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L’AUTORITA’ DI GESU’ - PARABOLA DEI DUE FIGLI
1
Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunziava la parola di Dio, si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli scribi con gli anziani e si rivolsero a lui dicendo: "Dicci con quale autorità fai queste cose o chi è che t'ha dato quest'autorità". (Lc. 20,1-2)
2
E Gesù disse loro: "Vi farò anch'io una domanda e voi rispondetemi: Il battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini?". (Lc. 20,3-4)
3
Allora essi discutevano fra loro: "Se diciamo: dal Cielo, risponderà: Perché non gli avete creduto?. E se diciamo: dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni è un profeta. (Lc. 20,5-6)
4
Risposero quindi di non saperlo. (Lc. 20,7)
5
E Gesù disse loro: "Nemmeno io vi dico con quale autorità faccio queste cose". (Lc. 20,8)
6
"Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; (Mt. 21.28a)
7
rivoltosi al primo disse: Figlio, va’ oggi a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. (Mt. 21,28b-29)
8
Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò.
(Mt. 21,30)
9
Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Dicono: "L'ultimo". E Gesù disse loro: "In verità vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. (Mt. 21,31)
10
E` venuto a voi Giovanni nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli." (Mt. 21,32)