La rosa bianca, i simboli lazzarettisti e la chiave della terra.

A cura del Sac. )+( giurisdavidico Dr. Maurizio Maggioni

 

Educato nella Chiesa cattolica, ho scoperto in Toscana anche una presenza cristiana alternativa basata sul dono carismatico della profezia (Atti degli Apostoli 2:1-13) che si fa potente sulle vette dell'Amiata. Intendo riferirmi alla tradizione spirituale maremmana del lazzarettismo in attesa del regno (attuale) dello Spirito Santo di Giovanni 14:16 e 16:7. Il profeta amiatino David Lazzaretti, Cristo Duce e Giudice della Terra D )+( L (“Christus heri, Christus hodie”), Messia completivo di Arcidosso (GR), fu illuminato nella Macchia dei Peschi da S. Pietro (25 aprile 1848) per fondare nel marzo 1878 la Chiesa Universale Giuris-Davidica, continuata nel Novecento a Siena, Firenze e Roma, da mistici e veggenti, come don Filippo Imperiuzzi, Elena Cappelli, Elvira Giro, Leone Graziani e Fausta Cozzi. Qui ricordo solo gli studi di Arrigo Petacco, di Massimo Introvigne e di Anna Innocenti Periccioli.

L’Amiata era terra di profeti. Ricordo Bartolomeo Garosi detto il Brandano (1490-1554) e il penitente Baldassarre Audibert nel 1846.

Nel 1869 il Monte Labro (Monte Labaro) divenne il centro sacro di questa nuova Chiesa cristiana. Luogo mistico e desolato, Monte Labro è “spazzato dai venti, solitario, con panorami su di un terzo d’Italia, brullo e spoglio quanto l’antistante Amiata è fittamente rivestito di boschi” (Paolo De Simonis). Sul bianco e brullo Monte Labro doveva sorgere la Nuova Sion, una delle sette città eterne, e David vi avrebbe costruito l’Arca della nuova alleanza con Dio per riparare i danni da un nuovo diluvio universale.

I simboli del potere spirituale della nuova chiesa (i Simboli della “Legge di Rigore del Diritto Divino [i Dieci Comandamenti] sopra il Diritto Umano”) sono: la gemma, la verga e il sigillo. La gemma è uno smeraldo incastonato nell’Anello pastorale d’oro che simboleggia il matrimonio tra Cielo (Sole cristico) e Madre Terra. La preziosa Verga sacerdotale (mi ricorda il bastone di san Patrizio tenuto dal poeta Antonin Artaud) è un sottile bastone di ulivo formato da 5 nodi diversi di legno incastrati insieme e riuniti da una lamina d’argento. Essa simboleggia la vittoria del potere spirituale sulla materia. Il sigillo è il marchio d’oro e d’argento raffigurante lo stigma trinitario (sigillo del Dio Vivo) delle due C rovesciate con la Croce in mezzo: )+( usato nel Battesimo del Fuoco dello Spirito Santo, annunciato da San Giovanni Battista (Matteo 3:11) e istituito da David Lazzaretti per la conquista del regno dello Spirito Santo. Come bandiere della chiesa lazzarettista, ne ricordo solo due che ritengo di notevole interesse: il labaro della Madonna della Conferenza dipinto da Pippo Corsini e portato da Bianca Lazzaretti nonché il gonfalone della Madonna delle Vittorie sorretta da una fanciulla pia (le donne giurisdavidiche si distinguono in matrone, vergini pie e fanciulle pie). La Madonna delle Vittorie ricorda quella di Parigi che portò molte conversioni e guarigioni. I due gonfaloni rappresentano la Vergine MARIA “maris stella, Dei mater alma atque semper Virgo, felix coeli porta” nelle due vesti di conferenziera e guida  crocifera. Maria dei Misteri Gloriosi apparve ai profeti maremmani in conferenza con altri santi, rischiarando il sentiero della vita come Stella del mare che guida il nocchiero, salvandolo dal naufragio. Poi Maria come Regina della Vittoria guiderà il corteo dei santi e degli angeli per liberare il mondo dal male nella Battaglia finale dell’Armageddon, come profetizzava la Penitente A.A. di don Giovanni Battista Polverini (v.Capitolo VI). I due stendardi furono innalzati durante la fatale processione religiosa lazzarettista del 18 agosto 1878, al canto dell’Inno della MADONNA DELLE VITTORIE:

 

 

 

Salve o MADRE DI VITTORIA

Figlia altissima di Dio

Questo popol santo e pio

Pien di fé ricorre a te.

 

 

 

 

Nel 1986 contattai per posta –mie lettere del 6 ottobre, 4 e 14 novembre con reciproche del 14 novembre e 20 dicembre, 24 gennaio 1987 e 29 luglio 1991- Elvira Giro Pintus (1910-1991), incarnazione operativa della Colomba Madre-Spirito santo/Spirito di Verità, annunziata dal Cristo e da Dante Alighieri (Purgatorio 32.85-88). ELVIRA GIRO era sarta, giornalista (Premio Italia 08.02.1986) e ispirata sacerdotessa romana della Chiesa Universale Giuris-Davidica della SS.ma Trinità di Dio, con lo Spirito Santo Madre. L’antropologa cattolica Cecilia Gatto Trocchi nella sua bella indagine per l'Eurispes: Magia ed Esoterismo in Italia (1990), riportando lo spirituale  schema della Meccanica celeste nucleare, parla di Elvira come della capostipite in Italia.

Nel settembre-ottobre 1990 conobbi per posta e telefono la sacerdotessa fiorentina Fausta Cozzi (“Tu es sacerdos”, Montespertoli (FI) 1999) per essere consacrato con il Battesimo giurisdavidico del Fuoco. Poi preso da altri interessi, mi misi a studiare la magia cerimoniale. Gli angeli prevaricatori e ribelli all’ordine creativo (come Satana e Lucifero) tentano gli esseri umani anche attraverso la curiosità di cose proibite. Testimonianza scritturale di quel tenebroso periodo 1998-2000 in cui appartenni a gruppi magico vuduisti [La Couleuvre Noire (L.C.N.) e all'O.T.O.Antiqua di Courtney Willis], sognando pellegrinaggi neri, è il mio primo libro Gnosi Woodoo. Ma dopo alcuni luminosi sogni ammonitori e consolatori, riuscii a rintracciare antichi, cari scritti della casa editrice romana “La Torre Davidica”, sepolti nella mia cantina sotto polverosi tappeti e tavole di abete fradicio. Essi hanno rinnovato il mio interesse sia per la Chiesa Universale Giuris-Davidica (che mi consacrò con il Battesimo del Fuoco e il Sacerdozio nel Novembre 2000: Sacerdote Giurisdavidico) che per la Chiesa MariaVita. Lo Spirito della B.V.MARIA influenza e sostiene entrambe queste Chiese cristiane: agisce sulla prima nelle vesti della Vergine della Rivelazione; ispira la seconda come Madonna dei cattolici.

 

La statua della SUPREMA VERGINE DELLA RIVELAZIONE.

 

                                                              

 

La Vergine della Rivelazione, Regina immacolata dell’Universo, è la Madonna apparsa il 12 aprile 1947 a tre bambini in località Tre Fontane di San Paolo, a Roma sulla Laurentina. L’apparizione avvenne presso il convento trappista delle tre Fontane, sopra un tranquillo colle di tufo rosso, alberato e ricco di grotte (altro luogo di potere tirtha, energizzato da leys idrici). Come ricorda Paola Giovetti, redattrice di Luce e Ombra, la Madonna apparve al comunista trentenne Bruno Cornacchiola, nemico giurato della Chiesa cattolica e di Maria, e ai suoi tre figli minori: Isola, Carlo e Gianfranco. Il più piccolo di 4 anni, Gianfranco, fu il primo a vederla: era la bella signora (“Donna Celestiale” per www.mariaorg/rivelazione.htm), vista poi anche dagli altri, che si proclamò la Vergine  della Rivelazione e invitava Bruno a entrare “nell’Ovile santo, corte celeste in terra!” (cosa che egli poi fece, vivendo da laico convertito nel convento trappista) e a pregare il Rosario quotidiano “per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani”. Le Ave Maria recitate con fede e amore sono come tante frecce dorate che raggiungono il cuore di Gesù. Le apparizioni della Madre di Dio si ripeterono numerose e la località è diventata da allora meta continua di pellegrinaggi. Pur non riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa cattolica, l’apparizione è ugualmente considerata con grande rispetto per il suo valore mistico, tant’è che dal 1956 la località viene custodita dai frati minori francescani. Personalmente la ritengo attendibile. La statua della Vergine della Rivelazione raffigura la Madonna Assunta in Cielo, che tiene in mano il Libro dolce come il miele dell’Apocalisse (la Rivelazione appunto). La figura ha i capelli neri, sta a piedi nudi sulla terra ed è vestita dei colori della bandiera italiana (veste candida e luminosa, fascia rossa a due lembi e manto verde prato), significando che avrebbe operato sulla nostra nazione, come aveva profetizzato Dante Alighieri.

Ma la Vergine della Rivelazione è più della bella signora di Lourdes e di Fatima, più della Madonna delle Vittorie e della Madonna delle Conferenze. Come persona divina (SS.Trinità Materna): Colei che è nella SS.ma Trinità col Padre e col Figlio, è gnosticamente il settiforme Spirito santo Madre. Dal punto di vista della Chiesa Giurisdavidica di Elvira Giro è la Figlia (Verbo e Luce) di Dio, la sposa dello Spirito santo, Madre degli Angeli e porta del cielo. Dal punto di vista cattolico è la SS.ma Vergine Madre Maria, Figlia e Madre di Dio oppure il volto femminile di Dio stesso (che è Padre e Madre), dichiarato pubblicamente dal pontefice Giovanni Paolo I (Albino Luciani). Di Dio Padre/Madre parlano pure nella teologia New Age: Norman Paulsen (The Builders), J.L.Moclulewski,  Ruby Focus di Sedona, Josephine C.Trust della Superet Brotherhood for Mankind di Los Angeles e la Chiesa New Age del Cristo (Thomas Printz/El Moyra) di Long Island. Per me dunque tra gli scritti salvati dalla polvere del mio vetusto fondo, nel 2° libretto della medium Elvira Giro (“Rivelazioni Spirituali”, Roma agosto 1954) trovai finalmente la demolizione completa dell’occultismo: si trattava appunto del “Monito della SS.ma Madre per coloro che non osservano le Leggi di Dio”, contenuto nella seconda parte (pp.52-53) delle “Rivelazioni Spirituali”.

La mistica vera sapienza divina fondata sulla Parola di Dio contenuta nella Bibbia elimina l’ignoranza affinché l’essere umano possa perfezionarsi “e si riesca ad annullare lo spirito viziato del corpo che ritarda la perfezione spirituale dell’anima”.

Dopo aver condannato i pagani (“ammiratori di Iside”), la Divina Potenza Madre (cioè la Vergine della Rivelazione), candida come il giglio e profumata come la rosa bianca, annuncia che la forza dei vecchi déi pagani, come la dea egizia Iside, “è cessata quando sul piano terra giunse l’onda cristica con tutte le potenze spirituali per purificare le fornicazioni delle potenze negative”. Anche per l'Antroposofia steineriana l'Incarnazione (onda cristica) fu un evento epocale e il Cristianesimo mariano supera il Paganesimo delle Grandi Madri poiché Iside “era la Eva che aveva raggiunto il punto culminante dell’abisso” e Santa Maria Maddalena (Giovanni 12 e 20, Matteo 28, Luca 36 e 10:38) demolì la pietra filosofale smeraldina di Iside, che sigillava “la conoscenza del potere malefico”.

Poi la Madre Divina combatte con la sua carta “L’Asso di Spade” l’occultismo teosofico. La sapienza dei teosofi di Madame Elena Petrovna Blavatsky è profana, anzi “è farina del diavolo che finisce in crusca”. Difatti la Teosofia fu condannata dalla Chiesa cattolica nel 1919. Il fuoco divino del Giudizio finale, inoltre, estinguerà tutti i settari: “la legge del Diritto Divino sull’umano agisce spiritualmente e gli effetti si verificheranno sulla carne”. Invece sulla terra “viene concessa la libertà ai così detti (nel tempo passato e presente) Templari-Rosa+Croce” definiti dalla Madre Divina “conservatori e cercatori delle conoscenze simboliche” (alta gnosi cristiana o “culto della saggezza”). Gli splendenti cavalieri Templari e gli iniziati alla Rosa+Croce, come i meravigliosi 24 Troni, hanno l’importante compito di scoprire nuove conoscenze racchiuse nella Terra, che devono quindi rivelare agli uomini “per il compimento della completa redenzione tra gli uomini e Dio, l’Altissimo Signore Creatore”.

 

                                                                             

 

Per i Templari ritengo essere attualmente il conte Rocco Zingaro di San Ferdinando, Gran Precettore del ramo italiano del S.M.T.H.O. ( Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ordo, riorganizzato nel 1942 da Antonio C.P. de Sousa Fontes) a Roma, il vero, unico e legittimo erede dell’Ordine del Tempio, memore dell’esperienza di Charles Ledru, del 44°G.M.Louis-Hercules-Timoleon de Cossé-Brissac e del 45°G.M. Bernard-Raymond Fabré-Palaprat (Palapatri) di Spoleto (vedi elenco cronologico dei Gran Maestri e Reggenti, allegato alle Notizie dal mistero curate per l'Eurispes nel 1990 da Cecilia Gatto Trocchi).

Tra l'altro nel luglio 1810 Fabré-Palaprat fu consacrato Patriarca della Chiesa Cattolica Primitiva Gioannita (L’Eglise Johannites des Chrétiens Primitif), diretta da Guillaume Mauviel, Jean Machault e François-Ferdinand Toussaint Châtel, originata dalla Société de Saint-Jean-Baptiste (1772) di Loiseaut de Saint Mandé, soeur Françoise Andrè e M.Legros nonché fondata sui testi sacri Evangelicon e Leviticon.

I Rosacroce invece si dividono in molteplici gruppi (forse quelli genuini sono solo la Société Péladan e l’AMORC). Il S.M.T.H.O. è protetto e benedetto dal Patriarca latino di Gerusalemme e dal Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente. A Flaviano Selli nel 1995 il Gran Precettore, custode del sacro Graal,  dichiarò che oggi i Templari “sono coloro che intendono portare avanti gli ideali della Cavalleria”, osservando la Legge armoniosa del Dio Universale.

La benevolenza divina verso i Templari, i Rosacroce, i Cabalisti, i Martinisti e i Massoni, però, non ferma la lotta contro l’occultismo promossa da Elvira Giro fin dal 1952, anno del suo incontro con un anziano magista ermetico-templare-rosacruciano, il dottore A.Salimei di Roma. Costui la visitava spesso e un giorno le consegnò in mano “una tessera ingiallita nel tempo” ma “ne rimase molto male, perché in mano” ad Elvira essa non produceva l’effetto psicometrico da lui sperato: Elvira difatti non percepiva nulla di anomalo a quel contatto. Era “la tessera dei Templari, Rosacroce, ecc. intestata al Salimei che Elvira, disgustata, trovò “vecchia e poco pulita”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il cenacolo della regina Cristina di Svezia e la Porta Ermetica “demolita” da Elvira Giro.

 

In seguito Salimei condusse la sacerdotessa giurisdavidica presso la stazione Termini di Roma a vedere la famosa Porta Ermetica nei giardini pubblici di piazza Vittorio Emanuele II, incisa dal marchese Massimiliano Palombara (1614-1685) nel 1680, sulla base degli enigmi alchemici del medico Francesco Giuseppe Borri (1627-1695). Questi studiosi di Cristianesimo esoterico facevano parte del circolo di Cristina Alessandra Vasa di Svezia (la regina occultista studiata da Enza Massa, Jeanne Bignami Odier, Anna Maria Partini e Susanna Åkerman) che, a capo dell'Ordine dell'Amaranta (1653), coltivava l’alchimia insieme al grande Athanasius Kircher e altri, a Palazzo Corsini.

Lo storico Giorgio Spini descrive la regina come intelligente e colta ma anche racchia come una megera e macho, eccentrica, prepotente, megalomane, prodiga in modo scervellato.

 

                                                             

 

Per inciso ricordo che l'ambigua e bizzarra Cristina Alessandra si sentiva un maschio, era un travestito e con l'alchimia cercò di tramutarsi (sublimazione della mascolinità) in Re solare (per Susanna Åkerman e Daniela Pizzagalli). Davanti alla Porta degli alchimisti della regina Cristina, Elvira Giro rimase indifferente: “Io non ci trovai niente che attirasse la mia curiosità, come Porta Magica, con tutti i suoi simboli, e le epigrafi ai bordi di questa porta, e con due gnomi ai lati, brutti come due mostri”. Oggi la Porta Ermetica, ignorata dalla gente comune, ci appare come un misterioso rettangolo cieco di pietra attraversato nella sua lunghezza da alcuni simboli della tradizione magico-alchemica, incastonato nella roccia “con la sola compagnia dei suoi muti e deformi custodi di pietra” (Simonetta Mostarda), davanti la chiesa di San Eusebio e dietro i Trofei di Mario. I “guardiani della porta” sono due statue gemelle marmoree del dio protettore egizio Bes, scoperte nel corso dei lavori di sterro del Quirinale (1888) e collocate ai lati della Porta. Grazie all’opera meritoria di Anna Maria Partini, autrice con C.Lanzi di uno studio sulla porta ermetica di Rivodutri e curatrice dell’eccellente riedizione delle rime ermetiche de “La Bugia” del marchese Massimiliano Palombara, nel 1989 la Porta Ermetica è stata restaurata e protetta con una rete di recinzione. La tradizione popolare ritiene che la Porta Magica sia la via d’accesso a un mondo dominato dalla magia. Solo colui che riesce a leggere correttamente i simboli incisi su di essa, cioè un vero iniziato, potrà aprirla. Secondo un’altra tradizione, la Porta Magica è l’unica superstite di 6 Porte analoghe che ornavano Villa Palombara, andate perdute. Esse recavano incisa la formula completa della Pietra filosofale che permette la trasformazione psichica e spirituale dell’iniziato.

 

                                                                   

 

La Colomba Madre Elvira Giro, invece, ha tutta una concezione diversa  dell’enigmatico portale celeste. La chiave del doppio trigono (esagramma) creativo posta sull’architrave della Porta Ermetica o Porta Magica, detta anche Porta Alchemica o Porta dei cieli (studiata pure dal grande ermetista Giuliano Kremmerz e dal F.C.H.Canseliet), è un emblema tratto dalla copertina dell'opera di allegorie alchemiche “Aureum Seculum Redivivum” (1621) di Henricus Madathanus. Esso rappresenta i “tria mirabilia” della SS.ma Trinità di Dio (“Deus et Homo Mater et Virgo Trinus et Unus”), cioè i tre regni (Minerale, Vegetale e Animale) e i tre elementi (Aria, Fuoco e Acqua) dell’innesto creativo del sigillo salomonico. Per Nica Fiori i “tria mirabilia” dell’esagramma della stella di Davide sono tre tipiche antitesi dell’alchimia medievale. Per me la formula dei “tria mirabilia” scolpita nel cerchio grande del rosone sull’architrave indica le figure mirabili di Gesù Cristo (“Deus et Homo”) e di Maria (“Mater et Virgo”) derivanti dalla Trinità di Dio (“Trinus et Unus”). In senso metafisico l’“uomo divino” è la realizzazione dell’iniziato, mentre la “vergine madre” (Matteo 1.18-24 e Luca 2:1-7) è la Dama al termine del proprio cammino spirituale di liberazione. All’interno del cerchio grande che rappresenta il Macrocosmo divino, è posto un circolo più piccolo (il Microcosmo umano) unito alla Croce (simbolo alchemico della Terra: la chiave della terra) in cui si legge: “centrum in trigoni centri” (centro nel triangolo del centro). Dentro il cerchio piccolo troviamo ancora un cerchio minore e, all’interno, il punto centrale tellurico: per Umberto Cordier invece si tratta di “segno solare (oro)”. Il punto centrale dell’Inferno che si sviluppa nella Terra fino a toccare il Cielo fa dire a Elvira Giro che la simbologia borriana è demoniaca e malefica, proprio perché l’architrave riporta in ebraico la frase rovesciata “mihole hcaur”, cioè RVCh ALHIM, “ruach Elohim” ( SpiritusDei 300 cioè Mercurio, in Alchimia). L’inversione (come la Croce capovolta) è tipica dei satanisti. Più innocentemente Nica Fiori sostiene che “ruach Elohim” sia l’invocazione atta a salvaguardare l’operatore che si accinge all’impresa della mutazione dei metalli. Ritengo che la Porta Ermetica indichi allora la via vera dell’Iniziazione alchemica, mentre l’opinione di Elvira Giro sia di dissenso. Difatti gli stipiti riportano i simboli alchemici tratti dalla “Commentatio de Pharmaco Catholico” di Johannes de Monte Snyder (Amsterdam 1666), cioè Saturno (Pb), Giove (Sn), Marte (Fe), Venere (Cu), Mercurio (Hg), Antimonio (Sb) e Vetriolo (HCl) con frasi della Grande Opera (da leggersi gli studi di P.Bornia, Elémire Zolla, Luciano Pirrotta e Mino Gabriele). Se gli stipiti indicano la via vera dell’Iniziazione alchemica, invece il doppio trigono è la chiave terrena dell’inferno che si deve lasciare per potersi elevare verso la luce divina.

Un’altra volta Elvira, che era favorita da visioni profetico-messianiche (come oggi lo è Fausta Cozzi), sognò di aver estratto dal ventre immondo del Salimei “una grossa chiave di 25 cm e di colore scuro come la terra”. Con la chiave della terra, Elvira si  impossessa della forza magica del turpe Salimei (rappresentante in terra del “Diamante Nero” o Lucifero), energia connessa alla gran Meretrice di Mistero-Babilonia (Babalon) seduta sulla bestia dalle 7 teste e 10 corna, nel libro dell’Apocalisse 17 e 18. Dopo aver disintegrato la fonte della magia nera del Salimei e aperta la soglia a tutte le verità creative, Elvira dominò e sconfisse tutti i fornicatori come lui, i quali attingevano la loro impudica bramosia di conoscenza tramite le oscure forze stregonesche legate al dragone nemico di Ercole e Giasone, alla scarlatta meretrice che cavalca la bestia (Apocalisse 17:3-8) e al dannato Lucifero. Il drago/diavolo custodisce (“custodit draco”) l’ingresso dell’orto magico (“horti magici ingressum Hesperius”) delle Esperidi e, senza Ercole (“sine Alcide”), Giasone non avrebbe gustato le delizie della Colchide (“Colchicas delicias non gustasset Iason”). La lotta e la vittoria dell’eroe contro il drago, simbolo del Demonio e del male insito nell’idolatria pagana, costituisce la prova iniziatica per raggiungere la conoscenza suprema.

 

El + V.I.R. + a

 

Nel 1981 la grande Potenza Madre V.I.R. (Verbo Irradiante Rivoluzionario) guidò Elvira (El+V.I.R.+a=ElVira) nella distruzione ed eliminazione della simbolica chiave della terra del doppio trigono creativo della Porta Ermetica (radice negativa fissata a Roma), cioè della chiave della diabolica magia caotica della gran meretrice crowleyana di Babilonia, “la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra” nella Corrente occulta 777. Invero, secondo la grande tribolazione dell’Apocalisse (ricordo l’ultimo splendido kolossal di Raiuno “San Giovanni-L'apocalisse” di Raffaele Mertes con Richard Harris e Vittoria Belvedere), le forze delle tenebre (drago rosso), rappresentate da un turbine nero, aggrediranno la Donna del cielo (“vestita di sole cristico, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di 12 stelle”: Apocalisse 12:1) ma verranno completamente dissolte nel deserto e precipitate sulla terra da San Michele e i suoi angeli (Apocalisse 12:7-9).

Al termine del suo studio teologico, El+V.I.R.+a sostiene che gli occultisti, i magisti e gli studiosi della Porta Ermetica e del suo tempio nascosto (“hortus magici ingressum Hesperis”) <<perché non hanno mai riflettuto, che il Creatore dell’Universo è prettamente legislativo e armonioso? e non è da scoprire, attraverso uno studio magico, ermetico, e occulto! Gesù Cristo disse ai suoi seguaci: “se non divenite puri come dei fanciulli, non raggiungerete il regno dei Cieli e la Pace armoniosa della Terra!”>>.

 

Sac. Giurisdavidico )+( Dr. Maurizio Maggioni