BREVIARIO

 
     
     

AGOSTO

 

1

IL SENSO DELLA VITA

Se dobbiamo chiudere gli occhi senza sapere da dove veniamo e dove andiamo, vale la pena di aprirli? L’umanità da sempre si è lasciata afferrare e scuotere dall’impietosa verità riguardante il senso della vita, elaborando infinite teorie, che rimangono tali. Forse la cosa più importante non è tanto trovare la risposta definitiva alla domanda (risposta che deve essere conquistata durante tutta la vita), quanto piuttosto lasciarla risuonare dentro noi stessi, non sotterrarla sotto cumuli di chiacchiere o annebbiarla nel godimento cieco o nella distrazione alienante. Ecco, allora, la necessità di un sobbalzo, di un fremito, di un sussulto interiore: che senso ha questo tempo che sta svolgendosi davanti a me?    G. RAVASI

 

2

AUTENTICA

Occorre stimolarsi reciprocamente nel bene. È infatti troppo consono all’indifferenza contemporanea il dire: tu pensa come vuoi, io penso come voglio, a patto che tu non interferisca nelle mie scelte né io nelle tue. Non basta, non è fraternità; è semplicemente tolleranza, pura neutralità. Dobbiamo aiutarci a cercare il bene. E probabilmente in periodi storici quali il nostro, tale aiuto non può sempre assumere le forme dell’evangelizzazione diretta, perché non verrebbe accettata e compresa. Se non si deve praticare soltanto tolleranza, è necessario aiutare gli altri a distaccarsi dal denaro, dal successo, dal potere; a perdonare, a essere misericordiosi, a essere pazienti, a pregare per chi ci perseguita.

C. M. MARTINI

 

3

PERSONE CHE SANNO AMARE

Le persone che sanno amare sono quelle che rendono bello il mondo; le persone più importanti della terra sono le persone profondamente buone. Perché solo loro che sanno dare alla gente quello di cui ha più bisogno: la bontà. Chi porta bontà comunica pace, sicurezza, forza, perché comunica Dio. Abbiamo bisogno di tante cose: di salute, di pane, di lavoro, di tranquillità e di pace… …ma più di tutto di bontà. Abbiamo bisogno di gente che insegni ad amare.

Amare è calarsi nei problemi degli altri, è sacrificare il proprio tempo, è aiutare le persone fino in fondo, come sa fare Dio con ciascuno di noi. Amare è comprendere. Amare è perdonare, è cambiare il male con il bene. Amare è dare affetto, attenzione e forza a chi non ce l’ha. Amare è dare, senza attendere il ricambio. Quando sei paziente mentre tutti perderebbero la pazienza; quando ti controlli davanti a un pensiero cattivo; quando fermi una parola di condanna che sembrerebbe a tutti legittima, stai diventando esperto in amore.

Amare è fermarsi accanto ad ogni persona senza passare oltre; è trovare il tempo per uno che soffre mentre manca il tempo per te e le tue cose. Amare è rendere presente Dio in mezzo alla gente. Signore, moltiplica sulla terra le persone capaci di amare, perché gli uomini hanno bisogno di Te!

 

4

CREATORE

O Dio dei piccoli germogli che avvolgi con il manto della delicatezza ogni tua creatura, perché diventi per noi segno di speranza, di una primavera nuova,

O Dio che cammini a piedi scalzi, per le strade dell’umanità; Tu che danzando al passo della luce e come un angelo ti muovi nelle pieghe del tempo, leggero come il vento, caldo come il fuoco, disarmante come il sorriso di un bambino, per annunciarmi un domani ricco di speranza

O Dio che, come la mitezza di una colomba, giungi alla porta di casa mia mendicando uno sguardo di pace, e come il sole accarezza le finestre così Tu accarezzi il mio volto, e mi sussurri: “sia vita in te e attorno a te!”.

O Dio della tenerezza che negli istanti di quiete, mentre ascolto la vita che scorre in me, la tua potenza è come un ombra leggera, caldo abbraccio che mi fanno sentire amato, voluto e desiderato. “Con te per sempre”, questo è il tuo nome. nome di un innamorato che non mi lascerà mai e renderà la mia vita un grembo di nuovi germogli, piccoli segni del trionfo dell’infinito Amore.

RAFFAELE ORLANDO

 

5

GIORNATA

Ogni mattina è una giornata intera che riceviamo dalle mani di Dio.

Dio ci dà una giornata intera da lui stesso preparata per noi.

Non vi è nulla di troppo e nulla di “non abbastanza”, nulla di indifferente e nulla di inutile.

È un capolavoro di giornata che viene a chiederci di essere vissuto.

Noi la guardiamo come una pagina di agenda, segnata d’una cifra e d’un mese.

La trattiamo alla leggera come un foglio di carta.

Se potessimo frugare il mondo e vedere questo giorno elaborarsi e nascere dal fondo dei secoli, comprenderemmo il valore di un solo giorno umano. MADELEINE DELBREL

 

6

ELOGIO AI PIEDI  

Perché reggono l’intero peso. Perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi. Perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare. Perché portano via. Perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato. E chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta.

Perché sanno saltare, e non è colpa loro se più in alto nello scheletro non ci sono ali. Perché sanno piantarsi nel mezzo delle strade come muli e fare una siepe davanti al cancello di una fabbrica. Perché sanno giocare con la palla e sanno nuotare. Perché per qualche popolo pratico erano unità di misura. Perché quelli di donna facevano friggere i versi di Pushkin.

Perché gli antichi li amavano e per prima cura di ospitalità li lavavano al viandante. Perché sanno pregare dondolandosi davanti a un muro o ripiegati indietro da un inginocchiatoio. Perché mai capirò come fanno a correre contando su un appoggio solo. Perché sono allegri e sanno ballare il meraviglioso tango, il croccante tiptap, la ruffiana tarantella. Perché non sanno accusare e non impugnano armi.

Perché sono stati crocefissi. Perché anche quando si vorrebbe assestarli nel sedere di qualcuno, viene scrupolo che il bersaglio non meriti l’appoggio. Perché, come le capre, amano il sale. Perché non hanno fretta di nascere, però poi quando arriva il punto di morire scalciano in nome del corpo contro la morte.  ERRI DE LUCA

 

7

Preghiera sull’AMICIZIA

A te, Signore, amante della vita, Amico dell’uomo, innalzo la mia preghiera per l’amico che mi hai fatto incontrare sul cammino del mondo. Uno come me, ma non uguale a me.

Fa’ che la nostra sia l’amicizia di due esseri che si completano con i tuoi doni, che si scambiano le tue ricchezze, che si parlano con il linguaggio che tu hai posto nel cuore.

Aiutaci a guardare con quello sguardo, che comprende senza che l’altro chieda.

Aiutaci ad avere un cuore grande, che sa partire prima che l’altro esprima.

Aiuta la nostra amicizia affinché non divenga chiusura; dalle il respiro della vera libertà, la forza di resistere nelle difficoltà, il coraggio di andare oltre il desiderio dell’egoismo.

La volontà di cedere per amore, di amare anche oltre l’errore, di giungere al sommo dell’amore: perdonare. Perché soltanto quando si sa perdonare, si può credere all’amore.

Fa’ che le nostre mani siano protese in un gesto di pace.

Fa’ che le nostre parole siano dolci ma anche forti.

Fa’ che il nostro sorriso, come le nostre lacrime, non siano una maschera, ma esprimano la profondità e la verità dei sentimenti più sinceri e autentici.

 

8

UMILIAZIONI

Concedici, Signore Gesù, di entrare nel tuo cuore, di amarti sempre di più e di poterti seguire senza alcuna riserva. Fa’ che conosciamo le azioni, le parole, le sofferenze della tua vita, per comunicare anche ai tuoi dolori ed essere uniti a te nella pienezza della gioia. Donaci la grazia di vivere quel segreto, di coinvolgerci con gioia nella umiliazioni che hai vissuto per noi. Donaci il coraggio di giocarci nella nostra vita come ti sei giocato tu. Rimettici ogni giorno nella vita della fede, nella tua via della croce. Fa’ che possiamo lasciarci invadere dall’amore per te e contemplare la tua bellezza di Crocifisso risorto.  C. M. MARTINI

 

9

LA MAGIA DI UN ABBRACCIO…
“Quanti significati sono celati dietro un abbraccio? Che cos’è un abbraccio se non comunicare,  condividere e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada, nella gioia e nel dolore. Esistono molti tipi di abbracci, ma i più veri ed i più profondi sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti. A volte un abbraccio, quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno, fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso, fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all’altro affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.   PABLO NERUDA 

 

10

IMPARARE A TREMARE
«Non voglio imparare a non aver paura, voglio imparare a tremare. 
Non voglio imparare a tacere, voglio assaporare il silenzio da cui ogni parola vera nasce. 
Non voglio imparare a non arrabbiarmi, voglio sentire il fuoco, circondarlo di trasparenza che illumini quello che gli altri mi stanno facendo e quello che posso fare io. 
Non voglio accettare, voglio accogliere e rispondere. 
Non voglio essere buona, voglio essere sveglia. 
Non voglio fare male, voglio dire: mi stai facendo male, smettila. 
Non voglio diventare migliore, voglio sorridere al mio peggio. 
Non voglio essere un’altra, voglio adottarmi tutta intera. 
Non voglio pacificare tutto, voglio esplorare la realtà anche quando fa male, voglio la verità di me. 
Non voglio insegnare, voglio accompagnare. 
Non è che voglio così, è che non posso fare altro.  CHANDRA LIVIA CANDIANI

 

11

VERA UMILTA'

Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza, l’umile, il non visto, il fioco, il silenzioso perché, quando saranno passati amori e battaglie nell’ultimo camminare, nella spoglia stanza non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara ma braci, un sorso d’acqua, una parola sussurrata, una nota. Il poco, il meno il non abbastanza.  STEFANO BENNI

 

12

DESIDERI

“Sogno cristiani che non si ritengono tali perché vanno a Messa tutte le domeniche (cosa ottima), ma cristiani che sanno nutrire la propria spiritualità con momenti di riflessione sulla Parola, con attimi di silenzio, momenti di stupore di fronte alla bellezza delle montagne o di un fiore, momenti di preghiera in famiglia, un caffè offerto con gentilezza. Non cristiani “devoti” (in modo individualistico, intimistico, astratto, ideologico), ma credenti che credono in Dio per nutrire la propria vita e per riuscire a credere alla vita nella buona e nella cattiva sorte. Occorre curare la propria spiritualità, che è faccenda molto più ampia del semplice “andare a Messa”. La spiritualità è fatta di interiorità, di domande, di pensiero, di silenzio, di stupore. Se non la curi come uomo e come donna ti svuoti e la tua fede cristiana evapora. Dobbiamo riscoprire un cristianesimo che cura la spiritualità degli uomini e delle donne, che risveglia, che suscita interesse e desiderio per la dimensione spirituale.

Non comunità chiuse, ripiegate su sé stesse e sulla propria organizzazione, ma comunità aperte, umili, cariche di speranza; comunità che contagiano con propria passione e fiducia. Non una Chiesa che va in chiesa, ma una Chiesa che va a tutti. Una comunità “estroversa”. Una comunità di impegnati e di praticanti che guarda con simpatia e stima i non praticanti. Che guarda con simpatia e stima gli appartenenti ad altre confessioni e ad altre religioni. Con simpatia e stima agli agnostici e gli atei… Carica di entusiasmo, passione, speranza, affetto…”

DERIO OLIVERO VESCOVO DI PINEROLO

 

13

SUCCESSO

Ridere spesso e farlo di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l’affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi dei critici sinceri e non badare ai tradimenti dei falsi amici; apprezzare la bellezza;  scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un po’ meglio di come lo hai trovato, si tratti di un bambino guarito,  un’aiuola pulita o il riscatto di una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sia esistito.

Ecco, questo (secondo me) è avere successo.

RALPH WALDO EMERSON

 

14

UN ALTRO CREDO

Credo nello sguardo della Gioconda e nei disegni dei bambini. Nell’odore dei panni stesi, del ciambellone e in quello delle mani di mia madre.

Credo che, quando la barbarie diventa normalità, la tenerezza è l’unica insurrezione.

Credo chela vera gioia è riuscire a sentirsi parte di un paesaggio incantevole, pur non essendo altro che un granello di sabbia.

Credo che la lingua di Dio sia il silenzio, e il suo corpo la Natura.

Credo che non siano le grandi rivoluzioni o le ideologie, ma i piccoli gesti a cambiare il mondo perché niente è più grande delle piccole cose.

Credo alla potenza del soffione, quel piccolo fiore selvatico che cresce ostinato tra le pieghe dell’asfalto e che anche tra mille difficoltà, riesce comunque a germogliare e a diventare fiore.

Credo che chi non vive il presente, sarà sempre imperfetto. Anche da trapassato. Credo che la vera sfida sia debuttare ogni giorno, tutto il resto è repertorio.

Credo che chi ha bisogno di nemici, non è in pace con sé stesso.

E credo che non sia la bellezza che salverà il mondo, ma siamo noi che dobbiamo salvare la bellezza.

Credo che non si debba cercare la felicità, ma solo proteggerla.

Credo che non ci sia peggior peccato che non stupirsi più di niente e che tutta l’intelligenza e la cultura del mondo resti muta e si inchini davanti a questo grande mistero, al miracolo di questa vita che va avanti, nonostante tutto, che non si ferma, che si trasforma ogni secondo.

Perché la vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere.»   

SIMONE CRISTICCHI

 

15

IL VERO AMORE

“Il vero amore contiene l’elemento della gentilezza amorevole, che è la capacità di offrire felicità. Per rendere felice una persona bisogna esserci. Si dovrebbe imparare a guardarla, a parlarle. Rendere un’ altra persona felice è un’arte che si impara.

Il secondo elemento che compone il vero amore è la compassione, la capacità di togliere il dolore, di trasformarlo nella persona che amiamo. Anche in questo caso bisogna praticare il guardare in profondità per riuscire a vedere che tipo di sofferenza ha in sé quella persona. Spesso avviene che l’altra persona, compresa e sostenuta, sarà in grado di affrontare più facilmente le difficoltà della sua vita, perché sentirà che siete dalla sua parte.

Il terzo elemento è la gioia. Il vero amore vi deve portare gioia e felicità, non sofferenza giorno dopo giorno.

Il quarto e ultimo elemento è la libertà. Se amando sentite di perdere la vostra libertà, di non avere più spazio per muovervi, quello non è vero amore.”  THICH NHAT HANH

 

16

BRICIOLE DI FELICITA'

“Bisogna essere felici di nulla, magari di una goccia d’acqua oppure di un filo di vento. Di un animaletto che si posa sul tuo braccio o del profumo che viene dal giardino.

Bisogna camminare su questa terra con le braccia tese verso qualcosa che verrà e avere occhi sereni per tutte le incertezze del destino.

Bisogna saper contare le stelle, amare tutti i palpiti del cielo e ricordarsi sempre di chi ci vuole bene. Solo così il tempo passerà senza rimpianti e un giorno potremo raccontare di aver avuto tutto dalla vita.”  MANOLO ALVAREZ 

 

17

DONI

Sono grata ai miei limiti che mi insegnano pazienza e pace.

Sono grata alle sfide, alle sconfitte e alle perdite per insegnarmi che la speranza non è una luce in fondo al tunnel ma le braci che ardono dentro di me alle quali ho dimenticato di dare vento.

Sono grata ai miei insegnanti per aver introdotto me stesso a me stesso.

Sono grata al mio passato per avermi condotto al mio presente.

Sono grata a tutto ciò che ho trovato e che ho perso perché entrambi mi ricordano che posso vivere con e senza. Sono grata al silenzio e al sorriso e alle mie orecchie che possono ascoltare entrambi.

Sono grata al mio cuore che batte, si rompe e guarisce.

Sono grata alla pienezza della mia vita alla breve, straziante, commovente pienezza della vita.”

JEAN BAPTISTE MASSIEU

 

18

INIZIO E FINE

Io credo che a questo mondo esista un’unica grande legge: l’inizio e la fine. E dobbiamo farci i conti, tutti. Viviamo come se fossimo eterni, ed eterni non siamo. Viviamo come se ci fosse sempre un domani che, in realtà, non ci è garantito. Viviamo come se quello che abbiamo fosse scontato, fosse un dato di fatto, fosse immutabile. Ci sbagliamo.

Operiamo al meglio in questo nostro passaggio. Lasciamo un contributo, qualunque esso sia. Un figlio, un diario, un pensiero, un dipinto, una foto, un ricordo nel cuore degli altri. Diffondiamo amore per lasciare un mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Lasciamo andare il superfluo, la consapevolezza della fine sia monito e spinta: non tutto è così importante, non legarti al superfluo, il parere altrui non è vitale, non lo è una brutta figura, né un fallimento, né un rifiuto, né una ferita al nostro orgoglio. Non tutto è così importante, ma ogni cosa sia per te importante: ogni passo, ogni respiro, ogni gesto d’affetto, ogni parola gentile, ogni piccolo, luminoso segno del tuo passaggio in questa vita che è un tutto e un niente. Sorridi, prenditi in giro, fregatene, credici sempre. È la vita, la tua. Dalle valore, ma non prenderla troppo sul serio.  OSCAR TRAVINO

 

19

BISOGNI ALTRUI

Ogni uomo che ti cerca viene per chiederti qualche cosa; il ricco annoiato, la dolcezza della tua conversazione; il povero, il tuo danaro; il triste, un po’ di consolazione; il debole, uno stimolo; colui che lotta, uno stimolo morale; l’ammalato, un vero sollievo. Ogni uomo viene per chiederti qualcosa. E tu, ti permetti di perdere la pazienza! Tu osi pensare: “Che fastidio!”. Che infelice! La legge nascosta che distribuisce misteriosamente le cose eccelse si è degnata di donarti il privilegio dei privilegi, il bene dei beni, la prerogativa delle prerogative: dare! Tu puoi dare! Per quante ore ha il giorno tu dai; benché sia un sorriso, benché sia una stretta di mano, benché sia una parola di sollievo. Per quante ore ha il giorno, tu rassomigli a Lui, che altro non è se non donazione perfetta, diffusione perfetta e regalo perpetuo. Dovresti inginocchiarti davanti al Padre e dirgli: “Grazie perché posso dare, Padre mio! Mai passerà sul mio volto l’ombra dell’impazienza!”. “In verità vi dico che vale più dare che ricevere!”. G.BENVENUTO

 

20

CHI SONO?

Tu sei…   Tu sei i giocattoli con i quali hai giocato, il dialetto che hai parlato, i segreti che hai portato dentro di te… tu sei la tua spiaggia preferita, tu sei la rinascita … quell’amore confuso che hai vissuto,  il discorso serio che hai avuto con tuo padre, tu sei ciò che ricordi. Tu sei la nostalgia che senti di tua madre,  il sogno rotto… l’infanzia che ricordi,  il dolore di non esser riuscito con certezza,  di non aver parlato al momento giusto… tu sei l’emozione di un frammento di libro, la scena della strada che ti ha strappato lacrime, tu sei ciò che piangi. Tu sei un abbraccio inaspettato,  la forza data all’amico che ne ha bisogno, tu sei…. la sensibilità che grida,  l’affetto che scambi, tu sei le parole dette per aiutare.    MARTHA MEDEIROS

 

21

TENEREZZA

La tenerezza è  il mio sguardo stupito  su ciò che mi dai, è il tuo sguardo ammirato  su ciò che ti offro.
La tenerezza è anche  la musica di una presenza  con il calore e le varie tonalità della propria voce.
La tenerezza è una parola  o un silenzio che diviene offerta.
La tenerezza è un ascolto,  un sorriso e talvolta un riso che spunta molto tempo  dopo il ricordo.
La tenerezza non si manifesta molto a parole.  Si, la tenerezza  può essere respiro.  Osare respirare vicino  all’altro, è già riceverlo.
La tenerezza è  l’ascolto della differenza. JACQUES SALOMÈ

 

22

GRAZIE

Grazie   Grazie fratello sole  per aver illuminato il cielo trasparente e averci accarezzato con tenerezza  senza alcuna prepotenza.
Grazie, per i volti amici,  con i quali è così bello comunicare  e abbracciarsi.
Grazie, per i volti nuovi,  dietro i quali ancora si nasconde un mondo da svelare .
Grazie, per ogni sguardo,  capace di sorridere e di piangere, di stupirsi e di commuoversi.
Grazie, a chi ha offerto il suo talento, lo ritroverà  moltiplicato in questa vita.
Grazie, al temporale notturno,  che ha reso sorella terra bagnata, ed i miei piedi, stamane, ad ogni passo sopra l’erba tagliata si sono risvegliati meravigliosamente.
Dio offre molto a chi lo sa ringraziare delle piccole cose  che riceve ogni giorno.

GIORGIO BONATI

 

23

ESSERE VIVI
Essere vivi, essere vivi ora, vuol dire avere sete essere abbagliati dal sole fra gli alberi

ricordare all’improvviso una melodia starnutire tenerti per mano
essere vivi, essere vivi ora,  vuol dire imbattersi in tutte le cose belle e poi essere attenti e opporsi al male che vi si nasconde
essere vivi, essere vivi ora, vuol dire poter piangere poter ridere potersi arrabbiare vuol dire libertà
essere vivi, essere vivi ora, vuol dire un cane che abbaia in lontananza ora la terra che sta girando ora da qualche parte il primo vagito che si alza ora da qualche parte

un soldato ferito ora, è un’altalena che dondola ora è l’ora che passa ora essere vivi essere vivi ora vuol dire il battito d’ali degli uccelli vuol dire il fragore del mare il lento procedere di una lumaca vuol dire gente che ama il tepore della tua mano vuol dire vita.

SHUNTARŌ TANIKAWA

 

24

OGNI GIORNO

Non lasciare che finisca il giorno senza essere cresciuto un po’, senza essere stato felice, senza aver incrementato i tuoi sogni. Non lasciarti vincere dallo sconforto. Non permettere che nessuno ti tolga il diritto di esprimerti, che è quasi un dovere. Non abbandonare l’idea di poter fare della tua vita qualcosa di straordinario. Non smettere di credere che le parole e le poesie possono cambiare il mondo. Succeda quel che succeda, la nostra essenza è intatta. Siamo esseri pieni di passione. La vita è deserto ed oasi: ci abbatte, ci ferisce, ci trasforma, ci costringe ad essere protagonisti della nostra propria storia. Anche se il vento ci soffia contro, la poderosa opera non s’arresta: tu puoi apportare la tua strofa. Non smettere mai di sognare, perché in quei sogni sta la libertà. Non cadere nel peggiore degli errori: il silenzio. La maggior parte delle persone vive in un silenzio spaventoso. Tu non rassegnarti. Fuggi. “Riecheggiano le mie barbariche urla sopra i tetti del mondo”, dice il poeta. Ama la bellezza delle cose semplici. Si può fare della bella poesia sulle piccole cose, ma non possiamo andare contro noi stessi. Questo trasforma la vita in un inferno. Godi del panico che ti provoca avere la vita davanti. Vivila intensamente, senza mediocrità. Pensa che in te sta il futuro e affronta il compito con orgoglio e senza paura. Impara da chi possa insegnarti. Le esperienze di chi ci ha preceduto, dei nostri “poeti morti”, ci aiutano a camminare per la vita. La società di oggi siamo noi, però, i “poeti vivi.” Non permettere che la tua vita ti passi accanto senza che tu la viva.

WALT WHITMAN

 

25

TOGLIERE

Arriva un tempo in cui dopo una vita passata ad aggiungere, inizi a togliere.

Togli i cibi che ti fanno male.

Togli i vestiti che ti vanno troppo stretti o troppo larghi.

Togli le cianfrusaglie dimenticate nei cassetti  insieme alla convinzione antica di non andare mai bene.

Togli il cuore dai posti dove non c’è più amore, 

togli il tempo passato a inseguire le persone.

Togli lo sguardo da chi ti ha ferito,

togli potere al passato,

togli le colpe dai tuoi racconti e lo sguardo da chi ti parla dietro.

Togli le erbacce intorno ai tuoi sogni,  i compromessi che ti sporcano le scelte, i sì concessi per adattamento.

La vera ricchezza non è aggiungere, ma togliere.   MANUELA TOTO 

 

26

MOMENTI PERFETTI

Credo che la perfezione esista

Credo anche che i momenti perfetti durino soltanto un istante, un dono dell’Universo che potrò conoscere e sperimentare molte volte nella vita, senza mai possederlo.
Questo è ciò che provo quando contemplo un tramonto e aspetto quel momento magico in cui l’oceano è sul punto di accogliere in un abbraccio la bellezza mozzafiato del sole all’orizzonte.
L’istante esatto è quando il sole scompare, quando l’ultimo oro scintillante dell’astro si confonde con il blu trasparente dell’oceano per trasformarsi in un verde smeraldo.
Un momento che dura un infinitesimo di secondo ma un ricordo che certo dura una vita.

Oggi il cielo sembra farsi più limpido del solito.

Guardo con soggezione quella palla rosso fuoco che inizia la sua discesa all’orizzonte e come il cielo cambi d’aspetto quando le rade nuvole che fanno da cortina sospesa nel firmamento si sfaldano per lasciare il posto a una tavolozza di colori. Ogni istante il quadro vivente che ho di fronte agli occhi sembra trasformarsi in qualcosa di nuovo e unico. Potrei scattare una fotografia proprio adesso e un’altra un attimo dopo, e il risultato sarebbe sempre un capolavoro differente. È come se la bellezza fosse nell’occhio di chi la osserva e non nei cieli.

Forse la perfezione sta nel cogliere un semplice istante di bellezza. Forse la perfezione non è da cercarsi proprio ovunque ma in fondo al cuore. Credo che dovremmo tutti prenderci il tempo per sperimentare istanti di vera perfezione almeno una volta al giorno.
Negli occhi di un bimbo che nasce, nel profumo di un fiore, nel canto di un colibrì, nelle meraviglie quotidiane che la vita ci fa incontrare. Mai assuefarsi alla vita.

Vedi ogni giorno come un nuovo inizio, come un’unica opportunità di scoprire qualcosa di stupendamente perfetto. SERGIO BAMBAREN

 

27

FELICITA'

Crescendo impari che la felicità non è quella delle grandi cose. Non è quella che si insegue a vent’anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi!
La felicità non è quella che affannosamente si insegue credendo che l’amore sia tutto o niente!
Non è quella delle emozioni forti che fanno il “botto” e che esplodono fuori con tuoni spettacolari! La felicità non è quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità è fatta di cose piccole ma preziose…

… ed impari che il profumo del caffè al mattino è un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentirti una felicità lieve.
Impari che la felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
Impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall’inverno, e che sederti a leggere all’ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

Ed impari che l’amore è fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, ed impari che il tempo si dilata e che quei cinque minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore! Ed impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. Impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici. Impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. Ed impari che tenere in braccio un bimbo è una deliziosa felicità. Impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami!
Impari che c’è felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c’è qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
Ed impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c’è nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
Ed impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità. RICHARD BACH

 

28

DA DOMANI

Da domani sarò triste. Da domani sarò triste, da domani.
Ma oggi sarò contento.

A che serve essere tristi, a che serve. Perché soffia un vento cattivo? Perché dovrei dolermi, oggi, del domani?
Forse il domani è buono. Forse il domani è chiaro. Forse domani splenderà ancora il sole.
E non vi sarà ragione di tristezza.

Da domani sarò triste, da domani. Ma oggi, oggi sarò contento e, ad ogni amaro giorno dirò:
“Da domani, sarà triste. Oggi no.”

POESIA DI UN RAGAZZO TROVATA IN UN GHETTO NEL 1941.

 

29

GIUDIZI ALTRUI

Ridere è correre il rischio… di passare per stupido!
Piangere è correre il rischio… di passare per sentimentale!

Pretendere da qualcuno è correre il rischio… di impegnarsi!

Esternare i propri sentimenti è correre il rischio… di essere rifiutato!
Esporre i tuoi sogni davanti alla gente è correre il rischio… di essere ridicoli!
Amare è correre il rischio… di non essere corrisposto!

Darsi da fare nelle avversità è correre il rischio… di sbagliare!

Però i rischi si devono prendere, perché il pericolo più grande nella vita è quello di non rischiare mai. La persona che non rischia niente, non fa niente, non possiede niente, non è… niente!
Deve evitare di soffrire e di penare. Però non può imparare, sentire, cambiare, crescere o amare. È uno schiavo incatenato dalle sue incertezze. Solo la persona che sa rischiare… è libera! Che la tua vita sia sempre… A colori.

 

30

MANI

Dipende dalle mani in cui si trova

Un pallone di basket nelle mie mani vale 20 euro. Nelle mani di Michael Jordan vale circa 30 milioni di euro. Dipende dalle mani in cui si trova.

Una palla da baseball nelle mie mani vale 4 euro. Nelle mani di Mark McGuire vale circa 17 milioni di euro. Dipende dalle mani in cui si trova.

Una racchetta da tennis nelle mie mani è praticamente inutile. Nelle mani di Venus Williams è la vittoria in un torneo. Dipende dalle mani in cui si trova.

Un bastone nelle mie mani tiene lontano un animale selvatico. Un bastone, nelle mani di Mosè, divise il Mar Rosso. Dipende dalle mani in cui si trova.

Una fionda nelle mie mani è un giocattolo per bambini. Una fionda nelle mani di Davide è un’arma straordinaria. Dipende dalle mani in cui si trova.

Due pesci e cinque pani nelle mie mani sono una buona merenda. Due pesci e cinque pani nelle mani di Dio sfamano moltitudini di popoli. Dipende dalle mani in cui si trovano.

I chiodi nelle mie mani possono produrre una cuccia per cani. Nelle mani di Gesù Cristo producono salvezza per il mondo intero. Dipende dalle mani in cui si trovano.

Come vedi, tutto dipende dalle mani in cui gli oggetti si trovano.
Allora, metti i tuoi ragionamenti, le tue preoccupazioni, le tue paure, le tue speranze, i tuoi sogni, la tua famiglia e i tuoi rapporti con gli altri nelle mani di Dio, perché…
Dipende dalle mani in cui si trovano.

 

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CI SONO PERSONE…

Ci sono persone che ti piacciono perché le stimi, altre perché sono intelligenti, altre perché sono belle. Ci sono quelle di cui apprezzi l’ironia, la spontaneità, il coraggio. Ci sono quelle che ti stupiscono con un gesto, quelle su cui puoi contare sempre, quelle che ti insegnano qualcosa. Ci sono persone che ti piacciono per come si muovono, per il tono della voce, perché sanno raccontare le cose. Ci sono quelle che ti conquistano con la determinazione, con la bontà, con il talento. Ci sono esseri umani che ti fanno commuovere, che ti illuminano, che hanno il tuo stesso sangue. Ci sono gli amici che scegli, quelli che ti deludono e perdoni, quelli grazie ai quali cambi, quelli per cui non cambi mai. Ci sono persone che ti convincono, che ti sorprendono, che ti affascinano. E poi ci sono le persone che senti. E non necessariamente sono queste cose, forse ne sono alcune, a volte nessuna. Magari non sono perfette, non sono infallibili e sbagliano tutto. Eppure, sono le persone che senti. Quelle che sembra che qualcuno vi abbia sintonizzato sulla stessa frequenza radio in un tempo in cui la radio non esisteva ancora.

LUANA FRUZZETTI

     
     
 

BREVIARIO