LUGLIO 1960                                                                                                                                     OTTAVO NUMERO

                             PUBBLICAZIONE GRATUITA                    

LA TORRE DAVIDICA

Notiziario mensile della Chiesa Universale Giuris-Davidica fondata

nel 1872 sul M. Labro, Amiata, da David Lazzaretti C. D. G.

__________________________________________________

Sede in Roma – Via Tevere, 21 - 5  Tel. 84.53.840 – Pubbl. Autor.

Tribun. Roma N. 5841 del 14-6-57 – Dirett. Respons. Elvira Giro

Pubblicazione Gratuita – Spedizione in abbonamento postale Gr. 3  

 

 

ai militi crociferi dello Spirito Santo

 

 

 

 

LA NOSTRA FESTA DEL 15 AGOSTO 1960

 

Come è tradizione di ogni anno, fin dal 1878, anche per il prossimo 15 agosto, festa dell'Assunzione al Cielo della SS. Madre, noi Giuris-davidici ci porteremo sul Monte Labro, Amiata, per invocare la protezione dell'Eterno Iddio e dalla SS. Madre, su tutti i figli di buona volontà. Vogliamo solennizzare la ricorrenza dell'avvenimento in cui David Lazzaretti si è manifestato al popolo quale Cristo Duce Giudice e Grande Monarca.

Alla sera del 14 agosto saliremo in pellegrinaggio alla vetta sulla Torre Davidica per festeggiare la vigilia con fuochi, cori e una breve manifestazione pirotecnica. Alla mezzanotte ci sarà la Sacra cerimonia dedicata alla SS. Trinità di Dio, celebrata nel nostro Santuario davanti all'Altare “Arca della Nuova Alleanza tra Iddio e gli uomini”. Al mattino porteremo con noi in devota processione la statua del nostro fondatore. David Lazzaretti, ripetendo il medesimo percorso dell'anno scorso. Scenderemo così dal Monte Labro, sul versante di Santafiora, fino ad Arcidosso, partendo verso lo ore 6,30 del mattino del giorno 15 agosto. Percorreremo poi dal Piano del Marrone, (ore 7,30) la strada provinciale, con fermate previste a Bivio Termine, (ore 9), Ferro di Cavallo, (ore 9,30) Ponti,  (ore 10) e Croce dei Cansacchi, (ore 10,30), sul posto dove DAVID venne ferito mortalmente.

Qui, accompagnati dai musicanti del complesso bandistico del paese, sosteremo per una breve commemorazione davanti la lapide di David perché in questo luogo Lui ha dato la Sua vita per la  nostra salvezza. Proseguiremo quindi per raggiungere la nostra sede Giuris-davidica di Arcidosso paese, in via Talassese n. 76 (ore 11) ove si scioglierà la processione ed inizierà la distribuzione ai bisognosi e poveri (la 7a distribuzione) di generi alimentari e vestiario, messo a disposizione per i Giuris-davidici, dal fondo della Unione delle Chiese Mondiali, sede di Roma (Church World Service).

La festa e la processione avranno luogo col regolare consenso delle Leggi dello Stato.

 

Il Capo Sac. LEONE G.

 

 

 

IL NUOVO PATTO DI ALLEANZA TRA IL CIELO E

TERRA AVVENUTO IL 14 MARZO 1876

 

(Brani tolti dal “Libro dei Sette Sigilli ossia la mia lotta con Dio” scritto da “David Lazzaretti”. Apocalisse n. 5 (I numeri in parentesi sono i riferimenti del testo)

 

Il 14 marzo 1876 David Lazzaretti venne assorbito dallo Spirito di Dio e per 33 giorni ebbe continue visioni, durante le quali ebbe a lottare con l'Eterno Iddio per sostenere il Diritto della natura umana. Riportiamo qui nelle parti essenziali il dibattito avvenuto tra Iddio e David svoltosi a Beligny, nella montagna di Belley in Francia, e davanti al trono dell'Altissimo, in cielo.

 

IDDIO CHE PARLA A DAVID ATTRAVERSO UNA INFUOCATA NUBE

(Cap. 2, 1) Uomo, figlio dell'uomo, ascolta le mie parole e riferisci agli uomini tutto quello che vedi e senti, del mio furore e del mio sdegno. Tu or con me devi lottare nel Diritto della natura umana e divina. (2) Qui io ti volli, qui ti chiamai, qui dunque ascolta, e non mentire ai patti nostri, se non vuoi che di te ne faccia un nulla, come dal nulla ti trassi per i fini miei. (3) Lascia che i tuoi ed i miei nemici dicono e pensino di te quello che vogliono, vieni a me nell'inaccessibilità di questi monti e diroccate rupi, e non temere di loro, quando con me tu sei.

(5) Qui vivrai solo fra queste roccie e dirupi. Qui i tuoi passati tempi piangerai ed in questo aere puro ti purgherai, e poi con me nuovi patti farai, come io ti promisi, e come a me tu chiedi. (7) Lascia, torno a dirti, che gli empi ruggiscano e dibattano i denti contro di me e di te. Io così voglio, e così permetto che avvenga onde provare loro e te, fino al punto da me determinato. (9) In questa mia lotta farò conoscere più chiaramente al mondo, che Io sono che parlo a te. Guai! Guai! Guai a coloro che te in Me non ascoltano! (10) I superbi, gli orgogliosi, i pertinaci, gli arroganti,  involti nel fango dello loro pochezza umana, la mia bontà, la mia clemenza, la mia potenza, sfidano in te, che parli ed operi per i miei preordinati disegni. (39) E tu sei, che devi adempiere alle promesse, che fatte avevo ai padri tuoi nel diritto dell'Arcana ragione del Diritto umano e divino. E ciò contratte avevo con costituite alleanze di fede e di giuramento.

(40) Tu il figlio mio (Gesù) figuri nel Diritto di natura umana e divina. Ed in esso Me pure figuri, nei diritti dell'Arcana ragione del Diritto, nel completo adempimento di redenzione sugli uomini.

(41) Ciò dovrà avvenire nel diritto della Missione spettante al mio SANTO SPIRITO, che pure Esso figuri (nell'anima materna) Istitutore di una Nuova Religione, la quale in un sol culto e in una sola Legge, deve raggiungere il fine e lo scopo dei miei preordinati disegni. (La missione e opera compiuta da Elvira Giro).

(42) In te racchiudo, altro grande mistero; poiché nella tua Missione rappresenti me, il mio Figlio, ed il mio SANTO SPIRITO. E tutti i diritti di natura umana e divina sopravanzi, nella tua dignità del culto e della Legge, come altra volta ti dissi. (43) A tal fine io ti creai, e sempre a me fosti caro, pure in quel tempo che io permisi che tu vivessi lungi da me, fatto servo delle passioni disordinate e del vizio.

(57) Alzati in piedi, solleva la tua ardimentosa fronte e a Me tu parla, e difendi le ragioni dell'umana natura. Per essa esponi quello che io ti ho impresso in cuore, di alti pensieri superiori al sapere della stessa umana natura.

 

DAVID CHE RISPONDE A IDDIO

(Cap. 5, 25) I miei pensieri, le mie miserie, voi le vedete, Signor mio, non vi è bisogno che altro vi dica. La vostra bontà, la vostra somma clemenza saprà compatirmi nelle mie ardimentose proposte. (26) Io vorrei, se modo e maniera vi fosse, nella vostra somma bontà e sapienza, Signor mio, fare che tutta perisse l'empietà fra gli uomini, ma senza che l'uomo perisse fra l'empietà. (27) Io comprendo, Signor mio, l'empietà in ogni tempo è stata sempre presaga di castighi, di flagelli e di sterminio nei rigori della vostra tremenda e imparziale Giustizia Divina. (28) Con tutto ciò voi potete, so volete, Signor Mio, mitigare in parte il vostro furore, il vostro sdegno e per altri mezzi punire le nostre empietà, ed evitare un così grande scempio, come voi mi avete additato, della povera umanità.

(29) Voi comprendete, Signor mio, quanto il mio cuore vi vorrebbe dire, nella ragione d'interpormi a quello sdegno, che vi costringe ad agire severo sugli empi. (30) Voi, Signor mio, volete prevalervi dei vostri diritti di suprema Maestà Divina, coi rigori dovuti alla vostra Arcana Ragione della Legge del Diritto, onde l'empietà non domini la vostra Giustizia.

(31) A questi ultimi accenti io caddi come morto al suolo, colpito altra volta dallo sguardo fulmineo e terribile della faccia di Dio e la sua voce tremenda nei modi suddetti così nuovamente parlommi.

 

IDDIO CHE PARLA A DAVID

(Cap. 5, 42) Dimmi, uomo a me caro, 7° figlio del 3° figlio dell'uomo (vedi nota) parla ciò che crede e pensa il tuo cuore, esponi le tue regioni col tuo sublime e nobile ardimento, che io ti ascolto e lo voglio, onde la tua lotta con me sia prova davanti al mondo nella mia, nella tua sapienza, bontà, potere e giustizia. (44) Tu novello Israello, formerai per mia e per tua gloria, un monumento eterno, onde testimonio sia della mia nella tua Alleanza, unitamente a quella dei tuoi alleati, seguaci dei miei nei tuoi principi.

(45) Proponi a me quello che vuoi. Accetta o ricusa al tuo Impero del mondo, che io ti promisi, unitamente ai tuoi patti, che si conviene e converranno, condizionati all'eseguimento o no, dei miei comandi. (46) Parla, proponi a tuo piacimento, uomo a me caro, quello che vuoi, che io ti ascolto benigno e clemente, e tutto quello che a me tu chiedi, l'avrai.

(49) Alzati nuovamente dal suolo e parla a me col solito ardimento della tua natura fervida, fiera, e a un tempo mite e pietosa. La quale io ammiro e mi compiaccio in te.

 

DAVID CHE RISPONDE A IDDIO

(Cap. 7, 1) Mi sollevai dal suolo, abbattuto e tremante. (2) Fissai lo sguardo al Cielo dove sempre stava sopra di me l'infuocata nube e dove la faccia risplendente di Dio, io vedevo fortemente sdegnata, e così parlai: (21) Voi, Signor mio, siete amoroso, benigno e clemente per me, per quanto ingrato sono stato e sono per voi. E mi pregate a domandarvi per i miei e gli altrui bisogni. (22) Mi avvalorate così dicendomi, Signor mio, ed è per questo che io col mio ardimento vi confido le mie e le querele di tutta la povera umanità. (23) Voi siete irritato contro le mie e le malvagità degli empi, con troppe e giuste ragioni, Signor mio. Noi misere creature umane, non avremo i mezzi per placare il vostro così tanto irato sdegno.

(24) Né io né gli altri, con tutte le ragioni dell'umana natura abbiamo la pretesa, Signor mio, di subentrare con troppo audace ardimento a contrastarvi la Suprema Arcana Ragione della Legge del Diritto, ma vorrei dirvi che voi potreste mitigarvi un poco dal vostro sdegno, in forza della stessa ragione.

(26) Ardisco proporvi questo, Signor mio, perché voi lo volete e sapete, quello che sente il mio cuore e l'anima mia. Voi dovete, per dovuto rigor di giustizia, punirci severo, ma pur salvateci dal vostro tremendo giudizio, sebbene degni non siamo! (27) Ciò potreste non per ragione di umano diritto, ma perché voi, Signor mio, dovete col vostro amore e con la vostra clemenza, subentrare alle nostre umane ragioni con la vostra stessa ragione arcana, della Legge del Diritto. (28) Voi mi dite che vi domandi, Signor mio, ma cosa domandarvi io dovrò? Solo vi domando di mitigarvi dal vostro sdegno che avete contro di noi, misere creature umane.

(29) Voi mi dite pure, Signor mio, se debbo io accettare o rinunziare all'Impero del mondo, a me promesso, che darmi volete per i vostri fini e preordinati disegni. Io non accetto tal dono e completamente il rinunzio. (30) Voi sapete, Signor mio, qual'è la mia felicità, i miei onori, i miei titoli, le mie grandezze. L'amor vostro è il mio tutto. E non altro desidero e voglio. (32) Io condiscendo ad accettare pure quello che voi volete, Signor mio, ma con patti però, che io voglio trasferire ad altro il mio Impero e le mie grandezze terrene. (33) Io solo mi riserbo, come altra volta vi dissi, Signor mio, il mio nel vostro cuore, la fatica, il disagio, il martirio per le mie empietà le lacrime perenni, il pianto. (41) La mia corona io scelsi, il mio scettro da voi io l'ebbi, Signor mio, il mio trono, il mio Impero, è il mio nel vostro cuore. Dio mio: Ciò voi lo sapete, altro non vi domando.

(42) Voi, Signor mio, vedete e sapete cosa desidera l’anima mia, il mio cuore! Sì dicendo, un colpo come di fulmine, mi percosse la faccia e cieco rimasi e caddi come morto al suolo. (43) Una moltitudine di voci udii, commiste a tanto fragore e tremore che dicevano: Imperi, Imperi, Imperi! Nulla più compresi e nuovamente la tremenda voce di Dio parlò dicendomi:

 

IDDIO CHE PARLA A DAVID

(Cap. 8, 1) Uomo a me caro, io ti ho percosso nella faccia, privandoti della luce degli occhi, per non farti ammiratore di quelle Milizie che passano schierate davanti a me, sulla faccia della Terra.

(2) Lo loro voci tu udisti. Ciò ti basti. Io ora a te, spartiti a numero, ti additerò l'aspetto, le forme ed il contegno di disciplina e le insegne maggiori, delle tue e delle loro vittorie, sui miei e tuoi nemici. (3) Tutto questo (che segue) io voglio prevenirti perché, per te come per gli altri, esempio siati, che io non manco mai di fare al mondo i miei preordinati disegni, prima di mandare sugli uomini, castighi e flagelli.

…………………….

 

- Seguono 3 pagg. le quali descrivono l'ordinamento delle S. Milizie.

 

Detto questo Iddio comanda a David di esporre i suoi pensieri in difesa dei diritti della natura umana.

 

 

 

La cerimonia delle 11,30 del 15 agosto 1959 sulla scalinata della Chiesa della Madonna Incoronata. Questa fu la seconda tappa della nostra processione partita da Monte Labro.

 

 

 

DAVID CHE RISPONDE A IDDIO

(Cap. 11, 1) Una forza che io sentivo, ma che non vedevo, mi sollevò dal suolo nel quale io giacevo, timoroso e tremante per il fragor tuonante che sempre teneva in continuo moto la terribile voce di Dio. (2) Io mi sentivo sorreggere intorno a me come sostegno di alitar di vento che per ogni parte mi teneva sospeso, animandomi nel cuore, nella mente, e nei sensi, di una dolcezza interiore ed esteriore che io non saprei paragonare che natura in me fosse quella. (3) Io non avevo luce (David era ancora cieco) ma luce era in me di ogni luce vera, ma più non sentivo in me quello che prima di alzarmi dal suolo sentivo. (5) In questo stato di intuitivi e sovrumani effetti, sentivo in me tutti gli effetti umani, ma questi in me producevano altri effetti, sopra gli effetti degli effetti umani.

(7) Pur nonostante la mia natura umana sentiva il peso degli umani effetti di natura umana, a lottare con Dio, così dicendogli: (11) Voi mi avete additato la strada del vero e della giustizia, facendomi conoscere ancora quella dell'errore e della menzogna, onde io sappia regolarmi nel periglioso cammino di questa vita mortale nell'adempimento dei miei nei vostri divini disegni. (13) Voi, Signor mio, conoscete e vedete il mio nel vostro cuore, che io altro non desidero che di piacervi e farmi degno di voi. I fini miei sono i vostri e nulla io voglio di ciò che voi non volete.

(17) Tutto, Signor mio, il mio volere, dal vostro dipende, ed in voi ho posto la mia arbitra volontà di ogni mio buon e triste evento, e voi siete quegli che mi protegge in ogni mio occorrente bisogno. (Qui David fa rinuncia del "Libero arbitrio per sé e per gli umani"). (18) È inutile, Signor mio, che io vi domandi né per me, né per gli altri. Voi tutto conoscete, i miei e gli altrui bisogni, ed in voi sono congiunti tutti i fini procedenti ed antecedenti della umana natura. (21) Dateci quello che conoscete essere in noi di urgente bisogno, per la vostra gloria e non per piacimento umano.

(32) Voi, Signor mio, comprendete tutto quello che dire vi voglio con questo mio confidenziale ardimento. Se le forze del Diritto della natura umana non bastano in me, da muovervi alla pietà delle miserie umane, supplite voi stesso in me, e per me fate voi.

(33) Oltremodo mi avanzo, Signor mio. onde possa toccare l’estremo del vostro nel mio cuore, e dimostrarvi quanto disposto sarei a tutto fare, per evitare un sì tremendo scempio della povera umanità.

(34) Voi potreste in me, se volete, Signor mio, IMMOLARE VOI STESSO, ONDE DEL SANGUE MIO, SI FACCIA UNA OFFERTA, A VOI, di me, in voi, perché voi con me, VI FATE VITTIMA NEL MIO, NEL VOSTRO CUORE.

(35) Voi sapete, Signor mio, quanto ami la giustizia e quanto per essa farei ed è per questo che io di vostro e mio gradimento mi offro come volete, purché il rigor della vostra e della mia giustizia, sia placata in me, ed in voi stesso.

(39) Eccovi, Signor mio, le mie proposte, il desiderio ardente che io tengo nei diritti di ogni rigor di giustizia, per la quale mi lotto ardimentoso in voi, poiché voi siete essenzialmente il rigor di ogni giustizia, nella suprema arcana ragione della legge del diritto.

(40) Ciò detto caddi non sorretto dalla forza che sorreggeami ed il fragor della tremenda voce di Dio; col solito rumoroso tuono dello scuotimento delle roccie e delle montagne, così nuovamente parlommi.

 

IDDIO CHE PARLA A DAVID

(12, 5) Nel tuo, nel mio cuore, si congiunge un voler arcano e questo procede dalla suprema arcana ragione della legge del diritto, da cui si muovono tutte le altre ragioni della natura umana e divina. Questo è il duro della mia e della tua lotta.

(4) Io provvidi innanzi tempo tutto questo, per cui ti volli arredare di sagace e sovrumano ardimento, onde con questo, avanzarti tanto dovevi, nella mia con la tua lotta nelle due nature: umana e divina. (8) L'uomo, per la reità della derogazione che fece con la sua stessa natura umana, ai diritti della natura divina, rese se stesso irreconciliabile ai diritti suoi, ed avverso e nemico addivenne dell'uno e dell'altro diritto, nel rigore di dovuta giustizia. (9) Maggiormente crebbe questa orribile pugna delle due nature, umana e divina: che l'una superba e pertinacie, l'altra nella ragione dell'arcano diritto, agiva, agisce ed agirà in eterno severa e terribile.

(10) Qual pretesa aveva ed ha la natura umana, ribellandosi al diritto arcano della natura divina? di scusarsi poi orgogliosa e superba, adducendo ragioni a se stessa? (11) Essa non solo rea addivenne per la derogazione dell'arcana ragione, della legge del diritto, ma pure perché si rese menzognera, maligna, maliziosa, superba, ed in ogni eccesso viziò la sua stessa natura.

(12) Io più e più volte mi adirai, mi sdegnai, e sono sdegnate all'eccesso con essa, perché pertinace e superba, non vuole assoggettarsi ai rigori non solo del diritto, ma neppure a quelli della sua stessa natura umana. (13) Ora i tempi sono venuti i quali io designati avevo per la definitiva gara di questa orribile e sanguinosa pugna, ed a te ho affidato la contesa, la lotta dell'umana natura con la natura divina. (14) Tu, che te stesso la natura umana difendi, lottati da valoroso con me insidiandoti con la tua sagacia nella ragione delle due nature. (16) A tal fine ti creai fra gli uomini   d’istinto, dandoti una natura così ardita, sagace ed eloquente che nulla in te manca di quel sapore che impera sopra ogni altro sapere di natura umana. (18) Ora tu devi per ragioni di natura umana, esporre il seguito delle tue ragioni in difesa della tua stessa natura umana. Poiché il mio sdegno è addivenuto intollerabile sulla empietà degli uomini. (21) Tanto oltre si è estesa la loro empietà che per scolpare la reità di se stessi nelle loro disordinate passioni, accusano rea dei loro delitti la stessa loro natura umana.

(22) Una così studiosa e pertinace superbia ha reso la maggior parte degli uomini arbitri di questa forsennata ragione e così la empietà signoreggia sulla natura umana senza ritegno.

(29) Coi rigori della ragione, della severa legge del Diritto, io voglio portare la terra dalle sue zozzure. La quale legge sarà un fuoco celeste divoratore e distruggitore d'ogni empietà. (30) Io ti predissi e ti predico ancora che tu sarai quell’UNO che devi rappresentare fra gli uomini,  la mia possanza, il mio amore, la mia clemenza, e la mia giustizia.

(37) Né io né te mancar dobbiamo al decoro dovuto di carità e di giustizia, ambedue lottando in così grande e sanguinosa pugna, dalla quale vengono raggiunti i fini della questione eterna delle due nature umana e divina. (39) Esponi ogni desiderio che in cuor tuo tieni, coi sagaci risentimenti dell'una come dell'altra natura, onde sia da ciò posto termine a questa eterna pugna fra l'uomo e me, fra il cielo e la terra.

 

DAVID CHE PARLA A IDDIO

(13, 2) Dio mio, io il più misero figlio della colpa, facendomi servo di voi, figuro voi, nella mia in voi così alta missione, e me in voi, perversano e maledicano gli uomini. (4) I nuovi riti, le nuove leggi che io ho prevenuto e che prevengo loro a nome vostro, da doversi ordinare con un nuovo ordine di cose. In una rigorosa riforma su tutti i regni della terra, eccitano ai superbi un odio contro di me, il più maligno e terribile. (9) Molti e molti fra questi ve ne sono che non credono né a me né a voi, Signor mio. Essi dicono superbamente che la natura è caso, e che ogni caso è natura, ed in questo errore ogni delitto e reità consumano. (11) Del vostro culto e della vostra legge molti e molti si servono come un'arte ed una professione in un raggiro di monopoli iniqui e per essi in questi santi attributi non siete che un essere di interesse e di lucro. (12) Molti e molti pure io vedo, Signor mio, che corrotti nella mente e nel cuore, altro bene non conoscono che quello delle disordinate passioni e ad altro non tendono i loro fini, che al piacere e al comodo della vita mortale. (16) In qual modo io dovrò contenermi, Signor mio, presso di voi e presso al mondo? Addivenuto per me così fiero e nemico?

Non solo cadrò vinto in questa orribile e sanguinosa pugna, ma temo il pericolo in me medesimo, nei reati della stessa umana natura.

 

 

 

 

 

 

 

La Processione dei Giuris-davidici percorre le vie del Paese di Arcidosso – “15 Agosto 1959” -

 

 

(21) Ah! Signor mio, non vogliate che io usi il vostro rigore in essi, secondo le reità delle mie e delle loro colpe, ma fate che in loro, ed in voi, si plachino le due nature: umana e divina così tanto sdegno. (31) Gradirei, Signor mio, che in altri modi, come meglio a voi piace, mostraste al mondo la vostra nella mia potenza, ed evitare sì terribile e sanguinosa scena, che mostrata mi avete, su tutta la faccia della terra. (34) Mostratevi Signor mio, a tutto il mondo, come a me vi mostrate così tremendo e terribile ed allora io credo che tutti i perversi figli dell'uomo, cadranno come me, prostrati al suolo e verranno umiliati dalla vostra grandezza, nella loro superbia umana. (35) Io comprendo, Signor mio, che voi volete che col solo lume della fede l'uomo possa udirvi, vedervi e conoscere le indicibili grandezze della vostra maestà divina.

(36) - Comprendo pure, Signor mio, che senza fede, rettezza e purità di cuore, non può la nostra natura umana, congiungersi a voi per nessuna parte intuitiva, né col cuore, né con gli occhi, né con la mente. (43) Questa volta più che il doppio dell'altra volta si fece sentire tuonante e fremente la tremenda voce di Dio, che ogni monte e roccia parca che sottosopra andasse ed io credevo che subissasse il mondo e così nuovamente parlommi.

 

IDDIO CHE PARLA A DAVID

(14, 1) Uomo a me caro, 7° figlio del 3° figlio dell'uomo, le tue esposte ragioni hanno molta forza al diritto della tua e della mia stessa ragione, ed è per questo che maggiormente irritano il mio sdegno nel rigore della dovuta giustizia. (18) A ciascuno dei tuoi apostoli farai fare il Battesimo del Fuoco nel diritto dovuto per i rigori della Legge Arcana del Diritto divino, e questo sarà detto il Patto della NUOVA Alleanza. (24) Tutto farai quando l'Angelico santo (Pio 9° nel 1876) avrà concordato con te alleanza nei nuovi rigori dell'arcana Legge del Diritto e allora la pace avverrà e la prosperità, per tutta la terra. (25) Per ogni modo, se venir ti potessero nell'avversione, insidie e congiure dei miei nei tuoi nemici, non ti dipartire dai prescritti limiti, che io ti ho additato. (Il Papa Leone 13° nel 1878 respinse l'alleanza).

(27) Tutte queste particolarità del tuo avvenire io ti ho voluto prevenire nel fine di questa nostra lotta, onde testimonio ti sia questo giorno di sì tanta Alleanza.

(28) Questo libro chiamerai: LA MIA LOTTA CON DIO - apertura e mistero dei SETTE SIGILLI, il quale da te e dai tuoi fedeli sarà tenuto in gran conto per norma del Patto della Nuova Alleanza.

(31) Questa è la gloriosa vittoria che tu hai riportato con me nella mia con la tua lotta. Tu nuovo Israello sarai e per questo porterai a te e alla discendenza dei figli tuoi un nuovo e glorioso nome che, chiamati saranno “GIURIS-DAVIDICI”. (32) Questo glorioso nome per te e per loro sarà come un egida santa, una fortezza ed una torre inespugnabile, la quale sarà in eterno difesa da mille e mille cavalieri armati ed essa sarà TURRISDAVIDICA.

(33) Uomo a me caro, alzati dal suolo e nuovo prodigio ammira in conferma della mia e della tua Alleanza.

 

DAVID PASSATO IN CIELO DAVANTI AL TRONO DELL'ALTISSIMO

(15,1) Agli ultimi accenti della voce di Dio, un lampo come di fulmine mi percosse la faccia e gli occhi miei videro LUCE, anzi più che luce io vidi. (2) Ah! grandezza infinita di Dio! Più io non ero fra i dirupati monti sotto il fragor terribile dell'infuocata nube. Ma ero passato in cielo davanti al trono dell'Altissimo. (3) Quindi vidi io tanto, che è tanto mal quello che vidi, che nulla al vero posso dir di quello che vidi. Solo dirò che io vidi tanto, in modo che io vidi tutto quello che Iddio vedeva. Perché io ero in Dio.

(6) In Cielo io ero, ed ero in Dio congiunto e tutto era con me congiunto Iddio. Nulla di me era di umano effetto, ma il divino effetto era il mio effetto umano. (7) Gesù Cristo vedevo (v. nota 1) in me, dando Iddio. Vedendo Dio in me, vedevo Cristo. E Cristo Gesù io ero, unitamente a Dio. E Cristo in Dio, me, Cristo Gesù vedeva.

(9) Per darvi idea di questo divino effetto, figuratevi di essere in un luogo tutto recinto da tersissimo specchio, che dovunque rivolgete lo sguardo, vedete effigie simile a voi stesso e in detta effigie pur vedete voi. (15) Eccomi a dirvi quel che intesi e vidi, intuitivamente in Dio, dei divini effetti. E questi uniti sono agli effetti umani. (16) Cristo Gesù vedevo avanti a me, come vedevo Iddio. E come me, in sé, me, vedeva Cristo. Ed io in Cristo e Cristo in me, vide queste cose. E questo cose vidi io, e Cristo in Dio.

(17) Sette Angeli io vidi e ciascuno di essi aveva nelle mani un libro ed ogni libro aveva alcuni segni e questi erano congiunti al Libro e in questi, scritto si vedeva: “SIGILLO”.

(19) Cristo Gesù, ed io, stavamo davanti a Dio, come Padre. Esso traendosi dal petto un infuocato scettro, con la sua destra nella destra di Cristo lo pose, dicendogli: (16, 1) “Questo io dono a te, quanto di me contengo, di diritto e di potere, sopra ad ogni potere del Diritto, col diritto eterno, perché eterno io REGNO in te con questo eterno Diritto, perché eterno io sono.

(2) Tutte le cose in me congiunte sono, ed io in te sono congiunto. A te ogni cosa dono; ed ogni cosa in te contiene effetto, perché ogni effetto a me congiunto viene. (17) Tutte riflesse in me ed in voi sono le cose. E tutte in un sol Dio fanno riflesso. Come fa il Sole in lucidi cristalli, che ciascuno per se manda riflesso, ma la vera luce d'ogni loro riflesso è IL SOLE. Così Iddio in noi riluce SOLO.

 

Leone Graziani

Sacerdote dello Spirito Santo

 

 

 

 

LEGGETE E MEDITATE

                                                                                                                        (Cassandra)

 

La Chiesa Universale Giuris-Davidica, con la Unica Legge del Diritto Divino sopra il Diritto Umano, è nata dal nuovo patto di alleanza stabilito dall'Eterno Iddio con David Lazzaretti nel 1876.

Se questo patto di nuova alleanza non fosso avvenuto, nessuno sulla terra avrebbe potuto costituire un nuovo ordine religioso fondato nella nuova Legge. Questo patto con l'Eterno Iddio significa il perdono della nostra caduta dalle divine leggi, significa la rinascita del cervello umano che ha saputo ricongiungersi all'Eterno Iddio - Signore dell'Universo. Questa nuova istituzione si chiama universale per quella conquista! E noi umani raggiungeremo sempre più la conoscenza dell'universo infinito per avere ottenuto questo Diritto Divino-Umano.

Ciò vuol dire che dall'Ordine Legislativo Solare siamo passati all'ordine Cosmico Universale, del centro dell'Eterno.

Dopo millenni di reincarnazioni l'uomo dovrebbe essere capace di concepire col suo cervello le grandezze dell'infinito nei suoi modi abitati, e sentire nel suo cuore la forza di quel sentimento di altruismo che è il cristianesimo. Sapere cioè, che arrivando a conquistarsi la UNICA LEGGE del divino diritto, egli viene a far parte di quel Cervello Statico Elettronico che è la Mente dell'Eterno Iddio, Creatore dell'Universo.

E affinché noi La si potesse raggiungere per conoscerla, l'Infinita e Sublime Potenza Creatrice, (Eterno Iddio) ci ha dato Suo Figlio, nostro Padre, Cristo Solo, per indicarci la VIA del Cielo e dello Spazio.

Nella Sua potenza spirituale e con il corpo di N. S. Gesù Cristo, ci disse: “Seguitemi nel mio insegnamento che io vi farò liberi per raggiungere la conoscenza dell'Universo e l'Eterno Iddio!”   Questa in conclusione la Sua dottrina!

Col Suo insegnamento e col Suo sacrificio sulla Croce ci spronava a rompere il velo che ci teneva avvolti e ciechi. Velo formato di egoismo di ignoranza, di cupidigia, di vizio, di lussuria; vale a dire delle oscure miserie umane che hanno travagliato sempre le nostre esistenze.

Conquistato il diritto divino-umano, mai più, noi ritorneremo indietro! Perché la nostra fu una lunga e dolorosa esperienza da quando noi siamo usciti dalle divine leggi di ordine solare. Il nostro era, è il grido gioioso della rinascita spirituale. È il giubilo del nostro ritorno alle divine leggi ed alla conoscenza che Dio, nostro Padre solare, ci aveva consegnato “nel principio” per creare, noi con Lui, l'ordine e la concordia tra tutti i popoli della Terra.

 

LA PROFEZIA DI FATIMA E LA CHIESA ROMANA

Tempo fa mi giunse un bollettino parrocchiale da Castelsangiovanni (Piacenza) intitolato “Solo in Maria le speranze in un tragico futuro!” Conteneva le varie esortazioni della Madonna nella apparizione di Fatima con la riserva di un segreto affidato alla Romana Chiesa e da svelare nel 1960. Questo, segreto non credo che verrà svelato!

Ma in questo stesso bollettino vi sono altre dieci profezie avvenute in altre occasioni. Ve ne riporto due essenziali: quella del 1871 a Sales Chappuis ove in una apparizione il Salvatore disse: “Salverò nuovamente il mondo con mezzi di mia carità di cui ancora non ho fatto uso. Lo farò io solo e nessuno potrà dire: son io che l'ho fatto”.

Che lo vogliate o no, questa profezia riguarda chiaramente la Missione di David Lazzaretti, Cristo Duce e Giudice, da lui compiuta dal 1871 al 1878). L'altra profezia è del 1945, nella quale sarebbe apparso Gesù C. a Heede (Germania) dicendo: “L'umanità non ha ascoltate la mia Santa Madre apparsa a Fatima per esortare gli uomini a penitenza. Sono venuto io stesso in questa ultima ora per ammonire il mondo ... Gli angeli della giustizia son già disseminati per il mondo. Mi farò conoscere dagli uomini. Tutte le anime mi conosceranno per il loro Dio. Il mondo ora è peggiore che nel tempi del diluvio. Questa generazione meriterebbe essere annientata. Si preparano cose grandiose. Ciò che accadrà sarà terribile come non è stato visto mai ancora dal principio del mondo. Interverrà la Madre di Dio con gli angeli del Cielo. Con un piccolo numero di eletti edificherà il mio Regno. Questo Regno verrà improvvisamente, ma più presto di quanto credete”.

Questa seconda profezia si riferisce alla mia Missione compiuta dalla SS. Madre Spirito Santo, dal 1948 al 1959; e vi dirò le ragioni per cui ESSA ha operato con la Chiesa Giuris-Davidica e non   con la Chiesa Romana.

Il 5 ottobre 1955 io ho scritto una lettera al Pontefice Pio XII dove lo invitavo di venire a un accordo con l'Opera “Chiesa Giuris-Davidica”. Alla stessa data ho scritto anche al nostro Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, dove lo infornavo della mia richiesta al Pontefice nel fine che partecipasse anche lo Stato a questo accordo. Le mie due lettere di invito e di appello per la realizzazione dell'opera dello Spirito Santo “Madre” benché inviate abbinate ai due Capi, non ebbero risposta. Successivamente le abbiamo rese di pubblica conoscenza attraverso l'agenzia di informazione “La Pace” stampata a Roma. L'opera della Madre SS. veniva con me respinta dal Pontefice Pio XII.

E poiché per volontà dell'Eterno Iddio, con la ruota Giuris-Davidica io ero ormai entrata in movimento (e con me era in gioco l'opera del Cielo), io ho dovuto fare come quel povero cavallo, costretto a tirare un carro del peso superiore alle sue forze. Ho stretto il morso tra i denti, e ho detto: “o la va o lo spacca!” e ho proseguito avanti. Mi è andata come il Signore Gesù C. aveva annunziato a Heede, (Germania) nel 1945; cioè che la Madre di Dio con pochi eletti edificava il Regno di Cristo. E questi pochi eletti sono i Giuris-Davidici, credenti in David Lazzaretti.

I miei seguaci sono stati davvero pochi. La meschinità e l'oscurantismo ha avuto il sopravvento. La Grande LUCE si è manifestata sulla Terra e ha trovato le menti tenebrose che si sono schierate nemiche. Eppure si è manifestata e annunziata in diverse parti del mondo, sopratutto in Italia. Nel 1948 si è annunziata alle Tre Fontane (Roma) dicendo: “Io sono la Vergine della Rivelazione. Ho con me la nuova dottrina della Celeste Gerusalemme!” Il libretto che Essa teneva sul petto sta per annunziare che Essa avrebbe rinnovato tutto con le Verità, per un nuovo ordine di cose. (Quel libretto l'ho scritto io in Lei, e Lei in me. Come Spirito, Lei, non avrebbe potuto scrivere e parlare con tutte le qualità degli umani).

Né la Romana Chiesa, né gli studiosi, hanno saputo intendermi in questa manifestazione della Madre SS. Io mi sono adoperata in tutte le maniere, semplice, umile e retta. Ma non tocca a me giudicare il fallimento spirituale terreno, poiché spetta a DIO. Io vi racconto come sono andate le cose dal 1948 al 1959, come ho determinato fatti nel potere della SS. Madre Spirito Santo, e vi spiego come IDDIO l'Eterno mi assiste in questa mia missione.

 

RASSEGNA DEI FATTI PER I DESTINI DELL'UMANITÀ.

Una notte nel 1948 durante il sonno ebbi l'apparizione del PADRE il quale mi disse: “Diletta figlia, è ora che ti metti in cammino per salvare il salvabile dell'umanità”. Questa fu la prima chiamata, ma poi fu tutto un susseguirsi di apparizioni, visioni, ecc. non solo del Padre ma anche della Madre e degli Arcangeli.

Dio Padre, mi ha guidata fino al punto che rese il mio cervello fortemente intuitivo, cosciente e responsabile della Missione che mi affidava. Dico responsabile, poiché mi ero resa conto che dovevo andare contro l'oscurantismo della massa umana. La mia cultura era limitata soltanto alle classi elementari, frequentate in un paesetto vicentino. Il mio cervello, in virtù della guida del Padre Celeste, era divenuto una sorgente di riflessioni, di intuizioni, di affermazioni. Passato l'anno Santo e quello Mariano (1951) la notte del 13 dicembre giorno di santa Lucia, verso l'alba ricevetti l'ordine di cominciare a scrivere tutto quello che sapevo.

Per prima cosa, al mattino, ho disegnato delle figure simboliche, cioè la parte sostanziale che è alquanto forte, per la sua interpretazione. Dopo ho scritto i concetti del 2° libretto. Però l'opera mia è stata raccolta in quattro libretti uniti in un solo libro dal titolo “Rivelazioni Spirituali - Opera dello Spirito di Verità, Spirito Santo” come già annunziato dal Signore Gesù C. nel Vangelo e corrispondente al n. 10 dell'Apocalisse di S. Giovanni Apostolo.

COME HA INIZIATO IL SUO REGNO LA SS. MADRE.

Nel 1954 venni invitata dalla U.A.R.K.A. di Trieste (una associazione internazionale di spirituali) a tenere una conferenza sui Giuris-Davidici nel suo terzo congresso organizzato a Sorrento. Questo invito mi fece prendere la decisione di manifestami in quella sede con l'opera della Madre, Spirito Santo, con la nuova dottrina della Celeste Gerusalemme ed in proseguimento all'Opera compiuta dall'Eterno nel 1871 con David Lazzaretti. Questo congresso ebbe inizio il 7 agosto 1954. Alle ore 10 del giorno 10 agosto all'Albergo Europa di Sorrento, nella grande Loggia che guarda il vulcano di Napoli, attraverso un golfo di acqua azzurra, io ho iniziato la mia conferenza, di fronte ai convenuti di 12 nazioni.

Spiegai che la ragiono della mia conferenza era per comunicare che io ero l'Opera della Madre Spirito Santo, Spirito di Verità, in movimento per rinnovare tutte le dottrine del Mondo, ormai superate!

Donai ai congressisti il mio libro, ma purtroppo non fui creduta! Chiuso il congresso, con quei pochi che mi seguirono a Sorrento, siamo ripartiti da Roma per il Monte Labro. La sera del 14 agosto eravamo lassù nella Torre Davidica, per celebrare alla mezzanotte il rito Sacro che dava il via alla grande conquista spirituale dell'Assunzione al Cielo dei figli solari.

Davanti all'Altare situato nella rustica grotta, io nella potenza della Madre ho consacrato Leone Graziani 1° sacerdote della nuova chiesa Giuris-Davidica, col nome di “GIOVANNI”. Con lui davo inizio alla chiesa della Madre, Spirito Santo, col Giovanni.

La chiesa di Pietro, Apostolo di Gesù Cristo, doveva tenersi preparata a questo passaggio spirituale, perché Gesù a suo tempo aveva detto: “Che importa a te Pietro se io metto Giovanni ad attendermi?” (Giovanni 21, 22) E se dagli uomini le scritture non furono capite, i fatti hanno camminato lo stesso. Leone Graziani fu destinato da Dio a seguire la Sua Sposa col nome di Giovanni, figlio dell'Amore alla Verità, in attesa che si manifesti il Giudice Supremo, come Padre e Signore della Terra.

La Chiesa Romana non avrebbe dovuto respingere la mia proposta del 5 ottobre 1955 quando dopo averle rese noto i miei movimenti, avevo chiesto a nome di Dio, di accordarsi con i Giuris-Davidici. Essa guidata dal suo Pontefice doveva seguirmi ed affrontare i sacrifici del passaggio temporale spirituale dalla Chiesa di Pietro alla Chiesa Giuris-Davidica guidata dal suo capo (Leone) il Giovanni della SS. Madre.

Ma il lusso e la comoda vita l'ha trattenuta, creando così il distacco tra loro e me, nello prosecuzione dell'Opera di Dio.

 

IL "MEA CULPA" DELLA CHIESA ROMANA

Il 6 novembre 1954 alla presenza di pochi seguaci abbiamo celebrato in Roma il nuovo rito della Celeste Gerusalemme. La celebrazione segnava in ROMA la rinascita spirituale degli umani. Fra gli invitati c'era un giornalista che pubblicò poi un articolo documentato con fotografie (sett. Cronache, 13 Nov. 54) ma considerandoci di poco conto. Però nello stesso giorno 6 Nov. ci fu il Console italiano A. Perego che vide sopra il cielo di Roma più di cento dischi volanti, formare dapprima una grande croce e poi “due C contrapposti” vale a dire il simbolo giuris-davidico. (Il libro di A. Perego è stato citato da noi a pag. 12 di Torre Davidica). Questo signore ha dato con estrema premura l'annunzio al Vaticano e al Ministro degli Interni, per notificare loro questo avvenimento sul Cielo di Roma. Il Console Perego in quel giorno, non sapeva che il cielo era con noi per il grande avvenimento spirituale che si compiva in Roma. E non sapevamo neppure noi, che in quel giorno in Cielo ci fosse gran festa per rallegrarsi con noi in terra, perché avevamo conquistato la Roma Eterna.

 

 

 

 

Vale a dire la vittoria sulla Babele. (Apocalisse 14, 8: “Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le Nazioni del vino dell'ira delle sue fornicazioni”).

La vittoria spirituale conseguita col nostro Rito spiritualmente ha demolito quello della Romana Chiesa. Perciò come chiesa militante, nella sua forza spirituale toccava a lei qualificarsi vinta da noi. Il gioco suo sarebbe stato quello di dimettersi con la nostra richiesta al Pontefice Pacelli. Invece essa ha preferito accusarci davanti al Tribunale civile per tre volte, ma come ne abbiamo già parlato in altro occasione noi siamo risultati sempre vittoriosi.

Casella di testo: La Processione dei Giuris-Davidici
“15 Agosto 1959”

Naturalmente vita nostra, morte sua. Nessuno ha capito il delicato gioco di un duello a morte tra Lei e me. Il 5 ott. 55 non volle ascoltare il nostro appello che l'avrebbe salvata, riconoscendoci il diritto di restituzione della verga del Comando Legislativo Spirituale, che David Lazzaretti aveva loro affidato, affinché con la mia manifestazione dello Spirito Santo Madre, fosse avvenuta la fusione delle due opere di Gesù e David. L.

Pio XII respingendo l'accordo pacifico ha creato il conflitto tra noi Giuris-davidici e la Sua chiesa. Il 17 aprile 1958 superata e vinta l'ultima causa, per volere dell'Eterno Iddio, noi abbiamo ricostruito sul Monte Labro l'Altare della Alleanza in testimonianza del nuovo patto avvenuto tra Iddio e David nel 1876.

 

L'ARCA DELL'ALLEANZA TRA IDDIO E GLI UOMINI

L'Altare fu costruito in Roma con i nostri risparmi, poi fu trasportato in un podere sotto il Monte Labro (Amiata) e a mezzo di buoi venne portato sulla vetta (poiché allora la strada non era ancora fatta). Immaginate me sola, con pochi uomini lavorare con loro da muratore e manovale per ricostruire la strada, l'Eremo e la Chiesetta e per collocarvi dentro l'Altare.

La sera del 14 agosto l950 come Dio ha voluto, il nostro faticare era finito. La nostra festa l'abbiamo incominciata con i fuochi pirotecnici, di legna, di torce e questi durarono tutta la notte.

I molti convenuti da tutte le parti dell'Amiata, si riunivano a gruppi, chi in preghiera e canti alla SS. Madre, e chi formava cori con la fisarmonica. Iddio era con noi nei nostri cuori pieni di gioia.

Il Monte Labro tra la sera, la notte e l’indomani, fu popolato da molte persone e noi sacerdoti abbiamo distribuito più di 500 comunioni. Vennero pure i giornalisti i quali al mattino, alla inaugurazione dell'Altare, (battezzato come si vara una nave) ripresero un documentario, film che ora noi conserviamo nel nostro archivio.

Rientrata poi a Roma volevo riposarmi nell'eredità del Signore, ma l'Eterno Iddio, per me aveva disposto diversamente, perché la sera del 9 Sett. in dormiveglia, vidi nella mia stanza molti personaggi spirituali, i quali discutevano fra loro e poi con me nulla mia eredità del Regno della Terra.

Alle Potenze Spirituali che mi comunicavano questa eredità io risposi che come donna gli uomini non mi avrebbero voluta al potere. E fu deciso di rimetterci al volere dell'Eterno IDDIO. (Non meravigliatevi se a me è consentito di trattare con le potenze del Mondo Spirituale, perché questo fa parte della mia missione. I profeti furono dei veggenti, perciò non è una novità.

 

 

 

 

IL TRIONFO DEI GIUSTI

La domenica 14 Sett. 1958 dopo 5 giorni, mentre ero inginocchiata davanti all'Altare in casa mia, vestita con l'abito bianco di Sacerdotessa e celebravo la nostra funzione in compagnia di altri due sacerdoti, ad un tratto mi sono autoveduta nello Spirito che mi guida. Vidi che io ero la Madre degli Angeli vestita col manto bianco.

Dopo la S. Comunione io mi alzai in piedi e voltandomi rividi due dei personaggi spirituali della sera del 9 i quali venivano a comunicarmi i voleri dell'Eterno Iddio per l'eredità del potere spirituale della Terra, intanto due cherubini mi levarono dal capo la corona di Regina, e mi misero una splendida Mitria bianca ornata di perle luminose. I due personaggi mi dissero che per comando dell'Eterno Iddio il Triregno del Potere spirituale in terra veniva consegnato a me, perché mi apparteneva, avendo io vinto il Mondo contro le potenze infernali. Mi dissero che col mio potere entrava in vigore la UNICA Legge del Diritto Divino. I due cherubini poi sulla mia testa levarono la Mitria, e mi rimisero la Corona di Regina, mentre i due personaggi Spirituali aspettavano le mie decisioni.

Sentivo il mio corpo leggerissimo, come sorretto dall'aria. Chiusi gli occhi perché sentivo una voce che mi parlava nel cervello e continuai ad assistere alla funzione che i due sacerdoti celebravano poiché io non li avevo fermati.

(Quando io sento una voce nel mio cervello è Dio che mi parla, mentre quando la sento nel petto è la voce degli umani). La voce di DIO mi diceva che dovevo prendere il bastone che mi ero portata dal monte Autore, (Santuario della SS. Trinità). Lo presi e allora invitai i due sacerdoti di fare attenzione a quanto io avrei detto.

La voce sul cervello con autorità mi disse: “L'Eterno Iddio, creatore, Potenziatore dell'Universo, ha deliberato che il comando terreno sia dato a te. Con questo Comando devi stabilire in terra la UNICA Legge per determinare il Regno della giustizia e della pace fra i popoli”. Poi con più vigore disse: “In te Io sarò la VERGA; la giustizia, il Comando Legislativo.

Io sono Colui che ti guida; Io sarò in te, e tu rappresenti me, l'Eterno. Tu sei in me e governerai come Madre in un solo Ordine di Comando su tutti i popoli della terra”. Risposi: “avrò io tanta forza di resistenza?” Egli mi disse: “Sì, perché Io l'Eterno, sono in te e con te”. Io risposi: “Cosa ne pensano gli umani? Accettano che sia la Madre che li governa?” La voce non rispose, però mi ritornarono alla mente le parole udite la sera del 9 quando io avevo rifiutato il comando spirituale, alla presenza di molte entità.

Ricordai che una di esse aveva detto: “Come si fa a dare alla donna il comando terreno?” Mentre un’altra aveva risposto “non si può fare altrimenti. Fu lei che fece ogni cosa”. Io stavo ferma in piedi accanto l'Altare. I 2 personaggi spirituali mi erano di fronte, e i due cherubini stavano sopra il mio capo.

Finita la mia riflessione nel silenzio direi solenne, i due personaggi spirituali mi consegnarono 3 chiavi. (Due erano d'oro e una di argento) dicendomi: “Queste sono le chiavi della Gloria Celeste”. Ricevetti le chiavi nella mia mano sinistra (naturalmente in forma spirituale) ma sul mio corpo io ho sentito il peso della responsabilità del mio compito.

A dire il vero non ero felice. Anzi un grosso sospiro mi è uscito dal petto e mi ha fatto stringere in pugno il bastone, mente lentamente camminavo su e giù per la stanza meditando il grande peso di responsabilità.

Avevo gli occhi pieni di lacrime perché capivo che il mio compito era quanto mai delicato e doloroso. Pensavo: gli umani di fronte a Dio Padre sono sempre stati ribelli, diventando caini luciferici. Di fronte alla Madre come si comporteranno?

A queste riflessioni, mi prese un senso di rancore e allora ho bussato col bastone tre colpi sul pavimento; Con la forza energica della potenza Madre, chiesi alla Terra di dirvi se gli umani, vogliono il bene. Attesi una risposta, ed una voce grave maschile, che intuivo venire dalle viscere della Terra, sul petto mi rispose: “Il sangue, il sangue, il sangue!” Io dissi, con energico risentimento: “Ma perché il sangue e non il cordoglio?” Inquieta ho bussato nuovamente in terra. La stessa voce mi rispose: “Col sangue e nel sangue vi è la purificazione”.

I miei occhi avevano lacrime di dolore. E nel sentire la risposta della Terra nella parte dei suoi figli luciferici-caini, provai una angoscia pietosa e a quella voce nel petto, risposi: “Voi chiedete e volete il sangue? E sangue sia per gli umani!

Mandai all'Eterno Iddio il mio pensiero pieno di risentimento, e dissi: “Che duro compito mi sono assunta!” Dopo un istante la voce nel cervello mi rispose: “Così ho deliberato per la  purificazione della carne e la salvezza delle anime elette, per poi conseguire il Regno dell'Amore.

Allora alzai il braccio col bastone e dissi: “Questi sono i tuoi ordini!: oh Altissimo Signore, Iddio Creatore dell'Universo! Farò la tua volontà, applicherò sul Mondo la tua Unica Legge del  Diritto Divino; perdonerò le offese che mi fanno, amerò il prossimo mio.

A te faccio obbedienza per determinare il tuo regno di A.M.O.R.E. per i tuoi e miei figli redenti”.

Mentre mi muovevo, il mio corpo era debole e rivolta ai sacerdoti dissi: “Ho dovuto scendere fino sulla Terra per potere trarre in salvo i figli di Dio, da questo grande caos. Dovrò abituarmi a comminare con questo corpo”.

Carissimi lettori, non meravigliatevi di quanto mi sono sentita in dovere di comunicarvi! Questa manifestazione, o comunicazione spirituale, la potevo custodire nell'Archivio Giuris-Davidico, o riservare per me sola, invece voglio che la verità non resti riservata solo a pochi, ma che sia alla conoscenza anche di coloro che per ora non crederanno a queste verità. Vi ho già detto che gli   studiosi delle dottrine e scienze non hanno saputo capire la finalità dell'anima umana, né dello Spirito. E nemmeno il lavoro dei corpi che vibrano in virtù dell'anima, e questi corpi dovevano obbedire alle leggi emanate dall'Astro Sole, col suo Cristo.

 

VI DICO IN ALTE NOTE CHI È LA SANTISSIMA MADRE

Vi ripeto una antica comunicazione fatta dallo Spirito Santo Madre che ho preso dall'Ecclesiastico (XXIV, 4-14) già pubblicata nel n. 6 pag. 29 del nostro notiziario “La Torre Davidica” (del febbraio 1959).

Io uscii dalla bocca dell'Altissimo. Primogenita avanti tutte le creature. Io feci nascere nel Cielo una LUCE inperitura, e come nebbia ho ricoperto tutta la Terra. Io abito nei più alti  Cieli. Il mio trono sta sopra colonne di nubi. Io sola feci il giro del Cielo. Penetrai nel profondo dell'abisso. Camminai sui flutti del mare. Posai il piede in ogni parte della Terra, presso tutti i popoli. In ogni nazione ebbi l'Impero e di tutti, grandi e piccoli, conquistai i cuori. Tra tutti questi io cercai un luogo di riposo, e decisi di dimorare nell'eredità del Signore. Allora il Creatore di tutte le cose mi parlò e mi diede i Suoi ordini. E Colui che mi creò, riposò nel mio tabernacolo”.

Dice la SS. Madre: “Io uscii primogenita dalla bocca dell'Altissimo avanti a tutte le creature”. Perciò Lei fu la prima ANIMA DIVINA che per volere dell'Eterno Iddio è scesa in terra, e da Lei sono nate tutte le altre anime. Come con una candela accesa voi potete accendere quante candele volete, così Lei, prima scintilla o anima, ha dato vita a tante anime da popolare tutta la terra.

Lei disse: “Colui che mi creò, (come anima a corpo in terra) riposò nel mio tabernacolo!” Per tabernacolo si intende l'Altare dove è racchiuso lo Spirito di Dio, con le Sue Leggi di ordine divino naturale. Dire tabernacolo equivale anche a dire “ciborio” per le anime che intorno al tabernacolo dell'Altare si riuniscono per congiungersi, mediante la S. Comunione, con lo Spirito di Dio, nella Santissima Trinità.

Il tabernacolo figura il petto della Madre la quale è uscita dalla BOCCA dell'Altissimo Iddio. Perciò Essa è la Parola, il Verbo, ed è la Verità della nostra creazione, come anime e corpi in terra. Essa è la Madre dei viventi. La prima anima maturata perfetta con il corpo è stata quella del Signore Gesù C. con la quale il nostro Padre, che risiede nel Sole, si è potuto manifestare nella Sua Potenza spirituale per trarci in salvo.

Lei disse: “Ho cercato un luogo di riposo (il Monte Labro e Turris Davidica) e decisi di dimorare nell'eredità del Signore”. Cioè in Cristo Re e Signore della Terra con il quale Essa si fa sposa. (cerimonia da me eseguita dopo la mezzanotte del 14 agosto 1954).

Lei disse: “Allora (cioè dopo essere divenuta la sposa del Cristo Re) il Creatore di tutte le cose mi parlò e mi diede i suoi ordini. E Colui che mi creò (come anima) riposò nel mio tabernacolo”.

Lei dice che l'Eterno si riposa nel Suo seno, o tabernacolo. Perciò l'Eterno in Lei e con Lei compie la genesi della Creazione terrena con la VERGA e l'UNICA Legge. Questo vuol dire che in Lei vi sono tutte le verità divine e umane nella Concezione Eterna. A Lei apparteneva e appartiene il Diritto Divino, poiché Lei è parte dell'Eterno Iddio.

Questa è la Madre, Spirito Santo, Spirito di Verità che si è compiaciuta manifestarsi sulla terra, con me, il 14 sett. 1958. Ed ha vinto con me il Diritto Umano.

 

CON LA MORTE DEL PAPA PACELLI È CADUTO IL POTERE DELLA CHIESA

Ora debbo procedere nel racconto dei fatti altrimenti come potete credermi nelle mie versioni? Nella conversazione del 14 sett. uno dei personaggi spirituali mi disse: “Signora, ora che è avvenuto il cambio del comando dell'ordine spirituale, dalla Terra noi dobbiamo togliere il Papa Pacelli”.

Io risposi: “Sì, sulla Terra non possono sussistere due ordini di comando spirituale. Unico è Iddio, unica la Legge. La Missione del Figlio è cessata”.

Erano trascorsi solo pochi giorni, quando il 5 ott. si ebbe la triste notizia che il Papa Pio XII era stato colpito da una trombosi. Fui sorpresa nel riscontrare che tre anni prima alla stessa data io gli avevo chiesto di venire ad una pacifica intesa con i Giuris-davidici. Che il Cielo abbia scelto la stessa data per me fu una conferma del suo errore di opera spirituale, in seno alla sua chiesa. Col Papa Pacelli lo spirito mentale cristico del piano terra, (anime gruppo) aveva segnato il massimo grado di intelligenza e di sapore umano. Eppure egli ha mancato al suo compito spirituale poiché secondo S. Malachia, nella profezia dei papi, lui era “l'Angelico” cioè quell'angelico che doveva riconoscere l'opera dello Spirito Santo Madre con la Sua Celeste Gerusalemme.

Nel 1948 ci fu anche un tranviere romano di nome Cornacchiola che alle Tre Fontane (Roma), apparsagli la SS. Madre, gli disse di riferire al Papa che Lei era la Vergine della Rivelazione ed aveva con sé la Nuova Gerusalemme contenuta in quel libretto che teneva sul petto.

S. Malachia, nel profetizzare me, con la missione della SS. Madre per il rinnovamento spirituale in terra, mi annunziava come il “FLOS FLORUM”, cioè la Rosa mistica, dantesca.

Io non so quale forza occulta abbia impedito, al Papa Pacelli di conciliarsi con i Giuris-davidici. Forse è stato il grande problema di sciogliere il clero dai vincoli del concistoro? Era un compito molto complesso per Lui? Io contemporaneamente avevo invitato anche il Capo dello Stato Italiano, per sostenere il problema del passaggio dei beni della Chiesa alla proprietà dello Stato, e per l'assistenza del cambio dei poteri Spirituali Terreni e dei nuovi statuti legislativi.

(Poiché la Chiesa Universale Giuris-Davidica non deve sopravanzare lo Stato e non deve manipolare interessi, ma lo Stato aver cura della Chiesa stessa).

Già vi dissi che Iddio è nel nostro cuore per il sentimento di amore verso la Sua creazione, ma è anche la guida del nostro cervello per compiere in terra la Sua creazione per noi stessi, poiché Lui è in noi come innesto “anima eterna”. (Come spiriti siamo provenienti da altri pianeti).

La Chiesa col Suo Tabernacolo è espressione del nostro sentimento amoroso verso il nostro Creatore, e con la quale ci illumina verso la grande ascesa dell'universo. Lo Stato invece è espressione del cervello, il quale deve sapere mantenere le leggi di ordine Divino-naturale. Quindi lo Stato che è il cervello, ora deve condurre la Chiesa che è il sentimento di amore verso il nostro Creatore poiché cittadino è tutt'uno in se stesso. Tutt'uno deve essere l’ordine spirituale, morale, civile, religioso.

Ahimè! Chiesa Romana! I tuoi ministri devono dire “mea colpa”. Oppure eri fatalmente destinata a cadere nell'orrore nel rinnegare sia l'opera del Consolatore, David Lazzaretti, il Cristo Duce e Giudice, e poi anche la mia opera nella Madre Spirito Santo, Spirito di Verità?

Tu hai con te molte creature ed esse non sanno che il 14 sett. 1958 rappresenta una data che ha determinato la prima Resurrezione delle Anime. Però risorta è l'anima e corpo di coloro che virtualmente seguiranno l’insegnamento della Madre Spirito Santo. Senza l'anima il corpo non ha vita, perciò so non seguite Lei non avrete la vita sulla Terra, essendo Lei Regina dei Cieli e della Terra.

In terra si viene per spiritualizzare le cellule che formano il nostro corpo attraverso l'anima che è di origine eterna. Il Signore Gesù C. si è mostrato agli apostoli, dopo la Sua morte, col corpo e anima eterna, entrando attraverso una porta chiusa. Ma egli conosceva la formula della materializzazione eterica (nelle cellule terrene). Ora spetta ai Suoi figli simile Resurrezione.

 

 

LA MADRE VITTORIOSA IN TERRA CONTRO I CAINI

 

Che il Regno della terra lo abbia ereditato la SS. Madre senza che Essa sia passata per la morte del corpo è stato perché come anima prima, Lei è immortale e infallibile. Essa con me si è manifestata con la prima anima con la quale ha generato tutte le altre.

Se come prima anima col mio corpo fosse stata perdente nella missione e manifestazione Trina, la Creazione sua dei nostri corpi animici sarebbe stata vinta nuovamente dai luciferici caini ed avrebbero determinata la distruzione totale dell'umanità col minerale uranio.

Però i caini-luciferici non avrebbero mai potuto vincere l'anima del principio creativo nel suo contatto col Centro Motor dall'Infinito, “Eterno Iddio”. I luciferici-caini della terra hanno vinto nella parte “Figlio” cioè Dio e Signore del Sole, ma non potevano mai vincere l'Iddio, l'Eterno Creatore dell'Universo.

Dovrai ora ripetere la frase che dice l'Ecclesiaste: “Io sono uscita primogenita dalla bocca dell'Altissimo”. (Cioè dall'Eterno). La Creazione prima, lo Spirito Santo nella mia missione, ha chiuso il ciclo solare cristico, ed ha rivelato tutte le verità e portata la Luce nel mondo. Perciò chi non seguirà queste Verità, non riuscirà a conquistarsi il Diritto Divino Eterno.

 

Casella di testo: Leone Graziani Sacerdote
Capo dei Giuris-Davidici

 

 

 

 

LA MADRE NELLA SUA MANIFESTAZIONE IN TERRA

Affinché quest'opera Giuris-davidica fosse confermata vittoriosa in terra, come era stata vaticinata dalle profezie, nel 1959 l'Eterno Iddio mi ordinò di ricostruire la figura di David Lazzaretti in un manichino. Mi ordinò che il giorno dell'Assunzione io ripetessi la processione interrotta 80 anni fa, dai gendarmi, mostrando David al popolo. Come la vittoria innocente che aveva dato la sua vita in nome degli umani per placare l'ira dell'Eterno Iddio, affinché ponesse fine ai nostri travagli.

Mi disse che dovevo camminare alla testa della processione vestita di bianco col manto della Madre, in testa la corona, e in mano la VERGA DEL COMANDO SPIRITUALE. Mi disse di arrivare fino alla Chiesa della Madonna Incoronata, di Arcidosso, per la testimonianza ai convenuti della vittoria da me riportata sulla terra. “Egli mi parlò e mi diede i suoi ordini”.

Con questa processione nel giorno dell'Assunzione, io stabilivo la Resurrezione dei Figli del Sole; cioè dei figli del Cristo. L'impresa era ardua perché oltre che contrastati nella nostra opera, si trattava di fare una processione di circa 8 Km. di percorso. Sarei io riuscita a conseguirla? E nel nome di DAVID, Cristo Duce e Giudice, quanti fedeli mi avrebbero seguito?

La sera del 14 agosto 1959 come al solito la festa è stata iniziata con il pellegrinaggio al Santuario del Monte, e con fuochi di bengala. La notte fu trascorsa in preghiere canti e un po' di riposo, rifugiati in 3 piccole stanze. Il resto dei convenuti rimase fuori all'aperto davanti ai fuochi di legna che avevano accesi.

Al mattino alle ore 6,30 con un gruppo di fedeli ci siamo messi in processione con le nostre bandiere della Santa Milizia e con la statua di David collocato su un piedestallo portato da due sacerdoti. Io ero davanti al gruppo come mi aveva ordinato Iddio. Tenevo per mano una bimba di sette anni vestita di bianco che teneva il giglio della Madre, mentre nella mano destra tenevo alzata la VERGA come uno scettro. Lungo il percorso molti altri fedeli si sono uniti a noi.

Arrivati al 6° Km. si venne incontro la banda dei musicanti del paese che subito hanno intonato l'inno al Cristo Re. La gente aumentava continuamente. La processione era sempre più numerosa e tutti erano commossi per il solenne avvenimento. Le due note designate erano: la commemorazione a David da farsi all'ingresso del paese di Arcidosso davanti alla lapide nell'ora e nel luogo che fu ucciso (ore 10,30). L'altra sul piazzale della Chiesa della Madonna Incoronata per le ore 11,30 per confermare la profezia che il Signore Gesù Cristo fece a David il 6 dic. 1870. (vedere lettera inviata da David a PIO IX°, “In quell'ora avrà inizio il mutamento delle vicende umane”. Ore 11,30 del 15 agosto 1959). (v. Torre Davidica pag. 32).

L'ingresso al paese a suon di musica fu commovente perché alla medesima ora, 80 anni prima, una uguale processione con a capo David accompagnato da bambini, donne, uomini, e sacerdoti, fu    stroncata con la morte e col sangue seminando il panico nei cuori di questi semplici montanari.

Il discorso commemorativo a David fu tenuto dal Sac. Leone Graziani. Poi la processione ha proseguito oltre, mentre i musicanti suonavano l'inno al Cristo e alla SS. Madre. Arrivati alla Chiesa  della Madre Incoronata, e sulla grande scalinata abbiamo disposto per la 2a manifestazione della nostra processione.

Qui la commemorazione fu tenuta da me. Annunciai ai presenti che io avevo ereditato dall'Eterno tutte le Chiese del Mondo e queste dovevano essere riformate nell'UNICA Legge nell'Ordine Giuris-Davidico.

Con la testimonianza dei presenti ho consegnato a Leone Graziani la Verga del Comando Spirituale, come mio vicario, col nome di Giovanni primo, già consacrato nel 1954 nella Chiesa Universale Giuris-Davidica con lo Spirito Santo Madre.

 

IL 14 SETTEMBRE 1959, CONQUISTA DELLA LUNA E LA MORTE DEI CAINI

Rientrata poi a Roma e trascorsi pochi giorni, Iddio l'Altissimo mi ha ordinato di comperare sul Monte Labro, il terreno dove è costruita la Torre Davidica. Ricordai che il 14 sett. si doveva festeggiare il 1° anniversario del mio Regno spirituale in Terra. Decisi di passare questa data sul monte Labro e rimanere da sola per due giorni in meditazione sui voleri dell'Eterno Iddio. E così il 13 salii al Santuario e mi misi in preghiera., e quando era già buio, dopo varie riflessioni presi sonno.

Durante il sonno ebbi molte visioni.. Per due volte mi sono svegliata impressionata perché sentii la mia anima staccarsi dal corpo. Verso le ore 5 ho sentito un forte bacio sopra il mio volto e capii che ero alla presenza dell'eterno Iddio, senza che il mio corpo fosse dato di vederlo. Sentivo che ero continuamente visitata da Angeli perché ne udivo le loro voci allegre, ed io mi dicevo: “perché mai manifestano tanta gioia?

Ritornata poi a Roma seppi che alla mezzanotte e quattro minuti del 14 sett. mentre io ero nel nostro Santuario in contatto con l'Eterno Iddio, in quella notte gli scienziati della Russia avevano raggiunto con un razzo la Luna, lasciandole il biglietto da visita, con una falce e una stella a cinque punte. Questo segno, avvenuto proprio in quella notte, mi fece riflettere che poteva avere qualche rapporto con l'opera mia.

Ricordai la figura della SS. Madre che ha la Luna sotto i piedi col serpente antico. (Già vi dissi che il serpente è il simbolo del Minerale mercurio). In quella notte si sarebbe dunque confermata questa figura simbolica?

L'Eterno Iddio avrebbe segnalato alla Madre Spirito Santo la fine dei Caini? Cioè dei figli lunari che sulla terra vibrano nei 5 sensi materiali pari al Regno Animale? Se il biglietto da visita per la Luna che la Terra di Oriente le ha mandato, ha questo significato, vuol dire che sulla Terra, la Madre è vittoriosa coi suoi figli solari? L'Eterno Iddio avrebbe deliberato che sulla terra i figli lunari, cioè i luciferici caini (luce o intelligenza riflessa) vengano colpiti ed eliminati?

Non c'è che dire. La data del 14 sett. è molto importante per la prova del cervello umano alla conquista dell'universo.

Come potete capire, Iddio non perde tempo. Il 15 agosto 1959 io avrei dato il via alle nuove vicende umane. In quel giorno avevo in mano lo scettro del comando, legato con cinque nodi per significare il dominio sull'uomo materiale figurato nella stella dalle 5 punte?

Vi ho già fatto conoscere (vedi Torre Davidica pag. 9) che l'uomo deve portare l’emblema del sigillo di Salomone cioè i due triangoli intrecciati con le sei punte.

Iddio è il grande ARCHITETTO che ha cura di tutto e di tutti. Stolto è colui che pensa che Egli trascuri quanto ha saputo creare di buono, di bello e di eterno.

Io con il corpo umano sono riuscita a congiungermi all'Eterno. Unitevi dunque alle Sue verità, ed arriverete al concetto “UNIVERSO”!

 

Elvira Giro

Sacerdotessa dello Spirito Santo

 

 

CHI SONO I SACERDOTI GIURIS-DAVIDICI

 

Lo avete capito? Ancora no? Ebbene ve lo ripetiamo. Noi siamo quella milizia annunciata per la nuova dottrina dello Spirito Santo: “La Celeste Gerusalemme discesa dal Cielo”. Noi siamo per ripristinare sulla terra le Leggi di Dio nell'ordine divino-naturale.

Direte voi, come fate a riuscirci? Per noi, nessuna paura, nessuna esitazione: perché Iddio è con noi. Egli ci ha dato la sua parola d'ordine “Le stelle ci guardano Iddio è con noi e siamo la Sua celeste milizia” con la quale ci facciano riconoscere. Questa nuova dottrina donata dal Cielo la dobbiamo applicare per demolire la babilonia delle dottrine.

E poiché nessuna di queste organizzazioni religiose ha saputo intuire che lo Spirito di Verità Spirito Santo annunziato dal N. S. Gesù C. era la SS. Madre, la Creatrice delle anime nostre contenuto nei corpi, Iddio l'Altissimo Signore Creatore ha giudicata fallita e superata ogni religione e confessione di questo tempo.

Nessuna religione e confessione aspettava con la missione della Madre, la chiusura di tutte le vecchie forme di religione e la selezione in terra delle anime evolute. Fin’ora nessuna religione ha capito che la Madre ha operato sulla terra, in virtù della 3a persona, in Dio perfetta, manifestandosi nella sua potente opera spirituale, per applicare in terra la UNICA Legge del Diritto Divino.

Dunque, alla Milizia Crocifera è stato affidato il compito di diffondere le Verità dello Spirito Santo MADRE e mettere in vigore questa UNICA Legge che in sé, racchiude tutte le altre. E in questa Legge creare il regno della pace e della giustizia divina.

Iddio quando ha dato questa legge per mezzo del nostro Consolatore David, ci ha dato anche il nuovo battesimo del fuoco dello Spirito Santo (che significa intelligenza divina) e che è il simbolo dell'amore verso il nostro Creatore.

Questa Legge, e il Battesimo del Fuoco, costituiscono le basi della nuova dottrina spirituale, la quale deve colmare i tanti perché delle scienze scoperte dalle anime evolute (intelligenti). In questa nuova dottrina spirituale della Celeste Gerusalemme, le anime troveranno il loro corso di vita sociale e morale.

La Legge significa giustizia; la giustizia è applicata per l'ordine. L'ordine crea la concordia. La concordia crea la pace nei cuori, nelle famiglie, nelle nazioni e fra tutti i popoli della terra, siano bianchi, rossi, gialli, neri, perché tutti vi sono anime create dallo Spirito Sante “Madre in Terra” e governati dal Padre che impera nel sole. Quindi bisogna e dovete arrivare a comprendere il concetto che la celeste Milizia insegna. Dovete cominciare a capire il volere del Padre operante dal sole che sulla terra si è fatto chiamare CRISTO. Bisogna, come tanti piccoli Cristi, applicare in noi stessi la dottrina del Cielo, sia nel volere di Dio Padre venuto come Dio Figlio, sia come Dio Madre che risiede in Terra su tutte le anime, come Sapienza e Conoscenza Divina. Perciò il compito della Milizia Santa è quello di diffondere, di applicare la nuova dottrina con i nuovi riti, funzioni e nuore preghiere, le quali racchiudono le verità sulla nostra Ia Resurrezione della carne. Rivelano il concetto della SS.ma Trinità di Dio e dell'Altissimo Signore IDDIO Creatore dell'Universo, l'Opera degli Arcangeli di DIO, le loro azioni rispetto alla evoluzione delle anime nostre e di quali facoltà Essi sono dotati per comando di DIO.

 

I Sacerdoti Giuris-Davidici

Militi Crociferi dello Spirito Santo

 

 

 

 



NOTA - 1° Figlio Caino, 2° Abele, 3° Set. 1° Figlio Henoch, 2° Noè, 3° Abramo, 4° Mosè, 5° Re Davide, 6° Gesù Cristo, 7° David C.D.G.

NOTA 1 -  David Lazzaretti è figura del Cristo Adamo in terra nella luce riflessa del Sole mentre Gesù Cristo è figura del Cristo Sole luce diretta dall'Eterno il “SOLO” centro motor dell’infinito.

- (Seguono nel “Libro dei Sette Sigilli” altri capitoli che descrivono il contenuto dei Sette Libri Sigillati, dopo che Dio, ogni volta ne consente l'apertura. Si parla poi dei segnati al numero dalla vita eterna in Dio e si profetizzano sette future città che resteranno eterne. Questo Libro trovasi depositato a disposizione dei lettori in diverse pubbliche biblioteche italiane.