LUGLIO 1964                                                                                                                                     DECIMO NUMERO

                             PUBBLICAZIONE GRATUITA                    

LA TORRE DAVIDICA

Notiziario mensile della Chiesa Universale Giuris-Davidica fondata

nel 1872 sul M. Labro, Amiata, da David Lazzaretti C. D. G.

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Sede in Roma – Via Tevere, 21 - 5  Tel. 84.53.840 – Pubbl. Autor.

Tribun. Roma N. 5841 del 14-6-57Dirett. Respons. Elvira Giro

Pubblicazione Gratuita – Spedizione in abbonamento postale Gr. 3  

 

 

ai militi crociferi dello Spirito Santo

 

 

15 Agosto 1964

la festa dell’assunzione sul Monte Labaro

 

Anche quest'anno, nella ricorrenza del 15 agosto, festa della Assunzione al Cielo della SS. Madre, i Giuris-davidici si porteranno sul Monte Labaro, nell'Amiata, come è tradizione di ogni anno, fino dal 1878, per solennizzare l'avvenimento sublime di quella notte in cui David Lazzaretti, Cristo Duce e Giudice fece il Patto di Alleanza tra il Cielo e la Terra, come atto di amore e di congiunzione della natura umana con la natura divina, manifestandosi al popolo quale Grande Monarca.

In tale ricorrenza fino dalla sera del 14 agosto, i Giuris-davidici saliranno per il consueto pellegrinaggio alla vetta del Monte, alla Torre Davidica per festeggiare l'evento con un gran fuoco e celebrare una cerimonia di ringraziamento all'Altissimo Signore, Iddio Creatore, per avere mantenuto le Sue promesse su noi umani.

Alla mezzanotte ci sarà la Sacra Funzione dedicata alla SS. Trinità di Dio e celebrata nel Santuario, presso l'Arca della Nuova Alleanza tra Iddio e gli uomini. La notte di veglia sarà trascorsa alternando le ore di preghiera, a sacre letture ed a canti religiosi, e sarà data la Comunione generale. Al mattino del 15 agosto nelle primissime ore sarà svolta una semplice processione limitata al piazzale antistante la Chiesa, per invocare con la preghiera la proiezione dell'Eterno Iddio e della Madre SS. affinché gli uomini della Terra riescano a mettersi nell'accordo di pace e di giustizia per il bene dei popoli.

Nel pomeriggio, poi, dello stesso giorno 15 agosto, si celebrerà una cerimonia nel nuovo locale di culto in località Le Bagnorè (frazione di Santa Fiora) e contiamo di festeggiare questa nostra nuova sede (sorta nel luogo ove venne accolto David morente) con un programma di musica, fuochi e discorso, programma che preciseremo meglio a suo tempo. Anche quest'anno per iniziativa di alcuni fedeli seguaci sarà deposta una corona di alloro in onore e gloria del nostro fondatore David Lazzaretti, in località Cansacchi presso Arcidosso, ove una lapide ricorda il suo cruento sacrificio.

 

LEONE G.

 

 

 

 

Il Corpo Mistico Cristico Celeste

nel suo riflesso sul piano terra

 

La figura femminile che io vi presento i teologi la chiamano «Il macrocosmo spirituale» ed ogni singola creatura della terra (o cellula umana) ne fa parte. Per ordine di Dio, questa figura femminile viene chiamata «Corpo Mistico Cristico» della Maestà Divina Armonica e la sua presenza viene richiamata nel rito della santa messa festiva.

Gesù Cristo riferendosi a quella figura disse a Pietro: «nella casa del Padre mio vi sono molte stanze» e Pietro venne collocato nella stanza del «cuore» assieme a Paolo e Giovanni ed altri martiri della fede.

Il «Cuore», simbolo dell'Amore verso il Creatore fu chiamato «Chiesa», ossia la Rosa Mistica, dove si riunisce l'assemblea di popolo. Gesù spiritualmente si manifesta col cuore sul petto, per indicare l'amore al suo insegnamento. La comunione con l'ostia santa è il mezzo di contatto di pensiero spirituale.

Il Cuore è pulsante di energie vitali spirituali. È guida e moto di pensiero, fattivo e creativo, per l'ordine dell'Armonia Divina e per l'amore alla Creazione terrena ed al suo Creatore.

Un pulsare splendido e vitale. Se l'uomo vuol vivere sereno deve essere in contatto con questo Cuore, cioè con la Mistica Rosa, o Chiesa, o assemblea di popolo. Senza di Esso l'uomo è isolato ed è morto allo spirito animatore, perché gli manca il contatto vigoroso, la gioia della Legge Divina.

Il primo che si è congiunto in questo corpo spirituale fu Gesù, chiamato il Cristo, il Verbo, il Dio vivo. La congiunzione del Verbo fu una grandiosa conquista per il trionfo della salvezza dell'umanità.

Significa l'essenza della Parola per la riconquista sulla terra dell'ordine sociale, morale, civile, religioso. Senza questa conquista non c'era salvezza per l’umanità. Con Gesù, Iddio Creatore si è ricongiunto alle sue creature ed attraverso Gesù le creature ritrovarono la Vita, la Verità, la Vita. «Solo attraverso Me arriverete al Padre!»

La caduta degli angeli, il peccato originale che creò l'inferno, ecc., non sono altro che il nostro distacco dalle basi di ordine legislativo spirituale stabilite su questo Corpo Mistico Cristico della figura femminile che si trova estesa nello spazio tra il Sole e la Terra. Col nostro distacco dalle Leggi Divine si era formata poi una crosta oscura definita barriera o fascia terrestre. Gesù avrebbe perforato per noi questa fascia terrestre e congiungendosi al Corpo Cristico, avrebbe stabilito il ponte di contatto, mediante Pietro, Paolo, Giovanni e i cento altri martiri del cristianesimo.

San Giovanni Battista, Gesù Cristo e Maria di Nazaret in quel tempo nella figura Cristica formarono la Trinità Spirituale in atto, nell'ordine creativo del pensiero. Nelle tre persone Essi figuravano tre centri di comando della figura Cristica. Maria, la Madre, figurava l'occhio sulla fronte, poiché Essa era l'Anima, il Principio Creativo in atto. Gli altri due rispettivamente l'occhio sinistro e l'occhio destro. (Vedi: Torre Davidica, 4° numero, pag. 20 dell'ottobre 1957).

Della Madre SS. l'Ecclesiaste dice: «Umile, più che alta creatura... termine fisso di eterno consiglio» resasi manifesta per portare a compimento il corpo-anima-spirito, idoneo ad aprire il velo che impediva alla natura umana a divenire divina. E, rompendo tale velo, sarebbe la natura umana, divenuta divina, mediante il contatto con le basi dell'ordine creativo dell'Armonia Universale, stabilite in questo Corpo Cristico.

Il mistero di Dio cominciava ad essere svelato. «Ancora un poco e poi mi vedrete» disse Gesù ai suoi seguaci. Due mila anni per capirlo, non è molto, in confronto all'età della terra. Ma Iddio vuole che le sue creature rientrino alle basi della Creazione attraverso il Cuore.

David Lazzaretti nel suo libro dei «Celesti Fiori» scrive: (Lode quarta, n. 1 a pag. 31) «Nella vostra Immacolata concezione, o Maria, che vi preparò a divenire Madre di Dio, vi vedo come un vaso di cristallo purissimo posto davanti al Sole». Più avanti (a pag. 33) aggiunge: «Solo vi manca la Giustizia che Iddio a sé ha riservata, essendo il principio ed il fine di tutte le cose». Nelle sue lodi a Gesù, David scrive (pag. 42): « Era necessario che per l'incarnazione del Verbo, la purità essenziale delle due nature umana e divina rialzasse l'uomo caduto. E voi, amabilissimo Gesù, siete stato la vittima innocente ed immacolata».

Leggendo le pagine del Lazzaretti si comprende l'importanza della Missione di Gesù per essersi egli congiunto al Verbo Divino ed averlo innestato nell'umanità, confermandosi: la Via, la Verità, la Vita.

È Cristo Gesù che ci ha fatto divenire tanti «cristi», congiunti cioè con questo Corpo di ordine legislativo armonioso. Perciò per mezzo suo noi tutti abbiamo ritrovato le basi per stabilire sulla terra la pace sociale morale, civile, religiosa. Ritrovate le basi lassù, è giocoforza che le stabiliremo anche quaggiù. Perciò ribellarsi al cristianesimo ormai è assurdo. Ed è il caso di dire: «Abbiamo sopportato il peso del caldo e delle intemperie», ma il caos terrestre ha potuto aver fine.

Queste nozioni che scrivo fanno parte della dottrina Giuris-davidica e noi sacerdoti della Milizia dello Spirito Santo preghiamo Iddio di illuminare gli uomini della terra, affinché siano saggi nelle loro azioni, poiché non tutti gli uomini sono consapevoli di questa conquista. Essi non sanno che il Dragone, il Satana, il Diavolo, sono tutte figure della terra viscide e pelose che stanno per tramontare, perché furono vinte dalle forze di opposizione, nella ragione di vita sociale del Corpo Cristico Celeste.

L'orgoglio, la superbia, il vizio, la lussuria, l'ignoranza e la cattiveria sono tutte tendenze ora al vertice dell'euforia, ma stanno per sgretolarsi per effetto delle radiazioni energetiche di questa cognizione. L'immagine della SS. Madre, rappresenta il principio creativo armonioso, il piano creativo, lo spirito del dominio legislativo in atto, cioè «Il diritto divino al di sopra dell'umano diritto». Sappiate che sulla terra ci sono creature che agiscono e si muovono secondo l'ordine legislativo stabilito in quella figura esistente sulla volta celeste. Le varie membra della figura, o movimenti costellari, sono le stanze che rappresentano il Piano Legislativo dell'Armonia Divina Universale. Le entità spirituali di lassù, di riflesso agiscono anche quaggiù, sui corpi terrestri.

Il ponte è stato stabilito per la realizzazione del Piano Divino sulla terra. Questo gioco è coperto, ma gli effetti si profileranno senza dubbio alcuno. Immaginatevi una centrale radiotrasmittente e televisiva, in azione sulle creature idonee a conseguirlo. Questo per rendere meglio l'idea.

Agli uomini di governo delle nazioni, che dirigono i movimenti delle sorti dell’umanità e che si trovano in continuo contrasto tra le decisioni del cielo e quelle della forza terrestre, io dico di essere prudenti nelle loro deliberazioni poiché le forze negative e infernali che sono in ripiegamento,   possono tirare colpi funesti.

Casella di testo: IL CENTRO CRISTICO
DELLA MAESTÀ DIVINA ARMONICA

Gran  parte  della massa umana non si trova in stato di grazio e di intuizione divina, perciò non è cosa facile saperla contenere poiché questa massa rappresenta   (rispetto alla figura del Corpo Mistico Cristico) la parte delle gambe, braccia, ventre. Occorre disciplina e rigore e saper guidare questa massa nel rinnovamento, fino a che il vecchio spirito del caos non sia demolito.

Ho voluto darvi questo avvertimento perché ne siate a conoscenza. Io non ho uno cattedra per invitare ad ascoltarmi, perciò debbo usare questo notiziario per tenervi informati di quanto viene   manifestato sul Piano Terra.

La missione di David  Lazzaretti ha dato origine al Regno della Polonia Madre, Spirito Santo, poiché con la apertura del libro dei sette sigilli si è realizzato con David il Corpo Mistico Cristico,  iniziato con Abramo ed aperto con Gesù. Sta scritto nel libro dell'Apocalisse di Giovanni Apostolo, al n. 5; «Degno tu sei o Signore di prendere il libro di aprire i suoi sigilli, perché sei stato sgozzato in piedi e col tuo sangue hai comprato a Dio uomini di ogni tribù e lingua e popolo e nazione».

 

ELVIRA GIRO

 

 

San Giovanni Battista, Davide Lazzaretti,

l'Apocalisse, e l'atomica

 

L'8 aprile u.s. nell'assistere a un convegno sul disarmo atomico, io mi chiedevo se il Sommo Iddio riesca a impedire che tanti valori culturali e spirituali vengono distrutti. Pensavo alla profezia di David Lazzaretti nel «libro dei Celesti Fiori», alla pag. 10, ove la Madre SS. dice: «La ragione vuole che tutto sia eseguito nell'Ordine della Giustizia, onde il male ridondi in bene, nei fini imperscrutabili di Dio, dico che pure la distruzione di tutto il creato sarebbe necessaria, quando fosse voluta da un Dio giusto, tanto ed irreprensibile». Io volevo prendere la parola per spiegare le cause dei tanti timori, e non mi fu concesso. Volevo dire che la conquista dell'energia nucleare, poiché conquista è stata, è iniziata il 19 dicembre 1868 con David Lazzaretti e lo studio di questa manifestazione fu trascurato.

Essa avvenne dentro una grotta di Santangelo in Sabina, David dopo tale conquista ebbe dall'Eterno Iddio l'ordine di comunicare l'evento alla Chiesa Romana ed alle Nazioni.

David la chiamò «La fornace ardente del fuoco inestinguibile». Secondo la promessa di San Giovanni Battista, era la manifestazione per la fine dei tempi. Come potete capire siamo in piena fase apocalittica. Il fuoco inestinguibile o «energia nucleare» che ora ci tante preoccupazioni, è stato manifestato in David Lazzaretti 95 anni fa in grotta. Poi, circa 25 anni fa, il prof. Fermi, in Roma, ha scoperto la Pila Atomica.

Perché l'energia atomica ha portato il panico sulla faccia della terra, invece della gioia per la grande conquista? A chi la colpa se le cose si sono rovesciate da un bene a un male?

Vi trascrivo quanto il Lazzaretti a suo tempo ha fatto sapere sia alla Romana Chiesa, che agli uomini di governo, che non tennero conto della sua importante manifestazione. Questo scritto è stato pubblicato nel libro della sua storia (Siena, 1905}: «...Sarà stata la mezzanotte e me ne stavo in un canto a leggere, con un piccolo lume, quando sento, durante l'imperversare di un terribile uragano, sette forti tuoni dentro la grotta e che parevano rombi di un divampante incendio. Rannicchiato dentro una buca m'ero tirato addosso una coperta per non vedere una striscia di fuoco, che copriva tutta la volta della grotta. Dopo la settima esplosione, come lo scoppio di una mina, e mentre mi tiravo a nascondere, sento un rombo come di un grande incendio. Allora prendo coraggio e mi scopro per vedere. Ahimè! che vedo!! Una fiamma di fuoco in mezzo alla grotta sembrava una voragine, e tutto pareva andasse a fuoco.

Alla mia esclamazione di terrore, rispose una voce che mi disse: "Uomo, non temere di nulla, il fuoco non è disceso dall'Alto per assorbirti (o disintegrarti), ma solo per darti quel calore di Virtù e di Conoscenza che esso contiene. Alzati dal tuo giaciglio dove stai impaurito e obbedisci alla voce che ti comanda. Fatti coraggio! Vinci la viltà mondana e senza timore avanzati in questa fornace e avrai quelle Virtù che essa contiene". Presi coraggio, mi gettai in questa fornace di fuoco, e compresi che in essa vi era il più grande mistero; poiché l'essenza di questo fuoco mi fece l'effetto di un liquido caldo gettatomi sulle reni, e tutto il mio essere pareva rigenerato di un tepore molto più vasto, in virtù di quel fuoco soprannaturale. Sparito l'incendio esclamai: Oh Potenza di Dio! Io mai mi potrei arrestare dal manifestare al mondo che il diluvio del fuoco l'ho saputo vincere! E la voce rispose che io ero rinato al mondo a nuova vita, col Fuoco Inestinguibile».

David Lazzaretti fu il primo uomo che l'Eterno Iddio ha provato per vedere se il suo corpo (o cellule vitali) resistevo alla Potenza del minerale Uranio. Idoneo David, idonei anche noi! Questa energia, però, occorre riceverla a gradi, e sapere fino a quanto la possiamo resistere, nel fine di non creare squilibri di sorta. Il Lazzaretti non lasciò detto fino a quanto era arrivato, nella sua prova.

Nel suo racconto spiega chiaro che l'uranio e l'idrogeno, come energia, portano i nostri corpi, oltre che alla conquista degli spazi, anche una conoscenza molto più vasta ed una capacità intuitiva dalla portata ben più superiore. In breve ora noi possiamo alzare le reni verso l'Universo!

Questa manifestazione di apertura non era circoscritta al solo Lazzaretti, ma era estesa per tutta l'umanità. Il dono dell'energia nucleare all'umanità era per la conquista della conoscenza di noi stessi e dell'Universo.

La preparazione di questo grande avvenimento è stata tenuta chiusa sia da parte della Romana Chiesa, che dagli studiosi; poiché il Profeta dell'Amiata fu considerato un maniaco religioso e un allenato. E quando il prof. Fermi annunciò la scoperta della Pila Atomica, nessuno si è ricordato del Profeta dell'Amiata e dei suoi ammonimenti con i suoi avvisi profetici circa gli effetti della fornace del fuoco inestinguibile.

Lazzaretti aveva parlato in nome di Dio. E se avessero preso in considerazione i suoi libri e la sua storia, ci sarebbe stato il tempo di preparare le coscienze, per affrontare questa conquista a fin di bene per tutta la società umana. Ma purtroppo ancora una volta uomini negativi e trascurati nell'accettare le comunicazioni del Centro di Dio hanno lasciato che i falli si maturassero senza una preparazione. E David aveva detto: « ...ascoltate i miei detti e non aspettate i fatti». La situazione caotica in cui ci troviamo oggi non è cosa facile da sostenersi! E se Iddio per compassione non ci viene in soccorso nel dirigere le menti degli uomini di Stato, affinché essi non commettano errori, tutto potrebbe finire come ho detto, secondo la Profezia della SS. Madre nel «Libro dei Celesti Fiori».

Il Lazzaretti e il prof. Fermi sono stati due strumenti di apertura dell'Era Atomica. Ora per riuscire a ottenere il Disarmo Atomico e creare la distensione alla guerra nucleare è necessario far conoscere al Mondo che questa energia fu data per la conoscenza di noi stessi e per la conquista della conoscenza dell'Universo e non per autodistruggersi. Mettendo in luce le Verità profetiche di San Giovanni Battista e di David Lazzaretti il Battista, con tutti i fatti presenti. Con una energica propaganda forse si potrò raggiungere lo scopo di portare il Disarmo Atomico; diversamente saranno parole inutili ed avremo usato a fin di male, ciò che Iddio ci aveva fornito a fin di bene.

Come Sacerdotessa Giuris-Davidica, mi batterei fino alla fine, affinché i miei diritti di vita non siano compromessi da errori di forme viziate, per la mancata intuizione sugli avvertimenti ricevuti.

 

ELVIRA GIRO

 

 

La visione della Gloriosa Pastorella

 

Visione ricevuta da David Lazzaretti l'8 settembre 1868 sulla missione della Madre Santissima per il trionfo della Celeste Gerusalemme.

(Sono le parole di David)

«Dopo essere stato invaso da un fuoco, di febbre, mi trovai in un immenso prato verde inondato di raggi di sole, quando vidi venirmi incontro una meravigliosa "Pastorella" con l'abito di tutti i colori dell'Arcobaleno, accompagnata da un infinito numero di bianche pecorelle, aventi sul cupo una corona di fiori profumati. Due di esse stavano al fianco della Pastorella e avevano sulla fronte un giglio.

La Pastorella teneva un giglio nella Sua mano e, sopra di esso stava appoggiata una Colomba dagli stessi colori, dell’abito. Sopra la spalla sinistra aveva un manto di porpora che si annodava sulla spalla destra ed alla vita cingeva una fascia azzurra. Aveva una lunga capigliatura bionda e una corona di fiori. I Suoi calzari erano turchini e i lacci alle caviglie del colore scarlatto. La Sua bellezza armoniosa dei sette colori era fulgida e incantevole. La salutai come una divinità, senza potermi avvicinare a causa di una forza che mi tratteneva e che io ignoravo. Ella mi disse di avvicinarmi e dovetti rispondere che mi sentivo come paralizzato sul posto. Mi rispose: “Avete ragione mio buon giovane, perché non scorgete il nemico che vi insidia e vi perseguita, impedendovi di fare ciò che vi rende grande davanti a Dio e agl'uomini. Volgetevi e guardate!”

Mi voltai e mi trovai di fronte un enorme serpente che mi fece indietreggiare di tre passi. La Pastorella mi incoraggiò a non temere. Essa si precipitò come una folgore, davanti al rettile mentre questo cercava di resisterLe mandando un sibilo terribile simile al rumore di un fulmine. La Pastorella con molta audacia gli andò contro e gli conficcò nella gola il gambo del giglio, mentre la Colomba si era andata a posare sul Suo capo. Io volevo avvicinarmi a Lei e recarLe aiuto per demolire l'enorme serpente, ma Essa mi disse di tenermi indietro perché da sola avrebbe regolato il conto. Con energia pose il piede destro sul collo ed il sinistro sul dorso del mostro che mandando grida paurose e contorcendosi, spirò fra convulsioni terribili. Dopodiché la Pastorella ritirò il giglio dal serpente e rimase, vittoriosa del mio e del Suo nemico, mentre nello stesso tempo la Colomba ritornò a poggiarsi sopra il giglio.

Le pecorelle che durante la lotta si erano allontanate, accorsero festose, ma la Pastorella le invitò a tenersi lontane, dicendo loro che prima sarebbe dovuto avvicinarsi a Lei, colui che l'aveva cercata là dove Lei era. Le pecorelle si allontanarono di 30 passi e formarono un grande cerchio intorno a noi due. Ella mi invitò fino a Lei e appena fui vicino dissi: “Pastorella, il vostro coraggio, il vostro ardimento, la vostra bellezza e la stessa natura delle vostre bianche pecore hanno del soprannaturale! Tutto questo mi fa credere che siete un essere divino. Quale è la vostra dimora?” — “Là dove regna il Padre mio” rispose. “E dove regna il vostro Padre?” domandai. Ed Essa: “Sopra e sotto questo prato!” — “Perché le vostre pecore sono così bianche?” domandai, ed essa: “Non si sono mai contaminate dalle passioni sulla terra e portano la corona che ha donato loro il Padre mio”. E ancora io: “Perché quelle che stanno al vostro fianco portano un giglio sulla fronte?” Rispose: “Esse sono le preferite, perché mi hanno amato più delle altre e le ho premiate col mio fiore prediletto”.

Poi alzati gli occhi al cielo vidi un'aquila e dissi di allontanarci da questo cadavere immondo del serpente. Fatti venti passi, vidi il volatile piombare sul serpente e portarselo via scomparendo nel cielo. Chiesi alla Pastorella di quale specie fosse l'uccello e Lei mi rispose che esso è quello che porta la Gloria all'Italia. Ed io chiesi ancora: “Ed ora dove ci troviamo?” Mi rispose: “Nel campo della gloria!” E poi: “A quale nazione appartiene questo campo?” Ed Essa: “Alla nazione del Padre mio e in questa non possono entrare se non coloro che si rendono degni della Sua e della mia amicizia!” Domandai: “Come sono potuto io entrare?” Mi rispose: “Le vostre preghiere e la vostra voce fu esaudita; il vostro nemico non vi perseguiterà più, ora potete eseguire la vostra missione!” — “O Maria!!!” — gridaie un raggio mi abbagliò. Mi ritrovai dentro al Vaticano accanto a Pio IX. Da lì mi risvegliai dal mio torpore».

 

(Vedasi il libro: F. IMPERIUZZI: «Storia di David Lazzaretti, il Profeta dell'Amiata», Siena, 1905, Tipografia Nuova, alla p. 125-130).

 

 

 

 

Un richiamo ai popoli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Così dice la SS. Madre, nel libro delle «Rivelazioni Spirituali» stampato da Elvira Giro nel febbraio 1956.

 

«Oh popoli di tutta la terra, prestatemi fede! Sion io sono, che dall'Altissimo ho ricevuto ogni potere umano! Uomo, tu che cammini sopra la terra, ascoltami. Se non mi ami ti uccidi in ti stesso perché io sono divenuta Amore. Se non mi segui nel mio ammaestramento ti disperdo nel vento che mi appartiene per diritto divino. Se non credi in me, nella mia PAROLA, che ti ho scritto per il tuo ammaestramento, non lamentarti se nella finale del millennio, ti respingo e ti schiaccio come un insetto disgusto e ripugnante!»

«Sion, lo Spirito di Verità io sono e conosco ogni cosa del Cielo e della Terra! Conosco il Cielo perché è il mio riflesso! Conosco la Terra perché io sono il perno per il contatto con Dio e con l'Altissimo Signore Iddio Creatore. Tu che vuoi abitare in Terra, ti prevengo che io sono unita alla Legge dell'Armonia Divina, e non esiste il libero arbitrio, ma esiste la condanna per chi non rispetta la Legge del Diritto Divino!»

 

 

 

 

IL DIVORZIO

 

(Conferenza tenuta il 28 febbraio u. s. in Sede Salvemini, Roma)

 

«Per sanare questo stato di decadenza sociale vi è una possibilità, e cioè istituire una scuola di rieducazione delle coscienze. E almeno un mese prima del matrimonio, coloro che si vogliono assumere questo sacro vincolo, devono poter ricevere gli insegnamenti di come debbono vivere in comune accordo, ed essere a conoscenza delle disposizioni di Legge e di tutte le responsabilità che subentrano con la loro unione consanguinea, di fronte a Dio e alla Società.

Io credo che in questa forma, il matrimonio riuscirebbe meglio. Molti sposi le formule della Legge le vengono a conoscere soltanto quando pronunciano il sì dinanzi all'Altare di Dio. Al matrimonio dobbiamo dare valore sociale, soprattutto per la responsabilità dei figli che nascono dal connubio. Poiché questi saranno i genitori del domani. Si dovrebbe insegnare loro quanto è stato scritto nel volere di Dio, per l'istituzione del matrimonio, ai fini di un'ordinata procreazione attraverso regolamenti di Legge. Affinché sia la sana ragione a condurli a questo vincolo e non i sensi, l'ambizione, l'interesse. Poiché queste cose possono cessare, ma le responsabilità rimangono.

Il matrimonio, nella sua legge del Culto, possiede delle clausole ben definite, sulla cura del proprio compagno fino alla sua morte; l'impegno di mantenere la sposa e i propri figli, secondo il grado sociale, l'assistenza dell'educazione e sistemazione dei figli nella società.

Questi insegnamenti dettati da Dio per mezzo dei profeti: Mosè, Gesù Cristo e David Lazzaretti C.D.G., debbono essere bene chiariti nelle loro menti, affinché siano consapevoli dell'importanza del vincolo che si assumono davanti a Dio ed alla società.

Una società in continua evoluzione. Nell'Era dell'Uranio, quali vantaggi portano le demolizioni delle famiglie? Quali provvedimenti occorrono per regolare una società in divenire? Si lascia che ambo i sessi diano libero sfogo ai loro istinti; oppure si cerca un freno a queste tendenze disordinate? Se un contadino ha una pianta da frutto malata, egli la cura con i concimi e i medicamenti. Ebbene, a mio avviso per sanare un matrimonio quando ci sono figli, servono leggi severe e non dannosi pagliativi che vanno contro ad una morale utile per una società equilibrata. Disse Dante A.: «Foste creati per la virtù e la conoscenza e non per vivere come bruti». Una società sana, di mente e di cuore, mai si potrà conseguire lasciando un largo respiro alle debolezze dei sensi. Ma soltanto con la custodia delle virtù di conoscenza spirituale noi potremo garantirci un lieto fine per la società Terrena.

Le basi, sociali, signori miei, si trovano nel connubio del matrimonio. Se esso è ben solido, ben ordinato nella sua Istituzione, anche la società degli uomini cammina ordinato. Diversamente sarà lo squilibrio morale, sociale, la decadenza spirituale della fede in Dio.

Nelle Leggi del Culto, emanate dal Sommo Iddio, sul matrimonio dico che non si deve dividere ciò che nel Suo nome viene legato. Ed è naturale che il nostro Creatore non si possa prestare ai nostri capricci, poiché la Sua finalità in noi è quella di portarci nella Legge dell'Ordine divino-umano-naturale, e alla Conoscenza Sua, di Creatore dell'Universo! La società umana potrebbe stabilire due tipi di matrimonio: il sacro e il profano. E poiché il corpo umano è ancora difettoso nella parte intuitiva divina si potrebbe ancora applicare delle Leggi, le quali puniscono questi dissoluti, declassandoli nella loro posizione sociale.

Invece, signori miei, per evitare cattivi esempi e frenare le insubordinazioni che creano una decadenza sociale spirituale, occorre mettere anche un riparo nelle separazioni consensuali dei coniugi. Magari rendendo responsabili dei dissidi gli stessi genitori degli sposi, i quali non sono stati abbastanza severi e ravveduti nel consentire quel matrimonio.

Le separazioni creano squilibri finanziari ed economici, a danno dei propri figli. E, per l'animo di queste creature, nuove alla vita sociale in evoluzione, bisognose di affetto e di conforto morale tali genitori sono per essi un tossico velenoso. Con quale stato d'animo essi diverranno i genitori di domani?

Non parliamo dei figli adulterini. Il loro abbandono in seno allo Stato. Signori miei, questo gravame che abbonda sempre di più, e rappresenta il lato pietoso della società, perché non si ricorre a un rimedio, e frenare i tanti istinti creativi? A mio avviso applicherei delle Leggi di rigore fino alla pena del carcere, oppure la interdizione a questi individui indissoluti di ambo i sessi. E vedremo allora molti capricci spegnersi e molti castelli in aria crollare, e la società camminerebbe sui due binari della concordia e cioè la Legge del Culto e quella dello Stato, serenamente unite.

Se Iddio non desidera che sia diviso ciò che in Lui è legato, è segno che la società basata sulle famiglie deve essere governata in forma severa per mantenerla sana.. Ogni causa di abuso crea i suoi effetti, e questi poi ricadono su tutta la società. Perciò, non è con le separazioni legali e con i divorzi, che si potrà raggiungere una società di famiglie Cristiane nel vero senso della parola. Ma solo una forma drastica e severa può risanare una società tanto tarlata. E cioè coltivando bene il nucleo familiare, e dalla famiglia la società, dalla società la Nazione. Solo così Iddio si compiacerà di aiutarci a conseguire la finalità per cui fummo creati sul piano terrestre. Io, Sacerdotessa, rappresentante dell'Ordine Giuris-Davidico, al divorzio di un matrimonio consacrato nel nome di Dio, debbo rispondere: «Iddio non si può prostrare ai nostri capricci, perché Lui è la Legge dell'Ordine Divino-Naturale».

 

ELVIRA GIRO

 

 

L'equilibrio sociale

nell'Apologo di Menenio Agrippa

 

Nelle professioni e nei mestieri di ogni attività umana, ognuno di noi è chiamato a svolgere socialmente mansioni e compiti bilanciati e regolati dalle necessità, dalla convenienza e dalla coscienza.

Se nello linee fondamentali si verifica equilibrio, tali attività generano salute e benessere sociale, ma se vengono deviate da errate impostazioni, da abusi e corruzione, esse degenerano in caos, che può giungere fino al limite estremo prima di essere compreso e fermato.

Al compilo di richiamare, frenare e spiegare questo caso sarebbero incaricati i maestri, i saggi, i sacerdoti, che agiscono con personale sacrificio e con l'esempio delle loro virtù e con l'altruismo, per gli ammaestramenti morali sulle coscienze.

Ci piace qui ricordare, a proposito, l'episodio della secessione della plebe fuggita dalla città di Roma, perché giunto al limite della sopportazione, sopraffatta dalle sregolatezze e dagli abusi della antica nobiltà romana. La plebe venne ricondotta poi alla ragione ed alla coscienza, con il famoso apologo di Menenio Agrippa (500 anni avanti Cristo) che la persuase dopo ottenute le garanzie di ravvedimento dei patrizi romani.

 

 

David Lazzaretti e la Gloriosa Pastorella

(visione dell’8 settembre 1868 dipinta da G. Corsini)

Si narra che l'arroganza, le prepotenze e le tasse, dettate dai patrizi nel Senato romano, facessero abbandonare la città alla plebe che non voleva più saperne di esser governata da tanti abusi e tanta sopraffazione. La vertenza venne ricomposta dal Console e Tribuno romano Menenio Agrippa che, raggiunta la plebe sopra una altura fuori della città, pronunciò il famoso apologo ad ammaestramento morale: «Un giorno le membra del corpo decisero di ribellarsi allo stomaco rifiutandosi al compito loro, di procurare il cibo, perché — dicevano — esso ignorava l'operato loro e pigramente si lasciava servire sfruttandole. Ma la ribellione delle membra del corpo — aggiunto Menenio Agrippa — facendo il danno dello stomaco, impedirono pure a questo di provvedere ad alimentare le membra stesse per mancanza di cibo».

Da questo espressivo linguaggio, la plebe comprese che la loro secessione produceva sì la rovina dei loro oppressori, coi quali erano in lotta, ma anche non risparmiava la propria rovina.

Furono presto persuasi e l’accordo e l'equilibrio precedentemente compromesso fino all'estremo limite, scaturì quindi sia per le garanzie dei nobili romani ad essere più comprensivi verso chi lavora sia dalla buona volontà di riprendere ciascuno con coscienza il proprio dovere.

 

LEONE G.

 

Inno alla Regina delle Vittorie

 


         Salve, o Madre di Vittoria

         Figlia altissima di Dio

         Questo popol santo e pio

         Pien di ricorre a Te.

 

Tu Regina della Terra

Tu del Cielo Imperatrice

Pel Tuo amor tutta felice

Diverrà l’umanità.

 

         La vittoria che speriamo

         Riportare sopra gli empii

         Sarà tal che ai nuovi tempi

         Farà epoca di onor.

 

Col trionfo della Chiesa

Porteremo le Vittorie

Che sarà un’eterna gloria

Dell'immenso Tuo poter.

 

         Tutti i popoli e nazioni

         Ed i grandi potentati

         Riverenti al suol prostrati

         Cercheran Tua protezion.

 

Tu benigna, Tu clemente

Volgerai pietosa il ciglio

A ogni Tuo umiliato figlio

Nell'affetto del tuo cuor.

         Tu per tutti sei la Madre

         Di sollievo e di conforto

         E Tu sei sicuro porto

         Fida scorta d'ogni ben.

 

Tu per noi sei quella Stella

Che brillante sul mattino

Ci dirigi nel cammino

Della gloria del Signor.

 

         Tu Maria sei consigliera

         Mediatrice a tanti scempi

         Ami i giusti, ami gli empi

         Perché Madre sei d'amor.

 

Per le Tue virtù infinite

Ciascun'anima creata

Al Tuo amor viene trasportata

Per effetto Arcano in cuor.

 

         Non si può volendo, o Madre,

         Viver lungi dal Tuo amore

         Tu sei foco d'ogni cuore

         Che desidera il vero ben.

 

O, Maria, l'Eterno Iddio

Ti Madre di Vittoria

E Regina d'ogni gloria

Come in Cielo, in terra ancor!


 

DAVID LAZZARETTI

NOTIZIE IN BREVE

 

Sarà pronto per la fine del mese il libro che abbiamo annunciato, dal titolo: «Il pensiero e le opere di David Lazzaretti - Il profeta dell'Amiata - Sue scritture e rassegna bibliografica a cura di Leone G.».

Questo volume contiene una abbondante e documentata bibliografia ragionata delle più importanti opere italiane e straniere sulla figura del Profeta del Monte Amiata, ed in particolare annovera inoltre numerosi articoli e saggi critici pubblicati nei periodici dal 1873 ad oggi. Tutti coloro che desiderano acquistare il libro si possono prenotare scrivendo a «La Torre Davidica» Roma.