Archivio

 

 

 

 

 

 

 

SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

http://digilander.libero.it/don_franco_web

a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

GENNAIO  2017

 

 

DOMENICA 1 GENNAIO: MARIA SANTISSIMA, MADRE DI DIO

Tra i santi ricordati oggi: San Fulgenzio, vescovo; Santa Franca; San Guglielmo da Volpiano.

Una scheggia di preghiera:

 

IL SIGNORE CI BENEDICA E PROTEGGA OGNI GIORNO DI VITA.

 

HANNO DETTO: «Ogni uomo, dopo l’Incarnazione del verbo, è un apprendista della santità». (Luca Estang)

SAGGEZZA POPOLARE: Solo lo stolto percorre correndo il cammino della vita senza soffermarsi ad osservare le bellezze del creato.

UN ANEDDOTO: Benedizione: Questo nuovo anno sarà per te una benedizione se saprai benedire il tempo che ti verrà donato. Se saprai essere una benedizione per il tuo vicino. Benedetto sarà il tuo volto se sarà bagnato da lacrime altrui. Benedette le tue mani se sapranno accarezzare e donare pace. Benedette le tue labbra se sapranno dire parole d'amore. Benedetti i tuoi occhi se sapranno meravigliarsi della bellezza. Benedette tutte le tue cose se non offenderanno i poveri. Benedetti i tuoi piedi se sapranno condurti verso chi è solo. Benedetto il tuo cuore se saprà scoprire Dio ogni giorno. Benedetta la tua casa se le sue porte saranno aperte per condividere. Benedetta sarà la tua vita se saprai ringraziare Dio per ogni cosa.

PAROLA DI DIO: Nm 6,22-27;Sal 66 (67); Gal 4,4-7; Lc 2,16-21

 

VANGELO Lc. 2, 16-21

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, i pastori andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo il nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

 

“MARIA, DA PARTE SUA, SERBAVA TUTTE QUESTE COSE MEDITANDOLE NEL SUO CUORE”.

Il Vangelo della festa di Maria Madre di Dio  è una parte del Vangelo del Natale. E questo è già significativo. Il bambino e la madre non sono separabili. Nel Vangelo di oggi la Madre è ricordata con discrezione, come sempre. La Madre è all'ombra del Figlio. Davanti a questi eventi, Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. Lo stupore di Maria si distingue dallo stupore generale. Anche Maria sente le parole («tutte queste parole»), che spiegano l'evento che ella stessa vede e vive. Parole che ella custodisce nel suo cuore, dentro di sé. Le parole, che in altri suscitano stupore, in lei si fanno ascolto consapevole, pensoso e intelligente: il cuore indica tutto questo. Il verbo custodire – è il solo verbo all'indicativo e che, perciò, regge tutta la frase – non dice semplicemente il ricordare, ma sottolinea la cura e l'attenzione, come quando si ha fra le mani una cosa preziosa. L'ascolto interiore di Maria è prolungato, non di un solo momento,  e  il custodire di Maria non è un conservare passivo, inerte, bensì un custodire attivo e vivo, che collega e confronta una cosa con l'altra cercando di comprendere la logica profonda, la direzione e la verità di cose che possono sembrare slegate o addirittura in contrasto fra loro. L'ascolto di Maria diventa dunque un'interpretazione vera e propria che fa luce sul mistero di Gesù. Maria non è solo la Madre di Gesù, ne è anche la più profonda interprete.

 

 

LUNEDI’ 2 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santi Basilio e Gregorio Nazianzeno; Sant’ Adalardo di Corbie.

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI, SIGNORE, L'UMILTA' DEL CUORE.

 

HANNO DETTO: La vita è come l’acqua del mare: agitata, sgradevole a bersi; ma sorregge coloro che remano. (René Bazin)

SAGGEZZA POPOLARE: "Il sole attraversa i confini del tempo e laggiù nessuna freccia di uomo maligno può raggiungerlo". (Proverbio Bororo).  

UN ANEDDOTO: Si presentò un giorno alla corte del principe Huan un giocoliere che si disse lieto di esibirsi davanti al signore per alleviarne gli impegni e gli affanni. Il principe acconsentì e il giocoliere diede prova delle sue doti: camminò su altissimi trampoli, eseguì un'ardita serie di salti e capriole, lanciò spade e coltelli con rara maestria. Il signore rimase stupito da tanta abilità e, essendosi divertito, compensò il giocoliere con un sacco di monete. Il giorno dopo la notizia arrivò alle orecchie di un altro giocoliere, che si presentò subito a corte. Ma il principe lo fece arrestare e rinchiudere in prigione. Alle lamentele di costui rispose:  Il primo giocoliere è venuto per procurarmi diletto, senza sapere se l'avrei compensato o meno. Tu invece sei venuto solo per averne un guadagno. E lo tenne in prigione per un mese.

PAROLA DI DIO: 1Gv 2,22-28; Sal 97 (98); Gv 1,19-28

 

VANGELO Gv 1, 19-28

Dal vangelo secondo Giovanni.

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei tu?".

Egli confessò e non negò, e confessò: "Io non sono il Cristo". Allora gli chiesero: "Che cosa dunque?

Sei Elia?".

Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?".

Rispose: "No". Gli dissero dunque: "Chi sei?

Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?".

Rispose: "Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia". Essi erano stati mandati da parte dei farisei. Lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?".

Giovanni rispose loro: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo". Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore

 

“IO SONO VOCE DI UNO CHE GRIDA NEL DESERTO: PREPARATE LA VIA DEL SIGNORE”

Il Battista non si prende per Dio, non ha nessun delirio di onnipotenza! Non così il nostro mondo: adolescenzialmente ci sentiamo travolti dal delirio di onnipotenza: devi riuscire, affermarti, valere. Manipoliamo geneticamente la vita, cambiamo il corso della natura, la scienza ci fa credere di essere onnipotenti. Non ci prendiamo tutti, forse, un po' per Dio? Giovanni Battista no, non gli importa. Non approfitta neppure della sua posizione per giocare a fare il profeta. Sa che è "voce". Parla, dice, prepara. Un po' pochino, non è vero? Nel nostro mondo superefficiente, in cui la validità della persona si misura dalla sua produttività, il Battista sarebbe considerato un eccentrico, un fannullone, un poco di buono.

 

 

MARTEDI’ 3 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Genoveffa, vergine; San Fiorenzo, vescovo; Sant’Antero, papa.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU' TU SEI L'AGNELLO IMMOLATO PER NOI.

 

HANNO DETTO: «La verità che non sia caritatevole, procede da una carità che non è veritiera». (san Francesco di Sales)

SAGGEZZA POPOLARE: "La menzogna fa bere una prima volta. Non lascia bere una seconda". (prov. Tuareg)

UN ANEDDOTO: Di parole si può vivere ma anche morire: Hai notato che tua moglie ha un difetto quando parla? No, quale? Ogni tanto si ferma per respirare.

PAROLA DI DIO: 1Gv 2,29-3,6; Sal 97 (98); Gv 1,29-34

 

VANGELO Gv 1, 29-34

Dal vangelo secondo Giovanni.

In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele". Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio". Parola del Signore

 

“ECCO L’AGNELLO DI DIO”.

Giovanni Battista ci presenta Gesù come l’Agnello di Dio, noi nella messa ripetiamo le stesse parole chiedendo a questo agnello immolato di aver misericordia e pietà di noi. Proviamo a capire attraverso la Bibbia alcuni significati profondi di questo titolo che noi rivolgiamo a Gesù. Innanzitutto l’agnello è la ricchezza del pastore. Un popolo che in gran parte si dedicava alla pastorizia come Israele era un popolo legato ai suoi greggi. Gesù quindi è il dono di Dio, l’agnello che rivitalizza il gregge, che dà nuova speranza ai pastori e al popolo. L’agnello poi è un animale pacifico non è carnivoro, non ha artigli, non si impone e Gesù viene nel mondo proprio con queste caratteristiche, viene a proporre amore e non violenza per il potere, non si impone ma chiede di essere accolto per portarci i suoi doni. L’agnello poi nella Bibbia era stato figura del servo di Dio che si lascia condurre come un agnello innocente al supplizio. E Gesù per dirci il suo amore accetterà  di essere ucciso come quegli agnelli che venivano offerti in sacrificio a Dio. Ancora, l’agnello pasquale è quello che con il suo sangue apposto sugli stipiti delle case ha salvato i primogeniti di Israele dall’angelo della morte ed è servito come pasto di sostentamento prima del lungo viaggio della liberazione dalla prigionia Egiziana e Gesù ha offerto il suo sangue per noi e si fa cibo nell’Eucaristia per il nostro cammino verso il Regno definitivo. E nel libro dell’Apocalisse, Giovanni ci presenta l’agnello seduto a fianco di Dio, con tutta la potenza che viene da Lui, che a sua volta si fa ancora pastore per condurci verso la gloria eterna. Ecco in breve come con una parola la Bibbia riesce a tratteggiarci chi sia Gesù, Colui che è venuto e viene per la nostra salvezza.

 

 

MERCOLEDI’ 4 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Celso, vescovo; Santa Elisabetta di Seton.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, ACCOGLIMI OGGI E SEMPRE A CASA TUA.

 

HANNO DETTO: «Come Eva è stata formata dal costato di Adamo addormentato, così la Chiesa è nata dal cuore trafitto di Cristo, morto sulla Croce». (sant’Ambrogio)

SAGGEZZA POPOLARE: La pazienza è potere: con il tempo e la pazienza, il gelso si tramuta in seta. (saggezza Orientale)

UN ANEDDOTO: Se guardi una persona mentre dorme non potrai più odiarla. L'uomo nasce tenero e fragile, muore duro e forte. Tutti gli esseri nascono teneri e delicati, muoiono rinsecchiti e scarni. Per questo ciò che è duro e forte è compagno della morte, ciò che è tenero e fragile è compagno della vita.

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,7-10; Sal 97 (98); Gv 1,35-42

 

VANGELO Gv 1, 35-42

Dal vangelo secondo Giovanni.

In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!".

E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?".

Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)". Parola del Signore

 

“RABBI’ DOVE ABITI?”. DISSE LORO: “VENITE E VEDRETE”.

“Dove abiti, Signore?”.

Da sempre l’uomo ha cercato Dio. Le religioni stesse sono il segno di questa ricerca. Ma l’uomo, che pur ha nel cuore questa ‘sete di Dio’, da solo non riuscirebbe ad incontrarlo. Ecco, allora, Dio che cammina verso l’uomo e che pur rimanendo mistero inaccessibile, attraverso Gesù prende volto. Se voglio conoscere Dio devo andare “a casa di Gesù”. Non abbiamo paura a frequentarlo. Molto stupidamente noi pensiamo che Dio è troppo grande e troppo buono per interessarsi delle nostre miserie, delle nostre quotidianità: “Che cosa vuoi che interessi ad un Dio che abbraccia i millenni e l’universo intero di questa minuscola unità tra sei-otto miliardi di uomini che sono io?”

Ma proviamo a pensarci. Non è forse Lui che ci invita a casa sua per ‘vedere’ e non è forse Lui a cui sta più a cuore l’unica pecora smarrita piuttosto che le “novantanove che sono al sicuro” a farci comprendere che il suo cuore è simile al nostro? Diceva Romano Guardini che noi non siamo capaci di rappresentarci Dio sufficientemente umano. E invece sarebbe logico: da dove, infatti, se non da se stesso, Dio avrebbe tratto ispirazione per forgiare il cuore umano?

I piccoli, i bambini, coloro che amano: ecco chi lo comprende. Essi, infatti, sono al di sopra del calcolo piccino e interessato e sanno cogliere fino in fondo la profonda umanità di Gesù. Quasi come a dire: se vuoi comprendere il Dio di Gesù non devi salire le vette dello spirito, ma devi scendere nel profondo del tuo cuore, perché lì è la sua dimora dove Egli ti dice: “Vieni e vedi”.

 

 

GIOVEDI’ 5 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Edoardo, Re; Santa Emiliana; San Simeone, Stilita.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, PRIMA CHE LE PAROLE GIUNGANO ALLA MIA BOCCA, TU LE CONOSCI TUTTE.

 

HANNO DETTO: Quando manca il calore umano nel servire i fratelli, è perché il Diavolo si è accovacciato alla porta della nostra anima. (santa Brigida di Svezia)

SAGGEZZA POPOLARE: Si può portare il bue assetato al fiume, ma, se non sarà lui a bere, morirà. (detto Zen)

UN ANEDDOTO: Due alpinisti scalano una roccia; il primo, perché è di moda; il secondo, per passione. Sentiteli al ritorno: “Cosa ho veduto? — dice il primo — Oh! nulla di speciale: quattro corde, quattro alberi, dei torrenti, dei prati, un cantoncino di cielo e nient'altro!”. E sbadiglia. Dice il secondo: “Cosa ho veduto? Non lo dimenticherò mai più! Rocce, poi ancora rocce, e prati e torrenti e azzurro e sole e cose meravigliose!”. E mentre parla pare che tali meraviglie gli ridano ancora nello sguardo e nell'anima. Quei due dicono la stessa cosa, ma è il modo di dire, diverso. Il primo non invoglia nessuno a tentare una scalata; il secondo invece col suo entusiasmo accenderà la passione della montagna in altri e guiderà proseliti a nuove vette.

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,11-21; Sal 99 (100); Gv 1,43-51

 

VANGELO Gv 1, 43-51

Dal vangelo secondo Giovanni.

In quel tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: "Seguimi". Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth". Natanaèle esclamò: "Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?".

Filippo gli rispose: "Vieni e vedi". Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità". Natanaèle gli domandò:"Come mi conosci?".

Gli rispose Gesù:"Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico". Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!".

Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!".

Poi gli disse: "In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo". Parola del Signore

 

"PRIMA CHE FILIPPO TI CHIAMASSE, IO TI HO VISTO QUANDO ERI SOTTO IL FICO".

Chissà che cosa faceva Bartolomeo di tanto importante, sotto quel fico, se questa rivelazione di Gesù lo porta addirittura alla fede?

Avrà pregato, peccato, dormito?

Certamente era qualcosa di molto personale che è diventata occasione da parte di Gesù per toccargli il cuore. Quello che invece interessa a noi, guardando a questo episodio della vita di Bartolomeo, è vedere il suo cammino di fede. Bartolomeo, come lo definisce Gesù è "un vero israelita" in cui non c’è falsità, cioè è una persona onesta che cerca la verità e che desidera adeguare la sua vita ad essa. Bartolomeo è anche uno che nel suo cammino non pensa di poter fare tutto da solo: accetta l’invito di Filippo che lo porta da Gesù. In questo incontro, poi, è disponibile a lasciarsi toccare sul vivo da Gesù, e quando questo avviene è disponibile all’accoglienza e alla conversione. Anche il nostro cammino di fede, se vuol essere valido, può, muoversi su queste strade: una ricerca sincera, l’umiltà di farci aiutare dai fratelli, la disponibilità a lasciarci toccare e convertire da Gesù.

 

 

VENERDI’ 6 GENNAIO: EPIFANIA DEL SIGNORE

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Epifanio Vescovo, San Macario lo Scozzese.

Una scheggia di preghiera:

 

I TUOI SEGNI, SIGNORE, SIANO LUCE AI NOSTRI PASSI.

 

HANNO DETTO: “Signore, fa che sia una creatura in movimento, come i Magi. Che sia tutto in movimento, non solo nei piedi che camminano ma anche nella mente che ricerca, anche nel cuore che ama trovare Qualcuno. Non mi va di essere un semplice cartello indicatore della strada come i sacerdoti e gli scribi che indirizzano i tre Re, ma non si muovono. Signore, voglio essere una creatura in movimento. La fede e l’amore vivono di passi.” (Padre Pino Pellegrino)

SAGGEZZA POPOLARE: La bugia non ha che una gamba sola, la verità due. (prov. Arabo)

UN ANEDDOTO: Si, si, lo vedo, padroneggi il tuo corpo, elastico come una palla di gomma. Ma...e l'anima?

La curi, almeno quanto il tuo corpo?

PAROLA DI DIO: Is. 60,1-6; Sal. 71; Ef. 3,2-3.5-6; Mt. 2,1-12

 

VANGELO Mt 2, 1-12

Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov'è il re dei Giudei che è nato?

Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo”. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore

 

“ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA, E SIAMO VENUTI PER ADORARLO”.

Il sole, la luna e le stelle... pensate se non sono i primi abbozzi dei nostri disegni di bambini. Quotidianamente presente alle realtà della cultura, i segni del giorno e della notte, direzione da seguire per i naviganti. Anche ai pastori Dio dà un segno, e i magi seguono la stella. A noi, Gesù domanda di vigilare per cogliere i segni, di restare svegli e di tenerci pronti. Ma i segni di Dio non sono solo quelli del cielo e della terra.  Sono quelli che si trovano nell'intimo di ogni uomo e che fanno sì che anche nel cuore della notte, nelle situazioni più cupe della disperazione, bruci un barlume, vacilli una fiamma, germini la speranza. A noi, come per i Magi esserne gli scopritori, esserne i testimoni e gli artigiani, segni di speranza mai estinta.

 

 

SABATO 7 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Carlo da Sezze; San Luciano, Martire, San Raimondo da Penaford, sacerdote.

Una scheggia di preghiera:

 

VENGA IL TUO REGNO.

 

HANNO DETTO: Sul letto di morte uno si pente, ma non si converte. (san Giovanni Vianney)

SAGGEZZA POPOLARE: Esamina ciò che vien detto, non quello che parla. (prov. Arabo)

UN ANEDDOTO: Capriccioso, selvaggio, desideroso di gloria e di potere, vanitoso, prepotente, passionale, donnaiolo, giocatore, facile all’ira. Un soggetto che è meglio non incontrare. Tale era Ignazio di Loyola. Che sia diventato santo è dunque un fatto interessante: vuol dire che c’è speranza per tutti.

PAROLA DI DIO: 1Gv 3,22-4,6; Sal 2; Mt 4,12-17.23-25

 

VANGELO Mt 4, 12-17.23-25

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazareth, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. Parola del Signore

 

“GESÙ SI RITIRÒ NELLA GALILEA E, LASCIATA NAZARETH, VENNE AD ABITARE A CAFARNAO”

Gesù sale a Cafarnao. La conosce bene questa cittadina, Matteo, lui vi abitava e il suo banco delle imposte, lungo la strada, era conosciuto da tutti (anche se guardato con disprezzo visto il mestiere!). Siamo in un territorio pagano e lì Gesù inizia la sua predicazione, dai confini della storia. Dio è sempre così, preferisce i discoli ai bravi ragazzi, invita i primi della classe ad uscire e sporcarsi le mani, obbliga chi lo segue ad andare verso le inquiete frontiere della storia, piuttosto che serrare i recinti delle false certezze della fede. Dio è così, ama il rischio, vuole sporcarsi le mani, parte ad annunciare il Regno là dove nessuno lo aspetta, né lo desidera. E così può-deve diventare la comunità cristiana, capace di uscire dalle chiese per ridare Dio al popolo, per condividere con esso il cammino.  Dio non esordisce con qualche reprimenda morale, con qualche sensato discorso teso a suscitare pentimento e cambiamento di condotta. Lui, lui per primo si offre, si dona, rischia. Dice: "io ti sono vicino, non te ne accorgi?"

Accorgersi significa davvero mollare tutto, lasciar andare i molti affari, le molte cose, per recuperare l'essenziale, come Pietro, come Andrea, che diventano – finalmente – pescatori di uomini. Il Regno è la consapevolezza della presenza entusiasmante e sorridente di Dio. Il Regno è là dove Dio regna, dove lui è al centro. E la Chiesa, comunità di chiamati e di discepoli, appartiene al regno anche se non lo esaurisce.

 

 

DOMENICA 8 GENNAIO: BATTESIMO DEL SIGNORE

Tra i santi ricordati oggi: San Massimo di Pavia; San Severino; Sant’Adreghino.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', SEI L'AMORE INCARNATO DEL PADRE.

 

HANNO DETTO: «I pensieri sono come le pulci, passano da una persona all’altra e le mordono tutte». (Stanislaw G. Lec)

SAGGEZZA POPOLARE: L'amore è come la pioggerella d'autunno: cade piano ma fa straripare i fiumi! (prov. Africano)

UN ANEDDOTO: Tra distrazioni e disattenzioni spesso è proprio in casa, tra persone care che ci si ascolta di meno. Un bambino, dopo una lezione scolastica sugli arabi ritorna a casa e chiede al padre che è presissimo con la lettura del solito quotidiano e: "Papà ma l'Arabia dove si trova?" e il padre con fare di chi non vuole essere distratto "Chiedilo alla mamma, è lei che mette in ordine la casa".

PAROLA DI DIO: Is 42,1-4.6-7; Sal 28 (29); At 10,34-38; Mt 3,13-17

 

VANGELO Mt 3, 13-17

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. Parola del Signore

 

“QUESTI E’ IL FIGLIO MIO PREDILETTO, NEL QUALE MI SONO COMPIACIUTO”.

Mi piace tradurre questa frase in questo modo "Questo è mio Figlio benamato. In lui, ho messo tutto il mio amore." Questa parola ci dice prima di tutto che Dio ama perfettamente, totalmente suo Figlio. È normale. Un padre buono certamente ama pienamente suo figlio. Ma la frase ci dice ancora: "Guardate verso Gesù, e voi saprete tutto l'amore di cui sono capace verso gli uomini". In Gesù,noi possiamo vedere la sorgente stessa dell'amore di Dio per l'umanità. E Gesù questo amore ce lo ha dimostrato, facendo bene ogni cosa, guarendo i malati, cacciando i demoni, liberando gli uomini schiavi del peccato, amandoci fino a dare la sua vita per noi. Ma il giorno del nostro battesimo anche a ciascuno di noi, Dio ha detto : "Sei mio figlio, sei la mia ragazza, sei il mio bambino benamato." E  questo ci dà la fierezza, la coscienza e la responsabilità di essere figli di Dio. Chi sa perché qualche volta abbiamo paura di dire che siamo cristiani. Sono figlio di Dio e mi vergogno di mio Padre? Riconosco che può essere difficile oggi, e che il mondo tante volte si burla di chi ha fede, però penso  che il cristiano deve manifestare, là dove vive, la sua dignità, la sua fierezza di essere uno che ha rivestito Gesù. Ma c'è altro: sono figlio di Dio, ciò mi impegna, ciò mi dà delle responsabilità, le stesse che ebbe Gesù cioè essere a servizio dei miei fratelli, affinché gli uomini di oggi siano veramente uomini, liberati del male, viventi in relazione fraterna. Ah, se, di ciascuno di noi, piccoli e grandi, all'ultimo giorno, si potesse dire come per Gesù : "È passato tra noi  facendo il bene".

 

 

LUNEDI’ 9 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Adriano, Abate; Santi Giuliano e Balista, Martiri; San Marcellino.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, TU MI SCRUTI E MI CONOSCI.

 

HANNO DETTO: «A fare il male si prova piacere, ma il piacere passa subito e il male resta; a fare il bene, invece, costa fatica, ma la fatica passa subito, e il bene resta». (san Camillo de Lellis)

SAGGEZZA POPOLARE: Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (prov. Africano)

UN ANEDDOTO: Un uomo ebbe occasione di vivere con Ibrahim ben Edhem per parecchi giorni. Quando giunse il tempo di partire, chiese all'anziano: - O Ibrahim! Indicami i difetti che hai notato in me, così che li possa correggere. Rispose Ibrahim: - Per tutto questo tempo ti ho guardato con gli occhi dell'amicizia. Come avrei potuto vedere quali difetti hai? Va' a porre la domanda a qualcun altro. (Farid-Ud-Din Attar,Il memoriale dei santi)  

PAROLA DI DIO: Eb 1,1-6; Sal 96 (97); Mc 1,14-20

 

VANGELO Mc 1, 14-20

Dal vangelo secondo Marco.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. Parola del Signore

 

“PASSANDO LUNGO IL MARE DELLA GALILEA, VIDE SIMONE E ANDREA, FRATELLO DI SIMONE, MENTRE GETTAVANO LE RETI IN MARE; ERANO INFATTI PESCATORI”

Camminando lungo il mare di Galilea, Gesù vide. In un giorno qualunque, in un luogo qualunque Gesù cammina e guarda. Vede Simone e in lui intravede Cefa, la Roccia. Vede Giovanni, ma nel pescatore indovina il discepolo dalle più belle parole d’amore. Un giorno guarderà l’adultera e in lei vedrà non la peccatrice, ma la donna. Il maestro ha camminato anche in me; mi guarda, e nel mio inverno vede grano che germina, una generosità che non sapevo di avere, intuisce melodie che non ho ancora espresso. Sguardo che rivela, crea, coinvolge: Venite dietro a me. Prima parola che contiene tutte le altre; doppia parola che contiene la strada e il suo perché. I quattro del lago seguono Gesù non perché attratti dalla sua dottrina, ma perché sentono che di lui si possono fidare. Come loro, io ho bisogno di un Dio affidabile. La mia fede si appoggia su una croce, incredibile (idiozia per i greci e follìa per i giudei) ma affidabile, in cui non c’è inganno.

 

 

MARTEDI’ 10 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Agatone, Papa; Sant’Aldo, Monaco; San Guglielmo di Burges, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI DAL MALE E DAL MALIGNO.

 

HANNO DETTO: «Tuo amico è la persona che tu scegli; tuo prossimo è la persona che Dio ti dà» (Sòren Kierkegaard)

SAGGEZZA POPOLARE: Pietra che rotola non accumula sporcizia. (prov. Francese)

UN ANEDDOTO: Una bimbetta, al parco dei giochi, costruiva castelli nella vasca della sabbia. Guglie, torri, strade, ponti ... era un continuo via vai di secchielli e un fervore instancabile di lavori. Ogni tanto la piccina si fermava a contemplare orgogliosa la sua opera. Dalla panchina la madre osservava: uno sguardo a lei e uno sguardo al fratellino che giocava più in là con altri bambini. Dopo arrivò anche lui. Entrò nella vasca e, per puro dispetto, calpestò il muro del castello. La madre guardava senza dire nulla, mentre la piccola protestava: - Sei cattivo, cattivo!

Mamma, guarda cosa mi ha fatto!

Ma l'altro si difendeva mentendo: - Non l'ho fatto apposta. Non guardavo dove mettevo i piedi! La madre andò dalla bimba e le asciugò le lacrime. - Su, coraggio - la consolò - puoi rifarlo: in tutto questo gran bel castello un muro rotto è cosa da nulla! Tuo fratello era distratto. L'ho visto quando è venuto: non l'ha fatto apposta, se no lo sgriderei. La bimbetta allora si calmò e con un lungo sospiro poggiò la testa nel grembo della madre e questa ne approfittò subito per rivolgere un'occhiataccia scura ed eloquente all'altro figlio. Il ragazzino abbassò gli occhi vergognoso, ma poi rialzò lo sguardo, grato e ammirato. La mamma era stata davvero brava: in un attimo, era riuscita a conquistare entrambi i figlioletti e a ristabilire la pace tra i due fratellini. (Elena Bono)

PAROLA DI DIO: Eb 2,5-12; Sal 8; Mc 1,21b-28

 

VANGELO Mc 1, 21-28

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, nella città di Cafarnao Gesù, entrato proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell'uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: “Che è mai questo?

Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!”.

La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea. Parola del Signore

 

“TACI! ESCI DA QUELL’UOMO”.

Gesù si incontra  con la presenza e l'azione del demonio, nemico di Dio e dell'uomo. Il demonio proclama la sua conoscenza della vera identità di Gesù dicendo: “Io so chi tu sei: il Santo di Dio”.  Non deve fare meraviglia che il demonio conosca e proclami la identità di Gesù; la lettera di san Giacomo infatti ci informa: “Anche i demoni credono e tremano” (Gc 2, 19). Per il demonio la proclamazione della identità di Gesù è fonte di terrore, per il credente è fonte di luce, di sicurezza, di gioia.  Nella sinagoga di Cafarnao si fronteggiano Male e Bene e lì si ‘grida’: “Taci, esci da quell’uomo!”.

E’ il comando di Gesù che, con la sua autorità divina, ordina al demonio di andarsene, di non parlare più, di non ingannare più. Taci! Non imbrogliare più l’uomo, non dividerlo più in se stesso. Taci!

Con i miraggi di un piacere che non solo non porta gioia, ma tristezza. Taci!

Non far sembrare il male bene. Taci! Non impedire alla creatura di ascoltare il suo Dio. Dobbiamo far tacere il demonio per poter ascoltare Dio. San Pietro ci ricordava: "Fratelli, siate sobri e vigilate, perché il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede”. E resistergli consiste prima di tutto nel farlo tacere perché la forza della Parola di Gesù, entrando dentro di noi lo allontani definitivamente e ci aiuti a comprendere il vero valore della vita.

 

 

MERCOLEDI’ 11 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Igino, Papa; Santa Liberata, martire, Sante Speciosa e Onorata di Pavia.

Una scheggia di preghiera:

 

LA MIA ANIMA HA SETE DI TE, FIGLIO DEL DIO VIVENTE.

 

HANNO DETTO: «Il Cristianesimo è una storia d’innamorati: una storia in cui l’amore crea, spiega, regge e salva tutto». (André Frassard)

SAGGEZZA POPOLARE: Non sorridiamo perché qualcosa di buono è successo, ma qualcosa di buono succederà perché sorridiamo. ( prov. Giapponese)

UN ANEDDOTO: Quando il Signore creò il ferro, gli alberi si misero a tremare. Perché mai tremate? li rimproverò il ferro. Basta che nessuno di voi si presti a servirmi da manico e non avrete nulla da temere da me. Dall'Haggadah

PAROLA DI DIO: Eb 2,14-18; Sal 104 (105); Mc 1,29-39

 

VANGELO Mc 1, 29-39

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, si recò subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: "Tutti ti cercano!". Egli disse loro: "Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!". E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore

 

“GLI DISSERO: TUTTI TI CERCANO”.

All’inizio della vita pubblica di Gesù, tutti lo cercavano. Gesù è talmente buono, il suo insegnamento talmente diverso da quello formale degli incaricati della religione e della morale, la sua attenzione agli ultimi e ai poveri è talmente viva , i suoi miracoli così generosi ed eclatanti che i motivi per ricercarlo sono molti e per tanti. Mi chiedo se oggi siano ancora in molti quelli che cercano Gesù. Certamente ci sono dei credenti che hanno giocato e giocano ogni giorno la propria vita per Lui, ci sono anche dei ricercatori della verità che spesso approdano vicino a Gesù, ci sono altri che vorrebbero sfruttare Gesù per comprovare le proprie ideologie, ci sono molti che vanno da Gesù solo quando hanno bisogno di qualcosa. Non è che Gesù non attiri più, è invece che quel minimo (per qualcuno anche massimo) di benessere che viviamo ha addormentato le nostre necessità e molti quando hanno accontentato le esigenze del mangiare del bere e del divertirsi pensano di non aver bisogno di altro (illusi: provate a pensare quando incocciamo in una malattia o nella morte di una persona cara!). Altri poi cercherebbero Cristo ma non lo trovano rappresentato dai cristiani. Credo che siamo noi cristiani che dobbiamo far nascere nei fratelli la voglia di cercare Gesù. Il giorno che le persone ci vedessero sempre serene anche nelle difficoltà ci chiederebbero di far loro conoscere la fonte della nostra gioia, il giorno che ci vedessero comunità unita, pronta  a condividere con gli altri le nostre cose, che ci vedessero onesti in mezzo alla disonestà, pronti a perdonare invece che vendicarci, per lo meno si chiederebbero il perché e forse qualcuno in più andrebbe a cercare Gesù per vedere se è proprio Lui che dà ai suoi amici la capacità di vivere pienamente la propria vita in tutte le situazioni. Ma spesso siamo proprio noi che per primi dovremmo ricominciare ad andare da Gesù, noi cristiani che siamo ignoranti della nostra fede, noi che andiamo a messa e dal mago, noi che siamo degli individualisti che non vogliono saperne della comunità, noi chiesa che pensiamo più alle strutture, alla difesa di quello che abbiamo piuttosto che rinnovare in Cristo il fondamento della nostra fede, noi che ci accontentiamo di formule religiose e ci dimentichiamo di Dio, noi che abbiamo imprestato a Dio il nostro brutto volto di uomini ancorati ai propri ritualismi abitudinari e che non lasciamo che sia il volto di Dio a splendere in noi. Cominciamo ad andare noi da Gesù e, son convinto che se siamo sinceri in questo avvicinarci a Lui, tanti altri ne sentiranno il desiderio.

 

 

GIOVEDI’ 12 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio Maria Ricci;Sant’Arcadio,Martire; San Benedetto Biscop.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, SE VUOI PUOI GUARIRMI.

 

HANNO DETTO: «I miracoli interiori fanno poco rumore». (Antoine de Saint Exupéry)

SAGGEZZA POPOLARE: Non si può ragionare con la pancia vuota; non ha orecchie. (prov. Greco)

UN ANEDDOTO: Un sapiente pensava di aver raggiunto l'apice di ogni conoscenza e il vertice della saggezza. Si stava per l'appunto compiacendo di ciò passeggiando sulla spiaggia del mare, quando vide due ragazzini che discutevano animatamente. Avvicinatosi, ne chiese loro la ragione. “Io sostengo - disse il primo - che quando il sole si alza, è più vicino a noi; a mezzogiorno, è più lontano.  Ed io - ribatté il secondo - sono dell'idea opposta. Riprese il primo: - Quando il sole si alza è grande come la ruota di un carro; a mezzogiorno, non è più grande di una tazza da tè. Ciò che è lontano sembra più piccolo; ciò che è vicino sembra più grande. Non è così?”

L'altro replicò:  “Quando il sole si leva, è pallido e freddo; ma a mezzogiorno riscalda come il fuoco. Ciò che riscalda non è forse più vicino?”

Il saggio fu incapace di risolvere il problema. Ed i due ragazzini si misero a ridere dicendo: “E tu saresti forse l'uomo più sapiente della terra?” (Tradizione Cinese)

PAROLA DI DIO: Eb 3,7-14; Sal 94 (95); Mc 1,40-45

 

VANGELO Mc 1, 40-45

Dal vangelo secondo Marco. In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: "Se vuoi, puoi guarirmi!". Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, guarisci!". Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: "Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro". Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore

 

ALLONTANATOSI, COMINCIÒ A PROCLAMARE LA PAROLA.

Nelle nostre istituzioni per annunciare la Parola ci vuole la conferma ufficiale da parte della Chiesa. Il primo annuncio di Gesù per Marco invece viene fatto non dagli apostoli che devono ancora imparare a seguire Gesù ma da un lebbroso guarito, i farisei osservanti si chiudono davanti a Gesù, i poveri invece gustano i suoi doni e li testimoniano agli altri. E' necessario che nella Chiesa ci siano predicatori e teologi con tanto di autorità per garantire la fedeltà alla Parola ma è anche vero che l'annuncio di questa Parola non è delegabiie a qualcuno. Secondo voi servono di più cento prediche di un buon predicatore che parla ad un pubblico che si ritiene già eletto o la testimonianza semplice e umile con parole ma soprattutto con i fatti su un tram, in un posto di lavoro, in un bar?

L'entusiasmo di questo lebbroso guarito che diventa annunciatore poi mi fa pensare che solo quando ci accorgeremo che la Parola ci ha veramente "guariti", "salvati", solo quando ci scopriremo "miracolati dentro" abbiamo poi l'entusiasmo e la gioia di dire agli altri il nome del Salvatore.

 

 

VENERDI’ 13 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’ Ilario, Vescovo e Dottore della Chiesa; Sant’Agricio, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE BENEDICI TUTTI COLORO CHE OPERANO IL BENE PER ALTRI.

 

HANNO DETTO: «Dopo il ritorno di Cristo al Padre è stato necessario passare dalla fede degli occhi agli occhi della fede». (Francis Quene)

SAGGEZZA POPOLARE: I primi sbagli sono di quelli che li commettono, i secondi di quelli che glielo permettono. (prov. Inglese)

UN ANEDDOTO: Un giovane prete era stato destinato al collegio di Valsalice, essendo adorno di eccellenti doti oratorie, predicava molto. Un giorno D. Bosco chiese a D. Dalmazzo, suo direttore: «Sento che il tale predica molto». «Si, D. Bosco» rispose D. Dalmazzo. «E predica bene?».

«Fa furore!». «Ma la sua predicazione è tale che rechi frutti di salvezza delle anime?»

«Non saprei definire: ma ha moltissimi uditori e restano entusiasti». «Io domando se la sua predicazione produce conversioni». «Questo non lo so. Ha molta retorica, immaginazione, bella voce, forse un po' troppo studiato...». Ebbene, per alcuni anni gli proibirai di predicare».

PAROLA DI DIO: Eb 4,1-5.11; Sal 77 (78); Mc 2,1-12

 

VANGELO Mc 2, 1-12

Dal vangelo secondo Marco.

Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati". Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: "Perché costui parla così?

Bestemmia!

Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?".

Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate così nei vostri cuori?

Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?

Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino disse al paralitico alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua". Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!". Parola del Signore

 

SI RECARONO DA LUI CON UN PARALITICO PORTATO DA QUATTRO PERSONE.

Sono quattro persone che non portano solo un paralitico ma portano anche la solidarietà e la fede necessarie per un miracolo. Mi piacciono questi quattro perché offrono le loro braccia per aiutare, quindi non sono "intellettuali della fede" ma guardano concretamente all'incapacità del paralitico di muoversi. Sono persone che non si lasciano scoraggiare dalle difficoltà che incontrano (la folla che impedisce l'accesso a Gesù). Sono persone che mettono la fantasia a servizio delle braccia e della fede: se non si può entrare dalla porta, entriamo dal tetto!

Sono persone che avendo fede vogliono salvare l'uomo intero e non solo il paralitico. Le caratteristiche del volontaniato cristiano dovrebbero essere l'armonia di questo: salviamo l'uomo (concretamente) e quindi offriamo braccia, intelligenza, fantasia, cuore ma, sapendo che insieme alla salvezza materiale c’è anche la salvezza dell'incontro con chi può liberarti dalla radice fondamentale di ogni male: il peccato.

 

 

SABATO 14 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Felice; Santa Macrina l’Anziana; San Saba.

Una scheggia di preghiera:

 

PIETA' DI ME, O DIO, NEL TUO AMORE.

 

HANNO DETTO: «Incomincia ad ammirare ciò che Dio ti mostra, e non avrai più tempo per cercare quel che ti nasconde». (Alexandre Dumas)

SAGGEZZA POPOLARE: Misura sette volte e taglia una volta. (prov. Russo)

UN ANEDDOTO: Un uomo stava zappando il suo fazzoletto di terra, quando il sole si oscurò e uno stormo di corvi planò disponendosi ai margini del campo. "Una brutta faccenda", pensò l'uomo: "Queste bestiacce aspettano il momento della semina per rovinarmi il raccolto". E per quel giorno ritornò a casa. Il dì seguente, di corvi non c'era traccia. L'uomo sarchiò il terreno e si apprestava alla semina, quando quelli riapparvero. Erano ancor più numerosi del giorno prima e il loro gracidare si faceva minaccioso. L'uomo fece ritorno a casa in preda all'angoscia. Che fare?

Decise di andare a consultare uno che di campi, semine e corvi se ne intendeva più di lui."Ci sono tre soluzioni", gli disse costui: "La prima: combattere i corvi. La seconda: rimandare la semina. La terza: cambiare semente. La riuscita della prima soluzione è quasi impossibile: i corvi hanno un'astuzia superiore alla tua. La riuscita della seconda è incerta: può darsi che arrivi il monsone e tu non possa più seminare. La terza soluzione è la migliore ma anche la più rischiosa, perché io non so se il tuo campo è adatto a una diversa semente". L'uomo decise di rischiare. Benché il suo fazzoletto di terra paresse pronto a ogni di tipo di semente, lo irrorò con rinnovato sudore e moltiplicata cura. Poi, gettò i nuovi semi. I corvi, non conoscendoli e dubitando che fossero avvelenati, volarono via, e il raccolto fu superiore ad ogni aspettativa. Contro certe tentazioni, agire rischiando e con coraggio è a volte il sistema migliore.

PAROLA DI DIO: Eb 4,12-16; Sal 18 (19); Mc 2,13-17

 

VANGELO Mc 2, 13-17

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Egli, alzatosi, lo seguì. Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: "Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?". Avendo udito questo, Gesù disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori". Parola del Signore

 

“NON SONO VENUTO PER CHIAMARE I GIUSTI, MA I PECCATORI”.

Dove possiamo trovare e cercare Gesù?  Il buon senso, l’equilibrio, la buona educazione cristiana, ci dicono che Gesù lo troviamo in Chiesa, nei suoi Sacramenti, tra i credenti riuniti nel suo nome, nel saggio e materno insegnamento della Chiesa, ed è vero. Però il Vangelo ci dice anche Gesù dobbiamo andarlo a cercare proprio nei posti dove umanamente meno ce lo aspetteremmo. Gli Ebrei si aspettavano di trovare il Messia o presso il tempio o nei luoghi del potere: era uno che doveva liberare Israele!

Gesù, il Figlio di Dio nasce in una grotta di pastori, a loro si rivela; cresce in un paesino sperduto dopo aver dovuto addirittura andarsene esule da quella che era la Terra promessa, parla con i poveri e gli ultimi, va a mangiare a casa di ricchi e di poveri ma, se preferisce qualcuno sono i peccatori. E spesso oggi succede la stessa cosa. Non sempre trovi Gesù a casa dei religiosi: essi ne sanno già talmente tanto di Lui che possono farne a meno; non sempre trovi Gesù tra le cosiddette persone per bene, è facile trovare maschere di ipocrisia; ma è più facile trovare Gesù là dove c’è povertà, dove i benpensanti vedono solo il peccato, perché lui non cerca il peccato, ma ama il peccatore. E poi, siamo così sicuri di noi stessi da non sperare che Gesù venga anche da noi non perché bravi ma proprio perché abbiamo anche noi tante cose da cui essere perdonati?

 

 

DOMENICA 15 GENNAIO: 2^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO A

Tra i santi ricordati oggi:San Cosma il Melode; San Faustino, Martire; San Mauro; San Romedio.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE DEI TUOI DONI, SPIRITO DI DIO.

 

HANNO DETTO: «Non potevo stare tra gente che dice di attendere la vita eterna, il ritorno del Cristo, il mondo nuovo, con la stessa indifferenza con cui si aspetta il tram». (Ignazio Silone)

SAGGEZZA POPOLARE: La fretta va bene solo per acchiappare le pulci. (prov. Russo)

UN ANEDDOTO: Una volta, un ministro era seduto sul bordo di una fontana cittadina. Per disattenzione, vi scivolò dentro. Alcuni passanti si fecero avanti e gli tesero la mano dicendo. "Dammi la mano". Ma l'uomo politico non ne voleva sapere e non tendeva la mano a nessuno. In quel momento passò un uomo che si aprì la strada nella folla ed esclamò."Amici miei, il nostro ministro fin dalla nascita ha imparato solo il verbo prendere; non conosce il verbo dare".Così dicendo gli tese la mano. "Buongiorno, Vostra Eccellenza; prendete dunque la mia mano". Immediatamente il ministro afferrò la mano dell'uomo e uscì dalla vasca.

PAROLA DI DIO: Is 49.3.5-6; Sal 39 (40); 1Cor 1,1-3; Gv 1,29-34

 

VANGELO Gv 1, 29-34

Dal vangelo secondo Giovanni.

In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele”. Giovanni rese testimonianza dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”. Parola del Signore

 

“HO VISTO LO SPIRITO SCENDERE COME UNA COLOMBA DAL CIELO E POSARSI SU DI LUI”.

La colomba dello Spirito Santo che ha trovato posto, consacrandolo, su Gesù cerca oggi di posarsi su di noi cristiani. Dio vuole consacrarci come ha fatto con Gesù, vuol mettere il suo sigillo su di noi perché come Gesù, anche noi possiamo essere i testimoni del dono e dell’amore. A ciascuno di noi credente in Cristo tutto è stato donato gratuitamente (la vita, la fede, Gesù, i Sacramenti, la Parola…) lo Spirito di Gesù dunque vuol venire in noi per farci diventare a nostra volta dono, amore, carità concreta, attenzione al nostro prossimo, capaci di accogliere e di dare, come un fiume che riceve in abbondanza dalle piogge, dai suoi affluenti ma che ridona tutto, alla terra, ai campi, al mare ma che nello stesso tempo da vita, bellezza, fa crescere Dobbiamo imparare a ricevere, ad accorgerci dei doni immensi che ogni giorno ci sono fatti e dobbiamo imparare la generosità del dare, dobbiamo gioire al vedere altri crescere perché proprio nel momento in cui lasciamo scorrere in noi i doni di Dio perché giungano ad altri e portino frutto, noi a nostra volta riceviamo altri doni. Lo Spirito di Dio scende e abita in noi non perché ce lo teniamo stretto, ma proprio perché lo lasciamo libero di fare i suoi frutti di dono e di amore in noi e nei nostri fratelli.

 

 

LUNEDI’ 16 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Accursio, Martire; San Giacomo di Tarantasia; San Marcello, Papa

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, DONACI LA GIOIA DI VALORI VERI.

 

HANNO DETTO: «Le rondini, tanto fragili, non volano forse da un continente all’altro?» (G. La Pira)

SAGGEZZA POPOLARE: Assaggiata l'acqua, conosciuta la sorgente. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Al tempo della propaganda antireligiosa, in Russia, un commissario del popolo aveva presentato brillantemente le ragioni del successo definitivo della scienza. Si celebrava il primo viaggio spaziale. Era il momento di gloria del primo cosmonauta, Gagarin. Ritornato sulla terra, aveva affermato che aveva avuto un bel cercare in cielo: Dio proprio non l'aveva visto. Il commissario tirò la conclusione proclamando la sconfitta definitiva della religione. Il salone era gremíto di gente. La riunione era ormai alla fine. "Ci sono delle domande?". Dal fondo della sala un vecchietto che aveva seguito il discorso con molta attenzione disse sommessamente: "Christòs ànesti", "Cristo è risorto". Il suo vicino ripeté, un po'più forte: "Christòs ànesti". Un altro si alzò e lo gridò; poi un altro e un altro ancora. Infine tutti si alzarono gridando: "Christòs ànesti", "Cristo è risorto". Il commissario si ritirò confuso e sconfitto. Al di là di tutte le dottrine e di tutte le discussioni, c'è un fatto. Per la sua descrizione basterà sempre un francobollo: "Christòs ànesti". Tutto il cristianesimo vi è condensato. Un fatto: non si può niente contro di esso. I filosofi possono disinteressarsi del fatto. Ma non esistono altre parole capaci di dar slancio all'umanità: "Gesù è risorto".

PAROLA DI DIO: Eb 5,1-10; Sal 109 (110); Mc 2,18-22

 

VANGELO Mc 2, 18-22

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: "Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?".

Gesù disse loro: "Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?

Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi". Parola del Signore

 

“VERRANNO GIORNI IN CUI SARA’ TOLTO LORO LO SPOSO E DIGIUNERANNO”.

Se avete un minimo di dimestichezza con la vita dei santi, certamente sarete rimasti stupiti come nella vita di quasi tutti loro ebbe gran parte la penitenza, il digiuno la rinuncia a tante cose.

Qualcuno la sbriga in fretta dicendo: “Cose di tempi passati, dove si pensava di far contento Dio offrendogli sacrifici”, o peggio ancora: ”Cose da masochisti!”. Ma se è vero che il digiuno e la penitenza potevano avere forme di esagerazione, se è vero che già i profeti insistevano dicendo: “Misericordia io voglio e non sacrificio”  e qualcuno con ironia faceva dire a Dio: “Che me ne faccio dei vostri noviluni, della cenere, delle offerte di sacrifici di tori e di animali se il vostro cuore è lontano da me?”, è altrettanto vero che la penitenza e il sacrificio possono avere un significato, non perché sia bello soffrire, non perché sia logico rinunciare a cose lecite, ma perché significa assumere davanti alle cose un atteggiamento ben determinato: se io rinuncio ad una cosa è perché ritengo che questa cosa non sia la più importante oppure perché, attraverso il frutto di questo sacrificio, voglio ottenere qualcosa altro che ritengo più valido. Ad esempio: tutti ritengono importante compiacere i sensi, se io rinuncio a qualcosa di questo per rispettare maggiormente me stesso o il mio prossimo, io con quella rinuncia affermo dei valori importanti; se io rinuncio ad una spesa lecita perché voglio utilizzare quei soldi per aiutare un progetto umanitario io affermo che mi interessa di più l’uomo piuttosto ad esempio di un vestito o di uno spettacolo cinematografico. E poi, un po’ di sacrificio non ci farà anche bene, non ci eserciterà ad essere più attenti a ciò facciamo e a ciò che siamo?

Quando più o meno quasi tutti i nostri bisogni sono esauditi noi tendiamo ad addormentarci, a non renderci più conto delle cose che abbiamo perché le riteniamo un diritto, perdiamo il gusto delle cose. Qualche rinuncia che costa un po’, che ci fa capire che buona parte delle persone nel mondo non hanno tutto quello che abbiamo noi, può aiutarci a diventare più consapevoli. Gesù con il suo Vangelo non porta un messaggio di sofferenza cercata, di ricerca o accondiscendenza al dolore, il suo è un messaggio di gioia e di vita, ma la rinuncia e il sacrificio non fanno parte della vita e non possono farne risplendere ancor meglio il senso?

 

 

MARTEDI’ 17 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Antonio, Abate; San Sulpizio, Vescovo; Santa Roselina di Villeneuve

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, SALVACI DA OGNI FANATISMO RELIGIOSO.

 

HANNO DETTO: «Non è nell’Eucaristia che Gesù ha freddo, ma nelle mani e nei piedi dei bambini che non hanno un tetto per ripararsi» (Abbé Pierre)

SAGGEZZA POPOLARE: L'errore del messaggio non può ricadere sul messaggero. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Quante discussioni si son fatte e si fanno ancora su Dio. “Tu che ne pensi?”, chiese un giorno un discepolo al grande maestro Sri Ramakrishna. “Vedi quell’ape? rispose il maestro. – Senti il suo ronzìo?

Esso cessa quando l’ape ha trovato il fiore e ne succhia il nettare. Vedi quest’anfora?

Ora vi verso dell’acqua. Ne senti il glu-glu?

Cesserà quando l’anfora sarà colma. Ed ora osserva questo biscotto che pongo crudo nell’olio. Senti come frigge e che rumore fa? Quando sarà ben cotto tacerà. Così è degli uomini. Sinché discutono e fanno del gran rumore su Dio, è perché non l’hanno trovato. Chi l’ha trovato tace adorando. (Sri Ramakrishna – Il libro degli esempi – Gribaudi Editore)

PAROLA DI DIO: Eb 6,10-20; Sal 110 (111); Mc 2,23-28

 

VANGELO Mc 2, 23-28

Dal vangelo secondo Marco

Avvenne che, in giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: "Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?".

Ma egli rispose loro: "Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni?

Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?". E diceva loro: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!

Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato". Parola del Signore

 

“IL SABATO E’ STATO FATTO PER L’UOMO E NON L’UOMO PER IL SABATO”.

Man mano che la fede perde i legami con le proprie radici e si ferma all’esteriorità degli uomini tanto più aumentano le norme e si aggrovigliano le leggi. È quanto accadeva ai tempi di Gesù e la conseguenza più drammatica era il formalismo esteriore portato all'esasperazione. I farisei erano i portabandiera di tale deviazione, per cui avevano sempre gli occhi puntati sul Cristo e su i suoi discepoli, per coglierli in fallo e poi accusarli e ordire le loro trame contro di essi. Anche il cogliere qualche spiga matura nei campi da parte dei discepoli, costituiva per loro un appiglio ed una critica. Gesù, che è venuto a riportare la libertà ai figli di Dio, fa di tutto per divincolare dalle pastoie della legge i suoi discepoli, per guidarli verso l'autenticità delle fede e della pratica religiosa.  Ricordando che il Sabato è fatto per l’uomo Gesù dice una cosa che doveva scandalizzare i benpensanti religiosi di allora: il Maestro relativizza il valore del sabato! Nell'Antico Testamento si trattava di un valore assoluto, e Mosè per ordine di Dio comandò di mettere a morte i violatori; Gesù ora mette il valore della persona umana, i suoi diritti, al di sopra di questa norma che gli Israeliti considerano intangibile. Il Vangelo è contro ogni rigidezza cieca, contro ogni fanatismo; richiede il sacrificio di se stessi, ma sempre nella luce della misericordia di Dio. Una religione che perda di vista Dio è atea, ma anche una religione che perda di vista l’uomo è atea, perché Dio è per la sua creatura.

 

 

MERCOLEDI’ 18 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sante Faustina e Liberata, Monache; Santa Margherita d’Ungheria.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', TU SEI VENUTO A SALVARE, NON A CONDANNARE.

 

HANNO DETTO: «Il fuoco non brucia il legno per distruggerlo, ma per trasformarlo in altro valore». (Mastro Eckeart)

SAGGEZZA POPOLARE: Per quanto un albero possa diventare alto, le sue foglie, cadendo, ritorneranno sempre alle radici. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi?

E che magari parla di me?".

La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei la usassi tu, quando sarai cresciuto". Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale. "Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita! ". "Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo. "Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una Mano che guida i tuoi passi. "Dio": ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la Sua volontà." "Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. È un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore." "Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia." "Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te." "Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione". (Paulo Coelho dal libro "Sono come il fiume che scorre. Pensieri e riflessioni 1998-2005")

PAROLA DI DIO: Eb 7,1-3.15-17; Sal 109 (110); Mc 3,1-6

 

Vangelo Mc 3, 1-6

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: "Mettiti nel mezzo!". Poi domandò loro: "E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?".

Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: "Stendi la mano!". La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Parola del Signore

 

TENNERO CONSIGLIO CONTRO DI LUI PER FARLO MORIRE”. (Mc. 3,6)

Continua l’opposizione tra Gesù e i Farisei. Lui in giorno di sabato, proprio nella sinagoga luogo della lode a Dio lo glorifica guarendo un ammalato ma neanche l'evidenza del miracolo smuove i farisei!

Spesso il male ha una durezza ed irremovibilità davvero diabolica e scatena l'odio e la più cieca e abietta avversione. Questi estremi difensori della legge formale non hanno approvato la guarigione di un malato in giorno di sabato per timore di violare la legge, ma non hanno scrupolo, in giorno di sabato, di decidere la morte di una persona innocente, del Salvatore, di Dio stesso. Guarire e far vivere è un delitto che merita la morte, far morire è un’opera buona che rende gloria a Dio. Strana logica, strana morale: è la "morale" dell’odio che si oppone alla morale dell’amore. I farisei avevano fatto di Dio il nemico dell’uomo, in Gesù si rivela Dio-con-noi-e-per-noi: questa è la grande novità della rivelazione. Ma gli uomini spesso rifiutano un Dio amico che li ama e li libera, e gli preferiscono un falso dio che li spadroneggi. Di fronte alla durezza di cuore dei farisei, Gesù prova indignazione e tristezza. Circolano ancora tra di noi, anche tra la così detta “buona gente”, alcuni integralisti di vecchio e nuovo stampo, che malati di ipocrisia e affetti da puerile grettezza, vorrebbero trasformare le nostre chiese in caserme e noi fedeli in militanti in divisa: sono molto pericolosi perché si ammantano di zelo e trovano spesso adepti tra i più meschini! Ma aldilà di questi personaggi, integralisti pericolosi, anche tra noi può annidarsi l’ipocrisia di pensare di servire Dio solo con l’osservanza esteriore delle norme. Lo Spirito Santo ci aiuti a non diventare come coloro che pensando si servire Dio lo hanno messo in croce.

 

 

GIOVEDI’ 19 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Mario, Martire; San Gavino; Santa Abbondanza.

Una scheggia di preghiera:

 

TU SEI IL FIGLIO DI DIO :  SALVACI!

 

HANNO DETTO: «Vi è in ciascuna goccia d’acqua la stessa acqua che è nell’oceano; in ciascuna fiamma di fuoco lo stesso fuoco che è nel Sole, in ciascun uomo lo stesso Figlio dell’ Uomo che è nel Cristo». (Georges Bemanos)

SAGGEZZA POPOLARE: Anche le torri più alte hanno le loro fondamenta nel terreno. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Una coppia americana andò in Inghilterra per celebrare il 25° anniversario di matrimonio. Entrambi erano appassionati di antiquariato. Nella città di Sussex passarono davanti ad un piccolo negozio di articoli cinesi ed una piccola tazza di te attirò i loro occhi. Entrarono . “Posso vedere quella?” chiese il marito. “Non ho mai visto una tazza come quella!” Ma immediatamente la tazza parlò … “Tu non capisci. Io non sono sempre stata una tazza. C’era un tempo in cui io ero terra e poi creta. Il mio maestro mi prese e mi rotolò e mi ha battuto.. e battuto ancora. Ho gridato “Lasciami stare!” Ma egli mi ha sorriso solamente dicendomi “Non ancora”. “Poi mi mise su una ruota” disse la tazza ” E cominciai subito a girare… girare… ” Ferma .. mi gira la testa !” gridai. Il maestro annuì e disse ” Non ancora”. Poi mi mise in un forno .. non ho mai sentito così caldo, pensavo che volesse bruciarmi … e gridai … e bussai alla porta del forno. Lo potevo vedere attraverso l’apertura e potevo leggere attraverso le sue labbra quando egli scosse la testa per dirmi: “Non ancora”. Finalmente la porta si aprì … mi mise su uno scaffale e cominciai a raffreddarmi. ” Questo va meglio ” dissi . Ma subito dopo il maestro mi spazzolò … e mi dipinse interamente … le esalazioni della pittura erano orribili … e io pensai che sarei soffocata. Egli si limitò ad annuire ripetendo: “Non ancora”. Più tardi mi mise nel forno … non nel primo ... . ma in uno, due volte più caldo. Ero sicura che sarei bruciata tutta. Ho invocato, ho supplicato … ho gridato. Per tutto quel tempo potevo vederlo scuotere la testa e dire “Non ancora”. Pensavo che non c’era speranza per me e che non ce l’avrei fatta. Ero pronta ad arrendermi, ma la porta si aprì ed egli mi prese e mi mise su uno scaffale. Un’ora dopo mi sporse uno specchio e disse “Guardati” “lo feci e dissi “Quella non sono io - non potrei essere io! Sono troppo bella”. “Voglio che ti ricordi che so che ti ha fatto male essere ruotata ed essere battuta … ma se io non lo avessi fatto saresti seccata. So che la ruota ti ha fatto girare la testa, ma se l’avessi fermata non avresti preso forma. So che ti ha fatto male ed era caldo e scomodo essere nel forno, ma se non ti avessi messa lì ti saresti spezzata. So che le esalazioni erano sgradevoli quando ti ho spazzolata e dipinta, ma vedi, se non lo avessi fatto non ti saresti indurita e non ci sarebbe colore nella tua vita. Ora tu sei un prodotto finito, ora tu sei ciò che avevo in mente quando ho cominciato all’inizio con te!”

PAROLA DI DIO: Eb 7,25-8,6; Sal 39 (40); Mc 3,7-12

 

Vangelo Mc 3, 7-12

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!".

Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero. Parola del Signore

 

“GESÙ NE AVEVA GUARITI MOLTI, COSÌ CHE QUANTI AVEVANO QUALCHE MALE GLI SI GETTAVANO ADDOSSO PER TOCCARLO”.

Gesù è venuto sulla terra per farsi vedere, per farsi toccare. Ci ha lasciato se stesso nell’Eucarestia per farsi “mangiare” da noi. Non stupisce dunque che i malati, i bisognosi si gettino su di Lui. Possiamo disquisire finchè si vuole sul fatto che questo bisogno di toccarlo sia fede pura o solo desiderio di guarigione (i confini della fede non si possono delimitare con steccati), sta il fatto che c’è fame di Gesù. Mi chiedo se da parte nostra c’è altrettanta fame di Eucaristia, fame di abbracciare Gesù nei poveri, fame di toccarlo e di lasciarci toccare  i nostri peccati siano perdonati.

 

 

VENERDI’ 20 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Fabiano, Papa; San Sebastiano, Martire; Sant’Eutimio, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

SEI TU, SIGNORE, IL CENTRO DELLA NOSTRA VITA.

 

HANNO DETTO: “Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno, forse lo faranno tutti.” (Albert Einstein)

SAGGEZZA POPOLARE: Guardare i fiori è facile; farli crescere è molto più difficile. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Il vecchio stava seduto sulla solita vecchia sedia, davanti alla solita vecchia piazza di un vecchio paese. Il bambino si avvicina chiedendo: “Vecchio, quanti Natali hai visto?”

“Ho visto tanti Natali” Il vecchio rispose senza neanche guardare il bambino. “E quante cose hai fatto?”

“Ne ho fatte tante”. Anche questa volta il vecchio non volse lo sguardo al bambino. “Dimmene qualcuna”.

“Quando ero giovane come te ho giocato, ho pescato, ho baciato la mia prima donna, poi mi sono sposato, ho iniziato a lavorare, ho fatto tre figli che hanno fatto altri figli, ho smesso di lavorare e ho cominciato a guardare la piazza” Al vecchio brillavano gli occhi, ora guardava il bambino.“E tu?”, disse, “quante cose hai fatto” Il bambino, inorgoglito da tale domanda rispose “Nessuna, ma ho intenzione di giocare, pescare, studiare, baciare la mia prima donna, sposarmi, iniziare a lavorare, fare 3 figli che faranno altri figli, smettere di lavorare e sedermi lì dove sei seduto adesso a continuare a guardare la piazza, così potrò rispondere al bambino di domani”

PAROLA DI DIO: Eb 8,6-13; Sal 84 (85);Mc 3,13-19

 

VANGELO Mc 3, 13-19

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù Salì sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì. Parola del Signore

 

GESÙ NE COSTITUÌ DODICI CHE STESSERO CON LUI E ANCHE PER MANDARLI A PREDICARE.

Qual è il compito dell'apostolo? Quindi qual è il compito del cristiano? Pregare o agire, lotta o contemplazione? lmpegno nel sociale, nel politico?

Prima di tutto questo Gesù chiama per stare con Lui, fare esperienza insieme con Lui, andare con Lui che non ha un cuscino dove posare il capo, ascoltare Lui, vivere con Lui, confrontarsi o scontrarsi con Lui, fare esperienza di comunione tra noi. Gesù non dice: "Venite qui che vi insegno una filosofia o una teologia nuova perché poi siate dei bravi predicatori o dei guidapopoli" dice invece: "Venite e vedete".

 

 

SABATO 21 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Agnese, Martire; San Fruttuoso, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI DALLE ABITUDINI CHE CI ADDORMENTANO.

 

HANNO DETTO: «La nuvola nasconde le stelle, ma poi svanisce, mentre le stelle durano sempre». (Rabindranath Tagore)

SAGGEZZA POPOLARE: Frequentare i potenti è come dormire con una tigre. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Un uomo di 92 anni, piccolo, molto fiero, vestito e ben rasato, una mattina alle 8.00, con i suoi capelli perfettamente pettinati, trasloca in una casa per persone anziane. Sua moglie di 70 anni è recentemente deceduta, cosa che lo obbliga a lasciare la sua casa. Dopo parecchie ore di attesa nella hall della casa per anziani, ci sorride gentilmente quando gli diciamo che la sua camera è pronta. Mentre si reca fino all’ascensore con il suo deambulatore, gli faccio una descrizione della sua piccola camera, includendo il drappo sospeso alla sua finestra come tenda. “Mi piace molto”, dice con l’entusiasmo di un ragazzino di 8 anni che ha appena ricevuto un nuovo cucciolo. “Signor Vito, lei non ha ancora visto la camera, aspetti un attimo.” “Questo non c’entra niente”, dice. “La felicità è qualcosa che scelgo a priori. Che mi piaccia la mia camera o no, non dipende dai mobili o dalle decorazioni, dipende piuttosto dal modo in cui la percepisco. Nella mia testa è già deciso che la mia camera mi piace. E’ una decisione che prendo ogni mattina al mio risveglio.” “Posso scegliere, posso passare la giornata a letto contando le difficoltà che ho con le parti del mio corpo che non funzionano, oppure alzarmi e ringraziare il cielo per quelle che funzionano ancora.” “Ogni giorno è un regalo e finché potrò aprire i miei occhi, focalizzerò sul nuovo giorno e su tutti i ricordi felici che ho raccolto durante tutta la mia vita.” “La vecchiaia è come un conto in banca. Prelevi da ciò che hai accumulato.”

PAROLA DI DIO: Eb 9,2-3.11-14; Sal 46 (47); Mc 3,20-21

 

VANGELO Mc 3, 20-21

Dal vangelo secondo Marco. In quel tempo, Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: "E' fuori di sé". Parola del Signore

 

I SUOI, USCIRONO PER ANDARE A PRENDERLO, POICHÉ DICEVANO: “E' FUORI DI SE”.

Una delle situazioni che maggiormente fa soffrire è quando ti rendi conto che proprio le persone che ti sono piu vicine, che maggiormente dovrebbero capirti, amarti, qualche volta anche sopportarti e perdonarti, sono proprio quelle che non ti capiscono, creano ostacolo, vogliono ricondurti al "buon senso", quello che è fatto di "si fa cosi!", di abitudini e tradizioni. A Gesù è successa la stessa cosa: le folle rimangono stupite per il suo insegnamento, i farisei si accorgono della sua pericolosità e decidono di farlo fuori, i miracolati gioiscono per le grazie ricevute... e gli appartenenti al suo clan familiare gli danno del pazzo e vanno a cercare di ricondurlo alla "normalità": ne va di mezzo il buon nome del parentado!

Quanti giovani uccisi nella loro fantasia e costruttività, da regole familiari ferree. Quante forme di "potere occulto" esercitato per "il buon nome", "la bella figura” la banalità...

La Parola di Dio non può essere incarcerata o ingabbiata nei nostri piccoli schemi o stanchi rituali. Ogni volta che cerchiamo di far questo ci diamo la zappa sui piedi e inganniamo solo noi stessi e la tristezza dell'abituale ci uccide fermi nella poltrona dello stantio e dell'usuale.

 

 

DOMENICA 22 GENNAIO: 3^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO A

Tra i santi ricordati oggi:San Vincenzo, Martire; San Domenico di Sora; San Gaudenzio di Novara

Una scheggia di preghiera:

 

RENDICI DEGNI, SIGNORE, DELLA FIDUCIA CHE HAI IN NOI.

 

HANNO DETTO: «Certamente il giorno del Giudizio rimane nascosto per tutti; tuttavia è sicuro che sarà sempre prossimo per ognuno di noi». (san Leone Magno)

SAGGEZZA POPOLARE: Basta poco per rimproverare un uomo, ma occorre molto tempo per dimenticare un rimprovero. (detto popolare)

UN ANEDDOTO: L’albero che mai dovette combattere per avere sole, aria e luce, ma che solo nella grande pianura ebbe sempre acqua a sufficienza, non diventò mai un re della foresta, ma visse e morì piccola cosa. L’uomo che mai dovette faticare per comprare e coltivare il suo piccolo appezzamento di terra, che mai dovette combattere per ottenere la sua parte di sole, di luce e di aria, non diventò mai un vero uomo, ma visse e morì così come aveva cominciato. Il buon legname non cresce con facilità: più forte è il vento e più forti sono gli alberi, più lontano è il cielo e più alte sono le piante, più violenta è la tempesta e più grande è la forza. Come gli alberi, gli uomini diventano forti alternando il sole all’ombra, la siccità alla pioggia. Là dove più fitta cresce la foresta troviamo i più grandi sia degli alberi che degli uomini. E sono proprio essi che comunicano con le stelle, quelli i cui rami spezzati mostrano le ferite di molti venti e di molte lotte. Questa è la legge della vita.

PAROLA DI DIO: Is 8,23b-9,3; Sal 26 (27); 1Cor1,10-13.17; Mt 4,12-23

 

VANGELO Mt 4, 12-23

Dal vangelo secondo Matteo

Gesù, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. Parola del Signore

 

"SEGUITEMI, VI FARÒ PESCATORI DI UOMINI".

Questa la vocazione di ogni battezzato. Certamente per qualcuno si esprime in maniera totale, particolare. Ma anche il "laico" deve a far sua questa "chiamata" del Signore. Anzi è proprio questa "chiamata" che da senso ad ogni altra vocazione e ad ogni altro mestiere. La dualità inscindibile dello "stare con Lui" e dell'essere "pescatori di uomini" fa parte del nostro dna di credenti. Poco importa qual è il tuo mestiere, tu sei chiamato a stare con Lui personalmente e assieme ai tuoi fratelli.  Sei chiamato a confessarlo con la bocca e il silenzio. Con il riposo e il lavoro. Perché se invocherai il nome del Signore, con tutta la tua vita, "sarai salvo".

 

 

LUNEDI’ 23 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Emerenziana, martire; San Giovanni l’Elemosiniere.

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTACI A VINCERE LA TENTAZIONE E LIBERACI DAL MALE E DAL MALIGNO.

 

HANNO DETTO: «Ciascuno afferma di possedere la moneta regale della verità, ma in realtà ne ha forse appena l’ingannevole immagine di una particella» (Dionigi l’Areopagita)

SAGGEZZA POPOLARE: La medesima acqua può sostenere o affondare una nave. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro: "Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto". Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante. Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l’uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere. Apparve un piccolo scrigno. Il vecchio lo aprì e disse: "Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato". Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l’uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise. "Prima di morire", proseguì l’uomo, "voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi". Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono."E’ una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s’intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore. Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle; solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti. Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra; solo con l’aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare". Il vecchio tacque. Passò molto tempo ma nessuno si mosse. Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro: "Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti". "Sì che lo avete capito. Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato. E’ la Pianta della Pazienza".

PAROLA DI DIO: Eb 9,15.24-28; Sal 97 (98); Mc 3,22-30

 

VANGELO Mc 3, 22-30

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: "Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demoni". Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: "Come può satana scacciare satana?

Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna". Poiché dicevano: "E' posseduto da uno spirito immondo". Parola del Signore

 

“NESSUNO PUO’ ENTRARE NELLA CASA DI UN UOMO FORTE E RAPIRE LE SUE COSE, SE PRIMA  NON AVRA’ LEGATO QUELL’UOMO FORTE”.

Spesso ci si lamenta della presenza del male nel mondo e nella nostra vita e, davanti a certe manifestazioni di male, diciamo: “Il male ce la mette proprio tutta!

La vince sempre lui!”.

E’ vero, il male è forte, il diavolo è un puro spirito che opera con capacità ben più grandi delle nostre, ma noi abbiamo fatto di tutto per opporci ad esso?

Qualche esempio preso dall’esperienza quotidiana. Ci si stupisce che certi ragazzi arrivino ad odiare, a falsificare, qualche volta addirittura a rubare o a uccidere ma, questi ragazzi sono stati aiutati e ce l’hanno messa tutta per combattere la tentazione e il male? Se io dico: “Uno spinello che cos’è?

Lo fanno tutti! E’ un’esperienza anche questa, poi intanto io so come fermarmi”, se la società permissiva dice: “Ogni tanto anche i giovani hanno bisogno di ‘sballare’ un po’", se tutte le norme decadono davanti a un ”Ma, in fondo, che male c’è?”, noi facciamo spazio al male che, una spinta oggi, un valore perso domani, se non trova qualcuno che gli si opponga decisamente, finisce per prendere il sopravvento. “Partecipare ad una seduta spiritica che male può fare?

In fondo sono scettico abbastanza per non lasciarmi coinvolgere..” e, da una piccola credenza ad una paura, a volte si finisce nelle mani di qualcuno che per interessi suoi vuol manipolare la tua libertà e si arriva al male grosso. Ma quanti altri modi per lasciare entrare il male in casa nostra e nel mondo. Comincia a volere essere sempre e solo giudice degli altri: non vedrai più il bene. Comincia da qualche piccola, innocua(?)  bugia e spesso arriverai a non saper neppure più tu quale sia la verità o la falsità. Lascia che i sensi “abbiano la loro parte”  e spesso la loro parte sarà tutta la tua persona e magari anche la persona altrui. Accetta di portare via quella piccola cosa perché “Intanto, fanno tutti così” e poi non stupirti se diventerai un tangentista, un usuraio, un ladro. Il male non lo si vince lamentandosi e dicendo che è forte e che è sparso nel mondo. Lo si vince cominciando a combatterlo, aiutandoci a combatterlo, appoggiandoci alla forza di Dio per combatterlo.

 

 

MARTEDI’ 24 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Francesco di Sales; San Feliciano da Foligno.

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI, SIGNORE DI VIVERE IN TE E PER TE.

 

HANNO DETTO: «La cosa più importante è di non dire agli altri quali sono i loro doveri, ma di fare il proprio dovere». (Vincent Mc Nabb)

SAGGEZZA POPOLARE: Nell'animo di ogni uomo, gli dèi hanno creato cielo e terra in miniatura. (saggezza popolare)

UN ANEDDOTO: Un vecchio saggio stava cercando un ago davanti all'uscio di casa sua. Gli amici provarono ad aiutarlo, ma nessuno trovava l'ago smarrito. Alla fine uno gli chiese: "Di preciso, dove hai perso l'ago?".

"Dentro casa", rispose l'uomo. "Ma allora, perchè lo cerchi qui fuori?", gli chiesero. E lui: "Perché qui fuori c'è luce, mentre dentro c'è buio". E quelli allora, un po' stizziti: "E' assurdo quello che dici. Non troverai mai l'ago che cerchi qui fuori, se non c'è. Piuttosto accendi una lampada dentro casa e allora potrai trovare l'ago che hai perso". Il vecchio saggio allora si mise a ridere e replicò: "E' una buona idea questa!

Allora perché voi continuate a cercare al di fuori quello che avete perso dentro?

Cercate Dio nel mondo esteriore, come se l'aveste perso da qualche parte al di fuori di voi stessi. Però è inutile cercare fuori di voi, ciò che solo in voi potete trovare". E lasciatili lì confusi, rientrò in casa.

PAROLA DI DIO: Eb 10,1-10; Sal 39 (40); Mc 3,31-35

 

VANGELO Mc 3, 31-35

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: "Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano". Ma egli rispose loro: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?". Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre". Parola del Signore

 

"CHI COMPIE LA VOLONTÀ DI DIO, COSTUI È MIO FRATELLO, SORELLA E MADRE".

Una tentazione sempre ricorrente della Chiesa e dei cristiani è la sicurezza di essere i veri, gli unici appartenenti alla famiglia di Gesù. Un'anziana madre si preoccupava dicendo: “Mia figlia non va più a messa, eppure la nostra famiglia è sempre stata cristiana, ma da quando ha incontrato l'uomo che ha sposato...!

Sa, reverendo non è dei nostri.., è uno di quelli là...”

Il criterio per appartenere alla famiglia di Gesù non è essere da generazioni cristiani, non è avere lo zio cardinale, non è neanche aver "pagato la tassa della messa domenicale". Non ci sono medaglie o distintivi e addirittura neppure i sacramenti in se stessi ci danno sicurezze di "essere a posto".

La famiglia di Gesù è composta dalle persone più svariate: basta rifarci all'elenco degli Apostoli, basta pensare alle prostitute e ai peccatori che ci precedereanno nel Regno dei cieli, basta pensare al centurione ai piedi della croce che fa la sua affermazione di fede  o al ladrone pentito, primo santo ufficiale della Chiesa. Queste persone che costituiscono la nuova Chiesa sono coloro che, senza arroganza, cercano di stare con Lui" e compiere la "volontà di Dio", seguendo lo stesso cammino che Lui ha percorso.

 

 

MERCOLEDI’ 25 GENNAIO: CONVERSIONE DI SAN PAOLO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Elvira, Vergine e Martire; San Poppone, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

BENEDICI, SIGNORE, L'OPERA DEI TUOI MISSIONARI.

 

HANNO DETTO: «Per quanti sbagli l’uomo possa aver commesso, la persona umana è sempre più grande dei suoi errori». (S. Giovanni XXIII)

SAGGEZZA POPOLARE: L'ambizione dell'uomo è come il serpente che, visto un elefante, se lo vorrebbe ingoiare: qualunque meta raggiunga non riesce mai a essere soddisfatta. (saggezza popolare)

UN ANEDDOTO: In una bella notte stellata la mamma di don Bosco, Mamma Margherita, uscendo all'aperto, mostrava al suo Giovannino il cielo stellato ed esclamava « E' Dio che ha creato il firmamento, è Lui che ha messo lassù tante stelle!

Se è così bello il cielo che fu da Dio creato, come sarà più bello il Creatore in Paradiso!

Quante belle cose, soggiungeva, ha creato il Signore; quanto è potente Iddio!

Noi stessi fummo da Lui creati; amiamo dunque il Signore che ci ha creato ».

PAROLA DI DIO: At 22,3-16 opp. At 9,1-22; Sal 116 (117); Mc 16,15-18

 

VANGELO Mc 16, 15-18

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, apparendo agli Undici, Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno". Parola del Signore

 

“PREDICATE IL VANGELO AD OGNI CREATURA: CHI CREDERA’ E SARA’ BATTEZZATO SARA’ SALVO”.

Oggi festeggiamo la conversione di un grande personaggio: Paolo di Tarso che da persecutore, come ci ha raccontato lui stesso, diventa annunciatore del cristianesimo, una conversione che ha segnato la strada sulla quale si sono immessi dopo di lui tante altre persone che, come lui, essendo prima dichiaratamente contrari a Gesù e alla fede, hanno poi ritrovato per Grazia di Dio la strada del ritorno. E quante volte anche noi dopo esserci allontanati da Dio con il peccato abbiamo sentito il bisogno di ritornare verso la fonte del senso pieno del nostro vivere. Dunque anche noi oggi possiamo festeggiare con Paolo e dire con Lui quanto sia grande la misericordia del Signore che viene a cercarci mentre impettiti a cavallo del nostro egoismo pensiamo addirittura di liberarci di Lui e di salvarci unicamente con le nostre forze. Benedetto Gesù che parecchie volte ci ha fatto sperimentare la bassezza e il buio della nostra caduta ma che con misericordia ci ha rialzati. Ma Paolo ci insegna anche un’altra cosa: spesso il Signore dopo la chiamata e il nostro gioioso ritorno ci sollecita ad un impegno e ad una missione speciale. Paolo sentirà imperioso il comando del Signore ad andare in tutto il mondo a predicare il vangelo ad ogni creatura e così farà anche Pietro dopo aver ricevuto il perdono di Gesù, dunque anche a noi che beneficiamo del perdono di Gesù l’impegno di annunciare la sua misericordia ai fratelli.

 

 

GIOVEDI’ 26 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santi Tito e Timoteo; Santa Paola Romana.

Una scheggia di preghiera:

 

INSEGNACI A RICONOSCERE, SIGNORE, LA VIA DEL SERVIZIO.

 

HANNO DETTO: «Se chiudi la mano, il mondo ti resterà chiuso come un pugno. Se vuoi che il mondo ti si apra, apri prima la tua mano: non dare, ma condividi». (Lanza del Vasto)

SAGGEZZA POPOLARE: Un albero rimane sempre un albero: sia esso alto o basso... un uomo rimane sempre un uomo, servo o padrone che sia. (prov. Italiano)

UN ANEDDOTO: Conosco un paralitico straordinario. Mi disse: "Sa, padre, ho cominciato a vivere realmente dopo essere rimasto paralizzato. Per la prima volta in vita mia ho avuto tempo di osservare me stesso, la mia vita, le mie reazioni e i miei pensieri. La mia vita è divenuta molto più profonda, ricca e molto più attraente di prima". Non è sorprendente che un paralitico abbia scoperto cosa significa vivere, mentre tante persone libere di muoversi dove vogliono non ci riescono, perchè sono paralizzate dentro?

PAROLA DI DIO: nella festa dei santi Tito e Timoteo 2Tm 1,1-8; (Tt.1,1-5); Sal. 95(96); Lc 10,1-9

 

VANGELO Lc 10,1-9

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!

Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Parola Del Signore

 

“NON PORTATE NE’ BOSRSA, NE’ BISACCIA, NE SANDALI”.

Alcuni anni fa mi capitò più volte di mangiare insieme a quel grande missionario che fu Monsignor Cavallera, vescovo missionario di Nieri in Africa. Aveva dedicato tutta la sua vita alla missione, aveva rischiato più volte di essere ucciso e trucidato nelle varie guerre tribali e in quelle che gli Europei avevano importato nel continente nero. Per anni, condividendo tutto con i suoi “neri” ebbe casa e arcivescovado sotto una tenda che si spostava, come quelle dei nomadi per le varie parti della sua diocesi. Era diventato vecchio e si era ritirato. Non aveva voluto neanche andare in una casa di preti anziani della sua congregazione, ma era entrato in un ricovero per anziani come tanti altri vecchietti che, rimasti soli terminavano il cammino della propria vita in una casa accogliente ma anche colma di malinconie. Non amava parlare della sua opera missionaria anche se quando si parlava di vangelo, di Chiesa o di Africa gli vedevi un lampo negli occhi che subito però controllava. Più volte mi sono sorpreso a guardare quell’uomo e a ripercorrere il vangelo di oggi perché mi sembrava lo avesse realizzato in pieno: era partito con nulla e con nulla era tornato. L’essere stato vescovo non era stato un onore per lui ma un motivo in più per servire. Aveva annunciato il Vangelo con tutto se stesso (anche con i suoi limiti. Dicevano che era molto austero e severo con i suoi preti) e per me lo annunciava ancora in maniera meravigliosa proprio in quel ricovero, con il suo silenzio, con la sua pazienza, col suo saper rispettare e ascoltare dei pretucoli come me. Un bel giorno (veramente bello per lui) morì nel silenzio. A parte le solite cerimonie ufficiali, quasi nessuno se ne accorse, eppure tutte le volte che mi parlano di missione e di missionari, pur senza aver conosciuto neanche bene tutta la sua opera io penso a quel vescovo minuto  con il quale senza neanche né dire nè ascoltare grandi cose ho avuto la fortuna di mangiare tre o quattro volte.

 

 

VENERDI’ 27 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Angela Merici; Santa Devota; San Lupo, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

ILLUMINACI CON LA TUA SAPIENZA. SIGNORE.

 

HANNO DETTO: «E bello tramontare al mondo e sorgere all’aurora di Dio». (S. Ignazio d’Antiochia)

SAGGEZZA POPOLARE: Un uomo trascina il risciò; un altro viene trasportato, eppure la loro natura è la stessa. (riflessione sapienziale)

UN ANEDDOTO: Un giorno Buddha era seduto con intorno tutti i suoi discepoli, quando apparve un anziano e disse: "Quanto tempo vuoi vivere?

Chiedi anche un milione di anni e ti saranno concessi!".

Senza esitare Buddha rispose: "Otto anni". Quando l'anziano scomparve, i suoi discepoli, delusi, protestarono dicendo: "Maestro, perché non hai chiesto un milione d'anni? Pensa al bene che avresti potuto fare a centinaia di generazioni!".

E Buddha ribatté con un sorriso: "Se io vivo un milione di anni, gli uomini saranno interessati più a prolungare la propria vita che a ottenere la sapienza".  Gli uomini sono attratti più dalla prospettiva di sopravvivere che da quella di migliorare la qualità della propria vita.

PAROLA DI DIO: Eb 10,32-39; Sal 36 (37); Mc 4,26-34

 

VANGELO Mc 4, 26-34

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: " Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura". Diceva: "A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?

Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra". Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa. Parola del Signore

 

“COME UN UOMO CHE GETTA IL SEME SUL TERRENO; DORMA O VEGLI, DI NOTTE O DI GIORNO, IL SEME GERMOGLIA E CRESCE.”

Non è l’azione dell’uomo che produce il Regno, ma la potenza stessa di Dio, nascosta nel seme.
Tante nostre ansie per il bene non solo sono inutili, ma dannose. Come il male ha in sé la propria morte e si uccide, così il bene ha in sé la propria vita e cresce da sé, in modo inarrestabile.
In queste parole Gesù evidenzia il contrasto tra l’inattività nostra e l’azione di Dio. Ma è solo apparente, perché egli agisce proprio dove noi sappiamo di non potere e attendiamo tranquilli con fiducia. L’efficacia evangelica è l’opposto dell’efficienza mondana. A Gesù dicono che bisogna darsi da fare prima che sia troppo tardi: è ora di agire con urgenza e determinazione – come gli zeloti – perché non vada perduto il frutto delle sue fatiche. Ma lui risponde che, a tirar l’erba, non cresce. Solo si strappa. La vita ha il suo ritmo, che non puoi impunemente affrettare. Una volta gettato, il seme cresce da sé, con la calma di un fiume che va al mare. “Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno” (Sal 127,2).

 

 

SABATO 28 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa; San Pietro Nolasco.

Una scheggia di preghiera:

 

A TE GRIDIAMO: SALVACI O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: «Chi ha un perché nella vita, sa sopportarne quasi tutti i come». (F. Nietzsche)

SAGGEZZA POPOLARE: Nel folto della giungla possono essere celate splendide orchidee, sotto un tetto di paglia un futuro monarca. (saggezza Italiana)

UN ANEDDOTO: Un prigioniero in un campo di prigionia nazista tutti i giorni veniva torturato. Un giorno lo cambiarono di cella. Nella nuova cella c'era un abbaino, da dove egli poteva vedere un pezzo di cielo azzurro durante il giorno, e alcune stelle la notte. Il prigioniero rimase così affascinato da questo spettacolo che inviò una lunga lettera a quelli di casa sua, descrivendo la sua grande fortuna. Dopo aver letto questa storia, guardai dalla mia finestra. Davanti a me si estendeva la natura in tutta la sua bellezza. Ero libero, non prigioniero, potevo andare dove volevo! (Antony De Mello)

PAROLA DI DIO: Eb 11,1-2.8-19; Sal da Lc 1,68-75; Mc 4,35-41

 

VANGELO Mc 4, 35-41

Dal vangelo secondo Marco.

In quel giorno, verso sera, Gesù disse ai suoi discepoli: "Passiamo all'altra riva". E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che moriamo?".

Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perché siete così paurosi?

Non avete ancora fede?".

E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?". Parola del Signore

 

NON AVETE ANCORA FEDE?

Possiamo vivere con poca fede?

Sì, se… abbiamo difficoltà a liberarci dalle nostre sicurezze, se rimaniamo ancorati al passato, se non ci sentiamo sicuri e tranquilli quando Dio tace. I discepoli, come noi, non riescono a sopportare il silenzio di Dio. E questo capita soprattutto nei tormenti della vita data dalle situazioni o anche da persone. Che fare?

Gridare la propria paura! Questa è la nostra preghiera … e Lui … come al solito …interviene … e noi ci potremo stupire, fidarci sempre più e gioire della bellezza della Sua presenza.

 

 

DOMENICA 29 GENNAIO: 4^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO A

Tra i santi ricordati oggi:San Costanzo, Vescovo; San Valerio, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

HAI GUARDATO ALLA NOSTRA MISERIA E CI HAI COLMATI DEI TUOI BENI.

 

HANNO DETTO: «Perpetrare un delitto è morte dell’anima, ma disperarsi è già scendere nell’inferno». (Isidoro di Siviglia)

SAGGEZZA POPOLARE: E più facile colmare un pozzo senza fondo che soddisfare l'umana ambizione. (sentenza Italiana)

UN ANEDDOTO: Un padre che con i figli stava in un museo diceva: "Presto, presto, perché se vi fermate a guardare ogni cosa, non vedrete nulla!". Questo è ciò che di terribile c'è nella vita. Questo è ciò che tutti noi stiamo facendo. Passiamo la vita nel difficile tentativo di risparmiare tempo e intanto perdiamo proprio la nostra vita. Sapete una cosa? » come diceva Gesù: "Hai guadagnato il mondo e perso la tua anima!".

PAROLA DI DIO: Sof 2,3;3,12-13; Sal 145 (146); 1Cor 1,26-31; Mt 5,1-12a

 

VANGELO Mt 5, 1-12

Dal vangelo secondo Matteo.

In quel tempo: vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". Parola del Signore

 

“BEATI I MISERICORDIOSI PERCHÉ TROVERANNO MISERICORDIA”.

Gesù promette il Regno di Dio ai poveri in Spirito, agli afflitti, ai mansueti e agli affamati di giustizia. A tutti è comune questa caratteristica: la necessità non chiude, ma apre la loro vita. Lo stesso vale anche per i misericordiosi. Sono detti beati perché operano il bene, mettono la misericordia sopra la semplice giustizia, non aggrediscono il prossimo ma ne alleviano le miserie e ne curano le ferite, e non tanto per la mitezza del loro temperamento, quanto piuttosto perché sono consapevoli di aver bisogno essi stessi della misericordia di Dio e di vivere incessantemente di essa. Se pensassi più sovente alla misericordia, alla pazienza di Dio nei miei confronti, quanta più pazienza, misericordia, carità, sarei disposto a dare ai miei fratelli! 

 

 

LUNEDI’ 30 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Adelmo; Santa Giacinta; Santa Martina, Martire.

Una scheggia di preghiera:

 

TU. SIGNORE, SEI PADRE DI OGNI UOMO.

 

HANNO DETTO: «Ti ringrazio, mio Dio, che le cose non vanno a modo mio». (s. Francesca Saverio Cabrini)

SAGGEZZA POPOLARE: Anche gli dèi e i geni a volte perdono la spada (nessuno è perfetto). (detto Italiano)

UN ANEDDOTO: C'erano una volta due monaci, che per quarant'anni avevano vissuto insieme e non avevano mai litigato. Neppure una volta. Un giorno uno disse all'altro: "Non ti pare che sia venuto il momento di litigare almeno una volta?".

Il secondo monaco rispose: "Va bene, iniziamo! Su cosa ci mettiamo a litigare?".

"Cosa dici di questo pane?", propose il primo monaco. "Va bene, litighiamo per il pane. Come facciamo?", chiese il secondo. Disse il primo: "Questo pane è mio, mi appartiene". E il secondo replicò: "Tienitelo".

PAROLA DI DIO: Eb 11,32-40; Sal 30 (31); Mc 5,1-20

 

VANGELO Mc 5, 1-20

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni. Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, e urlando a gran voce disse: "Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo?

Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". Gli diceva infatti: "Esci, spirito immondo, da quest'uomo!".

E gli domandò: "Come ti chiami?".

"Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti". E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione. Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. E gli spiriti lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare. I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto. Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: "Và nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato". Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati. Parola del Signore

 

“GESÙ E I SUOI DISCEPOLI GIUNSERO ALL'ALTRA RIVA DEL MARE, NELLA REGIONE DEI GERASÈNI”.

“L’altra riva” del Lago di Tiberiade, la sponda ovest in cui si trovava la zona della Decàpoli, ha rappresentato sin da subito una grossa provocazione per Gesù e i suoi discepoli. La Buona Notizia dell’amore di Dio riguarda solo il popolo di Israele a cui essi appartengono – “i vicini” – oppure include anche quelli che stanno “dall’altra parte”?

Gesù mette in gioco la sua stessa vita per spingersi oltre le frontiere più familiari e rassicuranti. Vuole incontrare di persona il famoso “indemoniato di Gerasa”, colui di cui tutti parlano, ma a cui nessuno vuole correre il rischio di avvicinarsi. L’amore di Dio giunge così fino ai piedi dell’emarginato e dell’escluso più pericoloso e inquietante: anche per lui che abita tra i morti c’è una parola di vita e di liberazione dal male!

I discepoli non hanno ancora il coraggio di accompagnare il loro Maestro in questo passo; si fermano sulla barca e lasciano che egli viva da solo quest’incontro con chi fa paura. Ma proprio grazie a questa esperienza la chiesa scopre la sua vocazione e non avere paura di chi è “più lontano” – “troppo lontano” – e a spingersi sempre un po’ più in là rispetto a ciò che è più conosciuto e rassicurante.

 

 

MARTEDI’ 31 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Giovanni Bosco; San Giulio e Giuliano; San Gimignano, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, AUMENTA LA NOSTRA FEDE.

 

HANNO DETTO: «Ciò che rende pesante la religione è il fatto di portarla come un freno, invece di goderne come di un amore». (Lacordaire)

SAGGEZZA POPOLARE: Si può disegnare il corpo di una tigre, ma non le sue ossa; si può conoscere il volto di un uomo, ma non il suo cuore. (saggezza Italiana)

UN ANEDDOTO: In Oriente, un grande re andò a visitare il suo maestro e gli disse: "Sono un uomo molto occupato, potresti dirmi come posso arrivare all'unione con Dio? Rispondimi, però, con una sola frase!".

E il maestro gli disse: "Ti risponderò con una sola parola!".

"Quale?", gli chiese il re. Il maestro rispose: "Silenzio!".

"E quando posso raggiungere il silenzio?", domandò il re. "Meditazione", rispose il maestro. In Oriente meditare significa non pensare, oltre ogni pensiero. Allora il re chiese: "E cosa è la meditazione?".

Il maestro rispose: "Silenzio!".

"Come lo posso scoprire?".

"Silenzio!".

"Come posso scoprire il silenzio?".

"Meditazione!".

"E cosa è la meditazione?".

"Silenzio!".

PAROLA DI DIO: Eb 12,1-4; Sal 21 (22); Mc 5,21-43

 

VANGELO Mc 5, 21-43

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all'altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: "La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva". Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita". E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: "Chi mi ha toccato il mantello?".

I discepoli gli dissero: "Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?".

Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: "Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male". Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?".

Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: "Non temere, continua solo ad aver fede!".

E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: "Perché fate tanto strepito e piangete?

La bambina non è morta, ma dorme". Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina. Presa la mano della bambina, le disse: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico, alzati!". Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare. Parola del Signore

 

“SI RECÒ DA LUI UNO DEI CAPI DELLA SINAGOGA, DI NOME GIÀIRO”.

Un’unica grande scena evangelica. Due storie di vita nelle quali la morte sembra essersi affacciata in modo drammatico e irreversibile. Quella del centurione che sovrintende agli affari della comunità di Cafarnao, conosciuto da tutti. Quella di una povera donna senza nome e degna di nessuna attenzione.

Cosa possono avere in comune queste due persone?

Solo la sofferenza del sentirsi entrambi morire?

No, c’è qualcos’altro! 

C’è di mezzo anche una stessa chiarezza del cuore: quella di non rassegnarsi e di dover disubbidire alla paura di disturbare Gesù, di essere inopportuni e di non essere degni di rivolgersi a lui!

Di fronte a Gesù si incrociano così due diverse vicende umane e un’unica fiduciosa convinzione: Signore, tu puoi portare vita laddove io incontro e sperimento la morte! Questa è la fede della chiesa fino ad oggi, quella che ha la forza di condurci oltre le nostre paure e di rimetterci in piedi nei cammini delle nostre vite.

 

 

 

 

 

 

 

Archivio