IL BRIGANTAGGIO |
"Ci sedemmo dalla parte del torto,
perché da quella della ragione non c’era più posto"
(Berthold Brecht) (Augusta,
10 febbraio 1898 – Berlino, 14 agosto 1956) commediografo tedesco |
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"La mafia ... nasce e si sviluppa subito
dopo l'unificazione del Regno d'Italia"
Rocco Chinnici (Misilmeri,
19 gennaio 1925 - Palermo 29 luglio 1983) è stato un magistrato
italiano, vittima di mafia. |
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"Il Regno delle Due Sicilie aveva due
volte più monete di tutti gli altri Stati della Penisola messi
insieme"
Francesco Saverio Nitti (Melfi, 19 luglio 1868 –
Roma, 20 febbraio 1953) è stato un economista, politico, giornalista e
antifascista italiano. Presidente del Consiglio dei ministri del Regno
d'Italia. |
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Angelina Romano
[Valerio Minicillo] (Angelina, 9 anni - uccisa dall'esercito dei
Savoia) - YouTube |
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ULISSE
(29/09/2007 RAI TRE) VIAGGIO NEL REGNO DELLE DUE SICILIE: ALLA
SCOPERTA DI SPLENDORI E SEGRETI 1/8 - YouTube |
2/8 - YouTube |
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IO SUD |
“Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono
incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò
non rifarei oggi la via dell’Italia Meridionale, temendo di esser
preso a sassate, essendo colà cagionato solo squallore e suscitato
solo odio” GIUSEPPE GARIBALDI (Nizza, 4 luglio 1807 – Isola di
Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota e condottiero
italiano
"Chi controlla il passato controlla il futuro.
Chi controlla il presente controlla il passato"
GEORGE ORWELL (Motihari, 25 giugno
1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato uno scrittore e giornalista
britannico
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Per liquidare un popolo si comincia
con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro
cultura, la loro storia. E qualcun’ altro scrive loro altri libri, li
fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. MILAN
KUNDERA (Brno, 1º aprile 1929) è un poeta, saggista e romanziere ceco |
“Lo stato italiano è stato una
dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e
le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri
che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti”
ANTONIO GRAMSCI (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937) è stato
un politico, filosofo, giornalista e critico letterario italiano |
“La guerra contro il brigantaggio,
insorto contro lo Stato unitario, costò più morti di tutti quelli del
Risorgimento. Abbiamo sempre vissuto si dei falsi: il falso del
Risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a
scuola” INDRO MONTANELLI (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22
luglio 2001) è stato un giornalista, scrittore e storico italiano |
“Sorsero bande armate, che fan la guerra per la
causa della legittimità; guerra di buon diritto perché si fa contro un
oppressore che viene gratuitamente a metterci una catena di servaggio.
I piemontesi incendiarono non una, non cento case, ma interi paesi,
lasciando migliaia di famiglie nell’orrore e nella desolazione;
fucilarono impunemente chiunque venne nelle loro mani, non
risparmiando vecchi e fanciulli” GIACINTO DE SIVO (Maddaloni, 29
novembre 1814 – Roma, 19 novembre 1867) è stato uno scrittore e
storico italiano |
“Come ha potuto solo per un momento uno spirito
fine come il tuo, credere che noi vogliamo che il Re di Napoli conceda
la Costituzione. Quello che noi vogliamo e che faremo è impadronirsi
dei suoi Stati – CAVOUR (all’ambasciatore Ruggero Gabaleone) - ” |
“I Borboni non commisero in cento anni, gli orrori
e gli errori che hanno commesso gli agenti di Sua Maestà in un anno –
NAPOLEONE III (lettera a Vittorio Emanuele II, 1861 ) ” |
“Non vi può essere storia più iniqua di quella dei
piemontesi nell’occupazione dell’Italia Meridionale. In quel luogo di
pace, di prosperità, di contento generale che si erano promessi e
proclamati come conseguenza certa dell’unità d’Italia, non si ha altro
di effettivo che la stampa imbavagliata, le prigioni ripiene, le
nazionalità schiacciate ed una sognata unione che in realtà è uno
scherno, una burla, un impostura – MCGUIRE deputato scozzese, 1863 - ” |
“Tra le osservazioni fatte sui disordini del Reame
di Napoli, si accenna alla differenza che fanno oggi i rivoluzionari
fra polacchi e napoletani, chiamando questi briganti, mentre sono
vittime delle più feroci persecuzioni, e quelli insorti. Ma è pur vero
che gli uni e gli altri difendono il loro paese, la loro nazionalità,
la loro religione al prezzo dei più duri sacrifici – GEMEAU generale
francese, paragona gli insorti polacchi con i briganti, 1863 - ” |
“Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a
fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava, indi il soldato
saccheggiava ed infine abbiamo dato l’incendio al paese abitato da
circa 4500 abitanti . quale desolazione, non si poteva stare d’intorno
per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli che la
sorte era di morire abbrustoliti e chi sotto le rovine delle case –
CARLO MARGOLFO, bersagliere entrato a Pontelandoflo, 1861 -” |
“Quelli che hanno chiamato i piemontesi e che hanno consegnato loro il
Regno delle Due Sicilie sono un’impercettibile minoranza. I sintomi
della reazione si vedono ovunque – JORNAL DE DEBATS, novembre 1860 - ” |
“Il governo piemontese che si vede
presto costretto ad abbandonare il suolo napoletano, si vendica
mettendo tutto a ferro e fuoco. Raccolti incendiati, provvigioni
annientate, case demolite, mandrie sgozzate in massa. I piemontesi
adoperano tutti i mezzi più orribili per togliere ogni risorsa al
nemico, e finalmente arrivarono le fucilazioni! Si fucilarono senza
distinzione i pacifici abitatori delle campagne, le donne e fino i
fanciulli. – L’ OSSERVATORE ROMANO, 1863 - ”
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“Sento il debito di protestare contro
questo sistema. Ciò che è chiamata unità italiana deve principalmente
la sua esistenza alla protezione e all’aiuto morale dell’Inghilterra,
deve più a questa che a Garibaldi, che non agli eserciti stessi
vittoriosi della Francia, e però, in nome dell’Inghilterra, denuncio
tali barbarie atrocità, e protesto contro l’egidia della libera
Inghilterra così prostituita – LORD LENNOX, parlamentare inglese, 1863
- ”
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“L’unità d’Italia è stata purtroppo la
nostra rovina economica. Noi eravamo, nel 1860, in floridissime
condizioni per un risveglio economico sano e profittevole. L’ unità ci
ha perduti. E come se questo non bastasse, è provato,
contrariamente all’opinione di tutti, che lo stato italiano profonde i
suoi benefici finanziari nelle province settentrionali in misura ben
maggiore che in quelle meridionali – GIUSTINO FORTUNATO – ” (Rionero
in Vulture, 4 settembre 1848 – Napoli, 23 luglio 1932) è stato uno
scrittore, politico e storico italiano, uno dei più importanti
rappresentanti del Meridionalismo
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“In un solo mese nella provincia di
Girgenti, le presenze dei detenuti nelle prigioni furono 32000. Non si
turbino! Ho qui il certificato, la nota è officialissima, 32.000
presenze in carcere, solo nei trenta giorni del mese. Ed ora, codeste
essendo le cifre, io domando all’onorevole ministro dell’Interno: ne
avete ancora da arrestare? – FRANCESCO CRISPI - ” (Ribera, 4 ottobre
1818 – Napoli, 12 agosto 1901) è stato un politico italiano. A Malta
sposò Rosalia Montmasson, donna intraprendente, decisa, coraggiosa,
che sarebbe stata l'unica donna tra i Mille di Garibaldi. Organizzò
insieme a Bertani, Bixio, Medici e Garibaldi la Spedizione dei Mille
e, aggirando con uno stratagemma le esitazioni di Garibaldi, fece in
modo che la spedizione prendesse il via il 5 maggio del 1860.
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“Aborre invero e rifugge l’animo per
dolore e trepida nel rammentare più paesi del regno napoletano
incendiati e rasi al suolo, e quasi innumerevoli integerrimi sacerdoti
e religiosi e cittadini di ogni età, sesso e condizione, e gli stessi
malati indegnissimamente ingiuriati, e poi eziando senza processo, o
gettati nelle carceri o crudelissimamente uccisi. – PAPA PIO IX, 30
settembre 1861 - ”
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“Se dall’unità d’Italia, il Mezzogiorno
è stato rovinato, Napoli è stata addirittura assassinata. E’ caduta in
una crisi che ha tolto il pane a migliaia e migliaia di persone –
GAETANO SALVEMINI -” (Molfetta, 8 settembre 1873 – Sorrento, 6
settembre 1957) è stato uno storico, politico e antifascista italiano
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“Napoli è da sette interi anni un paese
invaso, i cui abitanti sono alla mercè dei loro padroni. L’immoralità
dell’amministrazione ha distrutto tutto, la prosperità del passato, la
ricchezza del presente e le risorse del futuro. Si è pagato la camorra
come i plebisciti, le elezioni come i comitati e gli agenti
rivoluzionari. – PIETRO CALA ULLOA - ” (Napoli, 15 febbraio 1801 –
Napoli, 21 maggio 1879) è stato un magistrato, politico e saggista
italiano
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“Posso assicurare alla Camera che
specialmente in alcune province, quasi non vi è famiglia, la quale non
tremi dell’onnipotenza dell’autorità di polizia, dei suoi errori ed
abusi. Sotto la fallace apparenza della persecuzione del brigantaggio
si vuole avere in mano la facoltà di arrestare o mandare al domicilio
coatto ogni specie di persone al Governo sospette. – PASQUALE
STANISLAO MANCINI, intervento alla Camera, 1864 - ”
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Altre Citazioni |
norde
d'omerdè
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Citazioni Meridionaliste |
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"Tutte le verità passano attraverso tre stadi. primo:
vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate;
terzo: vengono accettate dandole come evidenti."
Arthur Schopenhauer (Danzica, 22 febbraio 1788 – Francoforte sul Meno,
21 settembre 1861) è stato un filosofo tedesco.
"Tutte le verità attraversano tre fasi: prima le si mette in ridicolo, poi vengono attaccate violentemente, e infine vengono accettate come
ovvie" |
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Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo
alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al
proprio pensiero; |
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BRIGANTE SE MORE
Ammu pusato
chitarr’e tammure pecchè ’sta musica s’adda cangià simmo briganti e
facimmo paura e c’a scuppetta vulimmo cantà e c’a scuppetta vulimmo
cantà
E mo’ cantammo ‘na nova canzone tutta la gente se l’adda
‘mbarà nu cumbattemmo pu’ re borbone ‘a terra è a nosta e nun s’adda
tuccà ‘a terra è a nosta e nun s’adda tuccà
Tutt’e paisi d’a
Basilicata si so scitati e ‘mo vonno luttà pur’a Calabbria mò s’è
‘rivuttata e stu nimico ‘o facimmo tremà e stu nimico ‘o facimmo
tremà
Chi ha visto ‘u lupu s’è miso paura nun sape bbuono qual’è
‘a verità ‘u vero lupu ca magna ‘e criature è ‘o piemuntese e
l’avimma caccià è ‘o piemuntese e l’avimma caccià
Femmene belle
ca’ rate lu core si lu brigante vuliti salvà nunn’o cercate,
scurdatev ‘o nomme che ce fa a guerra nun tene pietà che ce fa a
guerra nun tene pietà
Omme s’ nasce,
brigant’ se more (3v) ma fin’ all’ultima avimm’a sparà e si murimo
menate nu sciore e ‘na preghiera pe’ ’sta libertà e ‘na preghiera
pe’ ’sta libertà |
BRIGANTE SI MUORE
Abbiamo
posato chitarra e tamburi, perché questa musica deve cambiare. Siamo
briganti, facciamo paura e con il fucile vogliamo cantare, e con il
fucile vogliamo cantare.
E ora cantiamo questa nuova canzone,
tutta la gente la deve imparare. Noi combattiamo per il re Borbone,
la terra è nostra e non si deve toccare, la terra è nostra e non si
deve toccare.
Tutti i paesi della Basilicata si sono svegliati e
vogliono lottare, pure la Calabria si è rivoltata; e questo nemico
facciamo tremare, e questo nemico facciamo tremare.
Chi ha visto
il lupo e si è spaventato, non sa ancora qual è la verità. Il vero
lupo che mangia i bambini è il piemontese che dobbiamo cacciare, è
il piemontese che dobbiamo cacciare.
Donne belle che date il cuore,
se il brigante volete salvare non lo cercate, dimenticatene il nome;
chi ci fa guerra non ha pietà, chi ci fa guerra non ha pietà.
Uomo si nasce, brigante si muore, (3v) ma fino all’ultimo
dobbiamo sparare. E se moriamo portate un fiore e una preghiera per
questa libertà, e una preghiera per questa libertà. |
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