Archivio

 
     
     

SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

http://digilander.libero.it/don_franco_web

a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

GENNAIO 2021

 

VENERDI’ 1° GENNAIO: MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

Tra i santi ricordati oggi: San Fulgenzio, vescovo; Santa Franca; San Guglielmo da Volpato.

Una scheggia di preghiera:

 

ADORIAMO IL DIO FATTO UOMO PER NOI.

 

HANNO DETTO: Non c'è un solo istante che non sia carico come un’arma (J. Borges)

SAGGEZZA POPOLARE: È vero che non possiamo “leggere” il nostro futuro, però lo possiamo “scrivere”

UN ANEDDOTO: Si calcola che un uomo di settant'anni abbia percorso, passo dopo passo, l'equivalente di almeno due o tre volte il giro del mondo. Mese dopo mese. Settimana dopo settimana, passo dopo passo. L'anno nuovo non esiste, esistono 8760 ore nuove, meglio 525.600 minuti nuovi! Tutti gravidi di ogni possibilità.

PAROLA DI DIO: Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

 

Vangelo Lc 2,16-21

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. Parola del Signore

 

“E TROVARONO MARIA E GIUSEPPE E IL BAMBINO, ADAGIATO NELLA MANGIATOIA”.

Si può affidare un anno, una vita partendo da un bambino deposto in una mangiatoia, da una “ragazza-madre”, da un gruppo di pastori? La vita è un mistero, l'universo è un mistero, la morte, la sofferenza, il futuro sono misteri e tutto dovrebbe trovare inizio, spiegazione, conclusione lì? Sembra assurdo eppure, a certe condizioni è proprio così! Se quella donna è della nostra carne e se quel bambino è Dio nella nostra carne e se la sua venuta è amore per noi e ci dice chi sia Dio, allora il centro della vita, della storia, del mistero è proprio lì. Qui ci stiamo giocando il senso del nostro vivere. Fermiamoci. Contempliamo. Lasciamoci sommergere dal mistero ma non senza speranza. Non tutto è chiaro, la vocina continuerà a dirti: “E' impossibile...” ma se quel Bambino è il Figlio di Dio fatto uomo, se mi abbandono a credere a Lui Via, Verità e Vita, tutto può cambiare posso cambiare anch'io.

 

 

SABATO 2 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Santi Basilio e Gregorio Nazianzeno; Sant’ Adalardo di Corbie.

Una scheggia di preghiera:

 

APRI, GESU', I NOSTRI OCCHI E IL NOSTRO CUORE, PER INCONTRATI.

 

HANNO DETTO: Dei milioni di atomi spirituali che portiamo dentro di noi ne mettiamo in movimento una dozzina e per lo più anche questi dormono. (Zenta Maurina)

SAGGEZZA POPOLARE: Presto e bene, raro avviene.

UN ANEDDOTO: L'esperienza dimostra che gran parte del tempo va sprecato non in ore, ma in minuti: un secchio d'acqua con un forellino in fondo si svuota quanto un secchio che venga rovesciato con un calcio.

PAROLA DI DIO: 1Gv 2,22-28; Sal 97; Gv 1,19-28

 

Vangelo Gv 1, 19-28

Dal vangelo secondo Giovanni.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo». Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore

 

“IN MEZZO A VOI STA UNO CHE VOI NON CONOSCETE”.

Ad un’adolescente che non ha mai fatto un'ora di catechismo, chiedevo come la scuola le avesse insegnato la storia senza riferimenti a Gesù, come la letteratura potesse essere spiegata senza riferimento alla fede o alla religione. Con sufficienza mi ha tappato la bocca: “Ma quelle storielle lì le conoscono tutti, quei miti religiosi non sono molto diversi dai miti precedenti”.

Sotto tutti gli aspetti “in mezzo a noi sta uno che non conosciamo”. Non conosciamo la sua storia o la confondiamo con quella di Babbo Natale, ci affidiamo a Google per avere ogni risposta, passiamo ogni giorno in mezzo a segni e simboli cristiani ma non ci accorgiamo di Cristo o ne vediamo solo gli aspetti più marginali... Eppure, Lui, da quella prima incarnazione non ha smesso di incarnarsi, nella storia, nella natura umana, nelle persone... con una battutaccia mi chiedo se in mezzo ad un gregge di pecoroni ci accorgiamo ancora che c'è un Agnello, disposto per amore a regalarci la sua vita.

 

 

DOMENICA 3 GENNAIO: 2^DOMENICA DOPO NATALE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Genoveffa, vergine; San Fiorenzo, vescovo; Sant’Antero, papa.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, GESU', SEI LA LUCE CHE ILLUMINA OGNI UOMO.

 

HANNO DETTO: «Chi vede Lui in tutti e tutti in Lui, non odia nessuno. Chi è sensibile agli altri come è sensibile verso sé stesso, ama tutti» (Ishopanishad).

SAGGEZZA POPOLARE: Non aspettarti mai nulla di originale da un eco.

UN ANEDDOTO: Uno degli orologi atomici più precisi del mondo sbaglia al massimo di un secondo ogni milione e seicentomila anni. Uno sbaglio insignificante, però uno sbaglio! Solo Uno è perfetto.

PAROLA DI DIO: Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18

 

Vangelo Gv 1,1-18

Dal vangelo secondo Giovanni  

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato. Parola del Signore

 

“IN PRINCIPIO ERA IL VERBO, E IL VERBO ERA PRESSO DIO E IL VERBO ERA DIO”.

Il prologo del Vangelo di Giovanni è il testo che la Chiesa ci propone oggi, come anche alla Messa del giorno stesso di Natale; si tratta di una tra le pagine più belle e celebri della letteratura mondiale: "In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio…" Più volte troviamo in queste righe la contrapposizione netta: tutto-niente, accogliere-non accogliere, luce-tenebre. Di fronte al tutto di Dio, alla sua pienezza, alla sua divinità che 'si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi' non sono possibili mezze misure; o siamo luce o tenebra, la penombra non è possibile. Nasce quasi spontanea la paura di non farcela; ma il vangelo è buona notizia: a quanti l'hanno accolto, han detto di sì, il Verbo ha dato potere di diventare figli di Dio; è Dio dunque il protagonista, e lui ce la fa di sicuro.

 

 

LUNEDI’ 4 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Celso, vescovo; Santa Elisabetta di Seton.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', INSEGNACI A STARE CON TE.

 

HANNO DETTO: Gli uomini non sono stanchi del cristianesimo. Non lo hanno ancora incontrato abbastanza per esserne stanchi. (G.K. Chesterton)

SAGGEZZA POPOLARE: Dobbiamo abituarci a vedere il miele anche nei fiori più strambi.

UN ANEDDOTO: Ad un fotoreporter capitò di osservare questa scena. C'era un grosso elefante a cui mancavano le zanne e soprattutto la proboscide. Ora la proboscide è l'unico mezzo di cui si serve l'elefante per mangiare e per bere. Rimanendo ad osservare il fotoreporter riuscì a immortalare questa scena: un gruppo di elefanti che, fattisi attorno al mutilato, con le loro proboscidi portavano alla sua bocca cibo e acqua. Se anche noi uomini ci aiutassimo così.

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,7-10; Sal 97; Gv 1,35-42

 

Vangelo Gv 1, 35-42

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro. Parola del Signore

 

“E I SUOI DUE DISCEPOLI, SENTENDOLO PARLARE COSÌ, SEGUIRONO GESÙ.”

Due discepoli di Giovanni si staccano dal gruppo e si mettono a seguire Gesù. Evidentemente sono stati colpiti dalle parole del Battista. Accade così per ogni incontro con il Signore. C'è sempre una parola che colpisce il cuore, all'origine di qualsiasi esperienza religiosa. Quei due hanno intuito che quell'uomo è davvero colui che aspettano, colui di cui hanno bisogno. Vale perciò la pena di fare un po' di strada dietro a Lui, dopo di che Gesù si accorge di loro, si volta indietro e chiede: «Che cercate?». Sono le prime parole che Gesù pronuncia nel quarto Vangelo, ma è anche la prima domanda che viene posta a chiunque si avvicini al Vangelo: «Che cerchi?» o, in altri termini: «Che cosa ti aspetti dal vangelo?»

E i due: «Rabbì dove stai?». Non gli chiedono cosa insegni, che mestiere faccia, ma solo: «Dove stai?». È la nostra domanda. E Gesù: «Venite e vedete». È tutta qui la nostra fede: incontrare Gesù e stare con lui. Se ci accade la nostra vita cambia, come fu cambiato a Simone il nome.

 

 

MARTEDI’ 5 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Edoardo, Re; Santa Emiliana; San Simeone, Stilita.

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTACI, SIGNORE, AD INCONTRARTI OGNI GIORNO.

 

HANNO DETTO: Non parliamo mai agli uomini della loro schiavitù, ma del loro potere. (Spinoza)

SAGGEZZA POPOLARE: Gli uomini vedono la foresta, le donne gli alberi e le foglie.

UN ANEDDOTO: Il professor Woods Hutchinson sostiene che “il riso benefica il fegato, spinge il sangue fresco ossigenato attraverso il corpo, lo immette in tutti gli organi e facilita quindi le loro funzioni essenziali, stimola la respirazione e la circolazione, eleva la pressione sanguigna, intensifica l'afflusso del sangue al cervello, vivifica il pensiero. Dunque, facciamoci qualche bella risata!

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,11-21; Sal 99; Gv 1,43-51

 

Vangelo Gv 1, 43-51

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo». Parola del Signore

 

“VIENI E VEDI”

Il Vangelo di Giovanni continua il racconto dei primi incontri con Gesù. Sono tutti incontri che cambiano la vita. Questo sta a dire che la storia del Vangelo non è altro che una storia di incontri. Gesù, scrive Giovanni, incontra Filippo, e anche a Lui dice: «Seguimi». E poi Filippo incontra Natanaele (Bartolomeo) e lo porta da Gesù. C’è sempre bisogno di qualcuno che accompagni. Viene quindi l’incontro decisivo. Natanaele, incontrando direttamente Gesù, scioglie il suo scetticismo e la sua poca disponibilità. E riconosce Gesù come il Figlio di Dio; il suo scetticismo è vinto dalla parola di Gesù, e Bartolomeo diviene un discepolo fedele. Nella sua vicenda troviamo scritta la storia di ogni uomo che cessa di ascoltare solo sé stesso e che, ascoltando il Vangelo, trova il senso della sua vita. Bartolomeo segue il Signore con tutto il suo cuore e le sue forze sino alla fine. Come gli altri apostoli, infatti, anche Bartolomeo imiterà Gesù sino all’effusione del sangue.

 

 

MERCOLEDI’ 6 GENNAIO: EPIFANIA DEL SIGNORE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Epifanio Vescovo, San Macario lo Scozzese.

Una scheggia di preghiera:

 

NOI TI ADORIAMO, O DIO, SIGNORE E SALVATORE DEL MONDO.

 

HANNO DETTO: La disperazione non è non aver niente. È non aspettare più niente. (Lanza del Vasto)

SAGGEZZA POPOLARE: Se i nostri padri fossero stati così bravi come è scritto sulle lapidi dei cimiteri, non ci troveremmo in queste condizioni.

UN ANEDDOTO: Don Tonino Bello ci parla del “complesso dell'ostrica” di cui molti di noi sono malati: “Siamo troppo attaccati allo scoglio. Alle nostre sicurezze. Ci piace la tana. Ci attira l'intimità del nido. Ci terrorizza l'idea di rompere gli ormeggi, di avventurarci sul mare aperto... di qui la predilezione per la ripetitività, atrofia per l'avventura, il calo dell'immaginazione.”

PAROLA DI DIO: Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12

 

Vangelo Mt 2,1-12

Dal vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti a adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore

 

“ENTRATI NELLA CASA, VIDERO IL BAMBINO CON MARIA SUA MADRE, SI PROSTRARONO E LO ADORARONO.”

Né tre né re, stando ai dati della Scrittura, i saggi magi giungono dall’Oriente (probabilmente la Persia) alla ricerca di un re. Sono il simbolo dei pagani che riconoscono il Messia, il loro gesto profetizza che Gesù è venuto per tutti e tutti in lui possono intravedere Dio. C’è però una trasformazione interiore da compiere e i Magi lo fanno. Stanno cercando un re e quindi si immaginano una reggia, una corte, una sede di ricchezza e potere. Trovano invece un bambino povero, una normale casa, una giovane e un falegname come genitori. Qui sta la grandezza dei magi: non si sdegnano, non si fermano, ma adorano quel bambino. Non si aspettano premi, anzi sono loro a fare dei doni a Dio. Ci ricordano che il nostro è un Dio dell’umiltà, non del lusso, della debolezza, non del potere, del silenzio, non dello schiamazzo.

 

 

GIOVEDI’ 7 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Carlo da Sezze; San Luciano, Martire, San Raimondo da Penyafort, sacerdote.

Una scheggia di preghiera:

 

SALVACI O SALVATORE DEL MONDO.

 

HANNO DETTO: Aspettare è ancora un'occupazione. È non aspettare niente che è terribile. (Cesare Pavese)

SAGGEZZA POPOLARE: Non è la lancia sulla spalla che fa l'uomo coraggioso. (Proverbio Africano)

UN ANEDDOTO: Sul pavimento di una villa romana è stata trovata questa scritta: “Bonus intra, melio exi” cioè Entra buono, esci migliore. Si potrebbe scrivere anche sul pavimento delle nostre case?

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,22-4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25

 

Vangelo Mt 4, 12-17. 23-25

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. Parola del Signore

 

“CONVERTITEVI, PERCHÉ IL REGNO DEI CIELI È VICINO”

Gesù inizia la sua missione nel mondo lanciando agli uomini un imperativo: «convertitevi». Egli vuole così innanzitutto renderci coscienti della nostra situazione di peccato e poi vuole rivelarci il motivo della sua venuta e della sua presenza tra noi. Già era stato additato da Giovanni Battista come l'agnello che toglie i peccati del mondo. Ora con la sua predicazione, con i suoi miracoli, con i reiterati gesti di misericordia, vuole convincerci che ci è possibile recedere dal male e intraprendere una via, quella della salvezza; è possibile convertirsi. Ciò che era stato promesso ai nostri padri ora finalmente si adempie: «Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata». È il peccato che ci immerge nelle tenebre, Cristo è la luce del mondo, luce dell'anima che ritrova la grazia e la gioia di vivere in Dio e di sentirsi amata. L'accorrere dei malati segna l'inizio di una storia ininterrotta, di tutti coloro che, ritrovandosi malati nel corpo e nello spirito, andranno o saranno condotti da Gesù, dai suoi ministri, resi capaci di assolvere e di perdonare. L'essere risanati da lui significa aver ritrovato la vita, significa la nostra completa e reale conversione.


 

VENERDI’ 8 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Massimo di Pavia; San Severino; Sant’Adreghino.

Una scheggia di preghiera:

 

CONTINUA AD AVER MISERICORDIA DEL TUO POPOLO, O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Non voglio che facciate miracoli con sgarbo, preferisco facciate sbagli con gentilezza. (Santa Teresa di Calcutta)

SAGGEZZA POPOLARE: Cammina e avrai gambe (Proverbio Spagnolo)

UN ANEDDOTO: Douglas MacArthur fu un grande generale statunitense della Seconda guerra mondiale. Un duro, una tempra d'acciaio. Sorprese tutti quando un giorno si scoprì che aveva scritto: “Per professione faccio il soldato. E ne sono orgoglioso. Ma sono orgoglioso, infinitamente più orgoglioso di essere un padre. Un soldato distrugge per poter ricostruire, il padre costruisce sempre, non distrugge mai. La speranza è che mio figlio, quando me ne sarò andato, mi ricordi non in battaglia ma in casa mentre ripeto con lui la preghiera quotidiana.”

PAROLA DI DIO: 1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc 6,34-44

 

Vangelo Mc 6, 34-44

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini. Parola del Signore

 

GESÙ VIDE UNA GRANDE FOLLA, EBBE COMPASSIONE DI LORO, PERCHÉ ERANO COME PECORE CHE NON HANNO PASTORE, E SI MISE A INSEGNARE LORO MOLTE COSE.”.

Quando vedo la lunga sfilata dei poveri, dei barboni, degli immigrati alle mense della carità, quando ci fermiamo a parlare con loro, quando vediamo gli stenti, gli errori, i problemi di questi fratelli e vediamo anche le enormi ricchezze di umanità che essi hanno e che non riescono ad esprimere, diventa palpabile la commozione per loro, perché davvero sono pecore senza pastore, perché alla fin fine sono davvero pecore deboli e indifese, sfruttate da tutti, tosate, maltrattate, abbandonate.

Gesù, però, non si limita a dire “poveretti”, si mette ad “insegnare. Che cosa avrà insegnato a questi disperati?

Se leggo tutto il Vangelo è facile scoprirlo: insegna la loro dignità che deriva dall’essere figli di Dio. Insegna a non disperarsi perché Dio è dalla loro parte. Insegna a non lasciarsi guidare da falsi pastori. Insegna la strada della solidarietà tra poveri. Il nostro compito è lo stesso: compatire, farsi parte, dar da mangiare, offrire speranza, offrire (magari silenziosamente) Dio.

 

 

SABATO 9 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Adriano, Abate; Santi Giuliano e Balista, Martiri; San Marcellino.

Una scheggia di preghiera:

 

RESTA CON NOI SIGNORE SPECIALMENTE QUANDO SI FA SERA.

 

HANNO DETTO: Impariamo a volerci bene come le barche che dondolando l'una accanto all'altra, si urtano appena come per baciarsi. (Papa Luciani)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi perde un amico, scende uno scalino. (Proverbio Africano)

UN ANEDDOTO: Senza coraggio non c'è progresso. Ebbe coraggio chi assaggiò per la prima volta un ananas! Carlo V imperatore, si rifiutò di assaggiarlo quando gli fu offerto la prima volta, temendo che fosse velenoso.

PAROLA DI DIO: 1Gv 4,11-18; Sal 71; Mc 6,45-52

 

Vangelo Mc 6, 45-52

Dal vangelo secondo Marco

Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito. Parola del Signore

 

VEDENDOLI PERÒ AFFATICATI NEL REMARE, PERCHÉ AVEVANO IL VENTO CONTRARIO, SUL FINIRE DELLA NOTTE EGLI ANDÒ VERSO DI LORO CAMMINANDO SUL MARE”.

Il Vangelo oggi ci presenta gli Apostoli “affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario”. Anche la Chiesa fa fatica, sembra remare senza ottenere nulla, ha tanti venti contrari. Basta pensare anche solo agli ultimi anni della nostra storia della Chiesa: quanti sforzi per andare incontro alle nuove esigenze dell’uomo, quante iniziative di evangelizzazione e quanti pochi risultati! Sembra che oggi ci siano meno cristiani di ieri! La Chiesa, i credenti sembrano remare con fatica e a vuoto. E come Gesù si è fatto pane per le folle, così ora viene incontro ai suoi apostoli, camminando sulle acque e dicendo a loro e a noi: “Coraggio, sono io, non temete”. Finché remiamo da soli, i nostri sforzi sono vani, e a noi restano solo fatica e delusione; quando c’è Lui sulla barca, si fa ugualmente fatica, ma si è sicuri di giungere alla meta.

 

 

DOMENICA 10 GENNAIO: BATTESIMO DEL SIGNORE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Agatone, Papa; Sant’Aldo, Monaco; San Guglielmo di Burges, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

DIO SI È FATTO COME NOI PER FARCI COME LUI.

 

HANNO DETTO: Non è la natura che si evolve. È Dio che sviluppa la sua idea in tutti i dettagli. (Paul Claudel)

SAGGEZZA POPOLARE: L'ottimista vede la “o” come la prima lettera di “opportunità” e non come l'ultima di “fallimento”.

UN ANEDDOTO: Una volta un penitente terminò la sua confessione pasquale con queste parole: “Padre non ho altro da dichiarare”. Si noti che, per caso, la dogana del Belgio era proprio lì a due passi. Non si dirà mai abbastanza che la confessione non è una dichiarazione da dogana, ma una dichiarazione d'amore.

PAROLA DI DIO: Is 55,1-11; Cant. Is 12,2-6; 1Gv 5,1-9; Mc 1,7-11

 

Vangelo Mc 1, 7-11

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall'acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore

 

“FU BATTEZZATO”

Questo episodio è un riassunto dell’intero evangelo. Vi troviamo l’umile ed efficace preparazione del Battista, l’abbassamento radicale e amorevole di Gesù, la glorificazione da parte del Padre, la discesa dello Spirito. Al centro di tutto vi sta questo gesto umanamente inspiegabile del Messia che, proprio nel momento della sua presentazione agli uomini, quando potrebbe impressionarci sfoderando la sua divina superiorità, si mostra invece come un uomo normale, che addirittura sembra abbia bisogno di convertirsi. Non si vergogna di essere come noi. “E’ un gesto di profonda incarnazione” dicono i teologi, una prova d’amore che ci lascia sbalorditi, aggiungiamo noi. Immergendosi nel Giordano egli si immerge nella nostra condizione umana di debolezza, peccato, desiderio di cambiare. Non si scandalizza del nostro male. Dio non è più Altro da noi, lontano nella sua perfezione, non è più nemmeno solo Padre, ora è nostro fratello.

 

 

LUNEDI’ 11 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Santa Liberata, martire, Sante Speciosa e Onorata di Pavia.

Una scheggia di preghiera:

 

QUESTO È IL GIORNO DI CRISTO SIGNORE, ESULTIAMO CON LUI.

 

HANNO DETTO: Non capisco come si possa passare davanti a un albero e non essere felici di vederlo: parlare con un uomo e non essere felici di amarlo. E quante belle cose vi sono ad ogni passo; guardate il bimbo, guardate l'aurora di Dio, guardate gli occhi che vi guardano e vi amano (Dostoevskij)

SAGGEZZA POPOLARE: L'uomo prudente è come uno spillo: la testa gli impedisce di andare troppo oltre.

UN ANEDDOTO: Durante l'ultima guerra del Libano una famiglia è costretta a vivere nella cantina della casa distrutta. L'ambiente umido, malsano, distrugge la salute della bambina che ha bisogno di antibiotici molto costosi. Ma la famiglia non ha più ne soldi, né altro. Allora la mamma si toglie i denti d'oro e li vende. Rimane sdentata, ma salva la bambina.

PAROLA DI DIO: Eb 1,1-6; Sal 96; Mc 1,14-20

 

Vangelo Mc 1, 14-20

Dal vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore

 

“IL REGNO DI DIO È VICINO”

Il mondo è cambiato e noi non ce ne siamo accorti. Sì, ormai il regno dei Cieli non è più nell'Alto dei Cieli ma si è fatto vicino: è qui accanto a noi, in mezzo a noi, dentro di noi. E noi? Continuiamo a vivere come se fosse lontano. È assurdo ed insensato! Dobbiamo aprire gli occhi, raffinare lo sguardo oltre le apparenze attraverso cui vediamo il mondo. Dobbiamo aprire le orecchie e creare silenzio sui nostri pensieri e sulle nostre preoccupazioni per udire il soffio della Vita che attraversa le cose e la nostra anima. Dobbiamo aprire le mani che stringono per possedere per accarezzare il mondo e il prossimo che ci sfiora per donare ciò che siamo. È giunto il momento - ed è questo - in cui dobbiamo "convertirci" che significa prima di tutto "accorgersi" di una Presenza talmente vicina da essere nascosta. Se non ci accorgiamo di questa Presenza rischieremo una vita senza direzione.

 

 

MARTEDI’ 12 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio Maria Ricci; Sant’Arcadio, Martire; San Benedetto Biscop.

Una scheggia di preghiera:

 

PENSO A TUTTI I TUOI DONI.... GRAZIE, SIGNORE!

 

HANNO DETTO: Quando gli uomini non sanno più sognare le cattedrali, non sono più in grado di costruire belle soffitte. (E. Moumier)

SAGGEZZA POPOLARE: Portare la corona non ti salva dai mal di testa. (proverbio inglese)

UN ANEDDOTO: Un giorno, dopo la conferenza del parroco, un giovane si alza e dice: “Lei parla come i fari della sua macchina” “Non capisco cosa vuoi dire, spiegati meglio”. “Voglio dire che le sue parole abbagliano e spengono le nostre lampade a petrolio”. Don Milani diceva: “chi parla difficile è nemico del prossimo”.

PAROLA DI DIO: Eb 2,5-12; Sal 8; Mc 1,21b-28

 

Vangelo Mc 1, 21-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. Parola del Signore

 

"ENTRATO GESÙ DI SABATO NELLA SINAGOGA..."

Gesù lo fa proprio apposta: i gesti più importanti li realizza di "sabato". Penso per tanti motivi. Il sabato ricordava la gloria e il riposo del Creatore e Gesù glorifica Dio con i suoi segni. Il sabato era giorno di preghiera e Gesù ci insegna a santificarlo con l'ascolto della Parola, la preghiera e l'attuazione pratica di essa. Il sabato era diventato un insieme di norme e di riti che non erano più legge di Dio ma peso per gli uomini e Gesù vuol riportare le cose al suo giusto posto. ln Marco Gesù, di sabato, in questa sua giornata a Cafarnao "entra nella sinagoga" e libera un indemoniato destando meraviglia, vive nella semplicità della "casa di Pietro portandovi la gioia di una guarigione" e poi, "sulla porta" concretizza in guarigioni e aiuti la parola annunciata. Ecco come dovrebbe essere la nostra "domenica", il giorno del   Signore risorto.

È il buon giorno e il cristiano si mette in ascolto, nella comunità, della Parola.

È il giorno del riposo e il cristiano nella casa, nel riposo vive della gioia familiare.

È tempo da donare e il cristiano esce dal suo guscio per portare gioia ai fratelli: è il giorno della festa, della carità in cui tutti devono godere dei doni di Dio. Quanta differenza dai nostri: "è domenica devo andare a Messa!" "tutti gli altri giorni mi comandano gli altri, la domenica è mia e me la gestisco io!".

Quanta differenza dall'osservanza formalistica di norme perché "se no fai peccato". Il cristiano non è colui che deve non fare peccato, ma colui che amato da Dio, gioisce di questo e spande amore!

 

 

MERCOLEDI’ 13 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’ Ilario, Vescovo e Dottore della Chiesa; Sant’Agricio, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

ECCOMI, SONO IL SERVO DEL SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Quando gli uomini smettono di dire cose belle, smettono anche di pensarle. (Oscar Wilde)

SAGGEZZA POPOLARE: Non vi sono cose piccole, vi è solo un modo piccolo di fare le cose.

UN ANEDDOTO: Quel sant'uomo del defunto Cardinal Carlo Maria Martini non ha avuto timore di dire apertamente che oggi “non è urgente che gli uomini credano, ma che pensino”.

PAROLA DI DIO: Eb 2,14-18; Sal 104; Mc 1,29-39

 

Vangelo Mc 1, 29-39

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni, ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».  E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni. Parola del Signore

 

"LA FEBBRE LA LASCIÒ ED ELLA LI SERVIVA".

Tipico delle donne sagge: appena hanno un po' di fiato, eccole subito a sfaccendare, a rendersi utili, a servire. Ma non dovrebbe essere tipico solo delle donne: è tipico del discepolo quello di servire. il discepolo, quindi noi, siamo coloro che sono stati liberati dalla "febbre". Cristo è venuto, ci ha dato la possibilità di lottare con la sua forza contro il male che è in noi. Siamo allora chiamati a seguire i gesti del Signore: egli si è fatto nostro servo, noi dobbiamo imparare la logica non del potere, ma del servizio: se sono genitore non lo sono per avere potere sui miei figli, ma devo esercitare il mio servizio senza farlo pesare ("ci siamo tolti il pane di bocca per te, e adesso fai quello che vuoi!), se ho delle responsabilità nel lavoro, nella comunità quanto più devo esercitare il mio ruolo non per ricevere salamelecchi o onori (il più delle volte ipocriti), ma il bene concreto delle persone che mi sono affidate. Come imparare a servire?

Partendo dal ragionamento: che meriti avevo perché Cristo mi servisse, mi liberasse?

Eppure, Lui, il Figlio di Dio lo ha fatto.

 

 

GIOVEDI’ 14 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Felice; Santa Macrina l’Anziana; San Saba.

Una scheggia di preghiera:

 

PRENDIMI PER MANO, DIO MIO, GUIDAMI NEL MONDO A MODO TUO.

 

HANNO DETTO: Tutto ciò che dici parla di te; soprattutto quando parli di un altro. (Paul Valery)

SAGGEZZA POPOLARE: Quando si ode che fu commesso un delitto, la risposta più vera non è tirare le pietre, ma dire nel nostro cuore: “Purtroppo tutti ne siamo capaci”.

UN ANEDDOTO: È speranza vana voler piacere a tutti. Prendi un uomo e fallo guardare in una direzione qualsiasi: inevitabilmente volterà le spalle all'altra metà del mondo.

PAROLA DI DIO: Eb 3,7-14; Sal 94; Mc 1,40-45

 

Vangelo Mc 1, 40-45

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore

 

“NE EBBE COMPASSIONE, TESE LA MANO, LO TOCCÒ E GLI DISSE: LO VOGLIO, SII PURIFICATO!”

La mano di Gesù: ieri Gesù con le sue mani solleva la suocera di Pietro e allontana da lei la febbre, oggi la sua mano si rende “immondo” toccando un lebbroso, ma lo guarisce, la mano di Gesù solleverà Pietro che sta annegando... Gesù è la mano del Padre per la salvezza dell'umanità e per ciascuno di noi. Eppure, l'uomo ha inchiodato quelle mani sul legno della croce. Ma neppure questo ha fermato la mano di Gesù che non è mai puntata contro il peccatore, ma che è accoglienza e porta al suo cuore. Proviamo a pensare a quante volte Gesù ci ha teso la sua mano, ci ha presi per mano, ci ha invitati a fare una catena di mani tra noi fratelli e Lui. E allora anch'io come Tommaso metto la mia mano nel tuo costato ferito, perché solo in questa comunione così intima c'è la mia e la nostra vera pace.

 

 

VENERDI’ 15 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Cosma il Melode; San Faustino, Martire; San Mauro; San Romedio.

Una scheggia di preghiera:

 

SPERO NEL SIGNORE E ASPETTO SULLA SUA PAROLA.

 

HANNO DETTO: Danneggia sé stesso chi danneggia altrui, e l'azione maligna reca danno soprattutto a chi l'ha escogitata. (Esiodo)

SAGGEZZA POPOLARE: Pregare è caricare l'orologio al mattino per non trovarlo fermo al pomeriggio.

UN ANEDDOTO: In Turchia chi vendeva pane adulterato veniva inchiodato per un orecchio alla porta della bottega. A Londra gli adulteratori venivano trascinati per via con una corda e un pane al collo. A Vienna chi non rispettava le dimensioni stabilite dalla legge per un pane, era chiuso in una cesta e tirato su e giù nelle acque del Danubio. E oggi a chi butta il pane che cosa bisognerebbe fare?

PAROLA DI DIO: Eb 4,1-5.11; Sal 77; Mc 2,1-12

 

Vangelo Mc 2, 1-12

Dal vangelo secondo Marco

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». Parola del Signore

 

SI RADUNARONO TANTE PERSONE CHE NON VI ERA PIÙ POSTO NEANCHE DAVANTI ALLA PORTA”. Intorno a Gesù c'è sempre più gente, la folla si raduna ovunque egli vada per ascoltare la sua parola e per essere guarita. Questo brano ci dà proprio un'immagine precisa di quanto Gesù fosse seguito da una moltitudine di persone. Non c'è posto per entrare nella casa dove il maestro si è messo ad insegnare, ma queste quattro persone che vogliono portare il paralitico al cospetto di Gesù, non si perdono d'animo e lo calano addirittura dal tetto pur di arrivare al Signore. Gesù è colpito dalla fede e dalla speranza che accompagna questo malato, una fede che non si arrende di fronte a niente e che riceve in dono una guarigione maggiore di quella richiesta. Il malato anelava ad essere sanato nel corpo, Gesù guarisce anche la sua anima perdonando i suoi peccati. Questo meraviglioso gesto del Signore però, suscita scandalo nel "legalismo" con i paraocchi degli scribi, tanto da accusarlo addirittura di bestemmia "Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?" pensano. Ma Gesù non è un semplice taumaturgo, egli è il Figlio, il prediletto, che ha potere su ogni cosa perché ogni potere gli è stato dato dal Padre. La folla che si accalca intorno a Gesù è il simbolo di tutta l'umanità in cerca di qualcosa di più grande e di più vero, qualcosa che vada al di là della semplice esistenza umana. In tutti i tempi l'uomo ha cercato e cerca Dio, l'uomo ha bisogno dell'incontro profondo, intimo, personale con il Signore. Perché ha bisogno di sperare e di credere che non c'è solo questo mondo e questo corpo, ma che la vita vera è oltre e altro. Le parole di Gesù sono il punto fermo per trovare questo qualcosa, per dare un senso che vada al di là di questa vita terrena. Il Signore viene a portare una guarigione che nessun mezzo umano, nessuna intelligenza terrena può riuscire a dare: la guarigione dell'anima. Ecco quale fede Dio ci chiede, la fede che cerca una salute più importante, la fede che crede in una salvezza che coinvolge corpo e spirito.

 

 

SABATO 16 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Accursio, Mar tire; San Giacomo di Tarantasia; San Marcello, Papa

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', FA' CHE ASOLTIAMO OGGI LA TUA VOCE.

 

HANNO DETTO: Coloro che rinunciano a tentare sono molto più numerosi di quelli che hanno fallito (Henry Ford)

SAGGEZZA POPOLARE: Forse non passerai alla storia. Di certo passerai a Dio.

UN ANEDDOTO: Una Testimonianza: Prima del matrimonio eravamo così innamorati che non avremmo neppur potuto immaginare una crisi di coppia. Ma dopo il matrimonio ci accorgemmo che non combinavamo in niente. Giungemmo sull'orlo della separazione. Ma un giorno alcuni amici ci fecero capire che noi non ci eravamo mai amati, ma soltanto eravamo stati molto innamorati. Cominciammo ad amarci, volendo ciascuno il vero bene dell'altro a costo del proprio sacrificio. Adesso siamo una coppia felice.

PAROLA DI DIO: Eb 4,12-16; Sal 18; Mc 2,13-17

 

Vangelo Mc 2,13-17

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Parola del Signore

 

“PASSANDO VIDE LEVI, IL FIGLIO DI ALFEO, SEDUTO AL BANCO DELLE IMPOSTE, E GLI DISSE: SEGUIMI!”.

Quello che Gesù rivolge a Levi più che essere un invito sembra un comando. Come mai Gesù che sembra essere sempre propositivo nei confronti degli uomini, qualche volta diventa imperativo?

Gesù non fa nulla contro la nostra volontà, ci presenta però la sua parola come una parola autorevole, come l’unica strada per realizzare davvero noi stessi secondo la volontà di Dio che è il nostro unico bene. Il brano della lettera agli Ebrei che abbiamo letto come prima lettura di oggi ce lo ha detto chiaramente: “La parola di Dio è viva, efficace, più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito e delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”. La nostra fede dunque non si basa su chiacchiere religiose, su costruzioni di uomini anche se camuffate con rituali maestosi. Quello che ci indirizza e che ci salva è la Parola che esce direttamente dalla bocca e dal cuore di Dio. Con questa non si può scherzare e, se la prendiamo sul serio, essa rovescia i nostri ragionamenti, ci fa alzare dal banco dei cambiavalute, dei ragionieri della fede, essa ci spinge ad accogliere Gesù e a lasciare che Lui per amore nostro ci cambi la vita, venga a cercarci, peccatori e ci affidi la gioia del suo messaggio. Proviamo oggi a chiederci che cosa voglia dire per noi quel “Seguimi!” Che Gesù non solo ha rivolto a Levi ma che rivolge oggi a me e a te.

 

 

DOMENICA 17 GENNAIO: 2^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio, Abate; San Sulpizio, Vescovo; Santa Roselina di Villeneuve

Una scheggia di preghiera:

 

MAESTRO, FA CHE NOI SIAMO DOVE SEI TU.

 

HANNO DETTO: Chi diventa indifferente ai delitti commessi contro altri, ha scavato una fossa per sé stesso. (Sholomon Asch)

SAGGEZZA POPOLARE: Quando tutti i peccati sono vecchi, l'avarizia è ancora giovane. (Proverbio Italiano)

UN ANEDDOTO: Un annoiato gentiluomo, stanco della sua esistenza frivola, decise di partire per il mondo in cerca di eroiche avventure. Si fece portare il cavallo di razza che teneva nelle sue scuderie e, montando in sella gridò alla nobile bestia: “Mio nobile amico, conducimi dove ci sono ingiustizie da riparare, manigoldi da punire, sofferenze da alleviare. Piomba con l'impeto della tempesta tra eserciti nemici, voglio combattere ovunque ve ne sia bisogno.” Il cavallo, poco avvezzo all'azione e un poco stordito da quelle parole, dopo i primi passi fece una rapida giravolta e tornò di corsa alla scuderia. “Tutto sommato, o amico mio caro, non mi pare che tu abbia torto”, disse l'aristocratico smontando dalla sella. Pensò di rimandare ad un altro giorno l'epica avventura, poi ci pensò anche il giorno seguente e così per settimane e mesi. E finì per scordarsene del tutto immerso com'era nelle letture di certe novelle d'altri tempi.

PAROLA DI DIO: 1Sam 3,3b-10.19; Sal 39; 1Cor 6,13c-15a.17-20; Gv 1,35-42

 

Vangelo Gv 1,35-42

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbi - che, tradotto, significa maestro -, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui: erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» - che si traduce Cristo - e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro. Parola del Signore

 

“MAESTRO, DOVE DIMORI? VENITE E VEDETE”.

Come fu semplice quel primo incontro. Andarono, scrive l'evangelista Giovanni che era tra i presenti e si fermarono presso di lui tutto quel giorno. Cosa dissero, non lo sappiamo; sappiamo però che decisero di rimanere con lui tutta la vita. Non si contentarono, anzi, di restare con lui da soli e di tenere per sé la chiamata: Andrea corre a dirlo a Simone, suo fratello; Filippo a Natanaele. Anche Giovanni corse a dirlo a qualcuno perché, in seguito, con lui troviamo anche suo fratello Giacomo.

I discepoli fanno discepoli; partecipano, con incontenibile desiderio, la loro scoperta agli altri.

Anche oggi, essere discepoli di Gesù di Nazareth significa essenzialmente due cose: primo, imitare Cristo, nel senso con cui l'intende il Vangelo di mettersi alla sua sequela e imparare da lui, soprattutto imparare a fare la volontà del Padre; secondo, testimoniare Cristo, dire al mondo chi Egli è, che cosa è stato ed è per noi, fare altri discepoli. Tutto questo a cominciare dalla propria casa; le prime persone alle quali Andrea e Giovanni andarono a raccontare la loro scoperta furono i propri fratelli; non si vergognarono di parlare di Gesù in casa! E noi?

 

 

LUNEDI’ 18 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sante Faustina e Liberata, Monache; Santa Margherita d’Ungheria.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', SEI TU LA NOSTRA VERA GIOIA.

 

HANNO DETTO: La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza di eroico (G. Leopardi)

SAGGEZZA POPOLARE: Certi uomini sono come i monti: più si innalzano e più diventano freddi.

UN ANEDDOTO: A Bernardette Soubirous chiesero un giorno, quando era già suora nel convento di Nevers: «Come mai, la Vergine Santa che vi è apparsa a Lourdes non si ricorda più di voi?». «Perché — rispose Bernadette — io sono come la scopa. Quando si è spazzato, la si lascia dietro la porta».

PAROLA DI DIO: Eb 5,1-10; Sal 109; Mc 2,18-22

 

Vangelo   Mc 2, 18-22

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!». Parola del Signore

 

“FINCHÉ HANNO LO SPOSO CON LORO NON POSSONO DIGIUNARE”

Gesù è lo sposo e i suoi discepoli sono gli invitati alla sua festa di nozze. Sarebbe assurdo, in una tale occasione di gioia, mettersi a digiunare. La domanda fatta a Gesù "Perché i tuoi discepoli non digiunano?" è dunque fuori luogo, questione oziosa, frutto di poco senno. Come è possibile essere tristi mentre si partecipa al giorno più bello della vita dell'amico? Dimentichiamo troppo spesso che la fede cristiana è gioia, una gioia tale che nessuno ci potrà togliere. Gioia che nasce dalla legge del dare, che è frutto dello Spirito che vive in noi, che sgorga dall'amore reciproco. Troppo spesso invece, noi cristiani siamo tristi, grigi e afflitti. Siamo stolti. Proprio come coloro che, durante la festa, stanno in disparte a piangere invece che essere felici con tutti gli altri. 

 

 

MARTEDI’ 19 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Mario, Martire; San Gavino; Santa Abbondanza.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, SIGNORE DEL TANTO BENE CHE C'E' INTORNO A NOI.

 

HANNO DETTO: La vita è come l'acqua del mare, salata e non gradevole a bersi, ma porta coloro che remano. (Renè Bazin)

SAGGEZZA POPOLARE: È meglio ciò che Dio manda che quello che l'uomo domanda.

UN ANEDDOTO: Padre Daniele era noto per la sua dolcezza e la misericordia verso i peccatori. Un giorno, venuto a confessare un ammalato grave, lo trovò un po’ reticente. “Io non insisto — disse — perché tu ti confessi. Non voglio che la paura ti faccia prendere una decisione affrettata. Dormici sopra. Se domattina ti svegli, chiamami.”

PAROLA DI DIO: Eb 6,10-20; Sal 110; Mc 2,23-28

 

Vangelo Mc 2,23-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato». Parola del Signore

 

GUARDA! PERCHÉ FANNO IN GIORNO DI SABATO QUELLO CHE NON È LECITO?”. 

Ci sono persone che passano nella vita quasi senza accorgersene e ci sono personaggi come i farisei del vangelo di oggi che invece osservano con attenzione ciò che succede. Ma se è buona cosa essere consapevoli di ciò che capita, il guaio di questi farisei di ieri e di oggi è che essi osservano con occhio guasto, vedono e registrano solo per poter accusare, per sottolineare il male degli altri in modo che venga evidenziato il bene che ritengono avere loro. Quand’è che anche noi siamo farisei in questo modo?

Ecco una serie di esempi e se qualcuno di questi ci brucia un po’ sulla pelle, bene, è il momento di cambiare!

Abbiamo conosciuto una persona che dedica un po’ del suo tempo per una azione di volontariato: noi osserviamo interessati e poi diciamo: “Bella cosa, ma servirà poi? Tu lavori magari dei mesi per un drogato e poi quello non solo non cambia, ma sfrutta il tuo volontariato”, e intanto non muoviamo un dito. Vediamo una comunità che fa delle scelte a favore dei poveri e noi (anche la Chiesa ufficiale) la bolliamo come comunità di sinistra: “A forza di ricordarsi dell’uomo, presto si dimenticheranno di Dio” e noi dell’uomo pensiamo solo a noi stessi e a Dio diamo qualche ritaglio di preghiera. Siamo pronti a rilevare errori e peccati in tutte le persone perché alla fine sia esaltata la nostra purezza e ortodossia che spesso è solo apparenza. In casa nostra siamo più capaci a sottolineare gli errori di nostra moglie o dei nostri figli e subito li mettiamo in evidenza piuttosto che cogliere le cose buone che essi stanno facendo, per incoraggiarle. Nel lavoro, nella società hanno sempre tutti i torti gli altri: “Ma dove andremo a finire di questo passo!” e se qualcuno ci chiedesse: “Ma tu che cosa stai facendo?”, al massimo sapremo rispondere: “E che cosa ci posso fare io?”

Farisei di ieri che condannavano i discepoli perché di sabato strappavano qualche spiga di grano e spesso noi, farisei di oggi che non solo spesso dimentichiamo di fare il bene ma che, sempre pronti a giudicare e condannare, spesso uccidiamo anche le possibilità di bene degli altri.

 

 

MERCOLEDI’ 20 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Fabiano, Papa; San Sebastiano, Martire; Sant’Eutimio, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

CAMBIA SIGNORE IL CUORE DI PIETRA IN UN CUORE DI CARNE CAPACE DI AMARE.

 

HANNO DETTO: La vita è bella e innocente, solo noi siamo empi e sciocchi, e non vediamo che la vita è un paradiso. Perché basterebbe che noi volessimo capire e subito vedremmo il paradiso in tutta la sua bellezza. (Feodor Dostoevskij)

SAGGEZZA POPOLARE: Se hai fatto un bel gesto, non farci un manifesto.

UN ANEDDOTO: Un canonico domandò a Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes, in quale negozio Iddio si serviva per rivestire la sua bella Signora di una stoffa così preziosa come quella che lei aveva descritta. Il canonico si ebbe la sua risposta: «Monsignore, se Dio è così ricco da aver creato l’universo non gli mancheranno due spanne di stoffa per rivestire sua Madre».

PAROLA DI DIO: Eb 7,1-3.15-17; Sal 109; Mc 3,1-6

 

Vangelo Mc 3, 1-6

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Parola del Signore

 

“NELLA SINAGOGA C’ERA UN UOMO CHE AVEVA LA MANO PARALIZZATA”.

Quando leggo dal Vangelo la guarigione dell’uomo dalla mano rattrappita, mi vengono in mente mani rattrappite nello sforzo di tenere e cuori rattrappiti perché si sono chiusi all’amore. La scena della guarigione, poi, avviene nella sinagoga, la chiesa di allora. È facile dunque pensare che anche nelle nostre chiese, tra noi cristiani ci siano uomini avari e incapaci di amare. Quest’uomo, per guarire, ha avuto la fortuna di incontrare Gesù che gli ha dato la possibilità di usare nuovamente la sua mano, per allargarla, per prendere ma anche per dare. Se il tuo essere in chiesa, nonostante la tua grettezza, è sincero può succederti la stessa cosa. Se incontri Gesù che ha dato tutto, vita compresa, non puoi chiuderti agli altri. Forse le dita delle tue mani scricchioleranno prima di aprirsi le prime volte. Forse il tuo cuore ci metterà un po’ di tempo prima di sbloccarsi definitivamente, ma se Gesù è il modello, l’amico, Colui che perdona, poco per volta, guardando a Lui giungerà la tua guarigione.

 

 

GIOVEDI’ 21 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Agnese, Martire; San Fruttuoso, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU' “USAMI” PER IL TUO REGNO.

 

HANNO DETTO: Vivere è lanciarsi in alto verso qualcosa di superiore, verso la perfezione e l'infinito. (Boris Pasternak)

SAGGEZZA POPOLARE: Nessuno è nato sotto una cattiva stella, ci sono piuttosto persone che guardano male il cielo (Proverbio Tibetano)

UN ANEDDOTO: C'era una volta un vecchio eremita che viveva nel bosco con la sola compagnia di un uccello chiamato calandra. Un giorno due scudieri si recarono da lui invitandolo a seguirli fino al castello, dal loro signore che era gravemente malato. Il vecchio, seguito dalla calandra fu introdotto nella stanza dell'infermo. Quattro dottori discutevano tra loro scuotendo la testa dicendo: “Non c'è più niente da fare.”. Il vecchio eremita, fermo sulla porta osservò la calandra che era andata a posarsi sull'alto davanzale e di lassù guardava l'ammalato. “Guarirà!” disse allora il vecchio eremita. “Ma come può, questo villano, affermare una cosa simile!?” esclamarono insieme i dottori. Il moribondo aprì gli occhi, vide la calandra che lo fissava e provò a sorridere, poi disse ai presenti: “Mi sento meglio!”

Qualche tempo dopo, il Signore del castello, ormai completamente ristabilito si recò nel bosco a ringraziare il vecchio solitario. “Non ringraziarmi – disse l'eremita – è stato questo uccellino a farti guarire. La calandra è un uccello molto sensibile. Quando si trova davanti a un infermo, con il suo sguardo pieno di amore, lo aiuta a guarire.”. L'amore non guarda, anzi non vede le cose brutte e non liete. Si accosta a chi soffre con un carico di cose liete e belle, e così facendo riesce a consolarlo. (Leonardo da Vinci)

PAROLA DI DIO: Eb 7,25-8,6; Sal 39; Mc 3,7-12

 

Vangelo Mc 3, 7-12

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti, aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse. Parola del Signore

 

ALLORA EGLI DISSE AI SUOI DISCEPOLI DI TENERGLI PRONTA UNA BARCA”.

Gesù, il Figlio di Dio Onnipotente, chiede un favore ai suoi discepoli. Colui che è potente, che guarisce, che caccia i demoni ha bisogno che qualcuno lo salvi dalla pressione della folla e chiede in prestito una barca. Gesù è venuto per dare. Ma per dare ha bisogno di me. Non sono solo uno che deve ricevere tutto, sono anche uno che può dare qualcosa. La storia della mia salvezza non è ordita sul mio capo per cascarmi addosso, è qualcosa di molto bello che per compiersi ha bisogno di me. Il disegno di salvezza e di misericordia del Dio Onnipotente per gli uomini passa anche attraverso le mie mani. Gesù, oggi, mi chiede: “Mi dai una mano perché il mio perdono, attraverso il tuo perdono, possa giungere a quel tuo e mio fratello? Mi permetti di far giungere il mio amore attraverso la tua carità? Accompagni la mia parola attraverso la tua testimonianza?”.

E pensate alla cosa più bella: Gesù, l’Onnipotente, queste cose non me le impone ma me le chiede umilmente: “pregò i discepoli”. lo prego Dio perché ho bisogno di tutto, Lui prega per me perché gli “presti” un po’ di spazio in casa mia.

 

 

VENERDI’ 22 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Vincenzo, Martire; San Domenico di Sora; San Gaudenzio di Novara

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTACI, SIGNORE, A RESTARE CON TE.

 

HANNO DETTO: Non lasciatevi ingannare che la vita sia poca cosa. Bevetela a grandi sorsi! (Bertolt Brech)

SAGGEZZA POPOLARE: Fa il bene e gettalo in mare: ci penserà Dio a farlo galleggiare.

UN ANEDDOTO: Gli antichi greci per catturare le oche selvatiche usavano questo metodo: fabbricavano con legno leggero la sagoma di un’oca finta poi la mettevano in mezzo allo stagno. Le oche selvatiche accorrevano in massa per scacciare l'intrusa la quale, intanto veniva tirata con una corda verso riva. Le altre oche la inseguivano finché finivano di cadere nelle reti predisposte dagli uomini. Voler cacciare chi non è dei nostri non sempre è una buona politica.

PAROLA DI DIO: Eb 8,6-13; Sal 84; Mc 3,13-19

 

Vangelo Mc 3, 13-19

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli, – perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì. Parola del Signore

 

“NE COSTITUÌ DODICI – CHE CHIAMÒ APOSTOLI, – PERCHÉ STESSERO CON LUI E PER MANDARLI A PREDICARE”

Gesù cerca l’intimità con un gruppo particolare e ristretto. Solo nell’intimità riusciamo a raccontarci, a con-versare con Lui la nostra vita, le nostre speranze, le nostre ferite. E’ necessaria una lunga, intensa, lenta intimità col Signore. Inizia così il nuovo percorso nel discepolato, che era cominciato con la chiamata dei primi quattro e poi di Levi. Ora si tratta di stringere i denti per affrontare l’ostacolo per eccellenza, la durezza del cuore: i suoi condizionamenti, pregiudizi, omologazioni. Con-versiamo con Lui oggi il nostro pianto, le nostre ferite, e vivremo l’incontro profondo con Lui, l’incontro della vita.

 

 

SABATO 23 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Santa Emerenziana, martire; San Giovanni l’Elemosiniere.

Una scheggia di preghiera:

 

INSEGNACI, GESU', A CERCARE IL VERO BENE DEGLI ALTRI.

 

HANNO DETTO: Il pericolo più grave non è la bomba atomica, ma la possibilità che l'uomo perda il gusto della vita. (Tehillard de Chardin)

SAGGEZZA POPOLARE: L'isolamento è impoverimento. (Proverbio Tedesco)

UN ANEDDOTO: Il 1°agosto 1137 muore il re di Francia Luigi VI, morto probabilmente per la sua ghiottoneria che lo aveva reso obeso e che gli aveva fatto attribuire il soprannome di “Grosso”. Fu però un buon re e un ottimo amministratore. Sul letto di morte disse a suo figlio che gli avrebbe succeduto con il nome di Luigi VII: “Ricordatevi, figlio mio, che essere re non è che una carica pubblica, della quale voi renderete conto rigoroso a Dio, il solo che possa disporre degli scettri e delle corone.”.

PAROLA DI DIO: Eb 9,2-3.11-14; Sal 46; Mc 3,20-21

 

Vangelo   Mc 3, 20-21

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé». Parola del Signore

 

“I SUOI, USCIRONO PER ANDARE A PRENDERLO, POICHE’ DICEVANO: È FUORI DI SÉ”.

Nella vita sono tante le occasioni di amarezze e sofferenze profonde. Gesù non ce lo ha mai nascosto, e non ci ha neppure illusi dicendoci che con Lui la vita sarebbe diventata facile, anzi, ricordandoci che “il discepolo non è più del Maestro”, e parlandoci di quella croce da prendere per seguirlo, è stato chiaro con noi. E una delle amarezze più grandi che Lui ha subito è quella dell’incomprensione dei suoi cari. Qui sono proprio i parenti, i familiari che vengono per portarlo via dalla sua missione, in seguito saranno gli apostoli a non comprenderlo. E quello che fa ancora più male e denuncia la più assoluta incomprensione è che questi parenti lo fanno con le più buone intenzioni: la folla distrugge Gesù, non ha neanche tempo di mangiare, i capi che lo hanno già puntato, prima o poi gli faranno del male. La storia si ripete anche per noi. Quale amarezza quando è proprio la persona cara, quella con cui hai condiviso le cose più intime che non ti capisce, che ti dà del matto e che, qualche volta, ti tradisce. Ad esempio, quanti giovani uccisi nella loro fantasia da regole familiari ferree, o da genitori che vogliono il figlio a propria immagine e somiglianza, quante forme di potere occulto esercitare per ‘la salvaguardia del buon nome’, per la bella figura. Quante persone fatte passare per ‘matte’ solo perché l’amore per Dio le spingeva a compiere cose che altri non avrebbero mai fatto. A quasi tutti i santi è successo questo (ma saranno matti loro che erano felici o noi che siamo ‘equilibrati’, ma sempre arrabbiati?). Pensate: quel prete si interessa ai drogati, ai barboni, ce li porta sotto casa? Cerchiamo di farlo passare per matto, mettiamo su la nomea che è uno che frequenta certi giri. insinuiamo che, forse, anche lui; quel gruppo ecclesiale, invece di trovarsi a parlare, a pregare, ha fatto scelte di servizio precise: “Ci danno fastidio, rovinano il buon nome della parrocchia: estraniamoli, tagliamo loro i ponti, lasciamoli morire di morte naturale”. Intendiamoci bene: Gesù non vuole insegnarci la pazzia come metodo; seguire Gesù non significa esaltarsi religiosamente al punto da perdere il senso della realtà, ma significa anche prendere sul serio la proposta di Cristo. Gesù si lascia “mangiare” dalle folle, come continuerà a farsi mangiare nell’Eucarestia. Il credente che vuol seguirlo sa di andare contro la mentalità del mondo e sa che troverà la persecuzione magari proprio da chi gli è più vicino, ma ha talmente nel cuore Gesù che anche in quel momento, soffrendo, è interiormente sereno.

 

 

DOMENICA 24 GENNAIO: 3^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco di Sales; San Feliciano da Foligno.

Una scheggia di preghiera:

 

NON NOI ABBIAMO SCELTO TE MA TU HAI SCELTO NOI.

 

HANNO DETTO: Dio è sempre in festa e noi non ce ne accorgiamo. (Enzo Bianchi)

SAGGEZZA POPOLARE: Tanto la grossa torcia che il cerino, finiranno per ridursi al lumino.

UN ANEDDOTO: Madre Teresa di Calcutta ha avuto la grazia di una mamma profondamente cristiana. Il fratello Lazzaro ne parla così: «Nostra mamma era una donna forte, dalla tempra di acciaio. Ma allo stesso tempo era umile, generosa, cordiale, amante dei poveri e profondamente religiosa. Si preoccupava molto della nostra educazione, che sapeva impartirci più con i fatti che con le parole. Era molto ordinata e amava la disciplina. Ma ciò che più risaltava in lei era la religiosità. Tutte le sere ci invitava a pregare. Durante il mese di maggio andavamo tutti i giorni in Chiesa per la recita del Rosario e a ricevere la benedizione eucaristica». Quando Teresa confidò a sua madre la decisione di farsi missionaria, si chiuse nella sua stanza per 24 ore. Non c’è dubbio che pregasse e versasse anche molte lacrime, perché sapeva che sua figlia sarebbe partita per sempre e non l’avrebbe più rivista, come di fatto accadde. Quando uscì dalla stanza disse alla figlia: «Va bene, figlia mia, va’, ma sta’ attenta di essere soltanto di Dio e di Cristo. Metti la tua mano nella sua e non lo abbandonare mai nel tuo cammino».

PAROLA DI DIO: Gn 3,1-5.10; Sal 24; 1Cor 7,29-31; Mc 1,14-20

 

Vangelo Mc 1, 14-20

Dal vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore

 

“GESU’, PASSANDO LUNGO IL MARE DI GALILEA VIDE SIMONE E ANDREA…E DISSE LORO: SEGUITEMI, VI FARO’ PESCATORI DI UOMINI. E SUBITO, LASCIATE LE RETI LO SEGUIRONO”.

Poche righe ed è tratteggiato il mistero della chiamata: Dio vuole avere bisogno degli uomini; Dio cerca gli uomini; se l’uomo risponde Dio trasforma l’uomo e lo fa suo testimone. E questo non solo per le chiamate particolari, per le vocazioni sacerdotali o religiose, ma per ogni uomo: proviamo a ripercorrere le tappe di questo cammino vocazionale che Gesù rivolge oggi anche a ciascuno di noi. “Passando lungo il mare di Galilea”. Noi possiamo essere partiti alla ricerca della verità, del senso della nostra vita, ma prima di noi è partito Dio. E Dio ci cerca là dove noi siamo. Cristo si è incarnato per venire a cercarci nella nostra umanità. Per noi da soli sarebbe impossibile giungere a Dio, ma a Dio non solo è possibile giungere a noi, ma è quello che Lui vuole e fa in continuazione. “E vide Simone e Andrea mentre gettavano le reti in mare”. A me piace molto che il contesto di questa chiamata non sia la solennità del Tempio, il silenzio di un monastero, ma avvenga ‘sul posto di lavoro’, tra reti, barche, puzza di pesce e di sudore umano, speranze di poveri uomini che cercano di lavorare per sbarcare il lunario: Dio oggi mi vede al computer, al mercato, sul tram. Il suo sguardo è uno sguardo non del curioso, è uno sguardo di affetto, penetra nel cuore, conosce profondamente pregi e limiti.

“E disse loro…”. Lo sguardo si trasforma in parola e la parola è un invito che ha quasi il tono di un ordine. Non l’ordine di chi comanda, ma l’ordine di chi ama. Ecco come leggere anche il tuo Vangelo con le sue pagine a volte difficili: è la Parola potente di uno che mi indica la strada, ma che lo fa solo perché mi ama e vuole il mio bene. “E subito, lo seguirono”. Chi vuol essere suo discepolo deve affidarsi. Ci vien chiesto di affidarci a Gesù, anche se non sappiamo ancora bene dove questo ci condurrà. Gesù non ci dice tutto per filo e per segno, non ci risolve immediatamente tutti i problemi, non ci dà la lista dettagliata delle sue esigenze, ci chiede solo di andargli dietro, di vedere come fa Lui. “Lasciate le reti”.  Ogni sequela richiede anche un distacco. Se vuoi andare dietro a Cristo devi lasciare qualcosa. Ma l’accenno non vien posto tanto sul lasciare, quanto sul seguire. Discepolo non è uno che ha abbandonato qualcosa, è uno che ha trovato Qualcuno.

 

 

LUNEDI’ 25 GENNAIO: CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

Tra i santi ricordati oggi: Santa Elvira, Vergine e Martire; San Poppone, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

OGNI GIORNO CONVERTICI A TE, SIGNORE.

 

HANNO DETTO: Il segreto della felicità è farsi portare dal Signore. (Papa Giovanni XXIII)

SAGGEZZA POPOLARE: L'uomo è la medicina più efficace per l'uomo. (Proverbio Africano)

UN ANEDDOTO: Raccontava Padre Gheddo:

“Conosco una suora di clausura, cara amica da tanto tempo. Adesso ha quasi quarant’anni, è stata insegnante di lettere in una scuola media di Milano, da otto anni è in monastero. Le ho detto: «Chissà quanto le è costato, sorella, abbandonare tutto, famiglia, studi, possibilità di sposarsi, per segregarsi qui, sola col Signore». Mi ha dato una bellissima risposta: “Padre, all’inizio mi è costato molto, perché conoscevo bene quel che perdevo, ma ignoravo quello a cui andavo incontro. Il mio è stato un atto di fede, cioè di fiducia totale nel Signore. Ho pensato: se lui è il mio tesoro, debbo dargli tutta me stessa. Oggi lo ringrazio continuamente per la scelta fatta, perché ho trovato tanta felicità.”

PAROLA DI DIO: At 22,3-16 opp. At 9,1-22; Sal 116; Mc 16,15-18

 

Vangelo Mc 16,15-18 

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, (Gesù apparve agli Undici) e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Parola del Signore

 

“ANDATE IN TUTTO IL MONDO”

Non una ma molte conversioni caratterizzano il percorso dell’uomo che cerca sé stesso, che incontra Dio. San Paolo ci viene proposto come modello di questo accidentato percorso che siamo chiamati a ripetere con intelligenza e creatività. La conversione è il passaggio da una condizione ad un’altra, un gesto di adesione dell’intelligenza fatto con forza e, spesso, a costo di fatica e di lotta interiore. San Paolo era già credente, fin troppo. Accecato dalla sua passione, non riusciva a vedere che il suo zelo era diventato inaccettabile fanatismo. Quando parliamo di conversione, quindi, non intendiamo anzitutto il passaggio dell’ateo alla fede, ma del credente alla fede corretta. E questa conversione caratterizza la Chiesa, semper reformanda, sempre in riforma per adeguare il proprio stile di vita alle esigenze del Vangelo. Oggi, quindi, celebriamo la fatica della nostra conversione, il cammino che dobbiamo continuamente fare, senza scoraggiarci. La conversione sulla via di Damasco, per Paolo, non fu che l’inizio di una vita nuova in cui dovette affrontare numerosi cambiamenti. Eppure, alla fine del suo entusiasmante, sofferto e tormentato percorso, libero, si consegnò completamente a Cristo.

 

 

MARTEDI’ 26 GENNAIO: SS. TIMOTEO e TITO VESCOVI, DISCEPOLI DI S. PAOLO - Memoria

Tra i santi ricordati oggi: Santa Paola Romana.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, IN MEZZO ALLE PROVE, TU NON CI ABBANDONI.

 

HANNO DETTO: L'essere umano non può imparare ad amare in virtù di una serie di istruzioni, ma in rapporto della tenerezza di cui è oggetto. (Mary Montagu)

SAGGEZZA POPOLARE: Amare ed essere amato è come sentire il sole da tutte e due le parti.

UN ANEDDOTO: Evangelista Zinanni, 58 anni, vedovo da quasi dieci anni e con tre figli maggiorenni e “sistemati”, è diventato religioso somasco, dopo un anno di noviziato trascorso in Puglia. Giustificata è stata l’emozione per lui e per tutti quelli che hanno partecipato alla celebrazione. Evangelista ha colto nello svolgersi delle vicende della vita la chiamata giunta in una inconsueta “ora nona” della giornata. E non ha potuto dire di no. Troppo facile per tutti, ma non meno vero, e stato ripetere, il giorno della professione, che “non è mai troppo tardi»» per seguire il Signore.

PAROLA DI DIO: 2Tm 1,1-8 opp. Tt 1,1-5; Sal 95; Lc 10,1-9

 

Vangelo Lc 10,1-9 

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». Parola del Signore

 

“VI MANDO COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI”

Affascinante quel "agnelli in mezzo ai lupi". Perché se confrontato con la finale del brano "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico" non significa che si è mandati allo sbaraglio ma che l'agnello nasconde una potenza inusuale nella sua debolezza. I 72 discepoli infatti sono mandati a due a due. Non solo perché testimoni credibili perché "vale la testimonianza di due" ma perché in quel due si cela il germe della comunità, il seme della Chiesa: e di fronte ad essa gli inferi non prevarranno. Perché nella fragilità di quei due, come per i discepoli di Emmaus, icona della Chiesa nascente, c'è tutta la potenza del Cristo, che solo Lui ha vinto il mondo. Agnelli, certo, deboli, perché è vero ma non soli. Ravviviamo perciò i nostri rapporti di comunione e sfuggiamo ogni individualismo e solitudine narcisistica: avremo tutta la potenza che vince il mondo.

 

 

MERCOLEDI’ 27 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Santa Angela Merici; Santa Devota; San Lupo, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, SIGNORE, RISCHIARE È RISCHIARE SUL SICURO.

 

HANNO DETTO: In India la gente muore per inedia fisica, altrove sta morendo per inedia di sentimenti (Santa Teresa di Calcutta)

SAGGEZZA POPOLARE: Dove tutto è fracasso, niente è idea.

UN ANEDDOTO: Un giorno un uomo pascolava il suo asinello, in un prato, quando scorse da lontano due brutti figuri, che immaginò intenzionati a rubar l’asino e disse, a questi, nell’orecchio: — Fuggi, che vogliono prenderti! — Forse mi metteranno due basti? — Non credo. — Allora, cosa m’importa di cambiar padrone?

PAROLA DI DIO: Eb 10,11-18; Sal 109; Mc 4,1-20

 

Vangelo Mc 4,1-20  

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in sé stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno». Parola del Signore

 

“ECCO, IL SEMINATORE USCÌ A SEMINARE.”

Il seminatore ha rischiato tutto e ora comincia a tremare: gli uccelli, il sole, i rovi … inizia a sentire il fallimento, il rischio del fallimento è sempre presente nella nostra vita. È importante scrutare dentro e fuori di noi, per scoprire la presenza di strade indurite, terreni sassosi e rovi, cioè tutto ciò che può rendere la nostra esistenza arida e senza frutti. Però se il seminatore non buttasse via il seme, non avrebbe da vivere. Così la vita, se tu la tieni, sei morto. La vita è dono e proprio in quanto dono è fecondo e fruttifica. Senza uscire a gettare il seme sicuramente non si incontrerebbero difficoltà ma si resterebbe senza nulla. Invece, quando si semina si incontrano difficoltà ma il frutto sarà un frutto insperato, al di là di ogni difficoltà. Perché? Perché il bene che semini nella tua esistenza non resta mai senza frutto.

 

 

GIOVEDI’ 28 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa; San Pietro Nolasco.

Una scheggia di preghiera:

 

MANIFESTA, SIGNORE, IL TUO AMORE NELLA MISERICORDIA.

 

HANNO DETTO: La bellezza è gradita agli occhi. Ma la tenerezza affascina l'animo (Voltaire)

SAGGEZZA POPOLARE: L' uomo supera l'animale con la parola; ma col silenzio supera sé stesso.

UN ANEDDOTO: Uno degli amici di Tommaso Moro, cancelliere d’Inghilterra, era un grande giocatore di azzardo, un baro, e Moro era solito dirgli che ormai era tempo di cambiar vita, di pensare all’anima sua: — Oh! io vincerò sempre alla fine — era l’eterna risposta agli inviti di Tommaso Moro.

— Ma se tu morissi improvvisamente, senza aver tempo di chiamare un prete — Posso rischiare anche questo; la fortuna mi ha sempre aiutato. Quando sarò in punto di morte dirò due semplicissime parole che mi gioveranno a salvarmi. Avrò sempre tempo o almeno un po’ di fiato per poter dire così: «Signore, perdonami». E sarò perdonato. Un giorno tutti e due stavano tornando a casa a cavallo e i loro cavalli, erano nervosi mentre attraversavano il ponte di Londra. Il cavallo dell’amico all’improvviso si impennò e scaraventò il cavaliere con la testa contro il parapetto di pietra del ponte. Mentre veniva lanciato in aria il baro ebbe tempo per dire due parole: “Che diavolo!” e mori sul colpo.

PAROLA DI DIO: Eb 10,19-25; Sal 23; Mc 4,21-25

 

Vangelo Mc 4,21-25    

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Parola del Signore

 

“VIENE FORSE LA LAMPADA PER ESSERE MESSA SOTTO IL MOGGIO O SOTTO IL LETTO?”

Gesù ci stimola alla responsabilità. Non basta semplicemente ascoltare, accogliere, ricevere …è necessario collaborare con il messaggio ricevuto per farlo fruttificare. L’amore universale di Dio deve essere universalmente conosciuto. Però come ogni lampada abbiamo bisogno ogni giorno di olio nuovo per continuare ad ardere, il movimento deve essere duplice: ascoltare e illuminare. Da una parte, restare sempre aperti all’ascolto, il quale va fatto con discernimento, non ogni parola è Parola di vita. Anche nell’ascolto bisogna essere selettivi per ascoltare parole di vita e non di morte. Dall’altra parte, siamo chiamati ad essere luce, ad illuminare altri per non disperdere l’olio che riceviamo. Comunichiamo la vita e l’amore che ci sono donati, condividiamo con parole di vita la nostra vita di fede. Facciamo luce alla bellezza che circonda nel mondo e negli altri per mostrarla sempre chiaramente.

 

 

VENERDI’ 29 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Costanzo, Vescovo; San Valerio, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, NEL TUO AMORE, MI HAI COLMATO DI TANTI TUOI BENI.

 

HANNO DETTO: Le parole che un padre dice ai figli nell'intimità della casa, nessun estraneo le sente al momento ma alla fine la loro eco raggiungerà i posteri. (Johann P. Richter)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi da troppo tempo alla maschera, finisce col farla diventare faccia.

UN ANEDDOTO: QUADRI REALISTICI

Un collezionista di quadri ordinò al pittore Tantara, una veduta nella quale doveva figurare una chiesa e qualche persona. Il pittore eseguì il quadro, ma non vi dipinse alcuna figura umana. Il cliente, appena ebbe osservato l’opera, disse: — Vi siete dimenticato di metterci le persone. — Signore, guardate bene, la porta della chiesa è ancora aperta e la gente è andata alla Messa. - Benissimo. Allora comprerò il quadro, quando la gente sarà uscita.

PAROLA DI DIO: Eb 10,32-39; Sal 36; Mc 4,26-34

 

Vangelo Mc 4,26-34  

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga, e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa. Parola del Signore

 

COME UN UOMO CHE GETTA IL SEME SUL TERRENO; DORMA O VEGLI, DI NOTTE O DI GIORNO, IL SEME GERMOGLIA E CRESCE.”

Gesù racconta ciò che desidera per noi, ciò che ha nel cuore, usando delle immagini. Racconta un sogno che è verità semplice e sempre visibile… a chi sa guardare!

Dice: “ho visto come cresce il seme … silenzioso, umile, tenace. Ho visto l’effetto meraviglioso dello stelo e della spiga che pian piano giunge a maturazione, gonfia di chicchi. Ho visto gli occhi pieni di misteriosa meraviglia del contadino e la gioia nelle sue mani che raccolgono i chicchi maturi perché diventino pane per la fame dell’uomo. Ecco, così desidero la vita per voi: una vita semplice, umile che pian piano si trasforma in spiga gonfia di chicchi maturi per dare pane a chi ha fame”. È il desiderio di Gesù, è la via del Regno che si fa strada nella nostra storia.

 

 

SABATO 30 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Adelmo; Santa Giacinta; Santa Martina, Martire.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', RISVEGLIA LA NOSTRA FEDE.

 

HANNO DETTO: A modo mio ho bisogno di carezze anch'io. (Lucio Dalla)

SAGGEZZA POPOLARE: Il sogno è come il sentiero di campagna: non c'era... è passata tanta gente e la strada s'è fatta.

UN ANEDDOTO: Gioacchino Rossini amava teneramente i suoi genitori.

«Posso comprendere — diceva —senza scusarla, la freddezza verso i genitori nei figli dei ricchi che non si levarono il pane di bocca per loro; ma nei figli dei poveri la freddezza sarebbe mostruosità orribile. A sua madre, da ragazzo, consegnava puntualmente i suoi piccoli guadagni. A settant’anni non stette più in sé dalla gioia quando seppe che nella Villa Barbaia a Posillipo era stato ritrovato il ritratto di sua madre. La sera del 27 marzo 1827, alla prima del «Mosè» all’Opera» di Parigi, fu chiamato al proscenio. Lo si dovette trascinare; mentre ringraziava, con gli occhi lucidi di lagrime ripeteva piano: «Ma lei non c’è più». Sua madre, Anna Rossini, era morta un mese prima.

PAROLA DI DIO: Eb 11,1-2.8-19; Cant. Lc 1,68-75; Mc 4,35-41

 

Vangelo Mc 4,35-41  

Dal Vangelo secondo Marco

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore

 

“GESÙ STAVA A POPPA, SUL CUSCINO, E DORMIVA”

L’episodio di Gesù che dorme mentre c'è tempesta sul lago mi sembra possa leggersi attualizzandolo alle tante situazioni odierne. La Chiesa va male, il mondo va male, noi stiamo male e Gesù che fa? Dorme! Ma è Lui che dorme o la nostra fede che si è addormentata?

Infatti, basta un po’ di fede degli Apostoli (stimolata da una buona dose di paura) a svegliare Gesù e a far sì che la tempesta sia sedata. Il sonno di Gesù mi sembra diventi anche segno della confidenza e fiducia in Dio che ciascuno di noi dovrebbe avere. Se veramente avessimo fiducia in Dio che si prende cura del seme gettato nella terra, quanta agitazione in meno! Un sacerdote da me conosciuto, che ha sempre dato tutto sé stesso ma non ha mai perso la serenità, mi diceva: “Sai quanto mi rende sereno sapere che il mondo non sono io a salvarlo, ma lo ha salvato Lui, nonostante me.”

 

 

DOMENICA 31 GENNAIO: 4^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni Bosco; San Giulio e Giuliano; San Gimignano, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

ALLONTANA DA NOI, SIGNORE OGNI FORMA DI MALE E IL MALIGNO.

 

HANNO DETTO: Per capire l'ammalato, bisogna ascoltare le sue lacrime fino in fondo all'anima. (Eugenio Borgna)

SAGGEZZA POPOLARE: Il vero compenso non è ciò che il lavoro ci permette di guadagnare, ma ciò che ci permette di essere.

UN ANEDDOTO: Artur Rodzinski, celebre direttore della New York Philharmonic Orchestra, una volta dichiarò: “Nella nostra orchestra ci sono uomini di varie nazionalità, diversi per tipo e per temperamento. Abbiamo imparato a dimenticare le simpatie e antipatie e le diversità di carattere per amore della musica, alla quale abbiamo dedicato la vita. A volte mi domando se i problemi del mondo non si possano risolvere sulla base di una simile armonia”.

PAROLA DI DIO: Dt 18,15-20; Sal 94; 1Cor 7,32-35; Mc 1,21-28

 

Vangelo Mc 1, 21-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. Parola del Signore

 

CHE VUOI DA NOI, GESÙ NAZARENO? SEI VENUTO A ROVINARCI?”

Diciamoci la verità: di fronte a molte scelte e situazioni della vita in cui ci sentiamo in colpa viene anche a noi da rivolgere a Gesù questa domanda: "Che c’entri con noi, Gesù Nazareno?". Si, ha ragione l'indemoniato: "tu sei venuto a rovinarci!". Si, Gesù è venuto a rovinare il nostro perbenismo interessato, è venuto a rovinare il nostro doppiogiochismo nei rapporti, è venuto a rovinare il cercare il nostro interesse, è venuto a rovinare il nostro imporci narcisistico, è venuto a rovinare i nostri ricatti psicologici per tenere in pugno le relazioni a nostro beneficio... Di fronte a Lui non possiamo più nasconderci, siamo costretti a giocare a carte scoperte e fare una scelta definitiva: o far "tacere" le voci che ci popolano e ci trascinano nel baratro dell'egoismo e seguire Lui oppure continuare come prima sapendo di aver perso l'occasione della nostra vita. Chiediamo aiuto alla forza del suo Amore per sconfiggere il demone del nostro "io" antropofago e liberare così le nostre energie più belle, troppo spesso coperte dalle macerie del nostro mondo interiore.

 

Diciamoci la verità: di fronte a molte scelte e situazioni della vita in cui ci sentiamo in colpa viene anche a noi da rivolgere a Gesù questa domanda: "Che c’entri con noi, Gesù Nazareno?". Si, ha ragione l'indemoniato: "tu sei venuto a rovinarci!". Si, Gesù è venuto a rovinare il nostro perbenismo interessato, è venuto a rovinare il nostro doppiogiochismo nei rapporti, è venuto a rovinare il cercare il nostro interesse, è venuto a rovinare il nostro imporci narcisistico, è venuto a rovinare i nostri ricatti psicologici per tenere in pugno le relazioni a nostro beneficio... Di fronte a Lui non possiamo più nasconderci, siamo costretti a giocare a carte scoperte e fare una scelta definitiva: o far "tacere" le voci che ci popolano e ci trascinano nel baratro dell'egoismo e seguire Lui oppure continuare come prima sapendo di aver perso l'occasione della nostra vita. Chiediamo aiuto alla forza del suo Amore per sconfiggere il demone del nostro "io" antropofago e liberare così le nostre energie più belle, troppo spesso coperte dalle macerie del nostro mondo interiore.

     
     
 

Archivio