Piombino (LI), 28-02-2005
La penitente
A.A. di don Polverini, Elena Cappelli Imperiuzzi e le donne giurisdavidiche
(uno studio sulle veggenti dell'Opera tra Siena e Roma).
di Maurizio
Maggioni
Teosofia, antroposofia, cosmologia gnostica
(Spirito santo Grande Madre, Scienza-Madre e teorie sofianiche), occultismo, spiritismo e medianità, varie
correnti cristiane magiche si innestano
nell'Opera cristica delle vergini veggenti romane
della Chiesa Universale Giuris-Davidica della ss.ma Trinità di Dio con lo Spirito santo Madre, con i suoi
eredi attuali in Italia. La grande e misteriosa Opera di David L.Lazzaretti d’Arcidosso (1834-1878), Profeta
dell’Amiata, Cristo, Duce e Giudice,
si è arricchita nel Novecento delle rivelazioni cosmico-spirituali
della Pastorella-Colomba-Spirito
di Verità della Madre Scienza, rappresentata in corpo e anima dalla vicentina
Elvira Giro Pintus. Elvira è stata la grande e
meditabonda erede mistica della medium Elena Cappelli Imperiuzzi, delle matrone e delle penitenti ottocentesche.
La medianità di Elena Cappelli ed Elvira Giro
segue in senso giurisdavidico le visioni delle
penitenti cattoliche al seguito del canonico don Giovanni Battista Polverini (1837-1927) del convento filippino di Gradoli. Inviato sull’Amiata dalla Chiesa cattolica,
diventò seguace di Lazzaretti ma, dopo il pentimento di David (con lettera dell’8 aprile 1878) disertò, per prostrarsi ai piedi del
vescovo Concetto Focacetti nella chiesa di
Montefiascone. Finirà i suoi ultimi 49 anni di vita a far penitenza, recluso
nel convento di Gradoli.
Le penitenti più famose che si confessavano da don Polverini erano Apollonia Mazzini, Francesca Meatta e A.A.
Avevano frequenti sogni e visioni celesti. Molti giovani penitenti,
"imbevuti di Spirito divino", frequentavano il confessionale di don Polverini e tra questi specialmente la prediletta Penitente A.A. (non conosco il suo nome), un'avvenente ventenne,
profana, incolta ma dallo spirito elevato. Era una vera asceta e veggente a
contatto con Dio Onnipotente, favorita nel 1870-71 da estasi, visioni e
rivelazioni continue. Come scrive don Polverini nel
primo volume delle sue memorie Io e il
Monte Labaro (Gradoli 1913), una mattina del
gennaio 1871, pregando in
collegiata, questa giovane contadina sentì come
Giovanna d'Arco una voce che le comandò di andare a confessarsi da don Polverini che sperava nella vocazione monacale di dieci
fanciulle. In un'altra confessione avvenuta alla fine del gennaio 1871, piena
di sospiri, la Penitente disse al frate stupito che non desiderava affatto
diventare suora, ma rivelargli questo disegno divino:
La
Chiesa di Gesù Cristo deve essere riformata, ora è perseguitata, ma presto deve
trionfare...si stabiliranno nuovi Apostoli, vi saranno nuovi
Profeti, quindi scenderà dal cielo Maria Santissima e i suoi Angeli intorno.
Saranno mandati a predicare per tutta la terra, ma incontreranno
ostilità fino al giorno del grande conflitto finale
dell’Apocalisse in cui in Vaticano - con gli angeli, Maria SS.ma che assiste Pio IX e lo stesso
don Polverini - combatteranno contro l'anticristo e
le forze del male. Profezia mosaica detta con alito soave e piacevole che
investì tutto il confessore, legato alla Penitente A.A. soltanto da simpatia
spirituale ("respingendo qualunque mossa mondana"). Tre giorni dopo,
la Penitente ripeté la profezia: don Polverini è
"destinato a nuovo Apostolo, il più fedele nel posto di S.Giovanni".
Nel mentre A.A. rivelava le sue visioni a don Polverini,
un eremita laico, chiamato Marmorino, assistente della parrocchia della Cava a Latera, girava a Gradoli, profetizzando
come Giovanni il Battista (Luca 3:1-21, Matteo 3:1-12,
Marco 1:1-18 e Giovanni 1:19-28). Si diffuse pure la fama del Profeta David
Lazzaretti, l'Uomo Misterioso ricevuto dal pontefice Pio IX nel 1868 e autore
de Il risveglio dei popoli con le profezie
sul gran Monarca. David Lazzaretti compì un
pellegrinaggio al Romitorio del Cerreto, presso Sorano,
dove apparve la Madonna a una contadinella e nella
chiesetta in cui viveva un eremita ex-francescano lasciò una copia del suo Il risveglio dei popoli. Questo libro venne preso da Rossi di San Quirico e consegnato
dall'eremita, recettore dell'oratorio di Gradoli,
allo stesso don Polverini. Il canonico rimase
talmente entusiasta dell'Opera giurisdavidica che,
incoraggiato dalla Penitente A.A.,
decise di incontrare il Lazzaretti la sera del 19 maggio 1871 nel podere di
Raffaello Vichi. Si decise all’incontro dopo alcune visioni oniriche (stultus propter Christum) e l’eclatante
visione della Penitente A.A. sul ritorno del Cristo, di nuovo crocifisso sopra un
monte il venerdì santo 17 febbraio 1871 (cosa che non successe e la visione fu
giustificata per il solo valore simbolico).
Oggi visioni simili a quella della Penitente A.A. (erano confusi presentimenti relativi all’Era del Diritto, annunziata nel messaggio giovannitico del Profeta David) sono ricevute da persone
sensitive e mistiche, spesso ai margini della Chiesa cattolica. Talvolta la
visione è veritiera e viene dal Cielo, talaltra è d’origine demoniaca. Davanti
alle visionarie bisogna stare attenti e pregare sotto il manto azzurro di Maria
e il consiglio di esperti, di religiosi e di sacerdoti
fidati. Posso qui ricordare Mamma Esmeralda Voce di Dio che lancia messaggi sul secondo Avvento non più a Roma,
bensì in Uruguay, la Nuova Sion per la discesa del Cristo. Per la romana Marisa Rossi gli ultimi tempi saranno in
effetti chiusi soltanto da Maria come Madre
dell'Eucarestia (www.madredelleucarestia.it):
Immacolata
Concezione |
Madre dell'Eucarestia |
( Luna nuova |
( Luna piena |
Apertura della storia |
Chiusura della storia |
La forma della Luna calante è rappresentata da Maria come Madre di
sapienza o Madre Scienza giuris-davidica o Sophia-Ennoia-Elena gnostica.
In definitiva la vergine Penitente A.A. irretiva con le sue visioni
don Polverini prima che lui si allontanasse
dalla grande “illusione giurisdavidica” (come dice
lui, seguendo il concetto di “illusioni diaboliche” tenuto dagli inquisitori
del Vaticano su David). Se la profezia di A.A. era soltanto
simbolica, oggi gli annunci mariani promettono un'imminente Era di Pace guidata dalla Chiesa
trionfante. Molti cattolici tradizionalisti credono che nel Novecento Dio abbia
lasciato un po' troppo spazio a Satana ma che, nel terzo millennio, con l’aiuto
della Madonna, il Maligno potrà essere esorcizzato definitivamente. Anch’io
credo nell’avvento di una nuova Era di Pace e del Diritto che segnerà la
fine di fatti terribili come l'11 settembre 2001 o l’Iraqi Freedom, un’Era di Pace e Giustizia (Mahon/Kosmon), prevista anche dal terzo segreto di Fatima, da
Malachia, Nostradamus, da nuovi vangeli (OAHSPE,
Libro di Urantia, ecc.) e
dal magista Frater Achad.
Negli ordini e sottordini religiosi-economici creati da David
Lazzaretti e protetti dalla Madonna della
Conferenza e dalla Vergine delle
Vittorie, le donne comparivano inquadrate come matrone, figlie dei cantici e vergini pie. Molto attive erano le donne
nubili e le vedove rimaste sole che si realizzavano nella vita in comune presso
l’eremo della Torre Davidica. Molte di loro (ricordo la giovane maestra Angela Fioravanti),
divenute le più accese seguaci del santo David, si stabilirono all’eremo con le
mogli degli eremiti, diretti dall’apostolo Vincenzo Tonioni,
per occuparsi della cucina, dei lavori domestici e della sartoria sociale. Tra
le più importanti sostenitrici di David Lazzaretti bisogna qui ricordare la
bella miss Alice Gordon di Firenze, ricca e
romantica ereditiera inglese, nonché l’ardente monaca
bretone suor Marie Gregoire
de la charité
de Saint Louis Roi de France,
conosciuta da David a Lione, presso il giudice Léon du Vachat. Miss Alice Gordon abiurò la fede anglicana per farsi cattolica (agosto
1872) e sovvenzionò con generosità la comunità montanara dell’Amiata nella
costruzione di nuovi edifici, mentre la monaca bretone era una veggente, votata
fin dal 1861 alla ricerca dell’Eletto di Dio, scelto per restaurare il trono di
Francia, che ritrovò, tutta emozionata, nello stesso David dieci anni più
tardi.
Famosa veggente giurisdavidica fu poi Mamma
Elena Cappelli (1867-1953), sarta veggente preannunciata al Successore del Lazzaretti. Questi era il fedele ex-sacerdote cattolico Filippo
Imperiuzzi (1845-1921) dell'oratorio di San
Filippo Neri del convento di Gradoli,
diretto dallo zio don Luigi Pescatori. Curato ad Artena
(Roma) nel 1871-1873, l’Imperiuzzi, il "piccolo
Paolo" della religione giurisdavidica, andò a Montelabro da David Lazzaretti e qui il 9 giugno 1878
divenne il suo Successore e 1° sacerdote eremita. Lo stesso Gesù Cristo nel 1878
gli rivelò in sogno la futura sposa, contrassegnata dal simbolo dell'arcangelo
femminile Raffaele/Madre Eva-Beatrice. La conobbe
però solo 25 anni dopo (1903), a Siena, dove si era ritirato in miseria
"vinto e rivinto", per don Polverini
"sprofondato nell'abisso" (et
non est sanatus),
a menare vita anacoretica. Era proprio lei, la matrona Elena Cappelli, abitante in via
di Stalloreggi n°33, interno 3, che, dopo essere
stata consacrata sacerdotessa giurisdavidica a Montelabro,
diventò l’Eva del Diritto Divino. A tal proposito anch’io nel novembre
2000 a Firenze fui consacrato sacerdote
giuris-davidico dalla sacerdotessa Fausta/UTA Cozzi,
con le stesse Cerimonie del Battesimo con il Fuoco e della Consacrazione
sacerdotale. Nel 1992, mentre la sacerdotessa Rosa di Sambuceto
diventava VIR, a Fausta era stata conferita la Verga del Potere Spirituale a 7
nodi di nome ELVIR.
Sorta per rappresentare l’Opera dei Bianchi, Elena
fu beneficiata da numerose visioni soprannaturali ed era anche dotata di poteri
taumaturgici. Come lei, la figlia Pierina Cappelli (nata nel 1897), godeva di facoltà medianiche. A Siena questa verginella
tredicenne lesse dal 27 gennaio 1910 al 23 ottobre 1911 "in una tela
bianca" a don Imperiuzzi lo scritto inedito Raggio scientifico del Sole divino
(1912) vergato da Dio stesso. Lo scritto tratta dell’Antropofagia e dell’arte glometaria e comopoietica.
Più tardi Elena si
trasferì con il suo Filippo Imperiuzzi nel quartiere
romano di Trastevere dove dette prova di continue
veggenze e profezie. Dopo la morte dell’Impieruzzi
nel 1921, Elena riuscì a far censire la Chiesa Universale Giuris-Davidica
fra le chiese acattoliche presenti a Roma in via
Luciano Manara n°43, interno 2-A (Santa Maria in Roma
Trastevere) alla data della firma del Concordato
ecclesiastico tra Italia e Santa Sede dell'11 febbraio 1929. A Roma Elena
conobbe teosofi, rosacruciani, ermetisti
e spiritisti, come Wanda Cantelli, realizzando
un centro giuris-davidico. Il lazzarettismo
dell’Amiata si trasformò nel ramo romano in una nuova dottrina giuris-davidica basata sul Libro dei celesti fiori [Les fleurs célestes] (1876),
sulla credenza nella telepatia e nell’intervento degli alieni, nel karma e
nella reincarnazione, nell’evoluzione occulta dei Quattro Elementi e nella
teoria delle incisioni cristiane secondo il lavoro apocalittico della scienza cristica. Intanto Elena si era trasferita alla Garbatella, in via Giovanni Marignoli n°5, dove continuava ad avere visioni, veggenze,
messaggi telepatici e premonizioni oniriche. Era abbastanza anziana e aspettava
fiduciosa una legittima erede
spirituale, più forte e potente di lei.
Nel 1946 il giornalista Vasto Malachini trovò Elena seduta sulla cassa con i cimeli manoscritti dell’Imperiuzzi ("Lo scrigno di sogni e la cassetta eterna").
Il 12 aprile 1947 apparve alle “Tre Fontane” di Roma la Vergine della Rivelazione, (Apocalisse
10 e 12; Dante Alighieri, “Paradiso” 31.53-90) vestita dei colori della
bandiera italiana, annunciando, come Verbo Eterno trionfante, l’Evento Materno
del Regno dello Spirito Santo. Donerà ai figli della Resurrezione la Conoscenza
delle Verità creative, raccolte nelle famose Rivelazioni spirituali, scritte da Elvira Giro
ed edite da “La Torre Davidica” in Roma. Così, finalmente nel 1950 una giovane sarta cominciò a frequentare
assiduamente Elena. Si trattava proprio della veggente vicentina Elvira
Giro Pintus cui Elena il
6 ottobre 1953 passò ufficialmente le consegne della Chiesa Universale Giuris-Davidica insieme all’Archivio dei libri di don
Filippo Imperiuzzi "e tutti i quadri e manoscritti
che custodiva gelosamente quel baule". Elena guidò Elvira nel controllo
dei poteri profetici e dei carismi. Armonizzò infine le sue visioni con quelle
sempre più chiare dell’allieva.
Ho conosciuto l'Elvira/Virael (Eterna Luce VIR) per corrispondenza nel periodo
1986-1991 e ricordo ancora tutta la potenza spirituale delle Rivelazioni di questa grande
donna mariana solare (Apocalisse 12), certamente influenzata dall'insegnamento
di vita della sacerdotessa regale Elena Cappelli Imperiuzzi.
Secondo il credo giuris-davidico romano, tali Rivelazioni spirituali, contenute nel
“libretto dolce amaro” (Apocalisse 10,2), furono comunicate dal Centro
dell’Eterno IDDIO all’Elvira chiamata a rappresentare in terra l’Opera della
Colomba Madre, Spirito Santo. Nelle sue missive infine Elvira mi ha insegnato
le nozze di Elios, la lotta alla Potenza del Grande
Dragone, la nozione del Crisomio, l’ufologia
religiosa (ricordata da Dido Buldrini
ne Il Giornale dei Misteri
n°8-Novembre 1971) e l’interpretazione lazzarettista
della Saggia novella di Atalanta di Campofiore & Gaia
Fontana (1950).[]
Nota: una parziale
riproduzione di questo mio lavoro, concluso a Piombino (LI) il 28 febbraio
2005, si trova con il titolo “Elena Cappelli Imperiuzzi:
l’esoterismo spiritistico della prima sacerdotessa
veggente dell'Opera Davidica tra Siena e Roma"
in Primordia
n°XVIII, Milano 2001, pagine 3 e 36-41.
+Sac. )+( Dr. Maurizio Maggioni