la ricerca a
oltranza. Non amo molto tutte le scuse etiche che ci si pone e che
mettono sicuramente un freno a questa ricerca. non ho molto tempo, devo
andare, ma spero di apporofondire l'esposizione del mio modo di
pensare. ciao Up
Cara amica,
non esiste nessuna dotta cultura capace di sostituire il sentimento,
soprattutto quello materno. Io ho iniziato la mia carriera di
ricercatore nel settore della biochimica perché ero affascinato dai
meccanismi della vita. Il mio più grande desiderio è quello di leggere
sulle riviste più prestigiose, e per questo credibili, che è stato
scoperto il modo per debellare malattie e sofferenza. Nel frattempo
ammiro quei colleghi che riescono ad applicare i risultati delle
ricerche per rendere meno pesante l'esistenza dei propri simili. Non è
compresa, in questa ammirazione, solo la vita di scienziati che
studiano nuove cure, ma anche di donne e uomini che con il loro amore
si prodigano a portare conforto dove ancora esiste paura e angoscia.
Ammiro chi ama incondizionatamente il prossimo. Io mi sentirei un
vigliacco se non dedicassi la mia vita, per uno stipendio ridicolo
rispetto a quanto potrei chiedere se andassi a lavorare in una
struttura privata, nella ricerca in un settore che ha bisogno di forze
sempre più ingenti nella lotta contro il tempo. Ci sono applicazioni di
queste ricerche che a mio avviso andrebbero tenute a freno, in nome di
un'etica condivisibile. Gli stessi risultati, nel campo della
embriogenesi, hannno permesso di risolvere problemi associati a tare
genetiche, ma hanno anche dato modo a donne di novant'anni di mettere
al mondo un figlio. Ce n'era proprio bisogno? Per quanto riguarda la
tua storia personale, cosa potrei dire se non, con tutto il cuore, che
il futuro ti riservi solo che tanta serenità. E' un'ovvietà che auguro
a chiunque, figuriamoci ad un'amica come te.
Grazie per
l'augurio e, soprattutto, per l'"amica". Comunque, il problema è
proprio lì: riuscire a sfruttare la scoperta in questione SOLO per
risolvere i problemi legati alle tare genetiche e non per far partorire
una novantenne... è qui che ci vuole l'etica. del resto, non sarebbe
assolurtamente giusto privarsi della scoperta "buona" per evitare di
far partorire la suddetta nonna... è così difficile trovare questo
equilibrio? aiutami a capire
Inviato da MARIONeDAMIEL il 04/02/07 @ 21:50 via WEB
dunque qui
non giochiamo ad armi pari..:) non faro' la dotta dissertazione che mi
ero preparata, perchè tanto l'hanno già fatta prima di me, e tutti
credo siamo d'accordo con te. Mi interesserebbe conoscere il tuo parere
su Scienza e Religione.. ovvero, so che esistono degli scienziati che
sono pure credenti; come si conciliano le due cose? non l'ho mai
capito. Ultima osservazione, se mi permetti; trovo utile discutere di
una cosa, non liquidarla con una battuta o una foto. Che poi magari
siamo veramente tutti d'accordo. Chiaro che io non sono all'altezza di
discuterne... (chi sono VL e SB?) *-) ciao mr. Up.
Non capisco
se l'emoticon *-) significhi che hai capito ma fai finta di non aver
capito che io ho capito che hai capito ma in realtà nessuno ha capito.
Comunque nel caso non avessi capito VL e SB costituiscono una bella
coppia di personaggi che amano portare sui giornali nazionali i loro
litigi da stambecchi.
Inviato da MARIONeDAMIEL il 05/02/07 @ 20:26 via WEB
meno male che
eri paziente come prof.... :) no bè, pensavo che ora è diverso. Forse è
stato già detto... ma da quando si è scoperto il DNA (il tuo cocco) le
cose sono leggermente cambiante. Qui forse non è esatto discutere del
ruolo della scienza, indiscutibile, sito nella natura dell'uomo. Ma
visto che siamo arrivati ben oltre a costruire armi di distruzione di
massa, siamo arrivati a battaglie per la fecondazione artificiale, per
stabilire se un embrione sia "vita" o meno, se il mais geneticamente
modificato ci faccia male o no, se proibire la clonazione umana o meno
(tanto ci sarà sempre un paese che lo consentirà), di fronte a queste
domande chi dovrebbe rispondere se non la scienza stessa? forse sarebbe
giusto parlare di un'"etica della scienza". Perchè oggi ci sono in
discussione cose che prima non lo erano mai, che toccano non solo la
vita e la morte dell'uomo, o del suo ambiente, ma un'altra sfera, a
volte insondabile. Spero che questi interrogativi ci siano fra gli
uomini della scienza, non possono ignorare la pressanza di questi
interrogativi nella società civile, almeno spero. Forse il post
provocatorio di guido voleva dire anche questo. Se non ho letto tutto
ed è stato già detto, col cavolo che ti chiedo scusa. Impari a lanciare
questi temi qui, sul blog... ^_^
Complimenti
per il sasso e per come è stato ripescato. Ma non avevo dubbi. I miei
complimenti, tra l'altro, vanno anche e soprattutto a Mara per la
scorrevole completezza con cui si è espressa in una dissertazione non
semplice, che altrimenti avrebbe potuto essere solo noiosa. E sono
d'accordo con te: fortunati i suoi allievi. Ma anche i tuoi, non credo
se la passino tanto male. Gioia
Un giorno di
questi prendo Mara e la batto contro un muro per vedere se riesco ad
abbattere certe barriere. I sassi lanciati nello stagno fanno scappare
i pesci. Se volessi far abboccare qualcuno prenderei un verme e lo
attaccherei all'amo. Conosci quelche verme?
lapsus? no
no... ero cosciente mentre scrivevo... cercavo di riportare il vostro
dialogo un po' più sul leggero... :-) (ovviamente era un gioco spero di
non aver urtato la tua suscettibilità. nel caso chiedo venia...)
Mara, che gli
piaccia smuovere le acque ormai l'abbiamo capito benissimo, no? Solo
non credo lui abbia capito che ormai qualcuno ha imparato a nuotare...
:)))
Le fisic du
role ... io stanotte sono quasi morto con un febbrone a 40,2°C ed ora
sono riuscito a riaprire gli occhi, resuscitando ad un normale 37,6°C
grazie all'azione combinata di aspirina C, tachipirina e dexibuprofen.
Chi mi era accanto stanotte ha detto che farfugliavo qualcosa del
tipo:"avvertite DrUP che sto morendo". Meno male che non ho parlato di
Mara, altrimenti erano cavoli acidi. Scusate se non sono prolisso come
è il mio solito ma tenere gli occhi aperti su questo monitor mi provoca
fitte lancinanti a quel che rimane del cervello dopo cottura. Abbracci
a tutti. MrUP
Mi associo
alla tua febbre, ma con appena un 38,5. Se ho detto qualcosa di strano
non ci avranno fatto caso , visto che qui pensano che io sia in delirio
perenne. La tosse mi uccide...Physique du role...azzarola...
Inviato da: mara2003
il 22/04/2007 alle 22:05
Inviato da: lilith_0404
il 19/04/2007 alle 20:03
Inviato da: Stefano72CS
il 19/04/2007 alle 01:47
Inviato da: SandaliAlSole
il 19/04/2007 alle 01:00
Inviato da: odio_via_col_vento
il 18/04/2007 alle 23:50