SCHEGGE E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
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a cura di don Franco LOCCI
AGOSTO 2004
DOMENICA 1 AGOSTO - 18^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
FA
CHE ASCOLTIAMO, SIGNORE LA TUA VOCE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: BUONO,
Santo, Martire
Sono pochi i dati di cui siamo in
possesso su questo santo. Sembra che l'epoca del martirio sia il 259 sotto il
pontificato di papa Stefano. Il
Martire ha dato il nome ad un comune della provincia di Chieti, di cui è
anche patrono.
Parola
di Dio:
Qo 1,2;
2,21-23; Sal.94; Col. 3,1-5.9-11; Lc. 12,13-21
“ANCHE
SE UNO E’ NELL’ ABBONDANZA LA SUA VITA NON DIPENDE DAI SUOI BENI”. (Lc.
12,15)
Siamo
tutti d’accordo con questa frase di Gesù, specialmente quando riguarda gli
altri: muore un ricco industriale e noi siamo pronti, magari con un pizzico di
invidia, a dire che in fondo pur con tanti soldi non ha avuto tutte quelle
“felicità” che sperava; vediamo un altro accumulare, arricchirsi e quasi
con soddisfazione diciamo: “Arriverà la tua ora anche per te e tutte le tue
ricchezze a chi andranno?”
LUNEDI’ 2 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
DONACI
ANCORA E SEMPRE IL TUO PANE DI VITA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ETELDRIDA,
Santa, Regina
Sovente viene chiamata Alfreda. Era
principessa nell’VIII secolo, figlia di Offa, re della Mencia, in Inghilterra.
Offa che voleva appropriarsi dell’Anglia orientale la promise sposa al re
Etelberto, ma fece poi uccidere lo stesso Etelberto. Eteldrida si rinchiuse
allora in un monastero benedettino e vi rimase per 40 anni in preghiera e
penitenza fino alla sua morte, avvenuta nell’834,
Parola
di Dio:
Ger.
28,1-17; Sal 118; Mt. 14,13-21
“PRONUNZIO’ LA BENEDIZIONE, SPEZZO’ I PANI E LI DIEDE AI DISCEPOLI E I DISCEPOLI LI DISTRIBUIRONO ALLA FOLLA”.
(Mt. 14,19)
Da
sempre la Chiesa ha letto il racconto della moltiplicazione dei pani come una
specie di icona, di parabola che anticipa e annuncia il dono dell'Eucaristia.
In sintesi provo a sottolinearne alcuni aspetti lasciando a voi gli
approfondimenti. Il
miracolo avviene in un contesto in cui Gesù opera guarigioni, sente compassione
delle folle, offre se stesso come parola. Gesù sa che non abbiamo bisogno solo
di salute, di pane materiale ma mentre ci dona questo con il dono di se stesso
vuole calmare la nostra fame di infinito.
MARTEDI’ 3 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
SALVAMI!
Tra
i santi di oggi ricordiamo: AGOSTINO DI
TRAU, Beato, Vescovo
Nacque a Trau, in Dalmazia intorno al
1260. Studiò a Parigi. Entrò nell’Ordine Domenicano. Nel 1303 fu vescovo di
Zagabria e molto fece per la sua diocesi. Ebbe anche occasione di svolgere
particolari missioni presso il Papa che allora era ad Avignone. Nel 1322 fu
trasferito alla diocesi di Lucera, nel Regno di Napoli dove però molto presto
morì il 3 agosto 1323.
Parola
di Dio:
Ger.
30,1-2.12-15.18-22; Sal 101; Mt. 14,22-36
“SIGNORE
SE SEI TU, COMANDA CHE IO VENGA DA TE SULLE ACQUE”. (Mt.14,28)
Non
finirò mai di ringraziare Gesù per aver scelto degli apostoli così simili a
noi. Pietro per me non fa una cattiva figuraccia nel voler camminare sulle
acque: è un semplice, un impulsivo che dice apertamente quello che noi spesso
diciamo a mezza voce. Anche noi vorremmo che Gesù si dimostrasse a noi con
chiarezza e non nel buio della notte quasi fosse un fantasma, vorremmo che ci
spiegasse con chiarezza il perché e il per come di certe vicende della nostra
vita e poi vorremmo anche qualche bel miracolo personale che oltre a
rassicurarci nella fede ci facesse anche sentire al centro della scena.
MERCOLEDI’ 4 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
IL
SIGNORE AMA IL SUO POPOLO
Tra
i santi di oggi ricordiamo: GIOVANNI
MARIA VIANNEY, Santo, Sacerdote
E’ detto comunemente il Santo Curato di
Ars. Era un povero contadino nato a Dardilly, vicino a Lione nel 1786. Volle
diventare sacerdote ma ebbe grandi difficoltà nello studio. Ebbe grande spirito
di pietà, fu apostolo instancabile negli anni della sua attività ad Ars, operò
miracoli, fu ricercato da umili e da potenti. Morì nel 1859.
Parola
di Dio:
Ger.
31,1-7; Cantico da Ger. 31,10-13; Mt. 15,21-28
“DONNA
DAVVERO GRANDE E’ LA TUA FEDE! TI SIA FATTO COME DESIDERI”. (Mt. 15,28)
Ieri
parlavamo di poca fede che non ha permesso a Pietro di camminare sulle acque e
che spesso non permette a noi di vedere realizzato il miracolo continuo
dell’amore, ecco che il vangelo di oggi ci presenta invece un esempio di fede
coraggiosa forte, indomita. Intanto la Cananea è una straniera non molto ben
vista in Israele. Le donne Cananee erano simbolo della lussuria e della
idolatria nel mondo della Bibbia e tenersi lontano da esse era un buon segno.
Questa donna non ha paura di parlare e di chiedere una grazia ad un ebreo. Poi
non è una che parla soltanto, è una che dice le cose e quando non la si vuole
ascoltare, grida. E’ una che non si lascia smontare se non trova subito
risposta o se viene redarguita anche malamente. E’ una che non si accontenta
delle risposte degli apostoli, va direttamente da Gesù. E’ una donna umile
che sa però rispondere a tono. Per sua figlia è disposta anche a lasciarsi
dare del cane ma nello stresso tempo sembra quasi dare una lezione al maestro
che l’ha messa alla prova. E questa donna ottiene.
GIOVEDI’ 5 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
DONACI DI AVER FEDE IN TE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: EMIDIO,
Santo, Vescovo, Martire
Nacque a Treviri nel 279. A 23 anni
incontrò la fede cristiana e si convertì ad essa. Cominciò a predicare. Venne
a Milano e si fermò a predicare per tre anni. Perseguitato si recò a Roma dove
ottenne conversioni e guarigioni. Il Papa Marcello lo ordinò Vescovo di Ascoli
e qui, dopo la sua predicazione, ci furono tante conversioni e numerosi
miracoli. Venne decapitato perché cristiano il 5 Agosto 309.
Parola
di Dio:
Ger.
31,31-34; Sal. 50; Mt 16,13-23
“VOI
CHI DITE CHE IO SIA?”. (Mt. 16,15)
Partecipando
una volta ad una preghiera di esorcismo mi resi conto che il sacerdote
incaricato quasi con insistenza richiedeva a tutti noi di rinnovare la nostra
fede recitando il Credo, rinnovando le promesse battesimali, chiedendo
apertamente se credevamo in Gesù. Quando ebbi occasione di parlargli
personalmente gli chiesi il perché. Mi rispose con semplicità disarmante:
“Il male ha paura di chi crede in Dio in Gesù, nello Spirito Santo e anche
nella famiglia dei figli di Dio, perché sa che lì sta la forza a cui non può
che sottomettersi”. Gli obbiettai: “Noi cristiani tutte le domeniche diciamo
il credo, come mai allora il male ha ancora un così grande spazio in mezzo a
noi?”. “Proprio perché il Credo lo diciamo soltanto” mi rispose. E non
posso che dargli ragione. Può essere vero che il credo è formulato in maniera
difficile, ma ci rendiamo conto che quando diciamo questa preghiera noi
affermiamo di credere in un solo Dio? Gioiamo perché egli è nostro Padre,
crediamo davvero che Gesù è vero uomo e vero Dio, che ci ha redento, che è
morto e risorto, che tutte le parole che ci ha detto sono vere e parole di vita?
Crediamo che lo Spirito Santo c’è e funziona davvero nella comunità dei
credenti?
VENERDI’ 6 AGOSTO - TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE
Una scheggia di preghiera:
MANDA,
SIGNORE, LA TUA LUCE, ESSA ILLUMINI IL MIO CAMMINO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
FELICISSIMO, Santo, Martire
Fu martire sotto l'imperatore Decio. Diacono, come il suo compagno di martirio Agapito, fu decapitato col papa Sisto II.
Parola
di Dio:
Dan.
7,9-10.13-14 (2Pt. 1,16-19); Sal 96; Lc. 9,28-36
“IL
SUO VOLTO CAMBIO’ DI ASPETTO E LA SUA VESTE DIVENNE CANDIDA E SFOLGORANTE”.
In
questi giorni in cui molti di noi hanno la fortuna di vivere qualche momento in
più a contatto con la luce, il sole, la natura, ci viene proposta la festa
della Trasfigurazione di Gesù. Per gli Orientali questa festa è quasi
considerata come la Pasqua dell’estate. Se
vogliamo cercare di comprenderne il senso in breve, ci viene in aiuto la
preghiera del prefazio della Messa odierna. Dice così: “Gesù rivelò la sua
gloria dinnanzi a testimoni da lui prescelti e nella sua umanità, in tutto
simile alla nostra, fece risplendere una luce incomparabile, per preparare i
suoi discepoli a sostenere lo scandalo della croce e anticipare, nella
Trasfigurazione, il destino meraviglioso della Chiesa, suo corpo mistico”.
Dunque la Trasfigurazione è la festa della luce. E’ Gesù che ci illumina con
la sua gloria, con la sua potenza, con se stesso. E’ Lui che viene ad aiutare
la nostra debole fede facendoci vedere che le sue promesse per noi si
realizzeranno in pienezza e in gioia, è Lui che ci invita a capire che se anche
non è possibile fare le tre tende per rimanere subito e per sempre sul monte
della gioia, su quel monte con la sua potenza possiamo arrivarci, magari anche
passando per un altro monte che non ci piace tanto ma dal quale è passato Lui
per noi, il Calvario.
SABATO 7 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
CHI
CREDE IN TE, SIGNORE, AVRA’ LA VITA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: GAETANO,
Santo, Fondatore
Nativo di Vicenza, e ordinato sacerdote a trentasei anni, Gaetano (1480 - 1547) era un timido, ma questo non gli impedì di prodigarsi al servizio degli orfani, degli incurabili e dei carcerati. Fondò a Roma una congregazione di chierici regolari che vennero chiamati Teatini.
Parola
di Dio:
Ab
1,12-2,4; Sal. 9; Mt 17,14-20
“SE
AVESTE FEDE PARI AD UN GRANELLO DI SENAPA POTRESTE DIRE A QUESTO MONTE: SPOSTATI
DA QUI A LA’, ED ESSO SI SPOSTERA’ E NIENTE VI SARA’ IMPOSSIBILE”. (Mt.
17,20)
Si tratta di prendere sul serio queste parole del Signore. Certo non si tratta di avere una fede che faccia spostare materialmente montagne di pietre, ma di acquisire un fede semplice e profonda capace di opere che non sono da meno. Per esempio spostare le montagne dell’orgoglio, dell’egoismo, cambiare i cuori, le abitudini, trasformare gli uomini, renderli capaci di entrare in relazione con Dio… La fede, come Gesù ci indica con queste parole, è sorgente di audacia, di iniziativa, essa può farci intraprende cose all’apparenza impossibili. Ma occorre semplicità e fiducia totale in Dio. Sentite come parla di questa fede un Padre della Chiesa, Sant’Ireneo di Lione: “E’ meglio e più utile essere semplici e sapere poche cose e vivere mediante l’amore in comunione con Dio, piuttosto che presumere di sapere molte cose e di avere molta esperienza ma bestemmiare il proprio Dio. E’ meglio non sapere proprio nulla, nemmeno la causa di una qualsiasi cosa creata ma credere a Dio e perseverare nel suo amore, piuttosto che insuperbirsi della propria scienza e perdere l’amore che dà vita all’uomo. E’ meglio non cercare di sapere altro che Gesù Cristo, Figlio di Dio, crocifisso per noi, piuttosto di cadere nell’empietà attraverso sottili questioni e minuzie di parole”.
DOMENICA 8 AGOSTO - 19^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
RENDICI
ATTENTI, SIGNORE, A COGLIERE I SEGNI DELLA TUA PRESENZA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ACOTANTO
PIETRO, Beato, Monaco
Apparteneva ad una nobile famiglia
veneziana. Entrò giovanissimo nel convento di San Giorgio per un voto fatto
dalla madre. Ma prima di prendere i voti tornò a casa avendo saputo della morte
del padre. Si sposò e quando rimase vedovo tornò in convento. Morì
nell’agosto 1187.
Parola
di Dio:
Sap.
18,3.6-9; Sal. 32; Eb. 11,1-2.8-19; Lc. 12,23-48
“SIATE
PRONTI CON LA CINTURA AI FIANCHI E LE LUCERNE ACCESE”. (Lc. 12, 35)
Il
cristianesimo non è una alienazione del presente in vista del futuro ma vive il
realismo del presente, con i piccoli doveri di ogni giorno, con le lotte per la
vita e la sopravvivenza di tanti uomini, con la cronaca nera dei quotidiani o
della televisione, con le piccole sorprese che di quando in quando bussano alla
porta. Il presente è l’unico a nostra disposizione perché il passato è già
sfumato e il futuro manca ancora di consistenza propria. Il presente è la terra
che calpesto, la famiglia in cui vivo, la fidanzata che amo, la madre malata, il
figlio irrequieto, l’ufficio in cui lavoro, la parrocchia per la quale passo
ogni giorno, l’analisi del sangue o la macchina nuova che ho appena comprato.
Il nostro sguardo deve essere posto nel presente, non evadere da esso, assumerlo
con tutta la sua realtà, sia essa triste o gradevole. Ma il presente non esiste
racchiuso nel proprio guscio, per sua stessa natura è aperto al futuro che,
passo dopo passo, inesorabilmente, si trasforma in presente. Il futuro di ogni
uomo, con tutto il suo spessore, è imprevedibile. Il meteorologo può prevedere
il tempo per domani, sebbene con il rischio di sbagliare. L’economista può
prevedere l’inflazione nel paese con maggiore o minore approssimazione. Ma la
storia dell’uomo è impossibile da prevedere, perché è una storia di libertà.
Libertà dell’uomo, e soprattutto libertà di Dio. Chi può sapere ciò che
saranno gli uomini domani? Chi può
prevedere i disegni di Dio per il futuro immediato o remoto? L’imprevedibilità
del futuro reclama vigilanza. L’uomo prudente, sensato, non considera
l’atteggiamento vigilante come una tra le molte scelte. La vigilanza è la
migliore opzione. Vigilare perché il futuro non ci colga alla sprovvista.
Vigilare per essere capaci di dominare gli avvenimenti, invece di esserne
dominati. Vigilare per non perdere mai la pace, nemmeno davanti allo
scatenamento più tremendo di prove e di esperienze avverse. In realtà, chi
vigila ha guardato negli occhi il futuro, ed è preparato ad affrontarlo con
garbo e decisione. Vigilare per scoprire la scrittura di Dio nelle pagine della
storia. Vigilare per saper scoprire l’azione dello Spirito nel tuo intimo,
nell’intimo degli uomini. Vigilare per mantenere integra la fede, la speranza
e la carità, "quando Egli verrà" . La vigilanza non è un optional,
è una necessità vitale.
LUNEDI’ 9 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
INSEGNACI,
SIGNORE, LA STRADA DELL’AMORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: FERMO,
Santo, Martire
Agli inizi del IV sec., Fermo, patrizio romano, viene arrestato insieme al parente Rustico e portato dinanzi all’empissimo Massimiano imperatore. Rifiutandosi di rinnegare Cristo, entrambi vengono decapitati.
Parola
di Dio:
Ez
1,2-5.24-28; Sal 148; Mt 17,22-27
“IL
VOSTRO MAESTRO PAGA LA TASSA DEL TEMPIO? PIETRO RISPOSE: SI’ “. (Mt. 17,
24-25)
C’è
una gran differenza tra il fare una cosa per forza e farla per amore, dal dover
per forza sborsare una tassa con la paura di incorrere in pene ancora più
gravi, al condividere con amore cose proprie con altri.
MARTEDI’ 10 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
VOI
TUTTI ANGELI DEL SIGNORE, BENEDITE CON ME IL SIGNORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: LORENZO,
Santo, Martire
Lorenzo era diacono ed aveva il compito di custodire i beni della Chiesa. Il suo modo migliore di custodirli fu quello di donarli ai poveri. Arrestato durante la persecuzione di Valeriano secondo una tradizione sarebbe stato arso vivo su una graticola nel 258.
Parola
di Dio nella festa di san Lorenzo:
2Cor.
9,6-10; Sal 111; Gv. 12,24-26
Parola
di Dio del giorno: Ez.
2,8-3,4; Sal.118; Mt. 18,1-5.10.12-14
“GUARDATEVI
DAL DISPREZZARE UNO SOLO DI QUESTI PICCOLI, PERCHE’ VI DICO CHE I LORO ANGELI
NEL CIELO VEDONO SEMPRE LA FACCIA DEL PADRE MIO CHE E’ NEI CIELI”. (Mt.
18,10)
Pensando
alla frase di Gesù sugli angeli e sulla semplicità vi propongo un bel racconto
poetico di don Piero Bossù intitolato: “L’Angelo”:
MERCOLEDI’ 11 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
GUIDACI,
SIGNORE, SULLA VIA DELLA VERITA’
Tra
i santi di oggi ricordiamo: RUFINO DI
ASSISI, Santo, Vescovo e Martire
Sembra fosse stato vescovo di Amasia nel Ponto; si sarebbe poi recato con il figlio Cesidio nell’attuale Abruzzo. Lasciato qui il figlio sarebbe arrivato ad Assisi per predicare il vangelo, Arrestato e torturato perché cristiano venne poi gettato nel fiume con una pietra al collo. Le sue spoglie recuperate vennero in seguito trasferite dove oggi sorge la cattedrale di Assisi.
Parola
di Dio:
Ez.
9,1-7; 10,18-22; Sal 112; Mt. 18,15-20
“SE
TUO FRATELLO COMMETTE UNA COLPA, VA’ E AMMONISCILO TRA TE E LUI SOLO; SE TI
ASCOLTERA' AVRAI GUADAGNATO TUO FRATELLO”. (Mt. 18,16)
E’
molto difficile la correzione. Si rischia spesso di sbagliare. Si sbaglia magari
già in partenza con un giudizio non vero, si adottano metodi spesso non validi
o poco rispettosi della persona, a volte si rischia di irritare e di fare un
danno maggiore. Pensate a quanto sia già difficile la correzione con i figli,
vedete come diventa rischiosa nei posti di lavoro e come rischia di trasformarsi
in guerra quando viene usata o sbandierata tra le nazioni. Eppure non vi è
nulla di meglio che potersi aiutare per comprendere la verità, per vivere
meglio insieme! Come cristiani poi la nostra gioia dovrebbe essere quella
vicendevole di aiutarci a incontrare Dio in questa vita e a camminare con Lui
verso l’eternità quindi la correzione non dovrebbe essere un peso ma un
aiuto. Eppure non sempre è così perché spesso anche tra cristiani si parte
non dalla ricerca della verità ma dalla imposizione della mia verità (pensate
a certi gruppi dove con la maschera delle responsabile qualcuno approfitta per
entrare nelle coscienze degli altri e per imporre se stesso in nome di Gesù o
dello Spirito Santo) perché ci si arroga il compito di difendere Dio e si
dimenticano gli uomini, perché invece di continuare a proporre come fa Dio si
sancisce soltanto e si punisce e si impone.
GIOVEDI’ 12 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
GUARDANDO
AL PERDONO RICEVUTO, SIGNORE, FA CHE IMPARIAMO A DONARLO
Tra
i santi di oggi ricordiamo: STEFANO I,
Santo, Papa
E’ il 23° pontefice e gli anni del suo
pontificato vanno dal 254 al 257. Deve affrontare il problema dei lapsi. Muore
nel 257 non sappiamo se di morte naturale o martire nella breve ma dura
persecuzione di Valeriano.
Parola
di Dio:
Ez.
12,1-12; Sal. 77; Mt.18,21-19,1
“SIGNORE,
ABBI PAZIENZA CON ME!”. (Mt. 18,26)
Ripercorro
velocemente con voi la parabola, lanciando qualche scheggia di riflessione da
approfondire personalmente.
Ricordiamoci
che questa parabola è stata detta per parlare di perdono ricevuto e dato: sento
di aver bisogno di perdono o per me il peccato ha perso il suo spessore e quindi
o non esiste o mi assolvo da solo? Perdonare poi è l’atto fondamentale del
cristianesimo o semplicemente un atto di bonomia o di debolezza?
VENERDI’ 13 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
APRI, SIGNORE, IL NOSTRO CUORE E COMPRENDEREMO LE PAROLE DEL FIGLIO TUO.
Tra
i santi di oggi ricordiamo: LANDOLFO,
Santo, Vescovo
Fu il primo Vescovo di Evreux, in
Francia, tra il VI e il VII secolo. Di Lui sappiamo che costruì una basilica e
raccolse le spoglie mortali di San Taurino.
Parola
di Dio:
Ez.
16,1-15.60.63; Cantico da Is. 12,2-6; Mt. 19,3-12
“E’
LECITO AD UN UOMO RIPUDIARE LA PROPRIA MOGLIE PER QUALSIASI MOTIVO?”. (Mt.
19,3)
Morale
permissiva o morale restrittiva? Anche oggi molti come quel fariseo che pose la
domanda a Gesù, vorrebbero avere ad ogni quesito morale indicazioni precise di
comportamento, norme e regole per i trasgressori; alcuni (specialmente non
sposati) invocano interdizioni castighi e inferni per chi viola norme di morale
matrimoniale, altri mitigano talmente il comportamento sessuale e familiare da
far sparire ogni indicazione e da lasciare il tutto ad una ipotetica e non
formata coscienza. Eppure nel vangelo di Gesù, anche se non vi è la risposta
ad ogni singolo quesito di morale, vi sono delle direttive precise sul modo di
intenderla e soprattutto di viverla. Cerco di riassumere lasciando a ciascuno di
applicare a se stesso. Tutto
ciò che esiste nel creato è in sé buono. Il male esiste e sta nel cuore
dell’uomo che non vuol costruirsi secondo i principi per cui Dio lo ha creato.
Il peccato esiste ma non è insanabile: Gesù lo perdona sempre purché vi sia
l’atteggiamento del richiederlo con fede e del voler vivere nella rettitudine
la Grazia che esso ci porta. L’atteggiamento retto del cuore formato al
Vangelo e l’adesione a Cristo fondano ogni morale del credente per il quale in
sé tutto è lecito, ma non tutto è opportuno.
SABATO 14 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
BENEDETTO
SEI TU, PADRE, SIGNORE DEL CIELO E DELLA TERRA
PERCHE'
AI PICCOLI HAI RIVELATO I MISTERI DEL REGNO DEI CIELI.
Tra
i santi di oggi ricordiamo: CALLISTO
VESCOVO DI TODI , Santo
Secondo la tradizione fu martirizzato il 14 agosto 528 dai suoi parenti da lui rimproverati per i loro errori, ma storicamente non siamo neppure sicuri che sia esistito, è forse un ripetere in altro modo la figura di papa Callisto.
Parola
di Dio:
Ez. 18,1-10.13.30-32; Sal. 50; Mt. 19,13-15
“LASCIATE
CHE I BAMBINI VENGANO A ME PERCHE’ DI QUESTI E’ IL REGNO DEI CIELI”. (Mt.
19,14)
Ricordo che alcuni anni fa una mamma mi aggredì con questa frase di Gesù solo perché le avevo chiesto se poteva portare un momento il suo bambino fuori della Chiesa in quanto scorazzava per essa durante la Messa dotato per di più di un mazzo di chiavi da sbatacchiare sui banchi e sui piedi di chi era in chiesa mentre padre e madre con orgoglio ammiravano la scena quasi dicendosi: “Guarda il nostro pupo quante cose riesce a combinare”. Non credo sia questo il senso che Gesù ha voluto attribuire a questa sua frase. Penso che prima di tutto Gesù abbia voluto dirci di rispettare i piccoli (siano piccoli di età, di cultura, di potenzialità) cioè di rispettare la vita e i doni di ognuno ma specialmente di quelli che contano poco nel nostro mondo. E sappiamo quanta strada ci sia ancora da fare per questo se parecchi bambini al mondo sono costretti al lavoro fin da piccoli, sono sfruttati sessualmente, sono brutalizzati, sono abbandonati a se stessi e anche nelle società più evolute sono considerati dei pacchetti da parcheggiare in vari istituzioni per evitare che siano impedimento alla realizzazione degli adulti. E sappiamo anche quanta strada ci sia ancora da fare per rispettare gli ultimi, quelli che vengono lasciati morire di fame e di ignoranza, quelli che non sono mai considerati perché consumano poco, quelli che pur non essendoci più (almeno nei nostri paesi) la schiavitù vivono praticamente da schiavi. Ma c’è ancora un altro aspetto che penso Gesù volesse indicarci: quello di diventare dei semplici anche noi. Il bambino può essere calmo o vivace, buono o capriccioso, ma proprio perché e in fase di velocissima formazione, ha bisogno delle cose essenziali e nella sua struttura è ancora semplice, ingenuo, generoso, senza troppe norme precostruite e senza troppe barriere di difesa. Nella mia vita ho incontrato cristiani un po’ di ogni tipo, da certi sussiegosi, compresi della propria cultura teologica, ad altri che avevano fatto della religione una specie di paravento superstizioso contro il male, da chi viveva la fede con angoscia a chi si lasciava subissare da dubbi continui che alla fine non erano altro che la proiezione del proprio orgoglio, ma quelli che mi hanno dato di più sono stati i semplici, e questa parola non vuol dire “ignoranti, poveracci”. Ho trovato dei Vescovi e dei sacerdoti che pur compresi del proprio ruolo di servizio sapevano sorridere persino su se stessi, ho trovato delle mamme che sapevano discutere con Dio, dei teologi che dopo aver detto cose meravigliose di Dio erano poi consci di aver solo balbettato, ho trovato soprattutto persone che senza sbandierare etichette, sapevano vedere il bisogno degli altri e con semplicità dare una mano. Essere bambini significa saper accogliere la mano di Dio come la mano di un papà buono cui alzare gli occhi ed essere sicuri che ci condurrà in bel posto.
DOMENICA 15 AGOSTO - ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA AL CIELO
Una scheggia di preghiera:
MARIA,
SEGNO E SPERANZA DI VITA E RISURREZIONE, ABBI PIETA’ DI NOI!
Tra
i santi di oggi ricordiamo: TARCISIO,
Santo, Martire
Fu martire della fede nel 280 perché ucciso per mano di pagani che lo assalirono mentre portava la Comunione. E’ patrono della Azione Cattolica.
Parola
di Dio:
Ap.
11,19;12,1-6.10; Sal. 44; 1Cor. 15,20-26; Lc.1,39-56
“GRANDI
COSE HA FATTO IN ME L’ONNIPOTENTE E SANTO E’ IL SUO NOME”. (Lc. 1,49)
Oggi molti di noi, sono in ferie, molti
altri vivono la tradizionale gita con
grande abboffata mangereccia, quasi tutti, insomma, siamo alla ricerca di libertà,
di pace, di natura, di buon cibo, di sole o di ombra. In questo periodo
assistiamo anche all’esaltazione del corpo. Corpi senza un etto di grasso in
più, stupendamente abbronzati, esposti in tutte le maniere… Altri invece, anche saggi delle fedi,
esaltando la spiritualità dileggiano il corpo umano, qualcuno lo considera
semplicemente come un sacco pieno di lordura, sostegno dell’anima che deve
continuamente lottare per liberarsi
dai suoi tentacoli. Ecco poi, persone che disprezzano il corpo, non riescono ad
accettarlo, o, al massimo, lo vedono come un nemico da combattere, bastonare,
umiliare ad ogni occasione… Qual è la vera visuale cristiana nei
confronti del corpo, così come ci viene indicata dalla festa odierna? Se Dio ha
preso corpo in Maria, se Gesù ha voluto che il corpo di Maria fosse assunto in
cielo, se noi nel Credo diciamo: “Credo la risurrezione dei corpi”, vuol
dire che il nostro corpo non è più la parte negativa dell’anima, ma è un
corpo redento come l’anima. Maria ha offerto il suo corpo alla volontà di
Dio. Maria, con il suo corpo ha servito non
solo generando ma anche accudendo fisicamente al Figlio di Dio, ha parlato al
suo Gesù con il linguaggio del corpo, ed ora Gesù glorifica il suo corpo. Il
corpo, allora, non è un peso dell’anima ma è la possibilità
dell’incarnazione dello spirito, è l’espressione piena dello spirito. Proviamo a tirare qualche conseguenza
pratica. Il cristiano è uno che ama il suo corpo. E’ un dono di Dio, non ne
sono io il padrone assoluto, è il mezzo per comunicare con il mio prossimo e
con Dio stesso. Sono assurdi coloro che nel nome del cristianesimo disprezzano,
avviliscono, misconoscono, maltrattano la propria corporeità. Sono come coloro
che, avendo due gambe, pensano di tagliarsene una per andare più in fretta.
Ecco allora anche il rispetto della corporeità altrui. Non posso vedere le
sofferenze del mio fratello e restare impassibile, non posso dire a uno che
soffre: “Soffri perché intanto quel che conta è la tua anima”, non posso
accettare tutto quello che riguarda la tortura, in qualunque modo essa avvenga,
del corpo mio o altrui. Il cristiano è uno che fa di tutto per star bene di
salute e per aiutare gli altri a star bene fisicamente. Il cristiano che crede
davvero alla risurrezione del proprio corpo, lo rispetta nei suoi valori, nei
suoi tempi e rispetta il corpo altrui, non ne fa una merce, non lo vende e non
compra. Nello stesso tempo però il cristiano non si fa un idolo del proprio
corpo. Non esiste solo il corpo con
le sue esigenze. Tutto, corpo e anima, nella mia unità di uomo concorre alla
realizzazione del progetto di amore che Dio ha su di me.
LUNEDI’ 16 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
DONACI,
SIGNORE, LA GENEROSITA’ DI CUORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: STEFANO
D’UNGHERIA Santo, Re
Stefano ( 970 - 1038) fu il primo re cristiano d’Ungheria, e si rivolse ai monaci di Cluny perché evangelizzassero il suo regno. Nell’anno 1000 ricevette da papa Silvestro II la “santa corona”, che divenne il simbolo dell’unità magiara. Diede al paese una solida organizzazione civile e religiosa.
Parola
di Dio:
Ez.
24,15-24; Cantico da Deut. 32,18-21; Mt. 19,16-22
“SE
VUOI ESSERE PERFETTO, VA’, VENDI QUELLO CHE POSSIEDI, DALLO AI POVERI, POI
VIENI E SEGUIMI”. (Mt. 19,21)
Questa
preghiera di Umberto de Vanna mi sembra significativa nel commentare la pagina
evangelica del ricco che viene invitato a vendere tutto per seguire Gesù:
MARTEDI’ 17 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
INSEGNACI,
SIGNORE, A RICEVERE E A DONARE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: AMORE,
Santo, Abate
Visse nell’VIII secolo. Era un
predicatore che passava di paese in paese per annunciare il Vangelo e dare i
Sacramenti. Fermatosi in Franconia costruì l’abbazia di Amorbach da cui
inviava monaci predicatori in vari paesi.
Parola
di Dio:
Ez.
18,1-10; Cantico da Deut. 32,26-28.30.35-36; Mt. 19,23-30
“NOI
ABBIAMO LASCIATO TUTTO E TI ABBIAMO SEGUITO”. (Mt. 19,27)
Il dialogo tra Pietro e Gesù avviene in un
momento imbarazzante e difficile. Il giovane ricco (vangelo di ieri) a cui
Cristo ha fatto la proposta di seguirlo si allontana triste, non sentendosi di
abbandonare le sue ricchezze. La reazione di Gesù è sconfortata e le sue
parole risuonano dure contro i ricchi. Pietro ha una reazione inaspettata:
ricorda a Gesù che lui e gli altri lo hanno seguito abbandonando ogni cosa. Gesù
gioisce di questa amicizia profonda dei suoi discepoli e promette “il
centuplo” ciò il dono pieno di se stesso.
MERCOLEDI’ 18 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
CONCEDICI LA
SAPIENZA, SIGNORE, PERCHE’ POSSIAMO CONOSCERE
QUAL'E' LA SPERANZA DELLA NOSTRA CHIAMATA.
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ALIPIO DI
TAGASTE, Santo, Vescovo
Nacque a Tagaste da una ricca famiglia. Come
lo descriverà S. Agostino: “Alipio era piccolo di statura ma di animo
forte”. Egli seguì Agostino e fu testimone della sua conversione. Dopo gli
studi tornò a Tagaste e si diede a vita cenobitica. Quando però fu eletto
vescovo della città fu un buon Vescovo, riformatore del clero e maestro di
monachesimo. Morì verso il 430.
Parola
di Dio:
Ez.
34,1-11; Sal.22; Mt. 20,1-16
“IL
PADRONE DI CASA USCI’ ALL’ALBA… ALLE NOVE DEL MATTINO… VERSO
MEZZOGIORNO… VERSO LE TRE… VERSO LE CINQUE…”. (Mt.20,1-16)
Questo padrone della vigna che esce a tutte le ore della giornata e che sempre invita gli operai ad andare a lavorare nella sua vigna penso ci indichi che non vi è tempo che non sia per l’uomo, tempo per rispondere alla sua vocazione all’unica cosa necessaria: cercare Dio. Non vi è tempo in cui Dio non lo chiami, perché Dio è presente in tutto e la sua presenza stessa è già vocazione. L’incontro con Dio è sempre personale, perché è un incontro d’amore. Per questo Dio ci chiama per nome. Nessuno di noi si può giustificare dicendo: gli altri, il lavoro, la famiglia, la società, il gruppo, la Chiesa. Ogni uomo ha un suo compito importante, riservato a sé solo, da fare nel suo segreto, con Dio mancando il quale tutta la sua vita vien meno. Se no si rimane, come nella parabola, in piazza a far niente, a perdere la giornata della nostra vita. Se ancora ritroviamo ci “in piazza” non dobbiamo chiederci: “Perché non sono stato chiamato”, ma piuttosto: “Perché non ho saputo rispondere alla chiamata?”.
GIOVEDI’ 19 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
RINNOVACI,
SIGNORE, CON LA TUA GRAZIA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: BARTOLOMEO
DA SIMERI, Santo, Monaco
E’
detto anche Trigono dal monte Triangolo. Nacque verso la metà del XI secolo a
Simeri (Catanzaro). Monaco basiliano, dopo un periodo di vita solitaria
fondò il monastero di Santa Maria Odigitria o Patirion
tra Rossano e Conigliano. Studioso delle Sacre Scritture e dei Padri, istituì
nel Patirion un centro di compilazione
di codici. Ristabilì la disciplina nel monastero di San Basilio sul Monte Athos.
Morì santamente il 19 agosto 1130.
Parola
di Dio:
Ez.
36,23-28; Sal. 50; Mt. 22,1-14
“EGLI
MANDO’ I SUOI SERVI A CHIAMRE GLI INVITATI ALLE NOZZE, MA QUESTI NON VOLLERO
VENIRE”. (Mt. 22,3)
Alcuni
anni fa un teologo propose a diversi illustri personaggi di scegliere una
parabola e su di essa lasciarsi intervistare. La parabola che ci è proposta
oggi venne scelta dalla laureata e scrittrice braidese Gina Lagorio. Ecco alcune
sue osservazioni alla domanda: “Se gli invitati di allora, che trascurarono di
andare alla cena, furono gli Ebrei, oggi chi potrebbero rappresentare?”
VENERDI’ 20 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
INSEGNACI AD AMARE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: FILIBERTO,
Santo, Abate
Era nato a Eauze, in Guascogna verso il 620. Discepolo di Sant’Auduino rimase alla corte di Dagoberto I fino a 21 anni poi si fece monaco a Rebais, fondò l'abbazia di Jumièges, soggetta alla regola di san Colombano (654). Fu imprigionato per essersi opposto a Ebroino. Liberato, fondò l'abbazia di Noirmoutier in Vandea, dove morì nel 684.
Parola
di Dio:
Ez.
37,1-14; Sal. 106; Mt. 22,34-40
“MAESTRO
QUAL E’ IL COMANDAMENTO PIU’ GRANDE DELLA LEGGE?”. (Mt. 22,36)
Domanda assurda, quella di questo dottore della legge, quasi come domandare se l’acqua è bagnata. Ogni buon ebreo ripeteva per almeno 4 o 5 volte al giorno la frase: “Ricorda Israele, il Signore è il tuo solo Dio, amerai Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua vita”, quindi sapevano benissimo qual era il comandamento. Anche noi abbiamo la bocca piena di parole di amore, sappiamo benissimo che amare Dio e il prossimo è la chiave della vita, ma poi? Ogni cristiano che vada a Messa se lo sente ripetere in ogni celebrazione, chi dice le preghiere ogni giorno ripete al Signore “Ti amo con tutto il cuore”, ma è proprio vero? Forse proprio l’abitudine a certe frasi, a certe parole che consideriamo scontate le fa scivolare su di noi come l’acqua sulla pietra; finita l’acqua, un raggio di sole, e tutto è perfettamente asciutto e impermeabile.
SABATO 21 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
LIBERACI,
SIGNORE, DALLA FALSITA’ E DALL’IPOCRISIA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ABRAMO DI
SMOLENSK, Santo, Monaco
Era nato a Smolensk nella seconda metà del dodicesimo secolo. Morti i genitori vendette i suoi beni ed entrò nel monastero di Selise. Si dedicò particolarmente alla predicazione. Per invidia dei confratelli dovette lasciare quel monastero ed entrò in quello di Smolensk. Anche qui fu accusato di eresia e sospeso ‘a divinis’. Passarono parecchi anni prima che venisse totalmente reintegrato. Morì il 21 Agosto 1220.
Parola
di Dio:
Ez.
43,1-7; Sal. 84; Mt. 23,1-12
“SULLA
CATTEDRA DI MOSE’ SI SON SEDUTI SCRIBI E FARISEI”. (Mt. 23, 1)
C’è
da fare un profondo esame di coscienza per il nostro mondo e per noi stessi!
Quanti capi e responsabili delle nostre comunità civili e religiose dicono e
non fanno! Come è facile riempirsi la bocca di moralismi per gli altri e vivere
da immorali, come è facile dire: “Si dovrebbe fare così…”, e non muovere
un dito.
DOMENICA 22 AGOSTO - 21^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
FA’,
SIGNORE, CHE I NOSTRI CUORI SIANO
FISSI DOV’E’ LA VERA GIOIA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ANDREA DA
FIESOLE, Santo
Era nato nella prima metà del secolo IX,
in Irlanda. Giunto a Fiesole con il suo maestro Donato, questi fu fatto vescovo
e Andrea ordinato diacono. Era un uomo di grande carità. Restaurò la chiesa di
San Martino e vi costruì vicino un monastero dove si ritirò con alcuni amici.
Morì nell’876.
Parola
di Dio:
Is,
66,18-21; Sal.116; Eb.12,5-7.11-13; Lc. 13,22-30
“SFORZATEVI
DI ENTRARE PER LA PORTA STRETTA”. (Lc. 13,24)
Questa
porta stretta non è necessariamente simbolo delle più disumane fatiche o delle
penitenze più laceranti. La porta stretta può voler dire numerose cose, ad
esempio, una condotta di vita più modesta, una generosità maggiore, una
disponibilità a spendersi per gli altri. Vuol dire non aspettarsi, per il fatto
che si è cristiani, una via comoda, un arco di trionfo. In fondo, la porta
stretta non è altro che la croce attraverso cui è passato Gesù e il più
delle volte questa croce la trovi nelle piccole cose quotidiane. Non è forse
vero che a volte ci è ben difficile fare un lavoro poco gratificante, come
magari spazzare la casa senza che nessuno ci dica neanche “grazie”, e farlo
con il sorriso sulle labbra o accettare umilmente quello che il Signore ci mette
davanti, giorno per giorno, riconoscendo la nostra mediocrità e affidandoci
semplicemente a Lui, senza pretese? Gesù, infatti, insiste ancora proprio su
questi atteggiamenti che fondano poi il nostro essere vigilanti, cioè
l’essere sempre pronti a rendere conto della speranza che Gesù stesso ha
seminato in noi, ben consci che non serviranno scuse, che non ci sarà da
accampare diritti. Non basterà pensare di essere stati familiari di Gesù, non
basterà dire: “Ma io sono andato a Messa tutte le domeniche”; guai a
trasformare la nostra esperienza ecclesiale in biglietto di prenotazione per il
paradiso. Ci
verrà chiesto che cosa abbiamo fatto per gli altri, quale è l’atteggiamento
di fondo che abbiamo assunto nella nostra vita. Troppe
volte, l’abitudine, la ripetitività, la ritualità, ci hanno portato ad
addormentare la nostra fede. Ci ricordiamo di essere cristiani a momenti.
Teniamo la nostra fede in un cassetto e siamo disponibili a tirarla fuori in
certe occasioni solenni, o come pronto soccorso in momenti di particolare
difficoltà, ma essa stenta ad entrare nella vita e nelle scelte quotidiane. Gesù
invece ci chiede una fede viva, combattiva, che magari corra anche il rischio di
sbagliare, ma sempre pronta a sporcarsi le mani, pronta anche a dare fastidio
agli altri, a provocarli, umile, capace di gioire per il fatto che in questo
Regno la misericordia di Dio ha chiamato tante gente, consapevole che Lui vuol
servirsi di noi per giungere al loro cuore.
LUNEDI’ 23 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
POPOLI
TUTTI LODATE IL SIGNORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: FILIPPO
BENIZI, Santo, Sacerdote
Nato a Firenze nel 1233 divenne prima medico, poi frate servita e infine generale dell'Ordine. Durante il suo generalato visitò tutte le provincie dell'Ordine. Divenne consigliere dell'imperatore Rodolfo d'Asburgo, al quale rese grandi servigi, in particolare durante la ribellione di Ottocaro di Boemia nel 1278. Accompagnò Papa Gregorio X al Concilio di Lione (1274). Morì a Firenze nel 1285.
Parola
di Dio:
2Tes.
1,1-5.11-12; Sal.95; Mt. 23,13-22
“GUAI
A VOI SCRIBI E FARISEI IPOCRITI, CHE PERCORRETE IL MARE E LA TERRA PER FARE UN
SOLO PROSELITO E, OTTENUTOLO, LO RENDETE FIGLIO DELLA GEENNA IL DOPPIO DI
VOI”.
Giustamente
la Chiesa è per sua natura missionaria: è Gesù stesso che ci manda a tutte le
genti; giustamente i nostri vescovi ci spingono alla evangelizzazione e alla
missione, ma mi chiedo se il rimprovero di Gesù del Vangelo di oggi sia solo
per i proseliti Ebrei di allora o non sia ancora rivolto a noi. Noi
cerchiamo di portare gli altri da Gesù o da noi stessi? Se
il nostro annunciare Gesù viene dalla nostra profonda fede in Lui, dalla gioia
dell’aver incontrato e sperimentato il suo amore liberante, dal desiderio che
altri facciano la nostra stessa esperienza, noi trasmettiamo davvero Gesù
Cristo, il suo messaggio ,la sua vera Chiesa; se noi vogliamo “convertire”
gli altri per aumentare il numero dei cattolici e rendere sempre più potente la
chiesa, se noi vogliamo solo trasmettere un certo numero di dogmi di credenze di
norme religiose, noi rischiamo di non annunziare Gesù e di fare pure un brutto
servizio alla sua vera Chiesa. Pensate anche solo a quanto è successo più
volte e in diversi modi nella storia quando intere popolazioni hanno dovuto
convertirsi perché si convertiva il loro re o perché la politica dei popoli
conquistatori richiedeva che i nuovi schiavi fossero ancora più obbedienti
perché cristiani.
MARTEDI’ 24 AGOSTO - SAN BARTOLOMEO APOSTOLO
Una scheggia di preghiera:
CONFERMACI
NELLA FEDE, O SIGNORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: AUDOENO (DADONE),
Santo, Vescovo
Nato nei pressi di Soissons verso il 609 fu benedetto da San Colombano. Entrò alla corte di Clotario II. Referendario di Dagoberto I, fondò l'abbazia di Rebais. Nel 640 fu consacrato vescovo di Rouen. Lottò contro la simonia e ristabilì la pace tra Neustria e Austrasia. Morì a Clicy nel 684.
Parola
di Dio nella festa di san Bartolomeo: Ap.21
9-14; Sal. 144; Gv. 1,45-51
“FILIPPO
INCONTRO’ NATANAELE E GLI DISSE: ABBIAMO TROVATO IL MESSIA… VIENI E
VEDI!”.
La
festa di oggi e il vangelo ascoltato ci permettono di continuare sotto altri
aspetti la riflessione che facevamo ieri. Filippo,
volendo portare Natanaele (il Bartolomeo che festeggiamo oggi) da Gesù, prima
gli dice che pensa di aver trovato il Messia e poi davanti alle obiezioni del
dotto amico ha una strada sola da indicargli: “Vieni e vedi, constata tu di
persona!”
MERCOLEDI’ 25 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
FA’
CHE ASCOLTIAMO OGGI LA TUA VOCE
Tra i santi di oggi ricordiamo: LUIGI IX, Santo, Re di Francia
Nato nel 1214 fu re a 12 anni. Cercò la pace per il suo popolo. Ebbe sempre attenzione per i più deboli. Nel 1270, mentre partiva per una crociata, morì di peste.
Parola
di Dio:
2Tess.
3,6-10.16-18; Sal. 127; Mt. 23,27-32
“DITE:
SE FOSSIMO VISSUTI AL TEMPO DEI NOSTRI PADRI, NON CI SAREMMO ASSOCIATI A LORO
PER VERSARE IL SANGUE DEI PROFETI”. (Mt. 23,30)
Una
delle più grandi ipocrisie che Gesù stigmatizza è quella del supporre di
essere migliori degli altri: “Se ci fossi io al Governo, sì che le cose
andrebbero meglio!”, “Se ci fossimo stati noi al tempo di Gesti, l’avremmo
capito; di certo non sarebbe finito in croce!” “Se io fossi Papa... Se io
fossi professore...”. Facendo
così noi stigmatizziamo l’opera degli altri e non facciamo nulla perché
intanto io non sono al governo, non sono il professore, non sono il Papa.
GIOVEDI’ 26 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
VIENI
OGGI E SEMPRE, SIGNORE GESU’
Tra
i santi di oggi ricordiamo: ZEFIRINO,
Santo, Papa
Nato a Roma, fu eletto papa nel 199. Il suo pontificato fu caratterizzato da lotte teologiche, in particolare contro l'eresia sabelliana che contestava la dottrina trinitaria. Introdusse l'uso della patena e dei calici di cristallo e stabilì che i giovani compiuto il quattordicesimo anno d'età dovessero fare la comunione a Pasqua. Morì nel 217.
Parola
di Dio:
1Tess.
3,1-19; Sal.144; Mt. 24,42-51
“VEGLIATE
DUNQUE, PERCHE’ NON SAPETE IN QUALE GIORNO IL SIGNORE VOSTRO VERRA’ “.
Davanti a questa affermazione di Gesù si possono provare sentimenti opposti. Si può aver paura se si pensa che la venuta di Gesù sia quella del giudice che con la morte arriva improvvisamente per chiederci conto del nostro agire e per rinfacciarci i nostri peccati e allora la vigilanza è simile allo stare in guardia di chi sa di correre un pericolo. Si può aver desiderio di incontrare qualcuno a lungo atteso che finalmente può arrivare per creare un incontro desiderato, ed è allora l’attesa gioiosa e speranzosa di incontrarci con lo “Sposo” che viene a realizzare le tanto attese nozze. Ma l’invito alla vigilanza che Gesù ci fa non è rivolto solo al futuro è un invito a vivere pienamente la vita. Vivi, e non lasciarti vivere. Ma non basta vivere, occorre precisare per che cosa si vive. Bisogna dare un significato ai giorni, alle ore, ai minuti. La pienezza non è data dalla quantità, ma dalla qualità della vita. E’ magnifico vivere. A patto sia veramente vita, non una rappresentazione, un’apparenza. Non puoi prendere la vita come viene. La vita “viene” come decidi tu, con l’impronta che gli dai tu. Vivi la vita come un perenne miracolo. Non come qualcosa di inevitabile, di insulso. Vai incontro a questo nuovo giorno con meraviglia e sorpresa e vi troverai doni sempre nuovi.
VENERDI’ 27 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
DELLA
GRAZIA DEL SIGNORE E’ PIENA LA TERRA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: MARIA PILAR
IZQUIERDO ALBERO, Beata
Nacque
a Saragozza in Spagna il 27 luglio 1906. Fin da piccola fu educata all’amore
di Dio e dei poveri. Fu provata da varie malattie e prove che sentiva di poter
offrire al Signore. Divenne paraplegica, ma la sua cameretta di sofferente era
punto di riferimento e di preghiera per molti specialmente durante la guerra
civile.
Guarita miracolosamente e
totalmente l’8 dicembre 1939, fondò le Missionarie di Gesù e di Maria.
Sorsero moltissime difficoltà, a queste si unì una nuova malattia. Morì a San
Sebastian a 39 anni il 27 agosto 1945.
Parola
di Dio:
1Cor.
1,17-25; Sal. 32; Mt. 25,1-13
“IL REGNO DEI CIELI E’ SIMILE A DIECI VERGINI CHE, PRESE LE LORO LAMPADE, USCIRONO INCONTRO ALLO SPOSO”.
(Mt. 25,1)
Solo
proprio alcuni spunti da far germogliare in noi a proposito di questa bellissima
parabola.
SABATO 28 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
TU
CI HAI SCELTI, SIGNORE, PER RICOLMARCI DEI TUOI BENI
Tra
i santi di oggi ricordiamo: AGOSTINO,
santo Vescovo
Agostino, figlio di S. Monica, dopo una giovinezza dissoluta si convertì, divenne sacerdote e poi vescovo di Ippona. Fu un grande pensatore, filosofo, difensore della fede contro le eresie. Predicando o scrivendo Agostino non ha mai voluto essere altro che l’eco dell’unico maestro spirituale: il Cristo.
Parola
di Dio:
1Cor.
1,26-31; Sal.32; Mt. 25,14-30
“CHIAMO’
I SUOI SERVI E CONSEGNO’ LORO I SUOI BENI”. (Mt. 25,14)
Spesso
mi sono chiesto che cosa voglia dire: “Trafficare i talenti” secondo
l’insegnamento di Gesù.
Prima
di tutto bisogna riconoscere i talenti. C’è qualcuno che dice che questa vita
non da niente se non sofferenze e spine: queste persone non riconoscono i
talenti, né quelli materiali né quelli più profondi. Qualcuno poi riconosce
solo i talenti materiali, ma credo che trafficare i talenti di Dio non
significhi impiegare le facoltà che abbiamo per guadagnare il mondo e
soddisfare le nostre ambizioni perché Gesù stesso ci ammonisce dicendo: “a
che vale guadagnare il mondo intero?”. Evidentemente
il trafficare e il guadagnare di cui parla la parabola si intende riferito al
destino per cui siamo creati, cioè a quella vita eterna già cominciata per cui
Gesù stesso dice: “Non accumulate tesori sulla terra ma tesoreggiate per il
cielo. Cercate prima di tutto il Regno di Dio”. I
doni di Dio sono semi che noi abbiamo e che vogliono svilupparsi in alberi. Non
è giusto soffocare la propria anima nel mondo. È un suicidio il disprezzare il
pensiero di Dio e di verità che c’è nel nostro cuore. La luce vuole produrre
altra luce, l’Amore vuole produrre altro amore, la giustizia si perfeziona
nella conoscenza, la fede nella carità.
DOMENICA 29 AGOSTO - 22^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
SEI
TU, SIGNORE IL PADRE DEGLI UMILI
Tra
i santi di oggi ricordiamo: SANZIA
SZYMKOWIAK, Beata
Nacque il 10 luglio 1910 a Mozdzanow. Già
da studente svolgeva il suo apostolato con fede e amore. Nel 1934 decise di
farsi suora ed entrò tra le figlie della Beata Maria Vergine Addolorata o
“Suore Serafiche” a Poznam. Visse sempre una intensa comunione con Dio.
Durante il periodo della guerra e della occupazione si prodigò per tutti,
particolarmente per i prigionieri. Morì di tisi e di consunzione a 32 anni.
Parola
di Dio:
Sir
3,17-18.20.28-29; Sal. 64; Eb. 12,18-19.22-24; Lc.14,1.7-14
“CHIUNQUE
SI ESALTA SARA’ UMILIATO E CHI SI UMILIA SARA’ ESALTATO”. (Lc: 14,11)
Gesù
ci invita all’umiltà ma parlare di umiltà in questi tempi in cui una certa
visione dell'uomo spinge ad esaltarne le potenzialità è perlomeno ardito ma, a
scanso di equivoci, sgomberiamo prima la mente da false interpretazione. Umiltà
significa verità di sé, e deriva dalla parola latina "humus",
terra.Terra significa realismo, stabilità, fecondità; potremmo dire che
l'umiltà è la virtù della concretezza che porta frutti. L'umiltà, non è in
alcun modo un atteggiamento autolesionista che mi porta a svalutarmi. Non è
umile chi dice a Dio: "Non valgo a nulla, faccio schifo". Chi dice così
è una persona depressa, non una persona umile! Il Signore mi ha creato come un
capolavoro e io, di risposta, gli dico che mi ha fatto come uno sgorbio! Manca
di umiltà chi non riesce a vedere il positivo che Dio gli ha messo nel cuore e,
tutto ripiegato sui suoi difetti, non sa far fiorire quel tanto di bello e
grandioso che Dio ha dato a ciascuno a servizio del bene di tutti. Ed è
ovviamente lontano anni luce dall'umiltà quell'atteggiamento di esteriorità
esasperata, di supponenza, di egocentrismo così esaltato in questi tempi. Sei
ciò che appari, sei ciò che guadagni, sei il tuo corpo - suggerisce insistente
il mondo dei media.
LUNEDI 30 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
PARLA,
SIGNORE, PERCHE’ IL TUO SERVO TI ASCOLTA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: GAUDENZIA,
Santa, Martire
E’ una giovane romana, Gaudenzia, che aveva fatto nel segreto del suo cuore voto di castità e che, per aver peccato di troppo amore per Cristo, fu martirizzata in una delle tante persecuzioni sofferto dalla Chiesa nei primi tre secoli dopo Gesù. Di lei non sappiamo altro, ma bastano queste poche cose per darci la misura di tutto il suo coraggio e dell’intensità della sua fede.
Parola
di Dio:
1Cor.
2,1-5; Sal. 118; Lc. 4,16-30
“OGGI SI È ADEMPIUTA QUESTA SCRITTURA CHE VOI AVETE UDITA CON I VOSTRI ORECCHI”. (Lc. 4,21)
Gesù,
nella sinagoga di Nazareth, ci insegna il modo di leggere, pregare e
attualizzare la Bibbia. Gesù
entra nella sinagoga e legge la Parola. Prima
di tutto bisogna leggere con attenzione la sua Parola. Prima di andare a cercare
libri, commentari, spiritualità varie, vai alla fonte, leggi una o più volte
la Parola, falla risuonare in te. Non aver fretta, cerca di capire il
significato delle parole, del brano. Cerca di discernere quelle che sono le
parole dello scrittore da ciò che Dio vuole dirti. Sì, perché Dio sta parlando
a te, adesso. Quella che hai letto non è una parola lontana, è per te, detta
adesso da Dio.
MARTEDI’ 31 AGOSTO
Una scheggia di preghiera:
LA
TUA PAROLA, SIGNORE, E’ PAROLA DI VITA ETERNA
Tra
i santi di oggi ricordiamo: RAIMONDO,
Santo
Nato a Barcellona nel 1200 entrò nell’ordine dei Mercedari, che si dedicavano alla liberazione dei Cristiani catturati dai Mori. Recatosi in Algeria, si offri schiavo lui stesso in cambio della liberazione di un infelice. Inoltre, in questo modo gli sarebbe stato più facile raggiungere il cuore di quei poveretti. In questa sua nuova posizione, dunque, soffrì crudeli sevizie: gli perforarono le labbra con un ferro rovente per poi chiudergliele con un lucchetto, ma Raimondo continuò prodigiosamente a incitare gli schiavi a perseverare nella fede e a predicare tra gli infelici l’amore fraterno. Appena liberato tornò in patria, dove papa Gregorio IX lo consacrò cardinale e lo volle come suo consigliere. La morte lo colse però prima ancora che partisse per Roma, nell’anno 1240.
Parola
di Dio:
1Cor.
2,10-16; Sal 144; Lc. 4,31-37
“CHE PAROLA E’ MAI QUESTA, CHE COMANDA CON AUTORITA’ E POTENZA AGLI SPIRITI IMMONDI ED ESSI SE NE VANNO?”.
(Lc.
4,36)
I
contemporanei di Gesù rimangono meravigliati davanti alla sua persona e al suo
insegnamento. Quando
Gesù insegna, la sua non assomiglia alla parola degli altri maestri, scribi e
dottori della legge, che è soltanto commento di parole scritte da altri. La
parola di Gesù viene direttamente dalla sorgente divina, ne ha l’autorità,
la potenza, l'efficacia. La Parola di Gesù è come quella di Dio nella Bibbia:
una parola che crea.
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