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GESU’ DAVANTI A PILATO (2)

 

1

Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: "Non trovo nessuna colpa in quest'uomo". (Lc. 23,4)

 

2

Ma essi insistevano: "Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui". (Lc. 23,5)

 

3

Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme. (Lc. 23,6-7)

 

4

Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. (Lc. 23,8)

 

5

Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. (Lc. 23.9)

 

6

C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza. (Lc. 23,10)

 

7

Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato. (Lc. 23,11)

 

8

In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro. (Lc. 23,12)

 

9

Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: "Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. (Lc. 23,13-15a)

 

10

Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò. (Lc. 15b-16)

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