DUE PAROLE DI INTRODUZIONE

 

Quelle che vi propongo sono delle schede con dei riferimenti biblici per un modo nuovo di recitare la preghiera del rosario. Questa preghiera, amata dai santi e dagli umili è stata ed è anche incompresa da molti: "Perché questa ripetizione di Ave e di Padre nostri?" "Perché sempre quei quindici misteri da meditare?" Prima di cercare di rispondere a qualcuna di queste domande e di proporvi anche questo modo nuovo di recitare il rosario è bene conoscere un po’ di più la storia di questa preghiera.

 

 

COME NACQUE E SI SVILUPPO' IL ROSARIO

Il Rosario nacque nei monasteri come sostituto della recita dell'Ufficio Divino. I monaci, i conversi e i devoti che non sapevano leggere, al posto dei 150 salmi, recitavano 150 "Pater Noster", che contavano con un apposito strumento che verrà chiamato nei diversi luoghi con vari nomi. in italiano verrà chiamato "corona": questo nome si usa tuttora , ad esempio, in molti paesi del Piemonte ("Andare a dire la corona").

La nascita del Rosario risale all'incirca all'alto Medioevo. Con Io sviluppo della devozione Mariana, che intorno al XlI secolo si affermò con la preghiera dell'Ave Maria, originariamente antifona liturgica di Avvento e comprendente solo la prima parte della preghiera. Vicino al Salterio dei Pater si affermò anche il Salterio della Beata Vergine, composto di 150 Ave Maria. La diffusione fu tale che questo prevalse sul primo.

L'origine del Rosario è strettamente legato alla liturgia ed era un modo molto semplice e concreto per permettere al popolo di partecipare alla preghiera corale dei monaci. La grande diffusione del salterio Mariano stimolò molti ad arricchirlo, articolando la sua semplice struttura ripetitiva originale.

Iniziò il monaco tedesco Enrico Kalkar (1328 — 1408) che suddivise le 150 Ave Maria in 15 decine intercalate dalla preghiera del "Pater Noster". Un suo confratello, Domenico di Prussia, nel primo 1400 propose un Rosario di 50 Ave Maria in cui ad ogni Ave Maria dopo il nome di Gesù, con il quale allora finiva la preghiera, si aggiungeva una frase, che si riferiva ad un episodio della vita di Gesù o della Vergine. Nasce così la triplice divisione dei Misteri in Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi.

La proposta di Domenico di Prussia incontrò molta fortuna e nel 1400 ci fu una straordinaria fioritura di Rosari, il numero dei misteri arrivò fino a 300 e comprendeva tutta la storia della salvezza a cominciare dalla Creazione.

Il frate domenicano Alano de la Roche (1428—1478) fu colui che riformò la preghiera e mise in evidenza la parte meditativa del Rosario (anima) mentre la parte vocale ne costituiva il corpo. Divise gli episodi della storia della salvezza in 3 cinquantine, determinò i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi raggruppati in 15 episodi principali che corrispondono agli attuali 15 misteri. Frate Alano fu un grande predicatore in missioni popolari, specialmente nei Paesi Bassi e nella Germania del Reno: in queste missioni egli organizzava le confraternite del Rosario, presentando questa preghiera come sicuro strumento di progresso della fede e come arma potente contro i nemici della Chiesa. Questa convinzione venne avallata da Papa Sisto IV nella prima bolla Papale sul Rosario (12—5—1479). in questa bolla il Rosario viene detto "Modo di pregare pio e devoto che consiste nel dire ogni giorno in onore di Dio e della Vergine Maria, contro i pericoli del mondo, tante volte l'angelico saluto quanti sono i salmi del salterio (150).

Questa convinzione ebbe la conferma storica nella vittoriosa battaglia di Lepanto (7—10—1571) che Pio V attribuì più al potere del Rosario che alle armi delle truppe cristiane. Egli stabilì la festa del Rosario nello stesso giorno della vittoria di Lepanto, il 7 ottobre.

Il frate Alberto di Castello contribuì a semplificare la recita del Rosario presentando le clausole da aggiungere ad ogni Ave Maria come spunti di meditazione.

 

 

IL ROSARIO E LA VITA CRISTIANA

Attraverso tanti secoli questa preghiera, apparentemente di una semplicità disarmante, è divenuta come il simbolo non solo del culto mariano ma della stessa identità cattolica. Il Rosario è stata una preghiera amata da sapienti e ignoranti, da grandi e piccoli, ha ispirato poeti, santi, martiri: molti hanno dato la vita per Cristo con la corona del Rosario fra le mani.

Giovanni XXIII fedelissimo nelle sue corone quotidiane, in un discorso, in riferimento alla recita giornaliera in famiglia, diceva: "Si stabilisce una atmosfera di poesia che ci riporta dinanzi agli occhi la dolce figura di Maria, ci dà familiarità con i misteri della vita di Nostro Signore, ci fa sentire i richiami di Gesù in rapporto alla nostra vita.., in questa preghiera comune si comincia ad attingere qualcosa che poi diventa retta direzione per la propria vita."

Notevole anche l'esortazione di papa Paolo VI del 7 ottobre 1969: "Preghino il Rosario tutti i figli della Chiesa: i bambini e i giovani.., gli ammalati e gli anziani... gli adulti... le anime consacrate.., i Vescovi e i sacerdoti.."

Il Rosario non è una forma geniale di devozione a Maria sgorgata di getto da un'anima devota alla Vergine ma è piuttosto il risultato di una lunga elaborazione compiuta attraverso i secoli. I suoi vari elementi furono pensati, maturati da anime elette per santità, scienza e zelo apostolico; così è stato proposto ai fedeli della Chiesa come devozione. il Rosario ci insegna a pregare, è scuola di contemplazione: i misteri di Gesù e di Maria diventano vita nella nostra vita.

Il Rosario è una preghiera universale: infatti si trova in tutte le religioni rivelate. Oltre al nostro Rosario Mariano c'è il Rosario bizantino composto da 100 grani su un filo di lana che si fa scorrere tra le dita e ad ogni grano si ripete: "Signore Gesù Cristo Figlio del Dio Vivente, abbi pietà di me peccatore".

Il Rosario islamico (Subha), che è formato da 99 grani corrispondenti alle 99 lodi di Dio, si fa scorrere sotto le dita con un unica invocazione scelta tra le 99. La centesima è propria e personale di chi prega ed è espressa in segreto.

 

 

INTRODUZIONE ALLA RECITA DEL S. ROSARIO

Il Rosario mariano, cioè quello tipico della tradizione cattolica, è composto da una coroncina con 50 grani, suddivisi in 5 decine e intercalati da un grano isolato.

 

Il cammino di meditazione segue 3 itinerari molto semplici:

 

— la gioia di Maria (MISTERI GAUDIOSI),

 

— il dolore di Maria (MISTERI DOLOROSI),

 

— la gloria di Maria (MISTERI GLORIOSI),

 

ciascuno dei quali si articola in 5 quadri (le 5 DECINE).

 

La Chiesa invita a pregare così il S. Rosario:

LUNEDI’ E GIOVEDI’ i misteri gaudiosi,

MARTEDI’ E VENERDI’ i misteri dolorosi,

MERCOLEDI’, SABATO E DOMENICA i misteri gloriosi.

 

 

UTILIZZO DELLE SCHEDE QUI PRESENTI

Il modo comune della recita del Rosario è quello di enunciare il mistero (magari leggere la pagina evangelica a cui si riferisce), recitare il Padre Nostro e poi le dieci Ave Maria.

La proposta che vi viene fatta con queste schede è principalmente quella di leggere tutto il Vangelo, pregandolo con Maria. Infatti in 171 schede ho cercato di sintetizzare i 4 vangeli suddividendole ciascuna in un titolo (per il Padre Nostro) e in dieci momenti, uno per ciascuna Ave Maria.. Ma le stesse schede possono essere usate anche diversamente: ciascuno può sceglierne ogni giorno cinque sulle quali recitare la preghiera del Rosario.

Proprio per un richiamo al Salterio ho aggiunto 15 schede di dieci versetti ciascuna presi per ognuno dei centocinquanta salmi. Troverete ancora 71 schede con frasi prese dagli altri libri del Nuovo Testamento. 

Vi sono poi ancora quasi un centinaio di schede su Temi biblici ed Evangelici che possono essere usate a scelta per meditare e approfondire nella preghiera più temi così come ci vengono indicati nella Bibbia.

La fantasia di ciascuno può poi trovare altri modi di utilizzo del materiale qui presente.

Io, mentre le costruivo le ho sperimentate nella preghiera e spero che come hanno aiutato me, possano essere utili anche a voi per riscoprire sia la meditazione che il Rosario.

 

 

 

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