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PARABOLA DEI VIGNAIOLI OMICIDI

 

1

Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: "Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo. (Lc. 20,9)

 

2

A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. (Lc. 20,10)

 

3

Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. (Lc. 20,11-12)

 

4

Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. (Lc. 20,13)

 

5

Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. (Lc. 20,14)

 

6

E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. (Lc. 20,15a)

 

7

Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? (Lc. 20,15b)

 

8

Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna". (Lc. 20,16a)

 

9

Ma essi, udito ciò, esclamarono: "Non sia mai!". (Lc. 20,16b)

 

10

Allora egli si volse verso di loro e disse: "Che cos'è dunque ciò che è scritto: La pietra che i costruttori hanno scartata, è diventata testata d'angolo? Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e a chi cadrà addosso, lo stritolerà". (Lc. 20,17-18)

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