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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di: don_franco_locci@libero.it

 

 

OTTOBRE 2009

 

 

GIOVEDI’ 1 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù Bambino; San Remigio.

Una scheggia di preghiera:

 

DIO, TU SEI PADRE, E OGNI UOMO E’ MIO FRATELLO.

 

Hanno detto: "Il maligno dice male dé buoni; lo stolto or dé buoni, or dé malvagi; il saggio di nessuno mai". (Leopardi)

Saggezza popolare: Chi è privo di passioni dorme placido anche in mezzo alle spine. (Prov. Indiano)

Un aneddoto: Clodoveo, re dei Franchi, fondatore della dinastia dei Merovingi, che comandava i Sigambri, popolo barbaro famoso per le sue scorrerie fatte di saccheggi, uccisioni e incendi, aveva sposato Clotilde, donna profondamente cattolica. Questa a poco a poco lo convinse a convertirsi fino a che il re decise di farsi battezzare. Il 25 dicembre del 496, nella cattedrale di Reims, il vescovo Remigio, il santo che ricordiamo oggi, prima di amministrargli il Battesimo, lo invitò a inginocchiarsi devotamente con queste parole: Chinati, adora ciò che hai bruciato e brucia ciò che hai adorato.

Parola di Dio: Ne 8, 1-4a. 5-6. 7b-12 / Sal 18 / Lc 10, 1-12

 

Vangelo Lc 10, 1-12

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città ". Parola del Signore

 

“IL SIGNORE DESIGNO’ ALTRI 72 DISCEPOLI E LI MANDO’ A DUE A DUE”. (Lc. 10,1)

Oggi, primo giorno di ottobre, nella festa di santa Teresina e all’inizio del mese di preghiera per le missioni ci viene presentato il Vangelo in cui Gesù manda i 72 discepoli in missione. Ecco, partendo dal Vangelo telegraficamente i pensieri su cui potremo meditare in questo mese: La missione non è solo dei dodici ma di ogni discepolo. Il Signore Onnipotente per salvare ha bisogno anche di me. La missione parte da un cuore pieno di Dio, compassionevole verso i fratelli. Prima di agire bisogna pregare, ricordandoci che il Regno è suo e non nostro. Bisogna avere il coraggio delle testimonianza perché la missione non è semplice. Non sono i mezzi terreni quelli che contano. Siamo testimoni e portatori di una pace che non è nostra, ma di Dio. Non sono le chiacchiere religiose che contano. Chi accoglie Dio accoglie anche i suoi messaggeri. La predicazione è semplice: ricordare l’opera di Dio.

 

 

VENERDI’ 2 OTTOBRE: Santi Angeli custodi.

Tra i santi ricordati oggi: San Teofilo; San Gerino.

Una scheggia di preghiera:

 

ANGELO DI DIO CHE SEI IL MIO CUSTODE: ILLUMINA, REGGI, GOVERNA A ME.

 

Hanno detto: "L'ingiustizia in qualsiasi luogo è una minaccia alla giustizia ovunque".(Martin Luther King)

Saggezza popolare: La vita è un dono di Dio, ma una vita felice è frutto di saggezza. (Prov. Greco)

Un aneddoto: Ecco un testo ritrovato nella giubba dl Aleksander Zacepa, soldato russo morto nella seconda guerra mondiale. L’aveva composto immediatamente prima della battaglia dove avrebbe trovato la morte. Apparve per la prima volta su una rivista clandestina nell’ottobre 1972. La scoperta improvvisa e folgorante dell’esistenza di un Dio di luce e di bontà libera dal terrore più profondo, quello della morte. Ascolta, o Dio! Non una volta nella mia vita ho parlato con te,  ma oggi mi vien voglia di farti festa. Sai, fin da piccolo mi hanno sempre detto che non esisti… Io stupido ci ho creduto. Non ho mai contemplato le tue opere, ma questa notte ho guardato dal cratere di una granata al cielo di stelle sopra di me e affascinato dal loro scintillare, ad un tratto ho capito come possa essere terribile l’inganno…  Non so, o Dio, se mi darai la tua mano, ma io ti dico e Tu mi capirai… Non è strano che in mezzo ad uno spaventoso inferno mi sia apparsa la luce ed io abbia scorto te? Oltre a questo non ho nulla da dirti. Sono felice solo perché ti ho conosciuto. A mezzanotte dobbiamo attaccare, ma non ho paura, tu guardi a noi. E’ il segnale! Me ne devo andare. Si stava bene con te. Voglio ancora dirti, e tu lo sai, che la battaglia sarà dura: può darsi che questa notte stessa venga a bussare da te. E anche se finora non sono stato tuo amico, quando verrò, mi permetterai di entrare? Ma che succede, piango? Dio mio, tu vedi quello che mi è capitato, soltanto ora ho cominciato a vedere chiaro… Salve, mio Dio, vado … difficilmente tornerò. Che strano, ora la morte non mi fa paura.

Parola di Dio nella festa degli angeli custodi: Es 23, 20-23 / Sal 90 / Mt 18, 1-5. 10

 

1^ Lettura Es 23, 20-23

Dal libro dell’Esodo

Così dice il Signore: "Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato. Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu ascolti la sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l'avversario dei tuoi avversari. Quando il mio angelo camminerà alla tua testa e ti farà entrare nella terra promessa". Parola di Dio

 

“ECCO IO MANDO UN ANGELO DAVANTI A TE PER CUSTODIRTI SUL CAMMINO”. (Es. 23,20)

Angelo nella Bibbia erano soprattutto le varie presenze del Signore. Siccome Dio è inarrivabile da parte dell’uomo, l’angelo è la sua presenza. Allora l’angelo del Signore veglia sul suo popolo, guida i patriarchi, accompagna Tobia nel suo viaggio, suggerisce scelte, è partecipe della preghiera e del culto, è guida nel cammino della vita… è il segno della Provvidenza e della bontà del Signore.

Noi ,poi, con il nostro bisogno di concretezza pensiamo proprio a quell’angelo o a quegli angeli che il Signore ha messo vicino a noi per ricordarci il suo amore.

Dobbiamo allora imparare a riconosce gli angeli del Signore. Essi si manifestano in tutte le cose buone, nella bellezza, nella bontà, nella natura, essi parlano nella nostra coscienza quando essa, ben formata ci indica la strada del bene, essi sono presenti nelle necessità dei nostri fratelli e ci invitano a diventare anche noi angeli e custodi di loro. Essi ci invitano alla preghiera e ci parlano attraverso la Scrittura e offrono a Dio le nostre aspirazioni. Soprattutto ci fanno sentire che non siamo mai soli e che la Provvidenza di Dio, se noi ci affidiamo ad essa, non ci abbandona mai.

 

 

SABATO 3 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gerardo; Sant’Adalgotto.

Una scheggia di preghiera:

 

LA PAROLA PIU’ GIUSTA E PIU’ VERA CHE POSSO DIRTI E’: GRAZIE!

 

Hanno detto: L'uomo che cerca la sicurezza è come uno che si tagliasse gambe e braccia per avere gambe e braccia artificiali, che non gli diano dolori né disturbi. (Henry Miller)

Saggezza popolare: Chi si annoia, annoia. (Prov. Gitano)

Un aneddoto: La storia è attribuita al grande rabbino Bal Shen Tov.

Si narra che si trovava in cima a una collina, con alcuni studenti, quando vide un gruppo di cosacchi attaccare la città e cominciare a massacrare la gente. Vedendo molti dei suoi amici che, laggiù, morivano e chiedevano misericordia, il rabbino esclamò: “Ah, se potessi essere Dio!” Un discepolo, colpito, si rivolse a lui: “Maestro, come osate proferire una simile bestemmia?  Volete forse dire che, se foste Dio, agireste in maniera diversa?  Volete forse dire che Dio tante volte fa ciò che è sbagliato?” Il rabbino guardò negli occhi il discepolo e disse: “Dio è sempre giusto. Ma se io potessi essere Dio, potrei capire ciò che sta accadendo.”

Parola di Dio: Bar 4, 5-12. 27-29 / Sal 68 / Lc 10, 17-24

 

Vangelo Lc 10, 17-24

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: "Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome". Egli disse: "Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli". In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: "Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto. Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare". E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non lo udirono ". Parola del Signore

 

“RALLEGRATEVI PIUTTOSTO CHE I VOSTRI NOMI SONO SCRITTI NEI CIELI”. (Lc. 10,20)

Chi mi conosce da lungo tempo sa che mi danno terribilmente fastidio quei “procacciatori di vocazioni” che presentando tutto bello e facile nella vocazione sacerdotale né esaltano i doni, il potere al punto da ingannare.

Gesù davanti all’entusiasmo dei 72 discepoli che tornano dalla missione esaltati perché perfino i diavoli obbediscono loro, li ridimensiona e li invita a gioire perché, essendo parte del Regno, hanno i loro nomi scritti nel cielo.

Perché il nostro nome sia scritto nei cieli non occorre allora essere Papa, Vescovo o sacerdote e neanche religioso o suora, cioè non è il ruolo che dà la santità o che assicura il paradiso anzi, più hai responsabilità verso gli altri più devi avere attenzione e amore per non sbagliare tu e con te far sbagliare gli altri.

La santità è un dono di Dio che va solo accettato.

Io non ho scritto il mio nome in paradiso per meriti acquisiti, ma ho la certezza per il mio oggi e per il mio domani se accetto e lascio crescere in me il dono che Gesù mi ha fatto: la redenzione, la santità. Certo che conta il mio impegno ma non e per “meritocrazia” che si va in paradiso: Si va se accettiamo il dono di Colui che ci ha meritato il perdono e la grazia con la Croce, il suo amore totale per noi.

 

 

DOMENICA 4 OTTOBRE: XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco d’Assisi patrono d’Italia; San Petronio.

Una scheggia di preghiera:

 

QUESTA FAMIGLIA TI BENEDICE; TI BENEDICE, SIGNORE

 

Hanno detto: Solo la mano che cancella può scrivere il vero. (Eckhart Meister)

Saggezza popolare: Il Buddha di ognuno e sempre il migliore. (Prov. Giapponese)

Un aneddoto: Un uomo andò dal saggio che abitava nella foresta e gli pose due domande: La prima:" Perché dici che Dio è in ogni luogo? Io non lo vedo. Fammelo vedere". La seconda:"L'uomo è punito per i suoi misfatti. Ma tutto quello che fa è diretto da Dio. Perciò l'uomo non ha libertà. Egli non può far nulla senza che Dio lo permetta". Il saggio prese una zolla di terra e la gettò sulla testa del povero malcapitato, il quale lamentandosi per il dolore, andò dal giudice e disse:" Ho chiesto due spiegazioni al saggio. Ma, invece di una risposta, ho ricevuto una zolla di terra in testa". Il giudice chiamò il saggio, il quale replicò: "La risposta è nella zolla di terra. Se quest'uomo dice che ha male alla testa, chiedetegli di farmi vedere il suo dolore. Quindi io gli mostrerò Dio. E poi perché è venuto da sua eccellenza ad accusarmi? Non è stato Dio a fare ciò che io ho fatto? Senza la volontà di Dio, io non avrei potuto tirare la zolla. Perché allora dice che la colpa è mia?".

Parola di Dio: Gen 2, 18-24 / Sal 127 / Eb 2, 9-11 / Mc 10, 2-16

 

Vangelo Mc 10, 2-16

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, domandarono a Gesù: "E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?". Ma egli rispose loro: "Che cosa vi ha ordinato Mosè?". Dissero: "Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla". Gesù disse loro: "Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto". Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: "Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio". Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso". E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. Parola del Signore

 

“L’UOMO DUNQUE NON SEPARI CIO’ CHE DIO HA CONGIUNTO”. (Mc. 10,9)

C’è stato un tempo nel quale i genitori, vedendo sposati i figli, avevano la certezza di trovare una ...famiglia solida. Oggi, invece, guardano i figli sposati con il batticuore: “Reggeranno o si divideranno?”. La rivoluzione culturale del nostro tempo ha profondamente intaccato il matrimonio, tanto che il suo sfasciarsi è pacificamente accettato e legalmente riconosciuto. Ma non è affatto detto che tutto ciò che è legale sia anche lecito. Infatti, la coscienza cristiana pone ancora a Gesù la stessa domanda dei farisei: “E lecito?”. L’uomo non separi quel che Dio ha congiunto. Ma che c’entra Dio con il nostro amore! Ci siamo conosciuti per caso, abbiamo cominciato a star bene assieme. Ci siamo cercati; abbiamo continuato; le abbiamo inventate tutte per poterci vedere: complicità, sotterfugi, lotte, delusioni, altalene di sentimenti. Questo amore è nostro, ce lo siamo costruiti noi come abbiamo voluto, non dobbiamo rendere ragione a nessuno di quello che c’è tra noi. E viviamo assieme felici! Non sospettano i due  fidanzati, presto sposi, che i loro approcci, le loro ansie, il loro cercarsi aveva alle spalle uno sguardo d’amore. Non sospettano che quando un uomo e una donna si vogliono bene mobilitano direttamente il Creatore, il buon Padre, perché stanno incarnandolo di nuovo sulla Terra nel loro amore. Quando due fidanzati si incontrano Dio è contento nel vedere che due persone credono al suo progetto di famiglia. Quando due sposi si amano rendono sperimentabile agli uomini lo stesso, vero, unico amore di Dio. Come può Dio essere estraneo all’amore tra un uomo e una donna se è lì che le persone realizzano l’amore di Cristo per l’umanità e per la Chiesa. Ogni matrimonio stabilito nel Signore si conserva anche quando incontra  la croce  della malattia, della necessità, della stanchezza, dei problemi dei figli... Per chi crede, Cristo è sempre lì a dare forza, conforto, speranza. Chi si impregna di questo spirito nei giorni felici, potrà continuare a vivere con questa speranza nelle ore difficili.

 

 

LUNEDI’ 5 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gallo d’Aosta; Santa Giustina; Santa Maria Faustina Kowalska.

Una scheggia di preghiera:

 

LA TUA PASSIONE, GESU’, E’ LA NOSTRA SALVEZZA.

 

Hanno detto: Colui che governa gli altri dovrebbe per prima cosa essere il padrone di se stesso. (Philiph Massinger)

Saggezza popolare: Prova a ragionar sull'amore e perderai la ragione. (Proverbio francese)

Un aneddoto: Una donna chiese al cassiere di una banca di cambiarle un assegno e il cassiere le domandò un documento d'identità, secondo il regolamento. La donna restò senza fiato. alla fine riuscì a pronunciare queste parole:"Ma, Gianni sono tua madre!".

Parola di Dio: Gn 1, 1 - 2, 1. 11 / Salmo: Gn 2, 2-5. 8 / Lc 10, 25-37

 

Vangelo Lc 10, 25-37

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fa questo e vivrai". Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso". Parola del Signore

 

“CHI DI QUESTI TRE TI SEMBRA SIA STATO IL PROSSIMO DI COLUI CHE E’ INCAPPATO NEI BRIGANTI? QUEGLI RISPOSE: CHI HA AVUTO COMPASSIONE DI LUI”. (Lc. 10,36-37)

Come spesso succede alle parole esse che pur sono chiare vengono usate in modi molto diversi Ad esempio la parola “Compassione” molto sovente vien usata come quel sentimento che davanti alle disgrazie nostre o altrui ci fa dire: “Poveretto!” e allora specialmente se amiamo farci vittime siamo sempre “Poveretti!” perché sempre ci manca qualcosa oppure ci diventa facile dire “Poveretto!” ad un altro magari pensando sotto sotto: “Per fortuna che non è capitato a me”. Ma la parola “Compassione” vuol dire “Patire con” e non fa riferimento solo a sentimenti che oggi possono esserci e domani no. Gesù ha avuto “Compassione” non solo perché vedendo la gente sbandata “ebbe compassione perche erano come pecore senza pastore ma perché subito Lui stesso si fa Buon pastore che dà la vita per le sue pecorelle. Nella parabola del Samaritano la “compassione” di quest’uomo non è solo sentimento. Lui vedendo il ferito si è fermato rischiando a sua volta di finire nelle mani dei briganti; ha toccato il ferito e il suo sangue, quindi in una mentalità religiosa di allora, si è reso impuro; è andato a piedi lasciando il ferito sull’asino; ha dato fondo alla sua piccola “farmacia”; ha perso tempo prezioso per i suoi affari, ci ha rimesso dei soldi e rischia che la cosa non sia neppur finita…. E noi quando sentiamo “compassione per qualcuno” che cosa facciamo?

 

 

MARTEDI’ 6 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Bruno; Santa Alberta.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI, O SIGNORE, DALLA FRETTA E DALL’IMPAZIENZA

 

Hanno detto: Una vittoria non è tale se non mette fine alla guerra. (Montaigne)

Saggezza popolare:

Non si sa di dove esce il fumo, non si conosce come si sviluppi un bambino. Come si potrebbero comprendere i misteri di Dio. (prov. Etiopico)

Un aneddoto: Il padre era lui e questo in casa tutti lo dovevano tenere presente. Aveva anche programmato quello che l’unico figlio maschio avrebbe fatto da grande; per questo lo aveva inviato a studiare in città nel collegio più prestigioso, tenuto da religiosi. Rimase addirittura scandalizzato, quando il figlio si azzardò ad accennargli che intendeva consacrarsi a Dio. Andò subito a parlare col direttore, con la speranza di sentirsi dire da lui che non era una cosa seria. Il religioso, invece, gli dovette confermare che si trattava di vera vocazione. Il genitore continuò a sostenere che era frutto di semplice infatuazione. Cambiò collegio al figlio e gli consigliò di divertirsi in tutti i modi, leciti e illeciti, per farsi passare quei “grilli” dalla testa. E infatti gli passarono davvero: il giovane non ci pensò più. Qualche anno dopo il padre fu chiamato all’obitorio per il riconoscimento ufficiale del cadavere del figlio, ucciso da un’eccessiva dose di eroina. Ordinò che i funerali si svolgessero in forma civile, poiché non poteva perdonare a quei frati di avergli rovinato il figlio con le loro manie religiose!

Parola di Dio: Gn 3, 1-10 / Sal 129 / Lc 10, 38-42

 

Vangelo Lc 10, 38-42

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta ". Parola del Signore

 

“MARTA, MARTA, TU TI PREOCCUPI E TI AGITI PER MOLTE COSE”. (Lc. 10,41)

Conosco uno (non è molto lontano da me stesso) che è sempre affannato, ha tutto da fare lui, le cose più importanti e più difficili sono sue, se manca lui il mondo non può andare avanti, anche quando potrebbe riposare deve sempre trovare qualcosa da fare… Un bel giorno una malattia lo fatto fermare per circa un mese in ospedale e ha scoperto che il mondo andava benissimo anche senza di lui, che c’erano diverse persone ben contente di assumere il suo ruolo, che se fosse stato più calmo sarebbe giunto alla malattia senza esaurimento, che se avesse dato più tempo ai valori veri in quel momento avrebbe avuto una marcia in più per affrontare il dolore e la prova… Credete che, guarito, sia cambiato qualcosa? Mica Tanto! Gesù non ce l’ha con Marta che si dà da fare per essere accogliente, per preparare un buon pranzo, Gesù, sorridendo dice a Marta  che questo suo correre non deve farle dimenticare le cose più importanti, che l’essere impegnata in certe cose non deve farla sentire giudice di sua sorella, che l’ospite lo si accoglie con un buon pranzo ma soprattutto con la propria affettuosa presenza.

Quel “mio amico” lo legge spesso questo vangelo, chissà se un giorno riuscirà a trovare il suo equilibrio?

 

 

MERCOLEDI’ 7 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’ Adalgiso – Beata Vergine del Santo Rosario.

Una scheggia di preghiera:

 

MARIA, PREGA PER NOI PECCATORI, ADESSO E NELL’ORA DELLA NOSTRA MORTE

 

Hanno detto: Se quegli che prega non merita di essere esaudito, i meriti di Maria, a cui egli si raccomanda, faranno che sia esaudito.(Sant’Anselmo d’Aosta)                                     

Saggezza popolare: I grandi guadagni fanno scomparire i grandi princìpi.

Un aneddoto: Un missionario viaggiava su un veloce treno giapponese e occupava il tempo pregando con il breviario aperto. Uno scossone fece scivolare sul pavimento una immaginetta della Madonna. Un bambino seduto di fronte al missionario, si chinò e raccolse l'immaginetta. Curioso come tutti i bambini, prima di restituirla la guardò. "Chi è quella bella Signora?" chiese al Missionario. "E' mia madre", rispose dopo un attimo di esitazione. Il Bambino lo guardò, poi riguardò l'immagine. "Non le assomiglia tanto", disse. Il Missionario sorrise: “Eppure, ti assicuro che è tutta la vita che cerco di assomigliarle un pò".

Parola di Dio nella festa della Beata Vergine del Rosario: At 1, 12-14 / Salmo: Lc 1, 46-55 / Lc 1, 26-38

 

Vangelo Lc 1, 26-38

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei. Parola del Signore

 

“ECCOMI, SONO LA SERVA DEL SIGNORE, AVVENGA DI ME QUELLO CHE HAI DETTO”. (Lc. 1,38)

Non esaltiamo né denigriamo la preghiera del Rosario. Sappiamo che è nata come preghiera dei poveri che non avendo breviari e non sapendo leggere volevano pregare come i monaci e allora invece di recitare i 150 salmi recitavano 150 o Padre nostro o ave Maria. Qualcuno biasima questa preghiere per la ripetitività (e poi magari andiamo a cercare i mantra di altre religioni o il rosario musulmano), qualcuno dice che è come un respiro dell’anima, qualcuno dice che è troppo centrale la figura di Maria, altri aggiungono misteri ai misteri. Anche le varie promesse che Maria ha fatto a coloro che usano questa preghiera vanno lette come doni che Dio promette a tutti coloro che pregano in qualunque modo con costanza, attenzione, gioia di rapporto e volontà di migliorare con la preghiera. Vi posso dire la mia opinione? Io amo il rosario anche se spesso sono distratto o mi addormento mentre lo dico, amo il rosario perché è stata la preghiera di mio padre e di mia madre che senza tante storie e arzigogoli con essa si sono santificati, amo il rosario perché mi aiuta a creare quell’atteggiamento che le parole di Maria che meditiamo oggi ci suggeriscono: Eccomi, sono povero, anche nelle parole e nell’attenzione, ma sono davanti a te per macinare nel mio cuore i tuoi misteri di grazia e per dirti che sono disponibile, con il tuo aiuto, alla tua volontà che certamente è il mio vero bene”

 

 

GIOVEDI’ 8 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ugo Canefri; Santa Eusebia.

Una scheggia di preghiera:

 

MANDA SU DI NOI IL TUO SPIRITO, O SIGNORE.

 

Hanno detto: "Dovessi insegnarti la strada più breve e sicura per la felicità e la perfezione, ti direi di darti una regola: ringraziare e lodare Dio per tutto ciò che ti accade". (William Law)

Saggezza popolare: Impara piangendo, riderai guadagnando.

Un aneddoto: Il custode di un grande ippodromo chiuse il proprio conto in banca, i risparmi di tutta la vita, e lo diede al nipote perché si pagasse gli studi all’università. Gli fu domandato come potesse permettersi questo gesto. Il custode sorrise e disse: “Tutti i giorni vedo migliaia di uomini puntare sui cavalli e perdere perfino la camicia. Ho pensato di avere una buona occasione per vincere se punto su un essere umano”.

Parola di Dio: Ml 3, 13-20a / Sal 1 / Lc 11, 5-13

 

Vangelo Lc 11, 5-13

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". Parola del Signore

 

“IL PADRE VOSTRO CELESTE DARA’ LO SPIRITO SANTO A COLORO CHE GLIELO CHIEDONO”. (Lc. 11,13)

A prima vista è una strana promessa quella del vangelo di oggi. Prima Gesù ci invita a chiede per ottenere, poi ci dice che il Padre è buono, più buono dei nostri padri terreni, e alla fine invece di dirci che c’è sempre risposta alla nostre domande ci dice che Dio ci darà il suo Spirito.

Eppure se ci pensiamo è una bellissima risposta perché ci fa capire che Dio non è una macchina a gettoni: fatta la preghiera giusta si schiaccia il pulsante vicino  al desiderato e lo si ottiene. Poi ci aiuta a capire che non sempre per quanto ci riguarda abbiamo la certezza che quello che chiediamo sia il meglio per noi. Poi ci assicura il dono dello Spirito Santo che è il modo di pensare e di amare di Dio stesso che ci permette di comprendere quanto di vien dato o ci vien negato: in ogni caso con lo Spirito di Dio siamo sempre esauditi perché anche se magari non abbiamo ottenuto abbiamo in Lui la capacità e la forza di vivere nella volontà di Dio.

 

 

VENERDI’ 9 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santi Dionigi e compagni; San Giovanni Leonardi.

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTAMI, SIGNORE, NELLA MIA MISERIA.

 

Hanno detto: "La capacità e la disponibilità a qualsiasi lavoro non nascono prima del lavoro, ma attraverso il lavoro". (Andrew Murray)

Saggezza popolare: Il pentimento è zoppo, ma arriva sempre.

Un aneddoto: In una poesia di Jorge Man­rique si canta l’innamorato che da un lontano paese manda alla sua bella lettere, fiori e regali in continuazione. Quando ritorna, cessano le lettere, i fiori e i regali. Stupisce la ragazza. Forse che non è più riamata? La smentisce l’innamorato: “Quando era lontano, c’era bisogno che ti inviassi qualche segno del mio amore. Ora che son vicino, il segno del mio amore sono io stesso” ... Analogamente il Signore, da quando s’è incarnato e sta con noi per sempre, è lui stesso il segno del suo amore per noi.

Parola di Dio: Gl 1, 13-15; 2, 1-2 / Sal 9 / Lc 11, 15-26

 

Vangelo Lc 11, 15-26

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: "E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni". Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima". Parola del Signore

 

“LO SPIRITO IMMONDO DICE: RITORNERO’ NELLA CASA DA CUI SONO USCITO”. (Lc.11,24)

Alcuni anni fa (forse ancora oggi?) in alcuni gruppi c’era l’abitudine di raccontarsi le proprie “esperienze” religiose che quasi sempre seguivano questo schema: Io prima ero cattivo, poi ho incontrato Gesù, oppure i rappresentanti del gruppo, e sono diventato buono. Le prime volte che li sentivo restavo meravigliato, estasiato, poi ho cominciato a dire: chissà perché a me non capita mai così, per me la conversione è una fatica quotidiana e spesso mi ritrovo peggio di prima. Mi conforta quanto Gesù ci dice oggi nel vangelo: il male ci riprova sempre, ma anche il bene ci deve riprovare sempre ed ecco allora che primo modo per cercare di vincere il male è quello di non lasciarci vincere dall’orgoglio: se il Signore mi ha fatto una determinata grazia devo esserne riconoscente ma non devo inorgoglirmi in essa se no rischio di perdere tutto. Insomma è sempre bene attenersi a quanto scriveva Paolo in una delle sue lettere: “Chi sta in piedi, badi a non cadere”. E se lo diceva lui…

 

 

SABATO 10 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Francesco Borgia; San Bassiano.

Una scheggia di preghiera:

 

SE TU GESU’ SEI CON ME, SONO DAVVERO BEATO.

 

Hanno detto: Se vuoi la fede, prega; se vuoi la speranza, prega; se vuoi la carità, prega; se vuoi l'obbedienza, prega; se vuoi la castità, prega; se vuoi l'umiltà, prega.... Qualsiasi virtù vuoi, prega. (Angela da Foligno)

Saggezza popolare: La rovina dell'uomo riposa sulla sua lingua. (prov. Egiziano)

Un aneddoto: Alain René Le Sage narra di due studenti che presso una fontana videro una lastra di pietra sulla quale erano incise alcune parole appena decifrabili sotto il fango. Lavata la pietra, lessero:”Aquì esta enterrada al alma del Licenziado Pedro de Garcìa”: qui sta sepolta l’anima del dottor Pedro de Garcìa. “Assurdo”, commentò uno dei due. “Come si può sotterrare un’anima?”. E non ci pensò più. L’altro invece si fece pensieroso mentre s’allontanavano dalla fontana. Ad un tratto, tornò sui suoi passi e con la punta del bastone tentò di smuovere la pietra finché la sollevò e ribaltò: sotto, c’era una borsa di pelle con un vero tesoro, più di cento denari d’oro: ecco l’anima del dottor Pedro de Garcìa, la molla della sua vita, l’ideale supremo, il vero oggetto del suo amore, una manciata di monete d’oro.

Parola di Dio: Gl 4, 12-21 / Sal 96 / Lc 11, 27-28

 

Vangelo Lc 11, 27-28

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!". Parola del Signore

 

“BEATI PIUTTOSTO COLORO CHE ASCOLTANO LA PAROLA DI DIO E LA OSSERVANO”. (Lc. 11,28)

Per che cosa è Beata Maria? Perché Dio l’ha scelta tra tutte le donne? Perché è senza peccato originale? Perché è la madre del Figlio di Dio? Perché è assunta in cielo? Per tutti gli aggettivi che mettiamo vicino al suo nome quando diciamo le litanie del rosario? Sarà certamente beata per tutto questo, ma tutto questo è la conseguenza del fatto che lei ha ascoltato, meditato e soprattutto vissuto quanto la Parola di Dio le diceva e le chiedeva. E noi per che cosa siamo beati? Se stiamo bene di salute? Se facciamo il 6+1 milionario? Se tutte le cose ci vanno bene? Oppure se siamo poveri ma sereni, sofferenti ma certi che Dio non ci abbandona, se cerchiamo la verità e la giustizia e per esse siamo disposti a pagare di persona, se siamo semplici e puri anche a costo di essere presi in giro? Anche noi, come Maria possiamo essere davvero Beati in tutte queste situazioni se in  noi opera la parola di Dio che sa dare senso alle nostre gioie e alle nostre sofferenze.

 

 

DOMENICA 11 OTTOBRE: XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: Santa Placida; Sant’Alessandro Sauli.

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERACI, SIGNORE, DALL’IDOLATRIA DELLE COSE.

 

Hanno detto: L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla. (Alberto Moravia)

Saggezza popolare: La tristezza chiude le porte del cielo, la preghiera le apre, la gioia le abbatte. (Prov. Ebraico)

Un aneddoto: Un giornalista andò dal famoso regista e attore italiano Giorgio Albertazzi e gli fece la seguente domanda: “Nella sua vita c’è stata qualche piccola azione che le ha lasciato un grande rimorso?”. L’attore rispose: “Sì, c’è stata un’azione del genere. E i rimorsi sono piuttosto durevoli che grandi. A dodici anni passavo le vacanze estive al mare, in una colonia. Ero il capo di un gruppo di circa trenta ragazzi e come tale avevo un certo potere su di loro. Approfittando di questo potere ogni sera toglievo al più docile dei compagni la sua porzione di frutta. Non protestava nessuno. Solo l’ultimo giorno di vacanza, guardandomi negli occhi con un’espressione di mansueto rimprovero, egli osò dire: Dividiamola a metà. Gli occhi di quel compagno e la sua voce impaurita mi tornano alla mente spesso. Se lo incontrassi oggi, vorrei restituirgli tutti quei frutti: più o meno trenta o quaranta mele, pere e pesche”.

Parola di Dio: Sap 7, 7-11 / Sal 89 / Eb 4, 12-13 / Mc 10, 17-30

 

Vangelo Mc 10, 17-30

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?". Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre". Egli allora gli disse: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza". Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi". Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: "Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!". I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: "Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio". Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: "E chi mai si può salvare?". Ma Gesù, guardandoli, disse: "Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio". Pietro allora gli disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito". Gesù gli rispose: "In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. Parola del Signore

 

“QUANTO DIFFICILMENTE COLORO CHE HANNO RICCHEZZE ENTRERANNO NEL REGNO DI DIO”. (Mc.10,23)

Mai Gesù condanna la ricchezza e i beni terreni per se stessi. Ciò che egli condanna è l’attaccamento esagerato al denaro e ai beni, il far “dipendere da essi la propria vita” e “l’accumulare solo per sé”. Due motivazioni sono alla base di questa denuncia evangelica. La prima è una considerazione di saggezza: è pazzia considerare scopo principale della vita ammassare ricchezze (in banca, in case, in gioielli), quando si sa che da un momento all’altro si può essere chiamati a lasciare tutto. La seconda è una motivazione di fede: la ricchezza rende difficile entrare nel Regno di Dio. Gesù consiglia ai ricchi di trasferire i loro capitali all’estero. Ma non in Svizzera, in cielo! “Molti - dice Sant’Agostino - si affannano a seppellire il proprio denaro sotto terra, pur di saperlo al sicuro. Perché non seppellirlo  in cielo, dove sarebbe ben più al sicuro e dove lo si ritroverebbe, un giorno, per sempre? Come fare questo? è semplice - continua il santo -. Dio ti offre i poveri. Essi si recano là dove tu speri un giorno di andare. Dio ha bisogno qui, nel povero, e ti restituirà quando sarai di là”. Ma è chiaro che l’elemosina e la beneficenza non sono più oggi l’unico modo per far servire la ricchezza al bene comune. C’è anche quello di pagare onestamente le tasse, di creare nuovi posti di lavoro, di dare un salario più giusto e dignitoso agli operai, di avviare imprese locali nei paesi in via di sviluppo. Insomma, far servire il denaro, farlo scorrere. Essere dei canali che fanno passare l’acqua, non laghi artificiali che la trattengono solo per sé.

 

 

LUNEDI’ 12 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Serafino; Sant’Edisto.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, TU SOLO HAI PAROLE DI VITA ETERNA.

 

Hanno detto: Quando umilmente ti poni sotto gli altri, allora mirabilmente ti elevi sopra te stesso. (Sant’Antonio abate)

Saggezza popolare: La fame non riesce a dormire nel ventre. (Proverbio del Nyassa)

Un aneddoto: Racconta s. Alfonso M. de’ Liguori di se stesso: aveva un solo desiderio nella sua vita: vedere la Madonna! Per questo pregava notte e giorno; ma, più cresceva il desiderio di contemplare Maria in tutta la sua gloria, più gli si insinuava nel cuore un dubbio: “E se il troppo splendore mi abbagliasse e rimanessi cieco?”.

Un giorno la grande Regina del cielo volle esaudire la brama del suo devoto: gli apparve in tutta la sua bellezza celestiale. Ma il frate, pauroso, incominciò a guardarla con un occhio solo; pensava infatti: “Anche se rimanessi abbagliato, non rimarrei cieco che da un solo occhio!”. La visione però fu così bella che il frate si decise ad aprire anche l’altro occhio; ma proprio allora la Madonna scomparve. Il povero frate per tutto il resto di sua vita non fece che piangere, non per l’occhio rimasto abbagliato, ma per non aver goduto con tutti e due i suoi occhi la bellezza della sua divina regina. E nel pianto, che rende la vista più pura, il povero frate pregava: “Non m’importa più niente: anche se perdessi completamente la vista, donami, o Madre, di contemplare ancora il tuo dolce viso”.

Parola di Dio: Rm 1, 1-7 / Sal 97 / Lc 11, 29-32

 

Vangelo Lc 11, 29-32

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorché il segno di Giona. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. Quelli di Ninive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui". Parola del Signore

 

QUELLI DI NINIVE SORGERANNO NEL GIUDIZIO INSIEME CON QUESTA GENERAZIONE E LA CONDANNERANNO: PERCHE’ ALLA PREDICAZIONE DI GIONA SI CONVERTIRONO. ED ECCO BEN PIU’ DI GIONA C’E’ QUI. (Lc. 11,32)

Anni fa conoscevo un sacerdote che probabilmente era entrato in seminario sotto la forte pressione del suo parroco e dei suoi genitori. Alcuni anni dopo l’ordinazione, anche per certe esperienze negative incontrate nei primi anni di ministero, abbandonò sacerdozio e anche fede. Ebbe gioia nell’incontrare una brava ragazza che divenne sua moglie e gli diede un figlio, ebbe altrettanta “fortuna” nel lavoro e mise su una piccola ma fiorente impresa. Un giorno però il figlio si ammalò di una grave malattia, incurabile. Che cosa non fecero quei due poveri genitori. Anche da un punto di vista religioso - superstizioso cominciarono a recarsi da tutti i santoni nella speranza che qualcuno potesse guarire il figlio. Non ci fu nulla da fare e il ragazzo morì. I due inconsolabili vollero credere di poter mantenere un rapporto con il ragazzo anche dopo la morte e lo cercarono con sedute spiritiche. Poi un giorno qualcuno parlò loro di Sei Baba e allora si recarono anche da lui alcune volte sempre nella speranza di poter “ritrovare” il loro morto. Durante uno di questi viaggi morirono in un incidente stradale. Nessuno giudica questi genitori, anzi li comprendiamo nel loro dolore e nella loro ricerca ma non possiamo far a meno di dire: “Avevano Gesù, la sua misericordia, la sua croce a cui aggrapparsi, le sue parole di risurrezione e di vita eterna e sono andati a cercare un barlume di speranza così lontano?” E noi che qualche volta crediamo a segni, oroscopi, new age e similari quando abbiamo Gesù Cristo, il Figlio di Dio che non ci inganna? In una delle fiction di Don Matteo c’è un mago che vuol sapere con insistenza a che segno astrologico appartenga il prete. Secondo me gli sceneggiatori hanno azzeccato la risposta perché don Matteo risponde: “A me basta essere del segno della Croce, quella che salva”

 

 

MARTEDI’ 13 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Edoardo.

Una scheggia di preghiera:

 

PURIFICAMI, O SIGNORE, SARO’ PIU’ BIANCO DELLA NEVE.

 

Hanno detto: Che dispiacere incontrare un vecchio infelice. Tutti i vecchi dovrebbero poter ridere, seminare saggezza. (Giovanni Arpino)

Saggezza popolare: Chi balla indossando un vestito prestato poco si diverte. (Prov. Del Mali)

Un aneddoto: Il primo giorno di scuola, in un paesino di campagna, un bambino con sua mamma andavano verso la scuola. Il bambino era completamente assorbito dai lunghi passi della sua enorme ombra proiettata dal sole del mattino che lo faceva sentire un gigante. Improvvisamente la madre si fermò, guardò il figlio dritto negli occhi e disse: “Figlio mio non guardare la tua ombra di mattina, guardala a mezzogiorno”.

Parola di Dio: Rm 1, 16-25 / Sal 18 / Lc 11, 37-41

 

Vangelo Lc 11, 37-41

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo". Parola del Signore

 

“DATE IN ELEMOSINA QUEL CHE C’E’ DENTRO, ED ECCO PER VOI TUTTO SARA’ MONDO”. (Lc. 11,41)

Noi quando sentiamo parlare di elemosina pensiamo subito al vecchietto che, seduto davanti alla chiesa, allunga la mano e a noi che “sentendoci buoni” lasciamo cadere qualche centesimo o qualche euro come dono che scende dall’alto. Ma qui Gesù usa il termine elemosina in un altro senso, quello di dar via e non ci dice di dar via del nostro superfluo ma di quello che ci sta nel cuore e poco prima Gesù aveva detto che il cuore dei suoi interlocutori era pieno di rapina e di iniquità. Si tratta allora di far pulizia e di farla sul serio perché Dio non si lascia convincere e commuovere dalle esteriorità. Quello che conta non è il bordo del piatto pulito, ma quello che c’è nel piatto e nel piatto sia ci siano cose buone o cattive ce ne è sempre da dar via, il male perché bisogna eliminarlo e il bene perché bisogna condividerlo.

 

 

MERCOLEDI’ 14 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Callisto; San Gaudenzio.

Una scheggia di preghiera:

 

RENDICI SINCERI E LIMPIDI DAVANTI A TE E DAVANTI AL PROSSIMO.

 

Hanno detto: Un Dio comprensibile non sarebbe Dio. (Sant’Atanasio)

Saggezza popolare: La ragazza bella non è senza difetti. (Prov. Del Lesotho)

Un aneddoto: Un povero gallo sconvolto e affamato, andava disperatamente alla ricerca di qualcosa da mangiare. Becchettava ovunque. All’improvviso si fermò. Davanti a lui c’era una pietra diversa dalle altre che brillava in modo particolare. Il gallo capì e disse: “Gli uomini ti chiamerebbero diamante ma per me tu non vali più di un grano di riso”. Si voltò e continuò a becchettare.

Parola di Dio: Rm 2, 1-11 / Sal 61 / Lc 11, 42-46

 

Vangelo Lc 11, 42-46

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: "Guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio.  Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo". Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi". Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!". Parola del Signore

 

“GUAI A VOI…” (Lc. 11,42ss)

Non è questione di farci del male vedendo le negatività che abbiamo nelle nostre comunità, è invece usare lo stesso metodo di Gesù che mettendo in evidenza i difetti della religiosità farisaica ci aiuta a purificarci. Allora questi “Guai” sono per noi tutte le volte che vogliamo apparire diversi, migliori di quanto siamo per tutte le volte che volendo primeggiare nella comunità giudichiamo dall’alto i nostri fratelli, tutte le volte che per essere alla moda, per sembrare sensibili al fratello gli nascondiamo il male a volte facendolo cadere in esso, tutte le volte che diamo scandalo a qualche piccolo, tutte le volte che ci facciamo maestri per gli altri senza essere discepoli per noi stessi, tutte le volte che ci riempiamo la bocca di “buona morale” che però vale solo per gli altri…. La strada per venirne fuori è nel Vangelo: “Siate semplici come colombe e prudenti come serpenti”, “il vostro parlare sia si si e no  no”, “non amate con la lingua ma con i fatti e con le opere”, “non fatevi chiamare maestri”, “Il più grande di tutti sia il servo di tutti”…

 

 

GIOVEDI’ 15 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù;Santa Aurelia di Strasburgo

Una scheggia di preghiera:

 

INSEGNAMI, SIGNORE, A LASCIARMI CORREGGERE.

 

Hanno detto:

La cosa più importante è non pensare troppo e amare molto; per questo motivo fate ciò che più vi spinge ad amare. (Santa Teresa d’Avila)

Saggezza popolare: Il popolo giunge a non temere la morte allorché fa troppa fatica a vivere. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un saggio sufi si imbarcò su una nave. A metà traversata si scatenò una tempesta di tale violenza che le onde altissime scagliavano la nave in su e in giù come fosse un fuscello. Tutti avevano una paura tremenda, e chi pregava, e chi gettava a mare i suoi beni. Solo il saggio rimaneva imperturbabile. Quando la tempesta si calmò e il colore tornò sulle gote dei naviganti, alcuni di loro si rivolsero al saggio e gli chiesero: “Ma come mai tu non hai avuto paura? Non ti sei accorto che tra noi e la morte c’era solo una tavola di legno?”  “Certo, ma nel corso della vita mi sono accorto che spesso c’è ancor meno”.

Parola di Dio: Rm 3, 21-30 / Sal 129 / Lc 11, 47-54

 

Vangelo Lc 11, 47-54

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, il Signore disse: "Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito". Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Parola del Signore

 

“GLI SCRIBI E I FARISEI COMINCIARONO A TRATTARLO OSTILMENTE, TENDENDOGLI INSIDIE”. (Lc. 11,53)

C’era da aspettartelo: Gesù ha messo in evidenza le mancanze dei religiosi di allora perché avrebbe voluto vedere la loro conversione, ma essi, orgogliosi del proprio essere i migliori di tutti, davanti ad un rimprovero, davanti a qualcosa o qualcuno che ha messo anche solo lontanamente in crisi la loro costruzione accuratamente costruita per mantenere il potere, hanno un solo modo di reazione, quello di contrattaccare o inglobando o espellendo. Da sempre è successo così. I profeti non hanno mai avuto vita semplice, le persone pure sono sempre state considerate sciocche, chi cerca la verità in modo diretto e chi la vuole concretizzare è stato etichettato  rivoluzionario, antisociale, turbatore della quiete pubblica e quindi persona da allontanare, da punire, da eliminare. E non sentiamoci migliori dei nostri predecessori. Mi accorgo che quando qualcuno mi fa qualche osservazione sul modo di comportarmi spesso mi comporto come la vipera che appena disturbata si erge ed attacca. E quante volte ho approfittato di quel briciolo di cultura in più, del ruolo istituzionale, per mordere, ferire, allontanare. Aiutami, Signore, ad esaminare uno per uno i tuoi “Guai” e a considerarli non tanto come una umiliazione, uno schiaffo morale che Tu mi dai, ma come una tua mano tesa per aiutarmi ad uscire dall’ ipocrisia, specialmente da quella terribile ipocrisia religiosa della quale spesso soffro. Aiutami a capire che se tu mi dici: “Guai”, non e per condannarmi senza appello, ma per invitarmi a cambiare, per aiutarmi ad accogliere Te e Tuo Padre così come siete e non come le maschere della religione vi hanno presentato. Aiutami anche a non cadere in un’altra ipocrisia religiosa terribile, quella di vedere i tuoi “Guai!” solo e sempre indirizzati agli altri. Tu vuoi, come mi suggerivi due giorni fa, che io “ti dia in elemosina” i miei peccati e la mia ipocrisia: se saranno nelle tue mani e io mi abbandonerò a te, allora c’è speranza che io possa guarire da questa malattia”.

 

 

VENERDI’ 16 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Edvige; Santa Margherita Maria Alacoque.

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE TU MI SCRUTI E MI CONOSCI.

 

Hanno detto: Se la corrente ti sta portando dove vuoi andare, non discutere. (Isaac Asimov)

Saggezza popolare: La compera conveniente,manda in malora la gente. (Prov. Piemontese)

Un aneddoto: Un giorno una giovane donna ricevette una dozzina di rose con un biglietto che diceva: “Una persona che ti vuole bene”. Senza la firma,però. Non essendo sposata il pensiero andò agli uomini della sua vita… oppure erano stati mamma e papà? Qualche collega di lavoro? Fece un rapido elenco mentale. Infine telefonò ad un’amica perché l’aiutasse a scoprire il mistero. Una frase dell’amica le fece improvvisamente balenare un’idea: “Di’, ma sei stata tu a mandarmi i fiori?” “Sì”. “Perché?” “Perché l’ultima volta che ci siamo parlate ieri eri di umore nero. Volevo che trascorressi un giorno pensando a tutte le persone che ti vogliono bene”.

Parola di Dio: Rm 4, 1-8 / Sal 31 / Lc 12, 1-7

 

Vangelo Lc 12, 1-7

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, radunatesi migliaia di persone a tal punto  che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri". Parola del Signore

 

“NON C’E’ NULLA DI NASCOSTO CHE NON SARA’ SVELATO”. (Lc. 12 ,2)

La realtà di questa affermazione evangelica è stata spesso usata in forma terroristica da certi cosiddetti educatori che usando questa tattica pensavano di spaventare i ragazzi e adulti davanti ad eventuali peccati. “Dio ti vede” capeggiava in ospedali, in prigioni, nelle docce dei seminari, sui cavalcavia dove di solito posteggiavano le prostitute… E’ vero che Dio ci vede in ogni momento della nostra vita, ma il suo non è l’occhio del carabiniere per cogliere la persona in fallo o del controllore per vedere se hai preso il biglietto giusto, è l’occhio amante di un Dio che ci sostiene in ogni momento. L’occhio di Dio non mi spaventa, mi incoraggia; Dio sa tutto di me, le mie debolezze, ma anche le mie piccole generosità, conosce le lacrime nascoste e ne tiene conto, conosce sforzi e cadute… e poi è ancora il Vangelo che mi consola: al Dio di Gesù non sta a cuore punire il peccatore ma salvarlo.

 

 

SABATO 17 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Ignazio di Antiochia.

Una scheggia di preghiera:

 

VIENI SANTO SPIRITO.

 

Hanno detto: La preghiera fa penetrare tutta la forza di Dio nelle nostre giunture, dandogli la possibilità di agire in noi. (Teofane il recluso)

Saggezza popolare: Ogni accidente è una lezione. (Prov. Turco)

Un aneddoto: La nonna entrò in chiesa tenendo per mano il nipotino. Cercò con lo sguardo il lumino rosso che segnalava il tabernacolo del Santissimo. Si inginocchiò e cominciò a pregare. Il bambino girava gli occhi dalla nonna al lumino rosso, dal lumino rosso alla nonna. Ad un certo punto sbottò: “Ehi nonna! Quando viene il verde usciamo, eh”.  Quel lumino non diventerà mai verde e continua a ripeterci: “Fermati perché ho tante cose da darti!”

Parola di Dio: Rm 4, 13. 16-18 / Sal 104 / Lc 12, 8-12

 

Vangelo Lc 12, 8-12

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire". Parola del Signore

 

“LO SPIRITO SANTO VI INSEGNERA’...”. (Lc. 12,12)

Ieri pensavamo alla presenza continua di Dio nella nostra vita non tanto come un controllore ma con un Consolatore e oggi Gesù ci ricorda che abbiamo un compagno di viaggio nella vita che non ci lascia mai. Egli e silenzioso, ma nel silenzio parla. Non si vede ma è forte. Non è ingombrante, non ci porta via niente ma ama. E’ sapiente, intelligente, dà fortezza. E’ lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù. Ci è stato promesso e donato. Opera in noi. Ci apre la mente. Ci ricorda quello che Gesù ha detto e fatto. Ci suggerisce come comportarci da cristiani.

Ma bisogna accorgerci di Lui, desiderarlo, invocarlo, affidarci. Lo Spirito può farci vivere in comunione con tutto il creato. Può farci sentire la presenza di Dio. Può guarirci dal male... Perché non rivolgerci a Lui fin dal mattino perché illumini la nostra giornata?

 

 

DOMENICA 18 OTTOBRE: XXIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: San Luca;San Giusto di Susa.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, GESU’, SERVO DI DIO E DELL’UOMO, INSEGNACI A SERVIRE.

 

Hanno detto: Il santo è colui che, in sé, cristianizza tutto l'umano della sua epoca. (Teilhard de Chardin)

Saggezza popolare: Una volta finita la cena, non si apprezza più il cucchiaio. (Prov. Turco)

Un aneddoto: Un saggio teneva nel suo studio un enorme orologio a pendolo che ad ogni ora suonava con solenne lentezza ma anche con grande rimbombo. “Ma non la disturba?”, chiese uno studente. “No”, rispose il saggio, “perché ad ogni ora sono costretto a chiedermi: che cosa ho fatto dell’ora appena trascorsa?”.

Parola di Dio: Is 53, 10-11 / Sal 32 / Eb 4, 14-16 / Mc 10, 35-45

 

Vangelo Mc 10, 35-45

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: "Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo". Egli disse loro: "Cosa volete che io faccia per voi?". Gli risposero: "Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra". Gesù disse loro: "Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?" Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse: "Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato". All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti". Parola del Signore

 

“CHI VUOL ESSERE GRANDE TRA VOI SI FARA’ VOSTRO SERVITORE”. (Mc. 10,43)

Uno dei desideri più sballati che ci portiamo nel cuore fin da piccoli è quello di vincere su tutti, di vincere in tutto. La parola di Dio capovolge totalmente questa stortura mentale e afferma che la vita deve essere spesa non per comandare, ma per servire. E Gesù ha fatto così. Essere cristiani è sapere di avere un Dio così. E’ essere consapevoli che qualcuno è venuto non per essere servito, ma per servire. Non ha spiegato tutta la sua potenza per apparire, ma per mettersi a disposizione; non per sottomettere, ma per liberare; non per imporsi, ma per far crescere. E così deve essere per ogni cristiano e per ogni uomo che cerca la felicità. Ma noi siamo oggi ancora a litigare su chi conta di più, in famiglia su chi può vivere di più alle spalle dell’altro, su chi guadagna di più, su chi possiede di più, su chi ha più fascino. La prima missione da compiere è aiutare chiunque a liberarsi da questa trappola per dare e accogliere vita vera.

 

 

LUNEDI’ 19 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Paolo della Croce; Santa Laura.

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI, SIGNORE, LA VERA SAPIENZA DEL CUORE.

 

Hanno detto: I medici ci somministrano rimedi estranei che non hanno nessun rapporto con noi, mentre i rimedi della vita li dobbiamo attingere da noi stessi. (Severino da Gabala)

Saggezza popolare: I ricordi sono un patrimonio che dà continui interessi; purtroppo a volte sono passivi. (Prov. Indiano)

Un aneddoto: C’era un albergatore che si doleva amaramente degli effetti, sui suoi affari, di una nuova autostrada costruita dal governo. “Ma come?, gli disse un amico, vedo ogni notte il cartello ‘tutto esaurito’ davanti al tuo hotel!” “Questo non vuol dir niente. Prima che costruissero l’autostrada dovevo mandar via ogni giorno trenta o quaranta persone. Ora non ne mando mai via più di venticinque!” E’ inutile, quando si vuole essere scontenti persino i clienti inesistenti diventano reali!

Parola di Dio: Rm 4, 20-25 / Salmo: Lc 1, 69-75 / Lc 12, 13-21

 

Vangelo Lc 12, 13-21

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: "Maestro, dì a mio fratello che divida con me l'eredità". Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?". E disse loro: "Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni". Disse poi una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio". Parola del Signore

 

“ANCHE SE UNO E’ NELL’ABBONDANZA, LA SUA VITA NON DIPENDE DAI SUOI BENI”. (Lc. 12,15)

Se ci mettiamo a ragionarci su, ci sono delle cose di cui siamo completamente convinti come questa di cui ci parla Gesù oggi. Siamo straconvinti che le nostre cose e i nostri soldi non ce li porteremo nella nostra cassa da morto che magari, anche se foderata in raso, non impedirà al nostro corpo di imputridire, eppure con quanta fatica e con quante lotte cerchiamo di procurarci cose e soldi e abbiamo anche e sempre delle buone scusanti a cui attaccarci per giustificarci: dobbiamo pensare alla nostra vecchiaia, dobbiamo pensare ai nostri figli e poi non possiamo mica buttare via le cose o darle a chi magari non sa apprezzarle. E così tra una cosa che può servirci, l’altra che è bene mantenere passiamo un buon novanta per cento della nostra vita a preoccuparci di cose che noi diciamo nostre ma che nostre non sono affatto se non ci garantiscono l’eternità. Tutte le cose della terra possono essere un bene, ma il Bene è ancora un'altra cosa.

 

 

MARTEDI’ 20 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Irene; San Leopardo di Osimo.

Una scheggia di preghiera:

 

VIENI, SIGNORE GESU’.

 

Hanno detto: Stiamo tanto insieme eppure stiamo morendo tutti di solitudine. (Albert Schweitzer)

Saggezza popolare: Non c'è niente di nobile nel fare il superiore con un altra persona; la vera nobiltà sta nell'essere superiore a quel che si era prima. (Prov. Indù)

Un aneddoto: Accompagnando il maestro a vedere un fosso scavato con metodi moderni, il discepolo si lamentava: “Questa macchina ha tolto il lavoro a decine di uomini. Dovrebbero distruggerla e mettere nel fosso cento uomini muniti di pale”. “Sì”, disse il maestro. “O meglio ancora, mille uomini muniti di cucchiaini da te”.

Parola di Dio: Rm 5, 12. 15b. 17-19. 20b-21 / Sal 39 / Lc 12, 35-38

 

Vangelo Lc 12, 35-38

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!". Parola del Signore

 

“BEATI QUEI SERVI CHE IL PADRONE AL SUO RITORNO TROVERA’ ANCORA SVEGLI”. (Lc.12,37)

Quando Gesù ci parla di vigilanza non lo fa per metterci paura addosso: “Guarda che puoi morire da un momento all’altro; guarda di non farti beccare in peccato mortale…” Gesù ci invita alla vigilanza perché la nostra attenzione sia rivolta a preparare l’incontro definitivo col Cristo. Noi Gesù lo incontriamo già quotidianamente in molti modi: l’Eucaristia, la preghiera, la Parola di Dio, la coscienza, la natura… ma non è ancora l’incontro definitivo, totale. Siamo nel già ma nel non ancora, vediamo ma gli occhi della nostra umanità spesso ci impediscono di vedere chiaramente. E l’incontro a cui stiamo preparandoci non è l’incontro terribile di chi non può aspettarsi altro che busse dal proprio padrone. Noi stiamo preparandoci ad un incontro gioioso, di nozze, con il nostro Dio. Lui ci aspetta non con il bastone in mano ma con le braccia aperte. Gesù stesso dice che si metterà a servirci a tavola… Noi dunque aspettiamo con serenità non la morte, ma la vita, non la condanna, ma la Misericordia che ci ama.

 

 

MERCOLEDI’ 21 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Gaspare del Bufalo; Santa Celina.

Una scheggia di preghiera:

 

NON PERMETTERE, SIGNORE, CHE MI ALLONTANI DAL TUO AMORE.

 

Hanno detto: La fratellanza e l'amore sono un pezzo di pane: provato una volta, piace per sempre. (Don Zeno Saltini)

Saggezza popolare: La vergogna non è la povertà, ma vergognarsi di essa. (Prov. Inglese)

Un aneddoto: “Così ti sei convertito a Cristo?”. “Sì”. “Allora devi sapere un mucchio di cose su di Lui. Dimmi, in che paese è nato?”. “Non lo so”. “Quanti anni aveva quando è morto?”. “Non lo so”. “Quante prediche ha pronunciato?”. “Non lo so”. “Sai decisamente poco per essere un uomo che afferma di essersi convertito a Cristo”. “Hai ragione. Mi vergogno di quanto poco so di lui. Ma quello che so è questo: tre anni fa ero un ubriacone. Ero pieno di debiti. La mia famiglia cadeva a pezzi. Mio moglie e i miei figli avevano paura di me. Ma ora ho smesso di bere, non abbiamo più debiti. La nostra è una casa serena. Tutto questo ha fatto Cristo per me. E questo è quello che so di Cristo”.

Parola di Dio: Rm 6, 12-18 / Sal 123 / Lc 12, 39-48

 

Vangelo Lc 12, 39-48

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Parola del Signore

 

“A CHIUNQUE FU DATO MOLTO, MOLTO SARA’ CHIESTO; A CHI FU AFFIDATO MOLTO SARA’ CHIESTO MOLTO DI PIU’”. (Lc.12,48)

Più di una volta mi sono sentito dire: “Ma tu parli sempre della misericordia del Signore, dici che non dobbiamo avere paura di Lui, ci ricordi che l’incontro definitivo con Lui sarà come una grande festa di nozze, ma non dimentichi che Gesù ha anche parlato di giudizio, di fuoco della Geenna, di punizioni?” E’ vero, Dio e la sua misericordia non possono essere prese in giro, non si può dire: “Faccio tutto quello che voglio intanto poi alla fine basta chiedere perdono”. Ma credo che la risposta alla domanda sulla misericordia o sulla giustizia di Dio stia proprio nella frase che meditiamo oggi. Dio si fida di noi, vuole essere la nostra festa, la nostra gioia, ma se io sotterro il dono ricevuto, se io nascondo la gioia non mi resta che la paura e questa vede ombre in tutte le cose, perfino nel volto di Dio. Non dobbiamo mai perdere il rispetto o il timore di Dio, ma non dobbiamo mai cadere nella paura, sarebbe un’offesa a Dio stesso. Tu ad un bambino puoi chiedere di comportarsi in un determinato modo in due modi: “O fai così o ti punisco” oppure “ Se ti fidi del mio amore comportati così”. Se noi sapendoci amati da Dio andiamo ugualmente contro di Lui non è Lui che ci punisce ma siamo noi che ci mettiamo fuori della sua prospettiva di amore.

 

 

GIOVEDI’ 22 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Filippo di Eraclea; San Donato di Fiesole.

Una scheggia di preghiera:

 

NON PER SCHERZO MI HAI AMATO, SIGNORE GESU’.

 

Hanno detto: Senza amore non si vive, senza dolore non si ama. (Nino Salvaneschi)

Saggezza popolare: Dio ha dato la mucca : darà anche l'erba. (Prov. Jugoslavo)

Un aneddoto: Il venditore d’acqua aveva installato la sua bancarella in riva al fiume, e a migliaia andavano a comprare acqua da lui. Tutto il successo del suo commercio dipendeva dal fatto che essi non vedevano il fiume. Quando finalmente lo videro, andò fallito.

Parola di Dio: Rm 6, 19-23 / Sal 1 / Lc 12, 49-53

 

Vangelo Lc 12, 49-53

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse gia acceso!

C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera". Parola del Signore

 

“C’E’ UN BATTESIMO CHE DEVO RICEVERE E COME SONO ANGOSCIATO FINCHE’ NON SIA COMPIUTO”. (Lc.12,50)

Nei nostri ragionamenti spesso siamo portati a dire: “Gesù era Dio, quindi tutto era facile per Lui qui sulla terra”, ma se leggiamo bene quel poco che i Vangeli ci hanno raccontato della vita di Gesù, subito ci rendiamo conto che fu una vita estremamente difficile, piena di delusioni e di incomprensioni, una vita sotto il segno della croce che sempre fin dal primo giorno ha gravato sul suo quotidiano. Pensate all’esclamazione di oggi. Gesù vive tra due tensioni, quella di regalarci la sua vita e quella di sapere quale carico di sofferenza comporti l’accettare la croce e viverla nei suoi dolori fino in fondo. Se volete un esempio della nostra vita provate, se avete avuto occasione di farne l’esperienza, a come ci si sente la sera prima di una importante operazione chirurgica. Si vorrebbe che tutto fosse finito in fretta e bene e d’altra parte si ha paura di tutto quel che può succedere e del dolore che può comportare. Gesù non ha avuto sconti perché era il Figlio di Dio, anzi, perché sapeva ha sofferto ancora di più.

 

 

VENERDI’ 23 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni da Capestrano; Santa Caterina di Bosnia.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, O SIGNORE, CON TUTTO MI PARLI

 

Hanno detto: Quanto pesa una lacrima ? Secondo: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra. (Gianni Rodari)

Saggezza popolare: A chi arriva in ritardo toccano le ossa. (Prov. Latino)

Un aneddoto: Nella tomba di uno degli antichi faraoni egiziani fu trovato del grano, vecchio di cinquemila anni. Qualcuno piantò quel grano e lo innaffiò. E con grande stupore di tutti il seme era vivo e germogliò dopo cinquemila anni.

Parola di Dio: Rm 7, 18-25a / Sal 118 / Lc 12, 54-59

 

Vangelo Lc 12, 54-59

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?  Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo". Parola del Signore

 

“COME MAI QUESTO TEMPO NON SAPETE GIUDICARLO?”. (Lc. 12,56)

L’uomo per sua natura tende a comunicare. Noi pensiamo che la parola sia il principale veicolo di comunicazione, ma in noi e attorno a noi c’è tutto il mondo dei segni che comunicano e qualche volta anche meglio delle parole. Uno sguardo può dircela lunga su una persona, un gesto di solidarietà parla molto più di un lungo discorso sulla carità; l’accoglienza, il perdono possono toccare di più un cuore che non un trattato sulla fede. Il guaio è che spesso noi viviamo in un mondo di segni ma stentiamo a riconoscerli. Ad esempio vorremmo il miracolo eclatante e non ci accorgiamo di essere noi un continuo miracolo vivente. Diciamo: “Se Gesù venisse a parlarci personalmente” e sottovalutiamo la sua presenza nella parola, nell’Eucarestia, nel prossimo. Ancora una volta Gesù ci invita ad aprire gli occhi, a non essere passivi che subiscono la vita ma curiosi interpreti del nostro vivere. Vuoi fare qualche esperienza di questo? Prova ad esempio a leggere il giornale con Gesù (che cosa direbbe Gesù e il suo vangelo davanti a questi avvenimenti? O, meglio, che cosa vuol dire a noi il Signore attraverso questi fatti?) oppure prova a chiederti il perché di una sofferenza, il senso di un incontro, il valore di certe parole dette o non dette…

 

 

SABATO 24 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Antonio Maria Claret;Santi Gilberto, Petronilla e Ponzia.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, PADRE DI GESU’, SEI UN DIO PAZIENTE E MISERICORDIOSO.

 

Hanno detto: Vuoi avere degli amici ? Fatti tu amico per primo. (R.M. Rilke)

Saggezza popolare: Mani nere nutrono il mondo. (Prov. Lituano)

Un aneddoto: Una mentalità rigida può arrivare a distorcere la verità. Eccone un esempio: Un cristiano erudito che credeva che la Bibbia fosse vera da prendersi alla lettera in ogni particolare fu una volta avvicinato da un collega che gli disse: “Secondo la Bibbia la terra fu creata circa cinquemila anni fa. Ma sono state ritrovate delle ossa che dimostrano che la vita esiste su questo pianeta da centinaia di migliaia di anni”. La risposta dell’erudito fu immediata: “Quando Dio creò la terra cinquemila anni fa, sotterrò apposta quelle ossa per vedere se avremmo dato più credito a delle affermazioni scientifiche che alla sua santa parola”.

Parola di Dio: Rm 8, 1-11 / Sal 23 / Lc 13, 1-9

 

Vangelo Lc 13, 1-9

Dal vangelo secondo Luca.

In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù rispose: "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo". Disse anche questa parabola: "Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno? Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora questo anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai". Parola del Signore

 

“QUEI DICIOTTO SU CUI ROVINO’ LA TORRE DI SILOE CREDETE CHE FOSSERO PIU’ COLPEVOLI DI TUTTI GLI ABITANTI DI GERUSALEMME?”

(Lc. 13,4)

In tante cose siamo ancora uomini dell’Antico Testamento. Vi ricordate quegli “amici” di Giobbe che per consolarlo gli dicevano: “Se ti è andata così storta è perché Dio ti ha punito e se ti ha punito è perché hai commesso dei peccati”. Noi spesso siamo così: vediamo punizioni di Dio dappertutto  Questa estate un contadino vedendo andato a male il suo raccolto di pomodori mi diceva: “Sarà perché ho fatto andare l’orto di domenica che il Signore me l’ha fatta pagare!”

Eppure Gesù non la pensa così: non sono più peccatori di altri coloro che sono periti in un incidente però la precarietà della vita deve renderci tutti più attenti a non bruciare la vita e ad essere anche sempre pronti a rendere conto della speranza che è stata seminata in noi. Gesù non dice che il fico sterile debba rimanere per sempre a sfruttare la terra, ma offre al fico (a noi) la possibilità di diventare creativi, di corrispondere all’amore di Dio. Se proprio abbiamo deciso di rimanere sterili, se verremmo tagliati, non è per punizione di Dio, ma conseguenza delle nostre scelte.

 

 

DOMENICA 25 OTTOBRE: XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Tra i santi ricordati oggi: Santa Daria, San Bonifacio I.

Una scheggia di preghiera:

 

FIGLIO DI DAVIDE, ABBI PIETA’ DI ME.

 

Hanno detto:

Chi agisce per Cristo non ha bisogno di cercare il successo per ritrovare fiducia in se stesso. (Cardinal Ratzinger ora Papa Benedetto XVI)

Saggezza popolare: Donare è seminare la vita. (Prov. Macua)

Un aneddoto: Gli abitanti dell’Antica Cina costruirono ai propri confini la Grande Muraglia, lunga centinaia di chilometri per impedire alle tribù nomadi di invadere il territorio nazionale. I cinesi si credevano protetti dalla muraglia che era costata denaro, fatica e anche la vita di molti. Tuttavia nel giro di pochi anni, i nemici entrarono in Cina per bene tre volte senza fare brecce nella grande muraglia e senza abbatterne le porte. Era bastato corrompere le guardie. La debolezza veniva dal di dentro.

Parola di Dio: Ger 31, 7-9 / Sal 125 / Eb 5, 1-6 / Mc 10, 46-52

 

Vangelo Mc 10, 46-52

Dal vangelo secondo Marco.

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!". Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: "Figlio di Davide, abbi pietà di me!". Allora Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". E chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui: "Rabbunì, che io riabbia la vista!". E Gesù gli disse: "Và, la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. Parola del Signore

 

“BARTIMEO, CIECO, SEDEVA LUNGO LA STRADA A MENDICARE”. (Mc. 10,46)

Il termine “cieco” si è caricato di tanti sensi negativi che è giusto riservarlo, come oggi si tende a fare, alla cecità morale dell’ignoranza e dell’insensibilità. Bartimèo non è cieco, è solo un non-vedente. Con il cuore ci vede meglio di tanti altri intorno a lui, perché ha la fede e nutre la speranza. Anzi, è questa vista interiore della fede che l’aiuta a recuperare anche quella esteriore. “La tua fede ti ha salvato”, gli dice Gesù. Un segno di questa sua fede è il fatto che, appena guarito, si mette a seguire Gesù per la strada, diventa un discepolo. E proprio in questo andare è il nostro modello, di noi che ci orientiamo senza vedere, che camminiamo senza chiarezze assolute, fidandoci solo della parola di Dio, captata con il cuore. Anche noi almeno una volta, andando dietro a una parola del vangelo, abbiamo lasciato i nostri angoli bui, la vita seduta, le vecchie strade. Seguire Gesù, ecco il modo per conquistare un cuore di luce. Nelle nostre giornate così ripetitive sia dato anche a noi di incontrare qualcuno che ci dica quella dolce e forte parola che ha rimesso in piedi la vita del mendicante cieco: Coraggio! Alzati!

 

 

LUNEDI’ 26 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Floro; Sant’Evaristo.

Una scheggia di preghiera:

 

TU MI LIBERI DA OGNI SCHIAVITU’, O SIGNORE.

 

Hanno detto: L'amore chiede l'Infinito e solo Dio può donarlo. Non puoi amare in modo totale senza aprire tutto il tuo cuore a tutto l'Amore di Dio. (Michel Quoist)

Saggezza popolare: L'errore di ieri ti sia maestro oggi. (Prov. Medievale)

Un aneddoto: Un vecchio lupo di mare, un capitano dalla rigida disciplina, scoprì che il suo ufficiale in prima era ubriaco, allora lo scrisse sul giornale di bordo: “Ieri notte il primo ufficiale Rossi era ubriaco”. La cosa indispettì Rossi che cercò di prendersi la rivincita. Quando toccò a lui scrivere il giornale di bordo, annotò: “Questa notte il capitano non era ubriaco”. L’ufficiale Rossi ha scritto la verità riguardo al capitano, ma lo ha fatto con l’intenzione di fuorviare. E’ difficile fare del bene quando la nostra intenzione è fare il male.

Parola di Dio: Rm 8, 12-17 / Sal 67 / Lc 13, 10-17

 

Vangelo Lc 13, 10-17

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga il giorno di sabato. C'era là una donna che aveva da diciotto anni uno spirito che la teneva inferma; era curva e non poteva drizzarsi in nessun modo. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei libera dalla tua infermità", e le impose le mani. Subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, rivolgendosi alla folla disse: "Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi curare e non in giorno di sabato". Il Signore replicò: "Ipocriti, non scioglie forse, di sabato, ciascuno di voi il bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che satana ha tenuto legata diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?". Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute. Parola del Signore

 

“DONNA SEI LIBERA DALLA TUA INFERMITA’. E LE IMPOSE LE MANI (IN GIORNO DI SABATO).” (Lc. 13,12-13)

Il riposo festivo è uno dei dieci Comandamenti dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai: su ciò non c’è dubbio; ma le interpretazioni che ne davano i dottori della legge l’avevano reso uno strumento d’oppressione e non di liberazione. E Gesù, proprio di sabato prende l’iniziativa a favore di una povera disgraziata doppiamente esclusa e perché donna e perché colpita da malattia cronica. Come in altri casi, la malattia viene attribuita ad uno spirito maligno; per questo l’intervento di Gesù non è soltanto una guarigione, ma un gesto di liberazione dal potere di satana che tiene legata la donna. Le affermazioni di Gesù non sono meno importanti del miracolo. Col miracolo, Gesù libera la donna da una malattia fastidiosa e dolorosa; con le sue dichiarazioni, libera l’uomo da false interpretazioni legalistiche, la religione da sovrastrutture alienanti e insegna a rendere a Dio un culto “in spirito e verità”; libera, in altre parole, tutto l’uomo dall’interno.

 

 

MARTEDI’ 27 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Ciriaco; San Frumenzio.

Una scheggia di preghiera:

 

DIO, HAI GUARDATO ALLA PICCOLEZZA DELLA TUA SERVA ED HAI FATTO IN LEI COSE GRANDI.

 

Hanno detto:

Lo sport che non serve all'anima non sarà che un vano agitarsi di membra, un'ostentazione di caduca bellezza, un'effimera gioia. (Pio XII)

Saggezza popolare: All'uomo ricco, perfino il diavolo porta doni (Prov. Romeno)

Un aneddoto: Poco dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbour, il presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt, allora comandante di brigata, era all’aeroporto in attesa di salire a bordo di un aereo. Un marinaio corse allo sportello per avere un biglietto. “Devo vedere mia madre”,disse,”e non ho molto tempo”. La signorina, senza scomporsi, rifiutò di dare il biglietto e osservò: “Siamo in guerra e la sua priorità non è sufficiente”. Il futuro presidente si fece avanti e cedette il proprio posto al marinaio spiegando: “E’ questione di rango. Io sono solo un generale, lui è un figlio”.

Parola di Dio: Rm 8, 18-25 / Sal 125 / Lc 13, 18-21

 

Vangelo Lc 13, 18-21

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, diceva Gesù: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami". E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata". Parola del Signore

 

“IL REGNO DEI CIELI E’ SIMILE AD UN GRANELLO DI SENAPE”.  (Lc.13,19)

Ancora una volta nelle nostre riflessioni sulla Parola siamo chiamati a fare un confronto tra la mentalità del mondo e quella di Dio. Per il mondo conta tutto quello che è grande, che appare, che riluce, che è forte, che schiavizza gli altri. Per Dio (Colui che è Onnipotente) conta invece tutto quello che è piccolo, che è inerme, che è debole. L’uomo nella sua mania di grandezza vorrebbe diventare Dio, ebbene Dio si fa uomo per amore dell’uomo. L’uomo vorrebbe fondare un regno in cui potere e denaro diano autorità, dove tutti rispettino l’autorità fondata sulla forza. Gesù parla di un regno che viene sì con potenza, ma senza armi, senza imposizioni, di un regno che si fonda sulla morte e sulla donazione totale del suo fondatore. Il suo  Regno di Dio non è nato dalla forza ma dalla povertà. Non si fonda sulle inquisizioni, sulla salvaguardia a tutti i costi dell’ortodossia ma sulla non-violenza. E’ un regno che ne ha passate di tutti i colori per le persecuzioni ma soprattutto a causa delle infedeltà dei suoi aderenti ma che dopo duemila anni è ancora vitale, grazie proprio ai piccoli, ai poveri, ai semplici che si appoggiano solo su Dio e sulla sua misericordia. Anche nella tua vita, se vuoi cogliere i segni di questo regno cercali nei giorni feriali, in fondo alle cose familiari, nella debolezza... lì troverai ancora quell’albero cresciuto “dove gli uccellini del cielo possono fare il nido”, e anche  un ramo su cui appoggiarti per poter cantare.

 

 

MERCOLEDI’ 28 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santi Simone e Giuda; San Ferruccio.

Una scheggia di preghiera:

 

CON GLI APOSTOLI E I MARTIRI, NOI TI LODIAMO.

 

Hanno detto: Il carnevale sarebbe più divertente se la gente, invece di mettersi la maschera, se la togliesse. (Gianni Rodari)

Saggezza popolare: Il frate si alza prima che il diavolo abbia messo le scarpe. (Prov. Tedesco)

Un aneddoto: Nello zaino di un soldato americano combattente nella guerra del Vietnam è stato trovato questo biglietto: Ho cercato la mia anima ma non l’ho trovata. Ho cercato il mio Dio ma mi è sfuggito. Ho cercato mio fratello e li ho trovati tutti e tre”.

Parola di Dio nella festa dei santi Simone e Giuda: Ef 2, 19-22 / Sal 18 / Lc 6, 12-19

 

Vangelo Lc 6, 12-16

Dal vangelo secondo Luca

Avvenne che in quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. Parola del Signore

 

“NE SCELSE DODICI CUI DIEDE IL NOME DI APOSTOLI: SIMONE, …”. (Lc. 6,13)

Luca riporta un elenco scarno e semplice di nomi di persone che furono scelte da Gesù. Chi avrebbe mai pensato che un gruppo di uomini semplici e rozzi sarebbero stati scelti per diventare la base del nuovo popolo di Dio? Eppure dietro quei nomi c’è la potenza di Dio che si manifesta in maniera misteriosa. Ognuno di questi uomini era estremamente differente dagli altri. Pensiamo anche solo ai due apostoli che ricordiamo oggi. Simone era uno zelota, cioè un appartenente al gruppo armato antiromano. Giuda Taddeo è colui che nell’ultima cena chiese a Gesù riguardo alla sua manifestazione al mondo. Dio facendosi uomo si è fatto povero e allora ha bisogno di tutti. Pensa: Colui che ha creato l’universo,  Colui che ha dato la vita per noi, ha bisogno di me e di te, ha bisogno dei miei e dei tuoi difetti, dei miei e dei tuoi pregi: lo deluderemo?

 

 

GIOVEDI’ 29 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Santa Ermelinda; Sant’Abramo da Rostov.

Una scheggia di preghiera:

 

FRA LE TUE BRACCIA, PROTEGGIMI O SIGNORE.

 

Hanno detto: Qualunque bene facciamo al prossimo è un guadagno per la nostra anima. (Antonio Rosmini)

Saggezza popolare: Con l'acqua lontana non si spegne il fuoco vicino. (Prov. Tedesco)

Un aneddoto: Quando il primo concerto di Brahms fu accolto male, il compositore scrisse ad un amico: “Penso onestamente che sia la cosa migliore che poteva capitarmi. Mi costringe a darmi da fare e a rafforzare il mio coraggio”. Ecco una delle tante prove che ci dice che la personalità viene ridestata più da un pungiglione che da una carezza.

Parola di Dio: Rm 8, 31b-39 / Sal 108 / Lc 13, 31-35

 

Vangelo Lc 13, 31-35

Dal vangelo secondo Luca.

In quel giorno si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere". Egli rispose: "Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!". Parola del Signore

 

“GERUSALEMME, QUANTE VOLTE HO VOLUTO RACCOGLIERE I TUOI FIGLI COME UNA GALLINA LA SUA COVATA SOTTO LE ALI E NON AVETE VOLUTO.” (Lc. 13,34)

Una delle cose che maggiormente commuove leggendo la Bibbia e specialmente i Vangeli è scoprire la tenerezza di Dio. Egli si china su di noi, non è il grande che lascia cadere qualche grazia sul servo, è veramente il Padre che gioisce e soffre nell’accompagnare il cammino del proprio figlio, è proprio come un Padre che per voler bene sul serio lascia che ciascuno di noi trovi la propria strada in mezzo alle difficoltà, ma non ci abbandona, ci tiene d’occhio, freme per noi, è sempre disponibile quando noi lo cerchiamo. Ma, come vediamo nel caso di Gerusalemme, c'è un contrasto terribile tra le cure riservate a quella città e l'ingratitudine e la violenza con cui hanno risposto agli inviati dal Signore. È sempre grave il peccato in ogni sua forma, ma quello dell'ingratitudine ad un amore di predilezione è sicuramente particolarmente doloroso. E’ il peccato dei prediletti, di un popolo e di una città, che solo per scelta divina dovevano brillare di luce e di grazia e avrebbero dovuto accogliere l'Atteso delle genti come il dono più grande che si potesse desiderare. Invece anche dinanzi al Figlio di Dio continua l'ostilità e già sono in atto trame di morte. Siamo invitati ad un attento esame di coscienza per non cadere nel tremendo errore di ricambiare con l'ingratitudine l'infinito amore che è stato riversato nei nostri cuori.

 

 

VENERDI’ 30 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: Sant’Alfonso Rodriguez; San Germano di Capua.

Una scheggia di preghiera:

 

GESU’, FA’ CHE PREVALGA IN NOI L’AMORE.

 

Hanno detto: Beato chi ama e non desidera in cambio di essere amato; beato chi teme e non desidera di essere temuto; beato chi serve, e non desidera in cambio di essere servito. (Antoine de Saint Exupery)

Saggezza popolare: A chi possiede tutto, manca una cosa: qualcuno che gli dica la verità. (Prov. Spagnolo)

Un aneddoto: Un uomo che dell’oro aveva fatto la sua unica passione una mattina si vestì, si pettinò e corse al mercato. Giunto al tavolo di un cambiavalute, in un baleno si impadronì dell’oro che là si trovava e scappò via. Riacciuffato gli fu chiesto: “Come hai potuto appropriarti dell’oro, in pubblico?”. “In pubblico?”, disse l’uomo. “Quando mi sono impadronito dell’oro, non vedevo nessuno. Vedevo solo l’oro.”

Parola di Dio: Rm 9, 1-5 / Sal 147 / Lc 14, 1-6

 

Vangelo Lc 14, 1-6

Dal vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "E' lecito o no curare di sabato?". Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?". E non potevano rispondere nulla a queste parole. Parola del Signore

 

“NON POTEVANO RISPONDERE NULLA A QUESTE SUE PAROLE”. (Lc. 14,6)

Quando Gesù parla  tocca il cuore dell’uomo, cadono allora tutti gli arzigogoli della logica umana e anche quelli ferrei della morale legalistica. Gli osservanti, i “buoni” guardavano Gesù per coglierlo in fallo davanti alla fredda osservanza di una norma. Gesù, con ironia, li rimbecca domandando loro se è meglio curare un malato o lasciarlo nella sua malattia solo per osservare il sabato. Anche noi tante volte ci chiediamo che cosa sia giusto. E facciamo bene a chiedercelo sempre. Ma la preoccupazione, ci suggerisce Gesù, non deve essere quella di dire: “Se faccio così sono a posto, mi guadagno il paradiso, aumento i miei crediti nei confronti di Dio”, quanto piuttosto quella di chiederci: “Qual è il modo migliore per manifestare amore a Dio e al prossimo in questa situazione?”. Dice R. Voillaume: “Le istituzioni migliori nelle mani di uomini ingiusti e senza amore genereranno sofferenza e miseria, mentre istituzioni tecnicamente meno perfette, ma affidate a uomini di cuore riusciranno a promuovere il vero bene delle persone e quindi anche della società”.

 

 

SABATO 31 OTTOBRE

Tra i santi ricordati oggi: San Quintino; San Volfango.

Una scheggia di preghiera:

 

TU, O SIGNORE, ABBASSI I SUPERBI E INNALZI GLI UMILI.

 

Hanno detto: L'amore non è nella febbre dei sensi che si logorano e si consumano... Ma nel sacrificio di tutto il proprio essere, in favore dell'altro. (Nino Salvaneschi)

Saggezza popolare: La felicità e l'arcobaleno non si vedono mai sulla propria casa, ma soltanto su quella degli altri. (Prov. Tedesco)

Un aneddoto: Un maestro spirituale aveva parecchi discepoli ai quali, tutte le mattine, parlava della natura della bontà, della bellezza e dell’amore. Una mattina, mentre si apprestava a parlare, un uccello si posa sul davanzale della finestra e si mette a cantare. L’uccello canta per un po’ e poi scompare. Il maestro si alza e dice: “La conversazione di stamattina è terminata”.

Parola di Dio: Rm 11, 1-2a. 11-12. 25-29 / Sal 93 / Lc 14, 1. 7-11

 

Vangelo Lc 14, 1.7-11

Dal vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Gesù, vedendo come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto. Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato". Parola del Signore

 

“CHI SI ESALTA SARA’ UMILIATO E CHI SI UMILIA SARA’ ESALTATO” . (Lc. 14,11)

L’uomo davanti a Dio chi è? Certamente siamo creatura. Le nostre capacità conoscitive, intellettive, affettive, sono grandi, ma davanti a Lui sono ben piccola cosa. Possiamo inorgoglirci di essere arrivati sulla luna, ma siamo un piccolo puntino davanti all’infinito. E’ una meraviglia che la medicina, la chirurgia, la tecnica riescano a salvare tante vite umane, ma i misteri che circondano la vita sono talmente tanti e grandi che non possiamo avere la presunzione di conoscerli… Quindi è verità: davanti a Dio siamo piccoli!  Ma siamo anche creature amate da Dio. Noi crediamo ad una storia della salvezza intessuta da Dio con un popolo per dirci che Egli ci ama, noi crediamo al Figlio di Dio fatto uomo morto su una croce, per dimostrarci l’infinito amore di Dio verso di noi, sue creature, noi crediamo al dono dello Spirito e dei Sacramenti che ci permettono di essere in intima comunione con il nostro Dio… La vera grandezza dell’uomo è allora la sua enorme piccolezza riempita dalla grazia di Dio. Diceva San Paolo in una delle sue lettere: “Di che cosa potrò vantarmi davanti a Dio? Mi vanterò delle mie debolezze”. Noi valiamo perché Dio ci ha creati, perché ci ha salvati, perché ci ama. Se comincio ad avvolgere con questo sguardo la mia vita, il mondo in cui vivo, i miei fratelli, tutto cambia prospettiva: non contano le glorie di questa terra, i primi posti ai banchetti o in parrocchia, non contano le apparenze che altri vogliono farmi credere, conta che Dio mi ama come sono e ama te come sei e cambia che allora siamo entrambi amati da Dio e quindi, pur con molte differenze, fratelli.

     
     
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