La rosa bianca, i simboli lazzarettisti
e la chiave della terra.
A cura
del Sac. )+( giurisdavidico Dr.
Maurizio Maggioni
Educato nella Chiesa
cattolica, ho scoperto in Toscana anche una presenza cristiana alternativa
basata sul dono carismatico della profezia (Atti degli Apostoli 2:1-13) che si fa potente sulle vette dell'Amiata. Intendo
riferirmi alla tradizione spirituale maremmana del lazzarettismo
in attesa del regno (attuale) dello Spirito Santo di
Giovanni 14:16 e 16:7. Il profeta amiatino David Lazzaretti,
Cristo Duce e Giudice della Terra D )+( L
(“Christus heri, Christus hodie”), Messia completivo di Arcidosso (GR), fu
illuminato nella Macchia dei Peschi da S. Pietro (25 aprile 1848) per fondare
nel marzo 1878 la Chiesa Universale
Giuris-Davidica, continuata nel Novecento a Siena,
Firenze e Roma, da mistici e veggenti, come don Filippo Imperiuzzi,
Elena Cappelli, Elvira Giro, Leone Graziani e Fausta
Cozzi. Qui ricordo solo gli studi di Arrigo Petacco, di Massimo Introvigne e
di Anna Innocenti Periccioli.
L’Amiata era terra di
profeti. Ricordo Bartolomeo Garosi
detto il Brandano (1490-1554) e il penitente
Baldassarre Audibert nel 1846.
Nel 1869 il Monte Labro (Monte Labaro) divenne il centro sacro di questa
nuova Chiesa cristiana. Luogo mistico e desolato, Monte Labro
è “spazzato dai venti, solitario, con panorami su di
un terzo d’Italia, brullo e spoglio quanto l’antistante Amiata è fittamente
rivestito di boschi” (Paolo De Simonis). Sul bianco e
brullo Monte Labro doveva sorgere la Nuova
Sion, una delle sette città
eterne, e David vi avrebbe costruito l’Arca della
nuova alleanza con Dio per riparare i danni da un nuovo diluvio universale.
I simboli del potere
spirituale della nuova chiesa (i Simboli della “Legge di Rigore del Diritto
Divino [i Dieci Comandamenti] sopra il Diritto Umano”) sono: la gemma, la verga e il sigillo. La
gemma è uno smeraldo incastonato nell’Anello pastorale d’oro che simboleggia il
matrimonio tra Cielo (Sole cristico) e Madre Terra.
La preziosa Verga sacerdotale (mi ricorda il bastone di san Patrizio tenuto dal
poeta Antonin Artaud) è un
sottile bastone di ulivo formato da 5 nodi diversi di
legno incastrati insieme e riuniti da una lamina d’argento. Essa simboleggia la
vittoria del potere spirituale sulla materia. Il sigillo è il marchio d’oro e
d’argento raffigurante lo stigma trinitario (sigillo del Dio Vivo) delle due C
rovesciate con la Croce in mezzo: )+( usato nel Battesimo del Fuoco dello
Spirito Santo, annunciato da San Giovanni Battista (Matteo 3:11)
e istituito da David Lazzaretti per la conquista del regno dello Spirito Santo.
Come bandiere della chiesa lazzarettista, ne ricordo
solo due che ritengo di notevole interesse: il labaro della Madonna
della Conferenza dipinto da
Pippo Corsini e portato da Bianca Lazzaretti nonché il gonfalone della Madonna delle Vittorie sorretta da una fanciulla pia (le donne giurisdavidiche
si distinguono in matrone, vergini
pie e fanciulle pie). La Madonna delle Vittorie ricorda quella di Parigi
che portò molte conversioni e guarigioni. I due gonfaloni rappresentano la
Vergine MARIA “maris stella, Dei mater
alma atque semper Virgo, felix coeli
porta” nelle due vesti di conferenziera e guida crocifera. Maria dei Misteri Gloriosi apparve
ai profeti maremmani in conferenza con altri santi, rischiarando il sentiero
della vita come Stella del mare che guida il
nocchiero, salvandolo dal naufragio. Poi Maria come Regina della Vittoria
guiderà il corteo dei santi e degli angeli per liberare il mondo dal male nella
Battaglia finale dell’Armageddon, come profetizzava la Penitente A.A. di don Giovanni Battista Polverini (v.Capitolo VI). I due
stendardi furono innalzati durante la fatale processione religiosa lazzarettista del 18 agosto 1878, al canto dell’Inno della
MADONNA DELLE VITTORIE:
Salve o MADRE DI VITTORIA Figlia altissima di Dio Questo popol
santo e pio Pien di fé ricorre a te. |
Nel 1986 contattai
per posta –mie lettere del 6 ottobre, 4 e 14 novembre con reciproche del 14
novembre e 20 dicembre, 24 gennaio 1987 e 29 luglio 1991- Elvira Giro Pintus (1910-1991), incarnazione operativa della Colomba
Madre-Spirito santo/Spirito di Verità, annunziata dal Cristo e da Dante
Alighieri (Purgatorio 32.85-88). ELVIRA GIRO era
sarta, giornalista (Premio Italia 08.02.1986) e ispirata sacerdotessa romana
della Chiesa Universale
Giuris-Davidica
della SS.ma
Trinità di Dio, con lo Spirito Santo
Madre. L’antropologa cattolica
Cecilia Gatto Trocchi nella sua bella
indagine per l'Eurispes: Magia ed
Esoterismo
in Italia (1990),
riportando lo spirituale schema della
Meccanica celeste nucleare, parla di Elvira come della capostipite in Italia.
Nel settembre-ottobre 1990
conobbi per posta e telefono la sacerdotessa
fiorentina Fausta Cozzi (“Tu es sacerdos”,
Montespertoli (FI) 1999) per essere consacrato con il
Battesimo giurisdavidico del Fuoco. Poi preso da
altri interessi, mi misi a studiare la magia cerimoniale. Gli angeli
prevaricatori e ribelli all’ordine creativo (come Satana e Lucifero) tentano
gli esseri umani anche attraverso la curiosità di cose proibite. Testimonianza
scritturale di quel tenebroso periodo 1998-2000 in cui appartenni
a gruppi magico vuduisti [La
Couleuvre
Noire (L.C.N.) e
all'O.T.O.Antiqua di Courtney
Willis], sognando pellegrinaggi neri, è il mio primo
libro Gnosi
Woodoo.
Ma dopo alcuni luminosi sogni ammonitori e consolatori, riuscii a rintracciare
antichi, cari scritti della casa editrice romana “La Torre Davidica”,
sepolti nella mia cantina sotto polverosi tappeti e tavole di
abete fradicio. Essi hanno rinnovato il mio interesse sia per la
Chiesa Universale
Giuris-Davidica
(che mi consacrò con il Battesimo del Fuoco e il Sacerdozio nel Novembre 2000:
Sacerdote Giurisdavidico) che per la Chiesa
MariaVita.
Lo Spirito della B.V.MARIA influenza e sostiene entrambe queste Chiese cristiane:
agisce sulla prima nelle vesti della Vergine della Rivelazione; ispira la
seconda come Madonna dei cattolici.
La statua della SUPREMA
VERGINE DELLA RIVELAZIONE.
La Vergine della
Rivelazione, Regina immacolata dell’Universo, è la Madonna apparsa il 12 aprile
1947 a tre bambini in località Tre Fontane di San Paolo, a Roma sulla
Laurentina. L’apparizione avvenne presso il convento trappista delle tre
Fontane, sopra un tranquillo colle di tufo rosso, alberato e ricco di grotte
(altro luogo di potere tirtha,
energizzato da
leys idrici). Come ricorda Paola Giovetti, redattrice di
Luce e Ombra, la Madonna apparve
al comunista trentenne Bruno Cornacchiola, nemico
giurato della Chiesa cattolica e di Maria, e ai suoi tre figli minori: Isola,
Carlo e Gianfranco. Il più piccolo di 4 anni,
Gianfranco, fu il primo a vederla: era la bella signora (“Donna Celestiale” per www.mariaorg/rivelazione.htm), vista poi anche
dagli altri, che si proclamò la Vergine
della Rivelazione e invitava Bruno a entrare “nell’Ovile santo, corte
celeste in terra!” (cosa che egli poi fece, vivendo da laico convertito nel
convento trappista) e a pregare il Rosario quotidiano “per la conversione dei
peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani”. Le Ave Maria recitate con fede e amore sono come tante frecce dorate che
raggiungono il cuore di Gesù. Le apparizioni della Madre di Dio si ripeterono
numerose e la località è diventata da allora meta continua di pellegrinaggi.
Pur non riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa cattolica, l’apparizione è
ugualmente considerata con grande rispetto per il suo
valore mistico, tant’è che dal 1956 la località viene custodita dai frati
minori francescani. Personalmente la ritengo attendibile. La statua della
Vergine della Rivelazione raffigura la Madonna Assunta in Cielo, che tiene in
mano il Libro dolce come il miele dell’Apocalisse (la Rivelazione appunto). La
figura ha i capelli neri, sta a piedi nudi sulla terra
ed è vestita dei colori della bandiera italiana (veste candida e luminosa,
fascia rossa a due lembi e manto verde prato), significando che avrebbe operato
sulla nostra nazione, come aveva profetizzato Dante Alighieri.
Ma
la Vergine della
Rivelazione è più della bella signora
di Lourdes e di Fatima, più della Madonna delle Vittorie e della Madonna
delle Conferenze. Come persona divina (SS.Trinità
Materna): Colei che è nella SS.ma
Trinità col Padre e col Figlio, è gnosticamente il settiforme
Spirito santo Madre. Dal punto di vista della Chiesa Giurisdavidica
di Elvira Giro è la Figlia (Verbo e Luce) di Dio, la
sposa dello Spirito santo, Madre degli Angeli e porta del cielo. Dal punto di
vista cattolico è la SS.ma
Vergine Madre Maria, Figlia e Madre di Dio oppure il volto femminile di Dio
stesso (che è Padre e Madre), dichiarato pubblicamente dal pontefice Giovanni
Paolo I (Albino Luciani). Di Dio Padre/Madre parlano
pure nella teologia New Age: Norman
Paulsen (The
Builders), J.L.Moclulewski, Ruby Focus di Sedona, Josephine C.Trust della
Superet
Brotherhood
for
Mankind di Los Angeles e
la Chiesa New Age del Cristo (Thomas
Printz/El Moyra) di Long Island. Per me dunque tra gli scritti
salvati dalla polvere del mio vetusto fondo, nel 2° libretto della medium Elvira Giro (“Rivelazioni Spirituali”, Roma agosto
1954) trovai finalmente la demolizione completa dell’occultismo: si trattava
appunto del “Monito della SS.ma
Madre per coloro che non osservano le Leggi di Dio”, contenuto nella seconda
parte (pp.52-53) delle “Rivelazioni Spirituali”.
La mistica vera sapienza
divina fondata sulla Parola di Dio contenuta nella Bibbia elimina l’ignoranza
affinché l’essere umano possa perfezionarsi “e si riesca ad annullare lo
spirito viziato del corpo che ritarda la perfezione spirituale dell’anima”.
Dopo aver condannato i
pagani (“ammiratori di Iside”), la Divina Potenza
Madre (cioè la Vergine della Rivelazione), candida come il giglio e profumata
come la rosa bianca, annuncia che la
forza dei vecchi déi pagani, come la dea egizia Iside, “è cessata quando sul
piano terra giunse l’onda cristica con tutte le potenze
spirituali per purificare le fornicazioni delle potenze negative”. Anche per l'Antroposofia steineriana
l'Incarnazione (onda cristica) fu un evento epocale e il Cristianesimo mariano supera il Paganesimo
delle Grandi Madri poiché Iside “era la Eva che aveva raggiunto il punto
culminante dell’abisso” e Santa Maria Maddalena (Giovanni 12 e 20, Matteo 28,
Luca 36 e 10:38) demolì la pietra filosofale smeraldina di Iside, che sigillava
“la conoscenza del potere malefico”.
Poi la Madre Divina combatte
con la sua carta “L’Asso di Spade” l’occultismo teosofico. La sapienza dei teosofi di Madame Elena Petrovna
Blavatsky è profana, anzi “è farina del diavolo che
finisce in crusca”. Difatti la Teosofia fu condannata dalla Chiesa cattolica
nel 1919. Il fuoco divino del Giudizio finale, inoltre, estinguerà tutti i
settari: “la legge del Diritto Divino sull’umano
agisce spiritualmente e gli effetti si verificheranno sulla carne”. Invece
sulla terra “viene concessa la libertà ai così detti
(nel tempo passato e presente) Templari-Rosa+Croce”
definiti dalla Madre Divina “conservatori e cercatori delle conoscenze
simboliche” (alta gnosi cristiana o “culto della saggezza”). Gli splendenti
cavalieri Templari e gli iniziati alla Rosa+Croce,
come i meravigliosi 24 Troni, hanno
l’importante compito di scoprire nuove conoscenze racchiuse nella Terra, che
devono quindi rivelare agli uomini “per il compimento della completa redenzione
tra gli uomini e Dio, l’Altissimo Signore Creatore”.
Per i Templari ritengo
essere attualmente il conte Rocco Zingaro di San
Ferdinando, Gran Precettore del ramo italiano del S.M.T.H.O. (
Supremus
Militaris
Templi
Hierosolymitani
Ordo,
riorganizzato nel 1942 da Antonio C.P. de Sousa Fontes) a Roma, il vero, unico e legittimo erede
dell’Ordine del Tempio, memore dell’esperienza di Charles
Ledru, del 44°G.M.Louis-Hercules-Timoleon de Cossé-Brissac e del 45°G.M. Bernard-Raymond
Fabré-Palaprat (Palapatri)
di Spoleto (vedi elenco cronologico dei Gran Maestri e Reggenti, allegato alle
Notizie dal mistero curate per l'Eurispes nel 1990 da Cecilia Gatto Trocchi).
Tra l'altro nel luglio 1810 Fabré-Palaprat fu consacrato Patriarca della Chiesa
Cattolica Primitiva Gioannita (L’Eglise
Johannites
des
Chrétiens
Primitif), diretta da Guillaume
Mauviel, Jean Machault e François-Ferdinand Toussaint Châtel, originata dalla
Société
de
Saint-Jean-Baptiste
(1772) di Loiseaut de Saint Mandé,
soeur Françoise Andrè e M.Legros nonché fondata sui testi sacri
Evangelicon e
Leviticon.
I Rosacroce
invece si dividono in molteplici gruppi (forse quelli genuini sono solo la
Société
Péladan e l’AMORC). Il S.M.T.H.O. è protetto e
benedetto dal Patriarca latino di Gerusalemme e dal Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente.
A Flaviano Selli nel 1995 il Gran Precettore, custode del sacro Graal, dichiarò che
oggi i Templari “sono coloro che intendono portare
avanti gli ideali della Cavalleria”, osservando la Legge armoniosa del Dio
Universale.
La benevolenza divina verso
i Templari, i Rosacroce, i Cabalisti, i Martinisti e i Massoni, però, non ferma la lotta contro
l’occultismo promossa da Elvira Giro fin dal 1952,
anno del suo incontro con un anziano magista ermetico-templare-rosacruciano, il dottore A.Salimei di Roma. Costui la visitava spesso e un giorno le
consegnò in mano “una tessera ingiallita nel tempo” ma “ne rimase molto male,
perché in mano” ad Elvira essa non produceva l’effetto psicometrico
da lui sperato: Elvira difatti non percepiva nulla di anomalo
a quel contatto. Era “la tessera dei Templari, Rosacroce,
ecc.” intestata al Salimei che Elvira, disgustata, trovò “vecchia e poco
pulita”.
Il cenacolo della
regina Cristina di Svezia e la Porta Ermetica “demolita” da Elvira Giro.
In seguito Salimei condusse la sacerdotessa giurisdavidica
presso la stazione Termini di Roma a vedere la famosa Porta Ermetica nei giardini pubblici di piazza
Vittorio Emanuele II, incisa dal marchese Massimiliano Palombara (1614-1685)
nel 1680, sulla base degli enigmi alchemici del medico Francesco Giuseppe Borri
(1627-1695). Questi studiosi di Cristianesimo esoterico facevano parte del
circolo di Cristina Alessandra Vasa di Svezia (la regina occultista studiata da Enza Massa, Jeanne Bignami Odier, Anna Maria Partini e
Susanna Åkerman) che, a capo dell'Ordine
dell'Amaranta (1653), coltivava l’alchimia insieme al grande Athanasius Kircher e altri, a
Palazzo Corsini.
Lo storico
Giorgio Spini
descrive la regina come intelligente e colta ma anche racchia come una
megera e macho, eccentrica,
prepotente, megalomane, prodiga in modo scervellato.
Per inciso ricordo che l'ambigua e bizzarra Cristina Alessandra si sentiva un
maschio, era un travestito e con
l'alchimia cercò di tramutarsi (sublimazione della mascolinità) in Re solare
(per Susanna Åkerman e Daniela Pizzagalli).
Davanti alla Porta degli alchimisti della regina Cristina, Elvira Giro rimase indifferente: “Io non ci trovai niente che
attirasse la mia curiosità, come Porta Magica, con tutti i suoi simboli, e le
epigrafi ai bordi di questa porta, e con due gnomi ai lati, brutti come due
mostri”. Oggi la Porta Ermetica, ignorata dalla gente comune, ci appare come un
misterioso rettangolo cieco di pietra attraversato nella sua lunghezza da
alcuni simboli della tradizione magico-alchemica,
incastonato nella roccia “con la sola compagnia dei suoi muti e deformi custodi
di pietra” (Simonetta Mostarda), davanti la chiesa di San Eusebio
e dietro i Trofei di Mario. I “guardiani della porta” sono due statue gemelle
marmoree del dio protettore egizio Bes, scoperte nel corso dei lavori di sterro
del Quirinale (1888) e
collocate ai lati della Porta. Grazie all’opera meritoria di Anna
Maria Partini, autrice con C.Lanzi
di uno studio sulla porta ermetica di Rivodutri e
curatrice dell’eccellente riedizione delle rime ermetiche de “La Bugia” del marchese
Massimiliano Palombara, nel 1989 la Porta Ermetica è stata restaurata e
protetta con una rete di recinzione. La tradizione popolare ritiene che la
Porta Magica sia la via d’accesso a un mondo dominato
dalla magia. Solo colui che riesce a leggere correttamente
i simboli incisi su di essa, cioè un vero iniziato, potrà aprirla. Secondo
un’altra tradizione, la Porta Magica è l’unica superstite di 6 Porte analoghe
che ornavano Villa Palombara, andate perdute. Esse recavano incisa la formula
completa della Pietra filosofale che permette la
trasformazione psichica e spirituale dell’iniziato.
La Colomba Madre Elvira Giro, invece, ha tutta una concezione diversa dell’enigmatico portale celeste. La
chiave del doppio trigono
(esagramma) creativo posta sull’architrave della
Porta Ermetica o Porta Magica, detta anche Porta Alchemica o Porta dei cieli
(studiata pure dal grande ermetista
Giuliano Kremmerz e dal F.C.H.Canseliet),
è un emblema tratto dalla copertina dell'opera di allegorie alchemiche “Aureum Seculum Redivivum” (1621) di Henricus Madathanus. Esso rappresenta i “tria
mirabilia” della SS.ma Trinità di Dio (“Deus et Homo Mater et Virgo Trinus et Unus”), cioè i tre regni (Minerale, Vegetale e Animale) e i tre
elementi (Aria, Fuoco e Acqua) dell’innesto creativo del sigillo salomonico.
Per Nica Fiori i “tria mirabilia” dell’esagramma della stella di Davide
sono tre tipiche antitesi dell’alchimia medievale. Per me la formula dei “tria mirabilia” scolpita nel cerchio grande del rosone
sull’architrave indica le figure mirabili di Gesù Cristo (“Deus et Homo”) e di
Maria (“Mater et Virgo”)
derivanti dalla Trinità di Dio (“Trinus et Unus”). In senso metafisico l’“uomo divino” è la
realizzazione dell’iniziato, mentre la “vergine madre” (Matteo 1.18-24 e Luca 2:1-7) è la Dama al termine del proprio cammino spirituale di
liberazione. All’interno del cerchio grande che rappresenta il Macrocosmo
divino, è posto un circolo più piccolo (il Microcosmo umano) unito alla Croce
(simbolo alchemico della Terra: la chiave della terra) in cui si legge: “centrum
in trigoni centri” (centro nel triangolo del centro).
Dentro il cerchio piccolo troviamo ancora un cerchio minore e, all’interno, il
punto centrale tellurico: per Umberto Cordier invece
si tratta di “segno solare (oro)”. Il punto centrale dell’Inferno che si
sviluppa nella Terra fino a toccare il Cielo fa dire a
Elvira Giro che la simbologia borriana è demoniaca e
malefica, proprio perché l’architrave riporta in ebraico la frase rovesciata “mihole hcaur”, cioè RVCh ALHIM, “ruach Elohim” (
SpiritusDei 300 cioè
Mercurio, in Alchimia). L’inversione (come la Croce capovolta) è tipica dei satanisti. Più innocentemente Nica Fiori sostiene che “ruach Elohim” sia l’invocazione
atta a salvaguardare l’operatore che si accinge all’impresa della mutazione dei
metalli. Ritengo che la Porta Ermetica indichi allora la via vera
dell’Iniziazione alchemica, mentre l’opinione di Elvira
Giro sia di dissenso. Difatti gli stipiti riportano i simboli alchemici tratti
dalla “Commentatio de Pharmaco
Catholico” di Johannes de
Monte Snyder (Amsterdam 1666), cioè
Saturno (Pb), Giove (Sn), Marte (Fe), Venere (Cu), Mercurio (Hg), Antimonio
(Sb) e Vetriolo (HCl) con frasi della Grande Opera
(da leggersi gli studi di P.Bornia, Elémire Zolla, Luciano Pirrotta e
Mino Gabriele). Se gli stipiti indicano la via vera
dell’Iniziazione alchemica, invece il doppio trigono
è la chiave terrena dell’inferno che
si deve lasciare per potersi elevare verso la luce divina.
Un’altra volta Elvira, che era favorita da visioni profetico-messianiche (come oggi lo è Fausta Cozzi), sognò di aver estratto dal ventre immondo del Salimei “una grossa chiave di 25 cm e di colore scuro come la terra”. Con la chiave della terra, Elvira si impossessa della forza magica del turpe Salimei (rappresentante in terra del “Diamante Nero” o Lucifero), energia connessa alla gran Meretrice di Mistero-Babilonia (Babalon) seduta sulla bestia dalle 7 teste e 10 corna, nel libro dell’Apocalisse 17 e 18. Dopo aver disintegrato la fonte della magia nera del Salimei e aperta la soglia a tutte le verità creative, Elvira dominò e sconfisse tutti i fornicatori come lui, i quali attingevano la loro impudica bramosia di conoscenza tramite le oscure forze stregonesche legate al dragone nemico di Ercole e Giasone, alla scarlatta meretrice che cavalca la bestia (Apocalisse 17:3-8) e al dannato Lucifero. Il drago/diavolo custodisce (“custodit draco”) l’ingresso dell’orto magico (“horti magici ingressum Hesperius”) delle Esperidi e, senza Ercole (“sine Alcide”), Giasone non avrebbe gustato le delizie della Colchide (“Colchicas delicias non gustasset Iason”). La lotta e la vittoria dell’eroe contro il drago, simbolo del Demonio e del male insito nell’idolatria pagana, costituisce la prova iniziatica per raggiungere la conoscenza suprema.
El + V.I.R. + a |
Nel 1981 la grande Potenza
Madre V.I.R. (Verbo Irradiante Rivoluzionario) guidò Elvira (El+V.I.R.+a=ElVira) nella distruzione ed eliminazione della simbolica chiave della terra
del doppio trigono creativo della Porta Ermetica
(radice negativa fissata a Roma), cioè della chiave
della diabolica magia caotica della gran meretrice crowleyana
di Babilonia, “la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra” nella
Corrente occulta 777. Invero, secondo la grande
tribolazione dell’Apocalisse (ricordo l’ultimo splendido kolossal di Raiuno “San Giovanni-L'apocalisse”
di Raffaele Mertes con Richard
Harris e Vittoria Belvedere), le forze delle tenebre
(drago rosso), rappresentate da un turbine nero, aggrediranno la Donna del cielo
(“vestita di sole cristico, con la luna sotto i piedi
e sul capo una corona di 12 stelle”: Apocalisse 12:1) ma verranno completamente
dissolte nel deserto e precipitate sulla terra da San Michele e i suoi angeli
(Apocalisse 12:7-9).
Al termine del suo studio
teologico, El+V.I.R.+a sostiene che gli
occultisti, i magisti e gli studiosi della Porta
Ermetica e del suo tempio nascosto (“hortus magici ingressum Hesperis”)
<<perché non hanno mai riflettuto, che il Creatore dell’Universo è
prettamente legislativo e armonioso? e non è da
scoprire, attraverso uno studio magico, ermetico, e occulto! Gesù Cristo disse
ai suoi seguaci: “se non divenite puri come dei
fanciulli, non raggiungerete il regno dei Cieli e la Pace armoniosa della
Terra!”>>.
Sac. Giurisdavidico
)+( Dr. Maurizio Maggioni