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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

OTTOBRE 2014

 

MERCOLEDI' 1 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù Bambino; San Remigio.

Una scheggia di preghiera:

 

SPIRITO DI DIO DONACI PERSEVERANZA NEL SEGUIRE GESU'.

 

Hanno detto: Noi perdiamo tempo a voler conoscere Dio: bisogna ascoltarlo, contemplarlo, godercelo invece di capirlo. (P. Albino Candido)

Saggezza popolare: Gli anziani meritano il massimo rispetto, perché ci hanno tramandato le tradizioni, la cultura e la Lingua. Essi ancora oggi, con la loro saggezza, ci aiutano a rendere migliore la nostra vita. (Saggezza Indiani d’America)

Un aneddoto: Anna Maria Taigi, una madre di famiglia. Era nata a Siena il 29 maggio 1806; visse a Roma e qui morì il 2 giugno 1837. La beatificò Benedetto XV il 30 maggio 1920. Si fece santa così, semplicemente, facendo penitenza nelle piccole cose quotidiane e amando e curando la sua famiglia. Quando aveva grazie e visioni, otteneva di essere dispensata da Lassù, pregando: «Signore, lasciatemi in pace. Ho tanto da fare. Lo sapete che sono madre di famiglia con tanti figli». Sua specialità era saper vedere un lato buono in tutte le persone e circostanze. Costretta dalla malattia a ricorrere a una donna di servizio, gliene vide combinare di tutti i colori. Un guaio dopo l'altro. Un giorno, apparecchiando con poco garbo la tavola, la domestica mandò in frantumi anche un vaso di maiolica che era tra i preziosi ricordi di famiglia. Anna Maria, pur non potendone più per i tanti malestri combinati da quella donna, la rassicurò: «Pazienza. Se lo sapessero i rivenditori di maioliche, ne sarebbero felici. Devono vivere anche loro, no?».

Parola di Dio: Gb 9,1-12.14-16; Sal 87; Lc 9,57-62

 

Vangelo Lc 9, 57-62

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada". Gesù gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". A un altro disse: "Seguimi". E costui rispose: "Signore, concedimi di andare a seppellire prima mio padre". Gesù replicò: "Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu và e annunzia il regno di Dio". Un altro disse: "Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa". Ma Gesù gli rispose: "Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio". Parola del Signore

 

“UN TALE DISSE A GESU':TI SEGUIRO' OVUNQUE TU VADA”. (Lc. 9,57)

Ci sono momenti della nostra vita in cui, pieni di entusiasmo, siamo disposti a metterci alla sequela di Gesù in modo totale. Magari dopo aver ricevuto una grazia particolare, o dopo una confessione, o dopo la gioia di aver sperimentato la sua presenza ci portano a dire sinceramente che Gesù è il nostro tutto. Ma Gesù, nel vangelo di oggi sembra smorzare i facili entusiasmi. Gesù non vuole che ci inganniamo e non vuole deluderci, perciò ci invita a non fermarci a facili fuochi di paglia che subito si spengono, ma ci dice che se vogliamo seguirlo non dobbiamo aspettarci vantaggi immediati (“Il Figlio dell’uomo non sa dove posare il capo”), che dobbiamo rompere decisamente con il passato (“lascia che i morti seppelliscano i loro morti”), che ci vuole costanza quotidiana nel seguirlo (“nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il Regno di Dio”). Se siamo consci di queste sue esigenze allora possiamo metterci a seguirlo e con molta umiltà perché consapevoli delle nostre miserie.

 

 

GIOVEDI' 2 OTTOBRE: Santi Angeli custodi.

Tra i santi ricordati oggi: San Teofilo; San Gerino.

Una scheggia di preghiera:

 

ANGELO DI DIO AIUTAMI A VEDERE DIO.

 

Hanno detto: Tutto vi viene da Dio. Bisogna che tutto ritorni a Lui per cantare la sua misericordia mediante la vostra vita fin d'ora e per l'eternità. (Gesù a Suor M.E. della Trinità)

Saggezza popolare: "Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità". (Toro Seduto)

Un aneddoto: Una giovane si confidò col direttore spirituale: «Padre, sono chiusa di carattere; non sono eloquente, non sono spiritosa. Mi suggerisca qualche rimedio per non sbagliare». «Solo questo: tacere».

Parola di Dio: Es 23,20-23a; Sal 90; Mt 18,1-5.10

 

Vangelo Mt 18, 1-5.10

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?". Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli". Parola del Signore

 

“GUARDATEVI DAL DISPREZZARE UNO SOLO DI QUESTI PICCOLI PERCHE' VI DICO CHE I LORO ANGELI NEL CIELO VEDONO SEMPRE LA FACCIA DEL PADRE MIO CHE E' NEI CIELI”. (Mt. 18,10)

Ogni uomo è importante davanti a Dio. Lui non guarda le apparenze, i successi, i piccoli poteri umani, Lui guarda a suo figlio, Il pensare oggi al fatto che non solo abbiamo un'anima immortale ma abbiamo anche un angelo che Dio ha messo al nostro fianco per aiutarci nel cammino e per indicarci la meta, ci dice la bontà del Padre, il suo amore vigilante e la speranza di poter anche noi arrivare a vedere il volto di Dio. Ma oggi, pensando agli angeli custodi, mi viene in mente che Dio nella sua bontà ha scelto anche me per essere “angelo”, cioè annunciatore di Lui agli altri. Posso essere angelo con la preghiera, con la parola, con la carità, con la pazienza, con la testimonianza, con la condivisione...

 

 

VENERDI' 3 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gerardo; Sant’Adalgotto.

Una scheggia di preghiera:

 

CHE TI SOMIGLI ALMENO UN PO', O GESU'.

 

Hanno detto: Sappiamo come il padre ha giudicato il figlio che se ne era andato, e che è ritornato: era il padre a piangere di più! (C. Peguy)

Saggezza popolare: "Che cos'è la vita? Lo sfavillare di una lucciola nella notte. Il respiro sbuffante di un bisonte nell'inverno.  La breve ombra che scorre sopra l'erba e si perde dentro il sole". (Saggezza Indiani d’America)

Un aneddoto: Rimasto a 6 anni orfano di entrambi i genitori, Bernardino degli Albizzeschi aveva trovato due mamme nelle zie Pia e Bartolomea e una sorella maggiore nella cugina Tobia, le quali gli volevano un bene dell'anima e lo tiravano su proprio a modino. I primi guai vennero quando Bernardino compì i 18 anni: come tutti gli adolescenti, cambiò da così a così. E le zie trepidavano per il suo avvenire. Se Dio ne scampi e liberi! - prendeva una cattiva strada? Se si andava a invaghire d'una poco di buono? Perché il ragazzo, da qualche tempo, appariva su di giri, proprio come avesse perso la trebisonda, ecco. «Gagliardo, fresco, giocondo, va bene - borbottava zia Bartolomea - Ché tu se' nel fiore dell'età e del cuore de' sogni; però, però».  «Essere allegri non è peccato», obiettava, ma molto debolmente, zia Pia. Ma la sorella incalzava: «Va bene, va bene, lo so anch'io codesto. Ma lui sembra uscito di senno. L'esagera, l'esagera! Non fa che cantare e schitarrare. E ieri? È saltato su a dir che l'è innamorato». «Ha detto che darebbe volentieri la vita per la presenza di colei che ama: una creatura unica al mondo. Mah!» rincarava la dose la cugina Tobia. E siccome Bernardino tutti i pomeriggi, al tramonto, chitarra a spalla, se la svignava alla chetichella, le zie, temendo che il ragazzo davvero si mettesse su una cattiva strada o facesse un brutto incontro, una sera - desiderose solo del suo bene - incaricarono la Tobia di spiare il cugino fino alla periferia di Siena.  Coscienziosamente e incuriosita, la ragazza lo pedinò di soppiatto e non si fermò se non quando Bernardino, uscito da Porta Camollia, e svoltando, si piazzò davanti a un bellissimo quadro che spiccava su quell' angolo, a sussurrare in musica la sua serenata d'amore alla creatura più bella e più buona di cui sempre parlava: la Madonna!

Parola di Dio: Gb 38,1.12-21; 40,3-5; Sal 138; Lc 10,13-16

 

Vangelo Lc 10, 13-16

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: "Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato". Parola del Signore

 

“CHI ASCOLTA VOI ASCOLTA ME, CHI DISPREZZA VOI DISPREZZA ME. E CHI DISPREZZA ME DISPREZZA COLUI CHE MI HA MANDATO”. (Lc. 10,16)

Gesù identifica a sé i discepoli. Noi cristiani parliamo a nome di Gesù, agiamo a nome di Gesù, siamo la presenza di Gesù sulla terra: quale grande responsabilità! Questo naturalmente non ci rende onnipotenti, invulnerabili all’errore e al peccato. Nessuno di noi deve far passare le proprie povertà come parola di Dio, però abbiamo la garanzia dello Spirito sul fatto che Gesù si serve di noi per continuare la sua opera di salvezza, e proprio per questo dobbiamo conformarci sempre più a Cristo. “Che cosa farebbe Gesù, se si trovasse oggi nella mia situazione?” è una domanda che dobbiamo farci sovente, e se anche non sempre e subito ci vediamo chiaro, per lo meno chiaro diventerà almeno quello che è sbagliato fare.

 

 

SABATO 4 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco d’Assisi patrono d’Italia; San Petronio.

Una scheggia di preghiera:

 

LA TUA CROCE, GESU', DIVENTI IL MIO VANGELO.

 

Hanno detto: Qualunque cosa preferisci a Dio, diventa Dio per te. (San Cipriano)

Saggezza popolare: "L'uomo talvolta crede di essere stato creato per dominare, per dirigere. Ma si sbaglia. Egli è solamente parte del tutto. La sua funzione non è quella di sfruttare, bensì è quella di sorvegliare, di essere un amministratore. L'uomo non ha ne potere, ne privilegi. Ha solamente responsabilità". (Saggezza Indiani d’America)

Un aneddoto: I Santi se ne intendono d’amore. Anche di amore umano, voglio dire. Un inserviente di san Francesco di Sales era innamorato di una giovane onesta, piacente e benestante e, pur essendo vedova, decise di sposarla. Ma non riusciva a trovare le parole adatte per farle una dichiarazione in piena regola e allora decise di scriverle. Mentre Francesco Favre - così si chiamava l'inserviente, è intento nell'impresa, entra nella stanza il Vescovo: il giovane si affretta a nascondere la lettera. «Francesco, mentre entravo, tu scrivevi. Che cosa?»; Dopo aver esitato alquanto, il giovane confessa che stava per scrivere alla signora Clavel una lettera d'amore con l'intenzione di sposarla. E gliela mostra. Il vescovo vi dà un'occhiata riassuntiva, scuote la testa: «Tu non te ne intendi proprio!», giudica. E, mettendosi a sedere, verga lui stesso una lettera perfettamente adatta allo scopo. Dopo, consegnandola, dice al giovanotto: «Copiala, firmala e mandagliela. Vedrai che tutto andrà bene». Francesco Fabre obbedisce e la vedova, commossa per la maniera in cui veniva chiesta la sua mano, andò a consigliarsi ... proprio dal santo vescovo. Occorre dire che le referenze furono ottime e i due si sposarono con la benedizione di Dio e del vescovo e fu unione felice?

Parola di Dio: Gal 6,14-18; Sal 15; Mt 11,25-30

 

1^ Lettura Gal 6, 14-18

Dalla lettera di San Paolo ai Galati

Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. Parola di Dio

 

“QUANTO A ME NON CI SIA ALTRO VANTO CHE NELLA CROCE DI CRISTO”. (Gal. 6,14)

Di che cosa potremmo mai vantarci? Di fronte a Dio, di nulla. Tutto abbiamo ricevuto da Lui. Di fronte agli uomini, siamo talmente polvere che il nostro vanto ha ben poco senso. L’unico vanto che possiamo avere è quello di essere stati salvati attraverso la croce di Cristo, in Lui tutto ci è stato ridonato e siamo diventati creature nuove. Questo aveva ben capito Francesco d’Assisi che non si vantava del suo compito di “riparare la Chiesa di Cristo che andava in rovina ma che andava fiero solo di quel Dio che per lui era il suo tutto. E questo suo amore per chi lo ha amato così lo porta ad amare tutto e tutti. Scrive, ad esempio, il suo biografo Tommaso da Celano: “Cammina con riverenza sulle pietre per riguardo a Colui che è detto Pietra, ammira e rispetta i prati e le erbe perché cantano quanto è bello il Padre di tutto il Creato, chiama tutti fratelli perché sente la paternità di Dio che ci fa fratelli”. E pensare che gli psicologi dicono che Francesco aveva di base lo stesso carattere di Gabriele d’Annunzio. Questa è una notizia incoraggiante. L’uomo è più forte del suo stesso carattere! In tutti noi può dormire un Francesco. Basta svegliarlo. Basta volerlo!

 

 

DOMENICA 5 OTTOBRE: 27^ DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO A

Tra i santi ricordati oggi: San Gallo d’Aosta; Santa Giustina; Santa Maria Faustina Kowalska.

Una scheggia di preghiera:

 

PADRE, GRAZIE PER IL DONO DI GESU'.

 

Hanno detto: Chi è Dio, se non proprio colui che ci induce a porre questa domanda? (A. Frossard)

Saggezza popolare: "La terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra". (Saggezza Indiani d’America)

Un aneddoto: La giovane Giulia Postel era così attraente che gli ammiratori le ronzavano intorno. Aveva tanti pretendenti, ma uno in particolare era talmente innamorato che, intenzionato a sposarla a tutti i costi, le faceva proposte continue e lusinghiere. Ma lei non era intenzionata a sposarsi, né con lui né con altri, perché dall'età di 9 anni aveva deciso di mettersi al completo servizio del Signore. Si comportava dunque con gentilezza, anche perché quel giovane le faceva tenerezza e pena, e non osava addolorarlo con un rifiuto freddo e assoluto. Come si comportava, dunque, Giulia? Con un sorriso che poteva lasciare un filo di speranza, gli rispondeva sempre: «No, per quest'oggi no; ma non dico di no per domani». Questo domani non venne mai. Non ci fu risposta positiva ma nemmeno uno sprezzante rifiuto, e il giovane capì la sottigliezza e la delicatezza di colei che lo aveva invaghito, quando si seppe che la ragazza entrava in convento. Dove, non più Giulia ma suor Maddalena, alla fine, dopo la sua morte, sarebbe diventata santa Maddalena Postel.

Parola di Dio: Is 5,1-7; Sal 79; Fil 4,6-9; Mt 21,33-43

 

Vangelo Mt 21, 33-43

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: "Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò. Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto. Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero. Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?". Gli rispondono: "Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo". E Gesù disse loro: "Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri? Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare". Parola del Signore

 

"DA ULTIMO MANDO' LORO IL PROPRIO FIGLIO DICENDO: AVRANNO RISPETTO DI MIO FIGLIO". (Mt. 21,37)

Nella parabola della vigna e dei vignaioli la cosa che più mi colpisce la pazienza e, direi, quasi l'ingenuità di Dio. Noi siamo molto più drastici e terribili di Lui: dopo due o tre volte che abbiamo tentato di far del bene ad una persona e vediamo una reazione negativa oppure non ci arriva quel segnale di riconoscenza che ci aspettavamo, noi diciamo: "Adesso basta!". La fiducia di Dio nell'uomo è quasi patetica: tenta, ritenta, non si lascia smontare. Un padre che vuol bene ai suoi figli non si arrende tanto facilmente! Ma Dio pur cercandoci, pur avendo mandato suo Figlio a morire per noi, non ci violenta mai a dirgli di sì, a volergli bene: dopo aver dato se stesso ci chiede una risposta: se proprio non voglio non è lui che mi condanna, ma sono io che mi taglio fuori dal suo amore.

 

 

LUNEDI' 6 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Bruno; Santa Alberta.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE CHE NON PERDA LE OCCASIONI DEI PICCOLI SERVIZI.

 

Hanno detto:

Dove Dio muore, rispunta la paura del diavolo; dove il prete batte in ritirata, riecco lo stregone; dove la fede scompare, irrompe la superstizione. (V. Messori)

Saggezza popolare: "Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia il tuo Dio anche per il cibo che ti dà e per la gioia della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera  di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore". (Saggezza Indiani di America)

Un aneddoto: Rivedo don Giussani che si alza e va alla lavagna alla sua sinistra, prende il gessetto, fa un cerchio e ci disegna dentro un puntino. "Ecco, vedete, questo cerchio è il mondo e questo sei tu" dice rivolto personalmente a ognuno dei seicento presenti. "E in questa situazione l'uomo è totalmente schiavo del potere, se l'uomo è solo il risultato della biologia di suo padre e di sua madre non ha alcun diritto di fronte a questo potere. C'è un solo caso in cui quel punto è libero da tutto il mondo..." e traccia una X al di fuori del cerchio "... è che abbia qualcosa in sé che sia rapporto diretto con l'infinito", e congiunge con un tratto deciso il puntino dentro il cerchio con la X che lo sovrastava. Lì ho capito chi ero e ho avuto chiaro che l'unica vera alternativa al potere, a ogni totalitarismo, era la religiosità. (Ubaldo Casotto - Tempi 21/07/05 pag.11)

Parola di Dio: Gal 1,6-12; Sal 110; Lc 10,25-37

 

Vangelo Lc 10, 25-37

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai". Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?".Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all' albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso". Parola del Signore

 

“VA E ANCHE TU FA LA STESSA COSA”. (Lc. 10,37)

Il dottore della legge del Vangelo di oggi è andato da Gesù per sapere qualcosa. Alla fine del suo incontro si sente dire che sa già abbastanza e che adesso è ora di fare. Sai tutto. Ma fin quando non avrai imparato a fare, il tuo sapere non vale niente, è inutile, come moneta fuori corso. Puoi sapere soltanto le cose che fai. Una persona la conosco quando la amo, non quando so tutto sul suo conto. Io conosco il mio prossimo quando comprometto la mia vita per lui, quando supero le distanze. Il Samaritano del Vangelo ci viene proposto a modello perché “ha compassione”, cioè compromette il suo cuore. Il sapiente si salva solo se arrischia il cuore, se non ha paura di amare, se non tiene le distanze, se si butta a servire.

 

 

MARTEDI' 7 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’ Adalgiso – Beata Vergine del Santo Rosario.

Una scheggia di preghiera:

 

CON TE, SIGNORE, C'E' UN TEMPO PER OGNI COSA.

 

Hanno detto: Non nel freddo e nel vuoto del pensiero, ma nel caldo e nel pieno dell'amore troverai il volto del Dio vivente. (F. Dostoevskij) 

Saggezza popolare: "La mia mano non è del colore della tua, ma se mi pungo uscirà sangue e sentirò dolore. Il sangue è dello stesso colore del tuo, Dio mi ha fatto e sono un uomo".  (Orso in Piedi, Indiano d’America)

Un aneddoto: Mamma Nina. Questa Serva di Dio dei giorni nostri, di cui è in corso da pochi anni la Causa di beatificazione, era una singolarissima donna di Carpi (Modena), sorella di don Zeno fondatore della comunità di Nomadelfia. Nonostante fosse madre di sei figli - di cui tre sacerdoti della Pia Società San Paolo - fondò un' opera per le ragazze che nessuno curava. Ne accolse a centinaia, e dopo averle formate, le accompagnava all'altare. Come una madre, appunto. A una a una le vedeva fidanzarsi e allora, tra le altre raccomandazioni, ne usava una davvero originale: «Comprati un taccuino - diceva alla ragazza - e tutte le volte che ti viene chiesto insistentemente di essere baciata, ségnatelo. Appena sposata, apri il taccuino e mettiti in pari ... Vedrai che gioia! E  Gesù benedirà il tuo sacrificio».

Parola di Dio: Gal 1,13-24; Sal 138; Lc 10,38-42

 

Vangelo Lc 10, 38-42

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". Parola del Signore

 

“MARTA, MARTA, TU TI PREOCCUPI E TI AGITI PER MOLTE COSE”. (Lc. 10,41)

Se ci fosse un comitato per la riabilitazione di Marta mi iscriverei anche perché noi con le nostre solite distinzione nette abbiamo visto il bene tutto dalla parte di Maria mentre Marta è diventata una materialista. Non è così! E il Vangelo e la Chiesa che ha fatto santa anche Marta ci dicono su di lei cose buone. Marta vuol bene a Gesù. Marta riconosce in Gesù il Maestro, il  Messia e lo dimostrerà anche un momento prima della risurrezione di suo fratello quando dirà in più di sua sorella: "Io so che qualunque cosa chiederai a Dio Egli te la concederà”. Marta è solo la vera signora della casa che vuole che i propri ospiti si trovino bene da lei e fa di tutto perché questo avvenga. Gesù non rimprovera Marta dicendole: “Ti preoccupi inutilmente”, non le dice che pensare al pranzo sia una cosa inutile, infatti poi mangerà, le presenta solo un pericolo che lei e noi possiamo correre, quello di essere talmente affannati, preoccupati, agitati da correre il rischio di perdere di vista il fine ultimo. Gesù dice a Marta e a noi: “Guarda che sono venuto proprio per te e non solo per la tua cucina, per la tua casa in ordine, per le tue buone azioni. Grazie di tutto quello, lo capisco che lo fai per me, ma chi conta sei tu”. E’ giusto preoccuparci della casa, della famiglia, dei bambini, perfino del divertimento, ma attenzione: spesso corriamo di qui e corriamo di là (anche per la fede, per il mio gruppo, per il parroco), corriamo alla ricerca del tempo che inesorabilmente ci fa difetto. E più corriamo, più restiamo col fiato grosso e meno siamo efficaci. Fino al giorno in cui ci bloccano o l’infarto o l’esaurimento e rischiamo di non aver trovato noi stessi e neanche il Signore. Sia proprio Marta, la santa che si dà da fare a farci capire che anche noi non possiamo ridurre la fede solo a spiritualità inattiva, ma che, mentre ci diamo da fare per dimostrare la nostra fede, non ci dimentichiamo Colui per il quale corriamo e sappiamo accoglierlo non solo con le cose ma anche con tutto noi stessi.

 

 

MERCOLEDI' 8 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ugo Canefri; Santa Eusebia.

Una scheggia di preghiera:

 

UNA COSA SOLA CON TE, VINCEREMO IL MALE.

 

Hanno detto: Se andrai in capo al mondo, troverai solo le tracce di Dio. Se andrai in fondo a te stesso, troverai Dio. (Debrel)

Saggezza popolare: Il vero sbaglio è non correggersi dopo aver commesso l'errore.  

Un aneddoto: Stando alla vulgata di certa pseudo-cultura moderna, il cattolicesimo, afflitto da "oscurantismo" religioso e pregiudizi, fu combattuto da spinti illuminati, cultori della ragione, fautori del sapere scientifico e razionale insomma, trattasi del classico e falso schema che vede contrapposte religione da una parte e ragione dall'altra. Pochi sanno che molti tra i più fieri avversari della Chiesa furono tutt'altro che esenti da superstizioni e credenze inverosimili. Giuseppe Mazzini, per fare un esempio, credeva nella vita extraterrestre e nel linguaggio delle piante. Giuseppe Garibaldi nel 1863 divenne presidente onorario di una società spiritica veneziana e credeva che le anime trasmigrassero negli animali. Massimo D'Azeglio, spiritista, era convinto di comunicare con lo spinto dei defunti Cavour e Cesare Balbo. Come si vede, gli "eroi" del risorgimento anticattolico, che combattevano il papato, praticavano culti a dir poco strani. È proprio vero quando si smette di credere nel vero Dio si finisce per credere a tutto.

Parola di Dio: Gal 2,1-2.7-14; Sal 116; Lc 11,1-4

 

Vangelo Lc 11, 1-4

Dal vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione". Parola del Signore

 

“E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE”. (Lc. 11,3)

Una prima constatazione: Dio non si diverte a metterci in tentazione. Ma la tentazione e il tentatore sono sempre presenti nella nostra vita e se vogliamo vedere il comune denominatore di ogni tentazione è sempre lo stesso: dividerci da Dio, dal suo progetto d’amore, farci pensare che possiamo cavarcela e anche bene senza di Lui. In fondo tutte le tentazioni: denaro, successo, potere, egoismo, sesso derivano da una visione distorta di libertà. Gesù ha sperimentato sulla sua pelle, per tutta la sua vita, la tentazione che lo invitava a farsi un progetto umano suo, diverso della misteriosa volontà salvifica del Padre, ed è per questo che prega con noi e per noi affinché tentazione e tentatore abbiano il sopravvento. Anche oggi ci  saranno tentazioni: “A che vale cercare di esser buoni se poi non ne ricavi niente? Dio ci vorrà proprio bene se permette il male? Perché pregare se, sembra che Dio non sente? Fatti gli affari tuoi! Che male vuoi che sia...”. Da soli cediamo, se ci fidiamo di Dio, Lui vincerà per noi e con noi il male!

 

 

GIOVEDI' 9 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santi Dionigi e compagni; San Giovanni Leonardi.

Una scheggia di preghiera:

 

IO CREDO IN TE, PADRE DI GESU' E PADRE NOSTRO.

 

Hanno detto: Non c'è uomo che non ami la libertà, il giusto però la esige per tutti, l'ingiusto solo per sé. (Ludwig Börne)

Saggezza popolare: La vita è troppo breve, per bere del vino cattivo.

Un aneddoto: Il 18 Luglio dell'anno 1013 Eltrude, sposa di Goffredo, conte di Svevia, diede alla luce un figlio maschio... il piccolo essere che venne al mondo orribilmente deforme. Fu soprannominato "il Rattrappito", tanto era storto e contratto: non poteva star ritto, tanto meno camminare; stentava perfino a star seduto nella sedia che era stata fatta appositamente per lui; le sue dita stesse erano troppo deboli e rattratte per scrivere; le labbra e il palato erano deformati al punto che le sue parole uscivano stentate e difficili a intendersi...eppure il piccolo Ermanno trovò, che la sua mente si apriva. Neppure per un solo istante, durante tutta la sua vita, egli può essersi sentito "comodo" o liberato da ogni dolore: quali sono tuttavia gli aggettivi che vediamo affollarsi intorno a lui nelle pagine degli antichi cronisti? "Piacevole, amichevole, conversevole; sempre ridente; tollerante; gaio; sforzandosi in ogni occasione di essere galantuomo con tutti. Con il risultato che tutti gli volevano bene. E frattanto quel coraggioso giovinetto imparò la matematica, il greco, il latino, l'arabo, l'astronomia e la musica. Scrisse un intero trattato sugli astrolabi. Diventerà Sant’Ermanno lo storpio

Parola di Dio: Gal 3,1-5; Cant. Lc 1,68-75; Lc 11,5-13

 

Vangelo Lc 11, 5-13

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". Parola del Signore

 

“QUALE PADRE TRA VOI, SE UN FIGLIO GLI CHIEDE UN PESCE, GLI DARA’ AL POSTO DEL PESCE UNA SERPE? (Lc. 11,11)

Gesù conosce molto bene la nostra natura umana. Egli sa che ogni cuore paterno non può che volere il bene del proprio figlio. Ma sa anche che l’uomo nella sua fragilità spesso può sbagliarsi su quale sia il vero bene dell’altro e allora ci presenta Dio. Dio è il nostro Padre buono: egli sa che cosa ci fa bene e non ci deluderà, non ci darà nulla che possa nuocerci. Egli ci dona quel che ci dà nutrimento. Agostino interpreta simbolicamente i tre doni: il pane indica l’amore, il pesce la fede, l’uovo la speranza. Un buon padre non da al figlio la pietra della durezza al posto del pane dell’amore. Egli crede nel figlio e non lo ferisce come fa un serpente e infine dona speranza al figlio e non lo avvelenerà, come fa lo scorpione, con l’amarezza o con i sensi di colpa. Dio è il Padre buono che ci dona quanto di meglio ha da darci: lo Spirito Santo. Nello Spirito Egli ci dona se stesso e si fa vicino a noi e se la materialità della terra ci ha ferito con la pietra, il serpente o lo scorpione, lo Spirito ci guarisce da queste ferite. Per Gesù la preghiera è dunque anche il luogo dove possiamo sperimentare la nostra guarigione.

 

 

VENERDI' 10 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco Borgia; San Bassiano.

Una scheggia di preghiera:

 

SENZA DI, GESU', NON POSSIAMO NULLA.

 

Hanno detto: Pregare lo Spirito Santo e la Madonna che vi renda la "faccia dura come pietra" di fronte a qualsiasi "ma", "se", "però" o tentazione di "no”. (Luigi Giussani, pag.384 "Dal temperamento un metodo" BUR 2002)

Saggezza popolare: Le doppie verità sono intere falsità.

Un aneddoto: Si chiamava Fleming ed era un povero contadino scozzese. Un giorno, mentre stava lavorando, sentì un grido d'aiuto venire da una palude vicina. Immediatamente lasciò i propri attrezzi e corse alla palude. Lì, bloccato fino alla cintola nella melma nerastra, c'era un ragazzino terrorizzato che urlava e cercava di liberarsi. Il fattore Fleming salvò il ragazzo da quella che avrebbe potuto essere una morte lenta e orribile... Il giorno dopo una bella carrozza attraversò i miseri campi dello scozzese; ne scese un gentiluomo elegantemente vestito che si presentò come il padre del ragazzo che Fleming aveva salvato: "vorrei ripagarvi" gli disse il gentiluomo, "avete salvato la vita di mio figlio". "Non posso accettare un pagamento per quello che ho fatto" replicò il contadino scozzese rifiutando l'offerta. In quel momento il figlio del contadino si affacciò alla porta della loro casupola. "E' vostro figlio?" chiese il gentiluomo." "Si" rispose il padre orgoglioso. "Vi propongo un patto: lasciate che provveda a dargli lo stesso livello di educazione che avrà mio figlio. Se il ragazzo somiglia al padre, non c'é dubbio che diventerà un uomo di cui entrambi saremo orgogliosi" E così accadde. Il figlio del fattore Fleming frequentò le migliori scuole dell'epoca, si laureò presso la scuola medica dell'ospedale St. Mary di Londra e diventò celebre nel mondo come sir Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina.

Parola di Dio: Gal 3,7-14; Sal 110; Lc 11,15-26

 

Vangelo Lc 11, 15-26

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: "E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni". Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima". Parola del Signore

 

“CHI NON È CON ME È CONTRO DI ME; CHI NON RACCOGLIE CON ME, DISPERDE”. (Lc. 11,23)

Noi siamo maestri del compromesso. Ci diciamo cristiani e viviamo secondo la mentalità dei mondo. Gesù non ci sta a questi compromessi. Lui non è per le mezze misure. Lui ha detto di sì al Padre e a noi e per quel “sì” andrà fino in fondo, fino alla donazione totale della croce. Rifiutare la luce, significa combatterla, non accettare Cristo totalmente significa agire per il nemico di Cristo. E lo vediamo chiaramente nella nostra storia attuale. Spesso sentiamo dire quella frase assurda: “Sono un cristiano non praticante” e a forza di “non praticare” la preghiera, i sacramenti, il Vangelo, la carità, non solo non sei più cristiano ma agisci come uno che il cristianesimo lo denigra e lo estirpa e vai a metterti nelle mani dei nemici del Cristo.

 

 

SABATO 11 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Placida; Sant’Alessandro Sauli.

Una scheggia di preghiera:

 

LA TUA PAROLA, SIGNORE, E' SALVEZZA E VITA.

 

Hanno detto: Non aspettare il momento opportuno: crealo! (George Bernard Shaw)

Saggezza popolare: Esiste un'isola di opportunità all'interno di ogni difficoltà. (Saggezza Greca)

Un aneddoto: Oggi il pudore quasi non esiste più: molti si vergognano quasi di provare vergogna. Purtroppo. Quanto alla moda, non ne parliamo: tutto è permesso. Comunque, a essere eleganti ci tenevano anche le ragazze di tanti secoli fa, anzi di sempre. E ai tempi di san Filippo Neri,  le donne romane si rivolgevano proprio a lui per consigli. «Padre Filippo», gli domandò una volta una donnetta vanitosa, «è peccato andare coi tacchi troppo alti?». «Guardatevi dagli scivoloni», le rispose, sornione, il Santo.

Parola di Dio: Gal 3,22-29; Sal 104; Lc 11,27-28

 

Vangelo Lc 11, 27-28

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!".Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!". Parola del Signore

 

“BEATI COLORO CHE ASCOLTANO LA PAROLA DI DIO E LA OSSERVANO”. (Lc. 11,28)

Sono due i verbi contenuti in questa beatitudine: “ascoltare” e “osservare”. La fede non può nascere se non dall’ascolto, dalla conoscenza. Quanto sono assurdi, ad esempio, certi genitori che dicono: “Mio figlio quando sarà grande sceglierà lui la sua fede” ma poi non fanno conoscere la fede al figlio: no al Battesimo, no alla preghiera, no alla scuola di religione... Ma che cosa potrà scegliere se neppure conosce? Ascoltare vuol dire incontrare, conoscere, fare esperienza. Quanti cosiddetti cristiani conoscono magari tutto sull’astrologia e non hanno mai letto i vangeli! Ma per essere beati bisogna poi passare dall’ascolto alla pratica. Non basta conoscere tutto della fede, non basta andare a “sentire” messa. Bisogna che la nostra vita, il nostro agire diventi  come quello di Cristo, che la nostra messa non finisca con la benedizione del sacerdote, ma che scenda con noi nella nostra settimana.

 

 

DOMENICA 12 OTTOBRE: 28^ DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO A

Tra i santi ricordati oggi: San Serafino; Sant’Edisto.

Una scheggia di preghiera:

 

TUTTO CANTA DI GIOIA NEL TUO REGNO, SIGNORE.

 

Hanno detto: Chiedete al rospo che cosa sia la bellezza e vi risponderà che è la femmina del rospo. (Voltaire)

Saggezza popolare: Meglio tacere e far finta di essere stupidi piuttosto che parlare e togliere ogni dubbio.

Un aneddoto: Lunedì, mi hai chiesto di "che" sono (di destra? di sinistra? di centro). Io ho tentato di spiegarti che preferivo la domanda che sentivo farmi da piccolo: di "chi" sei? Siamo infatti di chi ci ama e si ama, di chi sa guarirci, "ripararci", rimetterci al mondo, perdonarci. Di chi ci ha fatto e ci riporta a sé dopo un lungo cammino, sporchi di terra. (Antonio Socci - Uno strano cristiano - pag.107)

Parola di Dio: Is 25,6-10a; Sal 22; Fil 4,12-14.19-20; Mt 22,1-14

 

Vangelo Mt 22, 1-14

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, rispondendo Gesù riprese a parlar in parabole ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo e disse: "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti". Parola del Signore

 

“AMICO, COME HAI POTUTO ENTRARE SENZ’ABITO NUZIALE?” (Mt. 22,12)

Sarà capitato a ciascuno di noi, specialmente quest’estate, di leggere alla porta di certe chiese a rischio” cartelli che invitavano ad entrare “solo se convenientemente vestiti”. E fin qui ci sta bene. Ma il “vestito nuziale” sarà solo questione di decenza o di moda? Penso che Gesù si riferisse ad una decenza diversa dai centimetri delle gonne o dall’abbondanza delle scollature. Non sarà forse la “decenza” di usare con onestà il nome di “cristiani”? “Io sono cristiano perché ho sempre votato quel partito lì”, “Io sono cristiano perché nella mia famiglia ci sono tradizioni cristiane.., ho perfino uno zio monsignore”, “Io sono cristiano perché faccio il mio dovere: do una offerta al parroco e firmo l’otto per mille per la Chiesa cattolica”. E tutto finisce lì. Il vestito bianco non sarà indossare una condotta adeguata, compatibile con il nome di Cristo?

 

 

LUNEDI' 13 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Edoardo.

Una scheggia di preghiera:

 

O SANTA EUCARISTIA: CORPO E SANGUE DI GESU'.

 

Hanno detto: Il rimangiarmi le mie parole non mi ha mai dato l'indigestione. (Winston Churchill)

Saggezza popolare: Solo gli imbecilli non si sbagliano mai.

Un aneddoto: Un giovane eremita si reca dall' Abate, confidandogli le sue pene: nonostante preghiera, meditazione, lavoro e penitenze, è assalito da pensieri impuri. L'Abate gli consiglia: «Cambia lavoro, trova interessi nuovi: inventa una stuoia diversa da quella su cui riposi». «Che strano consiglio!» si disse il monaco. Ma si mette al lavoro, vi impegna tutta la giornata e tutto contento mostra la stuoia all'Abate. Però l'indomani tornarono i cattivi pensieri e il giovane tornò dall' Abate: «Padre, il demonio continua a tormentarmi. Che posso fare?» . «Ah, sì? E tu inventa un altro modello di stuoia». Le cose continuarono così per qualche tempo: stuoie sempre più belle ed elaborate uscivano dalle mani del giovane eremita, ma l'azione disturbatrice del Maligno non si arrestava e il monaco penava. Ma il consiglio dell'Abate era sempre: «Coraggio, altra stuoia diversa». La Tebaide fu invasa da originali tessuti di giunchi: finché, entusiasmato dal successo, il monaco si dedicò al lavoro, il diavolo si stancò: «Con questo monaco non c'è più niente da fare: la sua mente è occupata da lieti pensieri; la notte è così stanco che subito si addormenta. Quando si pensa a Dio, si prega e si lavora così, si è contenti e per me non c'è più niente da fare».

Parola di Dio: Gal 4,22-24.26-27.31 - 5,1; Sal 112; Lc 11,29-32

 

Vangelo Lc 11, 29-32

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui". Parola del Signore

 

“ED ECCO BEN PIU’ DI SALOMONE C’E’ QUI… ED ECCO BEN PIU’ DI GIONA C’E’ QUI”. (Lc. 11,31.32)

Gesù è amareggiato per l’incomprensione nei suoi riguardi. Ha parlato di Dio come di un Padre misericordioso, ha dimostrato di poter perdonare i peccati, ha fatto segni, miracoli, guarigioni e il suo popolo e i suoi pii e religiosi sono ancora lì a chiedere miracoli sempre più grandi. Ha fatto capire di essere il Figlio di Dio sulla terra e molti lo considerano un mago, un predicatore, un sobillatore, magari anche un profeta ma si fermano lì. E la storia si ripete anche oggi: ci sono milioni di persone a cui Gesù non interessa, altri che hanno una ammirazione solo umana per Lui, altri che lo cercano quando hanno bisogno di qualcosa e che se non lo ottengono subito lo ripudiano, altri che accolgono le sue parole come un bel messaggio ma che non cambia la realtà della vita… Salomone era stato grande per la sua sapienza, per un retto esercizio della giustizia, per la ricchezza del suo regno, ma qui “c’è ben più di Salomone”. Giona con la sua predicazione aveva offerto agli abitanti di Ninive la possibilità di convertirsi e di ottenere il perdono, ma qui c’è ben più di un predicatore, c’è il Figlio di Dio che perdona! O lasciamo davvero che lo Spirito Santo ci faccia conoscere Gesù come Figlio di Dio e che ci aiuti a tradurre in realtà di vita questo atto di fede o tradiamo Gesù perché accoglierlo solo per quello che vogliamo vedere di Lui, significa non dargli la possibilità di operare in noi i suoi doni e quindi disprezzare il suo amore per noi.

 

 

MARTEDI' 14 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Callisto; San Gaudenzio.

Una scheggia di preghiera:

 

CREA IN ME, O DIO UN CUORE NUOVO CAPACE DI AMARE.

 

Hanno detto: La libertà non è altro che l'occasione di migliorare. (Albert Camus)

Saggezza popolare: Gioire di tutto è anche essere felice di poco.

Un aneddoto: La suora sta raccontando ai piccoli del catechismo la creazione del mondo. Paolino, che ha seguito il racconto con grande attenzione, alla fine domanda: - Ma allora, suora, Dio ha anche creato i leoni e le tigri! ...  - Certo, Paolino. Il piccolo allora in tono ammirato: - Però, ne ha avuto del coraggio!

Parola di Dio: Gal 5,1-6; Sal 118; Lc 11,37-41

 

Vangelo Lc 11, 37-41

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo". Parola del Signore

 

“PIUTTOSTO DATE IN ELEMOSINA QUEL CHE C’E’ DENTRO, ED ECCO PER VOI TUTTO SARA’ MONDO”. (Lc. 11,41)

Quando noi sentiamo parlare di elemosina solitamente pensiamo ad essa come al prendere qualcosa di nostro, per farne parte agli altri. Perciò più volte mi sono chiesto che cosa volesse dire Gesù dicendo di “dare in elemosina ciò che c’è dentro”. Qualche esegeta spiega che forse Gesù  dice di dare in elemosina quel che c’è dentro il piatto invece di pensare di onorare Dio purificando l’esterno dei piatti. Ed è una interpretazione evangelicamente corretta. Ma ho l’impressione che Gesù voglia parlarci dell’interno del cuore. La purezza di cuore non è legata alle esteriorità formali della legge, anche se queste potrebbero essere di aiuto, ma è legata al dare agli altri ciò che vi è dentro. Cioè Gesù dice: “Liberatevi dalla preoccupazione di voler apparire perfetti, di voler acquistare virtù per una perfezione individuale, e rendetevi disponibili con semplicità, all’incontro con ogni persona; liberatevi dalla religiosità della fredda osservanza, da quella della paura e lasciate che il vostro cuore ripieno di Dio debordi e vi conduca per strade nuove con la fantasia dello Spirito Santo che abita in voi”. Ma si può fare ancora una ulteriore osservazione: Nel mio cuore insieme all’amore, ai buoni sentimenti, albergano anche egoismi, cattiverie, voglia di vendetta, cattivi pensieri e desideri. “Dare in elemosina” queste negatività non vorrà  forse anche dire buttar via, far piazza pulita di tutto ciò che è contrario all’amore?

 

 

MERCOLEDI' 15 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù;Santa Aurelia di Strasburgo

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE TU MI SCRUTI E MI CONOSCI.

 

Hanno detto: Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora probabilmente non vale la pena saperla. (Calvin e Hobbes)

Saggezza popolare: Mira alla luna. Anche se la mancherai, atterrerai tra le stelle.

Un aneddoto: A che cosa avrà pensato Gesù durante la sua passione? - Chiede il parroco. Risponde un bambino della prima fila: - Pensava: devo avere un po' di pazienza: tanto tra tre giorni risuscito!

Parola di Dio: Gal 5,18-25; Sal 1; Lc 11,42-46

 

Vangelo Lc 11, 42-46

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:"Guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo". Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi". Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!". Parola del Signore

 

“GUAI A VOI FARISEI, CHE AVETE CARI I PRIMI POSTI NELLE SINAGOGHE E NELLE PIAZZE”. (Lc. 11,43)

L’ipocrisia non è un qualcosa che riguarda solo i farisei del tempo di Gesù. Quanti “Cristiani” amano far vedere la propria “devozione”. Se è vero che la fede non può e non deve restar nascosta è anche vero che è estremamente odioso e anti—testimonianza vedere persone dal collo torto, sempre nei primi banchi, pronti ai più stucchevoli baciamano alle autorità religiose che poi per “giustizia” (nei propri confronti) si fanno pagare in nero un extra per poter continuare ad affittare da loro “poveri cristiani” un appartamento o che sapendo sempre trovare la soluzione a tutti i problemi dei poveri, parlano, invocano interventi, promuovono incontri e simposi pieni di illustri invitati ma lasciano a pancia vuota il “povero Lazzaro” che cerca le briciole della loro lauta mensa. Possiamo far finta di ingannare tutti perfino la nostra “buona coscienza” ma Dio non io possiamo ingannare, comprare con parole o con gradi di nobiltà, fossero pure ecclesiastici.

 

 

GIOVEDI' 16 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Edvige; Santa Margherita Maria Alacoque.

Una scheggia di preghiera:

 

TU CONOSCI, SIGNORE, IL CUORE PENITENTE.

 

Hanno detto: Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare. (Bertold Brecht)

Saggezza popolare: Un amico è colui il quale entra quando il resto del mondo esce.

Un aneddoto: Lezione di catechismo. Il parroco interroga i bambini sulla lezione della settimana precedente: i miracoli di Gesù. Chiede: - Chi mi sa dire che cosa pensarono di Gesù gli invitati alle nozze di Cana, vedendo che aveva cambiato l'acqua in vino? Un bimbo risponde: - Pensarono: ecco una  persona da invitarsi ancora!

Parola di Dio: Ef 1,1-10; Sal 97; Lc 11,47-54

 

Vangelo Lc 11, 47-54

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore disse: "Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito". Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Parola del Signore

 

“GUAI A VOI CHE COSTRUITE I SEPOLCRI DEI PROFETI, E I VOSTRI PADRI LI HANNO UCCISI”. (Lc. 11,47)

Se vogliamo capire di più questa frase basta che pensiamo all’ipocrisia di certe nostre sepolture dove, emeriti mascalzoni (o almeno così venivano considerati in vita) diventano: “padri esemplari”, “lavoratori indefessi”, “persone unicamente dedite al bene della famiglia”. E nella Chiesa certe cause di beatificazione non dovrebbero far arrossire proprio quella gerarchia che ora magnifica ma che prima ha fatto sputar sangue proprio a quella persona? E’ comoda questa ipocrisia che, adesso che non ci danno più fastidio, che non disturbano più, sfrutta ancora a favore dei propri comodi, proprio le stesse persone osteggiate. Ma senza andar troppo lontano, non soffriamo anche noi di questa ipocrisia quando invece di amare, sfruttiamo le persone che ci circondano solo per i nostri fini?

 

 

VENERDI' 17 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ignazio di Antiochia.

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI LA SINCERITA' DI CUORE.

 

Hanno detto: Quel che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo. (Wolfang Goethe)

Saggezza popolare: Una persona arrabbiata difficilmente è ragionevole, una persona ragionevole difficilmente è arrabbiata.

Un aneddoto: Un giorno Calandrino montava piano per una via popolosa; saliva molto piano, perché un gran peso gli opprimeva il cuore. Quantunque andasse tanto piano, a mezza costa aveva raggiunto un uomo e un asinello: tiravano sfiniti un carico spietato. Le quattro povere zampe della bestia tremavano per lo sforzo, adunghiando il selciato una e poi l'altra. Da man di fuori, eccitandosi con urla e stratte, un carrettiere giovane e selvaggio trafelava accecato dal sudore. Ma gli urli e il tirare non bastavano e stava per rompere in un delirio di frustate e di bestemmie. Calandrlno allora passò dietro il barroccio, appoggiò le spalle e puntò.  Subito poté avvertire che il poco aiuto bastava: toglieva alla fatica delle due creature l'acuto crudele della sofferenza. Giunto in cima, si scostò ansante e non veduto. L'asino e l'uomo rinfrancati e snelli s'allontanarono per la spiaggia lucente: le ruote del barroccio andavano da sé.  Lassù da via della Purificazione, l'asino si mise a ragliare, perché era maggio. Il carrettiere frustò, ridendo, e si mise a stornellare, perché era maggio. Calandrino si fermò un poco a guardarli e senti volontà di benedire. (F. Agnoletti)

Parola di Dio: Ef 1,11-14; Sal 32; Lc 12,1-7

 

Vangelo Lc 12, 1-7

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri". Parola del Signore

 

“NON C’E' NULLA DI NASCOSTO CHE NON SARA' SVELATO, NE' DI SEGRETO CHE NON SARA' CONOSCIUTO”. (Lc. 12,2)

Non so se sia solo una mia fantasia ma qualche volta mi immagino il giudizio finale non tanto come Dio che dice: “Tu a destra nel paradiso e tu a sinistra nell’inferno” ma quanto piuttosto non essendoci più.. nulla di nascosto a nessuno, l’uomo stesso che desidera nascondersi, non farsi vedere così com‘è in realtà, insomma una specie di Adamo che ritrovandosi nudo cerca un cespuglio quasi potesse nascondersi, Se ci pensassimo un po’ più spesso che un giorno qualunque cosa sarà svelata, intanto saremmo più umili, poi avremmo più fiducia nella misericordia di Dio e poi cercheremmo di essere meno falsi, ipocriti, in cerca di false apparenze.   Ricordiamocelo: in quei giorno la foglia di fico sarà seccata e il cespuglio sarà trasparente come la lastra di vetro.

 

 

SABATO 18 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Luca;San Giusto di Susa.

Una scheggia di preghiera:

 

FA' CHE PARLIAMO DI MENO E AMIAMO DI PIU'.

 

Hanno detto: Apprezza le piccole cose, un giorno quando ti guarderai indietro realizzerai che sono state le cose più importanti. (Robert Brault)

Saggezza popolare: Un corpo sempre in movimento non affonda mai.

Un aneddoto: Lungo la via domandavano l'elemosina un cieco e uno zoppo. Il cieco gridava: - Fate la carità a questo povero cieco, che non ha occhi per vedere! Lo zoppo gridava:  - Fate la carità a questo povero storpio, che non ha gambe per camminare! Ma un giorno s'accordarono. Il cieco disse allo zoppo:  - Ho le gambe buone! Lo zoppo rispose: - lo ho gli occhi buoni. Fecero così: lo zoppo si mise sulle spalle del cieco, che da quel momento poté percorrere tutte le vie della città con sicurezza.  Il cieco portava, lo zoppo guidava! (G. Colombo)

Parola di Dio: 2Tm 4,10-17b; Sal 144; Lc 10,1-9

 

Vangelo Lc 10, 1-9

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio". Parola del Signore

 

“NON SALUTATE NESSUNO LUNGO LA STRADA”. (Lc. 10, 4)

Sono molte le indicazioni che il Vangelo di oggi ci dà circa la missione degli apostoli e circa il nostro compito di essere oggi missionari del Vangelo. Gesù ci chiede di essere semplici, di non fidarci delle organizzazioni mastodontiche, di andare all’essenziale… Ma che cosa avrà voluto farci capire dicendoci di non salutare nessuno per la strada? Certamente non è una indicazione da prendere alla lettera infatti, se siamo fratelli il saluto è il minimo e il primo modo di comunicare. Credo che Gesù voglia dire invece che il cristiano missionario non è uno che deve perdersi in chiacchiere vane. Noi spesso pensiamo che la missione consista nel parlare, nel persuadere l’altro a base di ragionamenti e allora moltiplichiamo incontri e riunioni e rischiamo di ridurre il Vangelo ad una serie di tesi, di enunciati, di dogmi, di parole, di chiacchiere salottiere che, il più delle volte, lasciano il tempo che trovano. Noi dobbiamo annunciare il Figlio di Dio che ci ha fatto entrare nel suo Regno e, allora, l’unica cosa da fare è guardare a Lui e cercare di fare come ha fatto Lui. Il Gesù dei vangeli non si perde mai in chiacchiere, va sempre all’essenziale, anche quando scribi e farisei cercano di tirarlo in vane discussioni religiose, Gesù non si lascia portar via dalle parole, ma attraverso poche e decise parole annuncia il Regno. Quando Gesù va a mangiare a casa dei farisei o dei pubblicani, non va per un bel banchetto e neanche per “fare la pastorale degli inviti a pranzo”, per dirla come qualcuno che ai giorni nostri  giustifica il suo passare da un invito all’altro con il fatto che a tavola, con la pancia piena e magari con qualche bicchier di vino in più, si parla più facilmente anche di religione. Gesù va a pranzo per chiedere conversione (vedi Simone il fariseo) o per confermare una conversione avvenuta (vedi Zaccheo). Se noi e la Chiesa di oggi producessimo meno ‘documenti religiosi’ e testimoniassimo un po’ di più Gesù Cristo con le scelte di una vita secondo Lui, non credete che sarebbe meglio?

 

 

DOMENICA 19 OTTOBRE: 29^ DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO A

Tra i santi ricordati oggi: San Paolo della Croce; Santa Laura.

Una scheggia di preghiera:

 

LA VERITA' E' UNA: SEI TU, GESU'.

 

Hanno detto: Il valore di un'idea sta nel metterla in pratica. (Thomas Alva Edison)

Saggezza popolare: Le opere lasciate a metà era preferibile non iniziarle.

Un aneddoto: Un viaggiatore giunse in montagna ad un punto, dove un gran masso, precipitato sul sentiero, lo ostruiva tutto.  Non potendo né oltrepassarlo, né spostarlo, si sedette triste e desolato. Sopraggiunse un altro viaggiatore e, dopo inutili sforzi, imitò il primo: si sedette, aspettando. Così successe per molti altri viaggiatori. Ma finalmente uno di loro propose: - Fratelli miei, ciò che ognuno di noi non ha potuto fare da solo, chissà che non si riesca a farlo tutti insieme, con l'aiuto di Dio?! Infatti, uniti, spostarono facilmente il masso e poterono continuare, insieme il loro cammino.

Parola di Dio: Is 45,1.4-6; Sal 95; 1Ts 1,1-5b; Mt 22,15-21

 

Vangelo Mt 22, 15-21

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva ridotto al silenzio i sadducei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: E` lecito o no pagare il tributo a Cesare?". Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio". Parola del Signore

 

“SIGNORE, SAPPIAMO CHE SEI VERITIERO E NON HAI SOGGEZIONE DI NESSUNO PERCHE' NON GUARDI IN FACCIA AD ALCUNO”. (Mt. 22,16)

E’ un bellissimo, questo complimento che vien fatto a Gesù. Lui parlava apertamente, con chiarezza e coraggio, senza sottintesi, senza calcoli opportunistici. Proclamava la verità con franchezza, senza paura, a costo di urtare la suscettibilità di qualcuno e mettersi contro i potenti, i dotti e i devoti. Noi invece per un falso senso di carità che spesso maschera opportunismo rischiamo di diventare falsi, di metterci al servizio della popolarità, del successo, dei facili applausi invece di servire la carità e la giustizia. Dobbiamo riscoprire la schiettezza e la fedeltà dei profeti che proprio per fedeltà a Dio e amore vero verso il popolo non avevano paura della verità e rendendo “la loro faccia dura come la pietra” dicevano pane al pane e vino al vino.

 

 

LUNEDI' 20 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Irene; San Leopardo di Osimo.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI SIGNORE, DALL'ATTACCAMENTO ALLE COSE.

 

Hanno detto: Tutto è difficile prima di essere facile. (Thomas Fuller)

Saggezza popolare: A casa dei suonatori non andar per serenate.

Un aneddoto: Un giorno fu chiesto al professore statunitense Bernard Nathanson, noto in tutto il mondo per essere stato uno dei fondatori, nel 1969, della "Lega nazionale per il diritto all'aborto", il permesso di filmare un aborto. Il professore, che ancor giovane aveva già praticato oltre diecimila aborti, accettò, coadiuvato da una nota femminista americana che filmò le immagini ad ultrasuoni in tempo reale. Terminate le riprese, a Nathanson fu chiesto di partecipare al montaggio del film. Confessa Nathanson: "Sono rimasto così orripilato dal vedere ciò che avevo fatto che, uscito per un momento dalla stanza, sono tornato per terminare il montaggio ma non ho mai più fatto aborti in vita mia". Anche la femminista, sconvolta per quello che aveva visto, cioè per l'omicidio in diretta di un piccolo essere umano innocente, non trattò più il tema dell'aborto. Ricordiamo che nella nostra cosiddetta civile e democratica Italia vengono praticati oltre 130.000 aborti ogni anno.

Parola di Dio: Ef 2,1-10; Sal 99; Lc 12,13-21

 

Vangelo Lc 12, 13-21

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla gli disse:"Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità". Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". E disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni". Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". Parola del Signore

 

"GUARDATEVI E TENETEVI LONTANO DA OGNI CUPIDIGIA, PERCHÉ ANCHE SE UNO E' NELL'ABBONDANZA LA SUA VITA NON DIPENDE DAI SUOI BENI". (Lc. 12,14)

L'attaccamento al denaro, alle ricchezze in generale, la visione che di esse si ha come fosse la cura di ogni male è la rovina del mondo. Pensate a quante guerre si fanno per il denaro, a quante persone sono disposte ad uccidere, imbrogliare, rubare per avere a volte anche solo qualche spicciolo in più per appagare necessità che non hanno nulla di primario. Non occorre andare troppo lontano per verificare quanto il venerare il denaro sia nocivo, è sufficiente infatti vedere in molte famiglie quante liti per le eredità, per gli alimenti nei casi di separazione, per avere l'auto nuova o il vestito firmato. Noi uomini siamo degli stolti, cerchiamo di farci continuamente male da soli, ci incateniamo, ci auto riduciamo in schiavitù e lasciamo che i soldi rappresentino il nostro padrone, facciamo tutto in funzione del denaro, troviamo le persone pur di avere un conto in banca sempre maggiore. Ma a cosa giova tutto questo? Di quella carta moneta cosa resterà dopo la nostra morte? Cosa di tutto ciò che avremo accumulato potremo portarci via? Niente, assolutamente nulla. Poveri siamo arrivati e poveri torneremo da dove siamo venuti. Non sarebbe meglio accumulare un altro tipo di tesoro che potrebbe aprirci le porte del Paradiso. Dedicarsi agli altri, avere a cuore il prossimo, essere generosi e donare ciò che abbiamo a chi abbia meno di noi, accogliere un bambino, un immigrato, un povero nella propria casa ci fa migliori agli occhi del Signore.

 

 

MARTEDI' 21 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gaspare del bufalo; Santa Celina.

Una scheggia di preghiera:

 

VIENI, SIGNORE GESU', NON TARDARE.

 

Hanno detto: Il miglior amico è colui che tira fuori il meglio di me. (Henry Ford)  

Saggezza popolare: Nessuno può mostrare troppo a lungo una faccia a se stesso e un'altra alla gente senza finire col non sapere quale sia quella vera.

Un aneddoto: Uno dei più portentosi miracoli attribuiti all'intercessione della Madonna di Lourdes non si verificò dinanzi alla famosa grotta sui Pirenei, ma presso una imitazione di questa, costruita a Oostacker, nelle Fiandre, il 7 aprile 1875. Peter van Rudder, contadino fiammingo, colpito da un ramo caduto, si fratturò tibia e perone della gamba destra, al punto che l'osso fuoriusciva dalla ferita. Dopo otto anni di inutili cure, le ossa non si erano rinsaldate e i medici premevano per l'amputazione. Invece, il van Rudder, in preghiera davanti alla grotta di Oostacker, fu istantaneamente guarito, la ferita si cicatrizzò e si registrò lo crescita istantanea di qualche centimetro di osso, Da quel giorno e per 23 anni le università belghe esaminarono il caso. Le autorità civili, con in testa il sindaco seguito da giudici, medici, gendarmi e altri notabili, firmarono un documento ufficiale - messo agli atti nel Comune - con il quale si dava testimonianza dell'avvenuta guarigione. Alla morte del miracolato, l'autopsia mostra le tracce evidenti tanta della cicatrizzazione quanto della crescita dell'osso. Il tutto, ovviamente, accertato, studiato e documentato da oltre cento medici.

Parola di Dio: Ef 2,12-22; Sal 84; Lc 12,35-38

 

Vangelo Lc 12, 35-38

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!". Parola del Signore

 

“BEATI QUEI SERVI CHE IL PADRONE AL SUO RITORNO TROVERA' ANCORA SVEGLI, IN VERITA' VI DICO, SI CINGERA' LE SUE VESTI, LI FARA' METTERE A TAVOLA E PASSERA' A SERVIRLI”. (Lc. 12,37)

Stupisce la figura di questo padrone che prima tarda a tornare, poi desidera trovare i servi svegli e poi si mette a servire coloro che lo avevano atteso. Assurdo nella vita, ma proprio così nel piano di Dio. La storia della salvezza ha seguito questa logica; Dio si comporta così con noi, ci chiede una fede paziente, vigilante, una fede che si regga “mentre il padrone non c’e”, poi arriverà lui e si metterà a servizio di chi troverà disponibile; e questo nell’eternità, dove ci invita al banchetto di nozze di suo Figlio, ma anche qui sulla terra dove ci serve quotidianamente con la sua presenza, con i suoi sacramenti. Non sarà che la vigilanza richiesta da Gesù non sia tanto per accogliere uno che verrà, ma per aprire gli occhi e accogliere uno che c’è?

 

 

MERCOLEDI' 22 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Filippo di Eraclea; San Donato di Fiesole.

Una scheggia di preghiera:

 

MOSTRACI IL TUO VOLTO, SIGNORE, E SAREMO SALVI.

 

Hanno detto: La cosa più bella che possiamo provare è il senso del mistero. (Albert Einstein)

Saggezza popolare: Un pizzico di sapienza che agisce è infinitamente preferibile ad un pozzo di scienza inattivo

Un aneddoto: Si moltiplicano le accuse (infondate) su presunti silenzi e complicità di Pio XII rispetto alla persecuzione degli Ebrei scatenata dai Nazionalsocialisti di Adolf Hitler. Per dimostrare la totale infondatezza di queste infamie, viene bene ricordare ciò che apprendiamo da L'Osservatore Romano dell'1 nov. 1998: "Il 10 ottobre 1958, il Rabbino Capo di Roma, Elio Toaff, nella circostanza della morte di Papa Pio XII, disse; "Più che in ogni altra occasione, abbiamo avuto l'opportunità di sperimentare la grande compassione e la grande generosità di questo Papa durante gli anni della persecuzione e del terrore, quando sembrava non ci fosse per noi più alcuna speranza"". Pio XII: i laicisti lo accusano, gli Ebrei lo ringraziano.

Parola di Dio: Ef 3,2-12; Cant. Is 12,2-6; Lc 12,39-48

 

Vangelo Lc 12, 39-48

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?".Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Parola del Signore

 

“IL FIGLIO DELL’UOMO VERRA' NELL’ORA CHE NON PENSATE”. (Lc. 12,40)

Sovente la nostra vita è stata paragonata a un viaggio in treno che, lanciato a grande velocità, procede attraverso città e campagne e qualche volta si infila in gallerie più o meno lunghe. Noi siamo dunque in viaggio. Forse siamo passati sotto più di una galleria oscura: un lutto, un incidente, una malattia, una delusione. Il treno ha appena rallentato la sua corsa ma poi ha ripreso la sua andatura normale. Abbiamo ritrovato giorni soleggiati, pianure verdeggianti. Ma ricordiamo, questo treno ha una meta, un capolinea. Lì dobbiamo arrivare. Noi non sappiamo quanto duri ancora il viaggio ma la meta ci attende. Accettare Gesù Salvatore è riconoscere la meta ed è arrivarci in qualunque momento sapendo che non ci deluderà.

 

 

GIOVEDI' 23 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni da Capestrano; Santa Caterina di Bosnia.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU' INCENDIA IL MIO CUORE DI AMORE PER TE.

 

Hanno detto: Se fai il bene, ti attribuiranno, secondi fini egoistici. Non importa, fai il bene. (Madre Teresa di Calcutta)

Saggezza popolare: Si può essere più furbi di alcuni mai più furbi di tutti.

Un aneddoto: In casa di un giudice di pace, a Milano, molti anni fa.  Il primo dei due litiganti parlò a lungo, facendo valere il suo diritto. Quando ebbe finito il giudice disse: - Ha ragione! Ma il secondo litigante si lamentò: - Signor giudice, lei deve sentire anche la mia campana, prima di decidere! - Più che giusto! -, sentenziò il giudice. Anche il secondo perorò molto bene la sua causa, tanto che alla fine il paciere disse: - Anche lei ha ragione! Fu allora che il figlio del giudice smise di giocare, per osservare con estrema semplicità: - Papà, non possono avere tutti e due ragione: è impossibile! - Hai ragione anche tu -, rispose il giudice. Come andò a finire? Non lo so; so soltanto che ciascun uomo ha la sua buona parte di ragione, ma non vuole riconoscere che nella vita ha anche la sua fetta di torto! È per questo che si va male.

Parola di Dio: Ef 3,14-21; Sal 32; Lc 12,49-53

 

Vangelo Lc 12, 49-53

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera". Parola del Signore

 

“SONO VENUTO A PORTARE IL FUOCO SULLA TERRA; E COME VORREI CHE FOSSE GIA’ ACCESO”. (Lc. 12,49)

Gesù parla di qualcosa che gli brucia dentro ed è il suo incontenibile amore per il Padre e per noi uomini. Anche a Gesù, come a ogni uomo, non piace la sofferenza, ma questo amore profondo per Dio e per noi gli fa addirittura desiderare che il momento della dedizione totale avvenga in fretta. Molte persone pensano che Gesù sia venuto a portare agli uomini una religione tranquillizzante. Altri, forse, guardando a certe storie della Chiesa ben manifestate da certi suoi rappresentanti, pensano che la religione basata su obbedienza e umiltà e paura non sia nient’altro che un modo per ‘tener buoni’. E molti cristiani vivono una fede che è una specie di pillola-placebo  da sorbirsi in caso di necessità. Gesù parla di fuoco. Ora il fuoco brucia, illumina, riscalda: Gesù non è venuto ad annacquare le passioni, non risolve i problemi appiattendoli o ignorandoli, non ci scarica affatto dalle nostre responsabilità umane. Il fuoco di Gesù dovrebbe contagiarci per bruciare in  noi e attorno a noi tante ipocrisie e falsità del nostro modo di agire, tanti egoismi, tanti legami inutili a ricchezze e forme di potere. La luce di Gesù non va nascosta dietro spesse lenti affumicate. E’ Lui stesso che ci fa vedere il bene e il male. E’ Lui che illumina un cammino difficile. Non ci spiega tutto, ma ci invita a seguirlo, a rischiare. Gesù poi ci scalda il cuore: non solo non è geloso dei nostri affetti, delle nostre gioie, ma viene ad indirizzarle, a rinnovare i sentimenti, a dare il gusto giusto alla vita. Se noi cristiani avessimo un po’ di questo fuoco nel cuore! Se la smettessimo di lasciarci ‘spegnere’ da chi, in nome del potere e della tranquillità (sua) continua a dirci che le iniziative sono proprie della gerarchia, che la nostra fede è obbedienza a testa china, che la nostra preghiera è solo quella organizzata da altri, che in chiesa bisogna solo star zitti.

 

 

VENERDI' 24 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio Maria Claret;Santi Gilberto, Petronilla e Ponzia.

Una scheggia di preghiera:

 

FORMAMI, SIGNORE, UNA COSCIENZA RETTA.

 

Hanno detto: Soltanto gli sciocchi e i morti non cambiano opinione. (James Russell Lowell)

Saggezza popolare: Solo una persona può sapere se ciò che faccio è onesto, esatto, aperto e valido, o falso, chiuso e non valido, e quella persona sono io.

Un aneddoto: Il vescovo vietnamita Nguyen Van Thuan, arrestato nel 1975, quando i comunisti conquistarono il potere in Sud Vietnam, rimase in carcere tredici anni, nove dei quali passati in completo isolamento. Al momento dell'arresto fu privato di ogni bene, ma gli venne concesso di scrivere ai suoi per ricevere le cose più necessarie. Chiese un vestito, un dentifricio e "un po' di vino, come medicina contro il mal di stomaco". I fedeli capirono che voleva vino per l'Eucaristia Riuscirono a fargli giungere delle ostie, nascoste in una fiaccola contro l'umidità. I poliziotti non si accorsero di nulla. Ogni giorno, il vescovo Van Thuan ha potuto celebrare la Santa Messa con tre gocce di vino e una di acqua nel palmo della mano, suo altare e sua cattedrale. Uscito dall'isolamento, celebrava la Santa Messa a memoria, al buio, e poteva distribuire segretamente la comunione ai cattolici del suo gruppo. Tutti rischiavano la vita.

Parola di Dio: Ef 4,1-6; Sal 23; Lc 12,54-59

 

Vangelo Lc 12, 54-59

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo". Parola del Signore

 

“PERCHE' NON GIUDICATE DA VOI STESSI CIO' CHE È GIUSTO?”. (Lc. 12,57)

Una delle tentazioni del credente è quella del ricorrere sconsideratamente a Dio e del volersi quasi estraniare dalle proprie responsabilità. E’ molto facile dire: “Dio ha voluto così”, oppure ricercare nella morale cristiana delle norme che ti dicono in ogni momento della vita ciò che devi fare per sentirti sicuro con Dio, con i fratelli, con il prossimo. Gesù non è venuto a risolvere tutti i nostri singoli problemi (è inutile voler far dire a Gesù se la pillola anticoncezionale va bene o va male: il problema non esisteva neppure, allora), ma ci ha dato in se stesso tutto per poter diventare noi stessi i giudici della nostra storia e delle nostre scelte.

 

 

SABATO 25 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Daria, San Bonifacio I.

Una scheggia di preghiera:

 

ATTRAVERSO I FATTI TU CI PARLI, SIGNORE.

 

Hanno detto: Ogni momento è ultimo perché è unico. (Marguerite Yourcenar)  

Saggezza popolare: Per avere qualcosa che non hai mai avuto devi essere disposto a fare qualcosa che non hai mai fatto.

Un aneddoto: Il generale Giuseppe Hugo, padre del grande poeta francese, dopo una dura battaglia contro gli spagnoli, passava a cavallo sul campo coperto di cadaveri. Lo accompagnava il suo fedele attendente.  Ad un tratto, sentendo un lamento, si fermò: era un soldato nemico che sospirava: - Ho sete ... Acqua! Allora il generale diede ordine all'attendente di porgere al ferito un po’ di rhum. Mentre questi s'inchinava su lui, lo spagnolo ferito si sollevò e con mossa fulmine a sparò un colpo di pistola contro il generale. La pallottola gli passò così vicina da fargli cadere il cappello, mentre il cavallo s'impennava. Ma il generale, senza scomporsi, ordinò:  - Dagli da bere lo stesso!  (V. Hugo)

Parola di Dio: Ef 4,7-16; Sal 121; Lc 13,1-9

 

Vangelo Lc 13, 1-9

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo". Disse anche questa parabola: "Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai". Parola del Signore

 

“ANDARONO A RIFERIRGLI CIRCA QUEI GALILEI IL CUI SANGUE PILATO AVEVA MESCOLATO CON QUELLO DEI LORO SACRIFICI”. (Lc. 13,1)

Ci casco sempre: ogni mattina, quando sento il primo giornale radio della giornata o apro il quotidiano, mi lascio vincere dalla curiosità e passano così davanti a me, accavallandosi, una ridda di informazioni e di notizie che, quando ho finito o l’ascolto o la lettura mi lasciano come prima, o al massimo mi fanno dire: “Che razza di mondo”. Leggere il giornale, come fratello del mondo intero dovrebbe invece farmi incontrare con altre persone, dovrebbe rendermi sensibile ai problemi degli altri, dovrebbe informare la mia preghiera, dovrebbe aiutarmi a vivere la storia... E allora anche oggi rifaccio il mio proposito: o il giornale mi apre agli altri o non lo leggo più perché diventa solo una perdita di tempo.

 

 

DOMENICA 26 OTTOBRE: 30^ DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO A

Tra i santi ricordati oggi: San Floro; Sant’Evaristo.

Una scheggia di preghiera:

 

IL TUO AMORE, O DIO, SI MANIFESTA NELLE TUE CREATURE.

 

Hanno detto: Dobbiamo amare Dio teneramente e affettuosamente, come un bimbo che non può separarsi da sua madre e chiama "mamma" non appena lei si allontana. (Vincenzo de' Paoli, "Conferenze ai figli della carità")

Saggezza popolare: A combatter con il fango, che si vinca o che si perda, sempre ci si infanga.

Un aneddoto: Come si sa, la storia è scritta dai VINCITORI. Per unire l'Italia attraverso quelle sanguinose guerre di conquista che vanno sotto il nome di Risorgimento, i liberal-massoni piemontesi hanno invaso, occupato e definitivamente cancellato dalla carta geografica il Regno delle Due Sicilie, guidato dai Borboni, In seguito, i vincitori si sono affannati nel raccontare peste e corna di quel regno, dipinto come arretrato, immiserito e privo di libertà: e questo impariamo ancora oggi, grazie ai testi scolastici. Pochi sanno che, prima dell'invasione garibaldina, Il Regno delle Due Sicilie aveva la terza flotta mercantile di tutta Europa, una solida moneta, un fatturata industriale superiore di dieci volte a quello piemontese, non conosceva l'emigrazione, aveva un numero di impiegati nell'industria e di medici pari al doppio di quello piemontese e una quantità di moneta di due volte superiore.

Parola di Dio: Es 22,20-26; Sal 17; 1Ts 1,5c-10; Mt 22,34-40

 

Vangelo Mt 22, 34-40

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: "Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?". Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". Parola del Signore

 

“QUAL E' IL COMANDAMENTO PIU' GRANDE DELLA LEGGE?” (Mt. 22,36)

Una legge fatta di tante prescrizioni, un Dio ben codificato, delle norme pre­cise sul fare e non fare: è la tentazione di sempre quella di inscatolare Dio, avere delle ricette per la salvezza. Gesù risponde anche Lui con una ricetta? A prima vista sembra di sì, ma l’aver unito due precetti: l’amore di Dio e quello del prossimo, va ben più in là di una formula facile per comprare il paradiso. Gesù ci dice che non possiamo separare amore di Dio e amore degli uomini: non si può più parlare di verticalismo e orizzontalismo: il vero amore di Dio si esprime in amore per gli uomini e il vero amore per gli uomini è amore di Dio. Ed ecco allora che solo se tutta la legge diventa per ciascuno di noi amore di Dio e degli uomini, sarà una legge che porta gioia e salvezza.

 

 

LUNEDI' 27 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Ciriaco; San Frumenzio.

Una scheggia di preghiera:

 

TUTTO PARLA E CANTA DI TE, DIO CREATORE.

 

Hanno detto: Noi moderni, siamo gli uomini peggiori di tutti i tempi perché di tutto noi conosciamo la menzogna e non sappiamo più cosa sia la verità. (Malraux)

Saggezza popolare: I bambini sono la ricchezza dei poveri. (Proverbio Inglese)

Un aneddoto: In una trasmissione televisiva locale, Carlo Casini fece vedere una volta una pellicola in cui veniva ripreso un feto che stava per essere risucchiato da una specie di cannula: il feto si ritraeva, a più riprese, rannicchiato, da quello strumento! forse era soltanto istinto, ma era un istinto di vita che lottava contro la morte!

Parola di Dio: Ef 4,32 - 5,8; Sal 1; Lc 13,10-17

 

Vangelo Lc 13, 10-17

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera dalla tua infermità", e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato". Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?". Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Parola del Signore

 

"QUESTA FIGLIA DI ABRAMO NON DOVEVA ESSERE LIBERATA IN GIORNO DI SABATO?" (Lc. 13,16)

Ad un amico che la domenica trovava tempo per tutto, dicevo: "E per il buon Dio?" e lui pizzicante: "Tu che leggi tanto il Vangelo: neanche Gesù era poi tanto per "il sabato", si può pregare anche senza andare a Messa!". Gesù è in polemica con i farisei e i capi del popolo non per il sabato (che Lui osserva) ma per il modo con cui viene osservata la norma del Signore. Le norme religiose non sono e non devono mai diventare un giogo insopportabile. Il sabato (e per noi la domenica) deve essere un giorno gioioso, di festa, di preghiera, di servizio amoroso per i fratelli in una riconoscenza che nasca da quanto Dio ha fatto per noi. Gesù invita a non diventare dei gretti osservanti ma ad usare gioiosità e fantasia per lodare Dio nel giorno di riposo, e dedicando a Lui questa giornata, riconoscere che è lui il Signore del tempo che con amore ci dona.

 

 

MARTEDI' 28 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santi Simone e Giuda; San Ferruccio.

Una scheggia di preghiera:

 

TI PREGO, SIGNORE, PER I TUOI SACERDOTI.

 

Hanno detto: Certi uomini chiudono un occhio soltanto per poter mirare meglio. (Billy Wilder)

Saggezza popolare: A usanza nuova non correre.

Un aneddoto: Supponiamo che io vada in una grotta preistorica e vi trovi incisa, su una parete, una scritta, per esempio: "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita", e che io dica ai miei colleghi: in quella grotta, a causa dell'erosione dell'acqua, della solidificazione dei carbonati e dell'azione del vento, si e prodotta, per caso, la prima frase della Divina Commedia. Non mi prenderebbero per matto? Eppure non avrebbero nulla di ridire se dicessi loro che si e formata per caso la prima cellula vivente, che ha un contenuto di informazioni equivalente a 5.000 volte l'intera Divina Commedia". (Prof. Bucci, citato in Eugenio Corti Giancarlo Cavalleri, scienza e fede, Mimep-Docete, 1995, p. 13).

Parola di Dio: Ef 2,19-22; Sal 18; Lc 6,12-19

 

Vangelo Lc 6, 12-16

Dal vangelo secondo Luca

Avvenne che in quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. Parola del Signore

 

“GESU’ SE NE ANDO’ SULLA MONTAGNA A PREGARE”. (Lc. 6,12)

Quando commemoriamo gli apostoli, una delle cose che maggiormente stupisce è l’eterogeneità dei caratteri, la diversità degli ambienti e delle formazioni culturali da cui derivano (ad esempio oggi ricordiamo Simone detto zelota, cioè appartenente a quel gruppo che per fedeltà al Dio di Israele predicavano anche la rivolta armata contro i romani, una specie di religioso integralista e Giuda Taddeo, uno che non riesce a capacitarsi perché Gesù si sia rivelato solo ai discepoli e non al mondo). Gesù non cerca apostoli preconfezionati con lo stampino, cerca uomini che con la loro storia e la loro esperienza, anche di peccato, si mettano a servizio di Dio e degli uomini. Ed è per questo che l’unica cosa che Gesù fa prima di scegliere gli apostoli è quella di passare una notte in preghiera.. Gesù per scegliere i suoi apostoli non ha fatto “test attitudinali”, non ha neppur preteso di scegliere i più bravi, i più furbi, i più pii…, ha pregato, ne ha parlato con suo Padre, ha chiesto per i suoi amici la forza dello Spirito Santo.

 

 

MERCOLEDI' 29 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Ermelinda; Sant’Abramo di Rostov.

Una scheggia di preghiera:

 

DIO, DI TE, MI FIDO.

 

Hanno detto: Quello che mi accadrà oggi, mio Dio, non lo so. Tutto quello che so è che nulla accadrà che tu non abbia provveduto e disposto per il mio maggior bene da tutta l'eternità. Questo solo mi basta. (G.Alberione)

Saggezza popolare: Con le mani di un altro è facile toccare il fuoco.

Un aneddoto: Un vecchio saggio stava seduto accanto al fuoco con i suoi discepoli, in una fredda notte d'inverno. La stanza era calda e accogliente e parlavano tra loro serenamente, quando il saggio rabbrividì. Gli chiesero preoccupati i discepoli:  - Maestro, che hai? Non ti basta il calore di questo fuoco? Rispose, sospirando: - Sì il fuoco e il caldo qui dentro mi sono sufficienti, ma c'è un povero fuori che ha freddo e mi fa tremare! - I discepoli uscirono, trovarono un uomo intirizzito dal freddo, lo presero amorevolmente con sé. (Leggenda Indiana)

Parola di Dio: Ef 6,1-9; Sal 144; Lc 13,22-30

 

Vangelo Lc 13, 22-30

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?". Rispose: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi". Parola del Signore

 

“SFORZATEVI DI ENTRARE PER LA PORTA STRETTA”. (Lc. 13,24)

E se la porta stretta che Gesù ci indica, invece di essere quella di una vita fatta di osservanze e di rinunce fosse invece la porta difficile da passare del modificare la nostra mentalità? Gesù per venire a noi ha accettato di passare attraverso la porta stretta della nostra umanità per farsi in tutto simile a noi e per donarci la possibilità di diventare come Lui figli di Dio, ecco allora che anche noi dobbiamo passare attraverso la porta stretta per essere da Lui rigenerati. Porta stretta è allora rinunciare alla visione di Dio come spesso ce lo raffiguriamo o come per interessi propri certe religioni hanno cercato di rappresentarcelo. Il Dio, Padre di Gesù e Padre nostro, è amore e non terrore, è Padre e non padrone assoluto, è rispettoso dei suoi figli, è uno che non viene a prendere ma che dona, è uno che non si impone ma si propone. Porta stretta è allora riconoscere che Dio lo trovo non tanto nelle grandi manifestazioni religiose, nel ritualismo, nel fare di Lui uno che si aspetta solo tributi e preghiere, ma lo trovo nel quotidiano, nelle cose piccole come nelle grandi, nei fratelli, nei segni che ci ha lasciato nella natura, nel fare le stesse scelte, anche difficili ma esaltanti, che ha fatto Gesù. Porta stretta è liberarsi da quello che ingombra, è tornare all’essenziale della fede, è non fidarsi delle cose di questa terra, è non far conto sul trionfo della Chiesa, è saper essere fedeli anche quando non vedi subito i risultati che ti saresti aspettato. Porta stretta non sarà forse fidarsi di più dell’opera dello Spirito Santo in noi che non sentirci assoluti padroni di noi, del mondo, della verità e della giustizia?

 

 

GIOVEDI' 30 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Alfonso Rodriguez; San Germano di Capua.

Una scheggia di preghiera:

 

PRENDIMI PER MANO, DIO MIO.

 

Hanno detto: Son sabbia i minuti, spensierato mortale, da non lasciar scorrere senza cavarne oro! (Charles Baudelaire)

Saggezza popolare: I gran dolori sono muti.

Un aneddoto: Che ne dite di questa leggenda di A. Camus: è blasfema o è cristiana? Come può accordarsi con l'affermazione di Gesù: «Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l'avrete fatto a me? ». (Mt. 25, 40) Conosci la leggenda di S. Dmitri? . Egli aveva un appuntamento con Dio in persona nella steppa e si affrettava, allorché incontrò un contadino, che aveva il carro impantanato. S. Dmitri lo aiutò: il fango era spesso e la buca profonda; bisognò faticare per un'ora. Quand'ebbe finito, S. Dmitri corse all'appuntamento, ma Dio non c'era più!

Parola di Dio: Ef 6,10-20; Sal 143; Lc 13,31-35

 

Vangelo Lc 13, 31-35

Dal vangelo secondo Luca

In quel giorno si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere". Egli rispose: "Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!". Parola del Signore

 

“GERUSALEMME, QUANTE VOLTE HO VOLUTO RACCOGLIERE I TUOI FIGLI COME UNA GALLINA LA SUA COVATA SOTTO LE ALI E NON AVETE VOLUTO”. (Lc. 13,34)

Una delle cose che maggiormente commuove leggendo la Bibbia e specialmente i Vangeli è scoprire la tenerezza di Dio. Egli si china su di noi, non è il grande che lascia cadere qualche grazia sul servo, è veramente il Padre che gioisce e soffre nell’accompagnare il cammino del proprio figlio, e proprio come un Padre che per voler bene sul serio lascia che ciascuno di noi trovi la propria strada in mezzo alle difficoltà, ma non ci abbandona, ci tiene d’occhio, freme per noi, è sempre disponibile quando noi lo cerchiamo. Il suo è un amore che previene, accompagna, è sempre disponibile; non corriamo il rischio di essere come quei pulcini che per curiosità o amore di indipendenza vogliono scappare: nella casa e nell’abbraccio del Padre si sta bene.

 

 

VENERDI' 31 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Quintino; San Volfango.

Una scheggia di preghiera:

 

DIO-AMORE, INSEGNAMI AD AMARE.

 

Hanno detto: Non crediate mai che i santi nascano tali, che vengano al mondo come 'prodotto finito' o, comunque, inevitabilmente destinati a divenire ciò che in realtà divengono. (Cyril Martindale, da "Santi")

Saggezza popolare: L'ultima delle tante le paga tutte quante.

Un aneddoto: In un supermercato c’era una bottiglia d’acqua molto egoista. Voleva sempre il meglio per sé: il posto migliore nello scaffale, l’etichetta più bella, essere la più limpida e trasparente, stare in prima fila. Non faceva mai niente per alcuno e non gli accadeva mai di dare qualcosa di suo agli altri. Un giorno un cliente la prese per comprarla. La mise nel carrello e se la portò a casa. La bottiglia d’acqua era molto irritata. Non voleva lasciare lo scaffale e il suo posto a un’altra bottiglia. Mentre era così irritata, qualcuno cercò di stapparla per bere l’acqua che conteneva. Molto furiosa, essa resistette. Non voleva dare la sua acqua ad alcuno. Per quanti sforzi si facessero, non riuscirono ad aprirla, e allora la riportarono al supermercato. La misero di nuovo nello scaffale, e a forza di gomitate si collocò nel posto migliore. Era di nuovo in prima fila per essere ammirata da tutti quelli che passavano. Ma, com’è naturale, la comprarono di nuovo. E di nuovo successe la stessa cosa. Non riuscendo ad aprirla, fu rimessa al suo posto. Così quella bottiglia trascorreva la vita tra andare e venire. Ma col passare del tempo la sua acqua si deteriorò. Cominciò a imputridire e a diventare torbida. I commessi, vedendo il suo brutto aspetto, si resero conto che era scaduta. La presero e la misero nel secchio della spazzatura. Quella bottiglia non era servita a niente. A nessuno aveva dato la sua acqua per dissetarlo. Ormai era troppo tardi. Troppo tardi si era resa conto che tutto ciò che non viene dato a suo tempo è destinato a perire.

Parola di Dio: Fil 1,1-11; Sal 110; Lc 14,1-6

 

Vangelo Lc 14, 1-6

Dal vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "E' lecito o no curare di sabato?". Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?". E non potevano rispondere nulla a queste parole. Parola del Signore

 

“E’ LECITO O NO CURARE DI SABATO?” (Lc. 14,3)

Gesù è un osservante della legge mosaica. Ci mancherebbe, che il Figlio di Dio, fatto uomo, non rispettasse la legge di Dio, suo Padre! Ma Gesù non è un freddo formalista religioso, è un Dio che ama e che insegna amore. L’osservanza della Legge è la strada per riconoscere su di noi la trascendenza di Dio, ma l'amore e l’unica vera risposta che noi possiamo dare al Signore. Anche le migliori istituzioni nelle mani di uomini ingiusti e senza amore generano solo sofferenza e miseria. Se penso di onorare Dio con l’osservanza formale e qualche volta ossessiva delle norme della religione, non ne ricaverò che un senso di peso e di fatica, se offro a Dio il mio cuore allora anche l’osservanza della Legge diventa gioia. Se la Messa della domenica è un obbligo, poco per volta diventa una formalità da sbrigare al più presto, se è l’incontro con un Dio Amico che mi parla, che mi illumina, che mi dà forza, diventa gioia, desiderio, partecipazione.

 

 

 

 

 

 

 

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