Il maestro Salvatore Mazzocco

"Nasce a Napoli il 4 novembre 1915.

Si diploma presso l'istituto magistrale e frequenta per due anni l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, Facoltà di Lingue, senza, però riuscire a conseguire la laurea perché richiamato alle armi all'inizio della seconda guerra mondiale.

Una volta smessa la divisa studiò pianoforte e composizione, sue vocazioni preferite.

[Il 31 luglio 1946, Salvatore Mazzocco, sposa Lucia La Commara. Dal matrimonio nascono due figli, Vittorio e Rita. (n.d.r.)]

Nel 1949 ottenne il primo successo con la canzone Desiderio, su versi di A. Trusiano.

Al Festival della Canzone Napoletana del 1960, ha vinto il 1° premio con Serenata a Mergellina, versi di U. Martucci; al Festival di Piedigrotta 1962: 1° premio con Mandulinata blù, versi di Martucci. Al Festival del 1954: 3° premio con Semplicità, versi di R. Murolo; al Festival 1958: 2° premio ex aequo, con Giulietta e Romeo; al Giugno della Canzone napoletana del 1961: 2° premio con Mare verde, su versi di Giuseppe Marotta; al Festival del 1963: 2° premio con Indifferentemente, versi di Martucci; al Festival 1965, ebbe successo con Duje giuramente, versi di R. Fiore; al Festival del 1968 ha vinto il 1° premio con Core spezzato.

[Ancora 1° premio al festival della Canzone Napoletana, nel 1969, con Preghiera a 'na mamma e 2° posto nel 1970, n.d.r.]

E' anche autore di testi, [ricordiamo, ad esempio Schiavo d'ammore, n.d.r] e, con versi propri e musica di Ruccione, ha partecipato al primo festival di San Remo (1951) con la canzone: Mia cara Napoli. Una seconda partecipazione allo stesso festival è del 1962, quando musicò dei versi di Giuseppe Marotta: Cipria di sole.
Vanta, inoltre, due successi nella Piedigrotta del 1957: Nanassa  e Pienzece buono (Ciccillo mio)."

(da De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, vol. 1, ed. Il torchio, 1969)

Quando lasciò la sicurezza economica di un negozio di ricambi industriali ben avviato e per generazioni appartenuto alla famiglia Mazzocco, il mio papà decise di spiegare le ali di un sogno e seguire il suo Desiderio. Il mondo della musica non gli offriva nessuna certezza, se non quella di abbracciare la sua vera passione, quella di tutta una vita.

Ha volato sul soffio di mille note, inondato la sua città di un amore senza pari e riscaldato il cuore di tutti noi in famiglia col suo schietto e splendido sorriso.

Nessuna enciclopedia mai saprà raccontarlo. Nessuno, come noi che lo abbiamo amato, potrà riprodurre l'emozione di un piano che suonava a tutte le ore, riempiendo la mia casa e la mia fiaba di bambina con la magia della sua musica. Nessuna fotografia renderà giustizia alla sua aria da genio distratto e ricco di sconfinata fantasia su quel viso chino tra le pagine di uno dei suoi duemila libri.

Solo chi gli è stato vicino ha conosciuto l'amarezza dei suoi occhi tristi e il dispiacere che l'ha ferito a morte, quando la canzone napoletana è stata messa in disparte e il suo Festival accantonato come retaggio di un passato superato.

E' andato via troppo in fretta, il 22 luglio del 1976, a ritrovare i suoi amici e a suonare per dio, dopo avermelo regalato nell'illuminazione fulminea di poche, indimenticate parole.

Tutto questo, come quello che appartiene alla spiagge del cuore, tutto questo nessuno potrà mai raccontarlo.

E anch'io - che ho ascoltato le Mille e una fiabe inventate per me e l'ho accompagnato sui sentieri di incredibili esplorazioni per le vie di una città che mi ha insegnato ad amare quasi come lui - anche io, no, non so trovare le parole per descriverlo meglio, il maestro Mazzocco, come lo chiamavano i mille e mille che lo fermavano per strada ad ogni passo…

Rita