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SCHEGGE E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
http://spazioinwind.libero.it/schegge
a cura di don Franco LOCCI
SETTEMBRE 2004
MERCOLEDI’ 1 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
TU, GESU’, SEI IL FIGLIO DI
DIO!
Tra
i santi di oggi ricordiamo: EGIDIO Santo, Monaco
Egidio era eremita. Viveva nel cuore di un fitto bosco, amico di piante ed animali, specialmente di una cerva che quotidianamente gli procurava il latte. Un giorno, il re in persona, inoltrandosi nel bosco per cacciare, avvistò la cerva e la insegui finché fu pronto a far scoccare l’arco. Ma la cerva impaurita era ormai giunta ai piedi dell’asceta e la freccia a lei destinata colpì di striscio Egidio. Sconvolto, il buon re, per farsi perdonare, gli regalò tutto il territorio sul quale, più tardi, sorse una grande abbazia. Perduta ormai per sempre la solitudine, Egidio trovò in cambio una prospera comunità di monaci, di cui divenne il padre spirituale fino alla morte.
Parola
di Dio: 1Cor. 3,1-9; Sal. 32; Lc.
4,38-44
“TUTTI
QUELLI CHE AVEVANO INFERMI COLPITI DA MALI DI OGNI GENERE LI CONDUSSERO A
LUI”.
Non so se succede anche a voi quando pregate di fare delle “aggiunte” alle preghiere. A me succede sovente, non tanto perché le preghiere non dicano già bene tutte le cose, ma perché io ho bisogno di conoscere meglio e di specificare ciò che chiedo. Così mi capita sovente di aggiungere all’ultima richiesta del Padre Nostro: “Ma liberaci dal male”, “Liberaci da tutti i mali, dal peccato, dai mali fisici, da quelli morali, dai mali che possiamo combinare noi agli altri…” e la lista dei mali presenti in me e nel mondo diventa lunga. Gesù è il buon Samaritano che si china sull’uomo piagato, lasciato ferito al bordo della strada, colpito da tanti mali. Gesù viene per salvarci nella nostra totalità. Gesù è davvero l’unico Bene davanti a cui i demoni tremano e fuggono, i mali vengono guariti, i peccati perdonati e l’uomo risanato nella sua unità. Guardiamo al vangelo di oggi che è una sintesi di una giornata di Gesù: preghiera comune e personale per essere in comunione con Dio, gesti di amicizia, guarigione della suocera di Pietro, predicazione della buona notizia di Dio che salva, cacciata dei demoni, guarigione dei malati. Davvero Gesù si fa tutto a noi e noi possiamo andare da Lui con tutto noi stessi. Come siamo assurdi noi a dividere la preghiera dalla vita, la salvezza spirituale da quella materiale, il perdono dei peccati dalle grazie per vivere serenamente: Gesù è venuto per salvarmi nella mia totalità, Lui vuol bene a tutto me stesso, anima e corpo. Anche noi dobbiamo voler bene a Dio nella sua totalità e a Gesù nella sua divinità e nella sua umanità. Tutto questo ci è rappresentato nel Sacramento dell’Eucaristia dove noi comunichiamo sia alla divinità di Gesù che alla materialità del suo corpo, donato per noi, dove noi partecipiamo alla sua Parola di salvezza come alla sua Passione e alla sua Risurrezione, dove noi mangiamo il “Pane degli angeli” per la speranza eterna ma anche il pane del cammino per oggi. Lasciamoci amare totalmente e amiamo totalmente il Signore.
GIOVEDI’ 2 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE, ALLONTANATI DA ME CHE
SONO UN PECCATORE!
Tra
i santi di oggi ricordiamo: AGRICOLO, Santo, Vescovo
Era
il Figlio del Vescovo di Avignone, il Beato Magno ed era nato verso il 630. Andò
a perfezionare la sua formazione al monastero di San Onorato nell’isola di
Lerins, dove rimase per 16 anni e venne ordinato sacerdote. Fu poi chiamato dal
padre a succedergli nel 660. Fu talmente un buon vescovo che dovette far
costruire una seconda cattedrale perché la prima non bastava più per tutti i
fedeli. Morì il 2 settembre dell’anno 700.
Parola
di Dio: 1Cor. 3,18-23; Sal.23; Lc.
5,1-11
“MAESTRO,
ABBIAMO FATICATO TUTTA LA NOTTE E NON ABBIAMO PRESO NULLA”. (Lc. 5,5)
“Signore,
sono tanti anni che sono parroco in questa parrocchia e non è cambiato nulla”
VENERDI’ 3 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE,
Tra
i santi di oggi ricordiamo: AIGULFO di LERINS, Santo,martire
Era
nato a Blois da umile famiglia ed entrò a vent’anni nel monastero benedettino
di Feury sur Loire. Verso il 671 fu nominato abate del monastero di Lerins dove
cercò di far tornare i monaci che erano fuggiti durante le invasioni
barbariche. Siccome era molto severo alcuni monaci insorsero contro di Lui e lo
uccisero tra il 674 e il 681.
Parola
di Dio: 1Cor. 4,1-5; Sal.36; Lc.
5,33-39
“NESSUNO
METTE VINO NUOVO IN OTRI VECCHI”. (Lc. 5,37)
Che
cosa vuol dire vivere la novità del Vangelo? Qualcuno pensa che basti rinnovare
qualche preghiera, aggiornare magari qualche norma morale (“tenendo conto dei
tempi che cambiano). Tutti noi di una certa età abbiamo battuto le mani quando
Papa Giovanni ha indetto un Concilio Ecumenico e leggendo i documenti dei Padri
conciliari abbiamo forse anche scoperto una Chiesa nuova, ma poi spesso ci siamo
accontentati di avere la liturgia in italiano e non più in latino, di leggere
forse qualche pagina in più della Bibbia (magari senza capirla troppo), di
ricevere la Comunione in mano invece che in bocca… e il resto? Tutto più o
meno come prima. Siamo tutti degli ottimi pompieri: il Vangelo è una fiammata
di novità e noi con una innaffiata di tradizioni lo spegniamo subito perché
non ci comprometta troppo. Gesù non dice che le tradizioni le pratiche di
ascesi non vadano bene, a Gesù importa la novità che ci deve essere dietro.
Una casa diroccata, anche se dipinta con colori sgargianti certo sembrerà più
bella, più pulita, ma sempre diroccata rimane o, per stare all’esempio di Gesù,
la botte vecchia le cui doghe non sono più ben unite o indebolite dal tempo,
davanti all’effervescenza del vino nuovo, non ce la fa e si perde botte e
vino. Un cristiano che non si lasci “trasportare dove lo Spirito vuole” sarà
magari un religioso osservante ma di certo non uno che ha accolto Cristo nella
sua totale novità.
SABATO 4 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
LIBERACI, O SIGNORE,
DALL’ORGOGLIO CHE CI RENDE CIECHI
Tra
i santi di oggi ricordiamo: IDA, Santa
Al tempo di Carlo Magno, Ida era sposa e madre felice di 5 figli. Li amò, li segui, li educò cristianamente. Ma la vedovanza segnò per lei l’inizio di una nuova missione. Sistemati i figli, libera dai doveri familiari, Ida riversò l’amore che la colmava sui poveri, sui bisognosi, su quanti cercavano conforto.
Parola
di Dio: 1Cor. 4,6-15; Sal.144; Lc.
6,1-5
“ALCUNI
FARISEI DISSERO: “PERCHE’ FATE CIO' CHE NON E’ PERMESSO IN GIORNO DI
SABATO?”.
Spesso,
leggendo la storia della Chiesa, sia quella passata che quella recente, mi sono
fatto una domanda: compito della Chiesa è quello di salvaguardare una dottrina
o quello di annunciare in parole ed opere la buona notizia del Regno di Gesù?
Indubbiamente se annunci Gesù devi annunciarlo nell’integrità della persona
e del messaggio, ma è proprio compito di noi, poveri uomini che spesso
confondono il divino con l’umano, quello di difendere Dio? I farisei non erano
cattive persone. Erano coloro grazie ai quali nel mondo ebraico era stata
conservata la purezza della Legge che Dio aveva donato agli uomini, ma proprio
per questo l’errore più grande dei farisei era l’orgoglio di sentirsi puri,
di dettar legge, di far passare l’umano per il divino, di sentirsi giudici
inappellabili del fratello e questo orgoglio li accecava, vedevano le minuzie
della legge e non l’essenza come in questo caso vedono i discepoli che
sfregano in mano qualche spiga di grano mettendosene in bocca i chicchi e non
riescono più a vedere il Figlio di Dio che cammina in mezzo a loro.
DOMENICA 5 SETTEMBRE 23^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
DONACI, O DIO, LA SAPIENZA DEL
CUORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:LORENZO GIUSTINIANI, Santo, Vescovo
Lorenzo
nacque a Venezia nel 1381 dalla nobile famiglia Giustiniani. Entrò nella
Congregazione dei Canonici Secolari nell'isola di San Giorgio, dedicandosi alla
preghiera, alla contemplazione e alla questua. Divenne successivamente Superiore
della Congregazione. Eletto vescovo di Castello, riformò con zelo apostolico la
diocesi. Fu nominato poi patriarca di Venezia dove, grazie alla sua umiltà,
riuscì a sanare la frattura creatasi tra la Chiesa e il potere civile. Morì
nel 1456.
Parola
di Dio: Sap. 9,13-18; Sal. 89; Fm
9-10.12-17; Lc. 14,25-33
“CHIUNQUE
NON RINUNZIA A TUTTI I SUOI AVERI NON PUO’ ESSERE MIO DISCEPOLO”. (Lc.
14,32)
Tanto per vedere quanto la mentalità farisaica di cui parlavamo ieri ha preso piede anche in noi non è forse vero che dopo aver ascoltato il vangelo di oggi in cui Gesù dice che dobbiamo amarlo più dei familiari, che dobbiamo rinunciare a tutti i nostri averi per lui, ci siamo chiesti:“Ma fino a che punto?”. Ed ecco che è facile cominciare a dire che quelle del Vangelo sono iperbole, modi per indicare una esigenza, cose da non prendere alla lettera. Ecco che diciamo che qualche avere è meglio conservarlo, che con i denari e le cose si può annunciare meglio il Vangelo che le chiese belle e ricche le costruiamo in onore di nostro Signore e non per noi… e nel frattempo ci dimentichiamo l’esigenza del Vangelo. Perché Gesù ci chiede di fare una scelta radicale nei suoi confronti. Non perché Lui è geloso, non perché vuole plagiarci o sfruttarci ma perché sa che è solo accettando pienamente e totalmente Lui e il suo Vangelo che noi avremo la vera felicità. Se io accetto Gesù solo per “andare in paradiso”, quello che conta è trovare il modo di “pagarmi il paradiso” e non ho incontrato il Paradiso che è Gesù. Se io accetto Gesù perché tra le religioni la sua è la migliore, io ho incontrato una religione e non una fede. Se io accetto Gesù solo per la sua risurrezione e non voglio neanche sentire parlare di croce non incontro Gesù ma il Gesù che mi sono costruito io. Accettare Gesù totalmente non vuol dire essere tristi per tutte le rinunce che Lui ci chiede di fare, vuol dire essere gioiosi per aver trovato la perla preziosa ricercata per tutta la vita davanti alla quale tutto il resto diventa spazzatura. Incontrare Gesù non vuol dire disprezzare il resto delle cose e del mondo, vuol dire vedere le cose e il mondo con libertà, con gli occhi di Dio. Se Gesù ci chiede scelte radicali non è perché Lui è un padrone assolutista ma perché ci vuole liberi e felici.
LUNEDI’ 6 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
LIBERA IL TUO POPOLO, O
SIGNORE, DA OGNI MALE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:BENEDETTO DI MILANO, Santo, Vescovo
Eletto
quarantunesimo Vescovo di Milano nel 685, accompagnò a Roma, secondo una
tradizione non accertata, il re anglo Ceadwalla, che nel 689 vi ricevette il
battesimo. Invano rivendicò da papa Costantino il diritto, che gli competeva
come metropolita, di consacrare i vescovi di Pavia, i quali dal tempo di Damiano
(690-697) ricevevano la consacrazione dal pontefice, poiché la Chiesa pavese
era stata resa direttamente dipendente da Roma. Il suo episcopato sarebbe durato
47 anni.
Parola
di Dio: 1Cor. 5,1-8; Sal. 5; Lc.
6,6-11
“UNA SABATO GESU’ ENTRO’ NELLA SINAGOGA E SI MISE AD INSEGNARE. ORA C’ERA LA’ UN UOMO CHE AVEVA LA MANO DESTRA INARIDITA…”.
(Lc. 6,6)
Provo
a leggere il racconto evangelico come una parabola per noi:
Una
domenica il prete entrò, vestito dei paramenti più belli per celebrare la
messa con il suo popolo. Si era preparato, aveva ripetutamente letto le letture,
era perfino andato a confrontare che cosa dicessero sull’argomento del giorno
i Padri della Chiesa, aveva pregato il Signore che lo illuminasse su cosa dire
ai suoi parrocchiani ed ora cantava con loro e per loro, poi predicò in maniera
semplice: gli sembrava che tutti potessero capirlo, poi celebrò raccogliendo la
preghiera dei suoi fedeli e di tutta la chiesa. Poi, mentre recitava le
preghiere dopo la consacrazione che sapeva a memoria ebbe una serie di
“benedette” distrazioni. Vide che in chiesa c’era Maria, quella vedova che
con tre figli stentava a tirare avanti e a cui il gruppo caritativo aveva smesso
di dare una mano almeno per un po’ perché intanto “dare lì è come buttare
in un pozzo senza fondo” e pensò che sarebbe passato in settimana a portarle
una buona spesa, vide Marco, il giovanotto sconsolato perché la sua ragazza lo
aveva lasciato e si ricordò di averla risolta con lui un po’ troppo
sbrigativamente dicendogli: “Lascia un po’ di tempo vedrai che passerà” e
si propose di fare con lui una bella chiacchierata, vide Roberto e Maria, quella
coppia che avevano in casa la mamma di lui, anziana che ogni tanto dava i
numeri. Era ormai un buon mesetto che non passava a trovarli e anche se la
vecchietta non capiva neppure chi era, sarebbe stato un conforto almeno per la
coppia; vide Giacomo, della casa di riposo che gli aveva chiesto se per caso un
pomeriggio non sarebbe andato a fare il quarto per una bella partita di
scopa…Arrivò il Padre nostro e a quel punto la preghiera “non più
distratta” raccolse tutte queste persone e anche tutti questi propositi.
MARTEDI’ 7 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
ATTIRACI A TE, SIGNORE, PER
ESSERE UNA SOLA COSA CON TE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: EUGENIA PICCO, Beata
Nacque
a Crescenzago (Milano) l’8 novembre 1867. Il padre un bel giorno sparisce e
non dà più notizie di sé. La madre vive con un convivente e vorrebbe che la
figlia diventasse cantante. Eugenia,
anche se lo conosce poco, si affida a Dio e il 31 agosto 1887 scappa di casa ed
entra nella Congregazione delle Piccole Figlie dei Sacri Cuori di Maria e Gesù.
Nel 1894 farà professione perpetua in questa congregazione e dal 1911 ne sarà
la superiora generale. Animatrice saggia, madre dei piccoli, vicina al cuore di
tutti i sofferenti, specialmente durante la grande guerra, morì il 7 settembre
1921.
Parola
di Dio: 1Cor. 6,1-11; Sal. 149;
Lc. 6,12-19
“CHIAMO’
A SE’ I SUOI DISCEPOLI E NE SCELSE DODICI”. (Lc. 6,13)
La
chiamata e la conferma degli apostoli è per me cristiano e prete una pagina di
vangelo che mi rasserena perché come dice Gesù in un altro brano: “Non voi
avete scelto me, ma io ho scelto voi”. Pensate: eravamo ancora bambini piccoli
e il Signore già ci univa Lui attraverso il Battesimo. Qualcuno pensa non sia
una cosa giusta il battesimo dei bambini perché essi non hanno ancora coscienza
di quello che ricevono, per me invece è un grande dono che mi testimonia
l’amore di Dio ancor prima che io possa rispondergli personalmente.
MERCOLEDI’ 8 SETTEMBRE FESTA DELLA NATIVITA’ DI MARIA
Una
scheggia di preghiera:
BEATA SEI TU, O MARIA E DEGNA DI OGNI
LODE:
Tra
i santi di oggi ricordiamo: CORBINIANO, Santo, Monaco
Nacque
a Châtres-Arpajon nel 670 circa di
padre franco e di madre irlandese. Venne a Roma per ritirarsi in un monastero ma
fu mandato da papa Gregorio II in Baviera dove costituì la diocesi di Frisinga
di cui è protettore. Morì nel 725.
Parola
di Dio nella festa della Natività di Maria:
Mic. 5,1-4 (Rom
8,28-30) Sal. 86; Mt. 1,1-16.18-23
“GENEALOGIA
DI GESU’ CRISTO”. (Mt 1,1)
Gesù
non è un Dio che si è fatto un giro turistico sulla terra prima di tornarsene
beato al suo Paradiso, ha un mamma concreta che Matteo ha incontrato e
conosciuto, è Dio ma ha avuto un padre qui sulla terra. Ecco allora Matteo
costruire questa genealogia di Gesù che a noi, a prima vista dice poco, ma che
può essere piena di significati. Provo ad enumerarne alcuni:
Partiamo
proprio dalla festa di oggi: se Maria è grande soprattutto per aver fatto
nascere il Figlio di Dio, è grande anche la sua nascita perché le sue radici
che si estendono per tutta la storia della salvezza in Lei ci hanno dato il
primo volto di salvata, cioè di come il Signore vuole ciascuno di noi, insomma,
come dice la liturgia: la grazia che Eva ci ha tolto, in Maria ci è ridonata.
La genealogia si ferma a Gesù, ma quella genealogia non è ancora finita perché Gesù l’ha allargata fino a noi. Infatti il giorno che Maria va a trovare Gesù e qualcuno gli dice: “C’è tua madre, ci sono i tuoi fratelli”. Gesù risponde: “Chi è mia Madre, chi sono i miei fratelli. Chi fa la volontà di Dio mi è padre, madre, fratello, sorella”. Dunque noi, figli di Dio nel Figlio, continuiamo quella genealogia e se nei nostri cromosomi portiamo le debolezze di tutta un’umanità, nel nostro dna c’è anche il segno di Gesù, di Maria e dei tanti santi che ci hanno preceduto.
GIOVEDI’ 9 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
VENGA
IL TUO SPIRITO, O SIGNORE, A RINNOVARE
LA FACCIA DELLA TERRA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: OSANNA Santa, Monaca
In un anno imprecisato del VII secolo, Osanna, figlia di un re di Scozia, scappò di casa per sfuggire alle nozze che le venivano imposte. Arrivò fino in Francia, dove riuscì finalmente ad esaudire il suo sogno: educata a una corte pagana il suo cuore era invece sempre stato rivolto a Cristo. Nella cittadina di Jouarre (Francia centrale) si fece monaca e visse santamente fino alla morte.
Parola
di Dio: 1Cor. 8,2-7.11-13;
Sal.138; Lc. 6,27-38
“PERDONATE
E VI SARA’ PERDONATO”. (Lc. 6,37)
E’
vero che la strada del perdono è difficile. Gesù che è concreto non ce lo
nasconde tant’è vero che proprio nel vangelo di oggi ci dice che è una cosa
propria di Dio che noi dobbiamo cercare di imitare. Ma se capiamo davvero il
discorso di Gesù ne comprendiamo l’immensa portata di novità: non solo cerca
di eliminare l’odio, ma vuole eliminare anche i nemici nel senso che se i
nemici vanno amati non sono più nemici. Il perdono non è dunque solo una cosa
che devo fare per essere a mia volta perdonato dei miei peccati, diventa invece
partecipare all’opera di Dio perché agendo in tal modo noi collaboriamo a
trasformare il mondo. Viene trasformato il nostro passato e abbiamo a nostra
volta la possibilità di trasformare il passato degli altri. Il vero perdono
infatti non è l’oblio, il dimenticare, il seppellire qualcosa che appartiene
al passato, il perdono è guardare avanti, è risorgere, è novità, atto di
creazione. E’ seppellire il tempo delle ripicche, dei dispetti, delle
vendette, ed è iniziare un tempo in cui agisce unicamente la potenza
dell’amore.
Qualcuno
mi dirà: “Belle parole, ma quanti ci riescono?” Gesù ci è riuscito, Maria
lo ha fatto, tanti santi di ieri e di oggi ci sono riusciti, persino non
cristiani ma uomini di buona volontà ce l’hanno fatta: perché non dobbiamo
tentarci anche noi? Se ci mettiamo su quella strada sicuramente avremo la forza
stessa di Dio ad aiutarci. E poi non basta anche solo cominciare ad allenarci
partendo dalle piccole cose quotidiane? Per esempio non potrei oggi cominciare a
rigenerare l’ambiente dove vivo rinunciando magari a tenere il muso a quella
persona che penso mi abbia offeso?
VENERDI’ 10 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE, DAMMI LUCE E GUIDAMI
SUL CAMMINO
Tra
i santi di oggi ricordiamo: PULCHERIA, Santa, Imperatrice
Successe come imperatrice a Teodosio II. Durante il suo regno governò con saggezza ed onestà, combattendo duramente gli eretici ariani e gli eretici eutichiani. Temperò la fermezza e la decisione del suo carattere con una grande pietà: non esitò a schierarsi sempre dalla parte degli oppressi e fondò molte chiese. Pulcheria morì, riconosciuta ovunque come Santa, nel 453.
Parola
di Dio: 1Cor. 9,16-19.22-27; Sal.
83; Lc. 6,39-42
“PUO’
FORSE UN CIECO GUIDARE UN ALTRO CIECO”. (Lc. 6,39)
Nella mia esperienza sacerdotale mi è capitato e capita ancora sovente che persone vengano da me per “avere un consiglio”. Ricordo in particolare la prima volta quando qualche giorno dopo essere stato ordinato sacerdote si presento un uomo ormai maturo a chiedere consiglio per il suo matrimonio e la sua vita sentimentale che andava a rotoli. Provai tutto il vuoto immaginabile e possibile, provai poi a rifarmi a quanto avevo studiato: ma quanto lontano dalla realtà erano le risposte dei libri ed anche quelle dei codici della Chiesa, che pur avevo il dovere di dire, quanto erano lontane dalla storia concreta di quella persona, io poi, non solo non avevo esperienza ma mi sentivo persino turbato da quanto quest’uomo in buona fede mi
raccontava:
ero un cieco che rischiava di portare un altro cieco nella fossa. Poi (credo sia
stato proprio lo Spirito Santo e il dono della grazia del sacerdozio) mi è
venuto in mente che io, i miei studi, le mie regole non contavano niente,
quell’uomo non era venuto a cercare don Franco, era venuto a cercare Gesù ed
era Gesù che dovevo dare. Da allora in poi cerco di ricordarmelo sempre: io non
valgo niente, chi vale è Gesù perché è il Figlio di Dio che ama la persona
che ho davanti e allora mi sforzo di cercar di dire quello che direbbe con amore
Gesù a quella persona nella situazione in cui si trova. Se io sono cieco Lui ha
la luce sufficiente per guidare tutti e due.
SABATO 11 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
TU, GESU’, SEI IL MIGLIOR
FRUTTO DELLA NOSTRA UMANITA’
Tra
i santi di oggi ricordiamo:AGATONE DI SCETE, Santo, Anacoreta
E’
uno degli anacoreti del deserto di Scete, probabilmente contemporaneo di Macario
l’Omicida (364). Famoso per il suo ascetismo, per la sua carità e umiltà. A
lui furono attribuiti parecchi degli apoftegmi dei padri del deserto.
Parola
di Dio: 1Cor. 10,14-22; Sal. 115;
Lc. 6,43-49
“OGNI
ALBERO SI RICONOSCE DAL SUO FRUTTO”. (Lc. 6,44)
Tante
volte ci riteniamo specialisti nel riconoscere dalle apparenze i buoni e i
cattivi e poi abbiamo delle amare sorprese.
DOMENICA 12 SETTEMBRE 24^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
DONACI, PADRE LA GIOIA DEL
PERDONO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:SILVINO, Santo, Vescovo
Cinque secoli dopo la morte di Gesù, Silvino lo onora servendolo come vescovo di Verona. Altro di lui non sappiamo, ma se il suo nome è giunto fino a noi e il suo volto sconosciuto è circondato dall’aureola della santità, Silvino dovette sicuramente servire il Signore con cuore puro e volontà coerente. Non è cosa da poco.
Parola
di Dio: Es. 32,7-11.13-14; Sal.
50; 1Tim. 1,12-17; Lc. 15,1-32
“RALLEGRATEVI
CON ME PERCHÉ HO TROVATO LA MIA PECORA CHE ERA PERDUTA”. (Lc.15,6)
Tutto,
nella liturgia odierna parla di misericordia di Dio. Eppure noi spesso vorremmo
un Dio giustiziere (con gli altri), vorremmo un Dio potente (con noi). Invece il
nostro Dio è un Dio potente in misericordia, è un Dio che si lascia convincere
da chi come Mosè chiede misericordia per un popolo idolatra, è un Dio che non
convince a colpi di potenza, ma parla da una croce su cui lo hanno messo proprio
coloro che è venuto a salvare, è un Dio che parte alla ricerca della pecorella
smarrita o forse scappata, è un Dio che si rallegra quando uno che lo ha offeso
si lascia riportare a casa. E’ un Dio che non solo accoglie a braccia aperte
il prodigo che fuggito di casa, gli ha dilapidato i suoi doni e che non è
sicuro che dopo il perdono non faccia altrettanto con il restante, è un Dio che
va incontro al figlio maggiore incapace di amore vero, osservante formale,
riottoso a far festa per suo fratello che vede come concorrente e non come
fratello.
LUNEDI’ 13 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE, IO NON SONO DEGNO CHE TU
VENGA A CASA MIA, MA DI’ SOLO UNA PAROLA E SARO’
SALVATO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:MAURILIO,
Santo Vescovo
Nato
a Milano da nobile famiglia ebbe come maestro Sant’Ambrogio e fu avviato alla
vita monastica dove, al seguito di San Martino venne ordinato prete. Fu un
grande e fervoroso predicatore e proprio per la sua fama fu eletto vescovo di
Angers, in Francia, e lì restò fino alla morte avvenuta nel 453
Parola
di Dio: 1Cor. 11,17-26; Sal. 39;
Lc. 7,1-10
“IO
VI DICO CHE NEANCHE IN ISRAELE HO TROVATO UNA FEDE COSÌ GRANDE”. (Lc. 7,9)
Gesù
porta ad esempio per la fede un centurione romano. C’erano i pii farisei,
garanti della fede ufficiale, c’erano i sadducei, i dottori della legge, i
Sommi sacerdoti e i sacerdoti, i rabbini, è Lui va prendere e propone ad
esempio proprio un occupante romano, un soldato, un esecutore del potere civile,
uno straniero, un pagano! Pensate che scandalo per allora e per oggi: provate a
pensare ad un parroco (poveretto lui!) che lasciando da parte i benpensanti, i
benefattori, i vescovi e i dicasteri curiali, i teologi alla moda, i membri del
consiglio pastorale e quelli degli affari economici, presentasse come modello di
fede magari uno etichettato miscredente, appartenente ad un partito non gradito,
magari pure un po’ rivoluzionario?
Noi
non siamo degni che Gesù venga ad abitare in noi. Prima di tutto non siamo
degni perché come può la nostra piccola umanità accogliere in se stessa la
divinità? Anche il più grande santo o il più grande mistico è indegna dimora
del Dio Creatore, Salvatore, Onnipotente. Per un ebreo, entrare in casa di un
pagano era contaminarsi; a noi, ad entrare in Comunione con Gesù, sembra quasi
di contaminare Lui. Poi non siamo degni anche perché siamo peccatori, incapaci
di vivere con equilibrio, con decisione, con costanza la sua parola, egoisti
incapaci di amore… E allora? Non andremo più a fare la Comunione, ci
priveremo del pane del cammino a causa della nostra indegnità?
MARTEDI’
14 SETTEMBRE FESTA
DELLA ESALTAZIONE DELLA CROCE
Una
scheggia di preghiera:
NEL TUO NOME, GESU’, OGNI GINOCCHIO SI PIEGHI NEI CIELI
SULLA TERRA E SOTTO TERRA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:PLACILLA, Santa, Imperatrice
Era
la sposa del generale Teodosio che nel 378 divenne imperatore. Cristiana si
dedicò a opere di bene. Seppe far buon uso della sua influenza sul marito. Morì
nel 386.
Parola
di Dio: Num. 21,4-9 (Fil.
2,6-11); Sal. 77; Gv. 3,13-17
BISOGNA
CHE SIA INNALZATO IL FIGLIO DELL’UOMO, PERCHE’ CHIUNQUE CREDE IN LUI ABBIA
LA VITA ETERNA”. (Gv. 3,14-15)
Vi
ripropongo in questa festa della esaltazione della croce una preghiera che avevo
scritto alcun anni fa:
Non
mi piacciono le croci! Ma guardando alla cattiveria che ha inventato un simile
supplizio ripenso con dolore alle
croci che noi uomini civili inventiamo ogni giorno. Le croci dell’ignoranza e
del potere che tengono legati e
crocifissi migliaia di bambini resi schiavi, obbligati a lavorare anche sedici o
diciotto ore al giorno per poco meno di un dollaro per la loro fame e quella
della loro famiglia, penso alle donne crocifisse da ciò che hanno di più
bello, la loro stessa femminilità, e costrette a non contare nulla, a tacere e
soffrire, penso alla presunta saggezza civile che fa marcire innocenti in
prigioni o che ha inventato modi detti “meno crudeli” per giustiziare un
uomo, dopo magari averlo fatto aspettare per anni nel braccio della morte. Penso
alle croci che la voglia di potere e di danaro di alcuni ha messo sulle spalle
di altri, alla croce dell’assuefazione alla droga, alla violenza, al sesso
rubato e profanato per tante bambine povere, alla morte silenziosa per
avvelenamento causata dalla incuria di altri interessati solo a far soldi.
MERCOLEDI’ 15 SETTEMBRE BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA
Una
scheggia di preghiera:
SANTA MADRE, DEH, VOI FATE, CHE LE
PIAGHE DEL SIGNORE SIANO IMPRESSE NEL MIO CUORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: PAOLO MANNA, Beato
Nato
ad Avellino nel 1872 entrò nel seminario del Pime nel 1891 e fu ordinato
sacerdote nel 1894. L’anno dopo partì per la Birmania orientale dove lavorò
fino al 1907. Rimpatriato per malattia, spese il resto della sua vita per
diffondere l’idea missionaria, con scritti e opere tra il clero e il popolo.
Fondò riviste missionarie, diede vite alla Unione Missionaria del Clero. Fu
superiore generale del Pime nel 1924. “Tutta la Chiesa per tutto il mondo”
fu il suo motto fino alla fine. Morì a Napoli il 15 settembre 1952
Parola
di Dio nella festa dell’Addolorata: Eb.
5,7-9; Sal. 30; Gv. 19,25-27 (Lc. 2,33-35)
"STAVA
PRESSO LA CROCE DI GESU', SUA MADRE". (Gv.19,25)
Fra
tutte le ore della vita, non c’e un’altra ora più preziosa di quella della
morte tua o dell’altro. Lì non puoi non essere veritiero e sincero. Maria
davanti al mistero della passione e morte di Cristo quali
opere ha fatto? Nulla di trascendentale, ma Maria c'era. Maria, si è fatta
trovare come in tutti gli altri momenti importanti della vita di Gesù, perché
è lì e partecipa. Infatti ai piedi della croce Maria non è una figura
decorativa, espressione dei buoni sentimenti pietistici umani. E' lì perché
corredentrice. Il suo dolore non è figura, è dolore vero, concreto, da
infarto, di una madre che vede morire il proprio Figlio in una maniera
terribilmente atroce; Lei vede il frutto del suo grembo piagato, distorto,
tumefatto, grondante sangue; ogni ferita del Figlio è ferita della Madre; è il
dolore di una donna di fede che grida come suo Figlio al Padre: ".. se
possibile.." e che non sente risposta; "Dio mio, Dio mio, perché mi
hai abbandonato?", e prova il silenzio di Dio. E' il dolore di una donna
che ha vissuto il mistero di un figlio, il Figlio di Dio e vede suo figlio e il
suo Dio in croce, impotente. E' colei che ha sentito e vissuto la predicazione
del Figlio, che ha partecipato alla vita dei primi amici di suo Figlio ed ora li
vede dispersi. E' Colei a cui viene chiesto di farsi carico, come figli, di
coloro che stanno facendo morire in croce suo Figlio per i quali anche lei deve
pregare come Gesù: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che
fanno".
GIOVEDI’ 16 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
PIETA’ DI NOI, SIGNORE, NEL
TUO AMORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: CORNELIO, Santo, Papa
Era
stato eletto Papa dopo la grande persecuzione di Decio. Si presentava allora il
grave problema se riaccettare nella chiesa i Lapsi, cioè coloro che durante le
persecuzioni avevano abiurato. Corneilio, pur contrastato si schiererà a favore
della misericordia verso essi. Arrestato venne mandato in esilio a Civitavecchia
dove morì nel 253.
Parola
di Dio: 1Cor. 15,1-11; Sal. 117;
Lc. 7,36-50
“LE
SONO PERDONATI I SUOI MOLTI PECCATI PERCHE’ HA MOLTO AMATO”. (Lc 7,47)
L’uomo
che pensa di essere a posto con se stesso, di essere osservante, di poter
accampare in chissà quale modo dei diritti su Dio è un uomo che giudica,
quando invece prendiamo coscienza del nostro peccato e della nostra miseria ci
rendiamo conto di non avere motivi propri per ottenere la misericordia di Dio.
Quando, poi, ci sentiamo talmente lontani da Lui ci sembra che neanche il suo
amore possa raggiungerci.
Anche
se riconosco di non essere capace di amare in modo pieno chiedo al Signore che
almeno non faccia mai mancare in me la nostalgia del vero amore che possa
portami ai piedi di colui che perdonandomi mi ridà fiducia e capacità.
VENERDI’ 17 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
UOMINI E DONNE, BENEDITE TUTTI
IL SIGNORE!
Tra
i santi di oggi ricordiamo: SIGISMONDO
FELICE FELINSKI, Beato, Vescovo
Nacque
il 1° Novembre 1822 a Woiutyn (allora Polonia, oggi Ucraina) settimo di undici
figli di una nobile famiglia. Studiò Matematica a Mosca e a Parigi, ma presto
sentì la chiamata al sacerdozio. Fu prete nel 1855, poi insegnante, poi fu
nominato Arcivescovo di Varsavia nel 1862. Riformò il clero, insistette molto
sulla catechesi al popolo, si diede da fare per l’assistenza ai poveri e ai
bambini. Difese la libertà della Chiesa dallo stato per cui fu esiliato per 20
anni a Jaroslavi sul Volga. Liberato passò gli ultimi anni in Galizia dove
continuò la sua opera soprattutto per i poveri.
Morì
il 17 Settembre 1895 a Cracovia.
Parola
di Dio: 1Cor. 15,12-20; Sal. 16;
Lc. 8,1-3
"C'ERANO
CON LUI I DODICI E ALCUNE DONNE… CHE LI ASSISTEVANO CON I LORO BENI". (Lc.
8,2-3)
Gesù,
ufficialmente non ha fatto nessuna campagna per l'emancipazione della donna, non
si è battuto perché avesse gli stessi diritti e poteri dell'uomo, ma con il
suo atteggiamento l’ ha valorizzata nel modo migliore. Ha considerato la donna
persona, soggetto pensante, degno di dialogo, e questo mentre molte scuole
rabbiniche consideravano la donna più o meno alla stregua del campo e
dell'asino, possesso dell'uomo. Gesù ha accolto tutte le donne che sono andate
da Lui, non le ha etichettate anticipatamente. Parla con sua Madre come con
l'adultera, con la samaritana e con la cananea, con Marta e con Maria ed ha con
tutte un rapporto molto sereno. Gesù, permettendo che Maria di Magdala,
Giovanna, Susanna e molte altre lo seguano e sostengano finanziariamente il
gruppo dei dodici, ricorda che il Regno che Lui è venuto ad annunciare è per
tutti, senza alcuna distinzione di razza o di sesso.
SABATO 18 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
GRANDE SEI TU, SIGNORE, CHE HAI
RIVELATO AI PICCOLI IL MISTERO DEL REGNO DEI CIELI
Tra
i santi di oggi ricordiamo: GIOVANNI MACIAS, Santo
Giovanni
nacque nel 1585 a Ribera, in Estremadura, da ottima famiglia cristiana che
gli inculcò una tenerissima devozione alla Madonna. Il santo Rosario, diverrà
l’inseparabile amico dei suoi giorni. Partito alla volta del nuovo mondo, a
Lima, nel 1622, entrò nel Convento di Santa Maria Maddalena facendo il
portinaio. Con squisita carità l’umile religioso andava a ricercare i poveri,
i sofferenti, gli abbandonati, per lenire amabilmente le loro pene. Più di
duecento persone ricevevano quotidianamente il vitto dall’intraprendente
fratello Giovanni, aiutato dal cielo con strepitosi miracoli.Mori il 16
settembre 1645 a Lima.
Parola
di Dio: 1Cor. 15,35-37.42-49; Sal.
55; Lc. 8,4-15
“GESU’
DISSE AI SUOI DISCEPOLI: A VOI E’ DATO CONOSCERE I MISTERI DEL REGNO DI DIO,
MA AGLI ALTRI SOLO IN PARABOLE PERCHE’ VEDENDO NON VEDANO E UDENDO NON
ODANO”.
Gesù
usa il linguaggio delle parabole per parlare al cuore dei semplici e solo essi
riescono a comprenderle. Vi dono oggi un brano di don Primo Mazzolari
sull’argomento:
C’è
più verità in una parabola evangelica che non so in quanti trattati filosofici
o teologici.
DOMENICA 19 SETTEMBRE 25^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE, INSEGNACI A DONARE I
TUOI DONI!
Tra
i santi di oggi ricordiamo: MARIA DE
CERVELLON (del Soccorso), Santa
Nacque
in Barcellona verso il 1230. Nel 1265 fu ricevuta come consorella e
collaboratrice nell'Ordine della Mercede. La tradizione le ha attribuito il nome
del "Soccorso" per l'aiuto prestato agli schiavi, sul mare. E'
considerata come l'iniziatrice del ramo femminile nell'Ordine Mercedario. Morì
a Barcellona nel 1290.
Parola
di Dio: Amos 8,4-7; Sal. 112;
1Tim. 2,1-8; Lc. 16.1-13
“IL
PADRONE LODO’ QUEL AMMINISTRATORE DISONESTO! (Lc. 16,8)
Ieri
don Mazzolari ci ricordava che sono i semplici, gli ignoranti a capire
facilmente le parabole allora oggi, davanti a questa parabola non cominciamo
subito a scandalizzarci al pensiero che il Signore lodi un disonesto. Qui viene
lodata l’astuzia, non la disonestà. Gesù non pronuncia un giudizio morale
dicendo che un truffatore è l’esempio per gli onesti, ma esprime meraviglia e
ammirazione per la sua intelligenza e intraprendenza. La lezione riguarda il
sapersi tirare fuori in situazioni critiche. Il Signore ama non i passivi, i
fatalisti, coloro che facilmente si arrendono, coloro che quando non sanno più
che cosa dire alzano le spalle e dicono: “sarà volontà di Dio” aggiungendo
al male pure un bestemmia. Il Signore ama coloro che non si dimenticano di
possedere un cervello, che ricorrono alle risorse della fantasia. Qui questo
amministratore si accorge che non potendo questa volta cavarsela da solo, ci
sono gli altri. Certo non è un bel modo di accorgersi di vivere un mezzo agli
altri ma per lo meno, anche se in chiave utilitaristica scopre la realtà della
amicizia.
LUNEDI’ 20 SETTEMBRE
Una scheggia di preghiera:
RENDIMI UNO SPECCHIO, O
SIGNORE, CHE RICEVA E DONI LUCE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:JOSE’
MARIA DE YERMO Y PARRES, Santo, Sacerdote
Nacque
in Messico il 10 Novembre 1851 da una nobile famiglia e ricevette una profonda
educazione cristiana. A sedici anni entrò nella Congregazione della Missione,
che però lascerà per diventare sacerdote diocesano a Leon. Oratore eloquente
fu parroco di due chiesette. Un giorno assisté alla scena di alcuni maiali che
divoravano due neonati. Questo gli diede lo spunto per fondazione di una casa di
accoglienza per gli abbandonati e i bisognosi: L’Asilo del Sacro Cuore. Affidò
la cura di questo istituto a delle giovani che diventeranno la famiglia
religiosa delle Serve del Sacro Cuore e dei Poveri. Da questo inizia tutta una
attività di fondazione di scuole, ospedali, case di accoglienza per anziani,
orfanotrofi. Morì il 24 Settembre 1904.
Parola
di Dio: Pro. 3,27-35; Sal. 14; Lc.
8,16-18
"NON
C'E' NULLA DI NASCOSTO CHE NON DEBBA ESSERE MANIFESTATO, NULLA DI SEGRETO CHE
NON DEBBA ESSERE CONOSCIUTO E VENIRE IN PIENA LUCE". (Lc. 8,17)
I
Vangeli sono pieni di parole di Gesù che invitano alla chiarezza, alla
limpidezza, alla trasparenza.
MARTEDI’ 21 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
GUIDAMI, SIGNORE, SULLA VIA
DEI TUOI PRECETTI
Tra
i santi di oggi ricordiamo: MATTEO, Santo, Apostolo
Matteo il pubblicano, il gabelliere, l’esattore delle tasse: la sua vita girava sui cardini del denaro. Eppure, nel suo Vangelo, più tardi scriverà: “Non potete servire a Dio e al denaro”, e: “Non accumulatevi tesori sulla terra... accumulatevi piuttosto tesori nel cielo”. Gesù gli disse: “Seguimi” e Matteo, alzatosi, lo seguì. Il suo Vangelo è il primo in ordine cronologico e venne scritto con certezza prima della distruzione di Gerusalemme, nell’anno 70.
Parola
di Dio nella festa di San Matteo: Ef.
4,1-7.11-13; Sal. 18; Mt. 9,9-13
Parola
di Dio nella feria ordinaria :
Prov.
21, 1-6. 10-13; Sal 118; Lc. 8,19-21
“ANDARONO A TROVARE GESÙ LA MADRE E I FRATELLI, MA NON POTEVANO AVVICINARLO A CAUSA DELLA FOLLA”.
(Lc. 8,19)
Gesù,
Colui che si farà Pane per noi, nella sua vita terrena aveva un forte
ascendente sulle persone, esse lo attorniano, lo cercano e Lui “si fa mangiare
dalla folla”. Ma c’è talmente tanta gente che neanche Maria, sua Madre,
riesce ad avvicinarlo.
MERCOLEDI’ 22 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
FA’ DI NOI, SIGNORE, DEI
TESTIMONI DEL TUO AMORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: TOMMASO DA
VILLANUEVA, Santo, Arcivescovo
Nacque
a Villanueva, in Spagna, nel 1486. Si laureò in filosofia ed entrò nella
Comunità Agostiniana. Ordinato sacerdote, fu nominato predicatore e quindi,
nonostante non volesse fu Superiore della comunità per tutta la vita. Fu poi
eletto arcivescovo di Valencia. Inviò missionari in tutto il mondo, in
particolare il suo ordine evangelizzò il Perù.Difese la diocesi dalla
minaccia mussulmana e fondò il Collegio Seminario della Presentazione. Grande
predicatore, convertì però più con l'esempio che con le parole. Per la sua
profondità teologica sulla Vergine Maria, è spesso accostato a San Bernardo.
Morì nel 1550.
Parola
di Dio: Pro. 30,5-9; Sal. 118; Lc.
9,1-6
“IN
QUEL TEMPO GESU’, CHIAMO’ A SE’ I DODICI E DIEDE LORO POTERE E AUTORITA’
SU TUTTI I DEMONI E DI CURARE LE MALATTIE, E LI MANDO’ AD ANNUNZIARE IL REGNO
DI DIO E A GUARIRE GLI INFERMI”. (Lc. 9,1)
Gesù,
dando autorità agli apostoli, sintetizza quali siano i segni che caratterizzano
il Regno di Dio: guarire i malati e avere autorità sui demoni.
Ci
chiediamo se sono ancora i segni che caratterizzano oggi l’opera dei cristiani.
GIOVEDI’ 23 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
DONACI, O DIO, LA SAPIENZA DEL
CUORE
Tra i santi di oggi ricordiamo:
PIO
DA PIETRALCINA Santo Sacerdote Cappuccino
Padre
Pio, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina (BN) il 25 maggio 1887.
Entrato come chierico nell'Ordine cappuccino il 6 gennaio 1903, il 27 gennaio
1907 prende i voti e il nome di Padre Pio. Fu ordinato sacerdote il 10 agosto
1910 nella cattedrale di Benevento. Il 28 luglio 1916 fu mandato a San Giovanni
Rotondo (FG), sul Gargano, dove salvo poche e brevi interruzioni rimase fino
alla morte avvenuta il 23 settembre 1968. La mattina di venerdì 20 settembre
1918 pregando davanti al Crocifisso del coro della vecchia chiesina ricevette il
dono delle stimmate che rimasero aperte, fresche e sanguinanti per mezzo secolo.
Durante la vita attese unicamente allo svolgimento del suo ministero
sacerdotale, fondò i "Gruppi di Preghiera" e un moderno ospedale a
cui pose il nome di "Casa sollievo della sofferenza" (5 maggio 1956).
Il 20 marzo 1983 venne aperto il processo diocesano per la sua beatificazione
terminato il 21 gennaio 1990. Il 21 dicembre 1998 fu promulgato il decreto sul
miracolo (guarigione di una malata cui era apparso in sogno), il 2 maggio 1999
è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II, che il 16 giugno 2002 lo ha
canonizzato a Roma.
Parola
di Dio: Qo 1,2-11; Sal. 89; Lc.
9,7-9
“ERODE
CERCAVA DI VEDERLO”. (Lc. 9,9)
Erode
aveva avuto nella sua vita molte occasioni per vedere la volontà di Dio su di
lui. Il fatto stesso di essere re lo inseriva direttamente nell’alleanza tra
Dio e il suo popolo. Giovanni Battista gli aveva parlato a nome di Dio, ma lui
per paura di una donna, pur ascoltandolo volentieri, lo aveva fatto uccidere.
Ora sente parlare di Gesù, dei suoi miracoli, ma, anche in questo caso, il suo
interesse si ferma alla curiosità, al desiderio di facile miracolismo.
VENERDI’ 24 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO
DEL DIO VIVENTE!
Tra
i santi di oggi ricordiamo:GERARDO DI
CASNAD, Santo, Vescovo, Martire
Era
nato a Venezia, si fece monaco nell’isola di San Giorgio; recatosi poi in
Ungheria fu fatto vescovo di Casnad dove diffuse la regola benedettina, il culto
di Maria e si prestò anche come consigliere di re Stefano. Fu ucciso nel 1046,
protomartire di Ungheria.
Parola
di Dio: Qo 3,1-11; Sal. 143; Lc.
9,18-22
“MENTRE
SI TROVAVA IN UN LUOGO APPARTATO A PREGARE, I DISCEPOLI ERANO CON LUI”.
Gesù
spesso ha bisogno di pregare. Spesso scompare, scappa dalle folle per pregare,
altre volte porta i suoi discepoli in un luogo separato “per pregare con
loro” e per insegnare loro a pregare. Gesù ha bisogno di comunicare con Dio
suo Padre, ha bisogno di conoscere, approfondire la sua volontà, ha bisogno,
nella sua umanità simile alla nostra, di esprimere le angosce, i dolori, le
delusioni della sua missione non capita, osteggiata. Gesù ha bisogno che i suoi
discepoli imparino questo. Nel caso del Vangelo di oggi, prima di chiedere loro:
“Voi chi dite che io sia?”, una domanda fondamentale, Gesù desidera che
essi siano guidati dallo Spirito.
I
misteri della fede si conoscono meglio nella cappella che allo scrittoio, si
conoscono meglio con la preghiera che con lo studio, sebbene entrambi siano
necessari. Dio è l’unico ad avere la chiave dei misteri. Soltanto Lui può
aprirci questo sacrario del suo cuore. L’intelligenza, quando è aperta alla
fede, ci prepara e ci pone davanti al mistero. La teologia più autentica è
quella che si fa non soltanto a partire dalla fede, ma soprattutto a partire
dalla preghiera, dall’intelligenza orante e adorante del mistero. Nelle cose
di Dio, colui che prega, comprende, e colui che non prega, non comprende nulla,
o quasi nulla. Se noi cristiani pregassimo di più e meglio, i problemi di fede
diminuirebbero in gran numero o scomparirebbero completamente. In un mondo che a
volte sembra senza senso, la preghiera può trovargli un significato. Ne vale la
pena!
SABATO 25 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
DAL TUO AMORE IN CROCE, O
GESU’, VIENE A NOI OGNI SALVEZZA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: TERESA COUDREC, Santa, Fondatrice
Si
chiamava Maria Vittoria e nacque a Mas de Sablieres, in Francia il 1° febbraio
1805. Si dedicò dapprima all’insegnamento ai bambini delle campagne, poi fondò
le Suore della Madonna del Cenacolo. Fu una fondazione travagliata. Era dedicata
soprattutto al favorire incontri di preghiera e di catechesi. Teresa, ricca di
una profonda vita spirituale morì il 26 settembre 1885 a Fourvieres.
Parola
di Dio: Qo 11,9-12,8; Sal. 89; Lc.
9,43-45
“METTETEVI
BENE IN MENTE QUESTE PAROLE: IL FIGLIO DELL’UOMO STA PER ESSERE CONSEGNATO IN
MANO DEGLI UOMINI”. (Lc. 9,44)
Se
abbiamo incontrato Cristo e abbiamo deciso di seguirlo, non facciamoci illusioni
su di Lui: Cristo passa attraverso la croce. Gli Apostoli pensavano di poter
dribblare la croce. Pensavano di potersi “sedere alla destra e alla sinistra
di Gesù” nel suo Regno glorioso senza doverlo seguire prima sulla collinetta
del Calvario. E anche noi vorremmo arrivare ai misteri gloriosi senza passare da
quelli dolorosi. Gesù deve essere consegnato nelle mani degli uomini e tu, se
sei un uomo che opera la pace, preparati a sostenere la guerra che qualcuno ti
farà, se vuoi imitare Gesù nel perdono preparati a non essere capito, se vuoi
affermare la gioia della fede preparati al sorriso di commiserazione; è lo
scotto inevitabile che bisogna pagare. Anche noi non comprendiamo umanamente
come la sofferenza abbia un fine, come possa conciliarsi la morte di un bambino
o di un innocente con la bontà del Padre. La passione di Cristo la si comprende
solo se si parte dall’amore, se no rimane misteriosa: “Non c’è amore più
grande se non dare la vita per coloro che si ama!”, “Il chicco di frumento
se non muore non porta frutto”, “Amatevi come io vi ho amato”.
DOMENICA 26 SETTEMBRE 26^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE, SEI TU IL RIFUGIO DEL
POVERO
Tra
i santi di oggi ricordiamo: LUIGI TEZZA, Beato, Camilliano
Nacque
a Conegliano (TV,) il 1 Novembre 1841. Iniziò i suoi studi a Padova ma già a
15 anni entrò tra i Camilliani. Presto a Roma fu maestro dei novizi e lo stesso
incarico ebbe in Francia, dove nonostante l’espulsione, in clandestinità
tenne compatta la congregazione in tempi difficili. Nel 1891 propose a
Giuseppina Vannini di costituire un gruppo femminile per l’assistenza ai
malati: Nasce la Congregazione delle Figlie di San Camillo. A 59 anni è inviato
in Perù come visitatore per il suo ordine a Lima: vi resterà fino alla sua
morte avvenuta il 26 settembre 1923.Fu ricercato come padre e venerato come
apostolo e santo.
Parola
di Dio: Am. 6,1.4-7; Sal. 145;
1Tim 6,11-16; Lc. 16,19-31
“C’ERA
UN UOMO RICCO…UN MENDICANTE DI NOME LAZZARIO GUACEVA ALLA SUA PORTA…”.
Per
non correre il rischio di abituarci anche alle parabole, cogliamo di questa
alcuni aspetti che ci riguardano. Anzitutto noterete che Dio conosce per nome il
povero Lazzaro (il nome in Israele è manifestazione dell’intimo: Dio conosce
la sofferenza di questo mendicante!) mentre non ha nome il ricco epulone che tra
l’altro non viene descritto come particolarmente malvagio…Inoltre, il centro
della parabola non è la 'vendetta' di Dio che ribalta la situazione tra il
ricco e il povero, come a noi farebbe comodo pensare. Il senso della parabola,
la parola chiave, a me pare, è: "abisso".
LUNEDI’ 27 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
ESULTA, POPOLO DI POVERI,
ECCO, A TE VIENE, UMILE, IL TUO SALVATORE.
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ADOLFO, Santo, Martire
Visse
a Cordoba, in Spagna nel IX secoli. Era figlio di padre musulmano e di madre
cristiana. Adolfo e il fratello Giovanni, cresciuti, abbracciarono la fede della
madre. In quel periodo il califfo Abd-el-Raman II iniziò una persecuzione
contro i cristiani. Denunciati dagli stessi parenti i due fratelli furono
martirizzati nell’anno 824.
Parola
di Dio: Gb. 1,6-22; Sal. 16; Lc.
9,46-50
“MAESTRO,
ABBIAMO VISTO UN TALE CHE SCACCIAVA DEMONI NEL TUO NOME E GLIELO ABBIAMO
IMPEDITO PERCHE’ NON E’ CON NOI, TRA I TUOI SEGUACI”. (Lc. 9, 49)
Spesso
la mentalità di Gesù e la nostra sono in opposizione. Qui Giovanni è tutto
attento a mettere i paletti di recinzione per distinguere chi sta dalla nostra
parte e chi ci è contrario, Gesù invece ce la mette tutta per abbattere ogni
divisione; noi e la Chiesa ce la mettiamo tutta per difendere “il deposito
della fede” dalle eventuali eresie, Gesù ce la mette tutta perché la sua
parola di salvezza possa raggiungere il cuore di ogni uomo e si preoccupa assai
di meno del fatto se abbiamo compreso per filo e per segno tutta la teologia e
la morale; noi cerchiamo piccole sicurezze definitive, Lui è disposto a farci
entrare in piena libertà nel mistero stesso di Dio.
MARTEDI’ 28 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
DONACI, SIGNORE COERENZA E
COSTANZA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: LORENZO RUIZ E COMPAGNI Santi, Martiri
Tra
il 1633 e il 1637 sedici martiri, Lorenzo Ruiz e i suoi compagni, versarono il
loro sangue per amore di Cristo nella città di Nagasaki in Giappone. Lorenzo
era filippino, padre di famiglia, associato all'ordine di San Domenico e insieme
ad altri due laici, a nove presbiteri, a due fratelli religiosi e a due vergini
consacrate, contribuirono a diffondere il Vangelo nelle Filippine, a Taiwan e
nell'Arcipelago Giapponese.
Parola
di Dio: Gb. 3,1-3.11-17.20-23;
Sal 87; Lc. 9,51-56
“GESÙ
SI DIRESSE DECISAMENTE VERSO GERUSALEMME”. (Lc. 9,51)
Gesù
va “decisamente” verso Gerusalemme. Luca raccoglie attorno a questo avverbio
e nella cornice di un lungo viaggio verso Gerusalemme tutte le parole e le opere
di Gesù. Ma Gesù davvero va decisamente verso quella città che ha amato ma
che non solo non lo ha compreso ma sta aspettandolo per offrirgli una croce.
MERCOLEDI’ 29 SETTEMBRE FESTA DEI SANTI ARCANGELI MICHELE GABRIELE E RAFFAELE
Una
scheggia di preghiera:
A TE CANTIAMO, O SIGNORE,
DAVANTI AI TUOI ANGELI
Tra
i santi di oggi ricordiamo: BERNARDINO ALBERTI, Venerabile
Nacque
in Corsica a Calenzana il 10 aprile 1591. Fu frate minore, poi sacerdote,
apostolo instancabile. Fu molto malato e
sopportò tutto con fede e rassegnazione. Morì a Marcassi, in Corsica il 29
settembre 1653.
Parola
di Dio nella festa dei santi Arcangeli:
Dan. 7,9-11.13-14 (Ap.
12,7-12); Sal. 137; Gv. 1,47-51
“VEDRETE
IL CIELO APERTO E GLI ANGELI DI DIO SALIRE E SCENDERE SUL FIGLIO DELL’UOMO”.
Sappiamo
che la parola ‘Angelo’ significa messaggero, portatore di buone notizie e di
conforto. Persino nel nostro linguaggio corrente usiamo dire: “Quella persona
è un angelo” per indicare la bontà, l’attenzione, il servizio prezioso di
qualcuno. Gli Angeli sono i messaggeri di Dio, coloro che con la loro presenza
ci richiamano ai valori del bene senza fine e dell’eterno, coloro che già
vedendo Dio ci portano la sua parola, il suo conforto.
GIOVEDI’ 30 SETTEMBRE
Una
scheggia di preghiera:
LA TUA PACE, SIGNORE ABITI IN
NOI E NEL CUORE DI OGNI FRATELLO
Tra
i santi di oggi ricordiamo: GIROLAMO, Santo
“Ignorare
le Scritture, significa ignorare il Cristo”. Questa massima di Girolamo (c.
342 - 420) ci dà la chiave di lettura della sua vita interamente consacrata a
tradurre e a commentare la Bibbia. Recatosi a Roma per motivi di studio, il
giovane dalmata si entusiasmò per la vita dello spirito. Dopo un tentativo di
vita eremitica in oriente, venne ordinato sacerdote ad Antiochia. Compose una
nuova traduzione latina della Bibbia, destinata a diventare di uso comune in
occidente: la “volgata”. Trascorse gli ultimi 35 anni della sua vita a
Betlemme, seguendo alcuni cenacoli di donne che egli aveva formato alla vita
monastica. Nella preghiera scrisse le sue opere di esegesi e di teologia, e
diverse lettere in cui si esprime il suo desiderio di servire la chiesa.
Parola
di Dio: Gb 19,21-27; Sal. 26; Lc.
10,1-12
“GESÙ
DESIGNO' ALTRI SETTANTADUE DISCEPOLI E LI INVIO'”. (Lc.
10,1)
Il
Vangelo di oggi ci aiuta a comprendere quali siano le caratteristiche della
missione che Gesù affida ai discepoli e a noi.
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