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SCHEGGE E SCINTILLE

PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI

DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA

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a cura di don Franco LOCCI

 

LUGLIO 2004

 

GIOVEDI’ 1 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

IL TUO PERDONO CI LIBERA, O SIGNORE.

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: NICASIO BURGIO, Santo, Martire   

Visse tra il 1150 e il 1187. Era palermitano di origine saracena e normanna. Si convertì al cristianesimo e aderì all’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme (l’Ordine di Malta). Fatto prigioniero in Terrasanta, poiché si rifiutava di rinnegare Cristo, fu ucciso per decapitazione. E’ il patrono della città di Caccamo.

Parola di Dio: Am. 7,10-17; Sal. 18; Mt. 9,1-8

 

“CORAGGIO, FIGLIOLO, TI SONO RIMESSI I TUOI PECCATI”. (Mt. 9,2)

Mi chedo perché spesso, dopo aver letto una pagina di Vangelo come quella di oggi, noi poi restiamo indifferenti. Qui ci viene detto che Gesù ha il potere di rimettere i peccati, di guarirci dal male dell’egoismo, che ha il desiderio di farlo, che non solo non cigiudica e condanna ma che si china su di noi, che ci dice “coraggio”, e noi non ci sentiamo quasi neanche toccati da tutto questo. Ci hanno insegnato ad andarci a confessare: qualcuno, trovando difficile questo sacramento specialmente a causa dell’intermediario, ha deciso di abolirlo bellamente: “Quando voglio chiedere perdono  lo faccio io a tu per tu con Dio”, oppure ha deciso di abolire il peccato “Ma che peccati volete che io abbia: non uccido, non rubo…” Altri, con senso di disagio sia da parte del penitente che del confessore, vanno, snocciolano la solita tiritera, ascoltano il solito consiglio che conoscono a memoria, si fanno il segno di croce…”E quante ave Maria devo dire per penitenza?”. Se succede così stiamo banalizzando un dono. Banalizzano e sviliscono la Confessione i preti che ne hanno fatto un tribunale in cui si sentono giudici intoccabili dei fratelli, la uccidono quelli che non vogliono più confessare “le quattro storielle di quattro vecchiette”; la banalizzano i fedeli che si accostano per abitudine, che la vedono solo come lavanderia a gettone o seduta dallo psicologo senza pagare la parcella, la sviliamo tutti quando non capiamo il dono e l’impegno gioioso e riconoscente a cui essa ci chiama. Nel Vangelo di oggi si parla di un paralitico, un uomo ‘impedito’, legato al suo lettuccio che al perdono dei suoi peccati riprende a camminare. Chi sa se qualche volta prima e dopo una confessione ci siamo sentiti come lui, prima impediti e poi liberi di realizzare il perdono ricevuto?

 

 

 

VENERDI’ 2 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI DI CONOSCERE LA SPERANZA DELLA NOSTRA CHIAMATA.

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: BERNARDINO REALINO, Santo Sacerdote  

San Bernardino Realino nacque a Carpi (Modena) nel 1530. Studiò lettere in Modena, e conseguì la laurea in diritto civile e canonico all'Università di Bologna nel 1556. Nello stesso anno per le sue doti non ordinarie, onorato del privilegio della cittadinanza milanese, governò come Podestà i Comuni di Felizzano e di Cassine in provincia di Alessandria e in questa città fu per un biennio avvocato fiscale. Da Castelleone (Cremona), dove disimpegnò il suo ufficio di Podestà con sempre maggior interesse e abnegazione, passò a Napoli in qualità di Luogotenente del Marchese di Pescara. Ma qui, docile alla divina chiamata, rinunziando alla brillante carriera, entrò nella Compagnia di Gesù (1564). Trascorso un decennio a Napoli, fu dai Superiori destinato a Lecce, dove si dedicò con ardente zelo apostolico al bene delle anime per oltre quarant'anni, favorito spesso da Dio del dono dei miracoli. Il 2 Luglio 1616 , ricco d'anni e di meriti, si addormentò nel Signore.

Parola di Dio: Am. 8,4-6.9-12; Sal. 118; Mt. 9,9-13

 

“NON SONO VENUTO A CHIAMARE I GIUSTI, MA I PECCATORI”. (Mt. 9,13)

Spesso non ci rendiamo più conto del perché i religiosi di allora ce l’avessero a morte nei confronti di Gesù, ci sembra che per delle quisquiglie religiose non ci si dovrebbe scaldare tanto. Gesù scandalizzava: la purezza della religione ebraica parlava di un Dio unico e Gesù diceva che Lui e il Padre erano una cosa sola; gli osservanti e i benpensanti religiosi quasi formavano una casta di intoccabili di puri e Lui con sarcasmo diceva: “Con questi non c’è nulla da fare perché pensano di salvarsi da soli”. Gesù poi, che si dice Messia, che opera miracoli, che si attribuisce il potere di perdonare i peccati si accompagna  con gente poco fidata: pescatori, cambiavalute e usurai, raccoglitori di tasse per un paese invasore e zeloti pronti ad usare il pugnale per liberarsi dei romani, per di più dice che Dio privilegia i peccatori e che Lui è venuto apposta per loro. Per la religione ebraica ce n’è abbastanza per farlo crocifiggere parecchie volte!

Se guardo a Gesù, allora non mi stupisco più che quei missionari che si sono schierati a favore dei poveri vengano uccisi dai latifondisti o disprezzati e accusati di essere comunisti senza fede, non mi stupisco che la Chiesa con la scusa di salvaguardare la fede abbia innalzato roghi per togliere di mezzo quelli che la rimproveravano dei suoi peccati e delle sue infedeltà come non mi stupisce che ancor oggi certi centri di potere ecclesiastico o accusino o detraggano o blandiscano per inglobarli coloro che hanno il coraggio della verità; non mi stupisce che i santi abbiano avuto tante prove non tanto per la bellezza della sofferenza scelta quanto per le conseguenze delle loro scelte. Ma se non mi stupisco di questo mi chiedo anche se oggi, le mie scelte sono conformi a quelle di Gesù. E forse una cartina di tornasole c’è: se siamo applauditi da tutti, probabilmente la pensiamo come tutti e siamo nel gruppo dei “buoni”, se c’è la persecuzione vuol dire che diamo fastidio a qualcuno e se questo è davvero nel nome di Gesù, allora la strada è giusta.

 

 

 

SABATO 3 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

CHI CREDE NEL SIGNORE VEDRA’ LA SUA SALVEZZA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ANATOLIO DI LAODICEA, Santo, Vescovo 

Era alessandrino di origine, uomo di cultura letteraria e filosofica. Avendo aiutato i suoi concittadini durante l’assedio romano del porto di Alessandria, dovette fuggire. Fu poi eletto vescovo di Laodicea nel 268 e proseguendo nella sua opera di pastore morì in un anno non precisato.

Parola di Dio nella festa di san Tommaso Apostolo: Ef. 2,19-22; Sal 116; Gv. 20,24-29

 

“BEATI QUELLI CHE HANNO VISTO E CREDUTO”. (Gv. 20,29)

Oggi, festa di San Tommaso apostolo, ritroviamo nel Vangelo una beatitudine che a prima vista va contro un nostro modo abituale di intendere. Noi infatti diremmo, con un pizzico di invidia: “Beati quelli che erano là, che hanno visto e toccato perché così sono sicuri!”.

Eppure è vero che la nostra vita è costellata di atti di fede, alcuni ci sono addirittura imposti; quando salgo su un aereo mi fido che il pilota sappia condurre l'aeromobile, che non sia ubriaco; quando accetto un'operazione chirurgica, mi fido che il medico abbia davvero individuato il mio male, che  sappia il fatto suo e che io non venga operato alla gamba destra quando è la sinistra malata. Ci sono poi atti di fiducia che dipendono da possibilità di scelte nostre, ad esempio, mi fido (e quanto coraggio ci vuole) di quel determinato partito politico, credo nei valori che ho seminato in mio figlio e quindi gli do fiducia  anche in quelle scelte che per me sono azzardate, se non pericolose. Ci riguarda allora davvero questa beatitudine? Noi non abbiamo visto Gesù di persona, non abbiamo potuto constatare personalmente le ferite del Risorto, ma anche noi abbiamo tante testimonianze di Cristo: la fede dei nostri padri, i doni dei sacramenti, la parola di Dio... ecco su quali cose possiamo fondare la nostra fede. Che cosa significa “vedere” nel Vangelo? Significa lasciarci illuminare. Non è solo sforzo della nostra intelligenza per comprendere e spiegarci, è lasciarci illuminare in tutto il nostro essere, è riconoscere Qualcuno che ci supera, è affidarci con l’abbandono di Tommaso che dice: “Mio Signore e mio Dio!”. Allora la beatitudine di Gesù riguarda noi e Tommaso: beati se, lasciandoci illuminare da Gesù, lo scopriamo vivente e in Lui riponiamo ogni speranza.  

 

 

 

DOMENICA 4 LUGLIO  14^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C                      

Una scheggia di preghiera:

 

DONACI LA GIOIA DI SAPERE CHE I NOSTRI NOMI SONO SCRITTI NEI CIELI

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ULRICO DI AUGUSTA  Vescovo           

Nato ad Augusta in Germania nel 890 era stato educato nel monastero svizzero di san Gallo, eletto Vescovo nel 923, fu saggio e devoto benefattore di poveri e di religiosi. In Italia è ricordato particolarmente a Ivrea dove avrebbe risuscitato un morto. Morì nel 973.

Parola di Dio: Is. 66,10-14; Sal. 65; Gal. 6,14-18; Lc. 10,1-12.17-20

 

“IL SIGNORE DESIGNO’ ALTRI SETTANTADUE DISCEPOLI E LI INVIO’ “. (Lc. 10,1)

Il Vangelo di oggi da per scontata una cosa che per noi non sempre lo è: che ci sentiamo nel numero di quei settantadue discepoli che vengono da Lui mandati a preparare l’incontro con Gesù in ogni città dove egli andava. E sì, perché è facile, quando si sente parlare di missione pensare al buon missionario dell’Africa nera o al prete che corre a dir messe tra un paese e l’altro o alla suora che “non ha nient’altro da fare che pregare e fare il bene”; ed anche altrettanto facile accontentarsi del minimo per noi e per la Chiesa, il minimo dei pochi che partecipano alla Messa, il minimo per mantenere in piedi le istituzioni, il minimo per non sentirci troppo impegnati. Occorre invece sentire nel profondo del cuore il desiderio che altri conoscano la gioia di Gesù, che partecipino al suo mistero di amore per noi e occorre sentire la gioia e l’impegno di essere anche noi tra coloro che sono inviati a preparare la strada a Gesù. Se abbiamo questo desiderio nel cuore ecco allora le indicazioni di Gesù per essere dei buoni messaggeri si annuncia a due a due (niente navigatori solitari, via ogni personalismo) per preparargli la strada  consapevoli di essere come agnelli in mezzo a lupi (qualche piccola presa in giro, qualche umiliazione è da mettere in contro, è il prezzo da pagare con gioia), senza grandi mezzi (quanto abbiamo da imparare in questo!), portando la pace e l’attenzione al povero, restando, condividendo dicendo una cosa banale, semplice, splendida: “Il regno di Dio ti si è fatto vicino”. Sì amici, tutto qui. Gesù ha bisogno di gente che dica la semplice verità del Vangelo: Dio ti si è fatto vicino. E dove arriva la Parola il male arretra, sbigottito. E Gesù gioisce con noi perché quando vede che l’uomo lo accoglie, si riempie di gioia il cuore di Dio.  

 

 

 

LUNEDI’ 5 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

CANTERO’ PER SEMPRE LA FEDELTA’ DEL TUO AMORE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ZOE. Santa, Martire  

Nata a Roma, fu moglie del beato Nicostrato, alto ufficiale romano, anch’esso martire. Fu imprigionata sotto l'Imperatore Diocleziano, mentre pregava sulla tomba dell’Apostolo Pietro, legata, fu gettata in carcere. Subì quindi il martirio sospesa per il collo e per i capelli ad un albero e soffocata dal fumo fatto ai suoi piedi. Rese lo spirito nella confessione del Signore probabilmente nell'anno 286.

Parola di Dio: Os. 2,16-18.21-22; Sal. 144; Mt. 9,18-26

 

“UNO DEI CAPI SI PROSTRO’ DAVANTI A GESU’ E GLI DISSE: MIA FIGLIA E’ MORTA…”. (Mt.9,18)

Credo che uno dei dolori più grandi sulla terra sia quello di perdere un figlio o una figlia.

Quest’ uomo che va da Gesù sta provando questo dolore, ma proprio forse perché non vuole accettare di lasciarsi sopraffare  da esso, forse perché non riesce ad accettare quanto gli è capitato, forse per fede in Gesù o per speranza che Lui, in qualunque modo possa far qualcosa, va da Gesù.

Già questo ha molte cose da insegnarci. Da Gesù si và non solo nelle grandi occasioni rituali della vita. A Gesù non si dicono solo le grandi preghiere ufficiali della Chiesa ma da Gesù si va nella nostra povertà e miseria. A Gesù non interessano le altisonanti parole vuote di un rito, a Gesù interessa il tuo cuore, lui è partecipe della tua sofferenza, lui capisce le parole ma anche i silenzi. Non aspettare ad andare da Gesù quando sei sicuro al cento per cento della tua fede, non aspettare di avere il consenso ufficiale della teologia per avvicinarti a Lui: vai da Lui con te stesso e, anche se non sai pregare nella forma ufficiale portagli il tuo cuore, le tue pene, le tue gioie, la tua fede non perfetta ma piena di fiducia e speranza. E Gesù ti segue nella casa del tuo dolore e lungo la strada conforta la tua fede con altri miracoli, poi caccia i cantori della morte, poi “prende per mano”. E’ vero che non sempre succede il miracolo sperato, ma di un miracolo stai certo: se sei andato da Lui stai certo che un miracolo lo sta già facendo: ti sta prendendo per mano e quando sai di essere per mano a Lui anche il dolore più grande trova un suo senso.

 

 

 

MARTEDI’ 6 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

APRI LE MIE LABBRA E LA MIA BOCCA ANNUNCI LA TUA LODE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: GOAR, Santo, Eremita

Era un sacerdote dell’Aquitania che verso il 500 sentì il desiderio di ritirarsi a vita eremita. Lo fece in una cella presso Treviri. La sua vita fu accompagnata da segni e miracoli.

Parola di Dio: Os. 8,4-7.11-13; Sal. 113; Mt. 9,32-38

 

“QUEL MUTO COMINCIO’ A PARLARE”. (Mt. 9,33)

I miracoli di Gesù hanno molti significati: essi possono essere la prova per comprendere la messianicità di Gesù; ci dicono la sua attenzione ai sofferenti, stanno ad indicarci un potere da parte di Dio superiore ad ogni legge di natura... Sono poi particolarmente pieni di segni; ad esempio in questo caso non vediamo solo un muto che ritrova l’uso della parola ma è l’umanità che dopo il peccato, era ammutolita, non riusciva più a parlare con il suo Dio ed ora, tramite Gesù parola di Dio incarnata riesce a riaprire questo dialogo. Il male, le sofferenze, il demonio avevano chiuso l’uomo in se stesso nelle sue incapacità, nell’egoismo, l’Amore di Gesù permette all’uomo di ritrovare in sé i valori che gli sono propri e di ritrovare la speranza e, allora, gli si apre la bocca per riconoscere la grandezza di Dio e per testimoniare l’amore di Gesù. Mi chiedo però, se noi cristiani abbiamo davvero ricevuto il miracolo del dono della parola nuova: oh, non che non parliamo, qualche volta ci parliamo addosso anche troppo, ma quante volte mi riscopro ancora cristiano muto davanti alle ingiustizie, pauroso di dire una parola chiara anche se compromettente, cristiano chiuso davanti all’accoglienza, cristiano incapace, per paura e individualismo, a testimoniare, cristiano rassegnato davanti a chi non ha speranza. Eppure il Signore mi ha aperto la bocca perché riconoscendo Lui io sia capace di parlare a Lui e a parlare di Lui.  

 

 

 

MERCOLEDI’ 7 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

SPLENDA SU DI NOI, SIGNORE, LA LUCE DEL TUO VOLTO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: MARIA ROMERO MENESES, Beata

Nasce a Granada di Nicaragua il 13 gennaio 1902.  Ha talento per la musica e la pittura. Conosce le suore di Maria Ausiliatrice e nel 1923 è Figlia di Maria Ausiliatrice e opera particolarmente nel Costa Rica. Essa agisce nel sociale a favore dei poveri. Fa nascere addirittura dei piccoli villaggi per le famiglie povere: le ciudadelas de Maria Axiliadora. Si spende così fino all’ultimo giorno il 7 luglio 1977.

Parola di Dio: Os. 10,1-3.7-8.12; Sal 104; Mt. 10,1-7

 

“STRADA FACENDO, PREDICATE CHE IL REGNO DEI CIELI È VICINO”. (Mt. 10,7)

L’unica predica che Gesù chiede di fare ai discepoli mandati in missione è quella di annunciare che il Regno di Dio è vicino; ma noi,vedendo come va il mondo, saremmo tentati di dire che il Regno di Gesù non solo non è vicino, ma sempre più lontano: dov’è la giustizia quando impunemente si ammazza, si calunnia? Dove la pace quando in mille modi si fa la guerra?  Dov’è la fede quando l’unico dio di questo mondo sembrano essere il denaro e i suoi derivati?

Eppure il Regno dei cieli è vicino perché Gesù, seme di questo regno, è già stato seminato da Dio, perché il suo sangue ha già irrigato la terra, perché il suo perdono è sempre a nostra disposizione, perché Dio è fedele al suo amore. Il Regno dei cieli è sempre più vicino perché in questo mondo ci sono tanti santi che bruciano la loro vita per il bene degli altri, perché sono in tanti che pregano e testimoniano. Anche oggi posso incontrare i segni di questo regno nei sacramenti di Gesù, nella testimonianza di quei volontari che dedicano parte del loro tempo per gli ammalati,  in quella vecchietta che prega, in quella mamma che non ha perso la speranza nonostante i suoi continui insuccessi con il figlio che ha preso una cattiva strada, negli occhi di quel bambino che ha rinunciato a qualche dolcetto per i bambini che hanno fame. No! il Regno dei cieli è vicino, e non perché qualcuno continua a paventare l’imminente fine del mondo ma perché Cristo sta operando concretamente attorno a noi, in noi e qualche volta nonostante noi.

 

 

 

GIOVEDI’ 8 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

NOI ADORIAMO TE, SIGNORE, DIO VIVO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ALBERTO DA GENOVA, Santo Eremita 

Di umili origini, Alberto nasce a Genova e vive la sua infanzia lavorando come pastore. Entra nell'abbazia di Sestri Ponente dove diventa cuoco. La tradizione racconta che il cibo da lui cucinato si moltiplicava miracolosamente ed egli poteva così sfamare i poveri. Si ritirò quindi in un eremo dove concluse la sua vita in preghiera nell’anno 1239

Parola di Dio: Os. 11,1.3-4.8-9; Sal. 79; Mt. 10,7-15

 

"NON PROCURATEVI ORO, NE' ARGENTO, NE' MONETA DI RAME NELLE VOSTRE CINTURE, NE' BISACCIA DA VIAGGIO, NE' DUE TUNICHE, NE' SANDALI, NE' BASTONE". (Mt. 10,9)

Se, senza inutili polemiche, ma con realtà guardiamo alla difficoltà di molti nel partecipare alla fede nella Chiesa, dobbiamo ammettere che un grosso motivo di scandalo consiste proprio nella ricchezza di “certa chiesa e nella falsità che certa chiesa continua a mostrare per mantenere i suoi privilegi e le sue ricchezze ad “onore di Dio”. Che bello poter pensare a Pietro che non aveva in tasca neanche la moneta per pagare il tributo e  Gesù l’aveva mandato a cercarla nella bocca di un pesce o allo  stesso Pietro che, davanti allo storpio della Porta Bella del Tempio, può dirgli con sincerità: “Non possiedo né oro, né argento, possiedo una cosa sola: nel nome di Gesù, alzati e cammina”. Oggi per annunciare il Vangelo che cosa occorre? Dovremmo ricordarci di più che non è con le cose o con il denaro che si conquista il cuore della gente al Regno di Dio. San Francesco convertiva con la sua povertà, il curato d'Ars con le sue patate bollite lottava contro il male più di tutta una Chiesa con le sue armate e con le sue curie, il Cottolengo, senza soldi suoi, ma con una grande fede nella Provvidenza, provvedeva ai suoi numerosi malati… I mezzi possono servire ma non sono indispensabili. Occorre avere soprattutto il cuore pieno di Gesù e lasciarlo “traboccare” nella nostra vita di modo che naturalmente possa comunicarsi a coloro che incontriamo... il resto lo fa Lui.

 

 

 

VENERDI’ 9 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

LA TUA PAROLA, SIGNORE, E’ PAROLA DI VITA ETERNA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: GIOVANNI DA COLONIA E COMPAGNI, Santi, Martiri 

Giovanni, del Convento Domenicano di Colonia, era parroco di Hoornaer, in Olanda, durante la persecuzione calvinista. Il suo zelo lo spinse ad estendere l’attività apostolica ai fedeli della vicina Gorcum, quando essa cadde in mano agli eretici. Catturato mentre amministrava il battesimo a un bimbo, fu invano sottoposto con i compagni a lusinghe e oltraggi perché rinnegasse la presenza eucaristica e il primato del Papa sulla Chiesa Cattolica. Dalle carceri di Gorcum fu quindi condotto a Den Briel e, il 9 luglio 1572, impiccato assieme a 14 religiosi, di cui 11 francescani, 2 premonstratensi, 1 agostiniano, 4 sacerdoti secolari. Dei loro corpi fu fatto orribile scempio.

Parola di Dio: Os. 14,2-10; Sal. 50; Mt. 10,16-23

 

“VI CONSEGNERANNO AI LORO TRIBUNALI E VI FLAGELLERANNO NELLE LORO SINAGOGHE”. (Mt. 10,17)

Gesù non solo non ci inganna, facendoci credere che il seguirlo sia una marcia trionfale sulla terra per giungere facilmente in Paradiso, ma ci dice chiaramente che essere suoi discepoli significa passare, come è successo a Lui, attraverso la persecuzione. La legge dell’amore non piace ai violenti e ai guerrafondai, un Dio che è nostro Padre buono e misericordioso non si confà con la mentalità di chi vuol essere padrone, il rispetto della natura non corrisponde alla mentalità di chi vuole solo sfruttarla a proprio uso e consumo, la solidarietà non ha le stesse regole del commercio, la serenità del cuore non permette lo stesso potere che invece genera la paura e il timore…Ed ecco che il vero cristiano da fastidio come dava fastidio Gesù, da fastidio al potere civile perché propone valori diversi, da fastidio al potere economico perché il denaro non è più al centro di tutto, da fastidio ai ritualisti religiosi perché si vedono scompaginato il loro mondo di potere sulle persone da una fede che sa superare forme e riti per incontrare non formule ammuffite ma un Dio vivo. Quando succedono questi tipi di reazione allora il cristiano sa di essere per la strada giusta, quando invece il cristiano viaggia a braccetto con i poteri religiosi, civili economici, c’è da chiederci se sia ancora cristiano o non abbia piuttosto svenduto se stesso e Gesù.

 

 

 

SABATO 10 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

IN TE CONFIDO CHE IO NON DEBBA ARROSSIRE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ANTONIO DI PECERSK, Santo, Monaco

E’ l’iniziatore del monachesimo russo. Nacque nel 983 a Lubech. Andato in pellegrinaggio al Monte Athos, rimase colpito dalla vita di quei monaci, rimase con loro e divenne monaco. Poi decise di tornare in patria e si stabilì in una grotta presso Kiev. Presto si unirono a lui alcuni giovani che fondarono le “Laure delle grotte”. Antonio accoglieva tutti, poveri e ricchi. Morì il 10 luglio 1073.

Parola di Dio: Is. 6,1-8; Sal 92; Mt. 10,24-33

 

"NON LI TEMETE". (Mt.10,26)

Il discorso missionario continua con parole di incoraggiamento. Il realista Gesù ha messo gli apostoli e noi davanti al fatto che l'annuncio e la testimonianza cristiana creeranno opposizione, avranno insuccesso. Ce ne è abbastanza per perdersi di coraggio ed ecco allora le parole di Gesù. "Non abbiate paura". Essere con Dio non ti garantisce dalle prove e dall'insuccesso umano, ma ti dà la garanzia di essere dalla parte del più forte, del vincitore. Gli uomini possono uccidere il corpo ma non l'anima se questa è unita al suo Creatore. Pensiamo al coraggio dei martiri; da dove veniva loro? Non certo dalle forze umane. "Voi valete più di molti passeri". Dio ama le sue creature, non 'cresce erba che Dio non voglia' . Egli è colui che provvede ai passeri del cielo, è colui che veste i gigli del campo meglio di quanto non fosse vestito il re Salomone, volete che si dimentichi dei suoi amici, di coloro che lottano per Lui, che soffrono per Lui? "Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio nei cieli". E' la promessa di Gesù che ci riempie di gioia e di coraggio. Dio nel suo giudizio finale avrebbe ragione di condannarci, ma se in quel momento il Cristo butta a nostro favore sulla bilancia della giustizia, il peso delle sue sofferenze e del suo sangue versato per noi, non possiamo che essere salvati.

 

 

 

DOMENICA 11 LUGLIO  15^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, SEI VICINO A CHI TI CERCA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: PIO I, Santo, Papa, Martire 

Nacque ad Aquileia. Fu prete a Roma e gli venne affidata la cura di Santa Prudenziana, una delle Chiese più antiche di Roma. Eletto Papa nel 140, combatté contro l’eresia gnostica, stabilì norme per la conversione dei giudei, fissò la data della Pasqua nella domenica seguente il plenilunio di marzo. Probabilmente fu ucciso in odio alla fede nel 155.

Parola di Dio: Dt. 30,10-14; Sal. 18; Col. 1,15-20; Lc. 10,25-37

 

“VA’ E ANCHE TU FA’ LO STESSO”. (Lc . 10,37)

Gesù è il buon samaritano, è l’uomo più prossimo ad ogni uomo e a tutti gli uomini. La grandezza della vocazione cristiana risiede nel fatto che Gesù non ci dice: “Va’, e insegna anche tu lo stesso" , ma “Va’, a anche tu fa’ lo stesso" . Come ci dirà san Giacomo: "La fede senza le opere è una fede morta". Oggi ogni cristiano è chiamato a ripetere Gesù nella sua vita, a diventare buon Samaritano. Gesù dice ad alcuni cristiani: "Fa’ tu lo stesso nella tua casa: con tua madre, che è malata; con il tuo vicino, che è anziano e non può contare su se stesso per molte cose; con tuo figlio, che ha avuto un incidente e dovrà vivere per il resto della vita su una sedia a rotelle" . Ad altri cristiani Gesù dirà: "Va’ e anche tu fa lo stesso quando vai per strada, dando volentieri l’elemosina a chi te la chiederà, dando gentilmente informazioni a chi ti domanda un indirizzo o il nome di un negozio; va’ e anche tu fa’ lo stesso quando vai in autobus o in metropolitana, cedendo il posto a sedere agli anziani, alle donne con bambini piccoli, agli invalidi, essendo rispettoso e padrone di te quando l’autobus è stracolmo e ti spingono da tutte le parti, o tentano perfino di derubarti". Fa’ lo stesso: questa frase la dovremmo tener presente nella nostra mentre e nel nostro cuore durante tutti i giorni. Una frase che possiede un potenziale enorme di creatività e di impulsi nuovi all’azione in favore dei nostri fratelli uomini. Fa’ anche tu lo stesso: questa sola frase è capace di inventare il futuro, di forgiare un mondo nuovo e migliore. Quanti di noi cristiani ci faremo caso?

 

 

 

LUNEDI’ 12 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

DONA AL CUORE, SIGNORE, LA PACE DI CHI RIPOSA IN TE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: GIOVANNI GUALBERTO, Santo, Sacerdote

Nacque a Firenze, era cristiano, ma la vera conversione sembra che avvenne quando, avendo alla propria mercè l’assassino di suo fratello, fu commosso al pensiero di Cristo sulla croce e gli risparmiò la vita. Si fece monaco e fondò a Vallombrosa, in Toscana, una comunità che seguiva un adattamento della regola di San Benedetto. A questo primo monastero ne seguirono altri. Giovanni Gualberto morì a Passignano nel 1073.

Parola di Dio: Is. 1,10-17; Sal 49; Mt. 10,34-11,1

 

“CHI AMA IL PADRE O LA MADRE PIU' DI ME, NON È DEGNO DI ME; CHI AMA IL FIGLIO O LA FIGLIA PIU' DI ME NON È DEGNO DI ME”. (Mt. 10,37)

E’ una delle frasi più paradossali e più difficili di Gesù: può il Signore che ha voluto la famiglia, che benedice gli affetti, chiederci di amare Lui, la fede, al punto da passare sopra ai più elementari affetti umani? Ma non è Gesù stesso a mandare gli Apostoli ad annunciare la pace? Non ci parla Lui stesso di amare il prossimo? E il primo prossimo non sono proprio in primo luogo i nostri familiari?

Penso che questa frase di Vangelo voglia da una parte ricordarci che Gesù è estremamente esigente nel confronto di coloro che hanno accolto il suo invito a diventare suoi discepoli. La fede non è uno scherzo, Cristo non può essere messo a confronto, meno ancora condiviso con nessun altro bene. Ma d’altra parte Gesù non è venuto a distruggere i vincoli sacri che legano i membri di una famiglia, tantomeno a mettere i suoi componenti gli uni contro gli altri. Quindi Gesù ci dice: se i due affetti fossero in contrasto devi scegliere decisamente Dio anche se questo comporta la croce, ma proprio perché scegli Dio amerai ancora di più, anche se in maniera diversa, i tuoi familiari.

 

 

 

MARTEDI’ 13 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, CHE I MIEI OCCHI VEDANO I TUOI SEGNI

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: EUGENIO DI CARTAGINE, Santo, Vescovo

Fu consacrato Vescovo di Cartagine nel 481. Egli non polemizzò contro gli Ariani, anzi volle che le chiese della città fossero aperte a tutti. Ma gli Ariani cominciarono a perseguitare i cristiani: Eugenio venne mandato ai lavori forzati in Tunisia. Ritornato a Cartagine fu nuovamente esiliato nella Francia meridionale dove morì ad Albi nel 505.

Parola di Dio: Is. 7,1-9; Sal 47; Mt 11,20-24

 

“GESÙ SI MISE A RIMPROVERARE LE CITTÀ NELLE QUALI AVEVA COMPIUTO IL MAGGIOR NUMERO DI MIRACOLI, PERCHÈ NON SI ERANO CONVERTITE”.(Mt. 11,20)

“Signore, se tu apparissi nella tua potenza! Se tu facessi dei miracoli, chissà quanta gente si convertirebbe…”

Mi sembra di sentire la risposta di Gesù: “Che cosa vuoi ancora di più? Il Dio dell’eternità ha parlato la lingua degli uomini. Io mi sono incarnato per esserti vicino. Sono morto in croce per te. Sono risorto. Ti ho lasciato i Sacramenti dove tu puoi entrare in comunione con Dio. Hai la mia parola nelle Scritture. Hai la testimonianza dei santi di ieri e di oggi. Tutta la vita è un miracolo continuo. Ti ho lasciato mia Madre che ti ha dato segni e miracoli nel mio nome... Che cosa vuoi di più? Che cosa aspetti ad accogliermi? Vai ancora alla cerca di altri segni, di altri miracoli per darmi fiducia? Sei alla ricerca di me o del sensazionale? Non sei ancora cresciuto abbastanza se pensi che la fede possa nascere a comando solo perché c’è stato qualche miracolo. Oltretutto, miracoli, apparizioni, fatti straordinari ce ne sono, ma quanti si sono convertiti davvero?”.

 

 

 

MERCOLEDI’ 14 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

TUTTO HAI FATTO BENE, O SIGNORE. OGNI CREATURA MOSTRA IL TUO VOLTO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: CAMILLO DE LELLIS, Santo, Fondatore

Dopo essere passato attraverso la vita militare e la vita mondana, appassionato giocatore, Camillo (1550—1614) si convertì e cercò in un primo tempo di farsi francescano, ma la sua vera vocazione era quella di dedicarsi agli ammalati, spesso ridotti in condizioni pietose negli ospedali. A questo scopo fondò a Roma l’Ordine dei ministri degli infermi, che in seguito verranno chiamati Camilliani. E’ patrono degli ospedali, degli infermieri e degli ammalati.

Parola di Dio: Is. 10,5-7.13-16; Sal. 93; Mt. 11,25-27

 

“TI BENEDICO O PADRE PERCHE’ HAI TENUTO NASCOSTE QUESTE COSE AI SAPIENTI E AGLI INTELLIGENTI E LE HAI RIVELATE AI PICCOLI”. (Mt.11,25)

Tanto tempo fa, quando il mondo era stato creato da poco, una certa aragosta decise che il Creatore aveva fatto un errore.

Così fissò un appuntamento per discutere con Lui la questione. “Con tutto il dovuto rispetto”, disse l’aragosta, “vorrei protestare per il modo in cui hai disegnato il mio guscio. Vedi, non appena mi abituo al mio rivestimento esterno, ecco che devo abbandonarlo per un altro scomodo, e oltretutto è una perdita di tempo”. Al che il Creatore replicò: “Capisco, ma ti rendi conto che è proprio il lasciare un guscio che ti permette di andare a crescere dentro un altro?”

“Ma io mi piaccio così come sono”, disse l’aragosta. “Hai proprio deciso così?”, chiese il Creatore. “Certo”, rispose l’aragosta. “Molto bene”, sorrise il Creatore, “d’ora in poi il tuo guscio non cambierà e tu continuerai ad essere così come sei ora”. “Molto gentile da parte Tua” disse l’aragosta e se ne andò. L’aragosta era molto contenta di poter continuare ad indossare lo stesso vecchio guscio, ma giorno dopo giorno quel che prima era una leggera e confortevole protezione cominciò a diventare ingombrante e scomoda. Alla fine arrivò al punto di non riuscire neanche più a respirare dentro al vecchio guscio. Allora, con un grosso sforzo, tornò a parlare al Creatore. “Con tutto il rispetto”, sospirò l’aragosta “contrariamente a quello che mi avevi promesso, il mio guscio non è rimasto lo stesso. Continua a restringersi sempre di più”. “No di certo”, disse il Creatore, “il tuo guscio potrà essere diventato più duro col passare del tempo ma è rimasto della stessa misura. Tu sei cambiata dentro, all’interno del guscio”. Il Creatore continuò: “Vedi, tutto cambia continuamente. Nessuno resta lo stesso. E’ così che ho creato le cose. La possibilità più interessante che tu hai è quella di poter lasciare il tuo vecchio guscio, quando cresci”. “Ah… Capisco!”, disse l’aragosta, “ma devi ammettere che ciò è abbastanza scomodo”. “Si”, rispose il Creatore, “ma ricorda… ogni crescita porta con sé la possibilità di un disagio… insieme alla grande gioia nello scoprire nuovi aspetti di sé stesso. Ma non si può avere l’una senza l’altra”. “Tutto ciò è molto saggio”, disse l’aragosta. “Se permetti, ti dirò qualcosa ancora”, disse il Creatore.  “Te ne prego!”, rispose l’aragosta. “Ogni volta che lascerai il tuo vecchio guscio e sceglierai di crescere, costruirai una forza nuova in te. E in questa forza troverai nuova capacità di amare te stessa e di amare coloro che ti sono accanto… di amare la vita stessa. E’ questo il mio progetto per ognuno di voi”.

 

 

 

GIOVEDI’ 15 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

TU SEI MITE ED UMILE DI CUORE, SIGNORE. CHE IO RIPOSI IN TE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: BONAVENTURA, Santo, Dottore della Chiesa

Si chiamava Giovanni Fidanza, era nato a Bagnorea nel 1221. Andò da San Francesco attratto dal suo spirito di semplicità. Il santo, vedendolo disse: “Oh bona ventura”, e il nome gli rimase. Era di animo religioso ma anche di una intelligenza sopraffina, non per niente fu chiamato Dottore Serafico. A 35 anni fu eletto superiore generale dell’Ordine Francescano. Fu ordinato Vescovo di Albano e inviato del Papa a organizzare e dirigere il Concilio di Lione. Morì nel 1274.

Parola di Dio: Is. 26,7-9.12.16-19; Sal. 101; Mt. 11,28-30

 

“VENITE A ME VOI TUTTI CHE SIETE AFFATICATI E OPPRESSI E IO VI RISTORERO’ “. (Mt.11,28)

Era nato ammalato. Passava tristemente le giornate a letto e, quando si sentiva forte, si faceva portare alla finestra e guardava la grande piazza. Vi passava tanta gente affaccendata, vi giocavano i bambini, sfrecciavano spesso sui loro veloci cavalli i messaggeri del re. Il fanciullo malato guardava a lungo e sospirava: “Nessuno si ricorda di me. Nessun bambino viene a giocare con me. Nessun messaggero del re si ferma da me!” E i giorni passavano tristi nella stanza misera e fredda, che solo mamma e fratelli rendevano, quando potevano, lieta. Un giorno però, mentre guardava al di là dei vetri vide un cavaliere del re che si fermava proprio davanti a casa sua.  Il cuore incominciò a battergli forte nel petto quando lo vide entrare. Il cavaliere si tolse il cappello piumato, fece proprio davanti a lui un profondo inchino, aperse il suo scrigno e disse: “Questi sono i doni del re”. Salutò e se ne andò. Cosa c’era nello scrigno? Una sfera meravigliosa e un plico legato con un nastro rosso. La sfera era bellissima, quasi magica: rappresentava tutto l’universo. Con essa si vedevano le stelle e tu potevi volare dall’una all’altra. Vedevi gli alti monti e tu potevi scalarli. Vedevi i prati verdi e tu potevi correre tra i fiori e coglierli per regalarli alla mamma. Ora il fanciullo, pur essendo malato, poteva spaziare oltre le povere pareti di casa sua e trovare un po’ di felicità. E sul rotolo regale cosa c’era scritto? Il messaggio del re: “Manderò da te il principe mio figlio. Egli ti guarirà. Ti farà mio messaggero, erede del mio regno”. Un giorno il sogno si avverò. Venne il figlio del re, in persona, proprio da lui fanciullo malato. Lo prese tra le braccia, mentre egli cercava d’inchinarsi e gli disse: “La mia famiglia è la tua; la tua famiglia è la mia: tu sei per sempre mio fratello, erede e messaggero del Regno Celeste”.

 

 

 

VENERDI’ 16 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

SPERO IN TE, SIGNORE, TU MI DAI VITA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: BARTOLOMEU FERNANDES DOS MARTIRES, Beato

Nacque a Lisbona nel 1514. Entrò tra i domenicani nel 1528. Insegnò in diversi conventi. Venne scelto come Vescovo di Braga dove si impegnò per l’evangelizzazione e la catechesi e la formazione del clero. Nel 1582 si ritirò nel monastero domenicano di Santa Croce in Viana di Castelo dove morì il 16 luglio 1590.

Parola di Dio: Is. 38,1-6.21-22,7-8; Salmo, da Cantico Is. 38,10-12.16; Mt. 12,1-8

 

“ORA VI DICO CHE QUI C’E’ QUALCOSA PIU’ GRANDE DEL TEMPIO”. (Mt. 12,6)

Siamo tenuti o meno ad obbedire a tutte le leggi dell’Antico Testamento, del Nuovo, della Chiesa, della tradizione? Ma Gesù non ci ha liberto dalla Legge? Eppure Gesù stesso ha detto di non aver cambiato neppure una virgola alla Legge… Di questo già discutevano i primi apostoli e per qualcuno è la fede che salva e qualcun altro però dice che la fede senza le opere è morta… La parola che meditiamo oggi ci dà il criterio giusto per interpretare il vero messaggio di Gesù.

Per un cristiano che cosa conta maggiormente? Gesù Cristo. Perché è il Figlio di Dio e non può ingannare, perché è solo seguendo Lui che posso partecipare alla salvezza che mi ha portato e che posso realizzare il vero senso della mia vita. Dunque il criterio non è più osservare una legge per ottenere un premio ma è chiedermi costantemente che cosa farebbe Gesù se fosse al mio posto. Ad esempio con quel mio compagno di lavoro come si comporterebbe Gesù? Con quel mio parente come farebbe?

Non è più questione di dire: la giustizia dice, la verità afferma, ma Gesù che è la giustizia e l’amore fa, Gesù che è la verità che vede nei cuori agisce. Il nostro grande compito di cristiani non è quello di trovare nuove norme e nuove leggi, è quello di ripercorrere e di ripresentare Gesù Man mano che riusciremo a realizzare questo scopriremo che la legge è diventata libertà e amore.

 

 

 

SABATO 17 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

GESU’, FAI RISPLENDERE SUL NOSTRO VOLTO IL TUO VOLTO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: SINFOROSA , Santa, Martire  

Intorno al 135 a.C., l'imperatore Adriano si era fatto costruire un palazzo (Villa Adriana a Tivoli) per la consacrazione del quale, secondo l'uso, si dovevano celebrare dei riti propiziatori. Gli venne consigliato di prendere la vedova Sinforosa, nota per essere cristiana, e chiederle di sacrificare secondo il rito dell'imperatore. Al rifiuto della donna (che di fronte alla minaccia di essere uccisa, rispose: "Donde mi viene una simile grazia, di meritare di essere offerta come vittima a Dio con i miei figli?”), Adriano la fece portare al tempio di Ercole a Tivoli. Qui venne schiaffeggiata ed appesa per i capelli; ma siccome in nessun modo riuscivano a farle cambiare idea, le legarono una pietra al collo e la buttarono nel fiume.

Parola di Dio: Mi. 2,1-5; Sal.9; Mt. 12,14-21

 

“IL MIO PREDILETTO NON CONTENDERA’, NE GRIDERA’, NE’ SI UDRA’ SULLE PIAZZE LA SUA VOCE”. (Mt.12,19)

A sentire certi predicatori sembrerebbe che Gesù abbia bisogno di propaganda. Anche la chiesa gerarchica qualche volta cade nella presunzione che i mezzi di comunicazione siano una specie di esigenza per non essere a meno di altri che propagandano i loro prodotti, altre volte poi ci si inganna da soli pensando che con maggiori possibilità economiche si annuncerebbe meglio il vangelo. Gesù faceva un miracolo e poi chiedeva che non lo facessero sapere in giro per non correre il rischio di essere interpretato come un mago; chiedeva ai suoi di andare in missione con pochi mezzi, li invitava non a fare gradi prediche ma a dire che “Il Regno dei cieli è vicino”. Lui stesso non si è fatto propaganda, ma è vissuto nel nascondimento. Gesù non ci chiede propaganda, ci chiede testimonianza che è tutt’altra cosa. Il testimone spesso non ha neanche bisogno di parlare: parlano la sua vita, il suo comportamento, i suoi atteggiamenti pratici. Mezzo miliardo di testimoni su circa sei miliardi uomini non avrebbero già dovuto “far fermentare tutta la pasta”? Gesù non lo si vende a base di spot pubblicitari, non lo si annuncia attraverso le grandi manifestazioni o gli indici di gradimento. Gesù lo stai testimoniando adesso, anche sei solo a leggere questa pagina, oppure non lo testimonierai mai.

 

 

 

DOMENICA 18 LUGLIO  16^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Una scheggia di preghiera:

 

CHE IL MIO CUORE SAPPIA ACCOGLIERTI, GESU’, IN OGNI TUA VENUTA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ARNOLFO, Santo, Vescovo

Nacque verso il 582, fu Vescovo di Metz intorno al 614. E’ considerato, in quanto padre di Ansegiso da cui nacque Pipino d'Héristal, il progenitore della dinastia carolingia. Morì nel 640 o 641.

Parola di Dio: Gen. 18,1-10; Sal. 14; Col. 1,24-28; Lc. 10,38-42

 

“UNA DONNA DI NOME MARTA LO ACCOLSE IN CASA SUA”. (Lc. 10,38)

Una delle esperienze più belle, rilassanti, gioiose è quella di sapersi accolto in un ambiente sereno, pieno di amicizia, di comprensione dal quale poter ricevere e dare con semplicità, nel quale non dover essere costretti ad indossare maschere, ma sapere di essere accolti per quello che siamo. Il Signore spesso nella vita mi ha concesso questo dono: magari dopo una giornata interamente trascorsa tra la gente a sentire problemi, difficoltà, a combattere contro incomprensioni, a dover sprecare tempo in amministrazioni che veramente poco interessavano, anche solo il sapere di poter contare su una serata con amici veri mi dava la forza di andare avanti. Betania era così per Gesù. Egli sapeva di poter contare sull’ospitalità generosa e attenta di Marta, sulla amicizia sincera e disinteressata di Lazzaro, sugli occhi e sul cuore accogliente di Maria che pendeva dalle sue labbra e gioiva anche solo della sua presenza. Chissà se casa nostra è Betania per Gesù e per i fratelli?

Gesù ha piacere di venire a casa mia, si è fatto addirittura pane per poter stare con me e donarmi se stesso, ma si troverà bene con me? So ascoltare la sua voce? So offrirgli amicizia e ospitalità? Come famiglia sappiamo riconoscerlo in chi bussa a casa nostra? Sappiamo condividere con gioia le nostre cose con i mille volti di Gesù, familiare, vicino di casa, straniero, povero?

Gesù è sempre Betania per noi, sempre pronto ad accoglierci ad ascoltarci… Gesù promette di essere per noi anche Betania-Paradiso per tutta l’eternità, ma chissà se anche Lui passando una sera, stanco della sua continua incarnazione per nostro amore, può dire: “Mi fermo a casa tua perché so di essere accolto come un amico”?

 

 

 

LUNEDI’ 19 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

GRAZIE, SIGNORE, DI TUTTI I TUOI DONI

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: AUREA, Santa, Martire

Nacque a Cordova (Spagna), durante la dominazione araba, da un matrimonio “misto”, cioè tra una cristiana e un arabo musulmano. Per legge i figli nati da questi matrimoni dovevano seguire la religione paterna, ma la madre di Aurea la volle educare nella religione cristiana. Quando il padre morì, Aurea e sua madre si ritirarono in un monastero. Per la legge musulmana aveva commesso “un’apostasia” punibile con la morte. Infatti venne ben presto condotta dinanzi al giudice e minacciata di morte. Per paura, in un momento di debolezza, Aurea rinnegò la fede cristiana. Venne allora liberata, ma, tornata al monastero, scontò la sua debolezza con una dura penitenza. Tradotta nuovamente dal giudice, confessò con fermezza il suo credo: martirizzata con la decapitazione il suo corpo fu gettato nel fiume Guadalquivir. Correva l’anno 856.

Parola di Dio: Mi. 6,1-4.6-8; Sal. 49; Mt. 12,38-42

 

“MAESTRO, VORREMMO CHE TU CI FACESSI VEDERE UN SEGNO”. (Mt.12,38)

Spesso noi chiediamo a Dio dei segni. Vorremmo che si facesse vedere, che intervenisse nei nostri piccoli e grandi problemi. E non sappiamo vedere ciò che abbiamo. Vediamo quello che ci manca, desideriamo ciò che ci sembra bello e importante e non sappiamo vedere ciò che abbiamo. Proviamo a lasciarci guidare da questa provocante ma vera riflessione: “Se non avete mai provato il pericolo di una battaglia o la solitudine dell’imprigionamento, l’agonia della tortura o i morsi della fame siete più avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo. Se potete andare in chiesa senza la paura di essere minacciati, arrestati, torturati o uccisi, siete più fortunati di tre miliardi di persone a questo mondo. Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire, siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo. Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglio o degli spiccioli da qualche parte siete tra l’8% delle persone più benestanti del mondo. State leggendo queste righe? Ebbene, non siete tra i due miliardi di persone che non sanno leggere. Qualcuno ha detto: lavora come se non avessi bisogno dei soldi. Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire. Balla come se nessuno ti stesse guardando. Canta come se nessuno ti stesse sentendo. Vivi come se il paradiso fosse sulla terra.

 

 

 

MARTEDI’ 20 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

MOSTRACI, SIGNORE,  LA TUA MISERICORDIA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ANSEGISO, Santo, Abate

Era nato nel Lionese verso il 770, fu abate di Fontenelle (Saint-Wandrille), compilò nell'827 la prima raccolta dei capitolari dei re di Francia (787-826). Colpito da paralisi morì nell’833.

Parola di Dio: Mi. 7, 14-15.18-20; Sal. 84; Mt. 12, 46-50

 

“POI GESU' STENDENDO LA MANO VERSO I SUOI DISCEPOLI DISSE: ECCO MIA MADRE ED ECCO I MIEI FRATELLI; PERCHE' CHIUNQUE FA LA VOLONTA' DEL PADRE MIO CHE E' NEI CIELI, QUESTI E' PER ME FRATELLO, SORELLA, MADRE”. (Mt. 12,49-50)

Gesù non è scortese nei confronti di sua madre o dei suoi parenti ma vuol farci capire che nel suo Regno non si entra per raccomandazioni, per privilegi, per parentele ma per fede personale. Gesù ci presenta la sua famiglia: c’e una famiglia naturale cui Lui vuol bene ma c’è una nuova famiglia, in cui grazie a Lui, fratello nostro e Figlio di Dio, noi entriamo a far parte. Ma come per la famiglia umana c’è il vincolo del sangue e dei cromosomi che lega, nella nuova famiglia c’è un nuovo legame che qualifica la nostra figliolanza di Dio e fratellanza tra noi, ed è il compiere la volontà del Padre. Gesù lo dice chiaramente in un altro passo: “Non chi mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Essere familiari di Gesù, allora non è un blasone onorifico, è una realtà concreta offertaci gratuitamente ma anche conquistabile ogni giorno.

 

 

 

MERCOLEDI’ 21 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

LA TUA PAROLA, SIGNORE, RISCALDA L’ANIMA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: LORENZO DA BRINDISI, Santo

Nato a Brindisi, Lorenzo (1559—1619) entrò nell’ordine dei Cappuccini e morì a Lisbona dopo una vita movimentata che lo vide predicatore, diplomatico, insegnante, polemista, cappellano militare e infine superiore generale del suo ordine.

Parola di Dio: Ger. 1,1.4-10; Sal. 70; Mt. 13,1-9

 

“ECCO, IL SEMINATORE USCI’ A SEMINARE”. (Mt. 13,3)

Noi tutti cristiani dovremmo avere a cuore una cosa sola: quella di imitare Gesù, il suo stile di vita, il suo amore…e anche nel dare testimonianza dovremmo cercare di fare come ha fatto Lui. Gesù non si è mai imposto, ma sempre proposto, non ha obbligato nessuno alla fede ma ha sempre dato occasioni per giungervi. La figura di questo seminatore ne è l’esempio. A prima vista non sembra una persona accorta: semina ovunque anche tra i rovi, sulle pietre, sulla strada. Gesù conosce i cuori degli uomini, conosce il groviglio dei loro sentimenti, delle decisioni, delle paure, delle gioie, ma non smette di sperare in essi. La sua parola non è una parola che scende dall’alto e che comanda cose astruse, è una parola che cerca l’uomo nella sua realtà, non è una parola che astrae dalla realtà ma una parola che si incarna. L’uomo può accoglierla o meno, ma Gesù la semina con fiducia perché spera sempre in ciascuno di noi. Dovremmo capire tutti, Chiesa ufficiale in prima linea,che non siamo noi che abbiamo il potere di convertire, che non siamo noi a dover difendere la fede, ma che noi abbiamo il dovere di seminare e seminare con abbondanza. Non abbiamo il diritto di essere avari con la testimonianza della parola di Dio. Essa non è nostra ma è un dono ricevuto che per portare frutto (in noi prima di tutto) va donato. Non c’ è bisogno di studiare troppo strategie pastorali, persone degne o meno a cui far giungere l’annuncio mezzi di comunicazione sociale o forme psicologiche di approccio, basta cercare di non oscurare il dono di Dio che è in noi, basta avere a cuore i fratelli, qualunque fratello, basta lasciare spazio allo Spirito Santo che ci porti Lui dove vuole. E, che bello, non dobbiamo neppure avere la preoccupazione di vedere se il seme ha portato o meno frutto: a quello ci penserà Gesù.

 

 

 

GIOVEDI’ 22 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

DISSETACI, SIGNORE, SORGENTE D’ACQUA VIVA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: MARIA AIKENHEAD, Serva di Dio.

Era irlandese nata il 15 gennaio 1787 da padre protestante e madre cattolica. Essa fu cattolica ed entrò in un Istituto religioso prendendo il nome di Mary Augustine. Con Alice Walsh fondò il Irish Sisters oh Charity. A Dublino fondò il primo ospedale diretto da suore. Con grande carità si prodigò durante la peste del 1832. Morì a Dublino il 22 luglio 1858.

Parola di Dio: Ger. 2,1-3.7-8.12-13; Sal. 35; Mt.13,10-17.

(nella festa di Maria Maddalena: Ct. 3,1-4 (opp. 2Cor. 5,14-17); Sal 62; Gv. 20,1. 11-18)

 

“HANNO CHIUSO GLI OCCHI PER NON VEDERE”. (Mt.13,15)

Gesù sta spiegando il perché del suo usare le parabole e sta dicendo che esse o svelano o nascondono, un po’ come succede a noi davanti ai fatti o alle persone. Se noi guardiamo una persona con occhi prevenuti non sapremo che vedervi che ciò che abbiamo deciso di vedervi. Qualche tempo fa, quando un gelato costava molto meno di oggi un bambino di dieci anni entrò in un bar e si sedette ad un tavolino. Una cameriera gli portò un bicchiere d’acqua. “Quanto costa la super coppa?” chiese il bambino. “Cinquanta centesimi” rispose la cameriera. Il bambino prese delle monete da in tasca e cominciò a contarle. “Bene, e quanto costa un gelato semplice?”. In quel momento c’erano altre persone che aspettavano e la ragazza cominciava un po’ a perdere la pazienza. “35 centesimi” gli rispose la cameriera in maniera brusca. Il bambino contò ancora una volta le monete e disse: “Allora mi porti un gelato semplice”. La cameriera gli portò il gelato e il conto. Il bambino finì il suo gelato, pagò il conto alla cassa e uscì. Quando la cameriera tornò al tavolo per pulirlo cominciò a piangere, perché lì, ad un angolo del piatto c’erano quindici centesimi di mancia per lei. Il bambino non aveva chiesto la super coppa per lasciare la mancia alla cameriera.

 

 

 

VENERDI’ 23 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

DONA LA TUA PAROLA O SIGNORE:  ESSA PORTI IN NOI IL SUO FRUTTO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: OLIMPIO,  Santo martire                          

Era originario di Nicomedia (nella attuale Turchia) ed era medico. Cristiano professo, venne catturato, torturato, esiliato in Egitto e poi ucciso. Tutto avvenne nel IV secolo.

Parola di Dio: Ger. 3,14-17; Sal. da Ger. 31,10-13; Mt. 13,18-23

 

“DUNQUE INTENDETE LA PARABOLA DEL SEMINATORE”. (Mt.13,18)

Gesù, nel Vangelo di oggi spiega la parabola del seminatore. Quanti ostacoli vengono opposti alla Parola di Gesù! E spesso non vi è neppure la voglia di eliminarli:

In tempi antichi un re fece collocare una pietra enorme in mezzo a una strada. Quindi, nascondendosi, rimase ad osservare per vedere se qualcuno si prendeva la briga di togliere la grande roccia in mezzo alla strada. Alcuni mercanti e sudditi molto ricchi passarono di lì e si limitarono a girare intorno alla pietra. Alcuni persino protestarono contro il re dicendo che non manteneva le strade pulite, ma nessuno di loro provò a muovere la pietra da lì. Ad un certo punto passò un campagnolo con un grande carico di verdure sulle spalle; avvicinatosi alla roccia, poggiò il carico a lato della strada tentando di rimuovere la roccia. Dopo molta fatica e sudore riuscì finalmente a muovere la pietra e a spostarla al bordo della strada. Tornò a prendere il suo carico e notò che c’era una piccola borsa nel luogo in cui stava prima la pietra. La borsa conteneva molte monete d’oro e una lettera scritta del re che diceva che quell’oro era per la persona che avesse rimosso la pietra dalla strada. Il campagnolo imparò quello che molti di noi neanche comprendono: “Tutti gli ostacoli sono un’opportunità per migliorare la nostra condizione”.

 

 

 

SABATO 24 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

AIUTACI A VEDERE IL TUO BENE, O SIGNORE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: CRISTINA, santa, Martire

Moltissimi racconti leggendari nacquero intorno alla vita di questa giovane martire. Prima fu segregata dal padre in una torre affinché abiurasse alla sua fede. Visto che non otteneva alcun risultato la fece flagellare e poi la consegnò ai giudici che infierirono su di lei con ogni sorta di tortura. Vista la sua fede incrollabile fu uccisa con due colpi di lancia.

Parola di Dio: Ger. 7,1-11; Sal. 83; Mt. 13,24-30

 

“PADRONE, NON HAI SEMINATO DEL BUON SEME NEL TUO CAMPO? DA DOVE VIENE DUNQUE LA ZIZZANIA?” EGLI RISPOSE: “UN NEMICO HA FATTO QUESTO”.(Mt. 13,27-28)

Dunque anche Dio ha dei nemici e noi pensiamo subito al diavolo. Ed è vero, ma questo nemico si serve di tanti alleati. Infatti con Dio, o sei amico o sei contro di Lui: non ci sono vie di mezzo e coloro che non scelgono lui operano a favore del male contro di lui. Ed ecco, allora, tanti seminatori di zizzania; proviamo ad esaminarne qualche categoria chiedendoci se qualche volta non vi apparteniamo anche noi. Ci sono i seminatori dei dubbi, coloro che mettono il dubbio su ogni cosa, dai dubbi intellettuali a quelli morali. Coloro che dicono sempre: “Ma sarà proprio così?” e subdolamente insinuano: “Ma ne vale la pena di seguire Dio, i suoi insegnamenti?”.

Ci sono seminatori di pessimismo: vedono nero e vogliono far vedere nero a tutti; ci godono ad uccidere ogni speranza, a sottolineare ogni negatività, a ingigantire il male e a generalizzarlo ad ogni persona. Ci sono i seminatori di violenza: per essi vale la legge del più forte, della vendetta. Ci sono i seminatori avvelena-bene: devono sporcare tutto; il bene, specialmente quello che fanno gli altri non esiste, hanno sempre secondi fini. Ci sono seminatori di pettegolezzi: sono sempre pronti a cogliere particolari negativi veri o presunti e a ingigantirli per mettersi in mostra. L’elenco potrebbe continuare a lungo e alla fine nel campo del buon grano ci sono un bel po’ di erbacce. Bisogna non lasciarci soffocare fino al tempo della mietitura... allora ci sarà Qualcuno che ci penserà.

 

 

 

DOMENICA 25 LUGLIO  17^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: CRISTOFORO, Santo Martire in Licia 

Sembra fosse Palestinese di origine, fruttivendolo di professione. Convertitosi grazie al Vescovo di Antiochia, si era stabilito in Lidia dove esercitava la carità facendo il traghettatore lungo un fiume. Secondo la leggenda fu lo stesso Gesù a farsi portare in spalle da questo gigante buono.

Parola di Dio: Gen. 18,20-21.23-32; Sal 137; Col. 2,12-14; Lc. 11,1-13

 

“QUANDO PREGATE…”. (Lc11,2)

Qualche volta, davanti ai grandi insegnamenti di Gesù, come quello del vangelo di oggi sulla preghiera è bene tacere e lasciar parlare i santi. Vi offro oggi una sintesi del pensiero di San Giovanni Crisostomo sulla preghiera:

La preghiera è un bene sommo: è infatti comunione intima con Dio e ci rende una cosa sola con Lui. Come gli occhi del corpo si illuminano nella luce, così colui che si rivolge a Dio viene investito e penetrato dalla luce sublime della preghiera. Deve però trattarsi di una preghiera che viene dal cuore, non solo fatta per abitudine. Non deve essere limitata ad ore o a tempi determinati, ma fiorire continuamente notte e giorno. Con la preghiera l’uomo si unisce a Dio con un ineffabile abbraccio: come un bambino chiama nell’affanno sua madre, anche l’uomo grida verso Dio, desideroso del sostegno che viene da lui. La preghiera rende felice l’uomo perché appaga le sue aspirazioni. Mentre il corpo rimane sulla terra, lo spirito si disseta con l’acqua che diventerà fonte zampillante per la vita eterna. Non credere che la preghiera consista in parole. La preghiera è desiderio di Dio, amore profondo, non nasce dall’uomo, ma dalla grazia di Dio. Se il Signore concede a qualcuno un tale preghiera, essa costituisce per lui una ricchezza che nessuno può rubare, un cibo spirituale che sazia l’anima. Chi ha gustato la preghiera si è infiammato di un vivo desiderio di Dio che gli divampa dentro come un fuoco ardente.

 

 

 

LUNEDI’ 26 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

VENGA IL TUO REGNO, O SIGNORE!

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: GIORGIO PRECA, Beato

Nacque a Valletta (Malta) il 12 febbraio 1880. Fu chiamato il Filippo Neri di Malta. Fu sacerdote nel 1906. Fondò la Societas Doctrinae Christianae per la formazione di catechisti laici per i laici. Morì il 26 luglio 1962.

Parola di Dio: Ger. 13, 1-11; Salmo, Cantico da Dt. 32,18-21; Mt. 13,31-35

 

“IL REGNO DEI CIELI SI PUO’ PARAGONARE AL LIEVITO CHE UNA DONNA HA IMPASTATO CON TRE MISURE DI FARINA PERCHE’ TUTTA SI FERMENTI”. (Mt. 13,33)

Mi piace molto il fatto che, quando Gesù ha voluto spiegare come cresce il regno dei cieli, ha usato l’esempio riguardante il lavoro di una casalinga. Oggi usare questo termina sembra quasi offensivo davanti a certe donne-in-carriera o davanti ad un mondo che sembra sottolineare soltanto gli aspetti più appariscenti ed esteriori o anche ad una chiesa che si lascia tentare dall’usare le stesse categorie del mondo. Il Regno dei cieli viene nel nascondimento, non è esteriorismo, grazie al cielo non dipende dagli sforzi dell’uomo; è come quel lavoro nascosto della casalinga che, forse non apprezzato o per lo meno poco capito è l’amore che permette alla casa e alla famiglia di funzionare. E’ continuo, non può smettere perché ogni giorno deve avere il suo ri-inizio, è amore fatto di silenzio e abnegazione ma offerto con gioia. C’è un mistero tra noi che matura: come un albero, come il lievito nella massa di farina silenziosamente cresce, silenziosamente fermenta. Forse si sentono gli alberi quando crescono? Forse si sente il rumore del lievito quando fermenta? Eppure un mattino scopriamo che gli alberi sono tutti in fiore e che massa di farina è tutta fermentata. E’ questo il vero Regno di Dio quello che silenziosamente, senza armi, senza denaro né ricchezza, senza politica né affari, senza industrie e senza molte parole, conquista i cuori, perché esso è il Regno di colui che ama totalmente nel silenzio.

 

 

 

MARTEDI’ 27 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

SIGNORE, TU SEI PAZIENTE, LENTO ALL’IRA, PIENO DI GRAZIA E MISERICORDIA

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: LILIOSA Santa, martire

Nacque a Cordoba da genitori arabi. Divenuta cristiana andò sposa a Felice con il quale si sforzò di vivere la sua fede. Questo costò loro il carcere e poi il martirio per decapitazione nell’852.

Parola di Dio: Ger. 14, 17-22; Sal. 78; Mt. 13, 36-43

 

“SPIEGACI LA PARABOLA DELLA ZIZZANIA NEL CAMPO”. (Mt. 13,36)

Gli postoli hanno avuto (come noi) difficoltà nel comprendere la parabola del buon grano e della zizzania e chiedono spiegazione. Anche loro (come noi) sarebbero dell’idea di quei contadini: “Vuoi che andiamo a togliere la zizzania, a sradicarla?”. E’ la tentazione dell’azione; è l’ombra dell’uomo che vuole sorgere prima della luce. L’uomo è spinto all’azione per il prurito di sentirsi utile, di esser qualcuno: ha bisogno di fare del rumore, anche nel bene, ha bisogno comunque di fare qualcosa per dire: “Ci sono io”. “Vuoi che andiamo a togliere la zizzania?”, “Vuoi che comandiamo al fuoco di scendere dal cielo su di loro?, “Vuoi che adoperiamo la spada”, “Vuoi che accendiamo i roghi inquisitori?”, “Vuoi che li forziamo ad entrare?”.

Gesù risponde: “No!, lasciate”. Una risposta sorprendente. L’intenzione sembrava buona, in fondo erano erbacce e seminate dal nemico. Il Regno di Dio non è forse una vittoria sul male?

“Non preoccupatevi delle ombre della notte” sembra dirci il Signore, “quando il sole sorgerà nel suo mattino, ogni ombra sarà vinta e tutto sarà un trionfo di luce. Tutto, per ora ha una sua funzione: anche il male, anche l’opera del nemico. Il Regno di Dio non sta dunque nello sradicare, ma nel costruire. A voler togliere il male c’è il pericolo di perdere anche il bene.”. L’ultima lotta è contro la nostra tentazione di agire, a fare, a togliere, ad essere apostoli di una morale anziché di un fine, a far crescere in fretta gli uomini tirandoli per i capelli.

 

 

 

MERCOLEDI’ 28 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

SEI TU, SIGNORE, IL MIO VERO E UNICO TESORO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: SERENA, Santa Martire

Sarebbe stata la moglie dell'Imperatore Diocleziano, anche se questa tradizione non sembra molto accreditata. Ripudiata da lui prima della sua ascesa ad imperatore, fu poi martirizzata durante una delle sue persecuzioni.

Parola di Dio: Ger. 15,10.16-21; Sal. 58; Mt. 13,44-46

 

“L’UOMO VA, PIENO DI GIOIA, VENDE TUTTI I SUOI AVERI E COMPRA QUEL CAMPO”. (Mt.13,44)

Può sembrarci estremamente difficile questo andare a vendere tutto quello che abbiamo, darlo ai poveri per conquistare la sequela di Gesù. Forse è perché siamo ancora legati a tante cose di questo mondo, forse perché non ci siamo ancora lasciati conquistare totalmente dall’amore di Dio. Ma c’è il pericolo che non riuscendo in queste scelte estreme ci sentiamo scoraggiati e rischiamo di abbandonare tutto. Ecco alcune indicazioni preziose sull’argomento di San Fulgenzio da Ruspe: “Chi ha ricevuto dal Signore una virtù così forte da saper rinunciare per amore del Regno dei cieli a tutto ciò che è nel mondo, venda quello che ha e lo distribuisca ai poveri. Ma chi non  è ancora così virtuoso, metta, almeno in parte, i suoi beni a disposizione dei poveri, nella misura in cui gli è possibile. Faccia tutto il bene di cui è capace. E’ necessario che nessuno sia pigro nel fare il bene, che nessuno sia sterile, che nessuno per amore dei beni terreni, abbia un concetto errato dei beni eterni e anteponga gli interessi materiali a quelli spirituali. Il nostro tesoro, fratelli riponiamolo in Dio, affinché anche il nostro cuore possa abitare in Lui. Se vogliamo accumulare tesori in cielo, amiamo ciò che ci farà conquistare il cielo. Vuoi sapere dove accumuli tesori? Rifletti su ciò che ami.

 

 

 

GIOVEDI’ 29 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

IN TE SPERO, SIGNORE: TU MI PUOI SALVARE

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: MARTA, Santa

Marta è la sorella di Maria e di Lazzaro di Betania, un villaggio vicino a Gerusalemme. Il Vangelo ce la presenta come donna di casa, sollecita e indaffarata ad accogliere il gradito ospite: Gesù. La santità di questa dolce figura di donna è indiscussa. Riappare nel Vangelo nell’episodio della risurrezione di Lazzaro, protagonista di una stupenda professione di fede nell’onnipotenza del Salvatore, nella resurrezione dei morti, nella divinità del Cristo.

Parola di Dio: Ger. 18, 1-6; Sal 145; Mt.13,47-53

(Nella festa di Santa Marta: Pr. 31,10-13.19-20.30-31; Sal. 14; Lc. 10,38-42)

 

“OGNI SCRIBA DIVENUTO DISCEPOLO DEL REGNO DEI CIELI E’ SIMILE AD UN PADRONE DI CASA CHE ESTRAE DAL SUO TESORO COSE NUOVE E COSE ANTICHE”. (Mt. 13,52)

Spesso capita di incontrare cristiani “vecchi”. Non intendo tanto per età ma per mentalità. Persone incapaci di ogni novità che hanno racchiuso tutto in norme e formule, che rimpiangono solo tempi andati (ma erano poi proprio meglio di oggi?) vagheggianti nuove forme di autoritarismo… Questi personaggi non piacevano neppure a Gesù che scrutando i cuori riusciva a vedere che spesso in loro si annidava l’ipocrisia. Ma penso sia capitato anche a voi, invece, di incontrare persone che realizzano quanto Gesù suggerisce nel Vangelo di oggi: scribi, cioè persone studiose, formate, fedeli alla legge, che sanno però trarre dal loro tesoro cose nuove e cose vecchie. In particolare io ricordo un signore che fu per me un grande amico, un ottimo testimone. La sua formazione cristiana veniva non solo da una famiglia religiosa ma anche dal suo partecipare attivamente alla Azione Cattolica e alle Conferenze di San Vincenzo, alla vita spirituale e sociale della Chiesa, all’aver impostato la sua famiglia e le sue scelte sui valori evangelici. A prima vista poteva sembrare uno attaccato al passato, qualche volta il suo atteggiamento poteva anche apparire paternalista ma se appena sapevi superare queste apparenze scoprivi un uomo aperto, attento all’uomo che aveva davanti, generoso, sempre disposto ad agire in prima persona, capace di ascolto, legato per se stesso ad una morale molto seria ma molto comprensivo per gli altri, una persona propositiva, ottimista nonostante le tante negatività incontrate, sincero, capace di dire in faccia a chiunque, fosse il parroco o il vescovo la verità, umile capace anche di accogliere con fede il consiglio di un prete che poteva essergli figlio e che certamente non aveva né la sua scienza né il suo equilibrio… Quando si incontrano persone di questa levatura, si è fortunati e ti rendi conto che se si lascia operare lo Spirito Santo in noi, Egli continua a operare cose grandi nonostante la nostra pochezza.

 

 

 

VENERDI’ 30 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

RENDICI, SIGNORE, ATTENTI AL FRATELLO CHE INCONTRIAMO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: ABDON E SENNEN, Santi Martiri

Abdon e Sennen sono di origine persiana. Durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio, furono imprigionati per la loro fede cristiana. Legati insieme con catene furono condotti a Roma, dove furono prima battuti e poi uccisi con la spada.

Parola di Dio: Ger. 26,1-9; Sal. 68; Mt. 13,54-58

 

“E SI SCANDALIZZAVANO PER CAUSA SUA”. (Mt. 13,57)

Gesù non viene capito e accolto proprio dai suoi concittadini perché non sanno guardarlo bene in faccia e preferiscono fidarsi dei pregiudizi sia nei suoi confronti che nei confronti della propria religiosità. Anche noi spesso non sappiamo riconoscere le persone cui passiamo vicino. Una mia amica suora che cerca di trasmettere positività anche via internet mi ha mandato questa esperienza che trasmetto volentieri anche a voi perché mi sembra abbia qualcosa da suggerirci sul nostro modo di rapportaci nel confronto degli altri: “Dopo qualche mese alla facoltà di medicina, il professore ci diede un questionario. Ritenendomi un buon alunno risposi prontamente a tutte le domande fino a quando arrivai all’ultima che era: “Qual è il nome di battesimo della donna delle pulizie della scuola?”.

Sinceramente mi pareva proprio uno scherzo. Avevo visto quella donna molte volte, era alta, capelli scuri, avrà avuto sui cinquant’anni, ma come avrei potuto sapere il suo nome di Battesimo? Consegnai il mio test lasciando questa risposta in bianco e, poco prima che finisse la lezione un alunno domandò se l’ultima domanda del test avrebbe contato ai fini del voto. “E’ chiaro!”, rispose il professore, “Nella vostra carriera voi incontrerete molte persone. Hanno tutte il loro grado di importanza. Esse meritano la vostra attenzione, anche con un semplice sorriso o un semplice ciao”. Non dimenticai mai questa lezione ed imparai che il nome di battesimo della nostra donna delle pulizie era Marianna.

 

 

 

SABATO 31 LUGLIO

Una scheggia di preghiera:

 

LIBERAMI, SIGNORE DALLE SCHIAVITU’, PERCHE’ SEI TU L’UNICO MIO DIO

 

Tra i santi di oggi ricordiamo: FABIO  Santo Martire

Era un soldato cristiano militante nell’esercito romano in Maurutania. Rifiutatosi  in quanto cristiano di portare le insegne romane ad una cerimonia pagana fu imprigionato, processato e poi decapitato. Era l’anno 304.

Parola di Dio: Ger. 26,11-16.24; Sal. 68; Mt. 14,1-12

 

“ERODE AVEVA ARRESTATO GIOVANNI E LO AVEVA FATTO INCATENARE E GETTARE IN PRIGIONE PER CAUSA DI ERODIADE, MOGLIE DI SUO FRATELLO FILIPPO”. (Mt. 14,1-12)

Questo Erode di cui ci parla il Vangelo è una banderuola. Vive di paure, è re ma si lascia condizionare dagli altri, sfoggia una corte, una religione ma è un fantoccio in mano ai romani e ai sommi sacerdoti. Dipende poi in tutto dalle sue passioni. Vive di paure e di superstizioni: fa uccidere Giovanni ma poi teme che il suo spirito ricompaia. Quanti uomini anche oggi asseriscono di essere liberi, dicono di fare ciò che vogliono ma poi dipendono dall’ultima corrente politica, dalla moda, sono schiavi delle loro passioni, si dicono sicuri ma poi tremano davanti ad un oroscopo o si lasciano atterrire dalle proprie paure al punto da andare facilmente in depressione?

Giovanni, in una buia prigione è più libero di Erode nella sua ricca reggia. Esaminiamoci oggi: qual è la mia libertà? Vivo veramente per dei valori scelti? In che modo mi lascio condizionare? La mia testimonianza cristiana si ferma davanti alle prove che incontro nel mondo?

     
     

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