SCHEGGE E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
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a cura di don Franco LOCCI
LUGLIO 2004
GIOVEDI’ 1 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
IL
TUO PERDONO CI LIBERA, O SIGNORE.
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Visse
tra il 1150 e il 1187. Era palermitano di origine saracena e normanna. Si
convertì al cristianesimo e aderì all’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di
Gerusalemme (l’Ordine di Malta). Fatto prigioniero in Terrasanta, poiché si
rifiutava di rinnegare Cristo, fu ucciso per decapitazione. E’ il patrono
della città di Caccamo.
Parola
di Dio: Am. 7,10-17; Sal. 18; Mt. 9,1-8
“CORAGGIO,
FIGLIOLO, TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI”. (Mt. 9,2)
Mi chedo perché spesso, dopo aver letto una pagina di Vangelo come quella di oggi, noi poi restiamo indifferenti. Qui ci viene detto che Gesù ha il potere di rimettere i peccati, di guarirci dal male dell’egoismo, che ha il desiderio di farlo, che non solo non cigiudica e condanna ma che si china su di noi, che ci dice “coraggio”, e noi non ci sentiamo quasi neanche toccati da tutto questo. Ci hanno insegnato ad andarci a confessare: qualcuno, trovando difficile questo sacramento specialmente a causa dell’intermediario, ha deciso di abolirlo bellamente: “Quando voglio chiedere perdono lo faccio io a tu per tu con Dio”, oppure ha deciso di abolire il peccato “Ma che peccati volete che io abbia: non uccido, non rubo…” Altri, con senso di disagio sia da parte del penitente che del confessore, vanno, snocciolano la solita tiritera, ascoltano il solito consiglio che conoscono a memoria, si fanno il segno di croce…”E quante ave Maria devo dire per penitenza?”. Se succede così stiamo banalizzando un dono. Banalizzano e sviliscono la Confessione i preti che ne hanno fatto un tribunale in cui si sentono giudici intoccabili dei fratelli, la uccidono quelli che non vogliono più confessare “le quattro storielle di quattro vecchiette”; la banalizzano i fedeli che si accostano per abitudine, che la vedono solo come lavanderia a gettone o seduta dallo psicologo senza pagare la parcella, la sviliamo tutti quando non capiamo il dono e l’impegno gioioso e riconoscente a cui essa ci chiama. Nel Vangelo di oggi si parla di un paralitico, un uomo ‘impedito’, legato al suo lettuccio che al perdono dei suoi peccati riprende a camminare. Chi sa se qualche volta prima e dopo una confessione ci siamo sentiti come lui, prima impediti e poi liberi di realizzare il perdono ricevuto?
VENERDI’ 2 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
DONACI
DI CONOSCERE LA SPERANZA DELLA NOSTRA CHIAMATA.
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
San
Bernardino Realino nacque a Carpi (Modena) nel 1530. Studiò lettere in Modena,
e conseguì la laurea in diritto civile e canonico all'Università di Bologna
nel 1556. Nello stesso anno per le sue doti non ordinarie, onorato del
privilegio della cittadinanza milanese, governò come Podestà i Comuni di
Felizzano e di Cassine in provincia di Alessandria e in questa città fu per un
biennio avvocato fiscale. Da Castelleone (Cremona), dove disimpegnò il suo
ufficio di Podestà con sempre maggior interesse e abnegazione, passò a Napoli
in qualità di Luogotenente del Marchese di Pescara. Ma qui, docile alla divina
chiamata, rinunziando alla brillante carriera, entrò nella Compagnia di Gesù
(1564). Trascorso un decennio a Napoli, fu dai Superiori destinato a Lecce, dove
si dedicò con ardente zelo apostolico al bene delle anime per oltre
quarant'anni, favorito spesso da Dio del dono dei miracoli. Il 2 Luglio 1616 ,
ricco d'anni e di meriti, si addormentò nel Signore.
Parola
di Dio: Am. 8,4-6.9-12; Sal. 118; Mt. 9,9-13
“NON
SONO VENUTO A CHIAMARE I GIUSTI, MA I PECCATORI”. (Mt. 9,13)
Spesso
non ci rendiamo più conto del perché i religiosi di allora ce l’avessero a
morte nei confronti di Gesù, ci sembra che per delle quisquiglie religiose non
ci si dovrebbe scaldare tanto. Gesù scandalizzava: la purezza della religione
ebraica parlava di un Dio unico e Gesù diceva che Lui e il Padre erano una cosa
sola; gli osservanti e i benpensanti religiosi quasi formavano una casta di
intoccabili di puri e Lui con sarcasmo diceva: “Con questi non c’è nulla da
fare perché pensano di salvarsi da soli”. Gesù poi, che si dice Messia, che
opera miracoli, che si attribuisce il potere di perdonare i peccati si
accompagna con gente poco fidata: pescatori, cambiavalute e usurai,
raccoglitori di tasse per un paese invasore e zeloti pronti ad usare il pugnale
per liberarsi dei romani, per di più dice che Dio privilegia i peccatori e che
Lui è venuto apposta per loro. Per la religione ebraica ce n’è abbastanza
per farlo crocifiggere parecchie volte!
Se guardo a Gesù, allora non mi stupisco più che quei missionari che si sono schierati a favore dei poveri vengano uccisi dai latifondisti o disprezzati e accusati di essere comunisti senza fede, non mi stupisco che la Chiesa con la scusa di salvaguardare la fede abbia innalzato roghi per togliere di mezzo quelli che la rimproveravano dei suoi peccati e delle sue infedeltà come non mi stupisce che ancor oggi certi centri di potere ecclesiastico o accusino o detraggano o blandiscano per inglobarli coloro che hanno il coraggio della verità; non mi stupisce che i santi abbiano avuto tante prove non tanto per la bellezza della sofferenza scelta quanto per le conseguenze delle loro scelte. Ma se non mi stupisco di questo mi chiedo anche se oggi, le mie scelte sono conformi a quelle di Gesù. E forse una cartina di tornasole c’è: se siamo applauditi da tutti, probabilmente la pensiamo come tutti e siamo nel gruppo dei “buoni”, se c’è la persecuzione vuol dire che diamo fastidio a qualcuno e se questo è davvero nel nome di Gesù, allora la strada è giusta.
SABATO 3 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
CHI
CREDE NEL SIGNORE VEDRA’ LA SUA SALVEZZA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Era alessandrino di origine, uomo di cultura letteraria e filosofica. Avendo aiutato i suoi concittadini durante l’assedio romano del porto di Alessandria, dovette fuggire. Fu poi eletto vescovo di Laodicea nel 268 e proseguendo nella sua opera di pastore morì in un anno non precisato.
Parola
di Dio nella festa di san Tommaso Apostolo: Ef. 2,19-22; Sal 116; Gv. 20,24-29
“BEATI
QUELLI CHE HANNO VISTO E CREDUTO”. (Gv. 20,29)
Oggi,
festa di San Tommaso apostolo, ritroviamo nel Vangelo una beatitudine che a
prima vista va contro un nostro modo abituale di intendere. Noi infatti diremmo,
con un pizzico di invidia: “Beati quelli che erano là, che hanno visto e
toccato perché così sono sicuri!”.
Eppure
è vero che la nostra vita è costellata di atti di fede, alcuni ci sono
addirittura imposti; quando salgo su un aereo mi fido che il pilota sappia
condurre l'aeromobile, che non sia ubriaco; quando accetto un'operazione
chirurgica, mi fido che il medico abbia davvero individuato il mio male, che
sappia il fatto suo e che io non venga operato alla gamba destra quando è la
sinistra malata. Ci sono poi atti di fiducia che dipendono da possibilità di
scelte nostre, ad esempio, mi fido (e quanto coraggio ci vuole) di quel
determinato partito politico, credo nei valori che ho seminato in mio figlio e
quindi gli do fiducia anche in quelle scelte che per me sono azzardate, se
non pericolose.
DOMENICA 4 LUGLIO 14^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
DONACI LA GIOIA DI SAPERE CHE I NOSTRI NOMI SONO SCRITTI NEI CIELI
Tra i santi di oggi ricordiamo: ULRICO DI AUGUSTA Vescovo
Nato
ad Augusta in Germania nel 890 era stato educato nel monastero svizzero di san
Gallo, eletto Vescovo nel 923, fu saggio e devoto benefattore di poveri e di
religiosi. In Italia è ricordato particolarmente a Ivrea dove avrebbe
risuscitato un morto. Morì nel 973.
Parola
di Dio: Is. 66,10-14; Sal. 65; Gal. 6,14-18; Lc. 10,1-12.17-20
“IL
SIGNORE DESIGNO’ ALTRI SETTANTADUE DISCEPOLI E LI INVIO’ “. (Lc. 10,1)
Il
Vangelo di oggi da per scontata una cosa che per noi non sempre lo è: che ci
sentiamo nel numero di quei settantadue discepoli che vengono da Lui mandati a
preparare l’incontro con Gesù in ogni città dove egli andava. E sì, perché
è facile, quando si sente parlare di missione pensare al buon missionario
dell’Africa nera o al prete che corre a dir messe tra un paese e l’altro o
alla suora che “non ha nient’altro da fare che pregare e fare il bene”; ed
anche altrettanto facile accontentarsi del minimo per noi e per la Chiesa, il
minimo dei pochi che partecipano alla Messa, il minimo per mantenere in piedi le
istituzioni, il minimo per non sentirci troppo impegnati. Occorre
invece sentire nel profondo del cuore il desiderio che altri conoscano la gioia
di Gesù, che partecipino al suo mistero di amore per noi e occorre sentire la
gioia e l’impegno di essere anche noi tra coloro che sono inviati a preparare
la strada a Gesù.
LUNEDI’ 5 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
CANTERO’
PER SEMPRE LA FEDELTA’ DEL TUO AMORE
Tra i santi di oggi ricordiamo: ZOE. Santa, Martire
Nata
a Roma, fu moglie del beato Nicostrato, alto ufficiale romano, anch’esso
martire. Fu imprigionata sotto l'Imperatore Diocleziano, mentre pregava sulla
tomba dell’Apostolo Pietro, legata, fu gettata in carcere. Subì quindi il
martirio sospesa per il collo e per i capelli ad un albero e soffocata dal fumo
fatto ai suoi piedi. Rese lo spirito nella confessione del Signore probabilmente
nell'anno 286.
Parola
di Dio: Os. 2,16-18.21-22; Sal. 144; Mt. 9,18-26
“UNO
DEI CAPI SI PROSTRO’ DAVANTI A GESU’ E GLI DISSE: MIA FIGLIA E’
MORTA…”. (Mt.9,18)
Credo
che uno dei dolori più grandi sulla terra sia quello di perdere un figlio o una
figlia.
Quest’
uomo che va da Gesù sta provando questo dolore, ma proprio forse perché non
vuole accettare di lasciarsi sopraffare da esso, forse perché non riesce
ad accettare quanto gli è capitato, forse per fede in Gesù o per speranza che
Lui, in qualunque modo possa far qualcosa, va da Gesù.
Già questo ha molte cose da insegnarci. Da Gesù si và non solo nelle grandi occasioni rituali della vita. A Gesù non si dicono solo le grandi preghiere ufficiali della Chiesa ma da Gesù si va nella nostra povertà e miseria. A Gesù non interessano le altisonanti parole vuote di un rito, a Gesù interessa il tuo cuore, lui è partecipe della tua sofferenza, lui capisce le parole ma anche i silenzi. Non aspettare ad andare da Gesù quando sei sicuro al cento per cento della tua fede, non aspettare di avere il consenso ufficiale della teologia per avvicinarti a Lui: vai da Lui con te stesso e, anche se non sai pregare nella forma ufficiale portagli il tuo cuore, le tue pene, le tue gioie, la tua fede non perfetta ma piena di fiducia e speranza. E Gesù ti segue nella casa del tuo dolore e lungo la strada conforta la tua fede con altri miracoli, poi caccia i cantori della morte, poi “prende per mano”. E’ vero che non sempre succede il miracolo sperato, ma di un miracolo stai certo: se sei andato da Lui stai certo che un miracolo lo sta già facendo: ti sta prendendo per mano e quando sai di essere per mano a Lui anche il dolore più grande trova un suo senso.
MARTEDI’ 6 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
APRI
LE MIE LABBRA E LA MIA BOCCA ANNUNCI LA TUA LODE
Tra i santi di oggi ricordiamo: GOAR, Santo, Eremita
Era un sacerdote dell’Aquitania che verso il 500 sentì il desiderio di ritirarsi a vita eremita. Lo fece in una cella presso Treviri. La sua vita fu accompagnata da segni e miracoli.
Parola
di Dio: Os. 8,4-7.11-13; Sal. 113; Mt. 9,32-38
“QUEL MUTO COMINCIO’ A PARLARE”. (Mt. 9,33)
I
miracoli di Gesù hanno molti significati: essi possono essere la prova per
comprendere la messianicità di Gesù; ci dicono la sua attenzione ai
sofferenti, stanno ad indicarci un potere da parte di Dio superiore ad ogni
legge di natura... Sono poi particolarmente pieni di segni; ad esempio in questo
caso non vediamo solo un muto che ritrova l’uso della parola ma è l’umanità
che dopo il peccato, era ammutolita, non riusciva più a parlare con il suo
Dio ed ora, tramite Gesù parola di Dio incarnata riesce a riaprire questo
dialogo. Il male, le sofferenze, il demonio avevano chiuso l’uomo in se
stesso nelle sue incapacità, nell’egoismo, l’Amore di Gesù permette
all’uomo di ritrovare in sé i valori che gli sono propri e di ritrovare la
speranza e, allora, gli si apre la bocca per riconoscere la grandezza di Dio e
per testimoniare l’amore di Gesù. Mi
chiedo però, se noi cristiani abbiamo davvero ricevuto il miracolo del dono
della parola nuova: oh, non che non parliamo, qualche volta ci parliamo addosso
anche troppo, ma quante volte mi riscopro ancora cristiano muto davanti alle
ingiustizie, pauroso di dire una parola chiara anche se compromettente,
cristiano chiuso davanti all’accoglienza, cristiano incapace, per paura e
individualismo, a testimoniare, cristiano rassegnato davanti a chi non ha
speranza. Eppure
il Signore mi ha aperto la bocca perché riconoscendo Lui io sia capace di
parlare a Lui e a parlare di Lui.
MERCOLEDI’ 7 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
SPLENDA
SU DI NOI, SIGNORE, LA LUCE DEL TUO VOLTO
Tra i santi di oggi ricordiamo: MARIA ROMERO MENESES, Beata
Nasce a Granada di Nicaragua il 13 gennaio 1902. Ha talento per la musica e la pittura. Conosce le suore di Maria Ausiliatrice e nel 1923 è Figlia di Maria Ausiliatrice e opera particolarmente nel Costa Rica. Essa agisce nel sociale a favore dei poveri. Fa nascere addirittura dei piccoli villaggi per le famiglie povere: le ciudadelas de Maria Axiliadora. Si spende così fino all’ultimo giorno il 7 luglio 1977.
Parola
di Dio: Os. 10,1-3.7-8.12; Sal 104; Mt. 10,1-7
“STRADA FACENDO, PREDICATE CHE IL REGNO DEI CIELI È VICINO”. (Mt. 10,7)
L’unica predica che Gesù chiede di fare ai discepoli mandati in missione è quella di annunciare che il Regno di Dio è vicino; ma noi,vedendo come va il mondo, saremmo tentati di dire che il Regno di Gesù non solo non è vicino, ma sempre più lontano: dov’è la giustizia quando impunemente si ammazza, si calunnia? Dove la pace quando in mille modi si fa la guerra? Dov’è la fede quando l’unico dio di questo mondo sembrano essere il denaro e i suoi derivati?
Eppure il Regno dei cieli è vicino perché Gesù, seme di questo regno, è già stato seminato da Dio, perché il suo sangue ha già irrigato la terra, perché il suo perdono è sempre a nostra disposizione, perché Dio è fedele al suo amore. Il Regno dei cieli è sempre più vicino perché in questo mondo ci sono tanti santi che bruciano la loro vita per il bene degli altri, perché sono in tanti che pregano e testimoniano. Anche oggi posso incontrare i segni di questo regno nei sacramenti di Gesù, nella testimonianza di quei volontari che dedicano parte del loro tempo per gli ammalati, in quella vecchietta che prega, in quella mamma che non ha perso la speranza nonostante i suoi continui insuccessi con il figlio che ha preso una cattiva strada, negli occhi di quel bambino che ha rinunciato a qualche dolcetto per i bambini che hanno fame. No! il Regno dei cieli è vicino, e non perché qualcuno continua a paventare l’imminente fine del mondo ma perché Cristo sta operando concretamente attorno a noi, in noi e qualche volta nonostante noi.
GIOVEDI’ 8 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
NOI
ADORIAMO TE, SIGNORE, DIO VIVO
Tra i santi di oggi ricordiamo: ALBERTO DA GENOVA, Santo Eremita
Di
umili origini, Alberto nasce a Genova e vive la sua infanzia lavorando come
pastore. Entra nell'abbazia di Sestri Ponente dove diventa cuoco. La tradizione
racconta che il cibo da lui cucinato si moltiplicava miracolosamente ed egli
poteva così sfamare i poveri. Si ritirò quindi in un eremo dove concluse la
sua vita in preghiera nell’anno 1239
Parola
di Dio: Os. 11,1.3-4.8-9; Sal. 79; Mt. 10,7-15
"NON
PROCURATEVI ORO, NE' ARGENTO, NE' MONETA DI RAME NELLE VOSTRE CINTURE, NE'
BISACCIA DA VIAGGIO, NE' DUE TUNICHE, NE' SANDALI, NE' BASTONE". (Mt. 10,9)
Se,
senza inutili polemiche, ma con realtà guardiamo alla difficoltà di molti nel
partecipare alla fede nella Chiesa, dobbiamo ammettere che un grosso motivo di
scandalo consiste proprio nella ricchezza di “certa chiesa e nella falsità
che certa chiesa continua a mostrare per mantenere i suoi privilegi e le sue
ricchezze ad “onore di Dio”. Che
bello poter pensare a Pietro che non aveva in tasca neanche la moneta per pagare
il tributo e Gesù l’aveva mandato a cercarla nella bocca di un pesce o
allo stesso Pietro che, davanti allo storpio della Porta Bella del
Tempio, può dirgli con sincerità: “Non possiedo né oro, né argento,
possiedo una cosa sola: nel nome di Gesù, alzati e cammina”. Oggi
per annunciare il Vangelo che cosa occorre? Dovremmo ricordarci di più che non
è con le cose o con il denaro che si conquista il cuore della gente al Regno di
Dio. San
Francesco convertiva con la sua povertà, il curato d'Ars con le sue patate
bollite lottava contro il male più di tutta una Chiesa con le sue armate e con
le sue curie, il Cottolengo, senza soldi suoi, ma con una grande fede nella
Provvidenza, provvedeva ai suoi numerosi malati… I mezzi possono servire ma
non sono indispensabili. Occorre avere soprattutto il cuore pieno di Gesù e
lasciarlo “traboccare” nella nostra vita di modo che naturalmente possa
comunicarsi a coloro che incontriamo... il resto lo fa Lui.
VENERDI’ 9 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
LA
TUA PAROLA, SIGNORE, E’ PAROLA DI VITA ETERNA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Giovanni,
del Convento Domenicano di Colonia, era parroco di Hoornaer, in Olanda, durante
la persecuzione calvinista. Il suo zelo lo spinse ad estendere l’attività
apostolica ai fedeli della vicina Gorcum, quando essa cadde in mano agli
eretici. Catturato mentre amministrava il battesimo a un bimbo, fu invano
sottoposto con i compagni a lusinghe e oltraggi perché rinnegasse la presenza
eucaristica e il primato del Papa sulla Chiesa Cattolica. Dalle carceri di
Gorcum fu quindi condotto a Den Briel e, il 9 luglio 1572, impiccato assieme a
14 religiosi, di cui 11 francescani, 2 premonstratensi, 1 agostiniano, 4
sacerdoti secolari. Dei loro corpi fu fatto orribile scempio.
Parola
di Dio: Os. 14,2-10; Sal. 50; Mt. 10,16-23
“VI
CONSEGNERANNO AI LORO TRIBUNALI E VI FLAGELLERANNO NELLE LORO SINAGOGHE”. (Mt.
10,17)
Gesù non solo non ci inganna, facendoci credere che il seguirlo sia una marcia trionfale sulla terra per giungere facilmente in Paradiso, ma ci dice chiaramente che essere suoi discepoli significa passare, come è successo a Lui, attraverso la persecuzione. La legge dell’amore non piace ai violenti e ai guerrafondai, un Dio che è nostro Padre buono e misericordioso non si confà con la mentalità di chi vuol essere padrone, il rispetto della natura non corrisponde alla mentalità di chi vuole solo sfruttarla a proprio uso e consumo, la solidarietà non ha le stesse regole del commercio, la serenità del cuore non permette lo stesso potere che invece genera la paura e il timore…Ed ecco che il vero cristiano da fastidio come dava fastidio Gesù, da fastidio al potere civile perché propone valori diversi, da fastidio al potere economico perché il denaro non è più al centro di tutto, da fastidio ai ritualisti religiosi perché si vedono scompaginato il loro mondo di potere sulle persone da una fede che sa superare forme e riti per incontrare non formule ammuffite ma un Dio vivo. Quando succedono questi tipi di reazione allora il cristiano sa di essere per la strada giusta, quando invece il cristiano viaggia a braccetto con i poteri religiosi, civili economici, c’è da chiederci se sia ancora cristiano o non abbia piuttosto svenduto se stesso e Gesù.
SABATO 10 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
IN
TE CONFIDO CHE IO NON DEBBA ARROSSIRE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
E’
l’iniziatore del monachesimo russo. Nacque nel 983 a Lubech. Andato in
pellegrinaggio al Monte Athos, rimase colpito dalla vita di quei monaci, rimase
con loro e divenne monaco. Poi decise di tornare in patria e si stabilì in una
grotta presso Kiev. Presto si unirono a lui alcuni giovani che fondarono le
“Laure delle grotte”. Antonio accoglieva tutti, poveri e ricchi. Morì il 10
luglio 1073.
Parola
di Dio: Is. 6,1-8; Sal 92; Mt. 10,24-33
"NON
LI TEMETE". (Mt.10,26)
Il
discorso missionario continua con parole di incoraggiamento. Il realista Gesù
ha messo gli apostoli e noi davanti al fatto che l'annuncio e la testimonianza
cristiana creeranno opposizione, avranno insuccesso. Ce ne è abbastanza per
perdersi di coraggio ed ecco allora le parole di Gesù.
DOMENICA 11 LUGLIO 15^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE,
SEI VICINO A CHI TI CERCA
Tra i santi di oggi ricordiamo: PIO I, Santo, Papa, Martire
Nacque
ad Aquileia. Fu prete a Roma e gli venne affidata la cura di Santa Prudenziana,
una delle Chiese più antiche di Roma. Eletto Papa nel 140, combatté contro
l’eresia gnostica, stabilì norme per la conversione dei giudei, fissò la
data della Pasqua nella domenica seguente il plenilunio di marzo. Probabilmente
fu ucciso in odio alla fede nel 155.
Parola
di Dio: Dt. 30,10-14; Sal. 18; Col. 1,15-20; Lc. 10,25-37
“VA’
E ANCHE TU FA’ LO STESSO”. (Lc . 10,37)
Gesù
è il buon samaritano, è l’uomo più prossimo ad ogni uomo e a tutti gli
uomini. La grandezza della vocazione cristiana risiede nel fatto che Gesù non
ci dice: “Va’, e insegna anche tu lo stesso" , ma “Va’, a anche tu
fa’ lo stesso" . Come ci dirà san Giacomo: "La fede senza le opere
è una fede morta". Oggi
ogni cristiano è chiamato a ripetere Gesù nella sua vita, a diventare buon
Samaritano. Gesù dice ad alcuni cristiani: "Fa’ tu lo stesso nella tua
casa: con tua madre, che è malata; con il tuo vicino, che è anziano e non può
contare su se stesso per molte cose; con tuo figlio, che ha avuto un incidente e
dovrà vivere per il resto della vita su una sedia a rotelle" . Ad altri
cristiani Gesù dirà: "Va’ e anche tu fa lo stesso quando vai per
strada, dando volentieri l’elemosina a chi te la chiederà, dando gentilmente
informazioni a chi ti domanda un indirizzo o il nome di un negozio; va’ e
anche tu fa’ lo stesso quando vai in autobus o in metropolitana, cedendo il
posto a sedere agli anziani, alle donne con bambini piccoli, agli invalidi,
essendo rispettoso e padrone di te quando l’autobus è stracolmo e ti spingono
da tutte le parti, o tentano perfino di derubarti". Fa’
lo stesso: questa frase la dovremmo tener presente nella nostra mentre e nel
nostro cuore durante tutti i giorni. Una frase che possiede un potenziale enorme
di creatività e di impulsi nuovi all’azione in favore dei nostri fratelli
uomini. Fa’ anche tu lo stesso: questa sola frase è capace di inventare il
futuro, di forgiare un mondo nuovo e migliore. Quanti di noi cristiani ci faremo
caso?
LUNEDI’ 12 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
DONA
AL CUORE, SIGNORE, LA PACE DI CHI RIPOSA IN TE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nacque a Firenze, era cristiano, ma la vera conversione sembra che avvenne quando, avendo alla propria mercè l’assassino di suo fratello, fu commosso al pensiero di Cristo sulla croce e gli risparmiò la vita. Si fece monaco e fondò a Vallombrosa, in Toscana, una comunità che seguiva un adattamento della regola di San Benedetto. A questo primo monastero ne seguirono altri. Giovanni Gualberto morì a Passignano nel 1073.
Parola
di Dio: Is. 1,10-17; Sal 49; Mt. 10,34-11,1
“CHI
AMA IL PADRE O LA MADRE PIU' DI ME, NON È DEGNO DI ME; CHI AMA IL FIGLIO O LA
FIGLIA PIU' DI ME NON È DEGNO DI ME”. (Mt. 10,37)
E’
una delle frasi più paradossali e più difficili di Gesù: può il Signore che
ha voluto la famiglia, che benedice gli affetti, chiederci di amare Lui, la
fede, al punto da passare sopra ai più elementari affetti umani? Ma non è
Gesù stesso a mandare gli Apostoli ad annunciare la pace? Non ci parla Lui
stesso di amare il prossimo? E il primo prossimo non sono proprio in primo luogo
i nostri familiari?
Penso
che questa frase di Vangelo voglia da una parte ricordarci che Gesù è
estremamente esigente nel confronto di coloro che hanno accolto il suo invito a
diventare suoi discepoli. La fede non è uno scherzo, Cristo non può essere
messo a confronto, meno ancora condiviso con nessun altro bene. Ma d’altra
parte Gesù non è venuto a distruggere i vincoli sacri che legano i membri di
una famiglia, tantomeno a mettere i suoi componenti gli uni contro gli altri.
Quindi Gesù ci dice: se i due affetti fossero in contrasto devi scegliere
decisamente Dio anche se questo comporta la croce, ma proprio perché scegli Dio
amerai ancora di più, anche se in maniera diversa, i tuoi familiari.
MARTEDI’ 13 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE,
CHE I MIEI OCCHI VEDANO I TUOI SEGNI
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Fu consacrato Vescovo di Cartagine nel 481. Egli non polemizzò contro gli Ariani, anzi volle che le chiese della città fossero aperte a tutti. Ma gli Ariani cominciarono a perseguitare i cristiani: Eugenio venne mandato ai lavori forzati in Tunisia. Ritornato a Cartagine fu nuovamente esiliato nella Francia meridionale dove morì ad Albi nel 505.
Parola
di Dio: Is. 7,1-9; Sal 47; Mt 11,20-24
“GESÙ
SI MISE A RIMPROVERARE LE CITTÀ NELLE QUALI AVEVA COMPIUTO IL MAGGIOR NUMERO DI
MIRACOLI, PERCHÈ NON SI ERANO CONVERTITE”.(Mt. 11,20)
“Signore,
se tu apparissi nella tua potenza! Se tu facessi dei miracoli, chissà quanta
gente si convertirebbe…”
Mi
sembra di sentire la risposta di Gesù: “Che cosa vuoi ancora di più? Il
Dio dell’eternità ha parlato la lingua degli uomini. Io mi sono incarnato per
esserti vicino. Sono morto in croce per te. Sono risorto. Ti ho lasciato i
Sacramenti
dove tu puoi entrare in comunione con Dio. Hai la mia parola nelle Scritture.
Hai la testimonianza dei santi di ieri e di oggi. Tutta la vita è un miracolo
continuo. Ti ho lasciato mia Madre che ti ha dato segni e miracoli nel mio
nome... Che cosa vuoi di più? Che cosa aspetti ad accogliermi? Vai ancora alla
cerca di altri segni, di altri miracoli per darmi fiducia? Sei alla ricerca di
me o del sensazionale? Non sei ancora cresciuto abbastanza se pensi che la fede
possa nascere a comando solo perché c’è stato qualche miracolo. Oltretutto,
miracoli, apparizioni, fatti straordinari ce ne sono, ma quanti si sono
convertiti davvero?”.
MERCOLEDI’ 14 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
TUTTO
HAI FATTO BENE, O SIGNORE. OGNI CREATURA MOSTRA IL TUO VOLTO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Dopo
essere passato attraverso la vita militare e la vita mondana, appassionato
giocatore, Camillo (1550—1614) si convertì e cercò in un primo tempo di
farsi francescano, ma la sua vera vocazione era quella di dedicarsi agli
ammalati, spesso ridotti in condizioni pietose negli ospedali. A questo scopo
fondò a Roma l’Ordine dei ministri degli infermi, che in seguito verranno
chiamati Camilliani. E’ patrono degli ospedali, degli infermieri e degli
ammalati.
Parola
di Dio: Is. 10,5-7.13-16; Sal. 93; Mt. 11,25-27
“TI
BENEDICO O PADRE PERCHE’ HAI TENUTO NASCOSTE QUESTE COSE AI SAPIENTI E AGLI
INTELLIGENTI E LE HAI RIVELATE AI PICCOLI”. (Mt.11,25)
Tanto
tempo fa, quando il mondo era stato creato da poco, una certa aragosta decise
che il Creatore aveva fatto un errore.
Così
fissò un appuntamento per discutere con Lui la questione.
“Ma
io mi piaccio così come sono”, disse l’aragosta.
GIOVEDI’ 15 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
TU
SEI MITE ED UMILE DI CUORE, SIGNORE. CHE IO RIPOSI IN TE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Si chiamava Giovanni Fidanza, era nato a Bagnorea nel 1221. Andò da San Francesco attratto dal suo spirito di semplicità. Il santo, vedendolo disse: “Oh bona ventura”, e il nome gli rimase. Era di animo religioso ma anche di una intelligenza sopraffina, non per niente fu chiamato Dottore Serafico. A 35 anni fu eletto superiore generale dell’Ordine Francescano. Fu ordinato Vescovo di Albano e inviato del Papa a organizzare e dirigere il Concilio di Lione. Morì nel 1274.
Parola
di Dio: Is. 26,7-9.12.16-19; Sal. 101; Mt. 11,28-30
“VENITE
A ME VOI TUTTI CHE SIETE AFFATICATI E OPPRESSI E IO VI RISTORERO’ “.
(Mt.11,28)
Era
nato ammalato. Passava tristemente le giornate a letto e, quando si sentiva
forte, si faceva portare alla finestra e guardava la grande piazza. Vi passava
tanta gente affaccendata, vi giocavano i bambini, sfrecciavano spesso sui loro
veloci cavalli i messaggeri del re.
VENERDI’ 16 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
SPERO
IN TE, SIGNORE, TU MI DAI VITA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nacque a Lisbona nel 1514. Entrò tra i domenicani nel 1528. Insegnò in diversi conventi. Venne scelto come Vescovo di Braga dove si impegnò per l’evangelizzazione e la catechesi e la formazione del clero. Nel 1582 si ritirò nel monastero domenicano di Santa Croce in Viana di Castelo dove morì il 16 luglio 1590.
Parola
di Dio: Is. 38,1-6.21-22,7-8; Salmo, da Cantico Is. 38,10-12.16; Mt. 12,1-8
“ORA
VI DICO CHE QUI C’E’ QUALCOSA PIU’ GRANDE DEL TEMPIO”. (Mt. 12,6)
Siamo
tenuti o meno ad obbedire a tutte le leggi dell’Antico Testamento, del Nuovo,
della Chiesa, della tradizione? Ma Gesù non ci ha liberto dalla Legge? Eppure
Gesù stesso ha detto di non aver cambiato neppure una virgola alla Legge… Di
questo già discutevano i primi apostoli e per qualcuno è la fede che salva e
qualcun altro però dice che la fede senza le opere è morta… La parola che
meditiamo oggi ci dà il criterio giusto per interpretare il vero messaggio di
Gesù.
Per
un cristiano che cosa conta maggiormente? Gesù Cristo. Perché è il Figlio di
Dio e non può ingannare, perché è solo seguendo Lui che posso partecipare
alla salvezza che mi ha portato e che posso realizzare il vero senso della mia
vita. Dunque il criterio non è più osservare una legge per ottenere un premio
ma è chiedermi costantemente che cosa farebbe Gesù se fosse al mio posto. Ad
esempio con quel mio compagno di lavoro come si comporterebbe Gesù? Con quel
mio parente come farebbe?
Non è più questione di dire: la giustizia dice, la verità afferma, ma Gesù che è la giustizia e l’amore fa, Gesù che è la verità che vede nei cuori agisce. Il nostro grande compito di cristiani non è quello di trovare nuove norme e nuove leggi, è quello di ripercorrere e di ripresentare Gesù Man mano che riusciremo a realizzare questo scopriremo che la legge è diventata libertà e amore.
SABATO 17 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
GESU’,
FAI RISPLENDERE SUL NOSTRO VOLTO IL TUO VOLTO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Intorno
al 135 a.C., l'imperatore Adriano si era fatto costruire un palazzo (Villa
Adriana a Tivoli) per la consacrazione del quale, secondo l'uso, si dovevano
celebrare dei riti propiziatori. Gli venne consigliato di prendere la vedova
Sinforosa, nota per essere cristiana, e chiederle di sacrificare secondo il rito
dell'imperatore. Al rifiuto della donna (che di fronte alla minaccia di essere
uccisa, rispose: "Donde mi viene una simile grazia, di meritare di essere
offerta come vittima a Dio con i miei figli?”), Adriano la fece portare al
tempio di Ercole a Tivoli. Qui venne schiaffeggiata ed appesa per i capelli; ma
siccome in nessun modo riuscivano a farle cambiare idea, le legarono una pietra
al collo e la buttarono nel fiume.
Parola
di Dio: Mi. 2,1-5; Sal.9; Mt. 12,14-21
“IL
MIO PREDILETTO NON CONTENDERA’, NE GRIDERA’, NE’ SI UDRA’ SULLE PIAZZE
LA SUA VOCE”.
(Mt.12,19)
A
sentire certi predicatori sembrerebbe che Gesù abbia bisogno di propaganda.
Anche la chiesa gerarchica qualche volta cade nella presunzione che i mezzi di
comunicazione siano una specie di esigenza per non essere a meno di altri che
propagandano i loro prodotti, altre volte poi ci si inganna da soli pensando che
con maggiori possibilità economiche si annuncerebbe meglio il vangelo. Gesù
faceva un miracolo e poi chiedeva che non lo facessero sapere in giro per non
correre il rischio di essere interpretato come un mago; chiedeva ai suoi di
andare in missione con pochi mezzi, li invitava non a fare gradi prediche ma a
dire che “Il Regno dei cieli è vicino”. Lui stesso non si è fatto
propaganda, ma è vissuto nel nascondimento.
DOMENICA 18 LUGLIO 16^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
CHE
IL MIO CUORE SAPPIA ACCOGLIERTI, GESU’, IN OGNI TUA VENUTA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nacque
verso il 582, fu Vescovo di Metz intorno al 614. E’ considerato, in quanto
padre di Ansegiso da cui nacque Pipino d'Héristal, il progenitore della
dinastia carolingia. Morì nel 640 o 641.
Parola
di Dio: Gen. 18,1-10; Sal. 14; Col. 1,24-28; Lc. 10,38-42
“UNA
DONNA DI NOME MARTA LO ACCOLSE IN CASA SUA”. (Lc. 10,38)
Una
delle esperienze più belle, rilassanti, gioiose è quella di sapersi accolto in
un ambiente sereno, pieno di amicizia, di comprensione dal quale poter ricevere
e dare con semplicità, nel quale non dover essere costretti ad indossare
maschere, ma sapere di essere accolti per quello che siamo. Il Signore spesso
nella vita mi ha concesso questo dono: magari dopo una giornata interamente
trascorsa tra la gente a sentire problemi, difficoltà, a combattere contro
incomprensioni, a dover sprecare tempo in amministrazioni che veramente poco
interessavano, anche solo il sapere di poter contare su una serata con amici
veri mi dava la forza di andare avanti. Betania era così per Gesù. Egli sapeva
di poter contare sull’ospitalità generosa e attenta di Marta, sulla amicizia
sincera e disinteressata di Lazzaro, sugli occhi e sul cuore accogliente di
Maria che pendeva dalle sue labbra e gioiva anche solo della sua presenza.
Gesù
ha piacere di venire a casa mia, si è fatto addirittura pane per poter stare
con me e donarmi se stesso, ma si troverà bene con me? So ascoltare la sua
voce? So offrirgli amicizia e ospitalità? Come famiglia sappiamo riconoscerlo
in chi bussa a casa nostra? Sappiamo condividere con gioia le nostre cose con i
mille volti di Gesù, familiare, vicino di casa, straniero, povero?
Gesù è sempre Betania per noi, sempre pronto ad accoglierci ad ascoltarci… Gesù promette di essere per noi anche Betania-Paradiso per tutta l’eternità, ma chissà se anche Lui passando una sera, stanco della sua continua incarnazione per nostro amore, può dire: “Mi fermo a casa tua perché so di essere accolto come un amico”?
LUNEDI’ 19 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
GRAZIE,
SIGNORE, DI TUTTI I TUOI DONI
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nacque
a Cordova (Spagna), durante la dominazione araba, da un matrimonio “misto”,
cioè tra una cristiana e un arabo musulmano. Per legge i figli nati da questi
matrimoni dovevano seguire la religione paterna, ma la madre di Aurea la volle
educare nella religione cristiana. Quando il padre morì, Aurea e sua madre si
ritirarono in un monastero. Per la legge musulmana aveva commesso
“un’apostasia” punibile con la morte. Infatti venne ben presto condotta
dinanzi al giudice e minacciata di morte. Per paura, in un momento di
debolezza, Aurea rinnegò la fede cristiana. Venne allora liberata, ma, tornata
al monastero, scontò la sua debolezza con una dura penitenza. Tradotta
nuovamente dal giudice, confessò con fermezza il suo credo: martirizzata con la
decapitazione il suo corpo fu gettato nel fiume Guadalquivir. Correva l’anno
856.
Parola
di Dio: Mi. 6,1-4.6-8; Sal. 49; Mt. 12,38-42
“MAESTRO,
VORREMMO CHE TU CI FACESSI VEDERE UN SEGNO”. (Mt.12,38)
Spesso
noi chiediamo a Dio dei segni. Vorremmo che si facesse vedere, che intervenisse
nei nostri piccoli e grandi problemi. E non sappiamo vedere ciò che abbiamo.
Vediamo quello che ci manca, desideriamo ciò che ci sembra bello e importante e
non sappiamo vedere ciò che abbiamo. Proviamo a lasciarci guidare da questa
provocante ma vera riflessione:
MARTEDI’ 20 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
MOSTRACI,
SIGNORE, LA TUA MISERICORDIA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Era
nato nel Lionese verso il 770, fu abate di Fontenelle (Saint-Wandrille), compilò
nell'827 la prima raccolta dei capitolari dei re di Francia (787-826). Colpito
da paralisi morì nell’833.
Parola
di Dio: Mi. 7, 14-15.18-20; Sal. 84; Mt. 12, 46-50
“POI GESU' STENDENDO LA MANO VERSO I SUOI DISCEPOLI DISSE: ECCO MIA MADRE ED ECCO I MIEI FRATELLI; PERCHE' CHIUNQUE FA LA VOLONTA' DEL PADRE MIO CHE E' NEI CIELI, QUESTI E' PER ME FRATELLO, SORELLA, MADRE”. (Mt. 12,49-50)
Gesù
non è scortese nei confronti di sua madre o dei suoi parenti ma vuol farci
capire che nel suo Regno non si entra per raccomandazioni, per privilegi, per
parentele ma per fede personale. Gesù
ci presenta la sua famiglia: c’e una famiglia naturale cui Lui vuol bene ma
c’è una nuova famiglia, in cui grazie a Lui, fratello nostro e Figlio di
Dio, noi entriamo a far parte. Ma come per la famiglia umana c’è il
vincolo del sangue e dei cromosomi che lega, nella nuova famiglia c’è un
nuovo legame che qualifica la nostra figliolanza di Dio e fratellanza tra noi,
ed è il compiere la volontà del Padre. Gesù lo dice chiaramente in un altro
passo: “Non chi mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma
chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Essere familiari di Gesù,
allora non è un blasone onorifico, è una realtà concreta offertaci
gratuitamente ma anche conquistabile ogni giorno.
MERCOLEDI’ 21 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
LA
TUA PAROLA, SIGNORE, RISCALDA L’ANIMA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nato
a Brindisi, Lorenzo (1559—1619) entrò nell’ordine dei Cappuccini e morì
a Lisbona dopo una vita movimentata che lo vide predicatore, diplomatico,
insegnante, polemista, cappellano militare e infine superiore generale del suo
ordine.
Parola
di Dio: Ger. 1,1.4-10; Sal. 70; Mt. 13,1-9
“ECCO,
IL SEMINATORE USCI’ A SEMINARE”. (Mt. 13,3)
Noi
tutti cristiani dovremmo avere a cuore una cosa sola: quella di imitare Gesù,
il suo stile di vita, il suo amore…e anche nel dare testimonianza dovremmo
cercare di fare come ha fatto Lui. Gesù non si è mai imposto, ma sempre
proposto, non ha obbligato nessuno alla fede ma ha sempre dato occasioni per
giungervi. La figura di questo seminatore ne è l’esempio. A prima vista non
sembra una persona accorta: semina ovunque anche tra i rovi, sulle pietre, sulla
strada. Gesù conosce i cuori degli uomini, conosce il groviglio dei loro
sentimenti, delle decisioni, delle paure, delle gioie, ma non smette di sperare
in essi. La sua parola non è una parola che scende dall’alto e che comanda
cose astruse, è una parola che cerca l’uomo nella sua realtà, non è una
parola che astrae dalla realtà ma una parola che si incarna. L’uomo può
accoglierla o meno, ma Gesù la semina con fiducia perché spera sempre in
ciascuno di noi.
GIOVEDI’ 22 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
DISSETACI,
SIGNORE, SORGENTE D’ACQUA VIVA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Era irlandese nata il 15 gennaio 1787 da padre protestante e madre cattolica. Essa fu cattolica ed entrò in un Istituto religioso prendendo il nome di Mary Augustine. Con Alice Walsh fondò il Irish Sisters oh Charity. A Dublino fondò il primo ospedale diretto da suore. Con grande carità si prodigò durante la peste del 1832. Morì a Dublino il 22 luglio 1858.
Parola
di Dio: Ger. 2,1-3.7-8.12-13; Sal. 35; Mt.13,10-17.
(nella
festa di Maria Maddalena: Ct. 3,1-4 (opp. 2Cor. 5,14-17); Sal 62; Gv. 20,1.
11-18)
“HANNO
CHIUSO GLI OCCHI PER NON VEDERE”. (Mt.13,15)
Gesù
sta spiegando il perché del suo usare le parabole e sta dicendo che esse o
svelano o nascondono, un po’ come succede a noi davanti ai fatti o alle
persone. Se noi guardiamo una persona con occhi prevenuti non sapremo che
vedervi che ciò che abbiamo deciso di vedervi.
VENERDI’ 23 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
DONA
LA TUA PAROLA O SIGNORE: ESSA PORTI IN NOI IL SUO FRUTTO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Era
originario di Nicomedia (nella attuale Turchia) ed era medico. Cristiano
professo, venne catturato, torturato, esiliato in Egitto e poi ucciso. Tutto
avvenne nel IV secolo.
Parola
di Dio: Ger. 3,14-17; Sal. da Ger. 31,10-13; Mt. 13,18-23
“DUNQUE
INTENDETE LA PARABOLA DEL SEMINATORE”. (Mt.13,18)
Gesù,
nel Vangelo di oggi spiega la parabola del seminatore. Quanti ostacoli vengono
opposti alla Parola di Gesù! E spesso non vi è neppure la voglia di
eliminarli:
In
tempi antichi un re fece collocare una pietra enorme in mezzo a una strada.
Quindi, nascondendosi, rimase ad osservare per vedere se qualcuno si prendeva la
briga di togliere la grande roccia in mezzo alla strada. Alcuni mercanti e
sudditi molto ricchi passarono di lì e si limitarono a girare intorno alla
pietra.
SABATO 24 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
AIUTACI
A VEDERE IL TUO BENE, O SIGNORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Moltissimi
racconti leggendari nacquero intorno alla vita di questa giovane martire.
Prima fu segregata dal padre in una torre affinché abiurasse alla sua fede.
Visto che non otteneva alcun risultato la fece flagellare e poi la consegnò ai
giudici che infierirono su di lei con ogni sorta di tortura. Vista la sua fede
incrollabile fu uccisa con due colpi di lancia.
Parola
di Dio: Ger. 7,1-11; Sal. 83; Mt. 13,24-30
“PADRONE,
NON HAI SEMINATO DEL BUON SEME NEL TUO CAMPO? DA DOVE VIENE DUNQUE LA
ZIZZANIA?” EGLI RISPOSE: “UN NEMICO HA FATTO QUESTO”.(Mt. 13,27-28)
Dunque
anche Dio ha dei nemici e noi pensiamo subito al diavolo. Ed è vero, ma questo
nemico si serve di tanti alleati. Infatti con Dio, o sei amico o sei contro di
Lui: non ci sono vie di mezzo e coloro che non scelgono lui operano a favore del
male contro di lui. Ed
ecco, allora, tanti seminatori di zizzania; proviamo ad esaminarne qualche
categoria chiedendoci se qualche volta non vi apparteniamo anche noi. Ci
sono i seminatori dei dubbi, coloro che mettono il dubbio su ogni cosa, dai
dubbi intellettuali a quelli morali. Coloro che dicono sempre: “Ma sarà
proprio così?” e subdolamente insinuano: “Ma ne vale la pena di seguire
Dio, i suoi insegnamenti?”.
Ci
sono seminatori di pessimismo: vedono nero e vogliono far vedere nero a tutti;
ci godono ad uccidere ogni speranza, a sottolineare ogni negatività, a
ingigantire il male e a generalizzarlo ad ogni persona.
DOMENICA 25 LUGLIO 17^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE,
INSEGNACI A PREGARE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Sembra
fosse Palestinese di origine, fruttivendolo di professione. Convertitosi grazie
al Vescovo di Antiochia, si era stabilito in Lidia dove esercitava la carità
facendo il traghettatore lungo un fiume. Secondo la leggenda fu lo stesso Gesù
a farsi portare in spalle da questo gigante buono.
Parola
di Dio: Gen. 18,20-21.23-32; Sal 137; Col. 2,12-14; Lc. 11,1-13
“QUANDO
PREGATE…”. (Lc11,2)
Qualche
volta, davanti ai grandi insegnamenti di Gesù, come quello del vangelo di oggi
sulla preghiera è bene tacere e lasciar parlare i santi. Vi offro oggi una
sintesi del pensiero di San Giovanni Crisostomo sulla preghiera:
La
preghiera è un bene sommo: è infatti comunione intima con Dio e ci rende una
cosa sola con Lui.
LUNEDI’ 26 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
VENGA
IL TUO REGNO, O SIGNORE!
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nacque a Valletta (Malta) il 12 febbraio 1880. Fu chiamato il Filippo Neri di Malta. Fu sacerdote nel 1906. Fondò la Societas Doctrinae Christianae per la formazione di catechisti laici per i laici. Morì il 26 luglio 1962.
Parola
di Dio: Ger. 13, 1-11; Salmo, Cantico da Dt. 32,18-21; Mt. 13,31-35
“IL
REGNO DEI CIELI SI PUO’ PARAGONARE AL LIEVITO CHE UNA DONNA HA IMPASTATO CON
TRE MISURE DI FARINA PERCHE’ TUTTA SI FERMENTI”. (Mt. 13,33)
Mi
piace molto il fatto che, quando Gesù ha voluto spiegare come cresce il regno
dei cieli, ha usato l’esempio riguardante il lavoro di una casalinga. Oggi
usare questo termina sembra quasi offensivo davanti a certe donne-in-carriera o
davanti ad un mondo che sembra sottolineare soltanto gli aspetti più
appariscenti ed esteriori o anche ad una chiesa che si lascia tentare
dall’usare le stesse categorie del mondo.
MARTEDI’ 27 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
SIGNORE,
TU SEI PAZIENTE, LENTO ALL’IRA, PIENO DI GRAZIA E MISERICORDIA
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Nacque
a Cordoba da genitori arabi. Divenuta cristiana andò sposa a Felice con il
quale si sforzò di vivere la sua fede. Questo costò loro il carcere e poi il
martirio per decapitazione nell’852.
Parola
di Dio: Ger. 14, 17-22; Sal. 78; Mt. 13, 36-43
“SPIEGACI LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA NEL CAMPO”. (Mt. 13,36)
Gli
postoli hanno avuto (come noi) difficoltà nel comprendere la parabola del buon
grano e della zizzania e chiedono spiegazione. Anche loro (come noi) sarebbero
dell’idea di quei contadini: “Vuoi che andiamo a togliere la zizzania, a
sradicarla?”. E’ la tentazione dell’azione; è l’ombra dell’uomo che
vuole sorgere prima della luce. L’uomo è spinto all’azione per il prurito
di sentirsi utile, di esser qualcuno: ha bisogno di fare del rumore, anche nel
bene, ha bisogno comunque di fare qualcosa per dire: “Ci sono io”. “Vuoi
che andiamo a togliere la zizzania?”, “Vuoi che comandiamo al fuoco di
scendere dal cielo su di loro?, “Vuoi che adoperiamo la spada”, “Vuoi che
accendiamo i roghi inquisitori?”, “Vuoi che li forziamo ad entrare?”.
Gesù
risponde: “No!, lasciate”. Una risposta sorprendente. L’intenzione
sembrava buona, in fondo erano erbacce e seminate dal nemico. Il Regno di Dio
non è forse una vittoria sul male?
“Non preoccupatevi delle ombre della notte” sembra dirci il Signore, “quando il sole sorgerà nel suo mattino, ogni ombra sarà vinta e tutto sarà un trionfo di luce. Tutto, per ora ha una sua funzione: anche il male, anche l’opera del nemico. Il Regno di Dio non sta dunque nello sradicare, ma nel costruire. A voler togliere il male c’è il pericolo di perdere anche il bene.”. L’ultima lotta è contro la nostra tentazione di agire, a fare, a togliere, ad essere apostoli di una morale anziché di un fine, a far crescere in fretta gli uomini tirandoli per i capelli.
MERCOLEDI’ 28 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
SEI
TU, SIGNORE, IL MIO VERO E UNICO TESORO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Sarebbe stata la moglie dell'Imperatore Diocleziano, anche se questa tradizione non sembra molto accreditata. Ripudiata da lui prima della sua ascesa ad imperatore, fu poi martirizzata durante una delle sue persecuzioni.
Parola
di Dio: Ger. 15,10.16-21; Sal. 58; Mt. 13,44-46
“L’UOMO
VA, PIENO DI GIOIA, VENDE TUTTI I SUOI AVERI E COMPRA QUEL CAMPO”. (Mt.13,44)
Può
sembrarci estremamente difficile questo andare a vendere tutto quello che
abbiamo, darlo ai poveri per conquistare la sequela di Gesù. Forse è perché
siamo ancora legati a tante cose di questo mondo, forse perché non ci siamo
ancora lasciati conquistare totalmente dall’amore di Dio. Ma c’è il
pericolo che non riuscendo in queste scelte estreme ci sentiamo scoraggiati e
rischiamo di abbandonare tutto. Ecco alcune indicazioni preziose
sull’argomento di San Fulgenzio da Ruspe:
GIOVEDI’ 29 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
IN
TE SPERO, SIGNORE: TU MI PUOI SALVARE
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Marta
è la sorella di Maria e di Lazzaro di Betania, un villaggio vicino a
Gerusalemme. Il Vangelo ce la presenta come donna di casa, sollecita e
indaffarata ad accogliere il gradito ospite: Gesù. La santità di questa dolce
figura di donna è indiscussa. Riappare nel Vangelo nell’episodio della
risurrezione di Lazzaro, protagonista di una stupenda professione di fede
nell’onnipotenza del Salvatore, nella resurrezione dei morti, nella divinità
del Cristo.
Parola
di Dio: Ger. 18, 1-6; Sal 145; Mt.13,47-53
(Nella
festa di Santa Marta: Pr. 31,10-13.19-20.30-31; Sal. 14; Lc. 10,38-42)
“OGNI
SCRIBA DIVENUTO DISCEPOLO DEL REGNO DEI CIELI E’ SIMILE AD UN PADRONE DI CASA
CHE ESTRAE DAL SUO TESORO COSE NUOVE E COSE ANTICHE”. (Mt. 13,52)
Spesso capita di incontrare cristiani “vecchi”. Non intendo tanto per età ma per mentalità. Persone incapaci di ogni novità che hanno racchiuso tutto in norme e formule, che rimpiangono solo tempi andati (ma erano poi proprio meglio di oggi?) vagheggianti nuove forme di autoritarismo… Questi personaggi non piacevano neppure a Gesù che scrutando i cuori riusciva a vedere che spesso in loro si annidava l’ipocrisia. Ma penso sia capitato anche a voi, invece, di incontrare persone che realizzano quanto Gesù suggerisce nel Vangelo di oggi: scribi, cioè persone studiose, formate, fedeli alla legge, che sanno però trarre dal loro tesoro cose nuove e cose vecchie. In particolare io ricordo un signore che fu per me un grande amico, un ottimo testimone. La sua formazione cristiana veniva non solo da una famiglia religiosa ma anche dal suo partecipare attivamente alla Azione Cattolica e alle Conferenze di San Vincenzo, alla vita spirituale e sociale della Chiesa, all’aver impostato la sua famiglia e le sue scelte sui valori evangelici. A prima vista poteva sembrare uno attaccato al passato, qualche volta il suo atteggiamento poteva anche apparire paternalista ma se appena sapevi superare queste apparenze scoprivi un uomo aperto, attento all’uomo che aveva davanti, generoso, sempre disposto ad agire in prima persona, capace di ascolto, legato per se stesso ad una morale molto seria ma molto comprensivo per gli altri, una persona propositiva, ottimista nonostante le tante negatività incontrate, sincero, capace di dire in faccia a chiunque, fosse il parroco o il vescovo la verità, umile capace anche di accogliere con fede il consiglio di un prete che poteva essergli figlio e che certamente non aveva né la sua scienza né il suo equilibrio… Quando si incontrano persone di questa levatura, si è fortunati e ti rendi conto che se si lascia operare lo Spirito Santo in noi, Egli continua a operare cose grandi nonostante la nostra pochezza.
VENERDI’ 30 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
RENDICI,
SIGNORE, ATTENTI AL FRATELLO CHE INCONTRIAMO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Abdon e Sennen sono di origine persiana. Durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio, furono imprigionati per la loro fede cristiana. Legati insieme con catene furono condotti a Roma, dove furono prima battuti e poi uccisi con la spada.
Parola
di Dio: Ger. 26,1-9; Sal. 68; Mt. 13,54-58
“E
SI SCANDALIZZAVANO PER CAUSA SUA”. (Mt. 13,57)
Gesù
non viene capito e accolto proprio dai suoi concittadini perché non sanno
guardarlo bene in faccia e preferiscono fidarsi dei pregiudizi sia nei suoi
confronti che nei confronti della propria religiosità.
Sinceramente mi pareva proprio uno scherzo. Avevo visto quella donna molte volte, era alta, capelli scuri, avrà avuto sui cinquant’anni, ma come avrei potuto sapere il suo nome di Battesimo? Consegnai il mio test lasciando questa risposta in bianco e, poco prima che finisse la lezione un alunno domandò se l’ultima domanda del test avrebbe contato ai fini del voto. “E’ chiaro!”, rispose il professore, “Nella vostra carriera voi incontrerete molte persone. Hanno tutte il loro grado di importanza. Esse meritano la vostra attenzione, anche con un semplice sorriso o un semplice ciao”. Non dimenticai mai questa lezione ed imparai che il nome di battesimo della nostra donna delle pulizie era Marianna.
SABATO 31 LUGLIO
Una
scheggia di preghiera:
LIBERAMI,
SIGNORE DALLE SCHIAVITU’, PERCHE’ SEI TU L’UNICO MIO DIO
Tra
i santi di oggi ricordiamo:
Era un soldato cristiano militante nell’esercito romano in Maurutania. Rifiutatosi in quanto cristiano di portare le insegne romane ad una cerimonia pagana fu imprigionato, processato e poi decapitato. Era l’anno 304.
Parola
di Dio: Ger. 26,11-16.24; Sal. 68; Mt. 14,1-12
“ERODE
AVEVA ARRESTATO GIOVANNI E LO AVEVA FATTO INCATENARE E GETTARE IN PRIGIONE PER
CAUSA DI ERODIADE, MOGLIE DI SUO FRATELLO FILIPPO”. (Mt. 14,1-12)
Questo
Erode di cui ci parla il Vangelo è una banderuola. Vive di paure, è re ma si
lascia condizionare dagli altri, sfoggia una corte, una religione ma è un
fantoccio in mano ai romani e ai sommi sacerdoti. Dipende poi in tutto dalle sue
passioni. Vive di paure e di superstizioni: fa uccidere Giovanni ma poi teme che
il suo spirito ricompaia. Quanti
uomini anche oggi asseriscono di essere liberi, dicono di fare ciò che vogliono
ma poi dipendono dall’ultima corrente politica, dalla moda, sono schiavi
delle loro passioni, si dicono sicuri ma poi tremano davanti ad un oroscopo o si
lasciano atterrire dalle proprie paure al punto da andare facilmente in
depressione?
Giovanni,
in una buia prigione è più libero di Erode nella sua ricca reggia. Esaminiamoci
oggi: qual è la mia libertà? Vivo veramente per dei valori scelti? In che modo
mi lascio condizionare? La mia testimonianza cristiana si ferma davanti alle
prove che incontro nel mondo?