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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

OTTOBRE 2016

 

SABATO 1 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù Bambino; San Remigio.

Una scheggia di preghiera:

 

DA SEMPRE E PER SEMPRE SONO NEL TUO CUORE.

 

HANNO DETTO: Non voglio scrupoli, non voglio malinconie. Scrupoli e malinconia, lontani da casa mia. (San Filippo Neri)

SAGGEZZA POPOLARE: La malattia ci insegna quel che siamo. (prov. Inglese)

UN ANEDDOTO: Scriveva Berthold Brecht: Generale, il tuo carro armato è una macchina potente, spiana il bosco e sfracella cento uomini, Ma ha un difetto: ha bisogno di un carrista. Generale, il tuo bombardiere è potente. Vola più rapido di una tempesta e può portare più di un elefante, ma ha un difetto: ha bisogno di un meccanico. Generale, l'uomo fa di tutto. Può volare e può uccidere. Ma ha un difetto: può pensare.

PAROLA DI DIO: Gb 42,1-3.5-6.12-16; Sal 118; Lc 10,17-24

 

Vangelo Lc 10, 17-24

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: "Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome". Egli disse: "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli". In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare". E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse:"Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono". Parola del Signore

 

“NON RALLEGRATEVI PERÒ PERCHÉ I DEMONI SI SOTTOMETTONO A VOI; RALLEGRATEVI PIUTTOSTO CHE I VOSTRI NOMI SONO SCRITTI NEI CIELI"

Quando penso agli anni della mia vita non posso che esultare nel Signore, meravigliarmi del suo operato in me ed anche attraverso di me: quante volte mi ha salvato sia fisicamente che spiritualmente, quante persone ha messo nel mio cammino che mi hanno aiutato, consigliato, guidato, amato, quante volte è venuto incontro alla mia supponenza e alla mia stupidaggine è riuscito perfino, in certe occasioni, a farmi vivere con amore momenti di sofferenza e di difficoltà. Ma a parte il dire grazie non c'è proprio nulla di cui esaltarsi, anzi più vedo le sue opere, più mi accorgo della mia inadeguatezza, della mia vigliaccheria, della mia povertà umana e spirituale. Il mio e il tuo nome sono scritti nei cieli non per i nostri meriti ma per il suo amore. Sono nel cuore di Gesù ogni volta che lo ricevo, ogni volta che mi perdona, ogni volta che viene con il fratello e questo essere con Lui continuerà per la misericordia del Padre per tutta l'eternità perché “Io conosco il tuo nome da sempre e per sempre”

 

 

DOMENICA 2 OTTOBRE: 27^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C Santi Angeli custodi.

Tra i santi ricordati oggi: San Teofilo; San Gerino.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, AUMENTA LA NOSTRA FEDE.

 

HANNO DETTO: Sappiate, figliuoli, e credete a me, che lo so: non vi è mezzo più potente ad ottenere le grazie da Dio che la Madonna Santissima. (San Filippo Neri)

SAGGEZZA POPOLARE: L'albero che è nato storto non raddrizzerà mai il tronco.  (prov. Spagnolo)

UN ANEDDOTO: Tanti (non solo Darwin) credono volentieri di discendere dalla scimmia perché è ciò che inconsciamente desiderano. Essere animali e vegetali è più facile che essere uomini. Diceva ironicamente un commediografo austriaco, Nestory: “Chi conosce gli uomini, conosce i vegetali, dato che esistono pochissime persone che vivono, e molti, innumerevoli, che vegetano.”

PAROLA DI DIO: Ab 1,2-3; 2,2-4; Sal 94; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10

 

Vangelo Lc 17, 5-10

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: “Aumenta la nostra fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare". Parola del Signore

 

“SE AVESTE FEDE QUANTO UN GRANELLINO DI SENAPA, POTRESTE DIRE A QUESTO GELSO: SII SRADICATO E TRAPIANTATO IN MARE, ED ESSO VI ASCOLTEREBBE”.

Cos’è, dunque la fede? Com’è difficile e inafferrabile parlarne, com’è complesso descriverla. Fede non è credere in qualcosa, ricordare le verità del catechismo, ma è credere in qualcuno, nel Signore Gesù, fede è fidarsi di Lui. Fede è l’opposto dell’evidenza, dello scontato, del palese. Ma, e questo è fondamentale, la fede che il Signore ci chiede poggia su solide basi. L’atteggiamento dell’uomo di fede non è uno sconsiderato atto d’obbedienza, un cieco gesto di abbandono. Noi ci fidiamo di qualcuno che ci ha dimostrato il suo amore, che ci ha riempito con la sua Parola. La conoscenza del Signore precede e accompagna la fede. E questa predicazione giunge fino a noi attraverso delle persone, fragili, di cui cogliamo la fede. Fede: credere che il Signore è presente, arrendersi al corteggiamento di Dio, abbandonarsi (ragionevolmente) nelle braccia di un Dio Padre. Fidarsi anche quando le cose funzionano diversamente da come vorremmo. Dio conosce la Storia, Dio agisce, anche se non lo vediamo, Dio condivide.

 

LUNEDI' 3 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gerardo; Sant’Adalgotto.

Una scheggia di preghiera:

 

LA CARITA' E' PAZIENTE, LA CARITA' E' BENIGNA.

 

HANNO DETTO: Amiamo Dio e siamo santi, il resto è niente. (San Giuseppe Benedetto Cottolengo)

SAGGEZZA POPOLARE: Una barba vuol dire pidocchi, non cervello. (prov. Greco)

UN ANEDDOTO: C'è un pezzo di deserto, tutto sabbia e morte, tutt'al più qualche spino. Gli uomini vogliono trasformare il deserto in un'oasi verdeggiante. Incominciano a lavorare. Si fanno strade, stradette, canali, ponti, case, ecc. ecc. Non cambia nulla: tutto rimane deserto. Manca l'elemento base: l'acqua. Allora chi ha capito (è strano che si capisca bene nel mondo fisico e poco bene in quello soprannaturale) incomincia non a lavorare in superficie, ma si mette a scavare in profondità. Cerca l'acqua. Fa un pozzo, la fecondità dell'oasi non dipenderà dai canali fatti, dalle strade, dalle case, ma da quel pozzo. Se sgorgherà l'acqua tutto si vivificherà, se no niente. (Carlo Carretto)

PAROLA DI DIO: Gal 1,6-12; Sal 110; Lc 10,25-37

 

Vangelo Lc 10, 25-37

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai". Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all' albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso". Parola del Signore

 

"HAI RISPOSTO BENE; FA QUESTO E VIVRAI"

Mi ha sempre dato fastidio il dover dare degli esami eppure la vita spesso ci fa gli “esami”. Qui c'è un personaggio, un dottore della legge che almeno formalmente supera gli esami con Gesù, rispondendo correttamente: “Bene! Bravo! 10 e lode!” ma a Gesù non basta lui ci mette davanti un altro esame, quello di “pratica”. Davanti al problema degli emigrati, tutti abbiamo le soluzioni, quelle che non riescono a trovare politici, economi, storici. “Ma sei disposto per quello che puoi e per quello che riesci a lasciarti coinvolgere di prima persona?”

Il samaritano di cui parla Gesù conosce la teoria (ma quella la conoscevano bene anche il sacerdote e il levita) ma è disposto a rischiare di persona. Poteva essere un trucco lasciare un ferito per la strada per poter depredare il soccorritore; sporcarsi le mani di sangue per un religioso (ma anche per un altro) non è piacevole, va contro la legge; caricare il ferito sulla giumenta significa andare a piedi, rallentare un viaggio, far curare il ferito costa soldi. L'esame di carità cristiana non è saper rispondere che nel vangelo Gesù ci ha detto: “non c'è amore più grande che dare la vita per il fratello”, è provare a vedere Gesù nel fratello, anche quello che poco ci attira.

 

MARTEDI' 4 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco d’Assisi patrono d’Italia; San Petronio.

Una scheggia di preghiera:

 

TI BENEDICO O SIGNORE PERCHE' CON TE LA CROCE DIVENTA LEGGERA.

 

HANNO DETTO: Impariamo a “perdere” la vita per Cristo, secondo la logica del dono, del sacrificio. Con Cristo non perdiamo nulla. (Papa Francesco)

SAGGEZZA POPOLARE: Il cuore che ama è sempre giovane. (prov. Greco)

UN ANEDDOTO: Il dottore decise che era giunta l'ora di dire la verità al paziente: “Sento il dovere di dirvi che siete molto ammalato e vi restano al massimo due giorni da vivere. Avrete sicuramente le vostre cose da sistemare. C'è qualcuno che desiderate vedere?” “Sì”, rispose il malato con un filo di voce. “Chi?” domandò il dottore. “Un altro medico”. La speranza è sempre l'ultima a morire.

PAROLA DI DIO: Gal 6,14-18; Sal 15; Mt 11,25-30

 

Vangelo Mt 11, 25-30

In quel tempo, Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero". Parola del Signore

 

“IL MIO GIOGO, INFATTI, È DOLCE E IL MIO CARICO LEGGERO”.

Anche voi, malgrado sia sempre più raro, avrete visto degli animali da soma gravati di pesi che sembrano inumani per le loro forze. Molto dipende dalla distribuzione del carico. Certi carichi mal messi impediscono il cammino, sbilanciano, rischiano di far cadere, feriscono la groppa. Gesù parla di giogo, di fardello, quindi di qualcosa di pesante. Pensiamo alla sua croce e alle tante croci degli uomini. Una croce può far cadere, può schiacciare, può uccidere. Una croce può essere portata, sopportata, detestata. Il giogo di Gesù può diventare leggero, addirittura dolce se ben distribuito, accettato, portato insieme a Lui. La religione che Gesù ci insegna è quella dell’amore e non quella della paura. Non ci nasconde la fatica ma, quando si ama si trovano facili una quantità di cose che sarebbero difficili o insopportabili senza amore.

 

MERCOLEDI' 5 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gallo d’Aosta; Santa Giustina; Santa Maria Faustina Kowalska.

Una scheggia di preghiera:

 

PADRE, A TE MI AFFIDO

 

HANNO DETTO: Le persone provano un così grande stupore per l'altezza delle montagne, la vastità dell'oceano, il moto delle stelle, ma passano accanto a se stesse senza meravigliarsi. (S. Agostino)

SAGGEZZA POPOLARE: Un gatto è in grado di sostenere lo sguardo di un Re. (prov. Inglese)

UN ANEDDOTO: Chiesero a Talete quale fosse la cosa più antica del mondo. Rispose: “Dio perché non ha principio”. “E la più bella?” “Il mondo che è opera di Dio”. “E la più leggera?” “L'intelligenza che in un solo attimo può percorrere tutto l'universo”. “E la più forte?” “Il bisogno”. “E la più saggia?” “Il tempo che fa dimenticare ogni cosa”

PAROLA DI DIO: Gal 2,1-2.7-14; Sal 116; Lc 11,1-4

 

Vangelo Lc 11, 1-4

Dal vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione". Parola del Signore

 

"SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE”

“Padre, non sono capace di pregare: se dico delle formule mi sembra di essere un pappagallo e dopo le prime parole le labbra dicono una cosa e la testa va per conto suo; se cerco di parlare al signore non so se parlo a Lui o se parlo a me stesso: insomma mi vien voglia di piantar lì” . Penso che l'ultima cosa che hai detto sia quella più significativa: se sei tentato di non pregare più è perché quella preghiera era buona e dava fastidio a qualcuno che tu fossi bene o male in comunione con il Signore. Vedi, spesso le parole servono a poco, pensa ad esempio a quando si pregano i salmi che spesso non corrispondono ai sentimenti del momento presente; le distrazioni fanno parte del nostro vivere, ci succede addirittura di averne mentre parliamo con le persone e una preghiera che no fosse anche un parlare con se stesso sarebbe una preghiera disincarnata. No! L'errore più grosso nella preghiera non è non uscirne soddisfatti, è lo smettere di pregare e poi, il Padre nostro che Gesù ci ha insegnato è forse solo una formula di preghiera? Non è piuttosto un atteggiamento di vita del nostro pregare?

 

GIOVEDI' 6 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Bruno; Santa Alberta.

Una scheggia di preghiera:

 

MANDA SU DI NOI, O PADRE, IL TUO SPIRITO.

 

HANNO DETTO: Una lacrima per i defunti evapora, un fiore sulla tomba appassisce, una preghiera, invece, arriva fino al cuore dell’Altissimo. (S. Agostino)

SAGGEZZA POPOLARE: È l'uccello più veloce che afferra il verme. (prov. Russo)

UN ANEDDOTO:  Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici. Uno era molto bravo a suonare l'arpa. L'altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare. Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva: "Vedo la montagna come se l'avessimo davanti". Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva: "Sento scorrere l'acqua fra le pietre". Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì. Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più. Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta. Il dono più grande che possiamo fare ad una persona e ascoltarla.

PAROLA DI DIO: Gal 3,1-5; Cant. Lc 1,68-75; Lc 11,5-13

 

Vangelo Lc 11, 5-13

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". Parola del Signore

 

“PADRE VOSTRO CELESTE DARÀ LO SPIRITO SANTO A COLORO CHE GLIELO CHIEDONO!"

Chi è lo Spirito Santo che dobbiamo chiedere e che ci è garantito di ottenere?

E' lo Spirito di Dio, quindi è chiedere di pensare come Dio, smetto dunque il cicaleccio delle domande per i miei interessi e chiedo che lo Spirito mi faccia sentire in comunione con ciò che Dio sta dando a me e ai miei fratelli.

E' lo Spirito di Gesù, il Consolatore promesso, Colui che ci fa chiamare Dio con il nome di “Abbà”, Padre

E' lo spirito che unito al “sì” di Maria le ha permesso di diventare la madre del Figlio di Dio, è Colui che se trova il cuore disponibile ci aiuta a generare Gesù nel nostro mondo.

E' lo Spirito della Sapienza che può farci comprendere l'opera di Dio nella creazione e nelle persone.

E' lo Spirito che ci fa essere vera Chiesa di Cristo che lo ripropone con fedeltà al nostro mondo.

E' lo Spirito che può cambiare il nostro cuore di pietra in un cuore di carne capace di amare.

Vieni dunque Santo Spirito!

 

 

VENERDI' 7 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’ Adalgiso – Beata Vergine del Santo Rosario.

Una scheggia di preghiera:

 

MADRE DEL SANTO ROSARIO, PREGA PER NOI.

 

HANNO DETTO: Non c'è altro legno capace come quello della croce per far divampare nell'anima il fuoco dell'amore! (Beata Elisabetta della Trinita')

SAGGEZZA POPOLARE: Domandare non costa che un istante di imbarazzo, non domandare è essere imbarazzati per tutta la vita. (prov. Giapponese)

UN ANEDDOTO: Se io ho un euro e tu un euro e ce li scambiamo, alla fine restiamo con un euro ciascuno. Ma se io ho un'idea e tu un altra idea e ce le scambiamo, alla fine ci troviamo con due idee ciascuno.

PAROLA DI DIO: At 1,12-14; Cant. Lc 1,46-55; Lc 1,26-38

 

Vangelo Lc 1, 26-38

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. Parola del Signore

 

"TI SALUTO, O PIENA DI GRAZIA, IL SIGNORE È CON TE"

Oggi, festa della Madonna del Rosario, abbiamo l'occasione per aggiungere qualche riflessione sulla preghiera. Il rosario è una preghiera tanto amata e tanto vituperata. Moltissimi santi hanno trovato in essa la capacità di riferirsi a Dio, tramite Maria, altri dicono che è una preghiera inutile e ripetitiva e meccanica; alcuni la considerano la preghiera dei poveri, il vangelo degli umili , altri dicono che è impossibile dire non un rosario ma anche solo una decina senza distrazioni; qualcuno, proprio partendo dal nome lo ha definito come un mazzo di rose per la nostra mamma del cielo che vi aiuta a conoscere meglio la sua storia e quella di suo Figlio, io personalmente dico a Maria: “Tu lo vedi che vorrei offriti uno splendido mazzo di rose ma sai che spesso le mie 'ave Maria' non sono altro che carciofi spinosi eppure mi obbligo tutti i giorni a dirlo il Rosario e non perché penso alle promesse che tu hai fatto ai tuoi fedeli che usano questa preghiera, ma perché penso sia importante per me, perché so che tu vai al di là delle parole e vedi il desiderio di onorare Te, tuo Figlio, il Padre e lo Spirito e poi anche perché so che tu sei una donna pratica e che se ami i fiori sei anche capace, con dei carciofi, a fare dell'ottima cucina”

 

SABATO 8 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ugo Canefri; Santa Eusebia.

Una scheggia di preghiera:

 

VIVERE NELLA TUA VOLONTA' E' IL MIO VERO BENE.

 

HANNO DETTO: Una parola ci libera da tutto il peso e il dolore della vita; quella parola è amore. (Sofocle)

SAGGEZZA POPOLARE: Senza sofferenza non c'è scienza. (prov. Russo)

UN ANEDDOTO: Nelle camere di un Hotel di Miami si leggeva questa scritta forse un po' interessata ma certamente reale: “Se non potete dormire non lamentatevi dei nostri letti ma esaminate la vostra coscienza”.

PAROLA DI DIO: Gal 3,22-29; Sal 104; Lc. 11,27-28

 

Vangelo Lc 11, 27-28

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!". Parola del Signore

 

"BEATO IL VENTRE CHE TI HA PORTATO E IL SENO DA CUI HAI PRESO IL LATTE!" 

Una donna del popolo, forse entusiasmata dalla figura e dalla predicazione di Gesù, dice: “Fortunata sua madre ad avere un figlio del genere!”. Magari lo diceva perché suo figlio non era proprio uno stinco di santo, perché magari, secondo lei,  non aveva avuto la ‘fortuna’ di avere una famiglia “all’onor del mondo”. Gesù però le risponde: "La fortuna non è avere un 'figlio bravo", è essere fedeli a Dio!". La tua vita di madre, di padre, di educatore può anche essere un insuccesso e ne puoi essere dispiaciuto, ma se sei stato fedele a Dio e al tuo compito, tu per Dio puoi essere davvero beato. Secondo il vangelo non si è beati perché le cose vanno bene, perché economicamente non abbiamo grossi fastidi, perché mio figlio non è un drogato o un perdigiorno, perché i miei hanno fatto carriera ma si può essere beati sempre se si cerca la volontà di Dio, se Dio è il nostro fine, la nostra unica "ricompensa". Maria è beata non tanto perché è la Madre di Dio, e per questo Dio l’ha colmata di ogni dono, Maria è beata anche ai piedi della croce quando il suo ‘figlio buono’ verrà considerato un pubblico bestemmiatore e ucciso con la massima ignominia, perché sia quando ha detto il suo sì all’angelo, sia ai piedi della croce, in mezzo alla sofferenza, cerca solo e sempre la volontà di Dio.

 

DOMENICA 9 OTTOBRE: 28^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Tra i santi ricordati oggi: Santi Dionigi e compagni; San Giovanni Leonardi.

Una scheggia di preghiera:

 

GESÙ MAESTRO, ABBI PIETÀ DI NOI!

 

HANNO DETTO: Giustizia senza misericordia non è molto distante dalla disumanità. (Albert Camus)

SAGGEZZA POPOLARE: Alla porta di chi ride, fortuna giunge. (prov. Giapponese)

UN ANEDDOTO: Nell’Angelus del 21 Novembre 1993, Giovanni Paolo II, per rispondere alle speculazioni della stampa sul “declino del pontificato”, quando una lussazione alla spalla destra lo obbliga a impartire la benedizione con la mano sinistra, esclama: “Vi saluta il papa CADUTO ma non SCADUTO!”

PAROLA DI DIO: 2Re 5,14-17; Sal 97; 2Tm 2,8-13; Lc 17,11-19

 

Vangelo Lc 17, 11-19

Dal vangelo secondo Luca

Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!”. Parola del Signore

 

UNO DI LORO, VEDENDOSI GUARITO, TORNÒ INDIETRO LODANDO DIO A GRAN VOCE”

Erano stati in dieci i lebbrosi che avevano invocato da Gesù la guarigione. Avevano visto in Lui una persona che poteva curarli. Ma in nove, una volta ottenuto il risultato si fermano a questo. Uno solo sente di dover andare oltre, sente che la guarigione del corpo è solo il primo passo per arrivare alla guarigione completa. In dieci hanno incontrato Gesù, nove solo per ottenere un dono materiale, uno per passare dal dono materiale all'incontro vero con il Salvatore. Gesù lo abbiamo incontrato tutti sul nostro cammino: qualcuno ha tirato dritto, qualcuno ha gridato a Lui per ottenere un qualche beneficio, qualcuno ha fatto il passo per incontrarlo davvero e lasciar operare in sé la sua salvezza: un grazie, questa piccola parola che parte dal cuore è la strada per operare il miracolo dell'incontro vero.

 

LUNEDI' 10 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco Borgia; San Bassiano.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, O GESU' SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE.

 

HANNO DETTO: Non possiamo mai perdere la speranza, Dio ci inonda con la sua grazia, se la chiediamo con perseveranza. (Papa Francesco)

SAGGEZZA POPOLARE: Quando l'uomo pensa, Dio sorride. (prov. Ebraico)

UN ANEDDOTO: Una scritta letta sulla porta di una chiesa potrebbe essere il programma per tutti noi quando vi entriamo per pregare o per celebrare i sacramenti: “Qui si entra per amare Dio; di qui si esce per amare il prossimo”.

PAROLA DI DIO: Gal 4,22-24.26-27.31-5,1; Sal 112; Lc 11,29-32

 

Vangelo Lc 11, 29-32

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui". Parola del Signore

 

“ED ECCO BEN PIU’ DI SALOMONE C’E’ QUI… ED ECCO BEN PIU’ DI GIONA C’E’ QUI”.

Gesù è amareggiato per l’incomprensione nei suoi riguardi. Ha parlato di Dio come di un Padre misericordioso, ha dimostrato di poter perdonare i peccati, ha fatto segni, miracoli, guarigioni e il suo popolo e i pii e religiosi sono ancora lì a chiedere miracoli sempre più grandi. Ha fatto capire di essere il Figlio di Dio sulla terra e molti lo considerano un mago, un predicatore, un sobillatore, magari anche un profeta ma si fermano lì. E la storia si ripete anche oggi: ci sono milioni di persone a cui Gesù non interessa, altri che hanno una ammirazione solo umana per Lui, altri che lo cercano quando hanno bisogno di qualcosa e che se non lo ottengono subito lo ripudiano, altri che accolgono le sue parole come un bel messaggio ma che non cambia la realtà della vita Salomone era stato grande per la sua sapienza, per un retto esercizio della giustizia, per la ricchezza del suo regno, ma qui “c’è ben più di Salomone”. Giona con la sua predicazione aveva offerto agli abitanti di Ninive la possibilità di convertirsi e di ottenere il perdono, ma qui c’è ben più di un predicatore, c’è il Figlio di Dio che perdona!

O lasciamo davvero che lo Spirito Santo ci faccia conoscere Gesù come Figlio di Dio e che ci aiuti a tradurre in realtà di vita questo atto di fede o tradiamo Gesù perché accoglierlo solo per quello che vogliamo vedere di Lui, significa non dargli la possibilità di operare in noi i suoi doni e quindi disprezzare il suo amore per noi.

 

MARTEDI' 11 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Placida; Sant’Alessandro Sauli.

Una scheggia di preghiera:

 

TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO E' DONO DEL TUO AMORE, O SIGNORE.

 

HANNO DETTO: La confessione frequente de’ peccati è cagione di gran bene all’anima nostra, perché la purifica, la risana e la ferma nel servizio di Dio. (San Filippo Neri)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi prende a prestito vende la libertà. (prov. Tedesco)

UN ANEDDOTO: Quante definizioni anche costruite con tanto impegno per definire Dio! Un bambino del catechismo lo ha definito così: “Dio è un papà che ama come una mamma”.

PAROLA DI DIO: Gal 5,1-6; Sal 118; Lc 11,37-41

 

Vangelo Lc 11, 37-41

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo". Parola del Signore

 

“PIUTTOSTO DATE IN ELEMOSINA QUEL CHE C'È DENTRO, ED ECCO, TUTTO PER VOI SARÀ MONDO”

Quanto ci è difficile condividere quello che c'è nel piatto! E questo a causa della nostra mentalità: “Io ho lavorato! Nessuno mi ha regalato niente! Adesso dovrei dare parte del mio ad altri che non hanno lavorato come me!” Lo stesso vale per l'accoglienza, l'ospitalità. C'è sempre un buon motivo per giustificarsi! Ma se è vero che non è con il “buonismo ad oltranza” che si affrontano e risolvono i problemi, se è vero che bisogna stare attenti a non creare danni agli altri con una carità non ragionata, chi sono io per considerare mie le cose al punto tale da non condividerle? Siamo noi padroni del mondo dell'energia? Chi è padrone anche soltanto di un'ora della propria vita? Non facciamo come quei farisei che discutevano sulla purità religiosa del loro piatto ben pieno mentre non riuscivano a vedere i tanti piatti vuoti intorno a loro.

 

MERCOLEDI' 12 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Serafino; Sant’Edisto.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, CHE LA TUA PAROLA CI CAMBI.

 

HANNO DETTO: “Il saggio, per parlare, deve prima molto meditare”. (San Girolamo)

SAGGEZZA POPOLARE: Onesto è colui che accorda il proprio pensiero alla Verità. Disonesto è colui che accorda la Verità al proprio pensiero. (prov. Arabo)

UN ANEDDOTO: Diceva un musulmano: “Dio, per noi, è uno; come potrebbe avere un Figlio?” Rispose un cristiano: “Dio per noi è amore; Come potrebbe essere uno solo?”

PAROLA DI DIO: Gal 5,18-25; Sal 1; Lc 11,42-46

 

Vangelo Lc 11, 42-46

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:"Guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo". Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi". Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!". Parola del Signore

 

“GUAI A VOI, FARISEI”.

Gesù mette in evidenza gli errori dei farisei perché anche noi non cadiamo in quel modo di comportamento religioso.  Qual è il torto degli scribi e dei farisei? Quello di restringere la propria fede all’osservanza rigorosa della legge, di affidarsi unicamente al culto per incontrare Dio. E’ un’illusione che perdura anche oggi, in mezzo ai cristiani. C’è sempre il rischio di separare il culto dalla vita, il mestiere di cristiani da quello di uomini, i doveri religiosi dalla pratica della giustizia. Alcuni pensano che con la Messa domenicale, l’utilizzo dei sacramenti (quasi tutti), le devozioni, l’osservanza dei comandamenti (qualcuno) si abbia risolto il problema religioso: il buon Dio è a posto e noi abbiamo pagato la tassa per il paradiso. Gesù grida: “Guai!”: Dio non lo puoi comprare! Per essere cristiani non ci sono soltanto i rosari, le novene, le giaculatorie, il segno di croce prima di addormentarsi o la medaglietta (possibilmente d’oro) da portare al collo. Per essere cristiani c’è tutto il resto. Ossia “la giustizia, la misericordia, la sincerità”. Ecco che cosa ci suggerisce San Gregorio Magno, un Padre della Chiesa: “La sapienza del giusto sta nel fuggire ogni finzione e falsità, nel manifestare con le parole il proprio pensiero, nell’amare il bene così com’è, nell’evitare la doppiezza, nel donare gratuitamente i propri beni, nel sopportare più volentieri il male piuttosto di farlo, nel non vendicarsi dei torti ricevuti, nel ritenere un guadagno l’offesa subita a causa della verità.”

 

GIOVEDI' 13 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Edoardo.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE TU MI SCRUTI E MI CONOSCI.

 

HANNO DETTO: “Molta sapienza unita a una moderata santità è preferibile a molta santità con poca sapienza.” (S. Ignazio di Loyola)

SAGGEZZA POPOLARE: Il frutto della pace è appeso all'albero del silenzio. (prov. Arabo)

UN ANEDDOTO: Una bambina del catechismo alla domanda “chi è Gesù?” rispondeva con la semplicità dei piccoli ma con una profonda verità teologica: “Gesù è Dio con la pelle sopra”.

PAROLA DI DIO: Ef 1,1-10; Sal 97; Lc 11,47-54

 

Vangelo Lc 11, 47-54

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: "Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito". Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Parola del Signore

 

“GUAI A VOI, DOTTORI DELLA LEGGE, CHE AVETE TOLTO LA CHIAVE DELLA SCIENZA. VOI NON SIETE ENTRATI, E A QUELLI CHE VOLEVANO ENTRARE L'AVETE IMPEDITO"

I “guai” di Gesù sono sempre attuali, provo a tradurli in alcune nostre realtà: “Guai a voi che pensate di vivere nella migliore delle società e ve la prendete con il passato vedendo in esso solo errori e colpe che giustificano certi vostri atteggiamenti odierni. Guai chi pensa che la colpa sia sempre degli altri e non si accorge che enumerando le colpe altrui dice le proprie. Guai a te per tutte le volte che non hai saputo cogliere il bene che ti era testimoniato, guai a te che, facendoti forte della tua cultura, hai fatto tacere chi con umiltà manifestava il Vangelo. Guai a te che hai le mani sporche di denaro e ti dici per la povertà evangelica, guai a te che hai costruito i tuoi averi non “con le tue mani” ma con il sudore e le lacrime di tanti, guai a te che approfitti della religione e del religioso per farti i tuoi affari. Guai a te quando pensi di sapere tutto, di avere una risposta a tutti gli interrogativi della vita e imponi agli altri te stesso impedendo loro di arrivare dove Dio voleva portarli, ti sei messo al posto di Dio e non sai trovare la strada per te e la impedisci ai fratelli”. E i “Guai!” potrebbero continuare a lungo e nessuno di noi può dire che in qualche modo queste parole non li riguardino. Davanti a questo si aprono  due strade: quella di far finta di niente dicendo: “In fondo ce ne sono tanti peggio di me” oppure quella del riconoscere con verità le nostre povertà e mancanze per cercare, con l’aiuto di  Dio, di ripartire ancora una volta.

 

VENERDI' 14 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Callisto; San Gaudenzio.

Una scheggia di preghiera:

 

CHI E' LUOMO DI CUI TI RICORDI, O IL FIGLIOLO DELL'UOMO DI CUI TU TI PRENDI CURA?

 

HANNO DETTO: “Il ricco o è un ingiusto o l'erede di un ingiusto. (San Girolamo)

SAGGEZZA POPOLARE: Il mese delle cipolle (del pianto) viene per tutti. (prov. Ligure)

UN ANEDDOTO: Il Padre Antonio, volgendo lo sguardo agli abissi del giudizio di Dio, chiese: "O Signore come mai alcuni muoiono giovani, altri vecchissimi? Perché alcuni sono poveri ed altri sono ricchi? Perché degli empi sono ricchi e dei giusti poveri?". E giunse a lui una voce che disse: "Antonio, bada a te stesso. Sono giudizi di Dio questi, non ti giova conoscerli".

PAROLA DI DIO: Ef 1,11-14; Sal 32; Lc 12,1-7

 

Vangelo Lc 12, 1-7

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri". Parola del Signore

 

“NON TEMETE, VOI VALETE PIU’ DI MOLTI PASSERI”.

Quanto vale un uomo?

Secondo il nostro mondo molto poco se paesi ricchi lasciano morire di fame milioni di persone, se le case farmaceutiche pur di avere il loro guadagno rifiutano di vendere a un prezzo minore in certi paesi dove solo una esigua parte poterebbe permettersi certi medicinali. Un uomo vale poco se per “divertirsi”, per “far scorrere un po’ di adrenalina”, si butta un sasso dal cavalcavia dell’autostrada per vedere chi si salva e chi si sfracella; un uomo vale poco so lasciano a casa cinquecento padri di famiglia perché sfruttando il basso costo del lavoro in un paese lontano, si spende di meno e si produce di più. Un uomo, un centinaio di uomini, un migliaio di uomini, non valgono nulla se li faccio saltare in aria oppure valgono soltanto per il terrore e l’odio che hanno creato in altri uomini. Un uomo vale poco se mi commuovo davanti ad un bambino profugo e mi sono abituato ai naufragi continui, alle migliaia di morti nel mare. Eppure per Dio un uomo vale tutto il creato, per l’uomo Cristo ha accettato di non valere nulla e di morire sulla croce. Dobbiamo ricordarcelo spesso questo immenso amore per ciascuno, dobbiamo ricordarcelo quando il male in tutte le maniere sta cercando di uccidere la nostra speranza, dobbiamo ricordarcelo quando incontriamo il nostro prossimo e rischiamo di vederlo solo come un avversario o come un qualcuno che, se non sono più furbo, più forte, mi gabba. Dobbiamo ricordarcelo quando ci monetizzano o noi vediamo solo più la realtà e le persone in base al guadagno che posso farci.

 

SABATO 15 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù;Santa Aurelia di Strasburgo

Una scheggia di preghiera:

 

VIENI, SPIRITO DI DIO, GUIDA LA NOSTRA VITA.

 

HANNO DETTO: Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo. (San Giuseppe Moscati)

SAGGEZZA POPOLARE: Acqua e chiacchiere non fanno frittelle. (prov. Abruzzese)

UN ANEDDOTO: C'è un uomo che tiene appeso in salotto, nel posto d'onore, uno strano oggetto. Quando qualcuno gli chiede il perché di quella stranezza racconta: Il nonno, una volta mi accompagnò al parco. Era un gelido pomeriggio d'inverno. Il nonno mi seguiva e sorrideva, ma sentiva un peso. Il suo cuore era malato, già molto malandato. Volli andare verso lo stagno. Era tutto ghiacciato, compatto! "Dovrebbe essere magnifico poter pattinare", urlai, "vorrei provare a rotolarmi e scivolare sul ghiaccio almeno una volta!". Il nonno era preoccupato. Nel momento in cui scesi sul ghiaccio, il nonno disse: "Stai attento...". Troppo tardi. Il ghiaccio non teneva e urlando caddi dentro. Tremando, il nonno spezzò un ramo e lo allungò verso di me. Mi attaccai e lui tirò con tutte le sue forze fino ad estrarmi dal crepaccio di ghiaccio. Piangevo e tremavo. Mi fecero bene un bagno caldo e il letto, ma per il nonno questo avvenimento fu troppo faticoso, troppo emozionante. Un violento attacco cardiaco lo portò via nella notte. Il nostro dolore fu enorme. Nei giorni seguenti, quando mi ristabilii completamente, corsi allo stagno e ricuperai il pezzo di legno. È con quello che il nonno aveva salvato la mia vita e perso la sua! Ora, fin tanto che vivrò, starà appeso su quella parete come segno del suo amore per me!

Per questo motivo noi cristiani oggi ci inginocchiamo dinanzi a quel legno, cui si è appeso l'Amore-Gesù; per questo teniamo nelle nostre case un "pezzo di legno" a forma di croce... Per ricordare come si ama, e a chi dobbiamo guardare per amare senza stancarci!

PAROLA DI DIO: Ef 1,15-23; Sal 8; Lc 12,8-12

 

Vangelo Lc 12, 8-12

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire". Parola del Signore

 

“LO SPIRITO SANTO VI INSEGNERA'...”.

Abbiamo un compagno di viaggio nella vita che non ci lascia mai. Egli e silenzioso, ma nel silenzio parla. Non si vede ma è forte. Non è ingombrante, non ci porta via niente ma ama. E’ sapiente, intelligente, dà fortezza. E’ lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù. Ci è stato promesso e donato. Opera in noi. Ci apre la mente. Ci ricorda quello che Gesù ha detto e fatto. Ci suggerisce come comportarci da cristiani. Ma bisogna accorgerci di Lui, desiderarlo, invocarlo, affidarci. Lo Spirito può farci vivere in comunione  con tutto il creato. Può farci sentire la presenza di Dio. Può guarirci dal male. Perché non rivolgerci a Lui   fin dal mattino affinché illumini la nostra giornata? 

 

DOMENICA 16 OTTOBRE: 29^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Tra i santi ricordati oggi: Santa Edvige; Santa Margherita Maria Alacoque.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, CREDIAMO MA AUMENTA LA NOSTRA FEDE!

 

HANNO DETTO: I poveri sono i nostri padroni, e bisogna trattarli come tali, altrimenti ci mandano via. (San Giuseppe Benedetto Cottolengo)

SAGGEZZA POPOLARE: Chi vuol vedere un cattivo faccia arrabbiare un buono. (prov. Ligure)

UN ANEDDOTO: Un giorno le statuine del presepio se la presero con il pastorello soprannominato Incantato, perché a differenza delle altre statuine, lui se ne stava lì, davanti alla grotta, con le mani vuote, senza alcun dono da portare a Gesù. "Non hai vergogna? Vieni a trovare Gesù e non porti niente?". Incantato non rispondeva: era totalmente assorto nel guardare il bambino. I rimproveri cominciarono a farsi più fitti. Allora Maria, la mamma di Gesù, prese le sue difese: "Incantato non viene a mani vuote. Guardate: porta la sua meraviglia, il suo stupore! L'amore di Dio, fatto bambino piccolissimo, lo incanta". Quando tutti compresero, la mamma di Gesù concluse: "Il mondo sarà meraviglioso quando gli uomini, come Incantato, saranno capaci di stupirsi. Capite? Dio per amore nostro si è fatto come noi, per farci come lui".

PAROLA DI DIO: Es 17,8-13; Sal 120; 2Tm 3,14 - 4,2; Lc 18,1-8

 

 

Vangelo Lc 18, 1-8

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: “C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”. E il Signore soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?". Parola del Signore

 

“QUANDO IL FIGLIO DELL’UOMO TORNERÀ, TROVERÀ ANCORA FEDE SULLA TERRA?”.

Chissà che cosa voleva dire Gesù con queste parole? C’è davvero il rischio che l’umanità possa escludere del tutto la fede, che l’amore di Dio, il sacrificio di Gesù, la forza dello Spirito Santo non ce la facciano a conservare almeno un granello di fede?

Guardo dentro di me e scopro che la fe­de è precaria, non si può quantificare; mi accorgo che spesso il materialismo, il benessere tendono a farmela dimenticare, che le prove della vita possono rinforzarla o mandarla in crisi. Dunque, c'è la possibilità di perdere la fede!

Ma mi accorgo anche che io e l’uomo, anche se avessimo tutto senza una fede, saremmo nulla. Allora penso di poter rispondere alla domanda di Gesù, così: “Quando tu tornerai, certamente in me e nell’umanità non troverai quello che ti saresti aspettato: ti avremo deluso. Ma, Tu ci hai voluto così bene da farci a tua misura e sei così buono e misericordioso che guardando in fondo al nostro cuore, pur non trovando una fede da spostare le montagne, troverai per lo meno quel desiderio, quel bisogno che ti permetterà di salvare il nostro cuore”.

 

LUNEDI' 17 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ignazio di Antiochia.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, SIGNORE DI TUTTI I TUOI DONI,

 

HANNO DETTO: Non mandate al domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo. (Don Bosco)

SAGGEZZA POPOLARE: Sarebbe meglio se i guerrieri non avessero un aspetto truce, se gli studiosi non avessero un'aria saccente, se i prigionieri delle montagne non avessero l'odore delle nebbie e se i monaci non avessero odore di incenso e altari. (Detto Cinese)

UN ANEDDOTO: ...Gesù guardò il tavolo davanti a lui, pensando a quale fosse il miglior simbolo del suo passaggio sulla Terra, da lasciare agli uomini. Sul tavolo c'erano melograni della Galilea, spezie del deserto del sud, frutta secca della Siria e datteri dell'Egitto. Egli tese la mano per consacrarne uno quando, improvvisamente, si ricordò che il messaggio che avrebbe portato era destinato a tutti gli uomini, in ogni luogo del mondo. I melograni, i datteri, le spezie, e la frutta forse non esistevano in alcune parti della terra. Ci pensò su e un altro pensiero gli venne in mente: nei melograni, nei datteri, nelle spezie, nella frutta secca il miracolo della Creazione si manifesta senza l'intervento dell'uomo: i loro colori, i loro profumi e sapori erano già perfetti. Così prese il pane, ringraziò, lo spezzò e ne diede un po' ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate, tutti voi, perché questo è il mio Corpo!!".

Il pane è ovunque. Il pane, al contrario dei datteri, dei melograni delle spezie e della frutta è il miglior simbolo del cammino verso Dio: il pane è frutto della terra e del lavoro dell'uomo!

PAROLA DI DIO: Ef 2,1-10; Sal 99; Lc 12,13-21

 

Vangelo Lc 12, 13-21

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla gli disse:"Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità". Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". E disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni". Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". Parola del Signore

 

“ANCHE SE UNO È NELL'ABBONDANZA, LA SUA VITA NON DIPENDE DAI SUOI BENI”.

La vita ci sembrerà bella soltanto quando smetteremo di desiderarne una migliore e quando avremo imparato a goderla così com’è. La smania di possedere sempre di più inculcataci con tanta scaltrezza dal mondo consumistico moderno è in real­tà un virus che ci toglie il piacere di accontentarci di quanto abbiamo. Un uomo non guadagna mai abbastanza, una donna non è mai abbastanza bella, gli abiti non sono mai abbastanza alla moda, la casa non è mai abbastanza arredata, quel che mangiamo non è mai abbastanza gustoso. Ma la salvezza sta nel saper dire a un certo punto: “Basta! Quel che ho è sufficiente e quel che ne faccio dipen­de solo da me”. (Harya Mannes) 

 

MARTEDI' 18 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Luca;San Giusto di Susa.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU', VORREI CHE TANTI TI CONOSCESSERO E TI AMASSERO.

 

HANNO DETTO: Nulla è perduto con la pace: tutto può esserlo con la guerra! (Pio XII)

SAGGEZZA POPOLARE: Non basta un giorno di freddo per gelare un fiume profondo. (prov. Cinese)

UN ANEDDOTO: Ero stesa su un letto, in terapia intensiva, lottavo per vivere, avevo gli occhi chiusi e pregavo intensamente il Signore, milioni di anime volevano portarmi con loro, ma io volevo tornare dalla mia adorata figlia di un anno. Mentre mi dilaniavo, per il dolore fisico, il mio cuore si aprì...e fui felice di donare tutte le mie sofferenze al Signore, come Lui fece sulla croce, per il bene dell'umanità...e fu proprio in quel momento che provai "il sollievo della sofferenza"...Il Signore fu Misericordioso con me e mi donò di nuovo la Vita!

La mia esperienza mi ha avvicinato di più al Signore e mi ha fatto capire che anche nelle sofferenze più profonde ci potrà essere un piccolo sollievo se solo il nostro cuore si apre totalmente al Signore!

PAROLA DI DIO: 2Tm 4,10-17; Sal 144; Lc 10,1-9

 

Vangelo Lc 10, 1-9

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio". Parola del Signore

 

“ANDATE: NON PORTATE BORSA, NE BISACCIA, NE SANDALI”

Il comando di Gesù agli Apostoli e a noi, non è quello di restare ma quello di andare. Cristo ha bisogno di noi per arrivare a tutti gli uomini. Non ha bisogno di mezzi, ha bisogno di persone disponibili. Spesso noi ci angustiamo perché pensiamo di non avere mezzi sufficienti per l’annunzio del Regno di Dio, e la Chiesa ha combattuto battaglie per ottenere o difendere privilegi, ricchezze, quasi che il messaggio di Gesù possa giungere al cuore di tanti uomini solo se appoggiato dal potere, dalle coreografie, dai più moderni mezzi di comunicazione. Un computer può essere utile per avanzare tempo ma non è certo un computer che fa nascere o crescere la fede. Gesù ha bisogno di me, di te, non delle tue cose: sono già sue tutte le co­se del mondo ma tu sei veramente suo?

 

MERCOLEDI' 19 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Paolo della Croce; Santa Laura.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU' SONO SERVO, NON PADRONE.

 

HANNO DETTO: Agli occhi di Dio un uomo vale realmente quel che vale, e niente di più. (San Francesco d'Assisi)

SAGGEZZA POPOLARE: "Mettiti in cammino anche se l'ora non ti piace. Quando arriverai l'ora ti sarà comunque gradita". (prov. Tuareg)

UN ANEDDOTO: Una volta un giornalista americano vedendo Madre Teresa che accudiva un lebbroso disse: "Non farei quel lavoro neppure per un milione di dollari!". E lei rispose: "Neppure io".

PAROLA DI DIO: Ef 3,2-12; Cant. Da Is.12,2-6; Lc 12,39-48

 

Vangelo Lc 12, 39-48

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Parola del Signore

 

“A CHIUNQUE FU DATO MOLTO, MOLTO SARA’ RICHIESTO; A CHI FU AFFIDATO MOLTO, SARA’ RICHIESTO MOLTO DI PIU’ ”.

Ancora una volta Gesù con le sue parabole sulla vigilanza e con la sua saggezza ci spiazza dai nostri comuni modi di pensare.

Sulla ter­ra c’è la rincorsa ai primi posti (an­che quelli religiosi) come potere, ono­re, ricchezza. Si parla del parente “onorevole” o “monsignore” come a un titolo di vanto. Si considerano assolute cose che invece sono relative per Gesù chi è arriva­to a ruoli importanti è solo uno che ha ricevuto di più e quindi uno che ha maggiore responsabilità e che maggior­mente dovrà rendere conto del suo ope­rato. Noi siamo talmente stupidi e assurdi quando diciamo: “Mi sono fatto tutto da solo!”. Ma è forse tua la vita? Te la sei data tu?

Sei tu che hai fatto il sole, la terra, l’acqua e l’aria? Tu, con tutta la tua scienza, la tua medicina puoi essere sicuro di un istante di vita? E se poi hai un ruolo nella tua famiglia, nella società, nella Chiesa, se hai ricevuto un incarico per il bene degli altri questo non implica forse che è un incarico affidato, che dunque sei responsabile nei confronti di chi ti ha dato questo incarico e impegnato nei confronti di coloro verso i quali devi esercitare questo servizio? . Non puoi tirarti indietro come Caino che dice: “Sono forse responsabile di mio fratello?”

Non puoi lavartene le mani come Pilato dicendo: “Vedetevela voi”. Tu hai dei precisi doveri nei confronti di Dio e nei confronti dei fratelli ed hai anche delle grazie sufficienti per svolgere i compiti che Dio ti ha affidato. E quan­do ti sembra di non farcela rivolgiti a Lui che ti ha mandato.

 

GIOVEDI' 20 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Irene; San Leopardo di Osimo.

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI, SIGNORE, LA PACE DEL CUORE.

 

HANNO DETTO: L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. (S. G. Paolo II)

SAGGEZZA POPOLARE: La calunnia non distrugge l'uomo onesto, poiché passata l'inondazione la pietra riappare. (prov. Cinese)

UN ANEDDOTO: A S. Francesco di Sales capitò, dopo una visita al Duomo di Milano, di sentirsi chiedere: “Ha visto, Eccellenza, che profusione di marmi, che grandiosità di linee?”. E il santo Vescovo rispose: “Che volete che vi dica? La presenza di Gesù nel Tabernacolo ha talmente assorbito il mio spirito, che è scomparsa davanti ai miei occhi tutta la bellezza dell’arte”. Quale lezione è questa risposta per noi che con grande leggerezza ci mettiamo a visitare le Chiese celebri come se fossero sale di museo!

PAROLA DI DIO: Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53

 

Vangelo Lc 12, 49-53

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera". Parola del Signore

 

“PENSATE CHE IO SIA VENUTO A PORTARE LA PACE SULLA TERRA? NO, VI DICO, MA LA DIVISIONE”.

Gesù, il Risorto, quando appare saluta sempre dicendo: “Pace a voi”. Sulla grotta di Betlemme gli angeli augurano: “Pace agli uomini di buona volontà”. Tutto il messaggio di Gesù è un messaggio di pace e fratellanza, e poi Gesù ci dice che non è venuto a portare pace ma divisione? Non è un contrasto? O non sarà forse un modo diverso il suo di intendere la pace?  Per Gesù, pace non è un modo idilliaco di vivere, senza grane, a base di compromessi. Lui non è sceso a nessun compromesso e ci ha rimesso la vita. Seguirlo non significa essere immunizzati dalle difficoltà, anzi significa crearsi dei nemici, dover spesso andare controcorrente. Pace, per Gesù, non è non aver nemici ma avere la pace di Dio nel cuore che ti permette, anche in mezzo alle divisioni, di non perdere la serenità interiore di chi sa e vuole cercare ogni giorno la volontà di Dio.

 

VENERDI' 21 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gaspare del bufalo; Santa Celina.

Una scheggia di preghiera:

 

VENGA PRESTO IL TUO REGNO DI PACE E DI LIBERTA'.

 

HANNO DETTO:

Si ottiene di più dal cuore umano offrendogli fiducia e rispetto, piuttosto che circondandolo di disprezzo e di sospetti e dimostrando che è indegno e ignobile. (P.Charles)

SAGGEZZA POPOLARE: Scuotere la testa non priva l'asino delle orecchie. (prov. Del Senegal)

UN ANEDDOTO: Dei tre cari pastorelli di Fatima, Francesco era un piccolo contemplativo e aveva la passione particolare per le visite eucaristiche; voleva recarsi spesso e intrattenersi più a lungo che poteva in Chiesa, per starsene vicino al Tabernacolo, accanto a “Gesù nascosto”, com’egli chiamava l’Eucaristia con fanciullesca e profonda espressione. E quando la malattia lo immobilizzò sul suo povero lettino, egli confidò alla cuginetta Lucia che la sua pena più grande era quella di non poter più andare a visitare “Gesù nascosto”, e pregava la cugina di andare lei da “Gesù nascosto” a portargli tutti i suoi baci e i suoi affetti.

PAROLA DI DIO: Ef 4,1-6; Sal 23; Lc 12,54-59

 

Vangelo Lc 12, 54-59

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo". Parola del Signore

 

“SAPETE GIUDICARE L’ASPETTO DEL CIELO E DELLA TERRA, COME MAI QUESTO TEMPO NON SAPETE GIUDICARLO”? (Lc. 12,56)

Quando parliamo o sentiamo parlare della nostra epoca è facile cadere in luoghi comuni di solito negativi e pessimisti: niente funziona, non ci sono più valori, la gioventù è bacata, non c’è più fede... Gesù ci invita ad essere “realisti”. Certo, sono tante le cose che non funzionano ma vanno viste con gli occhi della fede e gli stessi occhi della fede ci fanno vedere anche la presenza del Regno di Dio che viene, invitandoci ad unirci al suo dinamismo. Il Regno è presente ed opera nei gesti di liberazione, speranza e solidarietà tra gli uomini, gruppi, chiese e nazioni, in tante persone che amano il povero, il malato, chi è senza famiglia e senza focolare, nella fedeltà di tanti sposi e nell’esistenza dei consacrati a Dio. Il Regno di Dio è presente ed opera anche negli occhi che piangono con chi soffre e nelle labbra che sorridono con i fratelli, in tutti quelli che lavorano per la pace, in ogni uomo che cerca Dio con cuore sincero. Non ci perdiamo d’animo, allora, ma continuiamo con Gesù e in Gesù a camminare nella speranza.

 

SABATO 22 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Filippo di Eraclea; San Donato di Fiesole.

Una scheggia di preghiera:

 

SEI LA MIA LUCE, SEI LA MIA SALVEZZA, SEI LA MIA CASA, ALLELUIA!

 

HANNO DETTO: La nostra natura è incline a vedere solo il male nell’avversario, ad attribuirgli sempre il male, magari anche quello che non c’è. Il male che vediamo in lui dipende quasi sempre dal nostro modo affrettato e meschino di vedere l’uomo. (Gandhi)

SAGGEZZA POPOLARE: "Erbe velenose crescono anche fra le erbe medicinali". (Prov. Tibetano)

UN ANEDDOTO: Un esempio graziosissimo in casa di sovrani: quando Sant’Elisabetta d’Ungheria, fanciulla, giocava con le compagne nella reggia, sceglieva sempre un luogo vicino alla Cappella, perché ogni tanto, senza farsi notare, si fermava davanti alla porta, baciava la serratura e diceva a Gesù: “Mio Gesù, io gioco, ma non ti dimentico: benedici me e le mie compagne. Arrivederci”.

PAROLA DI DIO: Ef.4,7-16; Sal.121; Lc.13,1-9

 

1^ Lettura Ef 4, 7-16

Dalla lettura di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, a ciascuno di noi è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità. Parola di Dio

 

“COMPORTATEVI PERCIÒ COME I FIGLI DELLA LUCE”. (Ef. 4,8)

San Paolo, nel brano che ci viene proposto oggi, fa un lungo elenco di cose che devono essere proprie di un cristiano: benevolenza, misericordia, perdono... e di atti che non si addicono ad un credente: fornicazione, impurità, cupidigia, insulsaggini, volgarità... Ma la cosa più importante è la motivazione per cui queste cose sono o non sono proprie del credente. Siccome Dio è nostro Padre, noi dobbiamo imitarlo; siccome siamo stati santificati da Cristo dobbiamo manifestare la sua santità. Non si tratta dunque di avere l’elenco delle cose proibite, l’elenco dei peccati, si tratta invece di far dipendere le nostre azioni dalla vocazione e consacrazione che abbiamo ricevuto, si tratta di lasciarci illuminare dalla luce di Gesù.

ECCO UNA PREGHIERA DEL CARDINAL CARLO MARIA MARTINI

Signore, tu sei la mia luce; senza di te cammino nelle tenebre, senza di te non posso neppure fare un passo, senza di te non so dove vado, sono un cieco che pretende di guidare un altro cieco. Se tu mi apri gli occhi, Signore, io vedrò la tua luce, i miei piedi cammineranno nella via della vita. Signore, se tu mi illuminerai io potrò illuminare: tu fai noi luce nel mondo.

 

DOMENICA 23 OTTOBRE: 30^DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni da Capestrano; Santa Caterina di Bosnia.

Una scheggia di preghiera:

 

O DIO ABBI PIETA' DI ME PECCATORE.

 

HANNO DETTO: O mirabile dignità del sacerdote: nelle sue mani, come nel seno della Vergine Madre, il Figlio di Dio ogni giorno si incarna. (San Francesco d'Assisi)

SAGGEZZA POPOLARE: L'uomo mediocre è soddisfatto se pensa come tutti, l'uomo savio è soddisfatto se pensa come pochi. Il vero uomo è soddisfatto se pensa come se stesso. (prov. Cinese)

UN ANEDDOTO: Della sua mamma S. Monica, S. Agostino ha lasciato scritto che ogni giorno, oltre la S. Messa, si recava due volte da Gesù, il mattino e la sera. Lo stesso faceva l’altra santa mamma di sette figli, la B. Anna Maria Taigi. E S. Venceslao, re di Boemia, usciva più volte, di giorno e di notte, anche nel rigore dell’inverno, per visitare il SS. Sacramento nelle Chiese.

PAROLA DI DIO: Sir 35,15b-17.20-22a; Sal 33; 2Tm 4,6-8.16-18; Lc 18,9-14

 

Vangelo Lc 18, 9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Parola del Signore

 

“IO VI DICO: QUESTI TORNO’ A CASA SUA GIUSTIFICATO, A DIFFERENZA DELL’ALTRO”.

Tra i vari moventi della preghiera dobbiamo mettere tra i primi posti da una parte la consapevolezza della nostra estrema povertà e dell'altra la certezza che Colui che invochiamo è in grado di soccorrerci. Essere umili significa riconoscere ciò che siamo, riconoscere con la migliore gratitudine i doni di Dio, riconoscere nella sua verità, sia il bene di cui siamo capaci, sia il male di cui siamo responsabili. Sono queste le migliori premesse della preghiera. I due protagonisti del vangelo odierno si contrappongono nettamente offrendoci l'uno una bella testimonianza di preghiera autentica, l'altro un cattivo esempio di umana presunzione, perpetrata nei confronti dello stesso Signore. Il fariseo infatti si fa vanto delle sue buone azioni e, pur ringraziando Dio, le attribuisce solo a se stesso. La sua, più che una preghiera, è un soliloquio di auto gratificazione. Con un giudizio assolutamente personale, si ritiene migliore degli altri uomini, migliore anche del pubblicano, che guarda con sufficienza e disprezzo. Più che pregare, egli ci da l'impressione di chi sta presentando al Signore le proprie credenziali. Non ha nulla da chiedere, ha solo da offrire, con palese orgoglio, la sua presunta giustizia. Com'è diverso l'atteggiamento del vero orante: il pubblicano, riconoscendosi peccatore, non osa neanche  levare gli occhi verso il cielo. Si riconosce reo di peccato e, mosso da sincero pentimento, si batte il petto e implora la misericordia divina. E la conclusione di Gesù è ancora un volta semplice: il pubblicano torna a casa perdonato perché ha chiesto perdono, il fariseo no, perché non l’ha chiesto.

 

LUNEDI' 24 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio Maria Claret;Santi Gilberto, Petronilla e Ponzia.

Una scheggia di preghiera:

 

TU DA NOI SIGNORE VUOI AMORE E NON SACRIFICIO.

 

HANNO DETTO: Tutto appartiene a Dio. Nulla, assolutamente nulla in questo mondo è nostro. E allora perché avere paura? (Gandhi)

SAGGEZZA POPOLARE: "Se il fiume colma la valle le pietre sull'argine non rimangono asciutte". (Proverbio Tibetano)

UN ANEDDOTO: S. Stanislao Kostka, giovane angelico, approfittava di ogni momento libero per correre vicino a Gesù Eucaristico; e quando non poteva proprio andarci, si rivolgeva al suo Angelo Custode e gli diceva confidenzialmente: “Angelo mio caro, va’ là tu per me”. Questa e una trovata veramente angelica! Ma perché non farla nostra? L’Angelo Custode sarebbe lietissimo di obbedirci. Anzi, non potremmo dargli incarico più nobile e felice.

PAROLA DI DIO: Ef 4,32 - 5,8; Sal 1; Lc 13,10-17

 

Vangelo Lc 13, 10-17

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera dalla tua infermità", e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato". Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?". Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Parola del Signore

 

“CI SONO SEI GIORNI DELLA SETTIMANA IN CUI SI DEVE LAVORARE; IN QUELLI VENITE A FARVI CURARE E NON IN GIORNO DI SABATO”.

Sono passati tanti anni da quando Gesù ci ha insegnato che l’amore supera l’osservanza della legge, eppure la Chiesa e noi cristiani facciamo ancora tanta difficoltà a comprenderlo. E’ più facile mascherarsi dietro l’osservanza della legge (“io non rubo, non ammazzo, non bestemmio, quando posso vado a Messa”) che non avventurarci con qualche fatica e rischio per le strade della carità sincera. Credo che in gran parte questo dipenda dall’idea che noi abbiamo di Dio. Se Dio, per noi, è un ragioniere che conta le Messe, che guarda di più all’osservanza di norme che non alla felicità dei suoi figli, che ci gode a sentire tante preghiere o che “mangia candele” è molto probabile che il nostro rapporto con Lui, sia quello di tenercelo buono osservando delle norme. Se Dio è un Padre buono che ama i suoi figli più delle cose, allora tutto cambia perché scopro che solo l’amore vero è in grado di mettermi in rapporto con Lui. S. Paolo aveva capito questo quando scriveva: “Fatevi imitatori di Dio e camminate nella carità” (Ef. 5,1—2).

 

MARTEDI' 25 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Daria, San Bonifacio I.

Una scheggia di preghiera:

 

GRANDI COSE HA FATTO IL SIGNORE PER NOI.

 

HANNO DETTO: Eccellente modo di fare il bene è la ferma risoluzione di combattere il male. (Cesare Cantù)

SAGGEZZA POPOLARE: Su una piccola pietra inciampò l'imperatore. (prov. Cinese)

UN ANEDDOTO: “Com’è possibile - chiedeva uno studioso maomettano ad un Vescovo missionario - che il pane e il vino diventino carne e sangue di Cristo?”. Il Vescovo rispose: “Quando nascesti eri piccolo; sei cresciuto perché il corpo ha trasformato in carne e sangue il nutrimento che hai preso. Se il corpo dell’uomo è capace di trasformare in carne e sangue il pane e il vino, tanto più facilmente lo potrà Iddio”. Il maomettano chiese ancora: “Com’è possibile che in un’ostia così piccola sia presente Gesù tutto intero?”.

Il Vescovo rispose: “Guarda il paesaggio che hai qui davanti, e pensa quanto il tuo occhio è più piccolo in confronto ad esso. Eppure nel tuo occhio così piccolo c’è l’immagine di questa campagna così vasta. Non può Dio fare in realtà, nella sua persona, quello che in figura è in noi?”. Ancora, il maomettano chiese: “Com’è possibile che lo stesso corpo si trovi contemporaneamente presente in tutte le vostre Chiese e in tutte le ostie consacrate?” E il Vescovo: “A Dio nulla è impossibile, e questa risposta potrebbe bastare. Ma anche la natura risponde a questa domanda. Ecco uno specchio; buttalo a terra e frantumalo: ogni frammento riporterà la stessa immagine che riproduceva lo specchio intero. Così, lo stesso e medesimo Gesù si riproduce, non in figura, ma in realtà, in ogni ostia consacrata; Egli è veramente in ognuna di esse”.

PAROLA DI DIO: Ef 5,21-33; Sal 127; Lc 13,18-21

 

Vangelo Lc 13, 18-21

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù:"A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami". E ancora:"A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata". Parola del Signore

 

“IL REGNO DEI CIELI E’ SIMILE AD UN GRANELLO DI SENAPE”.

Ancora una volta nelle nostre riflessioni sulla Parola siamo chiamati a fare un confronto tra la mentalità del mondo e quella di Dio. Per il mondo conta tutto quello che è grande, che appare, che riluce, che è forte, che schiavizza gli altri. Per Dio (Colui che è Onnipotente) conta invece tutto quello che è piccolo, che è inerme, che è debole. L’uomo nella sua mania di grandezza vorrebbe diventare Dio, ebbene Dio si fa uomo per amore dell’uomo. L’uomo vorrebbe fondare un regno in cui potere e denaro diano autorità, dove tutti rispettino l’autorità fondata sulla forza. Gesù parla di un regno che viene sì con potenza, ma senza armi, senza imposizioni, di un regno che si fonda sulla morte e sulla donazione totale del suo fondatore. Il suo  Regno di Dio non è nato dalla forza ma dalla povertà. Non si fonda sulle inquisizioni, sulla salvaguardia a tutti i costi dell’ortodossia ma sulla non—violenza. E’ un regno che ne ha passate di tutti i colori per le persecuzioni ma soprattutto a causa delle infedeltà dei suoi aderenti ma che dopo duemila anni è ancora vitale, grazie proprio ai piccoli, ai poveri, ai semplici che si appoggiano solo su Dio e sulla sua misericordia. Anche nella tua vita, se vuoi cogliere i segni di questo regno cercali nei giorni feriali, in fondo alle cose familiari, nella debolezza. lì troverai ancora quell’albero cresciuto “dove gli uccellini del cielo possono fare il nido”, e anche  un ramo su cui appoggiarti per poter cantare.

 

MERCOLEDI' 26 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Floro; Sant’Evaristo.

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, SIGNORE, OGGI E SEMPRE.

 

HANNO DETTO: Se un tempo bastavano cinque prove per l'esistenza di Dio, oggi l'uomo le ritiene insufficienti e ne vuole una sesta, la più completa, la più autorevole: la vita di coloro che credono in Dio. (Jacques Maritain)

SAGGEZZA POPOLARE: Per quanto grande sia il baobab ha sempre un piccolo seme come genitore (prov. Del Senegal)

UN ANEDDOTO: Quando S. Rocco da Montpellier passò cinque anni carcerato perché ritenuto un pericoloso vagabondo, nel carcere stava sempre con gli occhi fissi al finestrino, pregando. Il carceriere gli chiese: “Che guardi?”

Il Santo gli rispose: “Guardo il campanile della Parrocchia”. Era il richiamo di una Chiesa, di un Tabernacolo, di Gesù Eucaristico suo indivisibile amore.

PAROLA DI DIO: Ef 6,1-9; Sal 144; Lc 13,22-30

 

Vangelo Lc 13, 22-30

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". Rispose: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi". Parola del Signore

 

“SIGNORE, SONO POCHI QUELLI CHE SI SALVANO?”.

“Signore, come sarà il paradiso?” “Ma ci sarà poi proprio l’inferno?” “Ritroveremo i nostri cari? E se un mio caro sarà all’inferno come potrò io essere felice in paradiso?” Giustamente noi ci preoccupiamo della nostra eternità, ma se ci pensiamo bene tutte queste domande hanno poco senso. Il paradiso non è un posto dove si af­fittano gli appartamenti, magari a equo canone e neanche il luogo dove prenota­re villetta con piscina. L’eternità è Dio e Dio è perfetto, quindi: lasciamo fare a Lui che le cose le fa bene. Piuttosto, l’importante è andarci. E la strada non è che una: se noi vo­gliamo essere in comunione con Dio per l’eternità, dobbiamo essere in comunio­ne con Lui già nell’aldiquà. Il nostro giudizio universale non sarà solo “alla fine dei tempi” e non dipenderà neanche unicamente dal Giudice: dipende da noi oggi. Sono le mie scelte odierne che firmano oggi la mia eternità. Se sono nell’odio, nell’odio resterò, se sono nell’Amore, nell’Amore resterò.

 

GIOVEDI' 27 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Ciriaco; San Frumenzio.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE SIGNORE DELLA TUA TENEREZZA.

 

HANNO DETTO: E' certo più facile irritarsi che pazientare, minacciare un fanciullo che persuaderlo: direi ancora che è più comodo alla nostra impazienza ed alla nostra superbia castigare quelli che resistono, che correggerli col sopportarli con fermezza e con benignità. (San Giovanni Bosco)

SAGGEZZA POPOLARE: Lo straniero è come un fratello che non hai mai incontrato. (prov. del Sudan)

UN ANEDDOTO: S. Giuseppe Cottolengo raccomandava ai medici della “Casa della Divina Provvidenza” di ascoltare la Messa e fare la Comunione, prima di impegnarsi in difficili operazioni chirurgiche, perché, diceva, “la medicina è una grande scienza, ma il grande medico è Dio”.

PAROLA DI DIO: Ef 6,10-20; Sal 143; Lc 13,31-35

 

Vangelo Lc 13, 31-35

Dal vangelo secondo Luca

In quel giorno si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere". Egli rispose: "Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!". Parola del Signore

 

“GERUSALEMME, QUANTE VOLTE HO VOLUTO RACCOGLIERE I TUOI FIGLI COME UNA GALLINA LA SUA COVATA SOTTO LE ALI E NON AVETE VOLUTO.”

Una delle cose che maggiormente commuove leggendo la Bibbia e specialmente i Vangeli è scoprire la tenerezza di Dio. Egli si china su di noi, non è il grande che lascia cadere qualche grazia sul servo, è veramente il Padre che gioisce e soffre nell’accompagnare il cammino del proprio figlio, è proprio come un Padre che per voler bene sul serio lascia che ciascuno di noi trovi la propria strada in mezzo alle difficoltà, ma non ci abbandona, ci tiene d’occhio, freme per noi, è sempre di­sponibile quando noi lo cerchiamo. Ma, come vediamo nel caso di Gerusalemme, c'è un contrasto terribile tra le cure riservate a quella città e l'ingratitudine e la violenza con cui hanno risposto agli inviati dal Signore. È sempre grave il peccato in ogni sua forma, ma quello dell'ingratitudine ad un amore di predilezione è sicuramente particolarmente doloroso. È il peccato dei prediletti, di un popolo e di una città, che solo per scelta divina dovevano brillare di luce e di grazia e avrebbero dovuto accogliere l'Atteso delle genti come il dono più grande che si potesse desiderare. Invece anche dinanzi al Figlio di Dio continua l'ostilità e già sono in atto trame di morte. Siamo invitati ad un attento esame di coscienza per non cadere nel tremendo errore di ricambiare con l'ingratitudine l'infinito amore che è stato riversato nei nostri cuori.

 

VENERDI' 28 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santi Simone e Giuda; San Ferruccio.

Una scheggia di preghiera:

 

UNISCO, GESU', LA MIA PREGHIERA ALLA TUA.

 

HANNO DETTO: Fra le vie che conducono al perdono dei peccati la più breve è il non giudicare: "Se non giudicate non sarete giudicati". Anche se tu vedessi uno commettere peccati in punto di morte, non devi condannarlo, il giudizio di Dio è ignoto agli uomini. (San Giovanni Climaco)

SAGGEZZA POPOLARE: Lo scoiattolo è piccolo, ma non è schiavo dell'elefante. (prov. del Ciad)

UN ANEDDOTO: Al celebre biologo Banting fu chiesto una volta perché ci tenesse tanto alla Comunione quotidiana. “Avete mai pensato - rispose - che avverrebbe se ogni notte non scendesse la rugiada dal cielo? Nessuna pianta potrebbe svilupparsi; le erbe e i fiori non reggerebbero alla traspirazione che il calore diurno provoca in un modo o nell’altro. Il recupero di forze, il refrigeramento, l’equilibrio degli umori linfatici, e la vita stessa delle piante son dovuti alla rugiada...”. Fatta una pausa, continuò: “Anche la mia anima è come una piantina: qualcosa di delicato su cui vento e calore imperversano ogni giorno. Allora è necessario che ogni mattina io vada a fare il mio rifornimento di rugiada spirituale, accostandomi alla S. Comunione”.

PAROLA DI DIO: Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19

 

Vangelo Lc 6, 12-19

Dal vangelo secondo Luca

Avvenne che in quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. Parola del Signore

 

“AVVENNE CHE IN QUEI GIORNI GESÙ SE NE ANDÒ SULLA MONTAGNA A PRE­GARE E PASSÒ LA NOTTE IN ORAZIONE”.

Oggi, nel giorno della festa di due apostoli, la liturgia ci offre il brano di Vangelo che ricorda la loro chiamata. E Gesù, prima di designare gli apostoli, passa una notte in preghiera. Gesù per scegliere i suoi testimoni non ha fatto i “test attitudinali”, non ha neppur preteso di scegliere i più bravi, i più furbi, i più pii, ha pregato. Ogni volta che penso alla mia vita, ai miei tradimenti, alle debolezze di carattere, ai buchi nell’intelligenza, alle mie incapacità, mi stupisco per il fatto che Dio mi abbia scelto per essere suo sacerdote, e ognuno di noi può stupirsi al pensiero di essere stato scelto come testimone del Vangelo. Eppure Gesù ha pregato per me, per ciascuno di noi. Lui sa che con la forza di Dio possiamo dargli testimonianza. Perché allora deluderlo? Se Lui si è fidato di me non posso fidarmi della sua preghiera per me?

 

SABATO 29 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Ermelinda; Sant’Abramo da Rostov.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, SEI TU CHE MI SOSTIENI.

 

HANNO DETTO: Fino a quando si ama il proprio amico, non si può ancora dire se si ama Dio; ma quando si ama il proprio nemico, allora sì che è chiaro che si ama Dio. (S. Kierkegaard)

SAGGEZZA POPOLARE: Le piume nascondono la magrezza della gallina. (prov. del Gabon)

UN ANEDDOTO: S. Gerardo Maiella, per una calunnia di cui non volle scolparsi, venne punito con la privazione della S. Comunione. La sofferenza del Santo fu tale che un giorno si rifiutò di andare a servire la S. Messa a un sacerdote di passaggio, “perché - diceva - a vedere Gesù Ostia fra le mani del Sacerdote, non resisterei e glielo strapperei di mano!”.

PAROLA DI DIO: Fil 1,18b-26; Sal 41; Lc 14,1.7-11

 

Vangelo Lc 14, 1.7-11

Dal vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Gesù, vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato". Parola del Signore

 

CHIUNQUE SI ESALTA SARÀ UMILIATO, E CHI SI UMILIA SARÀ ESALTATO.

Una delle categorie di persone che suscitano in me maggiori sentimenti di repulsione è quella  dei "mi sono fatto tutto da solo", dei "faccio tutto io". E' facile incontrarne ovunque: sono quelle persone che se le incontri in treno durante un lungo viaggio è meglio, se possibile, cambiare scompartimento perché se ti acciuffano, sia che li ascolti o che stacchi l'audio, hanno sempre qualcosa da dirti, hanno un giudizio su tutto e su tutti, in tutte le cose loro hanno risolto brillantemente la situazione, chi non fa come loro non è una persona per bene lo ricordo un prete già anziano, dal quale mi recavo ogni tanto nel tempo del seminario. La sua persona dava fiducia, serenità. Gli confidavo i miei problemi, i miei dubbi non aveva la risposta per tutte le occasioni, anzi il più delle volte, quando andavi via, non sapevi neppure quali consigli ti aveva dato, ma ti prendeva la mano, ti guardava negli occhi, ti ascoltava veramente, ti dava il segno del perdono di Dio e, di questo ne sono sicuro, pregava tanto per te, perché ti voleva bene.

 

DOMENICA 30 OTTOBRE: 31^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Alfonso Rodriguez; San Germano di Capua.

Una scheggia di preghiera:

 

RESTA, SIGNORE, NELLA NOSTRA CASA E SAREMO SALVI.

 

HANNO DETTO: E' più facile rinunciare alla propria gioia che al proprio orgoglio. (Paul Claudel)

SAGGEZZA POPOLARE: Le parole buone sono come la pioggia che bagna il terreno. (prov dell'Egitto)

UN ANEDDOTO: Disse un giovane monaco ad un anziano: - Com’è difficile, amare il nostro prossimo!... - Certo: noi abbiamo l’ordine di amare il nostro prossimo come noi stessi, e il nostro prossimo fa di tutto per renderci disobbedienti.

PAROLA DI DIO: Sap 11,22 - 12,2; Sal 144; 2Ts 1,11 - 2,2; Lc 19,1-10

 

Vangelo Lc 19, 1-10

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”.In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano:“E' andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. Parola del Signore

 

“ZACCHEO, SCENDI SUBITO, PERCHÉ OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA “.

Il Vangelo è pieno di incontri che qualche volta sembrano casuali, ma non c’è nulla di fortuito perché il Figlio di Dio è venuto a cercarci. Questi in­contri possono lasciarci nell’indifferenza o nella contrarietà, pensate ai farisei, agli scribi; possono lasciarci nella tristezza, pensate al giovane ricco che “se ne va triste perché aveva molti beni”; possono cambiare la nostra vita: gli apostoli “lasciato tutto lo seguirono”; possono, come nel caso di Zaccheo, portare la conversione e la gioia. La curiosità di “vedere Gesù”, la disponibilità ad “ospitarlo in casa”, l’accoglienza della sua misericordia cambiano la vita di questo “piccolotto”. E non sarà un caso che il Vangelo ci parli di un “piccolo”? La grazia è per i “piccoli”. Il Regno di Dio è per i “piccoli”. Gesù non si spaventa della tua piccolezza, delle tue debolezze, neanche dei tuoi peccati: non avrebbe scelto di farsi pane, di farsi mangia­re da noi peccatori; ti chiede solo di accoglierlo in casa e di lasciar fare a Lui. Dove entra Lui arriva la miseri­cordia e con la misericordia, la gioia.

 

LUNEDI' 31 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Quintino; San Volfango.

Una scheggia di preghiera:

 

SEI TU, SIGNORE, LA GIOIA DELLA MIA VITA.

 

HANNO DETTO: Vorrei che si scrivessero i difetti dei santi e quanto essi hanno fatto per correggersi; ciò ci servirebbe assai più dei loro miracoli e delle loro estasi. (S. Bernardette Soubirous)

SAGGEZZA POPOLARE: Le iene in gruppo si fanno sentire anche di giorno. (prov. dell'Uganda)

UN ANEDDOTO: In una predica, un giorno, il S. Curato d’Ars portò l’esempio di un sacerdote che, celebrando la Messa per un suo amico defunto, dopo la Consacrazione così pregò: “Padre Santo ed Eterno, facciamo un cambio. Voi possedete l’anima del mio amico nel Purgatorio: io ho il corpo del vostro Figlio nelle mie mani. Voi liberatemi l’amico, e io vi offro il vostro Figliolo, con tutti i meriti della sua Passione e morte”.

PAROLA DI DIO: Fil 2,1-4; Sal 130; Lc 14,12-14

 

Vangelo Lc 14, 12-14

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse al capo dei Farisei che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti". Parola del Signore

 

“E SARAI BEATO  PERCHÉ NON HANNO DA RICAMBIARTI”.

Nel Vangelo ci sono molte beatitudini: non soltanto quelle raggruppate nel discorso della montagna. Ma il senso è sempre lo stesso. Il mondo ti dice: “Beato se hai fatto un favore ad un potente perché così potrai sempre chiedergli qualcosa”, “beato te che sei riuscito a strozzare quel povero diavolo con un prestito al 20 al 30 per cento perché così i tuoi soldi rendono” e Gesù invece dice: “Beato perché hai aiutato quella persona che mai ti potrà fare un favore, che mai potrà renderti ciò che gli hai prestato”. Perché? Perché il favore, il prestito non lo hai fatto a lui, ma lo hai fatto a Dio, perché hai investito non in una banca o su una persona che può fallire ma in Dio che non solo non fallisce ma che per “un bicchiere d’acqua” è disposto a riconoscerti come suo figlio. Ma ancora più beato te se, senza calcoli neppur su Dio e sul suo paradiso, donando gratuitamente, hai saputo amare come Dio: la gioia del donare ha già il premio in sé di renderti uomo e uomo felice.

     
     
 

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