Meditate, gente, meditate. E se proprio non ci riuscite, PENSATE. Almeno voi che potete. Io no!
Sfiderò Mr. Libero perché non mi va di aprire word, tagliare e cucire (se andate nel blog di frammentodianima capirete cosa voglio dire).
La tecnologia informatica è solo un mezzo, nemmeno tanto perfetto (vedi la sparizione dei messaggi inviati).
E
non evolve nemmeno così velocemente, come vorrebbero farci credere per
spingerci a comprare nuovi computer ogni mezz'ora. Ho iniziato ad usare
l'e-mail nel lontano 1985 e in 20 anni la tecnologia è pressappoco
rimasta uguale (se osserviamo il concetto in sé) ma, piuttosto, è
l'umanità che ne approfitta lentamente.
Faccio parte di un sistema
che produce conoscenza scientifica e tecnologica per cui parlo con una
certa cognizione di fatto. Il contenitore è perfezionabile ma già
abbastanza potente: abbiamo la possibilità di scrivere un blog che non
ha nulla da invidiare ad un giornale professionistico.
Quello che è difficile trovare è il contenuto di qualità.
Girovaghiamo
per la rete alla ricerca, spesso inconsapevole, di qualcosa che catturi
la nostra attenzione. Mostriamo interesse per una scintilla che valga
il prezzo di un minuto del nostro tempo prezioso (per fare che, poi?).
Il bello è che ci attira frequentemente un pensiero o una idea, non un
prodotto per meglio apparire.
Affiniamo, sul campo, le tecniche
della comunicazione e trasformiamo le nostre parole in canto delle
sirene per attirare chi? Spero nessuno.
In realtà tu sei per me, ed
io per te, la scusa per pensare. Forse è questo che manca oggi.
Pensare. Con tanti saluti a chi crede che pensare faccia male a noi
giovani (mentali o anagrafici) perchè altrimenti ci si può accorgere
che il mondo si allontana da noi.
Perché ci fanno credere che il
nostro futuro sia nelle mani di pochi, sicuramente lo è per quanto
riguarda il potere economico e politico. Però pensare è l'unica
speranza, ancora in mano a chi soldi non ha ma tanta fresca gioventù,
di rendere il mondo più giusto.
Stanno massacrando i nostri giovani. Li stanno rincoglionendo (vi basta la TV spazzatura?).
Alla loro età non volevo fare il pompiere (quello forse appena un
po' prima) ma poco ci mancava. Avevo dei sogni (e li ho ancora). Molti
li ho realizzati perchè sapevo cosa volevo.
Provate a chiedere a
questi ragazzi: cosa vi piacerebbe fare dopo? Risposta: chissà, non
siamo noi a decidere ma altri arrivati prima di noi! Sarebbero già
contenti di sapere che gli adulti qualcosa gliela lasceranno fare. Non
tutti sono così, ma tanti.
Una cosa mi rincuora.
Parlo come parlvava mio nonno che diceva
che ai suoi tempi le cose erano molto migliori Io lo guardavo con
compassione. Ora che parlo come lui, mi accorgo che le cose per me non
sono andate così malaccio come me le prospettava lui. La sua
convinzione nasceva semplicemente perchè vivevo, secondo lui, in un
mondo peggiore. Così come io ora dico che il mondo è peggiore di quello
vissuto da me quando ero ragazzo. Forse siamo figli del nostro tempo e
tiriamo fuori le armi adatte per vivere la vita che ci tocca, al meglio
e con dignità.
E tanti saluti anche a quest'altro sasso.
Bye