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Aggiornato il 09/03/2014

IL BRIGANTAGGIO
"Ci sedemmo dalla parte del torto, perché da quella della ragione non c’era più posto"

(Berthold Brecht) (Augusta, 10 febbraio 1898 – Berlino, 14 agosto 1956) commediografo tedesco
 
"La mafia ... nasce e si sviluppa subito dopo l'unificazione del Regno d'Italia"

Rocco Chinnici (Misilmeri, 19 gennaio 1925 - Palermo 29 luglio 1983) è stato un magistrato italiano, vittima di mafia.
 

"Il Regno delle Due Sicilie aveva due volte più monete di tutti gli altri Stati della Penisola messi insieme"

Francesco Saverio Nitti (Melfi, 19 luglio 1868 – Roma, 20 febbraio 1953) è stato un economista, politico, giornalista e antifascista italiano. Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia.
 
Angelina Romano [Valerio Minicillo] (Angelina, 9 anni - uccisa dall'esercito dei Savoia) - YouTube

ULISSE (29/09/2007 RAI TRE) VIAGGIO NEL REGNO DELLE DUE SICILIE: ALLA SCOPERTA DI SPLENDORI E SEGRETI 1/8  - YouTube

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IO SUD

“Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell’Italia Meridionale, temendo di esser preso a sassate, essendo colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio” GIUSEPPE GARIBALDI
(Nizza, 4 luglio 1807 – Isola di Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota e condottiero italiano



"Chi controlla il passato controlla il futuro.
Chi controlla il presente controlla il passato"
GEORGE ORWELL
(Motihari, 25 giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato uno scrittore e giornalista britannico

Per liquidare un popolo si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. MILAN KUNDERA (Brno, 1º aprile 1929) è un poeta, saggista e romanziere ceco

“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti” ANTONIO GRAMSCI (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato un politico, filosofo, giornalista e critico letterario italiano

“La guerra contro il brigantaggio, insorto contro lo Stato unitario, costò più morti di tutti quelli del Risorgimento. Abbiamo sempre vissuto si dei falsi: il falso del Risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola” INDRO MONTANELLI (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001) è stato un giornalista, scrittore e storico italiano

“Sorsero bande armate, che fan la guerra per la causa della legittimità; guerra di buon diritto perché si fa contro un oppressore che viene gratuitamente a metterci una catena di servaggio. I piemontesi incendiarono non una, non cento case, ma interi paesi, lasciando migliaia di famiglie nell’orrore e nella desolazione; fucilarono impunemente chiunque venne nelle loro mani, non risparmiando vecchi e fanciulli” GIACINTO DE SIVO (Maddaloni, 29 novembre 1814 – Roma, 19 novembre 1867) è stato uno scrittore e storico italiano

“Come ha potuto solo per un momento uno spirito fine come il tuo, credere che noi vogliamo che il Re di Napoli conceda la Costituzione. Quello che noi vogliamo e che faremo è impadronirsi dei suoi Stati – CAVOUR (all’ambasciatore Ruggero Gabaleone) - ”

“I Borboni non commisero in cento anni, gli orrori e gli errori che hanno commesso gli agenti di Sua Maestà in un anno – NAPOLEONE III (lettera a Vittorio Emanuele II, 1861 ) ”

“Non vi può essere storia più iniqua di quella dei piemontesi nell’occupazione dell’Italia Meridionale. In quel luogo di pace, di prosperità, di contento generale che si erano promessi e proclamati come conseguenza certa dell’unità d’Italia, non si ha altro di effettivo che la stampa imbavagliata, le prigioni ripiene, le nazionalità schiacciate ed una sognata unione che in realtà è uno scherno, una burla, un impostura – MCGUIRE deputato scozzese, 1863 - ”

“Tra le osservazioni fatte sui disordini del Reame di Napoli, si accenna alla differenza che fanno oggi i rivoluzionari fra polacchi e napoletani, chiamando questi briganti, mentre sono vittime delle più feroci persecuzioni, e quelli insorti. Ma è pur vero che gli uni e gli altri difendono il loro paese, la loro nazionalità, la loro religione al prezzo dei più duri sacrifici – GEMEAU generale francese, paragona gli insorti polacchi con i briganti, 1863 - ”

“Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava, indi il soldato saccheggiava ed infine abbiamo dato l’incendio al paese abitato da circa 4500 abitanti . quale desolazione, non si poteva stare d’intorno per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli che la sorte era di morire abbrustoliti e chi sotto le rovine delle case – CARLO MARGOLFO, bersagliere entrato a Pontelandoflo, 1861 -”

“Quelli che hanno chiamato i piemontesi e che hanno consegnato loro il Regno delle Due Sicilie sono un’impercettibile minoranza. I sintomi della reazione si vedono ovunque – JORNAL DE DEBATS, novembre 1860 - ”

“Il governo piemontese che si vede presto costretto ad abbandonare il suolo napoletano, si vendica mettendo tutto a ferro e fuoco. Raccolti incendiati, provvigioni annientate, case demolite, mandrie sgozzate in massa. I piemontesi adoperano tutti i mezzi più orribili per togliere ogni risorsa al nemico, e finalmente arrivarono le fucilazioni! Si fucilarono senza distinzione i pacifici abitatori delle campagne, le donne e fino i fanciulli. – L’ OSSERVATORE ROMANO, 1863 - ”

“Sento il debito di protestare contro questo sistema. Ciò che è chiamata unità italiana deve principalmente la sua esistenza alla protezione e all’aiuto morale dell’Inghilterra, deve più a questa che a Garibaldi, che non agli eserciti stessi vittoriosi della Francia, e però, in nome dell’Inghilterra, denuncio tali barbarie atrocità, e protesto contro l’egidia della libera Inghilterra così prostituita – LORD LENNOX, parlamentare inglese, 1863 - ”

“L’unità d’Italia è stata purtroppo la nostra rovina economica. Noi eravamo, nel 1860, in floridissime condizioni per un risveglio economico sano e profittevole. L’ unità ci ha perduti.
E come se questo non bastasse, è provato, contrariamente all’opinione di tutti, che lo stato italiano profonde i suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben maggiore che in quelle meridionali – GIUSTINO FORTUNATO – ” (Rionero in Vulture, 4 settembre 1848 – Napoli, 23 luglio 1932) è stato uno scrittore, politico e storico italiano, uno dei più importanti rappresentanti del Meridionalismo

“In un solo mese nella provincia di Girgenti, le presenze dei detenuti nelle prigioni furono 32000. Non si turbino! Ho qui il certificato, la nota è officialissima, 32.000 presenze in carcere, solo nei trenta giorni del mese. Ed ora, codeste essendo le cifre, io domando all’onorevole ministro dell’Interno: ne avete ancora da arrestare? – FRANCESCO CRISPI - ” (Ribera, 4 ottobre 1818 – Napoli, 12 agosto 1901) è stato un politico italiano. A Malta sposò Rosalia Montmasson, donna intraprendente, decisa, coraggiosa, che sarebbe stata l'unica donna tra i Mille di Garibaldi. Organizzò insieme a Bertani, Bixio, Medici e Garibaldi la Spedizione dei Mille e, aggirando con uno stratagemma le esitazioni di Garibaldi, fece in modo che la spedizione prendesse il via il 5 maggio del 1860.

“Aborre invero e rifugge l’animo per dolore e trepida nel rammentare più paesi del regno napoletano incendiati e rasi al suolo, e quasi innumerevoli integerrimi sacerdoti e religiosi e cittadini di ogni età, sesso e condizione, e gli stessi malati indegnissimamente ingiuriati, e poi eziando senza processo, o gettati nelle carceri o crudelissimamente uccisi. – PAPA PIO IX, 30 settembre 1861 - ”

“Se dall’unità d’Italia, il Mezzogiorno è stato rovinato, Napoli è stata addirittura assassinata. E’ caduta in una crisi che ha tolto il pane a migliaia e migliaia di persone – GAETANO SALVEMINI -” (Molfetta, 8 settembre 1873 – Sorrento, 6 settembre 1957) è stato uno storico, politico e antifascista italiano

“Napoli è da sette interi anni un paese invaso, i cui abitanti sono alla mercè dei loro padroni. L’immoralità dell’amministrazione ha distrutto tutto, la prosperità del passato, la ricchezza del presente e le risorse del futuro. Si è pagato la camorra come i plebisciti, le elezioni come i comitati e gli agenti rivoluzionari. – PIETRO CALA ULLOA - ” (Napoli, 15 febbraio 1801 – Napoli, 21 maggio 1879) è stato un magistrato, politico e saggista italiano

“Posso assicurare alla Camera che specialmente in alcune province, quasi non vi è famiglia, la quale non tremi dell’onnipotenza dell’autorità di polizia, dei suoi errori ed abusi. Sotto la fallace apparenza della persecuzione del brigantaggio si vuole avere in mano la facoltà di arrestare o mandare al domicilio coatto ogni specie di persone al Governo sospette. – PASQUALE STANISLAO MANCINI, intervento alla Camera, 1864 - ”

 
Altre Citazioni

norde d'omerdè

 
 
 
Citazioni Meridionaliste
 
 
"Tutte le verità passano attraverso tre stadi.
primo: vengono ridicolizzate;
secondo: vengono violentemente contestate;
terzo: vengono accettate dandole come evidenti."


Arthur Schopenhauer (Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno, 21 settembre 1861) è stato un
filosofo tedesco.

"Tutte le verità attraversano tre fasi: prima le si mette in ridicolo,
poi vengono attaccate violentemente,
e infine vengono accettate come ovvie"
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Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero;
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BRIGANTE SE MORE

Ammu pusato chitarr’e tammure
pecchè ’sta musica s’adda cangià
simmo briganti e facimmo paura
e c’a scuppetta vulimmo cantà
e c’a scuppetta vulimmo cantà

E mo’ cantammo ‘na nova canzone
tutta la gente se l’adda ‘mbarà
nu cumbattemmo pu’ re borbone
‘a terra è a nosta e nun s’adda tuccà
‘a terra è a nosta e nun s’adda tuccà

Tutt’e paisi d’a Basilicata
si so scitati e ‘mo vonno luttà
pur’a Calabbria mò s’è ‘rivuttata
e stu nimico ‘o facimmo tremà
e stu nimico ‘o facimmo tremà

Chi ha visto ‘u lupu s’è miso paura
nun sape bbuono qual’è ‘a verità
‘u vero lupu ca magna ‘e criature
è ‘o piemuntese e l’avimma caccià
è ‘o piemuntese e l’avimma caccià

Femmene belle ca’ rate lu core
si lu brigante vuliti salvà
nunn’o cercate, scurdatev ‘o nomme
che ce fa a guerra nun tene pietà
che ce fa a guerra nun tene pietà

     Omme s’ nasce, brigant’ se more (3v)
ma fin’ all’ultima avimm’a sparà
e si murimo menate nu sciore
e ‘na preghiera pe’ ’sta libertà
e ‘na preghiera pe’ ’sta libertà
BRIGANTE SI MUORE

Abbiamo posato chitarra e tamburi,
perché questa musica deve cambiare.
Siamo briganti, facciamo paura
e con il fucile vogliamo cantare,
e con il fucile vogliamo cantare.

E ora cantiamo questa nuova canzone,
tutta la gente la deve imparare.
Noi combattiamo per il re Borbone,
la terra è nostra e non si deve toccare,
la terra è nostra e non si deve toccare.

Tutti i paesi della Basilicata
si sono svegliati e vogliono lottare,
pure la Calabria si è rivoltata;
e questo nemico facciamo tremare,
e questo nemico facciamo tremare.

Chi ha visto il lupo e si è spaventato,
non sa ancora qual è la verità.
Il vero lupo che mangia i bambini
è il piemontese che dobbiamo cacciare,
è il piemontese che dobbiamo cacciare.

Donne belle che date il cuore,
se il brigante volete salvare
non lo cercate, dimenticatene il nome;
chi ci fa guerra non ha pietà,
chi ci fa guerra non ha pietà.

    Uomo si nasce, brigante si muore,  (3v)
ma fino all’ultimo dobbiamo sparare.
E se moriamo portate un fiore
e una preghiera per questa libertà,
e una preghiera per questa libertà.