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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

GENNAIO 2024

 

 

 

LUNEDI’ 1° GENNAIO: MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Tra i santi ricordati oggi: San Fulgenzio, vescovo; Santa Franca; San Guglielmo

Una scheggia di preghiera:

 

TUTTO È TUO, DIO DI AMORE.

 

HANNO DETTO: Non affliggetevi se l'obbedienza v'impiegherà in opere esteriori! Vi mettesse pure in cucina, il Signore verrebbe ad aiutarvi interiormente ed esteriormente anche là fra le pentole. (Santa Teresa d'Avila)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi si preoccupa di ogni nuvola non viaggia mai. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Una sera un amico si recò a far visita al Manzoni già vecchio, e si meravigliò non poco nel trovarlo imbronciato. I parenti gli avevano impedito di andare a Messa, perché il tempo era cattivo. “Hanno fatto bene” giudicò l'amico “Hanno fatto malissimo, protestò lo scrittore, Credi che se fossi dovuto uscire per incassare un'eredità, me lo avrebbero impedito?”

PAROLA DI DIO: Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

 

Vangelo Lc 2,16-21 

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore

 

MARIA, DA PARTE SUA, CUSTODIVA TUTTE QUESTE COSE, MEDITANDOLE NEL SUO CUORE.

Forse proprio questa frase del Vangelo può riassumere i tanti significati di questo primo giorno dell'anno. Se guardiamo agli anni passati, oltre che renderci conto che non sono più nostri, possiamo avere verso di essi atteggiamenti diversi: nostalgia, ricordi, rimpianti, sensi di colpa... Se guardiamo al nostro futuro, non ne sappiamo molto: possiamo scambiarci gli auguri, invocare il bene su di noi, ma quale bene? Non sappiamo neppure che cosa sia davvero il nostro vero bene! E il presente? È l'unica cosa che dovrei davvero possedere, ma mentre ci penso diventa passato e sconfina in un futuro che non è mio. Mistero! Abbiamo fatto di tutto per eliminare questa parola ma non sono bastate tutte le scienza per eliminarla. E allora che cosa fa Maria che si trova al centro del mistero più grande? Si fida di Dio. A lui si affida. Non butta via nulla di quanto ha vissuto, non si lambicca il cervello per spiegarsi tutto, ma tutto conserva nel cuore, e sì, perché il suo non è solo un ricordare, ma un vivere amando perché la volontà di amore di Dio possa avvenire.

 

 

MARTEDI’ 2 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Basilio e Gregorio Nazianzeno

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE PADRE, PERCHE' MI AMI COME FIGLIO NEL FIGLIO.

 

HANNO DETTO: Quando un desiderio di bene nasce in te, nutrilo con preghiera frequente, domandando non solo il soccorso divino ma il discernimento per sapere se il desiderio è conforme o no al suo volere. Non ogni desiderio di bene che nasce nel cuore viene da Dio, ma solo quello che è utile alla nostra crescita spirituale viene da Dio. (S. Isacco di Ninive)

SAGGEZZA POPOLARE: Un uomo senza soldi è un lupo senza denti. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: “Il celebre pittore Vincent Van Gogh si suicidò all'età di 37 anni perché soffriva di un'immensa solitudine e aveva paura di perdere definitivamente la ragione. Aveva trascorso tutta la sua vita in povertà, avendo venduto solo uno degli 800 quadri e dei 700 disegni che aveva fatto. Nel corso degli ultimi due mesi di vita, produsse, in media, una tela al giorno. Oggi il valore delle sue opere è espresso in centinaia di milioni di euro.”

PAROLA DI DIO: 1Gv 2,22-28; Sal 97; Gv 1,19-28

 

Vangelo Gv 1,19-28

Dal vangelo secondo Giovanni.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore

 

“CHI SEI?”

Quanto sarebbe difficile rispondere a chi oggi ci facesse la domanda che vien posta a Giovanni il battezzatore. “io sono marito, io sono moglie, io sono prete...” No! Questi sono attributi che non esprimono che una parte di noi stessi. Se abbiamo fede però possiamo rispondere con quanto ci ha detto Gesù: “Io sono figlio di Dio”: Meraviglioso, ma si può essere figli buoni, figli degeneri, figli approfittatori...Possiamo però aggiungere: “Io sono nulla ma in virtù di Lui posso essere tutto”.

 

 

MERCOLEDI’ 3 GENNAIO: SS. NOME DI GESÙ

Tra i santi ricordati oggi: S. Genoveffa; S. Fiorenzo

Una scheggia di preghiera:

 

SOLO NEL TUO NOME C'E' SALVEZZA.

 

HANNO DETTO: La bontà vince sempre; essa ha un culto segreto anche nei cuori più freddi, più solitari, più lontani. (Don Orione)

SAGGEZZA POPOLARE: Quando il vino è spillato, bisogna berlo. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Leone XIII: Un giorno concesse un’udienza a un signore spagnolo, che molto grato gli disse: “Sua Santità, la ringrazio per questa grande occasione. Pensi che qualche giorno prima di morire anche Pio IX mi concesse un’udienza”, al che il papa replicò: “Se avessi saputo prima che lei è così pericoloso per i papi avrei rimandato di qualche anno l’incontro!”

PAROLA DI DIO: 1GV 2,29-3,6; Sal 97; Gv 1,29-34

 

Vangelo Gv 1,29-34

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio». Parola del Signore

 

ECCO L’AGNELLO DI DIO, COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO!

Oggi, un po' come sempre, non vanno di moda gli agnelli, ma i lupi, le bestie feroci. Addirittura, un proverbio mutuato dalla vita dice: “Se ti fai agnello il lupo ti mangia”. Eppure, Gesù prende per sé stesso la categoria dell'agnello, quell'agnello innocente che già nella Pasqua ebraica viene ucciso perché il suo sangue unga le stipiti delle porte delle case degli ebrei per indicare all'Angelo della morte di non colpire i loro primogeniti. E Gesù va ancora oltre:  quando manda i suoi in missione non nasconde loro le difficoltà, anzi dice: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. È la bellezza e la grande novità cristiana: non è la violenza ad opporsi alla violenza creando ulteriore violenza ma è la croce, la povertà, l'essere inermi, fidarsi di Dio mentre ti stanno facendo la pelle. Chiediamoci: l'abbiamo capito quanto è pericoloso essere cristiani veri?

 

 

GIOVEDI’ 4 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Celso; S. Elisabetta di Seton.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, FA' DEL TUO CUORE LA MIA DIMORA.

 

HANNO DETTO: S'ingannano coloro che da una parte vogliono ascendere al monte della contemplazione e dall'altra, vogliono riposarsi e ricusano di discendere alla fatica dell'azione. (San Bonaventura)

SAGGEZZA POPOLARE: Non bisogna giudicare l’albero dalla corteccia. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: “Se vuoi la mia opinione sul mistero della vita”, dice un personaggio di Peter de Vries, “te lo dico in poche parole: L'universo è come una cassaforte per aprire la quale occorre un combinazione... ma la combinazione è chiusa nella cassaforte”.

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,7-10; Sal 97; Gv 1,35-42

 

Vangelo Gv 1,35-42

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. Parola del Signore

 

DISSE LORO: «VENITE E VEDRETE»

Gesù ci indica la strada per trovarlo.

Dio è misterioso! Mi sono sepolto nelle biblioteche per cercarlo, ma spesso ho trovato solo polvere e non solo nei libri, anche nelle parole. Sono andato a cercarlo nella creazione e l'ho trovata immensa e meravigliosa ma anche terribile, ama ma uccide! Ho pensato che la scienza potesse rispondere alle mie domande e mi sono ritrovato un puntino che brancola in un universo enorme, più grande di Lui. Proprio per questo c'è voluta la venuta del Figlio di Dio che ci parlasse di Dio. Ho letto la Bibbia, ma ne ho capito poco ed ho trovato molte contraddizioni. Sono andato dai teologi ed ho capito quanta “paglia” siano le elucubrazioni degli uomini su Dio. Tutto può servire ma nulla è esaustivo. Gesù usa un metodo semplice: “Venite a casa mia, entrate nel mio cuore, sentitevi amati e allora vedrete”.

 

 

VENERDI’ 5 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Edoardo, Re; S. Emiliana; S. Simeone

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, GESU', PERCHE' CONTINUI A CHIAMARMI.

 

HANNO DETTO: Colui che tiene la carità nel cuore, ha sempre qualche cosa da fare. (Sant'Agostino)

SAGGEZZA POPOLARE: Non caricarti di una montagna se non puoi portarla. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Il vocabolo latino “modus” è denso di significato e da esso derivano due parole gemelle: modestia e moda. Peccato però che la modestia non sia di moda e la moda non sia modesta.

PAROLA DI DIO: 1GV 3,11-21; Sal 99; Gv 1,43-51

 

Vangelo Gv 1,43-51

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazareth». Natanaèle gli disse: «Da Nazareth può venire qualcosa di buono». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù, intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Parola del Signore

 

NATANAÈLE GLI DOMANDÒ: «COME MI CONOSCI?

Nel viaggio di ricerca di Dio, noi partiamo sempre da noi stessi. Gesù ci libera da questo egocentrismo. Prima di essere io a cercare Dio, è Dio a cercare me: gli sono talmente caro e prezioso che è Lui  a venirmi incontro; e non si spaventa neppure di venirmi a cercare nelle mie debolezze, nei miei peccati; la sua conoscenza di me non è solo intellettuale ma vitale. Mi conosce nei minimi anfratti e anche se non è connivente con il male che c'è in me, non mi giudica, non mi condanna, non mi tiene il muso, non punta il dito ma apre le braccia, mi accoglie, valorizza il bene che c'è in me: lo dice chiaramente: “Non siete voi ad aver scelto me, ma io vi scelto e vi ho amato”

 

 

SABATO 6 GENNAIO: EPIFANIA DEL SIGNORE

Tra i santi ricordati oggi: S. Epifanio; S. Macario.

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTACI, SIGNORE, A CAPIRE LA BELLEZZA DELL'ESSERE CRISTIANI VERI.

 

HANNO DETTO: Il Calvario è una grande scuola, è il monte degli amanti. (Santa Francesca Cabrini)

SAGGEZZA POPOLARE: La donna più lodata è quella di cui non si parla. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Una volta qualcuno domandò alla moglie di Albert Einstein se capisse la teoria della relatività. “No”, rispose la signora, “ma conosco mio marito”

PAROLA DI DIO: Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12

 

Vangelo Mt 2,1-12

Dal vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti a adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te, infatti, uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore

 

«DOV’È COLUI CHE È NATO, IL RE DEI GIUDEI? ABBIAMO VISTO SPUNTARE LA SUA STELLA E SIAMO VENUTI A ADORARLO»

Gente che si è messa in cammino da lontano, fidandosi di labili segnali, gente con un fine, disposta a camminare, a chiedere. Gente ricca, potente ma che viene in umiltà. Che non viene per chiedere ma per donare. Gente che vedrà la stella. E gente che vive nella terra di Gesù, che sa persino dove abita, a pochi chilometri di distanza ma che non si muove, non si accorge di ciò che sta avvenendo, se andrà da Gesù, lo farà nel tentativo feroce di opprimerlo e per questo, per paura, è disposta ad uccidere innocenti. Mi chiedo se io, “cristiano”, che mi vanto di saperne di teologia e di biblica, sono disposto ad alzare il mio sedere dalla sedia delle comodità e delle abitudini per andare a bussare alla porta di qualche povero che nasconde in casa sua il Figlio di Dio venuto per la mia salvezza, se sono disposto ad offrirgli non oro ma povertà, debolezze, interrogativi, peccati, se sono disposto ad adorare il mio Dio in un bambino o se mi accontento dell'etichetta cristiana per nascondere il marciume, la non voglia di prendere sul serio il mio Signore.

 

 

DOMENICA 7 GENNAIO: BATTESIMO DEL SIGNORE B

Tra i santi ricordati oggi: S. Raimondo da Penyafort.

Una scheggia di preghiera:

 

DIO, POSSO CHIAMARTI: PAPA'.

 

HANNO DETTO: Trovate la porta del vostro cuore e scoprirete che essa è la porta del Regno di Dio. (San Giovanni Crisostomo)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi non ha più filo, non fa più tela. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Un uomo aveva un cavallo e un asino. Durante un viaggio, lungo la via, l’asino disse al cavallo: «Prendi una parte del mio carico, se vuoi che io non muoia». L’altro non gli diede retta e l’asino cadde a terra vinto dalla fatica, perdendo la vita. Allora il padrone caricò dell’intero peso il cavallo, compresa la stessa pelle dell’asino. Lamentandosi, allora, il cavallo esclamò: «Ahimè sventurato! Che cosa mi è accaduto, povero me! Ho rifiutato un piccolo peso ed ecco che adesso sono caricato di tutto, anche della pelle». La favola dimostra che, se i grandi si alleano con i piccoli, entrambi potranno trovare la salvezza. (Esopo)

PAROLA DI DIO: Is 55,1-11; Cant. Is 12,2-6; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11

 

Vangelo Mc 1,7-11

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore

 

E VENNE UNA VOCE DAL CIELO: «TU SEI IL FIGLIO MIO, L'AMATO: IN TE HO POSTO IL MIO COMPIACIMENTO»

Gesù, nella sua umanità, nel battesimo di Giovanni che lo vede pienamente uomo, in fila con i peccatori per fare penitenza, riceve la piena conferma della sua identità e della sua missione da parte del Padre, attraverso lo Spirito. Dovremo anche noi, spesso, recuperare il senso del nostro Battesimo. Esso è un regalo prezioso che ci è stato fatto fin da piccoli per indicarci e garantirci la strada. È il dono dello Spirito che ci ha fatti a pieno titolo Figli di Dio nella morte e risurrezione di Gesù. Ma se io ho questa dignità e questa grazia, consapevole di questo dono, lo debbo portare a buon fine. Gesù, come uomo, riceve questo dono e subito lo mette a servizio del Padre e dei fratelli. Il battezzato non è uno che ha la carta di identità di cristiano o che si è conquistato un passaporto per il paradiso ma uno che a pieno titolo può parlare e testimoniare suo Padre. Ma lo sappiamo, succede anche nelle nostre famiglie umane , si può essere figli amati e amanti o figli degeneri.

 

 

LUNEDI’ 8 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Severino; S. Adreghino.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', TU SEI LA BUONA NOTIZIA DEL DIO CHE CI AMA.

 

HANNO DETTO: Quando le cose sono facili, tutti sono buoni, ma è nelle difficoltà che si prova la fedeltà e la costanza. (Santa Francesca Cabrini)

SAGGEZZA POPOLARE: Non bisogna aggiungere la fame alla sete. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Un consiglio di Lyndon Johnson sul matrimonio: “Mi sono convinto che per rendere felice la propria moglie bastano due cose: lasciarle credere che può fare a modo suo e, secondo, lasciarglielo fare.”

PAROLA DI DIO: 1Sam 1,1-8; Sal 115; Mc 1,14-20

 

Vangelo Mc 1,14-20

Dal vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola di Dio

 

CONVERTITEVI E CREDETE NEL VANGELO

Qualcuno obietta: “Gesù dice di credere al Vangelo: ma se il Vangelo non era ancora scritto...? Ecco un altro errore che una certa lettura delle cose ci porta a fare: i quattro vangeli o i vangelo apocrifi sono testi, volumi, raccolte scritte di pensieri intorno a Gesù, ma il Vangelo, la Buona notizia è Gesù stesso. È come se Gesù dicesse: “Credete a me, che sono mandato dal Dio, da quello che voi conoscete come “il Dio degli eserciti” “il Dio che punisce le colpe dei padri nei figli”, per dirvi che Egli è “il Padre buono, misericordioso, lento all'ira, pieno di grazia” per testimoniarvi che Egli vi ama, che siete i suoi figli preziosi, che Egli è disposto a regalarvi me purché voi vi lasciate amare da Lui”

 

 

MARTEDI’ 9 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Adriano; Ss. Giuliano e Balista, Martiri; S. Marcellino.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI DAL MALE, DA OGNI MALE, DAL MALIGNO.

 

HANNO DETTO: Colui che senza di te ha creato te, non può salvare te senza di te. (Sant'Agostino)

SAGGEZZA POPOLARE: Mai un fiume diventa grande, senza che vi entri acqua torbida. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Una signora novantenne si lamentava con Fontanelle che allora aveva novantacinque anni: “La morte ci ha dimenticati!”. L'accademico mettendosi il dito sulla bocca bisbigliò: “Zitta! Che non ci senta!”.

PAROLA DI DIO: 1Sam 1,9-20; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Mc 1,21b-28

 

Vangelo Mc 1,21-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli, infatti, insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. Parola del Signore

 

UNO SPIRITO IMPURO E COMINCIÒ A GRIDARE, DICENDO: «CHE VUOI DA NOI, GESÙ NAZARENO? SEI VENUTO A ROVINARCI? IO SO CHI TU SEI: IL SANTO DI DIO!».

Non deve stupirci che il primo a riconoscere Gesù come “il santo di Dio” sia proprio il demonio, il male. Lo vediamo anche nella vita comune: il male non sopporta il bene. Una signora mi diceva: “E' mai possibile che tutte le volte che cerco di fare del bene attorno a me si scateni tutta una ridda di cattiverie, malvagità...” Sorridendo, ma poi spiegando le risposi: “Buon segno, signora, vuol dire che il suo è davvero un vero bene” La nostra vera lotta contro il male non consiste tanto nel fare esorcismi, nell'avere preghiere speciali contro il demoni e “questa è più buona di quella” ,ma nel fare il bene, nell'essere bene  per noi e per gli altri. Questo 'rovina' il male che, pur causando disastri, come nel vangelo di oggi, deve andarsene.

 

 

MERCOLEDI’ 10 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Agatone, Papa; S. Aldo; S. Guglielmo di Burges

Una scheggia di preghiera:

 

CROCIFISSO, MIO SIGNORE, TU CONOSCI TUTTE LE NOSTRE SOFFERENZE.

 

HANNO DETTO: Il diavolo fa grande tripudio quando può togliere la gioia dello spirito al servo di Dio. (San Francesco d'Assisi)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi non ha a sufficienza, non ha niente. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Il papa Leone XIII aveva riempito i Giardini Vaticani di animali che gli erano stati regalati durante il suo pontificato. Un giorno, mentre passeggiava, venne quasi gettato a terra da una gazzella che passò a tutta velocità. I presenti furono presi da grande spavento, ma il papa, sfoderando grande tranquillità per calmare tutti, disse: “Dove si è mai visto che un ‘Leone’ abbia paura di una gazzella indifesa?”

PAROLA DI DIO: 1Sam 3,1-10.19-20; Sal 39; Mc 1,29-39

 

Vangelo Mc 1,29-39

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni, ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo, infatti, sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni. Parola del Signore

 

GUARÌ MOLTI CHE ERANO AFFETTI DA VARIE MALATTIE

Il ministero di Gesù comincia con la guarigione dei malati. L'attenzione di Dio è verso i sofferenti ma, si chiede qualcuno, come mai Gesù non ha guarito tutti i malati? Come mai, ad esempio, a Lourdes anche Maria sembra rispondere solo a qualcuno e non alle centinaia di sofferenti che ogni giorno ripetono: “Guarisci il tuo figlio malato!”. Gesù non ama la sofferenza, pensate al suo sudore di sangue nell'orto degli Ulivi, davanti alla prospettiva della sua sofferenza. Gesù non è il maghetto e neppure l'imbonitore che cerca di essere ammirato facendo miracoli. Gesù, la buona notizia, non viene a dirci che non ci saranno più malattie, sofferenze, morte fisica, ma attraverso la guarigione di alcuni ci vuol far capire che Dio è più forte del male, che Dio è solidale con i sofferenti, che Lui stesso accetta la prova dura della sofferenza per farci capire che essa può essere vinta. Mi è sempre stato di conforto il pensiero che Gesù Risorto sale alla destra del Padre con il suo corpo glorioso ma che ha ancora tutti i segni della crocifissione.

 

 

GIOVEDI’ 11 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Liberata; Ss. Speciosa e Onorata di Pavia.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI, SIGNORE, DALLE FALSE ESASPERAZIONI RELIGIOSE.

 

HANNO DETTO: Hanno lavorato anche Gesù, sua Madre e San Giuseppe; fate che il lavoro diventi preghiera; dove finirà la nostra mano comincerà la Divina Provvidenza. (Don Orione)

SAGGEZZA POPOLARE: C’è sempre un campo per lavorare.

UN ANEDDOTO: Una volpe precipitò in un pozzo, rimanendo bloccata lì contro la sua volontà. Raggiunse quel pozzo un caprone oppresso dalla sete. Scorgendo la volpe, le chiese se l’acqua era buona e quella, contenta della circostanza favorevole, tesseva le lodi di quell’acqua: sosteneva che era buona e insisteva perché il caprone si calasse nel pozzo. Quello, senza pensarci, spinto dal desiderio, scese. Mentre si dissetava, cercava di capire con la volpe come risalire, ma la volpe gli rispose: «Se solo vuoi che ci salviamo entrambi, so io come fare. Appoggia, per favore, le zampe anteriori contro il muro, alza le corna; a quel punto, io correrò su e ti solleverò». Il caprone diede subito ascolto al suo consiglio. La volpe, risalendo attraverso le sue zampe, le spalle e le corna, si trovò presso l’apertura del pozzo; e, una volta che si fu tirata fuori del tutto, era pronta a svignarsela. Poiché il caprone la biasimava per aver tradito gli accordi, la volpe si voltò e gli disse: «Caro mio, se avessi tanta saggezza quanti peli hai sulla barba, non saresti sceso prima di aver escogitato la modalità per risalire». Così bisogna che anche gli uomini saggi prima osservino le conseguenze delle loro azioni e poi agiscano. (Esopo)

PAROLA DI DIO: 1Sam 4,1b-11; Sal 43; Mc 1,40-45

 

Vangelo Mc 1,40-45

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore

 

MA QUELLO SI ALLONTANÒ E SI MISE A PROCLAMARE E A DIVULGARE IL FATTO, TANTO CHE GESÙ NON POTEVA PIÙ ENTRARE PUBBLICAMENTE IN UNA CITTÀ

Una predicazione inopportuna quella di questo lebbroso guarito che non ascolta ciò che Gesù gli aveva detto ma che nel suo entusiasmo crea difficoltà a Gesù. Gesù aveva chiesto a lui di non divulgare la cosa perché, avendo egli 'toccato' il lebbroso, davanti alla legge si era reso impuro a sua volta ed ora per la 'propaganda' di costui succede che Gesù venga tenuto alla larga.

Mi vengono in mente certi cristiani e cristiane esagitate che a tutti i costi vogliono far propaganda a Gesù e nella loro ignoranza creano una contro testimonianza. Basta aprire internet se ne volete la prova o sentire certi predicatori di radio anche buone che con la scusa di 'difendere la fede cristiana' vendono un prodotto avariato, fatto di paure, di negatività, di castighi... Dio non ha bisogno di essere difeso, sa benissimo difendersi da solo e, come testimoniato da Gesù, si difende non con fulmini e saette, ma invitandoci alla conversione vera, quella del cuore e offrendo gratuitamente la sua misericordia.

 

 

VENERDI’ 12 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Antonio; S. Arcadio, Martire; S. Benedetto Biscop.

Una scheggia di preghiera:

 

SPIRITO SANTO AUMENTA LA NOSTRA FEDE.

 

HANNO DETTO: I mulini non ci sono più, ma il vento è sempre lo stesso. (Vincent Van Gogh)

SAGGEZZA POPOLARE: L'erba cattiva cresce dappertutto. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Un giorno il papa Sisto VI venne invitato ad assistere a un “miracolo” in una chiesa di Roma, una croce che sanguinava. Giunto sul posto, si rese conto che qualcosa non andava. Chiese allora che gli portassero un’ascia, e davanti alla croce disse: “Come Cristo ti adoro, come legno ti taglio”. Venne scoperto l’inganno, perché dall’interno della croce uscirono delle spugne imbevute di sangue. Per via della perspicacia del pontefice, si diffuse tra i romani il detto: “Come papa Sisto, che non ha perdonato neanche Gesù Cristo”.

PAROLA DI DIO: 1Sam 8,4-7.10-22a; Sal 88; Mc 2,1-12

 

Vangelo Mc 2,1-12

Dal vangelo secondo Marco

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». Parola del Signore 

 

GESÙ, VEDENDO LA LORO FEDE, DISSE AL PARALITICO: «FIGLIO, TI SONO PERDONATI I PECCATI»

Mi son messo tante volte nella pelle di quel paralitico che dopo tante disavventure e per la fede dei suoi amici arriva finalmente davanti a Gesù. Lui spera di essere guarito e l'altro gli dice che gli sono perdonati i peccati. Come avrei reagito? Avrei capito che il dono più grande non era la guarigione fisica che è temporale (puoi essere guarito e morire il giorno dopo per incidente) mentre il perdono mi guarisce e mi rende degno addirittura di Dio? Per capire questo ci vuole una grande fede e significa anche capire che il perdono dei peccati è l'inizio della sconfitta di ogni male e quindi di ogni malattia; ma la fede, questo tipo di fede non lo trovi al mercato la mattina. Chiediamo allo Spirito di Gesù di aiutarci ad entrare nel mistero con tutti i nostri dubbi, ma con la certezza che Dio in ogni caso non ci abbandona.

 

 

SABATO 13 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Ilario; S. Agricio.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, GESU', DELLA TUA MISIERICORDIA.

 

HANNO DETTO: La carità con alcuni è blanda, con altri severa; a nessuno è nemica e a tutti è madre. (Sant'Agostino)

SAGGEZZA POPOLARE: Il gallo è molto forte sopra il suo "sterco". (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: “A re Gerone che si azzardò una volta a parlare con uno dei suoi avversari, questi gli disse in malo modo che aveva un alito fetido. Al che il buon re sconcertato, al suo ritorno a casa apostrofò la moglie dicendo: ‘Come è possibile che tu non mi abbia mai parlato di questo problema?’ La donna, una semplice, pura, disarmata fanciulla rispose: ‘Signore, io ho sempre creduto che l’alito degli uomini fosse così.’ É chiaro che i difetti percepiti dai nostri sensi, grossolani e corporali o altrimenti noti al mondo, vengano posti in evidenza prima dai nostri nemici che dai nostri amici o familiari.”

PAROLA DI DIO: 1Sam 9,1-4.17-19.26a; 10,1a; Sal 20; Mc 2,13-17

 

Vangelo Mc 2,13-17

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti, infatti, quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Parola del Signore

 

IO NON SONO VENUTO A CHIAMARE I GIUSTI, MA I PECCATORI

Che brutto insegnamento abbiamo ricevuto fin da piccoli dove facilmente convergevano insegnamenti familiari con giustificazione religiose: “Hai fatto male (dove peccato e ad esempio disobbedienza o marachelle erano la stessa cosa) Dio non ti vuole più bene, l'Angelo custode si copre gli occhi per non vedere, non puoi più ricevere Gesù … Dio ti punirà” e così Gesù stava solo con i buonini, i primi della classe, quelli che vincevano le gare di catechismo imparato a memoria. Quando impareremo che il Vangelo non è un libro di morale ma che le scelte di Gesù sono le vere scelte morali. E Gesù ama tutti, sa che tutti abbiamo bisogno di lui, se privilegia qualcuno sceglie i peccatori, non per scelte di morale, ma per farli sentire amati, non separati. E tra l'altro, è una scelta vincente, pensate a Levi, pensate a Pietro o a Paolo. Quando abbiamo peccato non è che Gesù ci tiene il broncio, ma sta con noi, si invita a pranzo in casa nostra, ci valorizza e ci chiama a grandi cose.

 

 

DOMENICA 14 GENNAIO: 2^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO B

Tra i santi ricordati oggi: S. Felice; S. Macrina; S. Saba.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE , SIGNORE, PER TUTTE QUELLE PERSONE CHE CON LA VITA CI TESTIMONIANO TE.

 

HANNO DETTO: Il tuo tempo è limitato, quindi non sprecarlo vivendo la vita di qualcun altro. (Steve Jobs)

SAGGEZZA POPOLARE: Il lavoro nei giorni di festa non arricchisce. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: A Viareggio sulla tomba del celebre trasformista Leopoldo Fregoli sta scritto: “Qui Leopoldo Fregoli compì la sua ultima trasformazione”.

PAROLA DI DIO: 1Sam 3,3b-10.19; Sal 39; 1Cor 6,13c-15a.17-20; Gv 1,35-42

 

Vangelo Gv 1,35-42

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbi - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro. Parola del Signore

 

«ABBIAMO TROVATO IL MESSIA»

Se frequentate internet, sapete che ci sono centinaia di siti di ispirazione cristiana, se entrate in una libreria trovate un mucchio di libri “cristiani”, mai come in questo secolo se uno vuole può conoscere a fondo la propria fede; e come mai, specialmente nel modo occidentale, la fede diminuisce, i credenti sono sempre più pochi, l'ignoranza religiosa dilaga, ritornano superstizioni assurde, sette, estremismi? Credo che una delle cause più importanti sia la mancanza di testimonianza vera. Andrea va da suo fratello e gli dice la sua esperienza, ciò che davvero ha toccato la sua vita, ciò che è bello che anche altri conoscano e sperimentino. Non è imporre sé stesso, ma offrire il meglio che abbiamo proprio perché l'incontro ci ha fatto sperimentare che cosa sia l'amore. Vale di più un atto d'amore che un intero corso di teologia.

 

 

LUNEDI’ 15 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Cosma; S. Faustino; S. Mauro; S. Romedio.

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, GESU', È SEMPRE FESTA.

 

HANNO DETTO: La vita è un mistero che deve essere vissuto, non un problema da risolvere. (Mahatma Gandhi)

SAGGEZZA POPOLARE: La grande ricchezza è fonte di preoccupazioni.

UN ANEDDOTO: Un corvo, preso al laccio, promise ad Apollo di offrirgli incenso. Tuttavia, salvato dal pericolo, dimenticò la sua promessa. Di nuovo fu preso a un altro laccio e, rinunciando a rivolgersi ad Apollo, promise un sacrificio a Hermes. Ma il dio gli rispose: «Malvagio, come potrò crederti, visto che tu hai rinnegato e oltraggiato il tuo primo padrone?». (Esopo)

PAROLA DI DIO: 1Sam 15,16-23; Sal 49; Mc 2,18-22

 

Vangelo Mc 2,18-22

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!». Parola del Signore

 

POSSONO FORSE DIGIUNARE GLI INVITATI A NOZZE, QUANDO LO SPOSO È CON LORO?

Uno dei motivi per cui la religione non attrae e perché essa è vista come un qualcosa di triste, di noioso, di sacrifici, una serie di norme da rispettare in cui tutto quello che è bello, gioioso, umano è proibito, fatta di noiose le lunghe preghiere e di tante rinunce. Gesù invece usa il paragone della gioia delle nozze. Se Gesù è lo sposo, il tuo sposo, non puoi che essere felice con Lui, nell'amore e per amore dello sposo avvengono le tue scelte. Se tu sai di essere amato da Lui non pensi certamente a comprartelo con digiuni o preghiere. In Lui tu trovi il bello, la libertà profonda, la gioia e anche le tue eventuali rinunce per Lui non sono mai tristezza ma condivisione, scelte, atti di amore vero.

 

 

MARTEDI’ 16 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Accursio; S. Giacomo di Tarantasia; S. Marcello, Papa

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', TUTTO CI HAI DATO PER LA NOSTRA GIOIA.

 

HANNO DETTO: La vita è come andare in bicicletta. Per rimanere in equilibrio bisogna continuare a muoversi. (Albert Einstein)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi cerca trova, chi domanda impara. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Dalle opere di Shakespeare: “Mio Signore li tratterò a seconda del loro merito” “Perbacco, buon uomo, dovrete trattarli meglio. Se si trattasse ognuno a seconda del suo merito, chi potrebbe evitare la frusta?”

PAROLA DI DIO: 1Sam 16,1-13a; Sal 88; Mc 2,23-28

 

Vangelo Mc 2,23-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato». Parola del Signore

 

IL SABATO È STATO FATTO PER L’UOMO E NON L’UOMO PER IL SABATO

Il sabato era per gli ebrei il giorno del riposo, della festa in ricordo del riposo di Dio dopo la creazione e attorno ad esso, proprio per indicare questo erano nate tutta una serie di norme che rendevano difficile la sua osservanza. Per i cristiani la domenica è il giorno della risurrezione di Cristo, quello del Passaggio (la Pasqua), quello della gioia, del riposo vero, della comunità che ricorda e celebra. Ma attorno ad essa, proprio per sottolinearne la sacralità sono state create tante formule che invece di renderla gradevole, gioiosa ne hanno spesso nascosti i veri scopi . Faccio solo un paio di esempi, ma se ne poterebbero fare molti altri. L' obbligo della messa sotto pena di peccato mortale. Non sarebbe più giusto e vero pensare che se io mi perdo, per motivi futili, l'occasione di celebrare con i fratelli la memoria di Gesù morto e risorto per me, che, se io rinuncio a mangiare il suo pane ne soffrirò la fame, sono proprio uno stupido, un ingrato?

L'avere ridotto l'Eucarestia ad un rito contornato da una serie di norme per cui tutto è previsto non ha forse reso la Messa una noia totale per cui al massimo: “paghiamo la tassa al buon Dio e poi per una settimana siamo a posto”?

 

 

MERCOLEDI’ 17 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Antonio, Abate; S. Sulpizio; S. Roselina di Villeneuve

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE SIGNORE DEI TUOI BENEFICI PER TUTTI GLI UOMINI.

 

HANNO DETTO: È un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto. (Winston Churchill)

SAGGEZZA POPOLARE: Nessun topo è soffocato da un mucchio di fieno. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Si presentò a Michelangelo un pittore che voleva un suo giudizio su un proprio quadro, ritenendolo un capolavoro. In realtà l’opera era stata realizzata scopiazzando vari pittori. Michelangelo sorrise, e disse: "Dovreste guardare il vostro quadro nel giorno del Giudizio: allora, se ognuno vorrà riprendere le proprie membra, a voi non rimarrà che la tela!".

PAROLA DI DIO: 1Sam 17,32-33.37.40-51; Sal 143; Mc 3,1-6

 

Vangelo Mc 3,1-6

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Parola del Signore

 

E I FARISEI USCIRONO SUBITO CON GLI ERODIANI E TENNERO CONSIGLIO CONTRO DI LUI PER FARLO MORIRE.

È tutta questione di occhi e di cuore. Gli occhi e il cuore dei semplici vedono in quello che Gesù ha fatto la guarigione di un uomo, gioiscono con lui, apprezzano colui che lo ha liberato. Gli occhi 'foderati di pelle di salame' dell'osservanza religiosa e soprattutto il cuore indurito in essa, fanno diventare giudici insindacabili che non solo non vedono il bene apportato ad un malato, ma che portano a tramare per eliminare il benefattore che non è più persona ma un bestemmiatore, un profanatore della legge. Anche noi spesso abbiamo occhi e cuore malati, ad esempio quando vediamo un persona beneficata e non solo non ne gioiamo ma sappiamo solo dire: “Perché a lui sì e a me no!” o quando usiamo metri ben diversi nel giudicare gli altri e noi stessi, o quando diventiamo gelosi del bene ottenuto da qualcuno che noi non riteniamo meritevole affidando unicamente la nostra salvezza ai “meriti”... e Gesù che vuol felici tutti, che vuol solo guarire gratuitamente rischia di venir rimosso se non ucciso.

 

 

GIOVEDI’ 18 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Faustina e Liberata; S. Margherita d’Ungheria.

Una scheggia di preghiera:

 

MOSTRACI IL TUO VOLTO, SIGNORE, E SAREMO SALVI.

 

HANNO DETTO: La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere. (Plutarco)

SAGGEZZA POPOLARE: Pecora che bela perde la voce. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Francesco I, volendo affidare un alto incarico a Duchatel, gli domandò se fosse di nobili natali. Il dotto vescovo rispose: “Noè nell'arca aveva tre figli: non so precisamente da quale dei tre io sia disceso”.

PAROLA DI DIO: 1Sam 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12

 

Vangelo Mc 3,7-12

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti, aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse. Parola del Signore

 

UNA GRANDE FOLLA, SENTENDO QUANTO FACEVA, ANDÒ DA LUI.

Il primo passo è lasciarsi attirare da Gesù, ma il passo vero è incontrare Gesù. Si può essere attirati da Gesù per mille motivi: qualcuno è curioso, qualcuno lo ha conosciuto in modi diversi nella sua storia e educazione, qualcuno va in cerca di miracoli, di sensazione esteriori forti, qualcuno vorrebbe portarlo dalla propria parte...c'è tanta gente che si dice cristiana... ma lo abbiamo cercato e incontrato davvero? Le sue parole ci coinvolgono? La sua persona ci fa gioire dell'amore di Dio o anche questo sono solo parole?

Siamo disposti a fare le nostre scelte di vita con Lui e per Lui? È vero che Lui ci prende come siamo ma noi siamo disposti a lasciarci modellare da Lui? Anche oggi c'è ancora molta gente che va da Gesù e tra questi ci sono anch'io, ma faccio numero o davvero lo incontro e lo accolgo nella mia povertà, ma con fiducia in Lui?

 

 

VENERDI’ 19 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Mario e c.; S. Gavino; S. Abbondanza.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, SIGNORE DEL DONO DELLA FEDE E DI CHI CI AIUTA A VIVERLA.

 

HANNO DETTO: Il mio dolore può essere la ragione per la risata di qualcuno. Ma la mia risata non deve mai essere la ragione del dolore di qualcuno. (Charlie Chaplin)

SAGGEZZA POPOLARE: Quando gli uccelli sono sazi, le ciliegie diventano amare. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: A Roma un tale si faceva chiamare 'conte Roncalli' e si vantava di essere cugino del Pontefice. Papa Giovanni a cui riferirono la cosa, col suo amabile umorismo rispose: “Sarà forse un mio cugino, ma non certo cugino dei miei fratelli”. Come tutti sanno i Roncalli erano umili contadini.

PAROLA DI DIO: 1Sam 24,3-21; Sal 56; Mc 3,13-19

 

Vangelo Mc 3,13-19

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli – perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Parola del Signore

 

NE COSTITUÌ DODICI – CHE CHIAMÒ APOSTOLI – PERCHÉ STESSERO CON LUI E PER MANDARLI A PREDICARE.

Sappiamo che il numero 12 è un numero simbolico: richiama le 12 tribù di Israele. Il Vangelo rifacendosi a questo numero per indicare gli apostoli ci dice che Gesù è venuto per la salvezza di tutti: tutto Israele e la sua storia di amore con Dio, ma anche ogni uomo della terra. E Gesù per far giungere questa salvezza a tutti sceglie altri uomini. Non sono i migliori di tutti, ci sono tra loro: “figli del tuono”, pescatori, gabellieri, peccatori, c'è anche un traditore. Gesù chiama e manda perché altri siano chiamati. Se io sono credente, la mia fede non me la sono data da me, altri me l'hanno donata (genitori, persone buone, catechisti, sacerdoti, testimoni), altri la condividono con me e a mia volta anch'io sono chiamato a donarla ad altri. Pensate: Gesù di fida di me, di te, per essere conosciuto; altri si rifaranno al Gesù che vedono o non vedono testimoniato dalla mia vita: quale responsabilità! Ma anche quale serenità se so che è Lui che mi ha scelto e mi mandato e non mi abbandona e si serve delle mie povertà per arrivare al cuore di altre persone.

 

 

SABATO 20 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Fabiano; S. Sebastiano; S. Eutimio

Una scheggia di preghiera:

 

DALL' IPOCRISIA: LIBERACI O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l’opportunità in ogni difficoltà. (Winston Churchill)

SAGGEZZA POPOLARE: L'amore fa ballare gli asini. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Un leone, in preda alla fame, aggirandosi nelle vicinanze, aveva notato una capretta che si pasceva su un’alta rupe. E subito disse: «Ehi, lascia il pendio con le sue rocce scoscese e non cercare il tuo pascolo tra i gioghi spinosi, ma vieni nei verdi prati alla ricerca del giallo fiore del citiso, dei salici dal colore grigio e azzurro, del piacevole timo». La capretta, sospirando, replicò: «Cessa, ti prego, di far finta ingannevolmente, con sottili astuzie, che io sia sicura. Per quanto veri siano i tuoi ammonimenti, nonostante tu cerchi di allontanare da me pericoli più grandi; tuttavia, fai in modo che io non presti fede alle tue parole. Infatti, quantunque il tuo consiglio si fondi su giuste osservazioni, è il feroce consigliere che lo fa diventare sospetto». (Esopo)

PAROLA DI DIO: 2Sam 1,1-4.11-12.17.19.23-27; Sal 79; Mc 3,20-21

 

Vangelo Mc 3,20-21

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».  Parola del Signore

 

I SUOI, SENTITO QUESTO, USCIRONO PER ANDARE A PRENDERLO; DICEVANO INFATTI: «È FUORI DI SÉ».

Il buon nome della famiglia! Gesù se ne va in giro in povertà, non ha neanche “un sasso dove porre il capo”, viaggia con un gruppo di poveracci, si inimica facilmente i benpensanti e i capi della comunità religiosa, raduna gente che troppo facilmente si esalta... che figura ci  fa la nostra famiglia? E i suoi parenti vogliono prenderlo per portarlo a più miti consigli o, per lo meno, a farlo passare per matto, pur di non essere considerati la famiglia di quel povero predicatore. Quanti peccati si fanno per “il buon nome della famiglia”! Ad esempio, la figlia che incinta prima del matrimonio viene cacciata o minacciata se non fa un aborto, il figlio che diventa la pecora nera solo perché ha fatto scelte di vita diverse dal dettame familiare o i genitori zittiti perché “non permettono lo sviluppo della mia libertà”. Nel nome di un dono meraviglioso, la famiglia, si vuol far tacere addirittura Gesù. Facciamo attenzione che la salvaguardia del 'buon nome' non diventi la maschera per nascondere il male e la morte che ci sono in noi.

 

 

DOMENICA 21 GENNAIO: 3^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO B

Tra i santi ricordati oggi: S. Agnese; S. Fruttuoso

Una scheggia di preghiera:

 

PURIFICAMI O SIGNORE, SARO' PIU' BIANCO DELLA NEVE.

 

HANNO DETTO: Quello che tu hai portato impresso nel cuore in vita, è impossibile che sia cancellato in morte. (Sant'Angela da Foligno)

SAGGEZZA POPOLARE: Là dove il lupo ulula c'è qualcosa. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Clemenceau, al fratello che accusava una noia mortale, rispose: “Ti ascolti troppo”.

PAROLA DI DIO: Gn 3,1-5.10; Sal 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20

 

Vangelo Mc 1,14-20

Dal vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore

 

DICEVA: «IL TEMPO È COMPIUTO E IL REGNO DI DIO È VICINO; CONVERTITEVI E CREDETE NEL VANGELO»

Giovanni aveva annunciato la venuta di Gesù invitando alla conversione. Ora che ha dato la vita in testimonianza di questo, Gesù riparte proprio da dove era arrivato Giovanni, bisogna convertirsi per accogliere il Vangelo, la Buona notizia, Lui. E oggi, da dove si deve ripartire? Dalla conversione interiore per poter accogliere Lui. E, attenti, conversione non vuol dire penitenze ottuse, polvere gettata sul capo, volti tristi, vuol dire cercare di liberarci da tutto quello che ci impedisce di accogliere Gesù. la sua gioia, la sua Buona notizia di salvezza. La parola conversione significa cambiare marcia, tornare indietro ma per andare avanti, significa scrollarci di dosso l'abitudinarietà, le parole artefatte, i luoghi comuni, significa riscoprire con gioia le proprie qualità, la disponibilità al bene, la capacità di ascolto e di incontro. Se riusciamo a fare un po' di pulizia, tutto ci sembrerà più chiaro, tolta la polvere il volto di Cristo ci brillerà davanti.

 

 

LUNEDI’ 22 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Vincenzo; S. Domenico di Sora; S. Gaudenzio di Novara

Una scheggia di preghiera:

 

DIO DI MISERICORDIA, PERDONACI!

 

HANNO DETTO: Un prete è sempre un prete, e tale deve manifestarsi in ogni parola sua. Ora esser preti vuol dire aver, per obbligo, continuamente di mira il grande interesse di Dio, cioè la salute delle anime. Un sacerdote non deve mai permettere che chiunque si avvicini a lui ne parta senza aver udita una parola, che manifesti il desiderio della salute eterna dell'anima sua. (San Giovanni Bosco)

SAGGEZZA POPOLARE: Non bisogna cercare i pidocchi nella paglia. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Tempo fa, sul far della sera di un sabato qualunque, in una bella e profumata giornata primaverile, stavo innaffiando l'erba e i fiori del piccolo giardino che adorna la nostra casa, assorto nei lieti pensieri del dolce far niente. Davanti al cancello, all'improvviso, appare la figura di una ragazzina. Chiaramente una Rom, una zingara: il suo volto ed il suo cencioso abbigliamento non lasciavano certo spazio a dubbi in tal senso. Con un italiano piuttosto stentato mi chiama e mi dice: "Dio ti benedica te e tua famiglia, mi dai pane vecchio per mangiare?" Le rispondo: - "Dove abiti?" (curioso, vero? Quando Dio ci parla, capita spesso che di primo acchito cambiamo discorso). - "Là, vicino fiume Mella". - "E di cosa vivi?".- "Quello che mi danno". "Non vai a scuola?". - "No, mai andata".- "E i tuoi genitori cosa dicono?" "Padre non so, non vedo da tanto, lui carcere; madre dice: andare prendere qualcosa da mangiare. Mi dai pane vecchio?” "Sì, certo, scusa, volevi del pane vecchio. Ho quello fresco, buono, di oggi, vado dentro a prenderti quello", le dico mentre mi giro e faccio per entrare in casa. - "Buono hai già dato". Sono rimasto impietrito, come fulminato. Mi sono rigirato lentamente e l'ho guardata: stava sorridendo. Non so, non ho mai voluto pensare che quella frase fosse stata solo il frutto di un malriuscito tentativo di traduzione dal rumeno all'italiano di chissà quale espressione. Nemmeno che quel suo sorriso fosse solo un modo, forse l'unico che conosceva, per dirmi la sua gioia nel vedere che il pane glielo avrei dato davvero. No. Ho pensato che quel parlare con lei, ascoltarla, sorriderle, fosse per lei, davvero, come spezzare insieme del pane fresco, del pane buono. "Me l'hai già dato, il pane buono: mi hai accolto, mi hai parlato, mi hai sorriso. Non ti sei girato dall'altra parte, non mi hai ignorato, né schernito, né evitato, né maltrattato, né violentato. Mi hai parlato".

PAROLA DI DIO: 2Sam 5,1-7.10; Sal 88; Mc 3,22-30

 

Vangelo Mc 3,22-30

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demoni per mezzo del capo dei demoni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in sé stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in sé stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro sé stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro». Parola del Signore

 

TUTTO SARÀ PERDONATO AI FIGLI DEGLI UOMINI, I PECCATI E ANCHE TUTTE LE BESTEMMIE CHE DIRANNO, MA CHI AVRÀ BESTEMMIATO CONTRO LO SPIRITO SANTO NON SARÀ PERDONATO IN ETERNO

Quale sarà questo peccato che non può essere perdonato? Innanzitutto, vediamo che Dio è sempre disposto a perdonare. “Se anche i tuoi peccati fossero rossi come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve”. Ma c'è un peccato che non può essere perdonato ed è quello di chi non riconosce a Dio la capacità di farlo. È come se si dicesse: “Dio non è Dio, Gesù non è capace a perdonare” Questo succede quando pecchiamo di disperazione: “Il mio peccato è troppo grande, Dio non può perdonarlo!” Infatti, come Dio può perdonare se noi non crediamo che Egli possa farlo? È chiudersi alla grazia dello Spirito, è non credere più alla misericordia. Con una battuta si dice che il mestiere Dio è quello di perdonare, ma è proprio vero: Lui può farlo e lo fa perché vuole il nostro vero bene, sempre.

 

 

MARTEDI’ 23 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Emerenziana; S. Giovanni l’elemosiniere

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', SIAMO FIGLI DELLO STESSO PADRE.

 

HANNO DETTO: La sincerità che non è caritatevole è come la carità che non è sincera. (San Francesco di Sales)

SAGGEZZA POPOLARE: La gallina che becca il suo gallo non becca il falco. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: “Devo imparare – scrisse il poeta tedesco Rilke – a guardare al mattino fuori dalla finestra. Vedrò l'uccello che cerca il verme, vedrò il gatto che cerca l'uccello, vedrò il cane che cerca il gatto. Tutto questo mi farà capire meglio le notizie del giornale.

PAROLA DI DIO: 2Sam 6,12b-15.17-19; Sal 23; Mc 3,31-35

 

Vangelo Mc 3,31-35

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre». Parola del Signore

 

«CHI È MIA MADRE E CHI SONO I MIEI FRATELLI?»

Strano modo quello di vedere la parentela da parte di Gesù. La sua è una incarnazione vera, quindi ha una famiglia quella del clan di Giuseppe e di Maria; ne fa parte ma prende le distanza da tutte le formalità di allora (e di oggi) sull'appartenza-schiavitù del clan familiare. Ama profondamente Maria, per Lei è disposto a Cana ad anticipare i suoi segni, ma il suo legame con lei non  è dettato dalle formalità: Egli l'ama per quello che Maria è, non per i fatti giuridici del legame familiare (pensate all'atteggiamento di Gesù ritrovato nel tempio: “devo occuparmi delle cose del Padre mio”. I legami veri e profondi di parentela con Lui sono dettati non da legami di sangue, ma da comunione di intenti. Ed ecco allora la notizia meravigliosa: noi possiamo essere per Lui come sua Madre, se come Lei diciamo “avvenga di me secondo la tua volontà”, noi possiamo essere suoi veri fratelli se cerchiamo di essere e fare come Lui nei confronti di Dio e degli uomini. Attenti però a non diventare 'parenti-serpenti'.

 

 

MERCOLEDI’ 24 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Francesco di Sales; S. Feliciano da Foligno.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, MI HAI COLMATO DEI TUOI DONI.

 

HANNO DETTO: Coloro che sono liberi dai pensieri risentiti sicuramente troveranno la pace. (Buddha) 

SAGGEZZA POPOLARE: Lupo con i lupi, agnello con gli agnelli. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Hermes, volendo sapere quale fosse la considerazione degli uomini nei suoi confronti, assunse vesti mortali e andò nel laboratorio di uno scultore. Così, vista una statua di Zeus, chiese quanto costasse. L’uomo gli disse che costava una dracma; sorridendo, Hermes gli chiese il prezzo della statua di Era. Lo scultore gli rispose che era ancora più cara. Allora Hermes vide che c’era anche la sua statua ed era convinto che gli uomini avessero molta stima di lui, poiché era messaggero degli dèi e dio del guadagno. Gli chiese quindi il prezzo. Lo scultore allora gli rispose: «Se compri le altre due statue, questa te la darò in aggiunta». La favola è adatta agli uomini vanitosi che non sono affatto considerati dagli altri. (Esopo)

PAROLA DI DIO: 2Sam 7,4-17; Sal 88; Mc 4,1-20

 

Vangelo Mc 4,1-20

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in sé stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno». Parola del Signore

 

ECCO, IL SEMINATORE USCÌ A SEMINARE.

Non sono un contadino, ma mi ha sempre affascinato la natura con i suoi misteri. La nascita e la crescita di una pianta mi ha sempre emozionato: è un'alchimia di cose, uno scambio continuo di doni, un morire e vivere che si intrecciano profondamente: il seme ha bisogno della terra e la terra uccide per far vivere e dona e trasmette il necessario perché il seme germogli, nasca la pianta, venga il frutto e per questo occorre il terreno, la giusta umidità, il sole...e noi pensiamo che la vita sia solo qualcosa di individuale! Il buon Seminatore, semina abbondantemente, si fida sia del seme, sia del terreno, sa di rischiare, ma ha fiducia; sta a noi essere buon terreno disposto ad accogliere, pronto a conservare, capace di donare e di condividere. Dio si fida di me, di te. È pronto ad affidarci addirittura sé stesso, la sua parola, il suo regno, non ha neppur pretese che diamo tutti il cento per cento... Davanti ad un regalo si può essere riconoscenti, indifferenti, interessati solo per il proprio tornaconto, si può addirittura non accettare il dono pensando di essere persone che bastiamo a noi stessi, si tratta di scegliere se vogliamo essere sterili o generativi.

 

 

GIOVEDI’ 25 GENNAIO: CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

Tra i santi ricordati oggi: S. Elvira; S. Poppone, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI OCCHI, SIGNORE, PER VEDERE I SEGNI DELLA TUA PRESENZA.

 

HANNO DETTO: Meno parole usiamo, e più santi saremo. (A. Alberione)

SAGGEZZA POPOLARE: Non si possono chiedere cinque zampe a un montone. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Ero seduto sulla spiaggia con un amico che per un incidente viveva senza braccia da circa 20 anni.  So che non si dovrebbe fare, ma mi scappò la domanda: “Come fai?” L'amico mi indicò un grosso gabbiano che, appollaiato sulla cima di un albero di una imbarcazione, con il lungo becco si stava lisciando le piume e liberando dagli insetti. “Vedi anche lui non ha braccia come tantissimi altri animali... ma se Dio li ha voluti così, e perché li ama così e ha dato loro altri strumenti. Anch'io mi sento amato da Dio e poi mi ha dato altri doni...” Uno di quelli era di aver imparato a dipingere magnifici e coloratissimi quadri usando la bocca.

PAROLA DI DIO: At 22,3-16 opp. At 9,1-22; Sal 116; Mc 16,15-18

 

Vangelo Mc 16,15-18 
Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, (Gesù apparve agli Undici) e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Parola del Signore

 

QUESTI SARANNO I SEGNI CHE ACCOMPAGNERANNO QUELLI CHE CREDONO.

“Signore Gesù, non ce l'hai contata troppo giusta quando ci ha detto dei segni che accompagneranno la nostra predicazione. Quante volte avrei voluto guarire una persona malata, avrei voluto cacciare il male e il maligno da quella persona che angariava i fratelli per non parlare dello schifo e della paura dei serpenti...” E Gesù mi risponde: “Sei proprio di quelli che hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non odono... Pensa alla storia della mia Chiesa: nonostante tutte le malefatte dovute alla povertà dei suoi membri, quanto bene ha seminato: ospedali, difesa dei piccoli, ricerca della pace, testimonianze d'amore, violenze e vendette vinte...Non andare a cercare miracoli eclatanti e spesso futili, non cercare solo soluzioni terrene che passano. Non è forse un miracolo quando impieghi un ora del tuo tempo per ascoltare un vecchio che, solo tutto il giorno, ti parla per la centesima volta della sua storia. Non è un miracolo di fede vedere un malato sofferente ma sereno perché ha Dio con sé. Non è un miracolo che tu, con tutta la voglia di 'giusta' vendetta, offri il perdono? No! Sono tutte vere le promesse che vi ho fatto, basta avere occhi per vederle e cuore per gioirne.”

 

 

VENERDI’ 26 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Ss. Timoteo e Tito; S. Alberico

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', GUARDA A NOI, TUOI PICCOLI.

 

HANNO DETTO: È importante ricordare ai giovani che il mondo esisteva già prima di loro e ricordare ai vecchi che il mondo esisterà anche dopo di loro. (S. Giovanni XXIII)

SAGGEZZA POPOLARE: Malattia del lupo, salute delle pecore. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Alcuni giornali, a caratteri di scatola avevano annunciato la morte di D'Annunzio che godeva allora ottima salute. Evidentemente dovettero smentire la notizia ed uno di essi lo fece con questo titolo: “La morte di Gabriele D'Annunzio rinviata a data ulteriore”.

PAROLA DI DIO: 2Tm 1,1-8 opp. Tt 1,1-5; Sal 95; Mc 4,26-34

 

Vangelo Mc 4,26-34

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [ alla folla ]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga, e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Parola del Signore

 

È COME UN GRANELLO DI SENAPE CHE, QUANDO VIENE SEMINATO SUL TERRENO, È IL PIÙ PICCOLO DI TUTTI I SEMI CHE SONO SUL TERRENO.

Il nostro mondo ci porta a vedere e a dare importanza alle cose grandi. Sono importanti le storie di quattro stupidi reali che vivono alla spalle del popolo, sono importanti le grandi avventure (quelle che a noi non succederanno mai). Sono importanti addirittura i grandi delitti (che però poi esecriamo). Le piccole cose fanno parte della routine quotidiana, ci interessano poco, spesso ci sembrano banali e anche le persone spesso sono giudicate per il ruolo che hanno, per lo spessore del portafoglio, per la moda che non piuttosto, per quello che sono realmente nella 'banalità' della vita. Eppure, la vita è fatta di istanti, le grandi scelte di vita, dalle piccole scelte quotidiane. Pensate: circa 2000 anni fa chi era Gesù? Uno dei tanti bambini poveracci, figlio di una giovinetta, che deve fuggire per non incappare in un re timoroso che lo vuole uccidere per paura di perdere il posto. È un predicatore in un paese dove predicatori e pseudo profeti ce ne erano a centinaia. È un uomo che fa la fine ignomignosa di uno schiavo morto su una croce tra il dileggio di tutti. Eppure, quel piccolo seme ha cambiato il mondo. La grande Roma è finita, sono passate tante altre forme di potere, dittatori, grandi scienziati, ma Gesù e la sua proposta sono ancora lì e tra i rami di quel piccolo seme cresciuto ci posso pure nidificare.

 

 

SABATO 27 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Angela Merici; S. Devota; S. Lupo

Una scheggia di preghiera:

 

SEI CON NOI SIGNOR, SEI CON NOI, NELLA GIOIA TU SEI CON NOI, NEL DOLORE TU SEI CON NOI, TU PER SEMPRE SEI CON NOI.

 

HANNO DETTO: Quando volgi le spalle al sole, vedi solo la tua ombra. (G. K. Gibran)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi va e chi viene e il mondo è sempre pieno. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Un granchio, risalito dal mare, stava solo su una spiaggia. Una volpe affamata, come lo vide, poiché era senza cibo, gli saltò addosso e lo catturò. Allora il granchio, sul punto di essere mangiato, disse: «È quello che merito, perché io, che sono un animale del mare, ho voluto diventare terrestre». Così anche tra gli uomini, quelli che lasciano i loro costumi abituali

per assumere quelli che a loro non si addicono vengono giustamente travolti dalla sventura. (Esopo)

PAROLA DI DIO: 2Sam 12,1-7a.10-17; Sal 50; Mc 4,35-41

 

Vangelo Mc 4,35-41

Dal Vangelo secondo Marco

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore

 

ALLORA LO SVEGLIARONO E GLI DISSERO: «MAESTRO, NON T’IMPORTA CHE SIAMO PERDUTI?

Soffro sovente di insonnia e quindi guardo con una certa invidia questo Gesù, che nel bel mezzo di una tempesta, in una barca semi affondata se la dorme beato e capisco molto la paura degli apostoli che, pur essendo marinai esperti vedono la morte a pochi passi da loro. La paura ha deformato il loro modo di vedere: sanno di avere Gesù nella barca, conoscono quanto vuole loro bene ma hanno paura, addirittura terrore e quindi... se la prendono con Gesù. Quante volte la paura ci ha giocato brutti scherzi. Se essa serve per renderci attenti e prudenti, spesso diventa la padrona assoluta che ci fa dimenticare la fiducia in Dio, la sua volontà di bene nei nostri confronti, anche in mezzo a tempeste e cose per noi difficili da capire e da accettare. Signore, se tu sei con noi, ogni cosa diventa volontà benevola di Dio!

 

 

DOMENICA 28 GENNAIO 4^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO B

Tra i santi ricordati oggi: S. Tommaso d’Aquino; S. Pietro Nolasco.

Una scheggia di preghiera:

 

PARLA, SIGNORE, CHE IL TUO SERVO TI ASCOLTA.

 

HANNO DETTO: Il silenzio non è assenza di rumore, ma ascolto di Dio. (Madeleine Delbrêl)

SAGGEZZA POPOLARE: Coloro che non hanno niente a casa propria sono i più difficili a casa d'altri. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Quando l'anziano dottore morì, arrivarono i suoi tre figli per sistemare l'eredità: i pesanti vecchi mobili, i preziosi quadri e i molti libri. In una finissima vetrinetta il padre aveva conservato i pezzi delle sua memoria: bicchieri delicati, antiche porcellane, pensieri di viaggio e tante altre cose ancora. Nel ripiano più basso, in fondo all'angolo, venne trovato un oggetto strano: sembrava una zolletta dura e grigia. Come venne portata alla luce, si bloccarono tutti: era un antichissimo pezzo di pane rinsecchito dal tempo. Come era finito in mezzo a tutte quelle cose preziose? La donna che si occupava della casa raccontò: Negli anni della fame, alla fine della grande guerra, il dottore si era ammalato gravemente e per lo sfinimento le energie lo stavano lasciando. Un suo collega medico aveva borbottato che sarebbe stato necessario procurare del cibo. Ma dove poterlo trovare in quel tempo? Un amico del dottore portò un pezzo di pane sostanzioso cucinato in casa, che lui aveva ricevuto in dono. Nel tenerlo tra le mani, al dottore ammalato vennero le lacrime agli occhi. E quando l'amico se ne fu andato, non volle mangiarlo, bensì donarlo alla famiglia della casa vicina, la cui figlia era ammalata. "La giovane vita ha più bisogno di guarire, di questo vecchio uomo", pensò il dottore. La mamma della ragazza ammalata portò il pezzo di pane donatole dal dottore alla donna profuga di guerra che alloggiava in soffitta e che era totalmente una straniera nel paese. Questa donna straniera portò il pezzo di pane a sua figlia, che viveva nascosta con due bambini in uno scantinato per la paura di essere arrestata. La figlia si ricordò del dottore che aveva curato gratis i suoi due figli e che adesso giaceva ammalato e sfinito. Il dottore ricevette il pezzo di pane e subito lo riconobbe e si commosse moltissimo. "Se questo pane c'è ancora, se gli uomini hanno saputo condividere tra di loro l'ultimo pezzo di pane, non mi devo preoccupare per la sorte di tutti noi", disse il dottore. "Questo pezzo di pane ha saziato molta gente, senza che venisse mangiato. È un pane santo!".

PAROLA DI DIO: Dt 18,15-20; Sal 94; 1Cor 7,32-35; Mc 1,21-28

 

Vangelo Mc 1,21-28
Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli, infatti, insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. Parola del Signore

 

ED ERANO STUPITI DEL SUO INSEGNAMENTO: EGLI, INFATTI, INSEGNAVA LORO COME UNO CHE HA AUTORITÀ, E NON COME GLI SCRIBI.

La parola 'scriba' nelle sue origini indicava una persona che scriveva. Lo scriba era dunque soprattutto uno che copiava parola per parola brani della Bibbia; non era suo compito quello di spiegare la Parola o quello di applicarla alla vita. Gesù, invece 'parla con autorità' perché si arroga il compito di leggere, annunciare, applicare la Parola alla vita, anzi, direi di più la Parola è Lui stesso.

Ancora oggi dovrebbe essere così: Noi leggiamo la Bibbia, il Vangelo, ma l'unico che ha l'autorità di interpretarlo è Gesù. Non sono le singole parole che contano, conta Lui Parola che Dio Padre ci ha donato. Ecco perché San Paolo diceva: “Per me vivere è Cristo”. Non è questione di piccole moraline, dopo aver letto la Parola, è questione di far diventare Cristo nostra  morale, è questione di provare ad amare come ha amato Lui, di perdonare, come ha perdonato Lui di “farsi tutto a tutti” come ha fatto Lui.

 

 

LUNEDI’ 29 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Costanzo; S. Valerio

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', MANDA OPERAI NELLA TUA MESSE.

 

HANNO DETTO: Se non direte mai cose che facciano dispiacere a qualcuno, non potrete affermare di avere sempre detto la verità. (Dott. Schwaitzer)

SAGGEZZA POPOLARE: Il tempo è come l'acqua dei torrenti: non ritorna più. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: “Perché non si è decisa a portare prima gli occhiali?”, chiese stupito un ottico ad una anziana signora. “Perché solo ora sono arrivata l'età in cui la curiosità è più forte della vanità”.

PAROLA DI DIO: 2Sam 15,13-14.30; 16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20

 

Vangelo Mc 5,1-20

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. Parola del Signore

 

NON GLIELO PERMISE, MA GLI DISSE: «VA’ NELLA TUA CASA, DAI TUOI, ANNUNCIA LORO CIÒ CHE IL SIGNORE TI HA FATTO E LA MISERICORDIA CHE HA AVUTO PER TE»

Ci sono strade diverse, personali, per servire Gesù e il vangelo. Questo indemoniato guarito vorrebbe seguire Gesù, entrare nella cerchia dei più intimi a Lui, ma Gesù ha per lui un altro progetto, quello di farlo diventare testimone di quanto ha ricevuto presso i suoi, i familiari, i suoi compaesani, il suo popolo. Noi, specialmente in questa nostra epoca, preghiamo sovente Gesù perché 'mandi operai nella sua messe' e intendiamo soprattutto che ci siano sacerdoti, ma chi l'ha detto che Gesù intendesse solo questo quando ci ha detto di pregare per quella intenzione? Nella Chiesa, nelle comunità cristiane ci sono tantissime possibilità per servire il Signore e i Fratelli. Certamente è vitale la presenza del sacerdote come buon pastore della comunità, ma c' è posto per diaconi (servitori), catechisti, operatori di carità, amici dei malati, animatori di giovani e anziani. Ti sei mai chiesto che cosa potrebbe volere Gesù da te per la tua comunità?

 

 

MARTEDI’ 30 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Adelmo; S. Giacinta; S. Martina

Una scheggia di preghiera:

 

TU SEI LA MIA VITA, ALTRO IO NON HO.

 

HANNO DETTO: Per andare in Paradiso occorre credere; per andare all’inferno non occorre credere, ci si va ugualmente! (S. Alfonso Maria De’ Liguori).

SAGGEZZA POPOLARE: Gli uomini fanno gli almanacchi e il buon Dio fa il tempo. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Di notte un ladro aveva gettato un pezzo di pane a un cane, per vedere se mai potesse adescarlo, mettendogli davanti del cibo. «Ehi tu – disse – vuoi chiudermi la bocca, perché io non abbai a difesa del patrimonio del mio padrone? Ti sbagli davvero. Infatti, questa improvvisa benevolenza mi spinge a stare attento che tu non tragga profitto per mia colpa». (Fedro)

PAROLA DI DIO: 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32;19,1-3; Sal 85; Mc 5,21-43

 

Vangelo Mc 5,21-43

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: alzati». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare. Parola del Signore

 

«SE RIUSCIRÒ ANCHE SOLO A TOCCARE LE SUE VESTI, SARÒ SALVATA»

Durante uno dei miei pellegrinaggi in terra Santa ci accompagnava un prete del posto che davanti ad ogni luogo dove era avvenuta una manifestazione di Gesù ci invitava a toccare la pietra o l'altare o la terra dove questo era avvenuto. Con un sorriso lo avevamo chiamato: “don toca la pera” anche perché ci sembrava una fede un po' superstiziosa, ma anche nel caso del vangelo di oggi questa donna malata ottiene la guarigione toccando un lembo del mantello di Gesù; mi pare di comprendere allora che la fede e la guarigione non avvengono per un gesto superstizioso, per una specie di rituale fatto di gesti, ma per un desiderio profondo di comunione. Toccare la veste di Gesù, toccare la pietra dove Lui è passato, è voler essere una sola cosa con Lui, è esprimere il desiderio di essere intimi a Lui, di diventare simili a Lui. Se è così, se si stabilisce questo contatto allora tutto può avvenire.

 

 

MERCOLEDI’ 31 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: S. Giovanni Bosco; Ss. Giulio e Giuliano; S. Gemignano

Una scheggia di preghiera:

 

TU CHE FAI NUOVE TUTTE LE COSE, RINNOVACI ANCORA.

 

HANNO DETTO: È tempo di regolare la nostra rotta sulle stelle e non sui fanali di qualche nave che passa. (Wilkin E.)

SAGGEZZA POPOLARE: Il tempo è nella vita come le distanze in montagna : spesso inganna. (Proverbio della Valle d'Aosta)

UN ANEDDOTO: Una bambina ricoverata al "Bambin Gesù" un giorno accoglie la proposta del cappellano dell'ospedale: "Anna vuoi dedicarti ad offrire le tue sofferenze e le tue preghiere a Gesù per la conversione dei peccatori?". "Sì, lo voglio", e da quel giorno raccontò il frate che la bambina sembrava pervasa da un nuovo ardore e non perdeva occasione per rinnovare l'offerta del suo sacrificio con tutto il suo cuore. Ma un bel giorno Anna chiamò P. Maurizio e gli disse: "P. Maurizio vieni, ti devo dire una cosa!". "Cosa c'è Anna!". "Sai oggi ho visto Gesù". "E cosa ti ha detto". "Che bello! Mi ha dato una carezza, mi ha sorriso e poi mi ha detto grazie Anna ed è sparito". Qualche giorno dopo Anna entrò per sempre in quella luce di cui ebbe anticipo già sulla terra ed il suo sorriso non avrà più fine.

PAROLA DI DIO: 2Sam 24,2.9-17; Sal 31; Mc 6,1-6

 

Vangelo Mc 6,1-6

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore 

 

«UN PROFETA NON È DISPREZZATO SE NON NELLA SUA PATRIA, TRA I SUOI PARENTI E IN CASA SUA».

Penso sia esperienza umana abbastanza condivisibile da tutti il fatto di trovare le maggiori difficoltà ad essere capito proprio nella propria famiglia, tra parenti, tra le persone più care, non parliamo poi di esperienza cristiana: forse le persone perché ci conoscono o presumono di conoscerci tendono ad inscatolarci nei loro preconcetti e nel non accettare ciò che proponiamo. Mi chiedo: conosco Gesù fin da bambino, penso di aver giocato almeno in parte la mia vita per Lui, ma proprio questa conoscenza, questa intimità mi permettono ancora di vederlo come novità di vita? E anche la mia testimonianza è veramente libera dagli schemi di certa religiosità che vive a compartimenti stagni ben definiti nei quali qualche volta confino Gesù? Gesù è ancora libero di vedere e toccare la fede degli altri che io spesso giudico e confino nel mio pensiero? Che bello aver incontrato certi preti vecchi di anni ma bambini di cuore!

 

 

 

 

 

 

 

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