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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

GENNAIO 2014

 

MERCOLEDI’ 1 GENNAIO:  MARIA SANTISSIMA, MADRE DI DIO

Tra i santi ricordati oggi: San Fulgenzio, vescovo; Santa Franca; San Guglielmo da Volpiano.

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI, SIGNORE DI VIVERE PIENAMENTE IL DONO DEL TEMPO.

 

Hanno detto: Il Verbo è la fonte ed insieme la luce: è fonte per chi è assetato; è luce per chi è cieco. Apri gli occhi per vedere la luce, spalanca le labbra del cuore per bere alla sorgente: bevi ciò che vedi e ciò che ascolti. (S. Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni, 13)

Saggezza popolare: "Oggi è un giorno buono come qualsiasi altro per lasciare questo mondo". (indios dell’America)

Un aneddoto: Helder Camara, l'arcivescovo di Recite assassinato per la sua scelta di difendere i contadini e i poveri contro la prepotenza dei latifondisti e la pressione economica delle multinazionali, aveva avvertito a soli otto anni la sua vocazione al sacerdozio. Ecco come ricorda questa tappa cosi significativa della sua vita. Ho desiderato fin da ragazzo diventare un sacerdote. Un giorno mio padre, che non era religioso, mi disse: «Vedo che ti stai facendo grande e ripeti sempre che vuoi farti sacerdote. Ma lo sai veramente quanto è dura la vita del sacerdote?» E allora quell'uomo, che non aveva studiato, che non era religioso, mi ha dato una spiegazione formidabile, meravigliosa di quello che deve essere un sacerdote. Mi ricordo benissimo quel che mi disse: «Il sacerdote non ha diritto di rinchiudersi in se stesso: è un uomo che non appartiene a se stesso, ma soltanto a Dio e agli uomini. Soprattutto agli uomini, perché Dio non ha poi tanto bisogno di noi. Quello che Dio vuole è che ci occupiamo degli uomini».

Parola di Dio: Nm 6,22-27; Sal 66; Gal 4,4-7; Lc. 2,16-21

 

Vangelo (Lc. 2, 16-21)

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, i pastori andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

 

“MARIA, DA PARTE SUA, SERBAVA TUTTE QUESTA COSE MEDITANDOLE NEL SUO CUORE”. (Lc. 2,19)

Giorno di festa, di auguri, di benedizioni. E quasi a contrasto Maria Santissima, Madre di Dio, che medita in silenzio e contemplazione. Due modi di accogliere il tempo del nuovo anno che ci viene donato. Quello fracassone, quasi che gridando più forte si scacci via il male, e quello contemplativo per vedere le opere di Dio. Abbiamo bisogno, o Maria, di un po’ del tuo silenzio, non vuoto ma pieno di Dio; abbiamo bisogno di ripensare all’anno passato perché non vogliamo buttano via: e un anno della nostra vita. Vogliamo ripescare nell’angolo più nascosto di noi stessi la speranza che si fonda su Dio. Nel silenzio vogliamo vedere se siamo ancora capaci di meraviglia e di ringraziamento. Vorremmo il silenzio esteriore per riappropriarci e far cantare in noi i suoni della natura di cui siamo parte. E oggi, primo giorno dell’anno, chiediamo a Te, Maria, che ogni giorno ci sia per noi un momento di raccoglimento per adorare, lodare, chiedere perdono per incontrare tuo Figlio Gesù.

 

 

GIOVEDI’ 2 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santi Basilio e Gregorio Nazianzeno; Sant’ Adalardo di Corbie.

Una scheggia di preghiera:

 

SVELAMI, SIGNORE IL MISTERO DELLA MIA GRANDEZZA E DELLA MIA POVERTA’.

 

Hanno detto: Quali segni soprattutto il mondo aspetta dalla Chiesa? In primo luogo il segno della povertà. Come si può affermare che si attende un’altra vita, che si attende Dio, se si riempie la propria esistenza al punto da non lasciare spazio a nient’altro se non alle preoccupazioni di quaggiù? (R. Voillaume).

Saggezza popolare: "Se riuscirai a mantenere vivo un ramo verde nel tuo cuore nell'ora dell'oscurità, allora il Signore verrà e manderà un uccello a cantare da quel ramo all'alba del giorno" (proverbio Irlandese)

Un aneddoto: Un veterano della guardia imperiale venne ferito al cuore, era caduto sul campo di battaglia, dove Napoleone aveva riportato una grande vittoria. Mentre il chirurgo cercava di estrarre la pallottola, ed esplorava con molta precauzione la ferita mortale, il vecchio soldato disse: "Andate più in fondo, e vi troverete l'Imperatore".

Ecco il segreto della vittoria: Fiducia nel capo e amore per lui! Portiamo Cristo nel nostro cuore: con Lui saremo invincibili.

Parola di Dio: 1Gv 2,22-28; Sal 97; Gv 1,19-28

 

Vangelo Gv 1, 19-28
Dal vangelo secondo Giovanni.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi sei tu?". Egli confessò e non negò, e confessò: "Io non sono il Cristo". Allora gli chiesero: "Che cosa dunque? Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il profeta?". Rispose: "No". Gli dissero dunque: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?". Rispose: "Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia". Essi erano stati mandati da parte dei farisei. Lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?". Giovanni rispose loro: "Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio del sandalo". Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. Parola del Signore

 

“CHIESERO A GIOVANNI BATTISTA: CHI SEI TU?”. (Gv. 1,19)

“Chi sei?”, chiedono i tutori dell’ ordine religioso a Giovanni Battista, ma questa domanda possiamo e dobbiamo rivolgerla anche noi a noi stessi. Che cosa diciamo di noi stessi, come persone, come cristiani? Non che cosa dicono gli altri, non che cosa dicono le maschere che noi mettiamo a noi stessi o le apparenze che forse altri colgono, ma proprio che cosa diciamo in verità noi di noi stessi? Molto probabilmente stentiamo a trovare una risposta perché il nostro correre frenetico non ci ha più abituati a guardare dentro di noi. Eppure se non sai chi sei, che cosa vuoi, per che cosa corri, rischi di lasciarti costruire dagli altri, e anche nella fede rischi di non incontrare Gesù, Colui che è venuto a cercarti.  Giovanni Battista ha le idee chiare: lui non è il Messia, non è neppure Elia, è solo "voce" che grida nel deserto. Che bello! Il Battista non si prende per Dio, non ha nessun delirio di onnipotenza! Anzi, proprio per la sua missione sa di essere una voce che grida nel deserto, ma, nonostante tutto, continua ad indicare in Gesù il messia. Non è importante sapere tutto quello che ci accadrà, non è neanche importante avere una risposta a tutti gli interrogativi, è importante entrare dentro a noi stessi, conoscere i nostri limiti, ma anche saper accogliere Colui che ci viene indicato. Con Lui tante cose cominceranno a prendere senso e, se staremo al nostro posto, dietro al Maestro, scopriremo che Dio ha grandi progetti su ciascuno di noi, progetti che solo con Lui riusciremo a realizzare.

 

 

VENERDI’ 3 GENNAIO: Memoria del Santissimo nome di Gesù

Tra i santi ricordati oggi:Santa Genoveffa, vergine; San Fiorenzo, vescovo; Sant’Antero, papa.

Una scheggia di preghiera:

 

AGNELLO DI DIO CHE TOGLI IL PECCATO DEL MONDO, ABBI PIETA’ DI NOI

 

Hanno detto: Quando si ha il cuore libero da qualsiasi amarezza e colmo di sincera amicizia per il prossimo, allora soltanto gli altri possono accettare osservazioni e insegnamenti (R. Schutz).

Saggezza popolare: "Che la morte sia sempre seduta al tuo fianco. Così, quando avrai bisogno di fare qualcosa di importante, essa ti darà la forza e il coraggio necessari". (Indios dell’America)

Un aneddoto: Un frate che aveva lavorato tutta la vita cucendo sai e rammendando la povera biancheria del convento, giunto al momento di morire, durante la serena agonia si rivolge ai confratelli: «Vi prego, portatemi la chiave del Paradiso!». «Delira, poveretto ... Chi lo capisce? Forse vuole la Regola? Oppure ci sta chiedendo la Corona? Meglio, portiamogli una crocetta». Ma a tutti il frate faceva di no col capo. Comprese, infine, il Priore: corse in laboratorio, dall' astuccio cavò fuori un ago e lo portò al moribondo. Questi prese il minuscolo oggetto e, rivolgendoglisi come a un essere animato, mormorò: «Abbiamo lavorato tanto, insieme, noi due, vero? E insieme abbiamo cercato sempre di fare la volontà di Dio. Ora mi aprirai tu la porta del Cielo. Ne sono sicuro». E il fraticello morì contento. Quell' ago era stato lo strumento che lo aveva aiutato, giorno dopo giorno, a guadagnarsi il Paradiso.

Parola di Dio: 1Gv 2,29-3,6; Sal 97; Gv. 1,29-34

 

Vangelo Gv 1, 29-34
Dal vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele". Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio". Parola del Signore

 

“ECCO L’AGNELLO DI DIO, COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO”. (Gv.1,29)

La prima immagine che Giovanni ci dà di Gesù, dopo averlo riconosciuto, è quella dell’agnello di Dio. E’ stupore anche per Giovanni definirlo così, lui che lo aveva annunciato come il Messia potente che veniva a “mondare la sua aia e a gettare la pula nel fuoco che arde per sempre”. Eppure Gesù è venuto nel mondo non come colui che deve far piazza pulita, ma come colui che serve, non è il leone che sbrana ma l’agnello che si fa divorare. E’ questo il grande, meraviglioso e difficile mistero che si compie in Gesù. Ancora oggi in certe occasioni noi verremmo il “leone”, il giudice, colui che condanna ma Gesù continua ad essere colui che ci cerca per caricarsi del nostro peccato, per lasciarsi divorare la male e così trasformare il male in bene.

 

 

SABATO 4 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Celso, vescovo; Santa Elisabetta di Seton.

Una scheggia di preghiera:

 

L’ANIMA MIA HA SETE DEL DIO VIVENTE. QUANDO VEDRO’ IL SUO VOLTO?

 

Hanno detto: Dobbiamo imparare a riconoscere tutte le grazie che Dio ci fa, ma non dobbiamo pensare di averle meritate. (L. Lavelle)

Saggezza popolare: Si succedono le stagioni, il sole alla luna, la semina al raccolto. Ma solo i grandi saggi e gli stupidi non cambiano mai. (saggezza Cinese)

Un aneddoto: Un tale, che era andato a trovare George Bernard Shaw, si stupì nel vedere che lo scrittore non aveva fiori in casa. «Credevo che i fiori vi piacessero», disse.

«Sì, rispose Shaw, anche i bambini mi piacciono, ma non per questo ne taglio le teste e le metto nei vasi».

Parola di Dio: 1Gv. 3,7-10; Sal 97; Gv 1,35-42

 

Vangelo Gv 1, 35-42
Dal vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?". Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)". Parola del Signore

 

“CHE CERCATE?” (Gv. 1,38)

Nel mondo ci sono persone come questi due del Vangelo che sono alla ricerca. Cercano un senso alla vita, la libertà, la verità, e si danno da fare per questo. Prima sono andati dietro a Giovanni e adesso su sua indicazione vanno dietro a Gesù. In confronto a questi, nel mondo ci sono anche tante persone che non cercano: si accontentano. Pur di non dover affrontare difficoltà preferiscono accontentarsi  delle risposte propinate da altri, del: “la maggioranza la pensa così”, del “lasciatemi stare, la vita è corto, è meglio godersela finché si può…” Incontra Gesù non è sempre facile; prima di tutto sembra giocare a nascondino, pensi di incontrarlo tra i religiosi ma spesso è proprio il posto dove lui non c’è, l’hanno sfrattato, lo cerchi tra i ‘buoni’ ma questi ti dicono che li ha lasciati per andare a cercare una pecorella perduta, ma poi ti pare sia Lui tra prostitute e peccatori e se senti i rumori di una esecuzione capitale e alzi gli occhi, te lo trovi morente tra due ladroni che muoiono con Lui e come Lui. Ma, se sei andato a cercarlo, sta sicuro che Lui è partito prima di te per venirti incontro e l’ora dell’incontro come per questi due del vangelo sarà indimenticabile.

 

 

DOMENICA 5 GENNAIO: 2^ DOMENICA DOPO NATALE

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Edoardo, Re; Santa Emiliana; San Simeone, Stilita.

Una scheggia di preghiera:

 

L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE.

 

Hanno detto: La croce non è facoltativa né per il mondo né per noi. Accettare la croce e portarla è la parte maggiore del nostro lavoro. (M. Delbrêl).

Saggezza popolare: Se sei in viaggio, non preoccuparti della distanza, ma della meta... se ti siedi a un banchetto, non guardare alla quantità, ma alla qualità dei piatti che ti vengono serviti. (saggezza Cinese)

Un aneddoto: Un uomo si recò un giorno a confessarsi da padre Haring. Era disperato per un grave peccato commesso, e anche dopo aver ricevuto l'assoluzione non riusciva a perdonare a se stesso il male che aveva fatto. Non capisco come possa Dio perdonare una cosa così grave. Non oso nemmeno chiederglielo! - Lo puoi fare - lo confortò il grande teologo - perché Dio è molto più umile di noi uomini.

Parola di Dio: Sir 24,1-4.12-16; Sal 147; Ef 1,3-6.15-18; Gv.1,1-18

 

Vangelo Gv 1, 1-18

Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: “Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me”. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. Parola del Signore  

 

“E NOI VEDEMMO LA SUA GLORIA, GLORIA COME DI UNIGENITO DEL PADRE PIENO DI GRAZIA E DI VERITA’". (Gv. 1,14)

Credente, TU puoi testimoniare personalmente che Cristo è l'unigenito del Padre, e il primogenito dai morti. Tu puoi dire: Egli ha fatto per me ciò che nessuno all'infuori di un Dio poteva fare. Egli ha vinto la mia caparbia volontà, ha sciolto un cuore che era duro come diamante, ha frantumato porte di bronzo, e ha spezzato sbarre di ferro. Egli ha mutato il mio dolore in danza, e la mia desolazione in gioia; Egli ha condotto prigioniera la mia prigionia, e ha fatto rallegrare il mio cuore di una gioia indicibile e piena di gloria. Quand'anche gli altri pensino diversamente di Lui, per me Egli è l'unigenito del Padre: benedetto sia il Suo nome. Ed Egli è pieno di grazia. Ah, se non lo fosse stato io non sarei mai potuto essere salvato. Egli mi attirò a sé quando cercavo di fuggire dalla Sua grazia; e quando alla fine venni tutto tremante come un colpevole, un condannato, al Suo trono di grazia, Egli disse: "I tuoi molti peccati ti sono perdonati: stai di buon animo". Ed Egli è pieno di verità. Vere sono state le Sue promesse, nessuna di esse è venuta meno. Io testimonio che nessun servo ha mai avuto un padrone come il mio; né alcuno ha mai avuto un fratello come Egli è lo stato per me; né sposa ha mai avuto marito pari a quello che Cristo è stato per l'anima mia; né peccatore ha mai avuto un Salvatore migliore; né chi geme ha mai avuto un consolatore più grande di quello che Cristo è stato per il mio spirito. Non voglio altri oltre a Lui. Nella vita Egli è la mia vita, e nella morte Egli sarà la morte della morte; nella povertà Cristo è la mia ricchezza; nella malattia Egli prepara il mio giaciglio; nell'oscurità Egli è la mia stella, e nella luce Egli è il mio sole; Egli è la manna nel deserto, ed Egli sarà il grano nuovo di quando raggiungeremo Canaan. Gesù è per me solo grazia e non collera, solo verità e non falsità: e di verità e grazia Egli è ricco, infinitamente ricco. (C.H. Spurgeon)

 

 

LUNEDI’ 6 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Epifanio Vescovo, San Macario lo Scozzese.

Una scheggia di preghiera:

 

I TUOI SEGNI, SIGNORE, SIANO LUCE AI NOSTRI PASSI

 

Hanno detto: Bisogna che l’anima spezzi tutti i legami che la uniscono alle cose finite per scoprire l’infinito, che si distacchi dall’apparenza per trovare l’essere, e dall’io per trovare Dio. (L. Lavelle).

Saggezza popolare: Se hai un figlio virtuoso non hai bisogno di avere troppi soldi, perché il figlio ti basta; se tuo figlio è un mascalzone, perché preoccuparsi di dargli dei soldi? (saggezza Cinese)

Un aneddoto: Un elefante dal cuore proporzionato alla sua mole si godeva la primavera, passeggiando in una prateria in fiore, quando s'imbatté in un nido colmo di uova e abbandonato tra l'erba. Osservò in tutte le direzioni per scorgere l'uccello madre e per esortarlo a compiere la sua missione, ma con i suoi barriti, per quanto si sforzasse di ingentilirli, ottenne l'effetto contrario: infatti nugoli di uccelli spaventati s'elevarono nel cielo e si dispersero. Allora il tenero pachiderma meditò: E' un delitto lasciar perire la vita che pulsa in queste uova: mi assoggetterò io al sacrificio della cova. Con la sua mole fremente di tenerezza si adagiò soavemente sul nido che diventò una frittata. Quando se ne accorse esclamò pentito: - La carità ha bisogno di prudenza.

Parola di Dio: Is. 60,1-6; Sal. 71; Ef. 3,2-3.5-6; Mt. 2,1-12

 

Vangelo Mt 2, 1-12

Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo”. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Parola del Signore

 

“ABBIAMO VISTO SORGERE LA SUA STELLA E SIAMO VENUTI AD ADORARLO”. (Mt.2,2)

I Magi videro una stella nuova nel firmamento, e questa suscitò il loro interesse e la loro ricerca. Fu un segno che Dio inviò loro, e non lo lasciarono passare senza far nulla, ma decifrarono il suo significato e si misero in marcia. Attenzione, riflessione, azione! Dobbiamo stare attenti perché Dio va seminando, giorno per giorno, non pochi segni della sua presenza e del suo amore efficace, nella piccola realtà della nostra vita e nei diversi eventi della storia locale, nazionale o internazionale. Dobbiamo riflettere, perché si tratta di segni, non di evidenze, e perché i segni per loro stessa natura rimandano ad un'altra realtà al di là di essi stessi. Una volta interpretato correttamente il segno, dobbiamo passare dall'attenzione e dalla riflessione all'azione, affinché il segno di Dio fruttifichi nella terra dei fatti concreti. Dio continua a parlare oggi all'uomo con parole e con azioni, forse ciò che accade è che noi uomini non siamo preparati per decifrare il suo linguaggio.

 

 

MARTEDI’ 7 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Carlo da Sezze; San Luciano, Martire, San Raimondo da Penaford, sacerdote.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, GESU’, SEI LA NOSTRA BUONA NOTIZIA!

 

Hanno detto: Le azioni più gradite a Dio sono quelle in cui l’interesse personale cede il posto alla carità. (M.J. Lagrange).

Saggezza popolare: Sarebbe meglio se i guerrieri non avessero un aspetto truce, se gli studiosi non avessero un'aria saccente e se i monaci non avessero odore di incenso e altari. ( Saggezza Cinese)

Un aneddoto: La notte del 5 aprile 1574 moriva S. Caterina Thomas, monaca del monastero delle Religiose canonichesse di Sant’Agostino, a Palma nell’isola di Maiorca. Alle consorelle che, per diradare le tenebre della cella in cui agonizzava, volevano portare un lume, ella disse sorridente e radiosa: - Portate pure il lume ma per voi; quanto a me, mi batte il sole sul viso.

Parola di Dio: 1Gv 3,22-4,6; Sal 2; Mt. 4,12-17.23-25

 

Vangelo Matteo 4, 12-17.23-25

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, avendo intanto saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazareth, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva. E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. Parola del Signore

 

GESÙ  PREDICAVA LA BUONA NOVELLA DEL REGNO E GUARIVA DA OGNI SORTA DI INFERMITÀ. (Mt.4,23)

Predicare e guarire, contemplare e agire, parlare e fare, tutte serie di verbi che nel cristianesimo viaggiano accoppiati: uno non può fare a meno dell'altro. Il regno di Dio è annuncio e azione; non possiamo dire beati i poveri se concretamente non ci mettiamo dalla loro parte, non possiamo dire che Dio è buono se la nostra vita non annuncia la sua bontà, non possiamo dire che Dio è misericordioso con noi se anche noi non ci facciamo misericordia e perdono in modo concreto con il fratello. Sarebbe bello però poter guarire gli ammalati! Ma non è "buona notizia" concreta risvegliare la speranza, essere presenza a una solitudine, consiglio disinteressato e gratuito a un dubbio, ascolto a uno sfogo? "Guarda che i miracoli puoi farli davvero anche tu", dice il Signore.

 

 

MERCOLEDI’ 8 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: San Massimo di Pavia; San Severino, Sant’Adreghino.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, INSEGNACI AD AMARE.

 

Hanno detto: La conversione di un uomo è il compimento di una speranza di Dio. (Ch. Péguy)

Saggezza popolare: Quando una donna ha indole di bambina e istinto materno sarà una buona moglie. (saggezza Cinese)

Un aneddoto: In un grande stagno, una graziosa girina si era sposata con un pesce. Ma un giorno le spuntarono le zampe e, come succede a tutti i girini, cominciò a trasformarsi lentamente in una ranocchia. Si rivolse allora al marito pesce: «Io devo seguire il mio destino e quindi devo andare a vivere sulla terra. Perciò dovrai abituarti anche tu a vivere sulla terra».  «Ma cara», protestò il pesce, «come vuoi che faccia, con le mie pinne e le mie branchie? Morirei!». La girina (quasi ranocchia) sospirò: «Mi ami o non mi ami?». «Certo, che ti amo», sospirò il pesce. «Allora, vieni, no?», concluse la girina.

Parola di Dio: 1Gv 4,7-10; Sal 71; Mc. 6, 34-44

 

1^ Lettura 1 Gv 4, 7-10
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Parola di Dio

 

“AMIAMOCI L’UN L’ALTRO, PERCHE’ L’AMORE VIENE DA DIO, E CHIUNQUE AMA E’ NATO DA DIO E CONOSCE DIO”. (1Gv. 4,7)

E’ una parola che si trova spesso in giro: sul tram, nei cartelloni pubblicitari, sulle riviste. Ci ossessiona nelle canzonette. I discorsi dei benpensanti la ripetono monotonamente; la usiamo nei discorsi quando non incontriamo sinonimi, la sogniamo persino. A forza di adoperarla è entrata in inflazione e non dice ormai più nulla. Forse è divenuta più suggestiva la sua contraria: l’odio. In un mondo pieno di parole, tutti la digeriscono. Col rischio di essere retorici; ti chiediamo, Signore, di imprimercela in fronte, come un marchio, questa parola, di farcela pesare ogni volta che la pronunciamo, di rendercela veramente amica, dato che l’abbiamo ridotta al ruolo di una serva, di gustare un poco di rimorso ogni volta che la usiamo.

 

 

GIOVEDI’ 9 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Adriano, Abate; Santi Giuliano e Balista, Martiri; San Marcellino.

Una scheggia di preghiera:

 

SENZA DI TE, GESU’, SIAMO PERSI.

 

Hanno detto: L’azione missionaria non è opera di conquista, è la presentazione di un messaggio, l’umile e gioiosa condivisione di una fede. L’accoglienza che viene sollecitata non ha valore se non è libera. (R. d’Ouince).

Saggezza popolare: Dobbiamo sempre fare attenzione agli assalti del demonio. Possiamo sperare che ci lasci senza tentazioni, lui che non ha rinunciato a tentare Gesù Cristo? (saggezza dei monaci del deserto)

Un aneddoto: Darwin era balbuziente ma non se ne faceva un complesso di inferiorità. Ad un amico che gli chiese se quel difetto lo facesse soffrire, rispose: “No, anzi mi piace perché mi dà il tempo di riflettere prima di parlare”.

Parola di Dio: 1Gv 11-18; Sal 71; Mc. 6,45-52

 

Vangelo Mc 6, 45-52
Dal vangelo secondo Marco.
Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra. Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: "E' un fantasma", e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: "Coraggio, sono io, non temete!". Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito. Parola del Signore

 

“VEDENDOLI AFFATICATI NEL REMARE, ANDO’ VERSO DI LORO”. (Mc. 6,48)

Ci sono dei momenti della vita in cui, pur con tutto il bagaglio della nostra esperienza di fede, ci si sente soli. Magari gli amici ti hanno abbandonato, le persone più care, anche i tuoi familiari sembrano aver fatto scelte diverse dalle tue o manifestamente dicono di non capirti, qualche volta in questi momenti difficili si aggiunge pure la malattia o la paura di esaurimento… e Dio? Sembra latitante: la preghiera non ti dice nulla, anzi sei tentato di smetterla perché ti sembra ipocrisia, vai a ricevere i sacramenti e ti sembra di non aver incontrato nessuno. “Eh, il Signore se ne starà là, nel suo bel paradiso e noi invece.” Gesù ha lasciato gli apostoli, se ne è andato sulla montagna, solo, a pregare ed essi, saliti sulla barca, sono lì che remano controvento, soli a combattere contro le intemperie. Ma guardate com’è bella la preghiera di Gesù: un occhio e il cuore al Padre e un occhio e il cuore ai suoi amici, e quando vede la loro necessità decide di andare loro incontro. Così dovrebbe essere la nostra preghiera, non un’alienazione dalle nostre responsabilità terrestri, non una mistica fasulla da colli torti, ma un occhio a Dio e un occhio agli uomini. Gesù non ci lascia soli e se anche siamo a remare apparentemente inutilmente sulla barca della nostra vita, il suo occhio ci segue e Lui è pronto a venirci incontro. C’è però ancora un rischio che noi, dimentichi di Lui, perché tutti presi nelle nostre prove e sofferenza confondiamo la sua venuta con quella di un fantasma. No! Egli non è un fantasma, una fantasia nostra, un qualcosa di inconsistente di cui aver paura, Egli è il Figlio di Dio incarnato che anche oggi continua la sua presenza salvifica in mezzo a noi: bisogna farlo salire sulla barca dei nostri dispiaceri, degli insuccessi, delle povertà umani, anche sulla barca dei nostri peccati. Egli non ci risolve d’incanto tutti i problemi, ma volete mettere un Dio che vive con noi tutte le nostre situazioni!

 

 

VENERDI’ 10 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Agatone, Papa; Sant’Aldo, Monaco; San Guglielmo di Burges, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE RENDIMI PARTECIPE AL BISOGNO ALTRUI.

 

Hanno detto:

Non si può essere in comunione col Cristo se non nella misura in cui ci si mantiene in comunione con tutti gli uomini, e in particolare con i propri nemici. (J. Lasserre).

Saggezza popolare: Puoi accompagnare un amico sulla sua strada per migliaia di miglia, ma è inevitabile che un giorno le vostre strade si separino. (saggezza Cinese)

Un aneddoto: Due Sacerdoti, in una notte fonda, quando sembra che il buio voglia ingoiare tutto e tutti,avanzavano sulla strada accidentata che, dal Collegio S. Anna di Roveredo (CH-Grigioni), portava al ricovero dell'Immacolata. L'uno era maturo, giovanissimo l'altro, che precedeva, portando una lanterna. Ecco, sul ciglio della mulattiera, un uomo sdraiato. Il giovane cerca di tirar dritto, ma si oppone l'anziano, che era don Guanella. È don Guanella a chinarsi, a prenderlo per le ascelle, a tentare di porselo in spalla, per scaricarlo poi al Ricovero. Non ce la fa: si tratta d'un uomo più grande del solito e di robusta costituzione. Neppure è sufficiente l'aiuto chiesto ed ottenuto dal Confratello. Allora, avanti, fino al Ricovero: qui, si chiama la Superiora, una certa Sr. Maddalena Gamberini, la s'impegna a mandare alcuni uomini con una barella a prelevarlo, e intanto le si raccomanda di preparare un buon letto - c'è pur sempre la camera degli ospiti! - dove fargli continuare il sonno. Quando si sveglierà, al mattino, smaltita la sbornia, e superata la meraviglia di trovarsi in una camera sconosciuta, saputo come c'è arrivato, non cesserà di ringraziare il suo benefattore. Il quale ci aggiungerà anche una buona colazione e, naturalmente, la raccomandazione di stare un po' più lontano dal vino e più vicino al Signore.

Parola di Dio: 1Gv 4,19-5,4; Sal 71; Lc 4,14-22

 

Vangelo Lc 4, 14-22
Dal vangelo secondo Luca.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi. Si recò a Nazareth, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca. Parola del Signore

 

“LO SPIRITO DEL SIGNORE MI HA MANDATO PER PROCLAMARE AI PRIGIONIERI LA LIBERAZIONE”. (Lc. 4,18)

Vi propongo una preghiera di Michel Quoist che forse può lasciarci anche un po’ perplessi ma che certamente ci aiuta per lo meno a non addormentarci. Signore, ieri non sapevamo, ma oggi sappiamo, che milioni di uomini sono schiavi, soffrono atrocemente e muoiono. I loro corpi scheletriti, i loro volti scavati appaiono a frotte sui nostri teleschermi e i loro sguardi che noi diciamo “insostenibili” si posano su di noi. Se la povertà è per noi a tal punto insostenibile da vedere, come non ammettere che essa sia per i poveri insostenibile da vivere? Come non capire e rallegrarci che, grazie al tuo Vangelo, molti sfruttati finalmente si levano in piedi e, “rialzati” si uniscono e si organizzano per liberarsi e per liberare tutti i loro fratelli. Ma noi, i privilegiati, in realtà abbiamo paura e, armati dello stesso Vangelo, ma mutilato della sue frasi “sovversive”, predichiamo la pazienza a coloro che, davanti alla morte imminente, non hanno più tempo di aspettare. Ora ho capito, Signore che non ti aspetti soltanto dei  “cirenei” che aiutino oggi a portare la croce dei nostri fratelli martoriati, tu vuoi che con loro, nella loro realtà facciamo scelte concrete di liberazione dalle strutture che li opprimono. E allora, al di là delle mie facili emozioni, aldilà dei miei gesti caritatevoli ti chiedo e ti supplico: “Fa’ di me un “sovversivo”

 

 

SABATO 11 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Igino, Papa; Santa Liberata, martire, Sante Speciosa e Onorata di Pavia.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, SE VUOI, PUOI GUARIRMI

 

Hanno detto: Soltanto la virtù, soltanto la bontà può rimproverare il vizio: quando i malvagi cercano di farlo, usurpano un ruolo che non spetta loro. (S. Agostino)

Saggezza popolare: Gli uomini hanno gli anni che sentono, le donne quelli che dimostrano.

Un aneddoto: Luigi IX era un re molto amato dal popolo  ed egli attribuiva il proprio successo alla madre, la regina Blanche. La regina lo aveva educato all’amore e alla fede: gli aveva detto: “Figlio, ti amo con tanto amore, ma preferirei sapere che sei morto e che il trono di Francia è vacante, piuttosto che vedere la tua anima macchiata da una vita riprovevole”.

Parola di Dio: 1Gv. 5,5-13; Sal 147; Lc 5,12-16

 

Vangelo Lc 5, 12-16
Dal vangelo secondo Luca.
Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: "Signore, se vuoi, puoi sanarmi". Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii risanato!". E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: "Và, mostrati al sacerdote e fa l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi". La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare. Parola del Signore

 

“GESU’ SI TROVAVA IN UNA CITTA’ E UN UOMO COPERTO DI LEBBRA LO VIDE E GLI SI GETTO’ AI PIEDI PREGANDOLO: SIGNORE SE VUOI PUOI SANARMI”. (Lc. 5,12)

Luca riporta la guarigione di un lebbroso. Appare subito strano come un lebbroso sia in città, dove normalmente non poteva mettere piede. La sua voglia di vivere da “normale” è così grande che osa violare una norma per cercare in Gesù il ritorno alla vita. Il Signore opera il miracolo, ma non si limita solo a questo, che già sarebbe tanto. Il segno della guarigione è un segno per la comunità tutta, per questo il lebbroso deve presentarsi al sacerdote, ed è soprattutto un dono di Dio, per questo Gesù non si ferma a operare miracoli “a catena”, ma si rifugia subito nella solitudine per ricercare il dialogo con Dio. Colui che opera miracoli ci insegna l’arte e la necessità della preghiera, prima (per chiedere) e dopo (per ringraziare) la testimonianza. Siamo bravi prima, spesso ci dimentichiamo l’altra cosa essenziale: il ringraziamento. Questi pochi versetti ci insegnano come testimoniare nella fede del Risorto: trovarsi impegnati nella quotidianità fatta di incontri coi bisognosi, avere il coraggio di stendere la mano per offrire il proprio aiuto, volere la salvezza altrui, rispettare le tradizioni della nostra cultura, ricercare il dialogo con Dio attraverso la preghiera solitaria. Il Signore ci faccia riscoprire il dono del Battesimo, ci nutra al suo banchetto, ci doni sempre il suo Spirito; soprattutto, risani il nostro cuore dalla lebbra della lontananza da Dio e ci aiuti a testimoniarlo in comunione con i nostri fratelli

 

 

DOMENICA 12 GENNAIO: BATTESIMO DEL SIGNORE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio Maria Ricci;Sant’Arcadio,Martire; San Benedetto Biscop.

Una scheggia di preghiera:

 

GLORIA AL PADRE, AL FIGLIO E ALLO SPIRITO SANTO.

 

Hanno detto: Quelli che comandano possono non indicare sempre i propri motivi, ma non hanno il diritto di non averne. Non possono dispensarsi dal riflettere con il pretesto che l’esecuzione spetta ad altri. (P. Charles)

Saggezza popolare: A chi non vuol credere, poco valgono mille testimoni.

Un aneddoto: Un incredulo piuttosto giovane chiese a Manzoni: È mai possibile che lei conservi ancora la fede dal momento che è diventato tanto dotto? Il poeta, col suo fine umorismo, rispose: - Caro mio, alla vostra età anch'io non credevo. ma allora ero ignorante; si vede che la vostra è invece una ignoranza ... dotta.

Parola di Dio: Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10,34-38; Mt 3,13-17

 

Vangelo Mt 3, 13-17

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. Parola del Signore

 

“GESU’ ANDO’ AL GIORDANO DA GIOVANNI PER FARSI BATTEZZARE”. (Mt. 3,13)

Gesù, pur non avendo bisogno del Battesimo di Giovanni, perché senza peccato, si carica dei nostri peccati per ricevere questo segno di cercata conversione, perché l’uomo possa accogliere Dio dopo essersi battezzato in Lui. Mentre fono ad alcune decine di anni fa, in modo anche esagerato, difficilmente si usciva dall’ospedale dove era avvenuta la nascita senza essere battezzati, oggi, alcuni cominciano a non battezzare più i figli (“ci penserà lui da grande”, quasi dicessi: “non lo educo si educherà da solo”), altri battezzano come una sorte di rito infantile (E’ una specie di festa sociale da fare in gran stile: “Costa un mucchio di soldi ma tutto si fa per i figli), altri vivono il battesimo come una tradizione. “Reverendo, quando sono i battezzi?”. Quante volte sento dei genitori farmi questa domanda. Allora io chiedo: “Perché volete far battezzare vostro figlio?” “Siamo cristiani, che diamine!” “Ma come mai in dieci anni che sono qui non vi ho mai visto?” “Perché, per essere cristiani bisogna venire in chiesa?” “Ma che cosa insegnerete a vostro figlio, che esempio gli darete?”. Una volta da uno mi son sentito rispondere: “Reverendo, non faccia tante storie, battezzi mio figlio, al resto ci penso io” Il Battesimo è un dono gratuito di Dio ma è anche risposta da parte nostra. Se ti regalano l’ultimo modello di computer ma tu non lo conosci e non lo sai usare è un dono inutilizzato. Se non conosci e non vivi il Battesimo che hai ricevuto resta un dono senza risposta.

 

 

LUNEDI’ 13 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’ Ilario, Vescovo e Dottore della Chiesa; Sant’Agricio, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

VENGA IL TUO REGNO, SIGNORE.

 

Hanno detto: Gesù non nomina l’amore molto più spesso di quanto non facesse già il l’Antico Testamento, ma ama ed è amato. L’amore che egli suscita ed esige, l’amore che lo divora e che egli diffonde intorno a sé, i suoi gesti di amore più ancora che le sue parole, tutto questo costituisce la rivelazione definitiva dell’amore, il segreto del cuore di Dio. (J. Guillet)

Saggezza popolare: Chi nasce è bello, chi si sposa è buono e chi muore è santo.

Un aneddoto: Un giorno il capretto si recò da Brahma, il creatore, e si lamentò molto amaramente della sua condizione. «Tutte le creature», disse, «vogliono fare di me un bel boccone. Come è possibile, potente Brahma, che io gli serva proprio come alimento? Lo trovi forse giusto?». Brahma stette a sentirlo e poi gli rispose: «Che dirti, figlio mio? lo stesso, quando ti vedo, mi sento l'acquolina in bocca». (Tagore)

Parola di Dio: 1Sam 1,1-8; Sal 115; Mc. 1,14-20

 

Vangelo Mc 1, 14-20

Dal vangelo secondo Marco.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo”. Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: “Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini”. E subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti. Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono. Parola del Signore

 

GESU’, PREDICANDO, DICEVA: “IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO”. (Mc. 1,14)

“Il Regno è qui, è vicino” diceva Gesù ai suoi contemporanei. Ancora più vicino è oggi secondo la sua parola. “Ma dov’è il tuo Regno? Vedo regni terreni fondati sulla potenza, sul denaro, sulla violenza. Vedo la verità nascosta in mezzo a nugoli di menzogne, vedo l’amore degradato, vedo la giustizia fatta su misura per ricchi e potenti, vedo milioni di persone morire per fame, vedo una natura meravigliosa ma ostile. Dov’è il tuo regno di giustizia, di pace, di verità, d’amore? Anche dentro di me scopro bene e male in continua lotta, verità e menzogna che sussistono, fede e dubbi che si danno la mano, speranze uccise dalla rassegnazione. Venga il tuo Regno! Vieni presto, Signore Gesù! Donami occhi e fede per sapere che il piccolo seme è già nella terra e sta marcendo per diventare pianta e portare i suoi frutti”.

 

 

MARTEDI’ 14 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Felice; Santa Macrina l’Anziana; San Saba.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI, SIGNORE, DAL MALE E DAL MALIGNO.

 

Hanno detto: Denigrare è la passione dei mediocri. (A. de Lamartine).

Saggezza popolare: Se fai le cose che hai sempre fatto arriverai dove sei già arrivato.

Un aneddoto: Tasso non era un santo, ma un sincero credente: Un giorno il re di Francia Carlo IX gli chiese quale fosse l’essere più felice. Il poeta rispose: “Dio!” Il re ribattè: “Questo lo so, ma io volevo sapere chi è l’essere più felice sulla terra”. “E’ semplice: il più felice è l’uomo che cerca di avvicinarsi il più possibile a Dio: cioè l’uomo virtuoso”.

Parola di Dio: 1Sam 1,9-20; Cantico da 1Sam 2,1.4-8; Mc 1,21-28

 

Vangelo Mc 1, 21-28

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, nella città di Cafarnao Gesù, entrato proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi. Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: "Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio". E Gesù lo sgridò: "Taci! Esci da quell'uomo". E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: "Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!". La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea. Parola del Signore

 

“CHE E’ MAI QUESTO? UNA DOTTRINA NUOVA, INSEGNATA CON AUTORITA’. COMANDA PERSINO AGLI SPIRITI IMMONDI E GLI OBBEDISCONO!”. (Mc. 1,27)

Gesù si presenta pubblicamente. La sua è una parola autorevole confermata dalle opere. Non è l‘annunciatore di liberazioni future ma la sua liberazione è immediata e totale: libera l’uomo dal male interiore. Gli uomini di oggi cercano maghi, fattucchiere per liberarsi da presunti malocchi, ma dal male interiore, profondo, dall’egoismo, dal materialismo vogliamo essere liberati? Il male ha radici profonde in noi e nessun uomo può rendercene liberi, ma Gesù lo può, lo desidera per noi. Vuole farci riscoprire la nostra identità di figli di Dio, vuole ridarci la dignità di uomini, vuole riportarci a Dio. Ma noi lo desideriamo veramente o preferiamo risolvere unicamente i nostri problemi di salute, di denaro, di benessere? La parola di Gesù è autorevole, ci può cambiare di dentro ma non scende a compromessi con il male, taglia a volte anche dolorosamente le sue radici. Sei disposto a “subire questa operazione”?

 

 

MERCOLEDI’ 15 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Cosma il Melode; San Faustino, Martire; San Mauro; San Romedio.

Una scheggia di preghiera:

 

OGGI TI PREGO PER QUELL’AMICO MALATO.

 

Hanno detto: Il pentimento di una peccatrice può arrivare ad essere più puro della santa ignoranza di una vergine. (V. Ghika)

Saggezza popolare: Se sei amico dell'orso, tieni vicina la scure.

Un aneddoto: Trovandosi a Pretoria, Gandhi passò vicino alla casa di alcuni amici cristiani e pensò di far loro visita. Era sera. Quando entrò vide tutta la famiglia radunata in preghiera. Gli diedero il benvenuto e decisero di rimandare la preghiera. Ma Gandhi li invitò a continuare: “Continuate le vostre preghiere. Colui al quale le indirizzate è più grande di me”.

Parola di Dio: 1Sam 3,1-10.19-20; Sal 39; Mc. 1,29-39

 

Vangelo Mc 1, 29-39

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, si recò subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: “Tutti ti cercano!”. Egli disse loro: “Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!”. E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni. Parola del Signore

 

"SUBITO GLI PARLARONO DI LEI”. (Mc. 1,30)

E' la richiesta dei poveri! Quando una persona che può qualcosa, o un amico si rende disponibile ad ascoltare, ecco che subito si dà la stura a tutte quelle che sono le difficoltà, le prove affrontate o da affrontare, le malattie. Guardate nei santuari, quelle lunghe gallerie di ex voto a volte ingenui altre volte specchio di fede profonda: "Subito gli parlarono di lei". La preghiera di richiesta ci sembra a volte che valga poco, ed è vero che purtroppo spesso sappiamo solo fare questa e dimentichiamo il grazie, la lode, l'offerta: però essa è segno di confidenza e di fiducia. Ci si confida con chi si sa che ci ascolta e si chiede aiuto a chi si pensa questo aiuto possa dare. Ed è ancora più bella quando non preghiamo per chiedere aiuto per noi ma per qualcuno che ci è caro e giunge ancor più al cuore del Signore quando non è solo invocazione di un singolo, ma espressione di un gruppo: "subito gli parlarono di lei".

 

 

GIOVEDI’ 16 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Accursio, Martire; San Giacomo di Tarantasia; San Marcello, Papa

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE: POCA APPARENZA MOLTA SOSTANZA.

 

Hanno detto: Per raggiungere il proprio scopo, la maggior parte degli uomini è più capace di un grande sforzo che di una lunga perseveranza. (La Bruyère)

Saggezza popolare: Non esiste saponata per lavar l'anima ingrata.

Un aneddoto: Quando Nathaniel Hawthorne fu licenziato dall’ufficio doganale dove lavorava, sua moglie lo rincuorò: “Adesso potrai dedicarti al libro che hai in mente di scrivere.” “E con che cosa vivremo?”, domandò Hawthorne scoraggiato. La donna prese dal cassetto una somma di denaro che aveva segretamente risparmiato e spiegò: “Ho sempre saputo che tu sei un uomo che vale e spero che un giorno scriverai un capolavoro. Tutte le settimane ho risparmiato qualcosa sulle spese di casa e questo ci basta per andare avanti per almeno un anno. E in quell’anno Hawthorne scrisse: “La lettera scarlatta”, il suo capolavoro.

Parola di Dio: 1Sam. 4,1-11; Sal 43; Mc 1,40-45

 

Vangelo Mc 1, 40-45

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi guarirmi!”. Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisci!”. Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: “Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro”. Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore

 

“E GESU’ DISSE AL LEBBROSO GUARITO: GUARDA DI NON DIR NIENTE A NESSUNO”. (Mc. 1,44)

Gesù vedendo un lebbroso che lo invoca con fede e speranza non gli rifiuta il miracolo, ma rifiuta di divulgare i suoi prodigi per non suscitare una speranza che non sia quella della salvezza che egli è venuto a portare fondata sulla conversione all’amore. Anche oggi, i miracoli della misericordia di Dio per noi esistono (e sono anche molti di più di quanti noi immaginiamo), ma Gesù ci mette in guardia dal fondare la nostra fede su un facile miracolismo. Faccio un esempio: io non credo a causa dei miracoli di Lourdes o di quelli di Padre Pio, ma credo a Gesù che mi offre la sua salvezza. Se poi la sua misericordia mi offre anche dei segni concreti (soprattutto quelli non tanto esteriori ma profondi, nel cuore) ringrazio il suo amore che è concretezza per me, e questi segni rafforzano la mia fede in Lui.

 

 

VENERDI’17 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Antonio, Abate; San Sulpizio, Vescovo; Santa Roselina di Villeneuve

Una scheggia di preghiera:

 

CONTRO TE, CONTRO TE SOLO HO PECCATO E QUELLO CHE E’ MALE L’HO FATTO.

 

Hanno detto: Cos'è la felicità se non la semplice armonia tra l'uomo e la vita che conduce? (Albert Camus)

Saggezza popolare: La saetta gira gira, torna addosso a chi la tira.
Un aneddoto: “L’unica vera prigione è la paura”, ha dichiarato l’attivista birmana e premio Nobel per la pace San Suu Kyi che per anni ha vissuto agli arresti domiciliari, “E l’unica vara libertà è la libertà dalla paura”.

Parola di Dio: 1Sam 8,4-7.10-22; Sal 88; Mc. 2,1-12

 

Vangelo Mc 2, 1-12

Dal vangelo secondo Marco.

Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?”. Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: “Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino disse al paralitico alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua”. Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile!”. Parola del Signore

 

“FIGLIOLO, TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI”. (Mc. 2,5)

Gesù è venuto nel mondo non tanto per risolvere i problemi dei nostri mali attraverso facili miracoli, ma per offrirci la possibilità di affrontare e vincere il grande male dell’uomo: l’allontanamento dal progetto di Dio. Gesù è la mano tesa, il ponte che il Padre getta all’uomo per ristabilire il rapporto, l’amicizia che il peccato aveva rotto. Ogni volta che cosciente del male che opera in me, per chiedere perdono mi inginocchio davanti ad un piccolo prete, ma davanti alla misericordia di Cristo, viene rinnovato questo mistero d’Amore; do a Cristo la possibilità di agire in me, di realizzare il motivo della sua venuta, della sua morte e risurrezione, e Cristo dà a me le parole definitive, il giudizio di salvezza: “Ti sono rimessi i peccati”. Confessione, allora, non è più “trucco per scaricare le coscienze”, “lavanderia a gettone”, “sacramento per pie vecchiette”, è Cristo nella sua pienezza ed è l’uomo che ritrova la sua vera dimensione.

 

 

SABATO 18 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sante Faustina e Liberata, Monache; Santa Margherita d’Ungheria.

Una scheggia di preghiera:

 

RIEMPI, SIGNORE, IL VUOTO DEL MIO CUORE

 

Hanno detto: "La ricchezza superflua può comprare solo cose superflue. Non serve denaro per comprare ciò che necessita all'anima". (Henry David Thoreau)

Saggezza popolare: L'ambizione e le pulci saltano in alto.
Un aneddoto: Un giornalista intervistando Truman sul tema della sua famiglia gli chiese come si comportasse nei confronti della figlia Margaret. “Ho capito che il modo migliore di dare consigli ai figli – rispose- consiste prima nel capire ciò che vogliono veramente fare e quindi suggerire loro di farlo”.

Parola di Dio: 1Sam 9,1-4.17-19.2,6.10,1; Sal 20; Mc. 2,13-17

 

Vangelo Mc 2, 13-17

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Egli, alzatosi, lo seguì. Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?”. Avendo udito questo, Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori”. Parola del Signore

 

“NEL PASSARE VIDE LEVI, IL FIGLIO DI ALFEO, SEDUTO AL BANCO DELLE IMPOSTE, E GLI DISSE: SEGUIMI”. (Mc. 2,14)

Gesù non chiama Levi, il gabelliere, per metterlo al banco a incassare per conto del Padre. Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, diventano da pescatori di pesci, “pescatori di uomini’, Levi invece non vien trasformato in esattore di imposte dovute a Dio, anzi d’ora in poi dovrà imparare a dare, non a riscuotere o a rivendicare. La chiamata di Levi ha anche questo significato: Dio non è un esattore di tributi. Non si compra l’amore di Dio con il denaro o altre offerte. La misericordia esige un cuore trasformato, e basta. Ci si mette in regola con Dio, non offrendo sacrifici, o altre cose materiali, o fornendo prestazioni religiose di vario tipo ma ricevendo e con­tinuando a ricevere. Non ci sono imposte divine da pagare. C’è unicamente da lasciarsi amare e diventare capaci di amare.

 

 

DOMENICA 19 GENNAIO: 2^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO A

Tra i santi ricordati oggi:San Mario, Martire; San Gavino; Santa Abbondanza.

Una scheggia di preghiera:

 

AGNELLO DI DIO CHE TOGLI IL PECCATO DEL MONDO ABBI PIETA’ DI NOI.

 

Hanno detto: Inseguire la ricchezza e il prestigio…di solito è controproducente. Le persone il cui interesse principale, come loro stesse riferiscono, è arrivare al denaro, alla fama o alla bellezza risultano costantemente meno felici, addirittura meno in salute di quelle che perseguono scopi meno materialistici. (J. Haidt, Felicità: un'ipotesi)

Saggezza popolare: Chi ha buona cantina in casa non va per vino all'osteria.

Un aneddoto: Una volta, un ministro era seduto sul bordo di una fontana cittadina. Per disattenzione, vi scivolò dentro. Alcuni passanti si fecero avanti e gli tesero la mano dicendo: "Dammi la mano". Ma l'uomo politico non ne voleva sapere e non tendeva la sua mano a nessuno. In quel momento passò un uomo che si aprì la strada fra la folla ed esclamò: "Amici miei, il nostro ministro fin dalla nascita ha imparato solo il verbo prendere; non conosce il verbo dare". Così dicendo gli tese la mano: "Buongiorno, Vostra Eccellenza; prendete dunque la mia mano". Immediatamente il ministro afferrò la mano dell'uomo e uscì dalla vasca.

Gli uomini spesso confondono i verbi. DIO CONOSCE SOLO IL VERBO "DARE"!

Parola di Dio: Is 49,3.5-6; Sal 39; 1Cor 1,1-3; Gv 1,29-34

 

Vangelo Gv 1, 29-34

Dal vangelo secondo Giovanni.

In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: “Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele”. Giovanni rese testimonianza dicendo: “Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio”. Parola del Signore

 

“ECCO L’AGNELLO DI DIO, ECCO COLUI CHE TOGLIE IL PECCATO DAL MONDO”. (Gv. 1,29)

Quante volte prima di metterci in fila per la Comunione abbiamo sentito il sacerdote ripetere queste parole di Giovanni Battista ed è scattata dentro di noi la molle della ripetitività “O Signore, non sono degno. Ma ci hai pensato sul serio? E’ Lui l’Agnello che ha versato il suo sangue per segnare lo stipite di casa tua, per evitare che l’angelo della morte ti colpisca. (Es. 12) E’ Lui che toglie il peccato: e tu sei talmente orgoglioso piccolo uomo, da pensare che il tuo peccato sia più forte di Lui e ti impedisce di unirti a Colui che ti salva?

 

 

LUNEDI’ 20 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Fabiano, Papa; San Sebastiano, Martire; Sant’Eutimio, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

TU CHE FAI NUOVE TUTTE LE COSE FA’ CHE OGGI DIVENTIAMO NUOVI CON TE.

 

Hanno detto: La ricchezza senza misura è una grande povertà. (Epicuro)

Saggezza popolare: Ceci, palestra e lodi gonfiano in tanti modi.

Un aneddoto: Quando Caterina da Siena era ancora fanciulla un giorno sua mamma le diede l’incarico di andare alla chiesa parrocchiale e di far celebrare una santa Messa. A Caterina sembrava logico restare per la celebrazione, ma la mamma non la pensava allo stesso modo per cui al ritorno la accoglie con un rimprovero e con parole non troppo graziose nei confronti delle sue vicine: “Maledette linguacce che dicevano che non saresti più tornata” Ma Caterina interviene subito: “Cara mamma quando io manco o eccedo ai vostri comandi, battetemi pure come vi pare e piace perché un’altra volta ci stia più attenta con il mio dovere, ma, per carità, per i miei difetti non sciogliete la lingua a maledire il prossimo, buoni o cattivi che siano”.

Parola di Dio: 1Sam 15,16-23; Sal 49; Mc. 2,18-22

 

Vangelo Mc 2, 18-22

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: “Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. Gesù disse loro: “Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi”. Parola del Signore

 

“NESSUNO CUCE UNA TOPPA DI PANNO GREZZO SU UN VESTITO VECCHIO: ALTRIMENTI IL RATTOPPO NUOVO SQUARCIA IL VECCHIO E SI FORMA UNO STRAPPO PEGGIORE”. (Mc. 2,21)

Gesù qui parla di digiuni e preghiere in confronto allo spirito nuovo che Lui è venuto a portare. Ma questo paragone sta bene anche per noi. O ci si converte radicalmente al Signore o si rischia di creare danni ancora più grossi: guardate le nazioni cosiddette cristiane ma che di cristiano hanno solo più l’etichetta, quale testimonianza di pace, di giustizia, di rispetto dell’uomo stanno dando? Siamo proprio tanto cristiani e tanto civili a vendere armi a tutti? E nella comunità quale aiuto concreto stanno dando i “nostalgici” di un certo pietismo misticheggiante molte volte solo formale e qualche volta purtroppo paravento per tranquillizzare una coscienza non troppo pulita? C’è niente da fare: il vestito vecchio è vecchio e sbrindellato, se vogliamo tenercelo è affar nostro ma cerchiamo almeno di non far più danno.

 

 

MARTEDI’ 21 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Agnese, Martire; San Fruttuoso, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

DONAMI, SIGNORE, OCCHI PER VEDERE FRATELLI E NON AVVERSARI.

 

Hanno detto: Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono. (Joanne Kathleen Rowling)

Saggezza popolare: Chi vuol provar le pene dell'inferno, cuoco d'estate e murator d'inverno.

Un aneddoto: Un giovane che non si era ancora arreso alla fede si recava spesso a trovare padre Vannucci. Nel corso delle sue visite gli esprimeva le sue esitazioni e i suoi dubbi. Una sera parlarono a lungo della gioia che prova chi si abbandona a Dio, finché il giovane con occhi pensosi chiese: Ma allora perché tanti cristiani non sono felici?

Rispose il religioso: Perché si limitano ad essere delle brave persone invece di essere dei santi.

Parola di Dio: 1Sam 16,1-13; Sal 88; Mc 2,23-28

 

Vangelo Mc 2, 23-28

Dal vangelo secondo Marco.

Avvenne che, in giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: “Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?”. Ma egli rispose loro: “Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?”. E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato”. Parola del Signore

 

“IL SABATO È’ STATO FATTO PER L’UOMO E NON L’UOMO PER IL SABATO”. (Mc. 2,27)

Provando a tradurre in esempi al giorno d’oggi, quando l’uomo è fatto per il sabato? Quando le burocrazie uccidono l’uomo. Quando entrando in un ospedale non sei più il Signor Tal o Talaltro ma il “letto numero 12”. Quando il lavoro diventa solo più guadagno, non importa a quale prezzo umano. Quando l’amore diventa solo più la soddisfazione che me ne viene. Quando uno che ha peccato diventa solo più un peccatore. Gesù ci ricorda che prima c’è l’uomo. La legge umana o religiosa è importante, ma a servizio dell’uomo. il lavoro, il guadagno sono importanti ma solo se rispettano l’uomo e il suo vero progresso. E’ importante vincere il peccato, ma salvando il peccatore.

 

 

MERCOLEDI’ 22 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Vincenzo, Martire; San Domenico di Sora; San Gaudenzio di Novara

Una scheggia di preghiera:

 

APRI LE MIE MANI PER DARE.

 

Hanno detto: "Nutre la mente soltanto ciò che la rallegra". (S. Agostino)

Saggezza popolare: Molti cercan lavoro in quel paese, dove si fanno trenta feste al mese.

Un aneddoto: A Parigi un ricco signore rivolse a don Bosco queste parole piuttosto adulatorie: «Sento raccontare di voi tante meraviglie. Sarei curioso di vederne qualcuna». Il santo, che aveva acquistato in sommo grado anche l'arte di celare con l'umorismo la sua santità, rispose: «Ben volentieri, anche subito se volete ». « Sì, sì! », esclamò il cacciatore di prodigi. Don Bosco solenne: «Eccomi dunque pronto; la prego di osservare l'ora precisa». Il signore cerca e ricerca in tutte le tasche l'orologio, ma non lo trova più; costernato grida: «Datemi il mio orologio, ho prove sufficienti della vostra santità». «Oh no! », rispose don Bosco, «l'orologio ve lo do se mi date per i miei ragazzi il prezzo equivalente». Il buon cristiano, cacciando il portafoglio, disse: «L'orologio vale 300 lire, ma io gliene offro 500 ».

Parola di Dio: 1Sam 17,32-33.37.40-51; Sal 143; Mc 3,1-6

 

Vangelo Mc 3, 1-6

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: “Mettiti nel mezzo!”. Poi domandò loro: “E’ lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: “Stendi la mano!”. La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Parola del Signore

 

“C’ERA NELLA SINAGOGA UN UOMO CHE AVEVA UNA MANO INARIDITA, E LO OSSERVAVANO PER VEDERE SE LO GUARIVA IN GIORNO DI SABATO PER POI ACCUSARLO”.

(Mc. 3,1-2)

Gesù guarisce l’uomo dalla mano inaridita e invita i presenti a comprendere che così facendo, egli è fedele allo spirito della legge del sabato. Ma i suoi avversari non vogliono andare al di là della lettera e si radunano per decidere la sua condanna a morte. Signore, nostro Dio, noi non siamo migliori dei farisei: se qualcuno viene a turbare le usanze del nostro gruppo o le nostre abitudini personali, subito siamo tentati di allontanarlo. Insegnaci a rispettare tutti coloro che lavorano per il bene dell’uomo, anche se la loro azione dovesse sconvolgere i no­stri schemi, come quella di Gesù, quando è passato in mezzo a noi uomini.

 

 

GIOVEDI’ 23 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Emerenziana, martire; San Giovanni l’Elemosiniere.

Una scheggia di preghiera:

 

DAVANTI A TE, SIGNORE, IO SONO IO, UNICO E IRREPETIBILE.

 

Hanno detto: La vita è una strada al buio, lo scopo è di vedere la luce, il mezzo sono le nostre azioni, la guida le nostre sensazioni. (Finuccia Micalizzi)

Saggezza popolare: Il caldo delle lenzuola non fa bollir la pentola .

Un aneddoto: Don Milani incontrò un giorno un suo confratello parroco in un ricco quartiere della città. Questi si lamentava con Lui: “Mi sembra di non avere una parrocchia”. “Possibile?” “I parrocchiani sulla carta sono migliaia ma in realtà sono pochi quelli che vengono e poi quando la domenica vedo le mie pecorelle tutte ben vestite, profumate, donne impellicciate, uomini abbronzati, mi chiedo: ma dove sono finiti i poveri della parrocchia? Quando poi guardo il cestino delle offerte mi chiedo : ma dove sono finiti i ricchi della parrocchia?”

Parola di Dio: 1Sam 18,6-9;19,1-7; Sal 55; Mc 3,7-12

 

Vangelo Mc 3, 7-12

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui. Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo. Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: “Tu sei il Figlio di Dio!”. Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero. Parola del Signore

 

“LO SEGUI’ MOLTA FOLLA”. (Mc. 3,7)

Gesù e la folla: uno strano rapporto il suo! La gente è incantata da Gesù, dai suoi gesti, dalla differenza di Lui dai religiosi di allora, ma Gesù non si ferma all’ammirazione della gente. Gesù vede la folla composta dai poveri, dagli assetati di giustizia, dai bisognosi di tutto e prima di tutto di amore e sente compassione, e si lascia mangiare dalla gente. Altre volte ne deve prendere la distanza per non diventare un fenomeno da baraccone. Le folle poi sono terribilmente mutevoli. Ora si lasciano prendere dall’entusiasmo e cantano: “Osanna” mentre pochi giorni dopo, sobillate da personaggi di potere, urlano: “A morte! Sia crocifisso!”. Gesù guarda alla folla, ma nella folla sa distinguere gli individui, Gesù ama tutti ma ama ciascuno in modo particolare. Io faccio parte della folla, sono uno dei circa sei miliardi uomini che oggi sono sulla terra, piccolo puntino quasi insignificante per la vita del mondo. Sono contento di essere parte del popolo, di riconoscere negli altri dei fratelli che camminano con me, ma non voglio, non posso essere solo folla guidata dagli interessi di qualcuno, questo non per sentirmi speciale, diverso dagli altri, ma perché non voglio vendere la mia testa a nessuno. E Gesù in questo mi aiuta. Lui si è incarnato, ha fatto parte della nostra umanità, anche Lui era un piccolo puntino in mezzo a miliardi di altri puntini, ma aveva una sua identità precisa, una sua missione particolare. Lui, facendosi uomo mi ha detto che sono importante per Dio, unico davanti a Lui, per Lui la folla non è una massa amorfa ma un insieme di persone tutte amate individualmente e allora guai a chi approfitta delle folle per i propri interessi ma anche guai a rinunciare alle proprie capacità personali nello scegliere e nel decidere.

 

 

VENERDI’ 24 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Francesco di Sales; San Feliciano da Foligno.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE AIUTAMI A NON FIDARMI TROPPO DI ME STESSO

 

Hanno detto: Il mondo si muove se noi ci muoviamo, si fa nuovo se qualcuno di noi si fa nuova creatura, imbarbarisce se scateniamo la belva che è in noi. L’ordine nuovo comincia se qualcuno si sforza di diventare un uomo nuovo. (Don Mazzolari)

Saggezza popolare: L'uomo è il capo della famiglia, la donna è il collo che muove il capo come e quando vuole. (prov. Cinese)

Un aneddoto: Edward Whymper, lo scalatore inglese che per primo raggiunse la vetta del Cervino il 14 luglio 1865 aveva già per quattro volte tentato di raggiungere la cima. L’ultima volta era precipitato per circa 70 metri, arrestandosi a meno di tre metri da un precipizio. Nella caduta aveva riportato una ventina di ferite ed a stento era riuscito a rientrare all’albergo di fondo valle. Eppure, era più forte di lui, doveva farcela, e ce la fece.

Parola di Dio: 1Sam 24,3-21; Sal 56; Mc. 3,13-19

 

Vangelo Mc 3, 13-19

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì. Parola del Signore

 

“COSTITUI’ DUNQUE I DODICI: SIMONE... E GIUDA ISCARIOTA, QUELLO CHE POI LO TRADI’”. (Mc. 3,16.19)

Non ci sono i dodici e poi Giuda, il traditore. Ci sono i dodici, e Giuda è uno di loro. E’ anche lui chiamato come gli altri. Non certo per essere tradi­tore. Lo diventerà poi, perché con la libertà che Cristo gli ha lasciato deciderà di ‘inventare’ il tradimento. Giuda, ossia non una parte assegnata in anticipo, ma una possibilità. Siamo di fronte alla presenza inquietante del mistero del male. E si tratta di una presenza che posso ospitare anch’io. Giuda non è un estraneo, uno che sta fuori del gruppo. A forza di accanirmi a cercare i Giuda fuori corro il rischio di non accorgermi del Giuda che può crescere in me, inosservato, pro­tetto, pronto a venir fuori al momento opportuno. Non sentiamoci troppo protetti, troppo al sicuro, perché cristiani, la possibilità di Giuda è in mezzo a noi ed è in noi. Ma anche la possibilità della salvezza è in noi!

 

 

SABATO 25 GENNAIO: CONVERSIONE DI SAN PAOLO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Elvira, Vergine e Martire; San Poppone, Monaco

Una scheggia di preghiera:

 

TU, SIGNORE MI CHIAMI PER NOME E MI LIBERI DAL MALE.

 

Hanno detto: E’ più facile conquistarsi un titolo che l’abilità, dirsi dottore che saper guarire, pittore che dipingere, genio che creare. E’ più facile ridere delle cose che capirle, girare intorno alle difficoltà che sormontarle, citare un errore di un uomo che dimostrarne la complessa natura. (Giuseppe Prezzolini)

Saggezza popolare: Devi attraversare il fiume prima di dire al coccodrillo che ha un cattivo alito. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un ricco sfondato con gioia convulsa mostrava i suoi preziosissimi gioielli a Fontenelle; questi esclamò: « Grazie, perché volete proprio che io divida con voi i vostri bellissimi gioielli». Il padrone si affrettò a dichiarare che voleva dividere un bel niente. Il filosofo allora sentenziò: «Ma non è forse vero che me li fate vedere? E voi, caro mio, che altro uso ne fate? ».

Parola di Dio: At. 22,3-16 opp. At. 9,1-22; Sal 116; Mc. 16,15-18

 

1^ Lettura At. 9, 1-22

In quei giorni, Saulo, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Rispose: "Chi sei, o Signore?". E la voce: "Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare". Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: "Anania!". Rispose: "Eccomi, Signore!". E il Signore a lui: "Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista". Rispose Anania: "Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome". Ma il Signore disse: "Và, perché egli è per me uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome". Allora Anania andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: "Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo". E improvvisamente gli caddero dagli occhi come delle squame e ricuperò la vista; fu subito battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio. E tutti quelli che lo ascoltavano si meravigliavano e dicevano: "Ma costui non è quel tale che a Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed era venuto qua precisamente per condurli in catene dai sommi sacerdoti?". Saulo frattanto si rinfrancava sempre più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. Parola di Dio

 

“PAOLO, CADENDO A TERRA UDI’ UNA VOCE CHE GLI DICEVA: SAULO, SAULO, PERCHE’ MI PERSEGUITI?”. (At. 9,5)

Non sempre, anzi raramente, il Signore ci chiama alla conversione in un modo così improvviso e deciso, ma gli elementi fondamentali della conversione sono descritti proprio in questa riga. Prima di tutto bisogna scendere, o lasciarsi sbattere giù da cavallo, cioè bisogna lasciare i nostri egoismi, bisogna riconoscersi a terra, poveri, bisognosi di tutto. E poi bisogna accorgerci di Cristo. Lui ha sempre camminato con te, solo che tu non lo hai conosciuto. Lui è sempre stato presente nei tuoi fratelli, solo che tu, non amandoli non hai potuto riconoscerlo. Solo a terra puoi diventare grande, solo amando il Prossimo puoi incontrare Colui che cambia la tua vita.

 

 

DOMENICA 26 GENNAIO: 3^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Tra i santi ricordati oggi:Santi Tito e Timoteo; Santa Paola Romana.

Una scheggia di preghiera:

 

MANDA, O SIGNORE, SANTI OPERAI NELLA TUA MESSE.

 

Hanno detto: Cominciate col vivere la pace e sarete in grado di trasmetterla agli altri. Un uomo pacifico è assai più utile che un uomo erudito. (Imitazione di Cristo)

Saggezza popolare: L'avaro è come un asino, che macina alla ruota: la farina è per gli altri, lui resta a pancia vuota.

Un aneddoto: Una ragazza, laureatasi con lode, si mise a cercare un impiego che pagasse bene, non richiedesse troppo lavoro e garantisse molti giorni di ferie. Trovato l'impiego, scrisse a un amico per dirgli quanto fosse stata fortunata. L'amico le rispose: "Tu non solo sei "fortunata", ma sei anche "assente"." E aggiunse che era un vero peccato che lei sprecasse i suoi doni di intelligenza e creatività in una vita così egoistica. La ragazza rifletté e cambiò lavoro. Volle impegnarsi a essere solidale con gli altri, con il preciso obiettivo di aver cura di sé (solidarietà nella propria famiglia), dell'altro (solidarietà nel mondo), dell'ambiente (solidarietà e testimonianza di giustizia e di pace nella comunità).

Parola di Dio: Is 8,23-9,3; Sal26; 1Cop 10-13.17; Mt 4,12-23

 

Vangelo Mt 4, 12-23

Dal vangelo secondo Matteo

Gesù, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata. Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. Parola del Signore

 

“GESU’ DISSE LORO: “SEGUITEMI, VI FARO’ PESCATORI DI UOMINI”. (Mt. 4,19)

Che cosa può succedere sulle rive di un lago, tra un gruppo di pescatori? Nulla di straordinario, al di là della vita di ogni giorno. Eppure proprio tra quelle barche, tra quegli uomini comuni passa Gesù e arriva una chiamata che cambia la vita di Andrea e dei suoi compagni. Quando, ragazzino, sentivo parlare di vocazione mi immaginavo la chiamata in modo solenne, almeno come quella di Mosè, davanti ad un roveto ardente, o quella di Samuele con tanto di voce che ti parla, all’interno del tempio, e con te, eroe, che puoi rispondere: “Eccomi, sono pronto a dare la vita per te”. Invece Gesù chiama nella quotidianità. Non ci sono tuoni e lampi, non c’è neppure la sicurezza umana di conoscere del tutto Colui che ti chiama o l’eroicità di una risposta. Non capisci neppure che cosa voglia chiederti, dicendo: “Ti farò pescatore di uomini’. Eppure anche oggi c’è Lui con il mistero e il fascino della sua persona e delle sue parole. C’è Lui che non bada troppo al fatto se le tue mani sono pulite. C’è Lui che chiamandoti ti dice che si fida di te. Ti accorgerai, oggi, di Gesù che passa e chiama? Riuscirai ad abbandonare almeno qualcuna delle reti che ti mischiano? Proverai anche tu il desiderio e la gioia, come Andrea di andare a dire a qualcun altro: “Guarda che ho incontrato il Messia”?

 

 

LUNEDI’ 27 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Santa Angela Merici; Santa Devota; San Lupo, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

BENEDICI, SIGNORE, L’OPERA DEI MISSIONARI E DEI TESTIMONI.

 

Hanno detto: Imparare a fare del bene a se stessi è più difficile che imparare a farlo agli altri. (Joshua Lot Liebman)

Saggezza popolare: I sogni del povero restano nel cuscino.

Un aneddoto: John Wesley, il fondatore della chiesa metodista, racconta così un sogno che egli dice di aver fatto una notte. Arrivato alle porte dell'inferno, egli chiede: "Ci sono qui dei cattolici romani?" - "Sì, molti" gli rispondono. "Dei presbiteriani?" - "Sì, molti". "Dei battisti?" - "Sì". – "Dei metodisti?" - "Sì, molti". Deluso di questa risposta, si dirige verso le porte del Paradiso. Là egli ripete la stessa domanda: "Ci sono qui dei metodisti?" - "No" gli rispondono. - "Degli anglicani?" - "No". - "Dei presbiteriani?" - "No". - "Dei cattolici romani?" - "No” "Chi dunque abita questi luoghi?" domanda egli sorpreso."Qui non conosciamo alcuno dei nomi che ha menzionato. Siamo tutti dei cristiani, dei cristiani salvati per grazia, delle anime lavate nel sangue di Gesù e una moltitudine composta da tutte le nazioni e da tutte le lingue".

Parola di Dio: 2Sam 5,1-7.10; Sal 88; Mc. 3,22-30

 

Vangelo Mc 3, 22-30

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni”. Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: “Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “E’ posseduto da uno spirito immondo”. Parola del Signore

 

“MA CHI AVRA' BESTEMMIATO CONTRO LO SPIRITO SANTO, NON AVRA' PERDONO IN ETERNO".  (Mc. 3,29)

In tutto il mondo, ma specialmente tra noi italiani, il brutto vezzo della bestemmia è assai diffuso, per cui nell’interpretazione corrente con la parola “bestemmiatore” si intende colui che con parole offensive ingiuria Dio. Ma si può bestemmiare Dio in mille altri modi. La chiusura voluta e cosciente a Dio è una bestemmia, l’attribuire un’opera benefica di Dio al diavolo, come in questo caso del Vangelo è una bestemmia. Ma la grande bestemmia, quella contro lo Spirito  Santo è il rifiuto esplicito e cosciente della realtà di Gesù come Messia e come Figlio di Dio. Perché questo peccato non può essere perdonato? Perché il peccato può essere perdonato solo se, riconoscendo che qualcuno può perdonarlo, ci si rivolge a lui per chiedere misericordia. Ecco perché da sempre si è pensato al peccato contro lo Spirito Santo come a quello di disperazione, cioè non aver alcuna speranza che Dio possa far qualcosa, che Lui sia un Padre buono, che ci sia su di noi un piano di amore e misericordia anche se a volte difficile da comprendere o nascosto.

 

MARTEDI’ 28 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Tommaso d’Aquino, Dottore della Chiesa; San Pietro Nolasco.

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, SIGNORE, PER LA TUA PAROLA

 

Hanno detto: Il giorno in cui il bambino si avvede che tutti gli adulti sono imperfetti, diventa adolescente. Il giorno in cui li perdona diventa adulto. Il giorno in cui perdona a se stesso diventa saggio. (Alden Nowlan)

Saggezza popolare: Le catene d'oro stringon più forte di quelle di ferro.

Un aneddoto: Un illustre scienziato mandò un giorno il suo servitore da Filippo Melantone per porgli la seguente domanda: "Perché il giorno di Natale si continua a cantare: "Oggi vi è nato un Salvatore", poiché questa nascita avvenne molti secoli fa?" "Domanda al tuo padrone - rispose Melantone, se egli oggi non ha bisogno di consolazioni".

Parola di Dio: 2Sam 6,12-15.17-19; Sal 23; Mc 3,31-35

 

Vangelo Mc 3, 31-35

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”. Parola del Signore

 

"ECCO, TUA MADRE, I TUOI FRATELLI, TI CERCANO". (Mc. 3,32)

All'epoca di Gesù più che la singola persona contava il clan di appartenenza: il singolo doveva agire secondo lo stile del clan, doveva presentarsi e agire in suo nome, se sbagliava era lo stesso clan a sbagliare. Gesù prende le distanze da questo modo di pensare e di agire. Nel Regno che annuncia non ci sono gruppi che hanno l'esclusiva. Gesù non ha bisogno di essere sponsorizzato da nessuno né esclusivizzato da nessuno. Allora come oggi. Diffido sempre da gruppi o gruppuscoli che mi dicono (forse con parole più tornite): "Il Gesù, quello buono l'abbiamo noi". "Se vieni con noi nel nostro gruppo, con le nostre apparizioni, con il nostro carisma ti assicuriamo il paradiso!" Gesù è per tutti, non per qualcuno: nessuno, neppure i santi; neppure la Chiesa che agisce in suo nome e in suo potere può esclusivizzarlo e questo è estremamente bello perché ognuno ha la garanzia di poter diventare "parente" di Gesù al di là di ogni barriera umana solo ascoltandolo e mettendo in pratica la sua parola.

 

 

MERCOLEDI’ 29 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Costanzo, Vescovo; San Valerio, Vescovo.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE: FAMMI SCOPRIRE CIO’ CHE CONTA

 

Hanno detto: Combattere ingiustizia, dispotismo, avidità dentro noi stessi e' l'unica strada per chi vuole la pace. (Mahatma Gandhi)

Saggezza popolare: La ricchezza è come il letame: accumulata puzza, sparsa ingrassa.

Un aneddoto: Si racconta che, negli ultimi anni della sua vita, la memoria di Isac Newton si era estremamente indebolita. Non solo egli sopportò questa prova con grande pazienza, ma un giorno disse: "Che io possa almeno conservare il ricordo di queste due cose: Che io sono un grande peccatore, e che Gesù Cristo è un grandissimo Salvatore".

Parola di Dio: 2Sam 7,4-17; Sal 88; Mc 4,1-20

 

Vangelo Mc 4, 1-20

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù si mise di nuovo a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: “Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno”. E diceva: “Chi ha orecchi per intendere intenda!”. Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: “A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole, perché: guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano, perché non si convertano e venga loro perdonato”. Continuò dicendo loro: “Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole? Il seminatore semina la parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro. Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono. Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l'inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto. Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno”. Parola del Signore

 

"QUELLI LUNGO LA STRADA...". (Mc. 4,15)

Le strade o sentieri di campagna ai tempi di Gesù erano sassosi, battuti dal passare di persone, animali, carretti ma ancora di più oggi è facile capire che cosa può essere la strada guardando i nostri nastri di asfalto: su di essi si corre, non c'è tempo per fermarsi, le macchine alzano la polvere, se piove l'asfalto cambia colore, diventa lucido, ma l'acqua scivola e al primo sole tutto si asciuga e la polvere torna ad avere il sopravvento. Oggi tutti corriamo, anche troppo. E' il tempo che ci sfugge di mano e noi passiamo tutta una vita a rincorrerlo senza mai raggiungerlo: non c’è tempo per noi, per le emozioni. La strada lascia solo intuire il paesaggio circostante. La strada attraversa la campagna ma non ne vedi i particolari. Non c'è tempo di guardare un fiore, di sentire lo stormire le fronde degli alberi, il motore copre tutto. La Parola è una fra tante: non ho tempo, ho tanto da fare! Sarebbe bello fermarsi, ma io non sono un frate in un monastero, ho degli appuntamenti! Corriamo per qualcosa, ci giustifichiamo con la stanchezza e la fretta, passiamo vicino al Cristo e manchiamo clamorosamente l'appuntamento con Lui per correre dietro a cose che una volta raggiunte ti invitano a correre ancora. "Chi si ferma è perduto!" proclama il detto, ma Gesù rimbecca:  "Chi perderà la sua vita l'avrà guadagnata".

 

 

GIOVEDI’ 30 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:Sant’Adelmo; Santa Giacinta; Santa Martina, Martire.

Una scheggia di preghiera:

 

LA TUA LUCE GUIDI I NOSTRI PASSI

 

Hanno detto: Un uomo è morale soltanto quando considera sacra la vita come tale,  quella delle piante e degli animali altrettanto di quella dei suoi simili, e quando si dedica ad aiutare  ogni vita che ne ha bisogno. (Albert Schweitzer)

Saggezza popolare: A muro basso ognuno ci si appoggia.

Un aneddoto: Sulla parete di una cella di prigione si trovò un giorno il disegno tracciato da un condannato a morte. Il disegno rappresentava un patibolo, per cui si accedeva salendo alcuni gradini, e questi portavano ciascuno un nome. Sul primo si leggeva: "Disobbedienza ai genitori"; sul secondo: "Profanazione della Domenica"; sul terzo: "Gioco d'azzardo e ubriachezza"; sul quarto: "Omicidio"; sul quinto ed ultimo: "Patibolo"!

Parola di Dio: 2Sam 7,18-19.24-29; Sal 131; Mc 4,21-25

 

Vangelo Mc 4, 21-25

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: “Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere? Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per intendere, intenda!”. Diceva loro: “Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più. Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”. Parola del Signore

 

“SI PORTA FORSE LA LAMPADA PER METTERLA SOTTO IL MOGGIO O SOTTO IL LETTO?”. (Mc. 4,21)

Noi eravamo ancora piccoli, incapaci di intendere, ma per la fede dei nostri genitori e padrini, per dono di Dio, fin da quel giorno ci è stata affidata la luce di Cristo per illuminare tutta la nostra vita e la nostra condotta. Per questo il Battesimo è visto nella tradizione della Chiesa come sacramento di iniziazione e illumina­zione fino al punto da indicare i battezzati con il titolo di “illuminati”; san Paolo dice: “Se un tempo eravate tenebre, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia, verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre”. Tutta la nostra vita, i nostri criteri, i nostri valori e la nostra condotta devono essere conformi a questa luce di Cristo che ci ha illuminati. Luce che ci fu data non per conservarla nel baule dei ricordi, ma perché illumini gli altri con le nostre buone opere. Chiediamoci se per paura o codardia, opportunismo o convenienza, nascondiamo la luce della fede in Cristo negli ambienti in cui viviamo. Perché Cristo disse: “Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo di vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Pa­dre suo con gli angeli santi”.

 

 

VENERDI’ 31 GENNAIO

Tra i santi ricordati oggi:San Giovanni Bosco; San Giulio e Giuliano; San Gimignano, Vescovo

Una scheggia di preghiera:

 

GESU’, GERMOGLIA E CRESCI DENTRO DI ME.

 

Hanno detto: "Non è necessario che tu esca di casa. Rimani al tuo tavolo e ascolta. Non ascoltare neppure, aspetta soltanto. Non aspettare neppure, resta in perfetto silenzio e solitudine. Il mondo ti si offrirà per essere smascherato, non ne può fare a meno, estasiato si torcerà davanti a te". (Franz Kafka)

Saggezza popolare: Al mercato apri gli occhi prima della borsa.

Un aneddoto: Un giorno don Bosco, trovandosi ai verbi difettivi (cioè non aveva soldi), pensò di ottenere qualche generosa offerta da una marchesa che era molto pia, ma affetta da una debolezza, tanto scusabile in una gentildonna: benché molto vecchia si piccava di essere giovane e si offendeva acerbamente se qualcuno accennava alla sua età. Il santo, facendo leva sulla vanità, iniziò così il dialogo: - Sono proprio felice di questo incontro. E la signora contessa sua madre come sta? - Mia madre?.. E’ da un pezzo che il Signore l'ha presa con sé. - Ma come? Sento sempre dire che sta benissimo e che è sempre giovane ed arzilla. Signor don Bosco, lei forse mi scambia con mia figlia. lo sono la contessa madre. - Perdoni, signora contessa, il mio sbaglio è pienamente scusabile, giacché è tanto prosperosa. Mi congratulo con lei e pregherò il Signore che la conservi così giovane per molti anni ancora. Grazie, don Bosco, accetto l'augurio e lei accetti questa piccola offerta per le sue opere. Nelle mani del santo scivolarono due biglietti da cento lire ciascuno: una vera manna per quei tempi.

Parola di Dio: 2Sam 11,1-10.13-17; Sal 50; Mc. 4,26-34

 

Vangelo Mc 4, 26-34

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, Gesù diceva alla folla: “Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura”. Diceva: “A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”. Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa. Parola del Signore

 

“IL REGNO DI DIO E' COME UN GRANELLINO DI SENAPA…”. (Mc.4,31)

“Non ti basta. Signore, di essere il seminatore che ad oltranza con fiducia e speranza getta il suo seme nel mio terreno, Visto la scarsità di risultato ti fai tu seme per me. “Se il chicco di frumento non cade nella terra e muore non porta frutto”, e Tu, Dio fatto uomo ti sei gettato nella terra, sei morto per portare i frutti che io non riuscivo a portare. Ti sei fatto tutto terra perché la terra potesse diventare albero grande. Ecco perché queste tue parabole mi riempiono di fiducia e di speranza: mi fido sempre di meno di me stesso e cerco sempre più di affidarmi a te, e anche per i frutti: non sono io che devo giudicarli devo solo essere sicuro che se l’albero è buono lo saranno anche i frutti. Sei davvero grande nell’amore perché proprio là dove io ti ho deluso con la mia grettezza tu hai donato te stesso perché il Padre potesse gioire di qualche mio frutto e perché qualche fratello potesse riposare all’ombra delle tue-mie foglie”.

     
     
 

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