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LA CHIAMATA DI LEVI

 

1

Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte. (Lc. 5,27a)

 

2

E gli disse: "Seguimi!". (Lc. 5,27b)

 

3

Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. (Lc. 5,28)

 

4

Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. (Lc. 5,29)

 

5

I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". (Lc. 5,30)

 

6

Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi". (Lc. 5, 31-32)

 

7

Allora gli dissero: "I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!". (Lc. 5, 33)

 

8

Gesù rispose: "Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno". (Lc. 5,34-35)

 

9

Diceva loro anche una parabola: "Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio."

(Lc. 5,36)

 

10

"E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti. Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!". (Lc. 5,37-39)

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