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Via Lucis

Seguendo i passi del risorto

 

 

 

Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Amen.

 

Il Signore Gesù è risorto dai morti. Il cielo e la terra gioiscono!

Vogliamo  seguire i passi del risorto. Noi che abbiamo contemplato i giorni della sua passione vogliamo camminare con Lui verso la vita che dura per sempre al di là del peccato e della morte.

Il Signore è la vita che vince la morte

 

Gloria Gloria, cantiamo al Signore

 

 

 

I.  GESÙ RISORGE DA MORTE

 

Dal Vangelo di Matteo.

Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne:“Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto”. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. (Mt 28,1-7).

 

Il Vangelo è buona notizia, ma quale più buona notizia per l’umanità che il Crocifisso sia risorto?

Le tenebre della tomba, del peccato, del dolore e della morte non hanno potuto trattenerlo. E’ inutile cercarlo in un sepolcro e non è neppure un fantasma. Noi non abbiamo nessuna ragione di avere paura. Il sepolcro occhieggia ancora, una voce ci dice che passeremo anche noi di lì, ma non per fermarci per sempre nel paese della morte. Lui ne è uscito. Lui è nostro fratello.

La Pasqua, il passaggio aspetta anche a noi. 

 

Preghiamo

Rivolgiamoci con fiducia a Colui che per la fedeltà del Padre ha vinto la morte

 

Liberaci, Gesù, dalla paura

 

 

Signore Gesù Cristo, vincitore del peccato e della morte, ascolta la nostra preghiera. Come hai reso forte la fede dei discepoli con la tua presenza di Risorto, concedi anche a noi la forza di vincere le seduzioni del peccato. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

 

 

 

 

II. I DISCEPOLI TROVANO IL SEPOLCRO VUOTO

 

Dal Vangelo di Giovanni.

Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.  Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. (Gv.20,3-10)

 

Quante corse in quei giorni! Tutto il mondo è in movimento perché la più grande nemica dell’uomo, la morte, è stata sconfitta. Non c’è nulla di più strabiliante che quella tomba vuota. Dio è fedele. Una tomba non poteva trattenere il Dio della vita.

Signore noi andiamo a rendere onore alle tombe dei nostri cari, ma grazie a te anche su di esse noi possiamo dire: “Qui ci sono i resti mortali del mio amico, ma lui non è qui perché Dio è fedele e Dio è il Dio della vita e non della morte”.

 

Tu, Gesù sei vivo per sempre

 

 

Signore nostro Gesù Cristo, che hai affidato alla tua Chiesa il compito di annunciare al mondo la tua gloriosa risurrezione, noi ti preghiamo: concedi a noi tuoi fedeli di vivere una vita da risorti per raggiungerti un giorno nello splendore eterno del cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

 

III. GESÙ SI MANIFESTA ALLA MADDALENA

 

Dal Vangelo di Giovanni.

Maria invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: “Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: “Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: “Rabbunì!”, che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che le aveva detto. (Gv. 20, 11-18)

 

Gli occhi che piangono possono esprimere amore, solidarietà… Ma gli occhi che piangono solo per dolore, per disperazione rischiano di non vedere. Gesù allora chiama per nome e il cuore sussulta, gli occhi si aprono e si compie l’abbraccio.

Quante volte ti passiamo vicino e non ti vediamo, quante volte tu vuoi far festa con noi e noi preferiamo crogiolarci nelle nostre lacrime. Chiamaci per nome Gesù e fa fremere ancora il nostro cuore e fa correre ancora i nostri piedi.

 

Donaci di incontrarti o Gesù

 

·         Nel momento del dubbio, del buio, della paura.

 

Ti supplichiamo, Signore Gesù: concedi a noi tuoi fedeli di ricercarti con fede ogni giorno di vita e di rivedere sempre accanto a noi la dolcezza del tuo volto. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

 

IV. GESÙ IN CAMMINO CON I DISCEPOLI DI EMMAUS

 

Dal Vangelo di Luca. (Lc. 24, 13- 27)

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”.

Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.  Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro  e non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.  Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto”.

Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”.

E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

 

E’ triste il viaggio di ritorno a casa di questi due discepoli. Tutte le loro speranze, la loro gioia sembra finita. Hanno tutti i segni della risurrezione ma non sanno leggerli, camminano con il risorto ma non sanno vederlo.

Signore parlaci ancora, fai fremere il nostro cuore con la tua parola. Aiutaci ad alzare lo sguardo dalla polvere della terra per posarlo nei tuoi occhi e se ancora non riusciamo a riconoscerti fa’ che almeno ti invitiamo a restare con noi.

 

Gesù donaci di camminare nella speranza

 

 

Signore nostro Gesù Cristo, guida i nostri passi sulla via della giustizia, perché possiamo giungere accanto a te nel tuo regno di luce infinita. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

V. GESÙ SI MANIFESTA NELLO SPEZZARE IL PANE

 

Dal Vangelo di Luca.

Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”.

E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.  (Lc. 24,28-35)

 

Il segno della fraternità, del servizio. Il segno di un corpo spezzato, donato ma vivo. E i loro occhi finalmente lo riconoscono. Eucaristia nelle chiese, Eucaristia nel servizio e nel dono e dovrebbe esplodere la gioia nei nostri cuori. E i nostri piedi dovrebbero mettere le ali per correre dai fratelli. Che tristezza una Eucaristia senza un fremito di gioia. Che controsenso una carità senza cuore.

 

Donaci la gioia di spezzare il tuo pane

 

 

Signore Gesù a te non è bastato morire per amore sulla croce ma continui a spezzare il tuo pane e il tuo corpo per noi; donaci di riconoscerti gioiosamente nell’Eucaristia e in ogni atto di amore. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

VI. GESÙ SI MOSTRA VIVO AI DISCEPOLI

 

Dal Vangelo di Luca.

Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: “Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho”. Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: Avete qui qualche cosa da mangiare?.

Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: “Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi”. Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: “Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto”. (Lc. 24,36-49)

 

Gesù risorto non è un fantasma. E’ glorioso ma ha le ferite della sua passione, entra a porte chiuse ma mangia e soprattutto la sua risurrezione conferma la sua buona novella. Alla luce della sua Passione, Morte e risurrezione tutto diventa chiaro e la verità del suo messaggio risplende

 

La tua parola, o Signore, è parola di vita eterna

 

Parla, Signore, al nostro cuore e a quello di tutti gli uomini e la tua parola possa trovare in noi il terreno buono per portare il suo frutto. Tu che vivi e regno nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

VII. GESÙ DÀ IL POTERE DI RIMETTERE I PECCATI

 

Dal Vangelo di Giovanni.

La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”. (Gv 20, 19-23)

 

Il frutto della morte e risurrezione di Gesù è il perdono che adesso viene affidato alla Chiesa. Gesù è venuto a cercare i peccatori. C’è più gioia in cielo per un peccatore pentito che per cento giusti. Perché essere così ingrati da vanificare questo dono. Noi spesso diciamo di non essere capaci a perdonare ma siamo disposti almeno a lasciarci perdonare dalla misericordia di Dio per imparare da essa la strada del perdono?

 

Donaci di vivere la gioia del perdono

 

 

Signore Gesù, nostro Salvatore, ispiraci una fiducia illimitata nella tua misericordia, insieme a un profondo desiderio di combattere il peccato in tutte le sue forme. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

VIII. GESÙ CONFERMA LA FEDE DI TOMMASO

 

Dal Vangelo di Giovanni.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”.

Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!”. (Gv 20,24-29)

 

Tommaso è un tuo amico, Signore. Egli si sente defraudato di una tua apparizione e stenta a credere ai suoi compagni perché sa che sono fatti della sua stessa pasta, cioè persone che hanno tradito. Eppure tu hai pazienza con lui, con loro e anche con noi. Aiutaci però ad arrivare anche noi all’atto di fede di Tommaso: che anche noi non abbiamo un altro Signore e Dio se non te, Vincitore della morte.

 

Mio Signore e mio Dio

 

 

Ti preghiamo o Signore come i poveri del Vangelo: Noi crediamo in te ma aiutaci nella nostra incredulità. Donaci di sentire la concretezza del tuo amore guardano le tue piaghe e la gioia della salvezza sapendoti risorto, Tu che vivi e regni con il Padre e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli Amen

 

 

 

 

 

IX. GESÙ SI MOSTRA AI DISCEPOLI SUL LAGO

 

Dal Vangelo di Giovanni.

Si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: “Io vado a pescare”. Gli dissero: “Veniamo anche noi con te”. Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.

Gesù disse loro: “Figlioli, non avete nulla da mangiare?”. Gli risposero: “No”. Allora disse loro: “Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete”. La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.

Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: “E’ il Signore!”. Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: “Portate un po’ del pesce che avete preso or ora”. Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore. (Gv 21,2-12)

 

Prima, Colui che può tutto chiede da mangiare. Poi colui che non è del mestiere insegna ai pescatori. Poi si fa cuoco perché è venuto a sanare la nostra fame. Ecco la grandezza e il mistero di Gesù Sono tutti segni che permettono anche a noi di dire: “E’ il Signore” e, se davvero ci crediamo, di affrontare il mare per andargli incontro nella gioia.

 

Donaci il Tuo pane spezzato e donaci di spezzare il pane

 

Signore che hai provato la fame e la sete, la gioia dell’amicizia e l’amaro del tradimento, donaci, nelle vicende gioiose o tristi del nostro cammino di guardare a Te per poter dare un senso profondo al nostro vivere. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

X. GESÙ PERDONA PIETRO E GLI CONFERISCE IL PRIMATO

 

Dal Vangelo di Giovanni.

Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei agnelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi vuoi bene?”. Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù: “Pasci le mie pecorelle.  In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”. (Gv 21, 15-19)

 

Non solo il perdono di Gesù vince il peccato con l’amore ma anche ristabilisce nella propria vocazione e nei doni affidati, anzi il peccato commesso e perdonato aiuterà Pietro nel servizio della misericordia e dell’amore per il popolo che gli è affidato. Se guardiamo ai nostri debiti con Gesù sono veramente tanti ed ogni giorno aumentano, ma il suo perdono e il suo amore ci impediscono di scoraggiarci e se capiamo il dono ricevuto camminiamo anche noi sulla strada della misericordia e del perdono.

 

Grazie perché sei perdono e misericordia

 

 

Signore, tu ci conosci nel profondo del cuore e sai di quanta debolezza siamo impastati. Perdona le nostre colpe perché animati dalla fiducia che tu ci mostri possiamo con maggiore fedeltà compiere la buona volontà che il Padre ha su di noi. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

XI. GESÙ AFFIDA AI DISCEPOLI LA MISSIONE UNIVERSALE

 

Dal Vangelo di Matteo.

Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.  Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: “Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. (Mt. 28,16-20)

 

Il risorto ci affida il suo regno. Lui lo ha seminato, lo ha irrigato con il suo sangue, adesso spetta a noi portare la sua buona notizia di salvezza. Lui non se ne va anche se il suo corpo glorioso salirà al Padre. La sua incarnazione continuerà fino alla fine dei secoli e in particolare sarà con tutti coloro che lo testimonieranno ovunque dai confini della propria famiglia fino ai confini di tutta la terra.

 

Signore fa’ crescere il tuo regno

 

 

Dio onnipotente, la gioia dei doni ricevuti ci rendano attenti alla diffusione del Vangelo con la parola e con l’azione, e solerti e laboriosi collaboratori dell’opera dei missionari. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

 

 

 

 

XII. GESÙ SALE AL CIELO

 

Dagli Atti degli Apostoli.

Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: “Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?”.

Ma egli rispose: “Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra”. Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.

E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo”. (At. 1, 6-11)

 

Gli occhi degli apostoli restano fissi a guardare il cielo e gli angeli dal cieli li invitano a camminare con i piedi per terra sicuri che il risorto non li ha abbandonati. E’ questo il tempo della Chiesa: gli occhi fissi al cielo e i piedi ben ancorati nelle realtà terrene, pronti sempre a correre dove ci sia un uomo che ha bisogno di loro.

 

Accompagnaci signore nel cammino della vita

 

 

Signore nostro Gesù Cristo, che salendo alla gloria del Padre hai promesso di restare in mezzo a noi: concedici di ricordare ogni giorno la dolce realtà della tua presenza e di lavorare in attesa del tuo ritorno. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

XIII. CON MARIA, IN ATTESA DELLO SPIRITO SANTO

 

Dagli Atti degli Apostoli.

Nel mio primo libro ho gia trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre quella, disse, che voi avete udito da me:

Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. (At. 1, 1-5.14)

 

Maria è discreta ma è presente. Non ha mai invaso la vita di suo Figlio ma ne ha condiviso tutto il cammino. Ora è Lei che è Beata perché ha creduto che raduna attorno a sé la chiesa nascente ancora incerta e insicura e la incammino verso il dono dello Spirito Santo. Lei è una “esperta” di Spirito Santo che in lei ha generato il Figlio di Dio. Se vuoi ricevere lo Spirito Santo in pienezza sta con Maria e prega con Lei.

 

Vieni Santo Spirito

 

 

O Spirito Santo, dono di Cristo: la Chiesa t’invoca con incessante preghiera: vieni a rinfrancare i cuori affaticati, a rimarginare le ferite dolenti; vieni a rimettere sulla via della luce gli scoraggiati dall’ombra del peccato. Noi ti preghiamo per intercessione di Maria, nel nome di Cristo nostro Signore. Amen

 

 

 

 

 

XIV. GESÙ MANDA AI SUOI DISCEPOLI LO SPIRITO SANTO

 

Dagli Atti degli Apostoli.

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi. Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei?

E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia,  della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio”. (At. 2.1-11)

 

Il rombo di tuono, il vento le lingue di fuoco ma soprattutto il coraggio di uscire di casa di parlare a nome di Gesù, di farsi capire da tutti con il linguaggio della carità e dell’amore questi sono i doni della Pentecoste. E lo Spirito di Gesù non aspetta altro neppure oggi per continuare a compiere miracoli. Non aspetta altro che il tuo e il mio cuore messi a disposizione. Lo Spiro Santo che ha fatto concepire Gesù, che lo ha fatto risorgere non aspetta altro che il nostro sì per donarci la vita vera e far crescere il Regno di Gesù.

 

Spirito di Dio donaci il tuo calore e la tua luce

 

 

 

Ti supplichiamo, Dio onnipotente, fa’ che non venga a mancare alla tua Chiesa e al mondo la forza ristoratrice del tuo Spirito: e rinvigoriti nella fede e nella speranza, cammineremo sicuri sulla via della luce. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

 

PREGHIERA CONCLUSIVA

Signore Gesù, con gioia e con riconoscenza abbiamo seguito il cammino della tua risurrezione, le tue apparizioni e i doni che ci hai dato perché il tuo regno di pace e di amore continui ad essere annunciato e testimoniato. Rinnova la nostra fede in Te, vivo in mezzo a noi. Fa’ che non manchi mai la speranza che viene dalla tua vittoria sul male e sulla morte. Donaci con il tuo Spirito la carità vera che ci faccia gioiosamente correre verso i fratelli per renderli partecipi della buona notizia della salvezza che ci hai donato. Tu che vivi e regni con il Padre e con lo Spirito santo per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

 

 

 

 

 
 

Pro Manuscripto - 2006.04

 
     
 

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