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Le
orchidee come tutte le piante crescono e quando diventano troppo grandi rispetto al vaso che la contiene è necessario
rinvasarle in un contenitore più grande, o, se è il caso, dividerle e farne due
o più piante. Per chi non lo ha mai fatto penso sia utile ed interessante
vedere come si procede e, all'occasione, provare con le sue piante. Per far ciò
ho preso come esempio una pianta di Cattleya che è un pò il simbolo stesso
delle orchidee.Come si vede dalla foto a
sinistra, l'ultimo pseudobulbo maturo è gia fuori dall'orlo del vaso ed ha
cominciato ad emettere le nuove radici che misurano circa 3 cm (foto a destra
particolare) : è questo il momento ideale per eseguire l'operazione. |
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Innanzitutto va tolta la pianta dal
vaso facendo attenzione a non danneggiare
le nuove radici (foto a destra). A questo punto bisogna eliminare, per quanto
possibile, tra il groviglio di radici, il vecchio substrato oramai
semidecomposto e tagliare tutte le radici morte che si individuano bene sia dal
colore scuro che dalla consistenza molliccia. Ora avremo la pianta pronta per il
rinvaso (foto a destra). E' questo il momento di prendere la decisione se
rinvasare in un vaso più grande o dividere.
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Bisogna
osservare bene la pianta,vedere se sta germogliando da più parti, immaginare l'ingombro di un vaso più grande, valutare
se avere due o più piante della stessa specie ci conviene o se abbiamo un amico
orchidofilo cui regalare la divisione; insomma sono decisioni che solo la
pratica, e gli errori, ci insegneranno a valutare. Per quanto mi riguarda ho
deciso di dividere in due la cattleya e come si vede dalla foto a sinistra con
le cesoie taglio il rizoma in maniera tale da assicurare un buon numero di
pseudobulbi ad entrambi le parti. |
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Ecco
la nostra divisione pronta per essere messa in un
vaso. La scelta della misura di quest'ultimo va fatta considerando le dimensioni
della pianta e prevedendone la crescita in maniera tale da non doverla rinvasare
per almeno due anni. Sul fondo del vaso vanno mEcco
la nostra divisione pronta per essere messa in un
vaso. La scelta della misura di quest'ultimo va fatta considerando le dimensioni
della pianta e prevedendone la crescita in maniera tale da non doverla rinvasare
per almeno due anni. Sul fondo del vaso vanno messi dei pezzi di
polistirolo per 3-4 cm per assicurare un buon drenaggio ed evitare dei ristagni
di acqua che potrebbero far marcire le radici.
polistirolo per 3-4 cm per assicurare un buon drenaggio ed evitare dei ristagni
di acqua che potrebbero far marcire le radici. |
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Sopra
al fondo di polistirolo mettiamo una manciata di bark (prima foto a sinistra) quindi
posizioniamo la nostra pianta nel nuovo vaso mantenendo l'estremità dove è
stata tagliata su una parete del vaso e lasciando così più spazio possibile
alla parte che stà vegetando. Finire quibdi di riempire il vaso con il substrato che avremo prima preparato, meglio se umido,
perchè dopo il rinvaso alla pianta non verrà data acqua per una decina di
giorni affinchè il punto del taglio si cicatrizzi. A proposito del substrato ogni coltivatore ha la sua ricetta
'magica': c'è chi mischia con il bark della
torba, dei pezzetti di spugna, chi aggiunge pezzi di carbone vegetale o manciate
di argilla espansa o di pietra pomice e quant'altro. Io mi limito a mischiare con il bark dei pezzetti di polistirolo in ragione di 1 a tre cioè tre parti di corteccia ed
una parte di polistirolo. Il polistirolo serve a mantenere meno compatto il bark
ed arieggiare il substrato.
E' bene,
ultimata questa operazione, di assicurare gli pseudobulbi ad un tutore che manterrà ferma la pianta soprattutto per i primi tempi quando
le nuove
radici non hanno ancora fatto presa nel nuovo substrato.
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Ed ecco il risultato finale: una nuova
pianta pronta a vegetare rigogliosamente e a regalarci meravigliosi fiori. |