Espressioni
Almeno le cose futili, come questo blog e le cose qui dette, concedetemele senza particolari critiche. Vi darò quanto potrò e più non dimandate! Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole. Cosa pretendete di più
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Trackback e commenti al Messaggio #22
Sasso grave
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Così, caro amico (se mi permetti di chiamarti così), ti chiedo di convincermi con argomentazioni e non con slogan. Richiede tempo, lo capisco, ma se credi così tanto nella tua causa potrebbe non essere tempo sprecato.
Ciao
P.S. Sono tutto tranne che un prete. La mia visione è puramente laica, da scienziato pragmatico. Non posso portare prove e quindi non sono in grado di dimostrare la mia tesi. Ma neanche quella opposta.
Escluso il primo caso, chi deciderebbe e chi dovrebbe poi compiere l'atto definitivo?
Credo davvero che la strada sia lunga e difficile.
Ma altrettanto credo che la volontà, laddove espressa, meriti il più grande rispetto. Perchè oltre che di dignitoso vivere, si possa anche parlare di dignitoso morire. E, credimi, non è uno slogan.
Ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di esprimermi.
Who are you to despise her?
If you slate is clean - then you can throw stones
If you slate is not - then leave her alone
Chi valuterebbe la richiesta di eutanasia, qualora l'essere vivente non fosse in grado di esprimersi e, quindi, la richiesta provenisse da un terzo?
Poi, ho capito che ti riferivi al diritto di rifiuto di una terapia come esercizio del proprio diritto di disporre di se. (Ho copiato questa definizione di John Stuart Mill sulla libertà: Su se stesso, sul proprio corpo e sulla propria mente, l’individuo è sovrano).
E' il caso di Wendy, per cui esiste una possibilità di intepretazione come volontà di suicidio. Se tu avessi visto il film citato (intendiamoci non è una colpa!) avresti convenuto nell'analogia: l'individuo chiede di essere messo in condizioni di potersi suicidare. Qui, vorrei poter esprimere un'opinione senza essere accusato di egoismo, ma forse lo sono e devo accettare la critica. Tuttavia, in nome della morale e, soprattutto, di un'etica, che ritieni defunte nella realtà, vorrei poter "pensare", nel virtuale, di partecipare ad un confronto su un argomento che non deve avere tabù: il confine tra dignità di vita e volontà di morte.
In questo blog, come in altri, possiamo lasciar fuori voluti condizionamenti politico-religiosi e chiarirci le idee. Come uomini, visto che non possiamo far altro. Il fatto di aver proposto questo argomento (ma vi prometto che tornerò a parlare di leggerezze) serviva più a me che a voi. Ad esempio mi ha costretto ad interessarmi di più all'argomento piuttosto che aspettare passivamente (tanto sono costretto comunque a subire passivamente) la risposta della nostra classe politica. Che c'è stata attraverso la proposta del disegno di legge presentata dai senatori VILLONE, MARINO, SALVI, COLOMBO FURIO, ZANONE, GRASSI, BATTAGLIA GIOVANNI, IOVENE, MELE. Questi senatori partono dall’art. 32, comma 2, della Costituzione che stabilisce che “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Quindi c'è già, nella nostra Costituzione, una possibile risposta a Wendy. Non essendoci nessuna legge che lo obbliga a subire quel determinato trattamento sanitario che rifiuta, i sanitari sono costretti a sospenderla. Se non lo fanno, non capisco perchè. Ed è per questo che chiedo in giro.
Un abbraccio a dolcefondente e a tutto il resto della compagnia.
Nel bene: ha smesso di soffrire.
Nel male: la sua battaglia si è arenata.
Non credo ci volesse molta energia per staccare la spina. Credo che Welby volesse scuotere la classe politica affinchè prendesse coscienza e colmasse il vuoto di normativa in materia di interruzione "della vita". Ovviamente usando un potente megafono che è la stampa e la TV. Ora tutto tacerà, per sempre.
"Quanti Piergiorgio Welby dovranno ancora morire affinchè sia data alla vita il significato giusto per poter discernere la "buona vita con dignità" da quella "cattiva senza dignità"?
The answer my friend is blowing in the wind
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