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SCHEGGE E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
http://digilander.libero.it/don_franco_web
a cura di: don_franco_locci@libero.it
DICEMBRE 2014
LUNEDI' 1 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Procolo; Sant’Evasio; Sant’Eligio.
Una scheggia di preghiera:
GRAZIE, SIGNORE, DEL BENE DI TANTI MEI FRATELLI.
Hanno detto: Il cristianesimo non è una religione [una religione ha delle teorie e delle leggi], ma un evento. (Cardinale Giacomo Biffi)
Saggezza popolare: Impara a specificare che cosa "vuoi", invece di che cosa "non" vuoi.
Un aneddoto: Andrè Frossard, scomparso nel 1995, era uno dei più noti scrittori e giornalisti francesi, pubblicava quotidianamente su "Le Figaro" un corsivo sferzante e molto apprezzato dai lettori. Sua nonna era ebrea, la madre era protestante, il padre fondò nel 1920 il Partito Comunista Francese e ne divenne primo Segretario generale. Andrè, cresciuto in tale ambiente, conobbe soltanto l'ateismo più puro, lo scetticismo più duro e la "religione" marxista della quale si professava convinto sostenitore. All'età di vent'anni, entrato in una chiesa parigina per cercarvi un amico, mentre era esposto il Santissimo Sacramento del Quale non conosceva assolutamente nulla, fu folgorato da un'esperienza straordinaria che racconta con impareggiabile maestria nel suo "Dio esiste io l'ho incontrato". Uscì cinque minuti dopo nella più ferma convinzione di essere cattolico apostolico e romano, si fece battezzare (si convertì anche la sorella minore e poi la mamma) e divenne uno dei più fervidi e preparati apologeti cattolici d'oltralpe.
Parola di Dio: Is 2,1-5 (opp. 4,2-6); Sal 121; Mt 8,5-11
Vangelo Mt 8, 5-11
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente». Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò». Ma il centurione riprese: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fa questo, ed egli lo fa». All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande. Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli. Parola del Signore
“IN VERITÀ VI DICO, IN ISRAELE NON HO TROVATO NESSUNO CON UNA FEDE COSÌ GRANDE”. (Mt. 8,10)
Il primo giorno feriale d’Avvento ci presenta un centurione, un pagano, che accoglie Gesù più di tanti “cittadini di sacrestia”. Come a dire che la sete di salvezza non è monopolio di nessuno ma è più acuta talvolta nella “gola del cuore” dei cosiddetti Lontani. Signore Gesù! Insegna a me, credente e sazio, ad imparare la fede dal non credente assetato! Grazie, Signore Gesù, per aver scoperto la fede in un pagano. Grazie per aver visto nel suo cuore quello che c’era, quello che io non avrei mai visto! Grazie per aver acceso questa scintilla di fede così vivace anche lontano dal custodito falò della Tua Chiesa riconosciuta: ci liberi dalla tentazione di sentirci rivenditori ufficiali con il monopolio della Verità. Grazie tuttavia per aver inventato la Chiesa custode fedele della Tua Parola, nonostante l’infedeltà di tanti uomini e donne “di Chiesa”: miracolo perenne della Tua divina fedeltà nonostante i nostri umani tradimenti. Insegnami ad imparare dal non credente tutto quello di bene che tanti credenti non hanno saputo insegnarmi!
MARTEDI' 2 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Pietro Crisologo; San Ponziano.
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE, AIUTACI A COMPRENDERE LE TUE PAROLE.
Hanno detto: Perché la memoria del male non riesce a cambiare l'umanità? A che serve la memoria? (Primo Levi)
Saggezza popolare: I migliori padroni sono coloro che hanno sperimentato la servitù.
Un aneddoto: Venne chiesto un giorno a Padre Leopoldo: “Padre, come capisce lei le parole del Signore: “Colui che vuol seguirmi, prenda tutti i giorni la sua croce?” Dobbiamo per questo fare penitenze straordinarie?”. “Non è il caso di fare penitenze straordinarie, rispose. Basta che sopportiamo con pazienza le tribolazioni ordinarie della nostra misera vita: le incomprensioni, le ingratitudini, le umiliazioni, le sofferenze occasionate dai cambiamenti di stagione e dell’atmosfera in cui viviamo.” (S. Leopoldo Mandic)
Parola di Dio: Is 11,1-9; Sal 71; Lc 10,21-24
Vangelo Lc 10, 21-24
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare». E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono». Parola del Signore
“BEATI GLI OCCHI CHE VEDONO CIO' CHE VOI VEDETE”. (Lc. 10,23)
Questa beatitudine non è rivolta solo ai contemporanei di Gesù ma anche a tutti coloro che “pur non avendo visto, crederanno”. I nostri occhi non hanno visto la venuta materiale di Gesù nel mondo ma possono vedere la sua presenza concreta nella nostra vita, i nostri orecchi non hanno sentito le parole concrete di Gesù sul Regno, ma grazie a Lui, il suo Regno è già in mezzo a noi. Ecco allora la necessità di avere orecchi e occhi che sappiano vedere ed ascoltare. Dio c'è, e oggi, come Padre, mi parla. Le sue parole sono potenti ma discrete, si manifestano nella grandezza del creato e nella potenza della redenzione, ma solo chi ha gli occhi della fede riesce a coglierle. L’Avvento, la venuta del Salvatore, è continuo. Il nostro tempo di Avvento allora non è solo l’attesa di commemorare il Natale, è l’incontrare quotidianamente Colui che viene a salvarci.
MERCOLEDI' 3 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Francesco Saverio; San Galgano; Sant’Abbone di Auxerre.
Una scheggia di preghiera:
GESU', GRAZIE DI AVERMI FATTO TUO COLLABORATORE.
Hanno detto: Colui che sorride quando le cose vanno male, ha già trovato qualcuno cui dare la colpa. (Arthur Bloch)
Saggezza popolare: Lavorate come se non aveste bisogno di danaro. Amate come se non foste mai stati feriti, Danzate come se nessuno stesse a guardare, Cantate come se nessuno stesse a sentire, Vivete come se in terra ci fosse il paradiso. (Augurio Irlandese)
Un aneddoto: Lo storico Luigi Firpo, che fu uno degli massimi esponenti della cultura neo-illuminista, certamente non benevola verso la Chiesa Cattolica, intervistato da Vittorio Messori sull'Inquisizione, oggetto dei suoi studi, affermava che, contrariamente a quanto si crede, davanti ai tribunali dell'Inquisizione finirono generalmente non paladini del libero pensiero incolpati per reati di opinione, ma autentici delinquenti comuni, che sarebbero considerati degni di pena anche ai nostri giorni. Nelle celle dell'Inquisizione romana, stando a Firpo, pur soggette a regolamenti severi ma non disumani, era addirittura previsto che lenzuola e federe si cambiassero due volte alla settimana, che una volta al mese i cardinali responsabili dovevano ricevere i prigionieri per sapere di che cosa avessero bisogno. E porta l'esempio di un detenuto friulano il quale chiese di avere birra al posto del vino. Non riuscendo a trovare la bevanda richiesta a Roma, il cardinale offrì una somma di denaro al detenuto perché provvedesse ad acquistarla e farsela spedire dalla sua terra.
Parola di Dio: Is 25,6-10a; Sal 22; Mt 15,29-37
Vangelo Mt 15, 29-37
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada». E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. Parola del Signore
“SENTO COMPASSIONE DI QUESTA FOLLA. NON VOGLIO RIMANDARLI DIGIUNI”. (Mt. 15,32)
Gesù è colui che è venuto e viene per salvare l’uomo, ma noi, spesso spiritualizzando troppo, pensiamo che la sua salvezza riguardi solo lo spirito. Gesù invece è venuto a salvare l’uomo intero e, allora come oggi, è attento a tutte le necessità dell’uomo e cerca collaboratori perché la sua presenza compassionevole possa manifestarsi ovunque ci sia una necessità. Gesù cerca te perché quell’anziano sia “salvato” dalla solitudine; Gesù cerca te perché quella conoscente che ha perso il marito trovi un po’ di solidarietà, perché quel bambino trascurato non cresca arrabbiato con tutta la società; Gesù ha bisogno della tua testimonianza sincera perché quel dubbioso possa avere dei validi riferimenti nella ricerca della fede. Ha bisogno di un tuo e di un mio sorriso perché qualcuno capisca che nel mondo vale ancora la pena sperare. Lui, la sua parte la fa: si fa Pane, Parola, prepara per noi il suo banchetto. Noi siamo gli invitati e siamo chiamati a far sì che anche gli altri possano parteciparvi.
GIOVEDI' 4 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Santa Barbara; San Giovanni Damasceno.
Una scheggia di preghiera:
LA TUA CASA E' LA PIU' ALTA E LA PIU' BELLA CHE C'E'.
Hanno detto: Nulla deve essere temuto nella vita. Deve solo essere compreso. (Marie Curie)
Saggezza popolare: Perché ammazzare il tempo quando lo si può utilizzare? (Proverbio Francese)
Un aneddoto: La Commissione Nuovi Martiri, istituita dal Santo Padre Giovanni Paolo II, ha appurato che nel corso del XX secolo, hanno dato la vita a motivo del vangelo e della fede cattolica 126 tra vescovi, arcivescovi e cardinali, 4.872 appartenenti a Congregazioni religiose maschili e femminili e 5.343 tra sacerdoti, seminaristi e diaconi. Per quanto concerne i laici, la Commissione ha accertato l'esistenza di 2.351 casi di uccisi a motivo della fede, ritenendo tuttavia il numero reale assai più ampio, visto che di molti episodi non si è conservata la memoria.
Parola di Dio: Is 26,1-6; Sal 117; Mt 7,21.24-27
Vangelo Mt 7, 21.24-27
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande". Parola del Signore
“UN UOMO SAGGIO HA COSTRUITO LA SUA CASA SULLA ROCCIA”. (Mt. 7,24)
Quante preoccupazioni per la casa: alcuni giovani ritardano il matrimonio perché non riescono a trovarla; quanti sacrifici si fanno per poter avere una casa propria. E della nostra casa definitiva, ci preoccupiamo? Gesù ci ha preannunciato che solo Dio è la nostra casa, casa che noi cominciamo a costruire su questa terra. Il progetto c’è, è nel cuore di Dio. Sta a noi prima di tutto cercare il luogo su cui costruirla. Si può costruire con minor fatica sulla sabbia delle cose terrene che hanno poca consistenza perché passano o si può cercare la roccia, Dio e i suoi valori, sui quali faticare, ma con la certezza di stabilità. Si può puntare alla casa terrena (con l’unica certezza che essa si concluderà con le quattro assi della bara) o a quella eterna “non costruita da mani di uomo” ma preparata da Dio stesso dove ci attendono Gesù e Maria.
VENERDI' 5 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Dalmazio; San Basso; Beato Filippo Rinaldi.
Una scheggia di preghiera:
SIA FATTA LA TUA VOLONTA' COME IN CIELO COSI' IN TERRA.
Hanno detto: Arrendersi all'opinione comune ottenebra lo spirito. (Mohandas Karamchand Gandhi)
Saggezza popolare: Il debole dubita prima della decisione. Il migliore dopo.
Un aneddoto: A un giovane monaco che riteneva di non essere soggetto a tentazioni, il fratello più anziano disse: «Tu sei come una casa aperta ai quattro venti, cosicché chiunque vuole può entrare e uscire, senza che tu te ne accorga. Se invece tu avessi una porta sola e guardassi bene in faccia chi vuole entrare nel tuo cuore, t'accorgeresti che non tutti sono tuoi amici, che non tutti i loro doni ti portano a Dio».
Parola di Dio: Is 29,17-24; Sal 26; Mt 9,27-31
Vangelo Mt 9, 27-31
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi». Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione. Parola del Signore
“SIA FATTO A VOI, SECONDO LA VOSTRA FEDE”. (Mt. 9,29)
Me la prendevo con il Signore: ormai erano mesi che chiedevo quella grazia per la mia famiglia, e Dio faceva orecchie da mercante. Un bel giorno, finalmente mi rispose, ma con due domande: “Sei davvero sicuro che quello che chiedi sia la migliore cosa che può capitare alla tua famiglia?”, “Lo vuoi proprio, davvero, con tutte le conseguenze?” Dice la Bibbia che noi spesso chiediamo e non otteniamo perché chiediamo male e perché non sappiamo neppure bene che cosa chiediamo. E poi, abbiamo quel granello di fede che farebbe spostare le montagne?
SABATO 6 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Nicola, Vescovo; San Bonifacio, martire; Santa Asella di Roma.
Una scheggia di preghiera:
OGNI DONO E' TUO: GRAZIE, SIGNORE.
Hanno detto: Il fascino dell'ignoto domina tutto. (Omero)
Saggezza popolare: Non è mai troppo presto per pensare a dove si vuole arrivare.
Un aneddoto: All'uscita d'uno spettacolo diurno di un circo passavo davanti ad un gruppo di bambini, che aspettavano alla fermata dell'autobus, ognuno con il suo palloncino colorato. Ad un tratto lo spago di un palloncino rosso sfuggì ad un piccolo di quattro anni. Il visetto del bambino si raggrinzò per il dolore della perdita. Il compagno, che gli stava accanto, se ne accorse, aprì la mano e lasciò andare anche il suo palloncino. In pochi secondi una ventina di palloncini colorati salivano al cielo, mentre il piccolo, con le gote ancor umide di pianto, rideva felice con gli altri a quel meraviglioso spettacolo.
Parola di Dio: Is 30,19-21.23-26; Sal 146; Mt 9,35-38 - 10,1.6-8
Vangelo Mt 9, 35-10,1.6-8
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo,Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. Rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Parola del Signore
“GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE”. (Mt. 10,8)
Nella nostra società materialistica tutto ha un prezzo, tutto costa, tutto si compra (se ne hai la possibilità). Eppure noi abbiamo ricevuto tutto gratuitamente: la vita, il sole, gli affetti, la fede. Dio coniuga continuamente nei nostri confronti il verbo donare: ci dona la sua paternità, il perdono, Gesù, lo Spirito Santo.., e per di più i suoi doni non sono in base ai nostri meriti, ma totalmente gratuiti. Se avessimo capito questo dovremmo ribaltare anche noi la logica del mondo e potremmo imparare nuovamente la gioia del dono e del gratuito.
DOMENICA 7 DICEMBRE: 2^ DOMENICA DI AVVENTO ANNO B
Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa; San Claudio, martire.
Una scheggia di preghiera:
VIENI PRESTO, SIGNORE GESU', SENZA TE NON POSSIAMO NULLA.
Hanno detto: L'uomo per il quale non è più familiare il sentimento del mistero, che ha perso la facoltà di meravigliarsi e umiliarsi davanti alla creazione è come un uomo morto. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: Gli ostacoli che ti impediscono di avanzare non sono definitivi. Guardali con occhi diversi, e li vedrai mutare.
Un aneddoto: Il pomeriggio era afoso. L'uomo, stanco e di cattivo umore, salì sul vecchio autobus. A lungo guardò la strada monotona. I compagni di viaggio erano tutti muti, oppressi dal peso e dalla noia della vita. Ma, alla fermata di Rama, sale una giovane donna. Ha al collo un bambino, che guarda attorno, stupito. Gli occhi di tutti si fissano nei suoi. Si riparte. La giovane madre parla, ride, gioca con il suo stupendo bambino. Un soffio gentile di vita si diffonde sul volto di tutti. Qualcuno sorride, commenta. Ora è più bello viaggiare. Sul vecchio autobus del mondo è nato l'amore.
Parola di Dio: Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3,8-14; Mc 1,1-8
Vangelo Mc 1, 1-8
Dal Vangelo secondo Marco
Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”. Parola del Signore
“SI PRESENTO’ GIOVANNI A BATTEZZARE NEL DESERTO”. (Mc. 1,4)
Oggi ci viene presentato Giovanni Battista, personaggio centrale del nostro Avvento. A prima vista è un uomo bizzarro sia per il suo stravagante abbigliamento sia per il suo regime alimentare. Giovanni ha un compito specifico: quello di svegliare le persone di ogni epoca davanti all’amore di Dio che viene. E anche il suo battesimo è come un bagno mattiniero per risvegliarci, per pulirci da tutto quello che ci impedisce di aprirci alla Parola. In fondo Giovanni dice una sola cosa: “Guardate che Viene”. Oggi alcuni non attendono più nulla, pensano che tutto sia codificato dal ‘fato’, altri dicono di conoscere già molto bene colui che viene per cui non attendono nessuna novità. E noi attendiamo qualcuno? Crediamo ancora che ci sia una buona notizia che coinvolga la nostra vita?
LUNEDI' 8 DICEMBRE: IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
Tra i santi ricordati oggi: San Macario, eremita; Beata Chiara da Foligno.
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE: ECCOMI!
Hanno detto: La Chiesa guarda Maria come la flotta nella tempesta guarda il primo vascello che ha superato il traguardo e conquistato il porto. (Rene Laurentin)
Saggezza popolare: Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre. (James Matthew Barrie)
Un aneddoto: Il 9 dicembre 1531, in Messico, la Vergine Maria apparve a un indio di nome Juan Diego, dicendogli di essere "la Perfetta Sempre Vergine Maria, la madre del verissimo ed unica Dio". Tre giorni dopo, davanti al vescovo di Città del Messico, la figura della Vergine si impresse nel mantello di Juan Diego, che si conserva fino ad oggi. È scientificamente provato che non si tratta di un dipinto. L'immagine è di fattura misteriosa. Nel 1979, il mantello è stato sottoposto ad accuratissimi esami scientifici, con i metodi utilizzati per decifrare le immagini inviate sullo terra dalle sonde spaziali. Risultato strabiliante. Negli occhi della Vergine, ingranditi fino a 2.500 volte, è visibile l'intera scena di Juan Diego che apre il mantello davanti al vescovo e ai testimoni del miracolo. Si vedono: un indio seduto, un uomo anziano (il vescovo), un uomo più giovane (l'interprete), l'indio Juan Diego, una donna e un altro uomo dai tratti spagnoli. Praticamente, si vede quanto accadde nel vescovado di Città del Messico al momento in cui l'immagine stessa si è formata. Non solo. Al centro delle pupille si nota un'altra scena, indipendente dalla prima, in cui compare una famiglia indigena: una donna, un uomo e alcuni bambini e nel solo occhio destro - altre persone in piedi, dietro la donna. Poiché è materialmente impossibile dipingere tutte queste figure in cerchietti di soli 8 millimetri (questa è la grandezza originaria dell'iride impresso sul mantello), si deve ammettere che l'esame scientifico del 1979 conferma il prodigioso miracolo.
Parola di Dio: Gen 3,9-15.20; Sal 97; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38
Vangelo Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. Parola del Signore
“LO SPIRITO SANTO SCENDERA' SU DI TE, SU DI TE STENDERA' LA SUA OMBRA L’ALTISSIMO”. (Lc. 1,35)
Scopriamo facilmente i personaggi del Vangelo dell’Annunciazione: la Vergine Maria con la sua semplicità, acutezza e disponibilità e l’Angelo Gabriele, il portatore della buona notizia. Ma c’è anche un altro personaggio spesso non riconosciuto perché non visibile materialmente, che è però il protagonista principale: lo Spirito Santo. E’ lo Spirito di Dio che ha preparato il cuore e la verginità di Maria per accogliere Gesù; è lo Spirito Santo che ha mandato Gabriele, l’annunciatore della buona novella e soprattutto è lo Spirito Santo che scende con la sua ombra su Maria e opera l’incarnazione di Gesù. Il cristiano è colui che oggi deve incarnare Cristo. Abbiamo allora la gioia di questa notizia, in Maria abbiamo un modello, ma riusciremo nella nostra impresa solo se lo Spirito Santo opererà in noi. Lo Spirito, il Consolatore, vuole farlo, ma ci lascia liberi. Se come Maria noi diamo la nostra disponibilità, diciamo il nostro “Eccomi”, lo Spirito Santo, anche in noi, potrà “fare cose grandi”.
MARTEDI' 9 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Santa Valeria; San Siro.
Una scheggia di preghiera:
PRENDIMI TRA LE TUE BRACCIA E DONAMI TENEREZZA E FORZA.
Hanno detto: Non esistono persone più acide di quelle che sono dolci per interesse. (Luc de Vauvenargues)
Saggezza popolare: Curati dei tuoi pensieri... diventeranno le tue parole. Curati delle tue parole... Diventeranno le tue azioni. Curati delle tue azioni... diventeranno le tue abitudini. Curati delle tue abitudini... diventeranno il tuo carattere. Curati del tuo carattere... diventerà il tuo destino.
Un aneddoto: Le corse a cavalli nel circo di Tessalonica erano famosissime al termine del IV sec. d.C. Il tifo che vi regnava era enorme. Nel 390 capitò però un fatto increscioso. L'auriga più popolare, l'idolo della folla, venne arrestato: era accusato di crimini contro la morale. Fu allora che la folla di tifosi insorse, assaltò il palazzo del governatore Boterico e l'assassinò. L'imperatore Teodosio intervenne drasticamente. Ordinò: Al prossimo spettacolo di corse, quando il circo è strapieno di folla, l'esercito faccia irruzione e strage di questo popolo ribelle! L'ordine, purtroppo, fu puntualmente eseguito. Quando Ambrogio, vescovo di Milano, seppe che l'imperatore Teodosio, che si professava cristiano, stava per entrare in chiesa, dopo simile misfatto, così lo apostrofò: Non può assolutamente professarsi cristiano chi ordina simili stragi. Imperatore, in nome di Dio, ti scomunico! Esci da questa chiesa, deponi le insegne imperiali, imita il re Davide e mettiti nel numero dei pubblici penitenti! L'Imperatore capi l'enorme potere spirituale di quel vescovo, suo amico, e ubbidì. Dopo alcuni mesi di penitenza, nel Natale del 390 fu riammesso con pieno diritto alle sacre assemblee dei Cristiani. Alla morte di Teodosio, Ambrogio, poté quindi affermare: Ero amico dell'imperatore! Se ha sbagliato, ha pianto umilmente il suo errore, ha cercato di ripararlo, amministrando con maggiore giustizia l'impero e donando maggior libertà alla Chiesa!
Parola di Dio: Is 40,1-11; Sal 95; Mt 18,12-14
Vangelo Mt 18, 12-14
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli. Parola del Signore
“SE UN UOMO HA CENTO PECORE E NE SMARRISCE UNA...”. (Mt. 18,12)
Gesù con questa parabola della pecorella smarrita ci presenta il vero volto di Dio. Non il Dio “Assoluto”, lontano dalla nostra realtà, non il Dio giudice insindacabile, sempre alla caccia dei nostri peccati per poterli condannare, ma il volto di un Padre che non si rassegna a perdere nessuno dei suoi figli e con tenerezza e pazienza li va a cercare, offre loro tutte le possibilità. E Gesù non è forse così? E’ venuto per i malati, per gli ultimi, i lontani, è l’occasione di salvezza per tutti. Mi rendo sempre più conto che non è il nostro volontarismo a salvarci; la cosa più importante è lasciarci trovare da Colui che ci cerca, è lasciarci prendere in braccio da Lui. La conversione non è “lo mi converto” ma “lo mi lascio prendere in braccio e portare da Colui che vuole la mia salvezza al punto di dare la sua vita per me
MERCOLEDI' 10 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Santa Eulalia, martire; San Milziade, Papa.
Una scheggia di preghiera:
SACRO CUORE DI GESU' ACCOGLIMI.
Hanno detto: Ogni problema contiene in sè il seme della sua soluzione. (Brian Tracy)
Saggezza popolare: È inutile temere ciò che non si può evitare. (Anonimo latino)
Un aneddoto: Anche i vecchi miti possono insegnarci qualcosa. Zeus, inviando Pandora nel mondo, le raccomandò: - Tu sei bella, ricca e generosa. Se vorrai godere per sempre pace, porterai con te quest'anfora. Guardati però dall'aprirla. Pandora parti per il mondo, portava contenta sulla sua spalla l'anfora misteriosa; ma di giorno in giorno cresceva in lei il desiderio d'aprirla. Cosa mai conteneva? E perché tanto mistero? E così la giovane e felice Pandora, vinta dalla curiosità, un giorno cedette alla tentazione e disubbidì al re degli dei. L'anfora conteneva il triste dolore. Quando Pandora la aprì, tutti i mali si sparsero ovunque e la gioia sparì dalla terra.
Parola di Dio: Is 40,25-31; Sal 102; Mt 11,28-30
Vangelo Mt 11, 28-30
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, rispondendo Gesù disse: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero". Parola del Signore
IMPARATE DA ME CHE SONO MITE ED UMILE DI CUORE. (Mt. 11,29)
L'uomo da sempre ha scelto il cuore come segno dell'amore. Il cuore, in sé, è un organo come gli altri, seppur importantissimo. Ma Dio incarnandosi in Gesù, assume in tutto il nostro linguaggio, e allora ecco il Cuore di Gesù "mite ed umile" ecco Dio che ci ama con tutto il cuore, ecco il cuore di Gesù trafitto da un colpo di lancia che resta aperto per accogliere i nostri cuori. Ti ringrazio, o Signore, di aver preso anche tu un cuore umano, di aver provato nel tuo cuore che cosa vuol dire amare, separarsi, soffrire, vedersi traditi, sapersi amati; un cuore che ha scelto, prediletto, perdonato. Quel tuo cuore umano , anche se è un semplice muscolo, per me è comprensione, vicinanza, condivisione, saper di essere accolti, sapersi amati con calore, con passione, con gioia.
GIOVEDI' 11 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Damaso, papa; San Daniele stilita
Una scheggia di preghiera:
TI LODINO SIGNORE IN CIELO E IN TERRA TUTTI I TUOI SANTI
Hanno detto: Andate e incendiate! (Ignazio di Loyola)
Saggezza popolare: La vera eloquenza consiste nel dire tutto e soltanto il necessario.
Un aneddoto: All'uscita del paese si dividevano tre strade: una andava verso il mare, la seconda verso la città e la terza non andava in nessun posto. Martino lo sapeva perché l'aveva chiesto un po' a tutti, e da tutti aveva avuto la stessa risposta: - Quella strada lì? Non va in nessun posto. È inutile camminarci. - E fin dove arriva? - Non arriva da nessuna parte. - Ma allora perché l'hanno fatta? - Non l'ha fatta nessuno, è sempre stata lì. - Ma nessuno è mai andato a vedere? Sei una bella testa dura: se ti diciamo che non c'è niente da vedere . Non potete saperlo se non ci siete stati mai. Era cosi ostinato che cominciarono a chiamarlo Martino Testadura, ma lui non se la prendeva e continuava a pensare alla strada che non andava in nessun posto. Quando fu abbastanza grande ... una mattina si alzò per tempo, uscì dal paese e senza esitare imboccò la strada misteriosa e andò sempre avanti. Incontrò buche, erbacce, siepi, ... e un bosco oscuro ... Egli osò oltrepassarlo ... finché si trovò sulla soglia di un grande cancello di ferro. Attraverso le sbarre Martino vide un castello ... Una gentile signora lo invitò a visitare il castello. C'erano più di cento saloni, zeppi di tesori d'ogni genere. C'erano diamanti, pietre preziose, oro, argento e ogni momento la bella signora diceva: - Martino, poiché hai creduto, prendi quello che vuoi. Ti presterò un carretto per portare il peso. Figuratevi se Martino si fece pregare. Il carretto era ben pieno, quando egli riparti. In paese, dove l'avevano già dato per morto, Martino Testadura fu accolto con grande sorpresa ... Fece grandi regali a tutti, amici e nemici e dovette raccontare cento volte la sua avventura, e ogni volta che finiva qualcuno correva a casa a prendere carretto e cavallo e si precipitava giù per la strada, che non andava in nessun posto. (G. RODARI, Favole al telefono, Einaudi)
Parola di Dio: Is 41,13-20; Sal 144; Mt 11,11-15
Vangelo Mt 11, 11-15
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo Gesù disse alla folla: "In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire. Chi ha orecchi intenda". Parola del Signore
“IN VERITA' VI DICO: TRA I NATI DI DONNA NON E' SORTO UNO PIU' GRANDE DI GIOVANNI IL BATTISTA; TUTTAVIA IL PIÙ PICCOLO NEL REGNO DEI CIELI È PIU' GRANDE DI LUI”. (Mt. 11,11)
Gesù rende omaggio alla grandezza di Giovanni Battista, ma ci tiene anche a precisare che la grandezza che riceveranno coloro che avranno creduto nell’Uomo—Dio, sarà infinitamente più grande di qualunque esaltazione possano trovare sulla terra. Per essere grandi sulla terra bisogna affrontare tanti problemi e sacrifici, per essere grandi nel cielo è necessario solamente amare e con l’amore arriva anche la gioia e la voglia di vivere. Dio non fa pesare nulla ai suoi figli, non vuole la loro fatica, ma il loro amore. E che cosa mai noi desideriamo sulla terra più che amare ed essere amati? Il nostro essere non vuole altro.
VENERDI' 12 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Memoria della Beata Vergine Maria di Guadalupe; Santa Giovanna Francesca di Chantal.
Una scheggia di preghiera:
CON TE NEL CUORE NON SI PUO' CHE ESSERE GIOIOSI.
Hanno detto: Il matrimonio deve combattere un mostro che divora tutto: l'abitudine. (Balzac)
Saggezza popolare: Nessun albero ha rami tanto folli da lottare tra di loro. (Indiani d'America)
Un aneddoto: Un giorno mezzo disperato, Albert Schweitzer, si lasciò cadere stanco su una sedia del suo ambulatorio dell'ospedale che aveva costruito con tanta fatica a Lambaréné, per il bene degli indigeni dell'Africa Equatoriale Francese. Si lasciò sfuggire dal cuore questo lamento: - Che matto sono stato a venire qui in Africa a curare negri selvaggi come questi! Al che Giuseppe, che fungeva d'aiutante, rispose pacatamente: Si, dottore, qui sulla terra lei è un matto; ma in cielo, no!
Parola di Dio: Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19
Vangelo Mt 11, 16-19
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: "A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. E’ venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. E’ venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere". Parola del Signore
“VI ABBIAMO SUONATO IL FLAUTO E NON AVETE BALLATO, ABBIAMO CANTATO UN LAMENTO E NON AVETE PIANTO”. (Mt. 11,17)
Gesù, come sempre, con due battute, stigmatizza un certo comportamento. Ci sono persone (e chiediamoci se almeno in alcuni atteggiamenti non facciamo anche noi parte della compagnia) che non sono mai contente. Persone sempre disposte a piangersi addosso. Persone che non sanno gioire. Persone che si lamentano di tutto e di tutti. Anche con Dio qualche volta ci comportiamo così: da Lui abbiamo ricevuto la vita ma ne vediamo solo gli aspetti negativi, è provvidenza continua per noi e ci lamentiamo per le cose che ci mancano e sindachiamo sul suo modo di operare; ci ha donato suo Figlio e noi non apprezziamo il suo perdono, la sua Parola; facciamo parte del suo popolo e noi vediamo solo le magagne della Chiesa. Oltretutto, queste persone e noi, quando siamo così, diventiamo contagiosi, spargiamo il virus del pessimismo, della tristezza, della non voglia di vivere mentre dovremmo essere gioiosi annunciatori di speranza. Il mondo che di mugugni ne ha già tanti, ha sete di un tuo sorriso.
SABATO 13 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Santa Lucia; Sant’ Antioco.
Una scheggia di preghiera:
LA TUA LUCE, SIGNORE, CI AIUTI A DISCERNERE IL VERO.
Hanno detto: Spesso le idee si accendono l' una con l'altra, come scintille elettriche. (Friedrich Engels)
Saggezza popolare: Se anteponi la tua immagine alla professione, sciupi la prima e discrediti la seconda
Un aneddoto: Il Card. Dechamps, famoso arcivescovo di Malines, raccontò così la storia della sua conversione al seguito di Gesù. «Ero fanciullo. Assistevo all'ingresso trionfale del re del Belgio nel giorno della sua incoronazione. Da una finestra vedevo tutto il meraviglioso corteo regale, tra una folla di popolo in festa. Passato il re, a poco a poco, il viale tornò deserto. Allora così ragionai nel mio piccolo cuore: - Questo è un re che passa! È meglio mettersi con un re, che non 'passa' mai! E mi feci prete ».
Parola di Dio: Sir 48,1-4.9-11; Sal 79; Mt 17,10-13
Vangelo Mt 17, 10-13
Dal vangelo secondo Matteo.
Nel discendere dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista. Parola del Signore
“ELIA E’ GIA' VENUTO, MA NON L’HANNO RICONOSCIUTO. COSI’ ANCHE IL FIGLIO DELL’UOMO DOVRA’ SOFFRIRE PER OPERA LORO”. (Mt 17,12)
Gesù parla ancora di Giovanni e lo paragona ad Elia, quel grande profeta deciso e forte che secondo una tradizione sarebbe dovuto tornare sulla terra prima della venuta del Messia. Giovanni, dunque, è Elia, ma non solo non è stato riconosciuto come tale, ma è stato ucciso da un re ubriacone, per colpa di una donna. E Gesù dice chiaramente di veder prefigurata in questo la sua morte: anche Lui non sarà capito, ascoltato, accettato, anzi verrà ucciso come bestemmiatore proprio da parte dei rappresentanti della religione. Come è facile confondere! Spesso la mia verità diventa la verità assoluta, spesso un profeta appare come un matto, un furfante come un salvatore della patria, un Redentore come un bestemmiatore. E’ l’opera del diavolo, il ‘beffardo’ mistificatore che, approfittando delle nostre debolezze, fa passare il male per bene, la falsità per verità, che confonde con mezze bugie e con mezze verità… E noi, se ci lasciamo prendere da questo, passiamo vicino a Gesù e rischiamo non solo di non riconoscerlo, ma qualche volta di aggregarci al gruppo di coloro che “per far del bene” vogliono farlo fuori.
DOMENICA 14 DICEMBRE: 3^ DOMENICA DI AVVENTO ANNO B
Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni della Croce; San Pompeo vescovo; Sant’Agnello abate.
Una scheggia di preghiera:
RESTA CON NOI, SIGNORE, ORA E SEMPRE.
Hanno detto: Cos'è l'amore? Domandate a chi vive, cos'è la vita? Domandate a chi adora, chi è Dio? (Shelley)
Saggezza popolare: Per criticare, dati alla mano, bisogna poter dimostrare di saper esibire qualcosa di meglio.
Un aneddoto: Ibrahim ad Dasuqi dava questi meravigliosi consigli spirituali. Interrogato: «Che cosa vuoi?» Dasuqi rispose: «Voglio quel che Dio vuole». Il figlio del cuore è preferibile al figlio del corpo: questo eredita, un patrimonio terreno, quello un retaggio invisibile. Guardati, fratello, dall’affermare che hai una condotta purissima o doni spirituali, e sappi che se tu digiuni è Lui che ti fa digiunare; se sorgi in piedi per la preghiera, è Dio che ti muove; se operi è Lui che ti adopera; se vedi, la vista ti viene da Lui; se Lo temi, è Lui che ti protegge, se progredisci, ti innalza Lui. Trovandoti a mezza strada altro non puoi fare che riconoscere che sei un peccatore senza una sola buona qualità, e questo è vero: da dove ti vengono le tue buone qualità se non da Lui, tuo giudice, che se vuole ti accetterà e se vuole ti respingerà?
Parola di Dio: Is 61,1-2.10-11; Cant. Lc 1,46-54; 1Ts 5,16-24; Gv 1,6-8.19-28
Vangelo Gv 1, 6-8. 19-28
Dal Vangelo secondo Giovanni
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: “Chi sei tu?”. Egli confessò e non negò, e confessò: “Io non sono il Cristo”. Allora gli chiesero: “Che cosa dunque? Sei Elia?”. Rispose: “Non lo sono”. “Sei tu il profeta?”. Rispose: “No”. Gli dissero dunque: “Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?”. Rispose: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”. Essi erano stati mandati da parte dei farisei. Lo interrogarono e gli dissero: “Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?”. Giovanni rispose loro: “Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo”. Questo avvenne in Betania, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore
“IN MEZZO A VOI STA UNO CHE NON CONOSCETE”. (Gv. 1,26)
Come gli amici di Giovanni il Battista, anche noi siamo alla ricerca della verità, del Messia. Bussiamo a molte porte ma spesso non troviamo. Cerchiamo Dio, ma ci pare così lontano, così muto e inaccessibile che ci scoraggiamo. Eppure Lui è in mezzo a noi. Egli è il vivente. “lo sarò con voi ogni giorno!” Spesso non lo troviamo perché lo cerchiamo nella direzione sbagliata o perché lo vorremmo trovare così come ce lo immaginiamo noi. Per cercare il Messia c’è bisogno di umiltà e semplicità se no è come se ci bendassimo gli occhi e volessimo andar lontano a cercare uno che è vicino: ripensiamo oggi, in concreto, ad alcune frasi di Gesù:
“lo avevo fame e mi hai dato da mangiare...” “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” “Come fate a dire che amate Dio che non vedete se non amate il prossimo che vedete?”.
LUNEDI' 15 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Cristiana; Sant’Adalbertone.
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE, TU MI SCRUTI E MI CONOSCI.
Hanno detto: Nessuno è inutile in questo mondo se è capace di alleggerire i pesi di un altro uomo. (C. Dickens)
Saggezza popolare: In una questione importante nessun dettaglio è irrilevante. (Proverbio Francese)
Un aneddoto: I discepoli di Gesù raccolsero in un Vangelo quello che il Salvatore risorto aveva loro detto. Anche Gesù lo lesse, lo approvò e impose a San Giovanni di non dover morire, ma di restarsene nel mondo fino al dì del suo ritorno per andarlo rivelando a coloro che gli paressero degni di conoscerlo. Disse Giovanni: — Signore, e come farò io a ravvisarli? Gli rispose Gesù: — E tu mostralo a tutti: sarà in grado di capirlo soltanto chi mi cerca con animo di vero amore.
Da allora San Giovanni va errando di terra in terra a mostrare il Vangelo a tutti coloro in cui s’imbatte. I più passano oltre senza vederlo e capirlo, come ciechi. Ma quando uno s’arresta e l’apre e incomincia a leggerlo, allora è segno certo che sta per essere un santo. (M. POMILIO, Il Quinto Evangelio)
Parola di Dio: Nm 24,2-7.15-17b; Sal 24; Mt 21,23-27
Vangelo Mt 21, 23-27
Dal vangelo secondo Matteo.
In quel tempo, entrato Gesù nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo e gli dissero: «Con quale autorità fai questo? Chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose: «Vi farò anch'io una domanda e se voi mi rispondete, vi dirò anche con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Ed essi riflettevano tra sé dicendo: «Se diciamo: "dal Cielo, ci risponderà: "perché dunque non gli avete creduto?''; se diciamo "dagli uomini, abbiamo timore della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo perciò a Gesù, dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch'egli disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Parola del Signore
“ANDARONO DA GESU' A CHIEDERGLI: CON QUALE AUTORITÀ FAI QUESTO?” (Mt. 21,23)
L’uomo calcolatore cerca sempre conferme, sicurezze. Ricordo che, giovane liceale, mi ero proposto di dimostrarmi scientificamente, storicamente, la persona di Gesù, i suoi miracoli, la sua risurrezione. Leggevo molto, scartabellavo tra libri, facevo andare a pieni giri la materia grigia. Tante prove le avevo trovate, ma anche davanti a queste il dubbio rimaneva. Ne parlavo e discutevo con amici, con sacerdoti. Un bel giorno un candido, anziano sacerdote mi guardò e con un sorriso buono mi disse: “Cerca, cerca pure ma il segreto è un altro: lasciati cercare e lasciati trovare perché il giorno che Gesù busserà alla tua porta se sarai immerso nei tuoi libri rischierai di considerarlo come uno scocciatore”
MARTEDI' 16 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Santa Adelaide, regina; Sant’Adone da Vienne; Santa Albina martire.
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE AIUTAMI A CAPIRE DOVE SBAGLIO.
Hanno detto: Negli uomini, le cose da ammirare sono più di quelle da disprezzare. (Albert Camus)
Saggezza popolare: Se uno capisce una ragione nelle cose, va oltre. Scopre. Impara.
Un aneddoto: Un giorno la terra si svegliò tutta ammantata di piante, di fiori, di frutti, giardini, campagne. Riconoscendosi arricchita di tanti doni e ornata di tanti colori, fu invasa da un'ondata di riconoscenza verso il sole, autore di tanto splendore e gli disse: Avvicinati, che ti do un bacio per esprimerti il mio grazie. Il sole rispose: Ti voglio bene ed è per questo che devo stare alla distanza voluta e fissata dal Creatore. Se ti vengo vicino ti farei del male; ti brucerei". La comunione vitale, fra le creature, sta nel fare ciascuna la volontà di Dio, nel vivere la vocazione che Dio le ha dato.
Parola di Dio: Sof 3,1-2.9-13; Sal 33; Mt 21,28-32
1^ Lettura Sof 3, 1-2. 9-13
Dal libro del profeta Sofonia.
Così dice il Signore: Guai alla città ribelle e contaminata, alla città prepotente! Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione. Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio. Allora io darò ai popoli un labbro puro perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. Da oltre i fiumi di Etiopia fino all'estremo settentrione, i miei supplicanti mi porteranno offerte. In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora eliminerò da te tutti i superbi millantatori e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti. Parola di Dio
“GUAI ALLA CITTA' RIBELLE E CONTAMINATA, ALLA CITTA' PREPOTENTE! NON HA ASCOLTATO LA MIA VOCE, NON HA ACCETTATO LA CORREZIONE”. (Sof. 3,1—2)
Molti pensano che la felicità consista nei fare tutto quello che si vuole. Purtroppo generazioni di bambini sono state allevate in base al principio che non si doveva impedire loro nulla, perché potessero crescere senza traumi sviluppando al meglio la loro personalità. Ma le teorie dell’uomo non sempre sono molto sagge. Adolescenti confusi, ribelli, infelici sono stati il risultato di queste teorie educative. Dio non fa errori di questo tipo: ha dato all’uomo delle regole precise da seguire; ci ha detto cosa dobbiamo fare e cosa non dobbiamo fare. E non per far piacere a Lui, per ribadire il suo dominio su di noi, per far vedere che è il padrone, no, ma perché siamo felici. Ricordiamoci sempre che certi steccati sono necessari per non cadere nel precipizio.
MERCOLEDI' 17 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Lazzaro; San Floriano.
Una scheggia di preghiera:
DIO SI E' FATTO COME NOI PER FARCI COME LUI.
Hanno detto: Caratteristica tipica dei veri ambiziosi: farsi portare dalle onde senza curarsi della schiuma. (Charles De Gaulle)
Saggezza popolare: La collera dell'uomo eccellente dura un momento, quella del mediocre dura due ore, quella dell'uomo volgare un giorno e una notte, quella del malvagio non cessa mai.
Un aneddoto: Quando il buon Dio decise di creare il padre, cominciò con una struttura piuttosto alta e robusta. Allora un angelo che era lì vicino gli chiese: «Ma che razza di padre è questo? Se i bambini li farai alti come un soldo di cacio, perché hai fatto il padre così grande? Non potrà giocare con le biglie senza mettersi in ginocchio, rimboccare le coperte al suo bambino senza chinarsi e nemmeno baciarlo senza quasi piegarsi in due!». Dio sorrise e rispose: «E vero, ma se lo faccio piccolo come un bambino, i bambini non avranno nessuno su cui alzare lo sguardo». Quando poi fece le mani del padre, Dio le modellò abbastanza grandi e muscolose. L'angelo scosse la testa e disse: «Ma... mani così grandi non possono aprire e chiudere spille da balia, abbottonare e sbottonare bottoncini e nemmeno legare treccine o togliere una scheggia da un dito». Dio sorrise e disse: «Lo so, ma sono abbastanza grandi per contenere tutto quello che c'è nelle tasche di un bambino e abbastanza piccole per poter stringere nel palmo il suo visetto». Dio stava creando i due più grossi piedi che si fossero mai visti, quando l'angelo sbottò: «Non è giusto. Credi davvero che queste due barcacce riuscirebbero a saltar fuori dal letto la mattina presto quando il bebè piange? O a passare fra un nugolo di bambini che giocano, senza schiacciarne per lo meno due?». Dio sorrise e rispose: «Sta’ tranquillo, andranno benissimo. Vedrai: serviranno a tenere in bilico un bambino che vuol giocare a cavalluccio o a scacciare i topi nella casa di campagna oppure a sfoggiare scarpe che non andrebbero bene a nessun altro». Dio lavorò tutta la notte, dando al padre poche parole ma una voce ferma e autorevole; occhi che vedevano tutto, eppure rimanevano calmi e tolleranti. Infine, dopo essere rimasto un po' sovrappensiero, aggiunse un ultimo tocco: le lacrime. Poi si volse all'angelo e domandò: «E adesso sei convinto che un padre possa amare quanto una madre?». (Emma Bombeck)
Parola di Dio: Gen 49,2.8-10; Sal 71; Mt 1,1-17
Vangelo Mt 1, 1-17
Dal vangelo secondo Matteo.
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici. Parola del Signore
“GENEALOGIA DI GESU' CRISTO, FIGLIO DI DAVIDE, FIGLIO DI ABRAMO.”(Mt. 1,1)
Può sembrar strano che Matteo abbia la presunzione di voler scrivere la genealogia di Gesù, il Dio incarnato. Ma questo suo tentativo costruito e goffo esprime invece delle realtà: Gesù è davvero uomo, non è una apparizione di un Dio che ha voluto farsi un giro sulla terra e compare come un alieno; Gesù appare al culmine di un lento snodarsi di una storia di salvezza di cui Dio è il personaggio principale;Gesù è l’erede principale delle promesse e benedizioni di Abramo e Davide; Gesù si incarna in una storia di santi e di peccatori, di personaggi illustri e sconosciuti; insomma, viene proprio per tutti. Colui che attendiamo in questa Novena di Natale è Dio e uomo ed è venuto per tutti e per ciascuno: la sua vita concreta è un dono proprio per me che faccio parte di questa povera umanità santificata e liberata dalla sua venuta amorosa.
GIOVEDI' 18 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Lazzaro; San Floriano.
Una scheggia di preghiera:
GESU' BENEDICI I FIDANZATI, GLI SPOSI, LE FAMIGLIE.
Hanno detto: Nessun vincitore crede al caso. (Friedrich W. Nietzsche)
Saggezza popolare: Se uno ti inganna una volta è una vergogna sua, se ti inganna due volte diventa vergogna tua.
Un aneddoto: Un tale aveva un campo e molti schiavi. Era così ricco che in una parte del campo piantò anche una vigna. Scelse dunque uno schiavo fedelissimo, che gli era molto caro e gli disse:- Io sto per partire: voglio che tu recinga con uno steccato questa vigna. Devi fare solo questo, per ottenere la libertà al mio ritorno. Il padrone partì. Il servo fedele recintò per bene con uno steccato tutta la vigna. Ma, fatto questo, vide che era tutta piena di erbacce. Disse perciò tra sé:- Il padrone mi ha comandato soltanto di mettere il recinto; ma io voglio che tutta la vigna sia bella! Incominciò dunque a vangare e a strappare tutta l’erba. Tornato, il padrone vide che la vigna era recinta, ma anche che era stata vangata e ordinata e provò grande gioia. Disse quindi al suo servo fedele:- Non solo ti dichiaro libero, ma anche mio socio, perché tu sai fare le cose con amore. (da Il pastore, di Erma, similitudine 5).
Parola di Dio: Ger 23,5-8; Sal 71; Mt 1,18-24
Vangelo Mt 1, 18-24
Dal vangelo secondo Matteo.
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Parola del Signore
“MARIA ESSENDO PROMESSA SPOSA DI GIUSEPPE...”. (Mt. 1,18)
Il racconto della nascita di Gesù, ci presenta nel vangelo di Matteo una coppia molto comune di fidanzati, che secondo le usanze del loro tempo, vive la sua storia di innamoramento e di desiderio di costruire una famiglia. Tocca il cuore pensare a questo volersi bene spontaneo, semplice, profondo, palpitante tra Maria e Giuseppe. Dio non è geloso dei sentimenti umani che Lui stesso ha messo nel nostro cuore, anzi si serve delle gioie umane e dell’amore per realizzare il suo piano. Sull’amore umano si innesta l’Amore, lo Spirito Santo e genera Gesù: Figlio di Dio e di Maria. Dio ha bisogno del calore, dell’amore della tua famiglia per testimoniare che l’amore è possibile; Dio ha bisogno del nostro affetto per incarnarsi, ha bisogno della tua fedeltà per manifestare la sua fedeltà. La storia di Gesù comincia con un Dio mendicante di amore vero per poter donare amore a tutti.
VENERDI' 19 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Dario martire; Santa Fausta martire.
Una scheggia di preghiera:
AIUTACI, SIGNORE, A GENERARE AMORE.
Hanno detto: Una delle prime virtù sociali è tollerare negli altri ciò che bisogna proibire a se stessi. (Charles Pinot Duclos)
Saggezza popolare: Negare l'evidenza è come confermarla due volte.
Un aneddoto: Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito.“Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile” Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: “Queste sono le tue sofferenze”. Tutta l’acqua del bicchiere si intorpidì e si insudiciò. Il maestro la buttò via. Il maestro prese un’altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all’uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente come era prima. “Vedi? - spiegò il maestro - Ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d’acqua o il mare!”
Parola di Dio: Gdc 13,2-7.24-25a; Sal 70; Lc 1,5-25
Vangelo Lc 1, 5-25
Dal vangelo secondo Luca.
Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta. Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso. Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso. Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto». Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni». L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo». Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto. Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini». Parola del Signore
“NON AVEVANO FIGLI PERCHE' ELISABETTA ERA STERILE E TUTTI E DUE ERANO AVANTI NEGLI ANNI”. (Lc. 1,7)
S. Luca inizia il suo Vangelo, la buona notizia di Dio agli uomini, raccontandoci la storia di una sterilità che genera la vita. Gli uomini, dopo il peccato, sono diventati incapaci di generare amore vero; l’umanità è invecchiata nel suo peccato, è sterile nel suo egoismo. Ma Dio, amante della vita fa nascere da questo vecchio tronco sterile un pollone nuovo, in questo caso Giovanni Battista, colui che annuncerà l’uomo nuovo, Gesù. Se leggiamo la nostra storia di oggi, scopriamo tantissime sterilità egoistiche.: con quanta facilità si abortisce, si ghettizza l’handicappato, il diverso. Quanti atteggiamenti in cui viene proclamato con fatti e parole: “Al mondo ci sono io, degli altri non me ne importa”. Eppure anche dal cuore più egoista e sterile Dio può far nascere la vita, basta rendersi disponibile a Dio cui “nulla è impossibile” e perfino il mio cuore sterile può generare amore.
SABATO 20 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Liberato, martire; San Zefirino, Papa.
Una scheggia di preghiera:
MARIA, DONACI ANCORA IL DIO-CON-NOI
Hanno detto: Quando la vita ti dà mille ragioni per piangere, dimostra che hai mille ed una ragione per sorridere. (Benite Costa Rodriguez)
Saggezza popolare: Chi non ha il coraggio delle proprie opinioni o niente vale lui e niente valgono sue opinioni.
Un aneddoto: Una di sequoia (grandissima pianta americana) aveva preso l’abitudine di vantarsi con un filo d’erba che viveva vicino alle sue possenti radici. “Mio caro, - gli diceva la signora Sequoia - tu non vali proprio niente! A cosa mai servirai, piccolo come sei? Guarda io come sono grande: fra i miei alberi possono fare il nido tantissimi uccelli; quando il sole picchia forte, io so fare un’ombra magnifica e le persone che cercano il fresco si siedono ai miei piedi. E poi sono bella, forte, altissima...” La signora Sequoia andava avanti per un pezzo ad elencare tutte le sue qualità: “E sono qui... e sono lì...”. Tutti i giorni questa storia si ripeteva. Poi il grande albero concludeva sempre il suo discorso apostrofando il signor Filo d’erba: “Ma tu, poveretto, che importanza puoi avere?! Tu non sei nessuno!”. E sempre, con pazienza e umiltà, il signor Filo d’erba le rispondeva: “Egregia signora Sequoia, anch’io – nel mio piccolo - faccio la mia parte. Se il Creatore mi ha messo qui, vuol dire che sono utile anch’io nella natura!” Un brutto giorno in quella zona si scatenò un uragano. Il signor Uragano, per fare bella impressione, chiamò ad aiutarlo la signora Pioggia, la signora Grandine e, soprattutto, il signor Vento. Quest’ultimo cominciò a soffiare a più non posso, tanto che la signora Sequoia si mise a litigare con lui: “Come ti permetti di sbattere così i miei lunghi rami? Andrà a finire che sciuperai tutte le mie fronde!”. Il signor Vento, che quel giorno era un po’ nervoso, rincarò la dose e triplicò i suoi sforzi. La signora Sequoia gli fece resistenza in tutta la sua altezza, mentre il piccolo Filo d’erba s’inchinò davanti a lui e lo fece passare. Dopo poco le grandi radici dell’albero cominciarono a non reggere più; cedettero una dopo l’altra e alla fine l’enorme Sequoia stramazzò al suolo miseramente. Quando, passato il signor Uragano con tutti i suoi compagni, il signor Sole rispuntò, il piccolo Filo d’erba, sano e salvo, poté scaldarsi ai suoi raggi, mentre la signora Sequoia, con le radici all’aria, giaceva morente sul terreno.
Parola di Dio: Is 7,10-14; Sal 23; Lc 1,26-38
1^ Lettura Is 7, 10-14
Dal libro del profeta Isaia.
In quei giorni, il Signore parlò ancora ad Acaz: «Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Parola di Dio
“ECCO, LA VERGINE CONCEPIRA' E PARTORIRA' UN FIGLIO CHE CHIAMERA' EMMANUELE”. (ls. 7,14)
Quando mi annunciano la tua venuta, o Dio Onnipotente, io mi comporto il più delle volte, come Adamo ed Eva che si nascondono all’arrivo del Signore perchè hanno vergogna della propria nudità. Non ho proprio capito niente, Signore! Quando vieni, tu sei “potente e terribile”, non vieni per umiliare, ma per salvare, per consolare, per rialzare e per far ritornare a te tutti coloro che avevano creduto di trovare felicità e vita lontano da te. Anche quando il mio cuore ti dimentica, anche se fuggo davanti al tuo sguardo, io ti appartengo, Signore. Quando mi credo abbandonato e solo a causa dei miei fallimenti, tu mi dai un fratello: Gesù il tuo Figlio. E’ Lui, il Dio con noi, che mi accompagna nei giorni luminosi e nelle notti oscure, nei miei successi e nelle mie debolezze, nelle mie infedeltà e nelle mie fughe. E’ Lui che ogni giorno ed ogni istante, mi porge il pane del tuo amore inesauribile e mi insegna ad amarti e a temerti.
DOMENICA 21 DICEMBRE: 4^ DOMENICA DI AVVENTO ANNO B
Tra i santi ricordati oggi: San Pietro Canisio; San Temistocle, martire.
Una scheggia di preghiera:
BUON GIORNO O MARIA.
Hanno detto:
Poche cose sono impossibili se si è diligenti e dotati di capacità. Le grandi opere si compiono non con la forza ma con la perseveranza. (Samuel Johnson)
Saggezza popolare: Apprendere e non meditare è vano. Riflettere senza studio è pericoloso. (Saggezza Cinese)
Un aneddoto: Il cardo non è certamente un fiore che la gente ama raccogliere. Non è molto bello e ha le foglie coperte di spine che producono delle punture dolorose. Ma il brutto e spinoso cardo è una pianta venerata in Scozia. E questo perché una vecchia leggenda scozzese racconta che i cardi salvarono un re scozzese ed i suoi sudditi dai Vichinghi. I Vichinghi erano feroci guerrieri che venivano dalla Scandinavia. Navigavano alla volta di terre straniere e assalivano città e castelli. Spesso uccidevano tutti gli abitanti, rubavano tutte le ricchezze e incendiavano case, campi, pagliai, ogni cosa. Racconta la leggenda che più di mille anni fa approdarono in Scozia alcuni Vichinghi, Durante la notte circondarono il castello del re. Tutti al castello dormivano profondamente e non si erano accorti che i Vichinghi si preparavano ad attaccare. Il castello era circondato da un fossato largo e profondo che, solitamente, era pieno d'acqua; perciò i Vichinghi si levarono i calzari per attraversare a guado il fossato. Purtroppo, a causa del buio, non avevano notato che il fossato non era pieno d'acqua: era asciutto ed era coperto da migliaia di cardi spinosi! Quando misero i piedi nudi sui cardi i Vichinghi urlarono di dolore. Le loro urla svegliarono gli abitanti del castello che riuscirono a sconfiggerli e a scacciarli dalla loro terra. Oggi il cardo è l'emblema nazionale di Scozia.
Parola di Dio: 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Rm 16,25-27; Lc 1,26-38
Vangelo Lc 1, 26-38
Dal Vangelo secondo Luca
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all'angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l'angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l'angelo partì da lei. Parola del Signore
"E L'ANGELO LE DISSE: TI SALUTO, O MARIA". (Lc. 1,28)
Quante volte lungo la storia queste parole sono state ripetute. "Buon giorno Maria" aveva salutato Gabriele con un linguaggio familiare. "Buon giorno (Ave) Maria" hanno ripetuto tante persone, grandi e umili, in orazione in un convento o su un letto di morte. E' veramente un "buon giorno" per Maria e per noi quello dell'Annunciazione. E' il giorno "buono" della Storia della salvezza pensato da Dio fin dall'Eternità per Maria e per noi. Maria scelta da Dio e da Lui preparata per diventare culla del Figlio suo. Noi scelti per accogliere il Figlio di Dio che si fa come noi per far noi come Lui. "Buon giorno" per la creazione che pur "continuando a soffrire come nelle doglie del parto" vede in quel seme che cresce nel grembo di Maria, il suo Liberatore. "Ave o Maria". Ti saluto o primizia della creazione rinnovata. Ti saluto, nuova Eva, che invece di essere ponte per il male sei ponte di bene. Ed è proprio per questo che continuerà a pregarti così "ora e nell'ora della morte" perché tu non puoi che portar a noi Gesù e portare noi a Lui.
LUNEDI' 22 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Flaviano; Santa Francesca Cabrini.
Una scheggia di preghiera:
GLORIA E LODE A TE, O SIGNORE.
Hanno detto: La superficialità è il vizio supremo. (Oscar Wilde)
Saggezza popolare: Ci vuole tutta una vita per capire che non é necessario capire tutto.(anonimo Cinese)
Un aneddoto: Teodor Romza era un giovane vescovo ucraino, ucciso a 36 anni dai comunisti per odio a Dio e alla Chiesa. Il suo martirio sembra "riciclato sulla falsariga di un film dei terrore", scrive L'Osservatore Romano del 13 gennaio. Ecco i fatti. Il 27 ottobre 1947, Romza tornava da Lavki dove aveva consacrato una chiesa, in compagnia di due sacerdoti e due chierici. La carrozzella sulla quale viaggiavano fu investita da un autocarro carico di soldati. Si voleva far passare la morte del prelato per un incidente. La carrozzella venne distrutta, ma Romza e i suoi compagni ne uscirono illesi. A quel punto, i soldati, muniti di spranghe, li massacrarono di botte, lasciandoli esanimi e credendoli morti. Alcuni passanti soccorsero Romza e lo portarono all'ospedale di Mukacheve. Sacerdoti e chierici vennero dimessi; Romza, invece, le cui ferite erano più gravi, dovette rimanere ricoverato. Le sue condizioni migliorarono ma ecco che le suore basiliane che lo assistevano vennero improvvisamente allontanate e sostituite da un'infermiera "di fiducia" del regime comunista. Il 1º novembre 1947 l'infermiera lo avvelenò con il gas. Morì dicendo: "O Gesù... ".
Parola di Dio: 1Sam 1,24-28; Cant. 1Sam 2,1.4-8; Lc 1,46-55
Vangelo Lc 1, 46-55
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre". Parola del Signore
MARIA DISSE: “L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE”. (Lc. 1,46)
Un cuore pieno non può che lasciar traboccare ciò che ha dentro. Dal cuore di Maria traboccano la meraviglia, la gratitudine, la fede, la disponibilità, la gioia. Tutto questo si trasforma in parole che, guarda caso, non sono neanche “originali” in quanto il Magnificat è una preghiera fatta di parole e di preghiere che già ci sono nella Bibbia. Maria ha talmente “macinato”, pregato queste parole che le escono spontanee dal cuore. Che cosa esce dal mio cuore questa mattina nella preghiera? Che cosa esce dal mio cuore oggi negli incontri con le persone?
MARTEDI' 23 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Servolo; San Giovanni da Kety; Sant’ Ivo da Chartres.
Una scheggia di preghiera:
IL MIO NOME E' SCRITTO NEL TUO CUORE.
Hanno detto: L'arte di governare richiede più carattere che intelligenza. (T. E. Lawrence "d'Arabia")
Saggezza popolare: L'amore per le cose viene facendole.
Un aneddoto: Gesù vuole che la sua risurrezione si veda attraverso la nostra vita. La fede ha bisogno di testimonianza, di esempi. Un ateo, dopo aver osservato per anni il lavoro umile e silenzioso di padre Jacques Loew nel porto di Marsiglia, gli disse: “Jacques, se Dio esiste, certamente assomiglia a te”.
Parola di Dio: Ml 3,1-4.23-24; Sal 24; Lc 1,57-66
Vangelo Lc 1, 57-66
Dal vangelo secondo Luca.
In quei giorni, per Elisabetta intanto si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Parola del Signore
“GIOVANNI È IL SUO NOME”. (Lc. 1,63)
Già all’atto della creazione, Dio attribuisce ad ogni essere un proprio nome, una propria individualità. Quando poi designa alcuni per una particolare missione, li chiama personalmente e spesso ne cambia addirittura il nome, volendo significare così il loro nuovo e specifico incarico. Dio mi ha chiamato per nome da sempre, prima ancora che io nascessi: questo dovrebbe riempirmi di gioia. Per lui non sono uno tra i tanti, un numero qualunque nella sua creazione: sono suo Figlio, amato, Gesù mi ha rigenerato nel suo sangue, sono dimora dello Spirito Santo. Chiediamoci: mi comporto da vero Figlio di Dio? Che cosa provo quando lo chiamo “Padre”?
MERCOLEDI' 24 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Delfino, vescovo; Santa Erminia, monaca; Santa Adele, monaca.
Una scheggia di preghiera:
LA TUA VENUTA DIA CONFORTO E SPERANZA A COLORO CHE CREDONO NEL TUO AMORE.
Hanno detto: Lo sviluppo di un popolo non deriva primariamente né dal denaro, né dagli aiuti materiali, né dalle strutture tecniche, bensì dalla maturazione della mentalità e dei costumi. È l’uomo il protagonista dello sviluppo, non il denaro o la tecnica. (Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio)
Saggezza popolare: Chi si oppone ai cambiamenti uscirà dal proprio tempo.
Un aneddoto: In prossimità del Natale alcuni Angeli, particolarmente zelanti, andarono sulla Terra per vedere come gli uomini stessero attrezzandosi per la grande ricorrenza. Al loro ritorno riferirono a Gesù nascente. Si fece avanti il primo: "Caro Gesù, non so se quest'anno ti conviene nascere!". "E perché mai?" "Perché gli uomini, per costruire la pace...continuano a fabbricare armi, per promuovere il perdono...continuano a condannare e, per ricordarsi che sono tutti uguali...continuano a dividersi; questo non mi sembra un bel mondo in cui nascere!" Ma il Bambino Gesù non sembrò ascoltarlo. Si fece avanti, allora, il secondo Angelo:"Caro Gesù, non so se quest'anno ti conviene nascere!". "E perché mai?". "Gli uomini hanno costruito delle statue di gesso che ti assomigliano, ai loro piedi depongono centesimi di euro,accendono una candela,poi vanno alla Messa di mezzanotte, pensano d'aver vissuto tutto il Natale ma continuano a fare del male ai loro fratelli; non mi sembra questo un bel mondo in cui nascere!". Anche dopo queste parole, il Bambino Gesù sembrò non ascoltare. Allora il terzo Angelo disse: "Caro Gesù, non so se quest'anno ti conviene nascere. Pensa che gli uomini in questi giorni si siedono attorno ad un tavolo e mangiano per ore, poi tra un bicchiere di vino e un dolce parlano della fame del mondo. Dicono che sarebbe bello vivere in un mondo diverso e loro, come primo atto d'eguaglianza, fanno regali a chi farà loro altri regali. Caro Gesù, questo non mi sembra un bel mondo in cui nascere!" Il Bambino Gesù non sembrava, però, convinto di quello che sentiva. Allora l'ultimo Angelo disse:"Caro Gesù, non so se quest'anno ti conviene nascere, sono quasi duemila anni che viene il Natale e nulla è cambiato: gli uomini vogliono restare soli, non sono venuti a cercarti e tu smettila di rincorrerli". A queste parole, il Bambino Gesù guardò la Madre e disse: "Coraggio, Madre, ora, più che mai, è necessario che io nasca in fretta nel mondo e per il mondo!"
Parola di Dio: 2Sam 7,1-5.8b-12.14a.16; Sal 88; Lc 1,67-79
Vangelo Lc 1, 67-79
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Zaccaria, padre di Giovanni, fu pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo: "Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva promesso per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati, grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace". Parola del Signore
“VERRA' A VISITARCI DALL’ALTO UN SOLE CHE SORGE PER RISCHIARARE QUELLI CHE SONO NELLE TENEBRE E DIRIGERE I NOSTRI PASSI SULLA VIA DELLA PACE”. (Lc. 1,78-79)
Siamo arrivati anche quest’anno alla vigilia di Natale. Questa notte sentiremo ancora una volta cantare: “Gloria a Dio e pace agli uomini”. Ma il mondo e gli uomini non hanno ancora trovato la pace. Nei secoli, tanta parte dell’umanità ha accettato Cristo, ma la speranza di pace che Lui ci ha donato, non è mai divenuta realtà. E neppure c’è pace nel cuore dell’uomo; il vantato progresso ci ha colmato di mezzi e di cose, ha risolto molti problemi, ma non ci ha reso più felici. Domani è Natale e la nostalgia di un mondo e di un cuore di pace si fa più acuta. Gesù, un giorno, ha pianto su Gerusalemme, dicendo: “Se avessi compreso anche tu la via della pace. Ma ormai è nascosta ai tuoi occhi”. I fatti tenderebbero a convincerci che tale via è ormai nascosta anche a noi, ma il ritorno del Natale è un risveglio di speranza. A patto di essere, a tutti i costi e al di là di ogni convinzione, uomini di pace e per la pace.
GIOVEDI' 25 DICEMBRE: NATALE DEL SIGNORE
Tra i santi ricordati oggi:Santa Anastasia, vergine; Santa Eugenia, martire; San Pietro Nolasco.
Una scheggia di preghiera:
GESU' MOSTRACI IL VOLTO AMOREVOLE DEL PADRE
Hanno detto: Bisogna leggere il Vangelo immedesimandosi, così da diventare parte attiva di quella pagina come Avvenimento presente. (Luigi Giussani)
Saggezza popolare: Ogni traguardo è un inizio.
Un aneddoto: Dovete sapere che San Bartolomeo aveva scritto anche lui il suo bel Vangelo. Sapendo di dover morire mandò il libro ai Settanta, che sono i Settanta preti che hanno in custodia le Scritture. Appena costoro l’ebbero letto, cominciarono a lamentarsi: - E che faremo noi se questo Vangelo si divulga? Qui è scritto che dobbiamo fare penitenza e rinunziare ai beni del mondo e quello che abbiamo metterlo in comune con chi non ha. Presero dunque quel libro e lo nascosero in una grotta. Ma li vide Gesù e subito li richiamo: — Che cosa avete fatto delle mie verità? Esponetele invece in alto, che ognuno le possa leggere. Stavano tutti confusi, ma il più vecchio suggerì: — Portiamo dunque il libro in alto, secondo quanto ci è ordinato. Andarono allora in cima al Sinai e lo esposero su una rupe in modo bensì da potersi leggere, ma solo aggrappandosi alla rupe. È così che il Vangelo di san Bartolomeo è rimasto sconosciuto e nessuno ne parla mai. Ma ogni tanto, quando più forte soffia il vento in cima al monte, un foglio se ne stacca e va a cadere in mezzo agli uomini. E coloro che lo raccolgono, lo guardano pieni di stupore, lo trovano bello come gli altri quattro Vangeli e vanno poi gridando in giro le verità d’amore che vi sono scritte. (M. POMILIO, Il Quinto Evangelio)
Parola di Dio Messa del giorno: Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18
Vangelo Gv 1, 1-18
Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. Parola del Signore
«DIO NESSUNO MAI L'HA VISTO: L'UNIGENITO DIO, CHE E' VERSO IL GREMBO DEL PADRE, EGLI L'HA RIVELATO». (Gv 1,18)
Vedere la madre è nascere, vedere Dio è venire alla luce del proprio volto. Nostalgia di colui davanti al quale è se stesso, l'uomo è desiderio di vedere Dio, suo volto nascosto. Ma nessuno l'ha mai visto, perché, fin dall'inizio, Adamo gli ha voltato le spalle. Non abbiamo di lui nessuna immagine, perché l'unica sua immagine e somiglianza siamo noi, se stiamo davanti a lui. E' lui il nostro «luogo naturale»: altrove siamo fuori posto, doloranti come un osso slogato, estranei a noi stessi e a tutto. Gesù Cristo, l'unigenito Dio, che è verso il seno del Padre, con le sue opere e parole, con la sua vita e morte, ci ha mostrato Dio, sino a dire: «Chi ha visto me ha visto il Padre» (14,9). È infatti la Parola, che per questo è diventata «carne».
VENERDI' 26 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: Santo Stefano, martire; San Zosimo, papa; S. Evaristo di Costantinopoli.
Una scheggia di preghiera:
NELLE TUE MANI AFFIDO LA MIA VITA.
Hanno detto:
Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo. (L. Tolstoj)
Saggezza popolare: Non c'è amore né amicizia che rimangano sterili.
Un aneddoto: Le parole della Vergine che mi rimasero più impresse nel cuore furono quelle con cui la Madre del Cielo chiedeva che non si offendesse più Dio, nostro Signore, che è già troppo offeso! Oh, come vorrei che risuonasse in tutto il mondo, e che tutti ascoltassero questa voce! (Lucia dos Santos, veggente di Fatima).
Parola di Dio: At 6,8-10.12; 7,54-59; Sal 30; Mt 10,17-22
1^ Lettura At 6,8-10; 7,54-59
Dagli atti degli Apostoli
In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei "liberti" comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. All'udirlo, fremevano in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui. Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: "Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio". Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito". Poi piegò le ginocchia e gridò forte: "Signore, non imputar loro questo peccato". Detto questo, morì. Parola di Dio
"SIGNORE GESU', ACCOGLI IL MIO SPIRITO". (At 7,59)
Sono le parole di Stefano, il primo della lunga schiera dei martiri cristiani, che egli dice mentre lo stanno lapidando. Sono le stesse parole di Gesù sulla croce (Lc.23,46). Non stupisca questo fatto: il discepolo prega allo stesso modo di Gesù: è talmente assimilato al suo Signore che anche nel suo modo di parlare e di agire esprime esattamente le parole e i gesti di Gesù. Possiamo chiederci: chi mi sente parlare in casa, in ufficio, in vacanza, chi mi vede agire nei vari posti dove mi trovo, riesce a rendersi conto dalle mie parole e dai miei gesti concreti, che sono cristiano, discepolo di Gesù?
SABATO 27 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi:San Giovanni Apostolo ed Evangelista; Santa Fabiola di Roma.
Una scheggia di preghiera:
GRAZIE PERCHE' NOI ABBIAMO VEDUTO E UDITO IL TUO AMORE PER NOI.
Hanno detto: L'ira partorisce odio: e dall'odio nascono il dolore e il timore. (Sant'Agostino)
Saggezza popolare: L'occasione fa non solo ladri ma anche i grandi uomini.
Un aneddoto: Rabbì Moshe Löb diceva: Come è facile per un uomo povero confidare in Dio; in chi altro potrebbe confidare? E come è difficile per un uomo ricco confidare in Dio. Tutti i suoi beni gli gridano: Confida in me! (M. Buber, I racconti dei Chassidim).
Parola di Dio: 1Gv 1,1-4; Sal 96; Gv 20,2-8
1^ Lettura 1 Gv 1, 1-4
Dalla prima lettera di Giovanni
Carissimi, ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita "poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi", quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta. Parola di Dio
“QUELLO CHE ABBIAMO VEDUTO E UDITO, NOI LO ANNUNZIAMO ANCHE A VOI”. (1Gv. 1,3)
Oggi è la festa di uno che “ha veduto”. Giovanni ha seguito Gesù, lo ha ascoltato, ha messo il suo capo sul cuore di Gesù, ha accolto Maria in casa sua, uno che pieno di Gesù lo annuncia.
Chissà come mai, oggi, specialmente nei nostri paesi occidentali, il cristianesimo ha perso mordente, non trascina, non converte? E’ vero che il benessere e l’autosufficienza sembrano appagare molti, è vero che il lavoro, gli svaghi riempiono (o sembrano riempire) una vita esagitata, ma credo anche che molti sono indifferenti perché è raro incontrare dei veri testimoni. Testimoni di parole, di tradizioni ce ne sono tanti, ma il mondo ha bisogno di incontrare testimoni veri di Cristo. Persone che non raccontano se stessi ma che fanno vedere Gesù vivo tra gli uomini. Ma si può dare una testimonianza tale se non si incontra davvero Gesù? Attenzione a non diventare cristiani senza Cristo. E’ solo se Gesù illumina la mia vita che io porterò non me stesso, ma la sua luce.
DOMENICA 28 DICEMBRE: FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA ANNO B
Tra i santi ricordati oggi: Santi martiri innocenti; Sant’Antonio di Lerins.
Una scheggia di preghiera:
BENEDETTO SEI TU, SIGNORE, FEDELE ALLE TUE PROMESSE.
Hanno detto: L'uomo è la sola creatura che rifiuta di essere ciò che è. (Albert Camus)
Saggezza popolare: È meglio tornare indietro che perdersi nel cammino. (proverbio Russo)
Un aneddoto: Spesso vedete dei fili elettrici, piccoli e grossi, nuovi e vecchi, dei cavi costosi e a buon mercato; da soli sono inutili e, finché non passa la corrente, non si ha la luce. Il filo siete voi, sono io. La corrente è Dio. Noi abbiamo la possibilità di permettere alla corrente di passare attraverso noi e di utilizzarci per produrre la luce nel mondo, oppure possiamo rifiutare di essere usati e consentire così alle tenebre di diffondersi. (Madre Teresa di Calcutta)
Parola di Dio: Gen 15,1-6; 21,1-3 Sal 104; Eb 11,8.11-12.17-19; Lc 2,22-40
Vangelo Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondo Luca
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima”. C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. Parola del Signore
“IL VECCHIO SIMEONE PRESE IL BAMBINO TRA LE BRACCIA E BENEDISSE DIO”. (Lc. 2,28)
C’è un antico modo di intendere che ci dice che vecchi e bambini arrivano ad avere molto in comune per cui si capiscono vicendevolmente. Non so sia vero, comunque questa scena di Gesù preso tra le braccia del vecchio Simeone e offerto a Dio mi dà l’idea di un mondo vecchio, malandato, ma che finalmente, in mezzo a tutte le sue magagne ha un lampo di luce e riconosce un’antica speranza in quel Bambino che viene a ringiovanirlo. Quando leggo la storia di ieri e di oggi vedo che il mondo è vecchio, perfino il peccato è monotono, sempre uguale, e ve lo dico anche come confessore. Sembra proprio vero quel motto latino che dice: niente di nuovo sotto il sole. Ma in mezzo a questa tristezza ecco la fedeltà di Dio fatta bambino, ecco la speranza assopita che diventa realtà. E’ l’ora di risvegliarci, di tentare con Lui di rinascere. E con Lui si può rinascere anche a 90 anni!
LUNEDI' 29 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi: San Tommaso Becket; San Davide, re; San Vitale, abate.
Una scheggia di preghiera:
IN TE SPERO, O SIGNORE, MAI SARO' DELUSO.
Hanno detto: Il talento si forma nella quiete, il carattere nel fiume della vita umana. (Wolfgang Goethe)
Saggezza popolare: Chi subisce l'altrui civiltà o invadenza, smarrisce la propria.
Un aneddoto: Un turista era arrivato in una città e guardava le numerose chiese che si affacciavano sulla strada che stava percorrendo il taxi. “Gli abitanti di questa città amano molto Dio” disse all’autista. “Se amano Dio non lo so, di sicuro non si amano tra loro!” rispose il tassista.
Parola di Dio: 1Gv 2,3-11; Sal 95; Lc 2,22-35
1^ Lettura 1 Gv 2, 3-11
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Carissimi da questo sappiamo d'averlo conosciuto Gesù: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: “Lo conosco” e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; ma chi osserva la sua parola, in lui l'amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato. Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico è la parola che avete udito. E tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo, il che è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera luce gia risplende. Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi. Parola di Dio
CHI DICE DI ESSERE NELLA LUCE ED ODIA SUO FRATELLO, E' ANCORA NELLE TENEBRE. (1Gv. 2,9)
Forse è perché sono un insicuro, perché tanti interrogativi vengono a galla nella mia vita, forse perché mi rendo conto di avere tante difficoltà a vivere da cristiano, che quando trovo uno che mi dice: "Ho la fede", mi vien voglia di vedere in concreto come costui la vive. Troppe volte abbiamo trovato i "sicuri della fede", sono le classiche persone che hanno una risposta a tutte le domande, che sanno risolvere i dubbi degli altri, che hanno le ricette per "la vera preghiera", che appartengono al gruppo migliore davanti al quale gli altri spariscono. Sono l'aristocrazia della fede perché "hanno studiato" (o a volte nascondono la propria ignoranza dietro qualche parolona). E allora, da cattivo come sono, mi vien voglia di chiedere a queste persone di prendere in mano la scopa per pulire una sala di riunione o di andare con continuità ogni giorno in casa di quella vecchietta che vive con un cagnone che perde il pelo e fa i suoi bisogni dappertutto. La fede è concreta ci dice San Giovanni e la figura del vecchio Simeone nel vangelo ce lo conferma. Egli aveva fede, ma ha aspettato tutta una vita prima di poter mettere i suoi occhi negli occhi di quel bambino che prende in braccio per offrirlo a Dio. Anche a noi che abbiamo cercato di investire tutto sul vangelo, può accadere di avere l'impressione di esserci sbagliati, di avere sperato invano, di avere investito male le nostre speranze e i nostri sogni. Ma poi bastano cinque minuti per dare luce alla vita, cinque minuti per vedere e capire e gioire. Cinque microscopici minuti per saziare il cuore. Amici anziani, avete un patrono, Simeone, il santo dell'attesa; amici giovani, impariamo da Simeone a diventare uomini e donne che con umiltà sanno aspettare...
MARTEDI' 30 DICEMBRE:
Tra i santi ricordati oggi:San Giocondo, vescovo di Aosta; San Ruggero, vescovo.
Una scheggia di preghiera:
TU SEI IL MIO PREZIOSO TESORO.
Hanno detto: Il segreto della creatività è saper nascondere le proprie fonti. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: La gioventù è così bella che è un peccato sciuparla quando si è giovani.
Un aneddoto: Discepolo: "Vorrei diventare un maestro della verità". Maestro: "Sei disposto a essere schernito, ignorato e a patire la fame fino a quarantacinque anni?" Discepolo: "Lo sono. Ma dimmi: cosa accadrà quando avrò compiuto quarantacinque anni?" Maestro: "Ti sarai abituato".
Parola di Dio: 1Gv 2,12-17; Sal 95; Lc 2,36-40
1^ Lettura 1 Gv 2, 12-17
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Scrivo a voi, figlioli, perché vi sono stati rimessi i peccati in virtù del suo nome. Scrivo a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Scrivo a voi, giovani, perché avete vinto il maligno. Ho scritto a voi, figlioli, perché avete conosciuto il Padre. Ho scritto a voi, padri, perché avete conosciuto colui che è fin dal principio. Ho scritto a voi, giovani, perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno. Non amate né il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno! Parola di Dio
“NON AMATE IL MONDO, NE' LE COSE DEL MONDO”. (1 Gv. 2,15)
Ci sono delle frasi nella Bibbia che devono essere capite bene per non ingenerare false interpretazioni Quando si parla di “mondo” non si deve intendere tutte le cose create. Il creato è opera di Dio, e il libro della Genesi ci ricorda che dopo ogni atto di creazione “Dio vide che era una cosa buona”. Anzi, proprio il creato, se sappiamo leggerlo e non solo sfruttarlo, ci parla del Creatore. Il termine “mondo”, così come lo usa Giovanni, è tutto ciò che ci allontana da Dio. E’ la mentalità del pensare solo a se stessi, alle proprie esigenze, è sfruttare natura e persone ai propri fini, è in fondo il peccato di Adamo che voleva per sè la conoscenza del bene e del male per diventare come Dio. E questa mentalità oggi è sempre più ricorrente in tutti i campi, dalla politica all’economia e rischia, a volte, di entrare anche nelle chiese e nel nostro comportamento. Amare Dio significa trovare in Lui la nostra piena libertà di figli.
MERCOLEDI' 31 DICEMBRE
Tra i santi ricordati oggi:San Silvestro, papa; Santa Melania; San Giovanni Francesco Regis.
Una scheggia di preghiera:
GRAZIE, SIGNORE DI TUTTO CIO' CHE MI HAI DATO E MI DARAI.
Hanno detto: Le antipatie violente sono sospette, e tradiscono una segreta affinità. (William Hazlitt)
Saggezza popolare: Quando un uomo libero viene legato con una corda, la spezza. (proverbio Bantu).
Un aneddoto: Molti tra i più straordinari prodigi attribuiti a Padre Pio, tutti storicamente documentati, furono compiuti durante o subito dopo la seconda Guerra Mondiale. Ne dà notizia Rino Cammilleri, nel suo Vita di Padre Pio (Piemme Pocket, 1999), dove si può leggere, tra molte altre cose strabilianti, che Padre Pio assicurò al pretore di San Giovanni Rotondo, Giovanni Pennelli, che sarebbe tornato dalla guerra "fregiato ma non sfregiato". Il senso di tale profezia fu chiaro qualche tempo dopo, quando la nave su cui costui era imbarcato venne affondata, lui ferito e imprigionato in India. La ferita non lasciò tracce (come aveva previsto Padre Pio) e Pennelli ricevette poi una decorazione (come previsto...). Non solo. La madre che non riceveva notizie, scrisse una lettera che fece benedire da Padre Pio. Postala su un comodino, la lettera sparì misteriosamente. Quindici giorni dopo arrivò la risposta dall'India.
Parola di Dio: 1Gv 2,18-21; Sal 95; Gv 1,1-18
1^ Lettura 1 Gv 2, 18-21
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo conosciamo che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri. Ora voi avete l'unzione ricevuta dal Santo e tutti avete la scienza. Non vi ho scritto perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché nessuna menzogna viene dalla verità. Parola di Dio
“FRATELLI, QUESTA E' L’ULTIMA ORA”. (1 Gv. 2,18)
L’ultimo giorno dell’anno può darci molti spunti di riflessione: eccone uno. Domani. Ci penserò domani. Lo farò domani. E’ una frase che diciamo tutti. Domani faccio la telefonata... Domani visito il tale o la tale che è sola... Domani vado a pagare... Domani restituisco quel libro... Domani comincio a leggere la Bibbia. E “domani” spesso viene.., domani! Oppure il bambino dice: sono troppo piccolo per pensare a Dio; i fidanzati dicono: siamo troppo felici per pensare a Dio; le persone ‘arrivate’: sono troppo autosufficiente per pensare a Dio; gli adulti dicono: ho troppi impegni, sono troppo stanco per pensare a Dio; la croce sulla tomba al camposanto dice: è troppo tardi per pensare a Dio. La Bibbia invece usa molto la parola “oggi”. “Eccolo oggi il giorno della salvezza” (2 Corinzi 6,2). “Oggi se udite la Sua voce non indurite il vostro cuore” (Salmo 95,8). “Scegliete oggi a chi volete servire” (Giosuè 24,15). Oggi. Non domani!
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