SCHEGGE E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
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a cura di don Franco LOCCI
MAGGIO 2004
SABATO 1 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
BENEDICI SIGNORE L’OPERA DELLE NOSTRE MANI
Tra i santi di oggi ricordiamo: TELESFORO, Santo Papa
Era
originario di Terranova di Calabria, aveva frequentato anacoreti e penitenti.
Venuto a Roma fu eletto Papa nel 125. Fu un innovatore in campo liturgico ad
esempio, sono dovute a lui la Messa di mezzanotte di Natale e il digiuno
quaresimale. Questo Papa non ha una festa propria nel calendario; lo ricordiamo
oggi perché è il giorno in cui si celebra un altro Telesforo che fu martire.
Parola
di Dio nella festa di San Giuseppe lavoratore:
Gn. 1,26-2,3; Sal. 89; Mt. 13, 54-58
“NON
E’ EGLI FORSE IL FIGLIO DEL CARPENTIERE ?” . (Mt. 13,55)
Nella
sinagoga di Nazareth, la patria di Gesù, si manifesta ancora una volta la figura
del vero Messia, quali siano le sue scelte e le sue prospettive ed anche quali i
criteri secondo cui la nostra fede può fondarsi in Lui. Quello che agli occhi
dei suoi connazionali era un motivo di disprezzo (“Altro che Messia, è figlio
di un artigiano, operaio pure lui”), per Gesù è motivo di grandezza: il
Figlio di Dio è l’artigiano, l’operaio che, in tutto simile a noi, ci
insegna attraverso il lavoro delle nostre mani ad essere collaboratori di Dio
stesso. Il Messia non è da ricercare alle corti dei potenti terreni, il Messia
è l’amore di Dio incarnato nelle realtà del quotidiano che ci dice il valore
di quello che noi viviamo tutti i giorni e che spesso ci appare terribilmente
banale. San
Giuseppe, con il suo lavoro, la sua onestà quotidiana, il suo silenzio, il suo
abbandono fiducioso alla volontà di chi ha risposto alla chiamata di Dio, è
vissuto nel mistero e del mistero è diventato protagonista, ha accolto ed è
vissuto con Maria, è stato padre sulla terra del Figlio di Dio.
DOMENICA 2 MAGGIO 4^ DOMENICA DI PASQUA ANNO C.
Una scheggia di preghiera:
SEI IL MIO PASTORE, NULLA MI MANCHERA’
Tra i santi di oggi ricordiamo: ANTONIO PIEROZZI, Santo, Vescovo
Era nato a Firenze nel 1389. Entrò nel convento di Santa Maria Novella. Fu uno studioso ma umile e visse di preghiera e penitenza. Nel 1446 fu nominato Arcivescovo di Firenze. Fu padre dei poveri e degli sventurati. Morì il 2 Maggio 1459.
Parola
di Dio: At. 13,14.43-52; Sal. 99; Ap. 7,9.14-17; Gv. 10,27-30
“NESSUNO
PUO' RAPIRE LE MIE PECORE DALLA MANO DEL PADRE MIO”. (Gv. 10,29)
Ci
sono situazioni nella nostra vita, in cui non si sa più che fare: un matrimonio
sbagliato in cui, oltre all’umiliazione di un progetto vanificato, si vedono
cadere uno per uno tutti i valori e gli affetti in cui avevi creduto; un figlio
con il quale pensi di avere tentato tutte le strade possibili, credi di aver
dato tutto e ancor più con il quale non si dialoga o che ha preso strade
sbagliate dalle quali non riesci a toglierlo
in nessun modo; un cancro incurabile; una morte improvvisa. Troppe volte
ci scontriamo, nella nostra vita, con la miseria delle situazioni e, smarriti,
rischiamo di scivolare nel profondo baratro dello scoraggiamento e della
disperazione. In quei momenti, ci sembra che Dio o non ci sia o se ne sia andato
o sia diventato solo il crudele spettatore dei nostri guai.
Allora, proprio in quei momenti, abbiamo bisogno di sederci, con calma, e
di riprendere in mano questa pagina di Vangelo piena di tenerezza. Ci crediamo
davvero a quanto è scritto in essa? Il nostro Dio è il Dio della morte, del
potere o il Dio tenero che non ci abbandona mai?
LUNEDI’ 3 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
RISUONI IN TUTTO IL MONDO LA TUA PAROLA DI SALVEZZA
Tra i santi di oggi ricordiamo: FILIPPO E GIACOMO, Santi, Apostoli
Filippo era nativo di Betzaida, come Pietro e Andrea, fu uno dei primi che Gesù chiamò al suo seguito. A lui si rivolsero alcuni greci per essere presentati a Gesù ed è ancora Filippo che durante l’ultima cena dice a Gesù: “Mostraci il Padre e ci basta”. Giacomo sembra essere “fratello del Signore” nel senso che forse gli era parente e colui che diresse la Chiesa di Gerusalemme prima di morire martire nel 62.
Parola
di Dio nella festa dei santi Filippo
e Giacomo: 1Cor. 15,1-8; Sal. 18;
Gv. 14,6-14
“CHI
HA VISTO ME HA VISTO IL PADRE”. (Gv. 14,9)
Anche
noi, come Filippo, spesso desideriamo che Dio appaia chiaramente, ai nostri
occhi, alla nostra mente, al nostro cuore, perché se in certi momenti ci sono
evidenti la sua esistenza, la sua paternità nei nostri riguardi, la sua
grandezza, in altri momenti ci sembra che Egli sia muto, latitante e qualche
volta perfino ci sorge il dubbio che tutto il complesso della fede sia un
costrutto dell’uomo per cercare di darsi un senso mentre senso non ne ha.
MARTEDI’ 4 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
FA CHE ASCOLTIAMO, SIGNORE, LA TUA VOCE
Tra i santi di oggi ricordiamo: FLORIANO; Santo Martire
Floriano
era un militare dell’esercito romano che operava nella attuale Austria.
Durante la persecuzione di Diocleziano si presentò volontariamente
consegnandosi come cristiano. Fu gettato in un fiume con una macina da mulino
appesa al collo. E’ invocato contro i danni del fuoco e dell’acqua.
Parola
di Dio: At. 11,19-26; Sal. 86; Gv. 10,22-30
“LE
MIE PECORE ASCOLTANO LA MIA VOCE, E IO LE CONOSCO ED ESSE MI SEGUONO”. (Gv.
10,27)
Ieri
pensavamo a Gesù che davvero ci mostra pienamente il volto di Dio e oggi questo
brano di vangelo ci ricorda ancora la stessa cosa, dicendoci anche che noi
possiamo conoscere la voce di Gesù e che Lui conosce noi. Il nostro viaggio
verso Dio non è solo fatica nostra per avvicinarci a Lui ma è soprattutto Lui
che viene a cercarci e ci chiama per nome.
MERCOLEDI’ 5 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
RISPLENDA SU DI NOI, SIGNORE, LA LUCE DEL TUO VOLTO
Tra i santi di oggi ricordiamo: ANGELO, Santo, Monaco
Angelo si fece monaco in Palestina, al monte Carmelo. Fu inviato a Roma per sottoporre al papa la nuova e definitiva regola dei Carmelitani. Compiuta la sua missione, venne inviato in Sicilia per contrapporre agli eretici che infestavano l’isola, l’arma della sua parola. Ma un signorotto di Licata rifiutò di accettare la scomoda verità della sua predicazione e il 5 maggio 1255 Angelo morì trafitto da 5 colpi di spada. Prima di morire, trovò la forza di esortare il popolo a perdonare l’uccisore.
Parola
di Dio: At. 12,24-13,5; Sal. 66; Gv. 12,44-50
“NON
SONO VENUTO PER CONDANNARE IL MONDO MA PER SALVARE IL MONDO”. (Gv.12,47)
Gesù
ci mostra il Padre, ma noi spesso, per formazione, per abitudini religiose,
abbiamo già in noi un volto di Dio e stentiamo ad accogliere quanto Egli voglia
manifestarci. Gesù ci dice che è venuto per salvare non per condannare, che il
Padre è buono benevolo con tutti, anche con i peccatori e malvagi, ci racconta
parabole dove il Padre accoglie il figlio pentito e va incontro all’altro
figlio che fa le bizze… Ma noi abbiamo in mente un Dio giudice, un padrone e
allora la paura ci distorce il vero volto di Dio. Se di Dio ho paura non riesco a cogliere la sua misericordia, cerco di
ingraziarmelo, di “comprarmelo” con le buone azioni. Se penso a Dio come ad
un Padre che mi cerca per dirmi il suo amore, per darmi la misericordia di suo
Figlio, per riempirmi dei doni del suo Spirito, allora sono disponibile davanti
alla sua Parola. Essa diventa un dono prezioso, un motivo di cambiamento, un
impegno gioioso.
GIOVEDI’ 6 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
TU, O GESU’ SEI IL TESTIMONE FEDELE, IL PRIMOGENITO DEI MORTI
Tra i santi di oggi ricordiamo: BENEDETTA, Santa, Monaca
Monaca nel VI secolo a Roma, in un monastero fondato da Santa Galla, Benedetta morì, così come annunziatole da San Pietro in una visione, esattamente 30 giorni dopo la morte della fondatrice Galla.
Parola
di Dio: At. 13, 13-25; Sal. 88; Gv. 13,16-20
“UN
SERVO NON E' PIU' GRANDE DEL SUO PADRONE. NE’ UN APOSTOLO PIU' GRANDE DI
CHI LO HA MANDATO”. (Gv. 13,16)
Se
molti di noi tenessero presente questa parola di Gesù, quanti guai sarebbero
evitati e quanta maggior serenità ci potrebbe essere in ambito cristiano!
Infatti, se per virtù del nostro Battesimo, dobbiamo essere dei testimoni,
degli apostoli del Vangelo, dobbiamo altrettanto fare attenzione a non voler
imporre ad altri la nostra fede, a non voler assolutizzare il nostro
insegnamento. L’errore è sempre lo stesso, e noi, con somma gioia del
tentatore, ci cadiamo abitualmente. Gesù è venuto per servire, non per
comandare, Gesù è venuto a proporre e non ad imporre, Gesù è venuto a
perdonare e non a giudicare insindacabilmente, Gesù è venuto a chiamare per
servire e non a creare una gerarchia di comando, Gesù è venuto a lavare i
piedi e non a far strisciare sotto i piedi, Gesù è venuto a farsi pane, non a
mangiare il nostro pane… il cristiano, allora, dovrebbe essere servo del
fratello, uomo di proposta e non di imposizione, persona che non giudica
ma che offre, uomo disposto a lasciarsi mangiare dai fratelli…
VENERDI’ 7 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
TU
SEI LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA
Tra i santi di oggi ricordiamo: FLAVIO, Santo, Martire
Durante le persecuzioni anticristiane, furono migliaia i martiri, la maggior parte rimasti ignoti. Di uno di questi conosciamo il nome, Flavio, il luogo, Nicomedia (attuale Turchia) e una notizia indubbia: il suo incrollabile amore per Cristo.
Parola
di Dio: At 13,26-33; Sal. 2; Gv. 14,1-6
“IO
VADO A PREPARARVI UN POSTO”. (Gv. 14,2)
Noi
di solito, quando sentiamo questa frase pensiamo subito al paradiso e di solito
a quel paradiso che è un po’ la proiezione di tutti i nostri desideri
inappagati, quindi a un posto dove si sta bene, dove non ci sono più né
malattie, né sofferenze, né morte, dove invece si può ottenere tutto quello
che non abbiamo potuto godere qui in terra. Pur senza cancellare quelli che
possono essere gli aspetti gioiosi anche dal punto di vista umano, penso che qui
Gesù volesse dirci un’altra cosa, vuol dirci che il nostro posto ora e poi è
vicino a Dio e che Dio sempre è vicino a noi. Gesù non si preoccupa tanto di
dirci luoghi e situazioni del nostro futuro; addirittura, nel suo parlare,
presente e futuro non hanno neppure contorni ben definiti. Ci dice però
chiaramente di non aver paura ma solo fede in Lui che desidera ardentemente che
noi siamo dove Egli è.
SABATO 8 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
CANTIAMO AL SIGNORE, SALVEZZA DI TUTTI I POPOLI
Tra i santi di oggi ricordiamo: ACACIO DI BISANZIO, Santo, Martire
Centurione
romano, si trovava in Cappadocia. Durante le persecuzione di Diocleziano, a
causa della sua fede cristiana, fu condotto prigioniero a Bisanzio, dove fu
torturato e decapitato.
Parola
di Dio: At. 13,44-52; Sal.97; Gv. 14,7-14
“IN VERITA’ VI DICO:
ANCHE CHI CREDE IN ME COMPIRA’ LE OPERE CHE IO COMPIO E NE
FARA’ DI PIU’ GRANDI”. (Gv 14, 12)
Certe
frasi del Vangelo ci sembrano iperboliche, esagerate: davvero noi, povere
creature, potremmo compiere opere più grandi di quelle di Gesù?
DOMENICA 9 MAGGIO 5^ DOMENICA DI PASQUA ANNO C.
Una scheggia di preghiera:
BENEDIRO’ IL TUO NOME PER SEMPRE, SIGNORE
Tra i santi di oggi ricordiamo: BEATO, Santo
Nacque in Italia, ma la sua vita si svolse in Gallia, nella regione del Laòn (Francia centrale) dove predicò giorno per giorno la Parola di Cristo. Rientrava ogni sera nella spoglia caverna che per tutta la vita fu la sua abitazione.
Parola
di Dio: At. 14,21-27; Sal 144; Ap. 21,1-5; Gv 13,31-35
“COME
IO VI HO AMATO, COSI’ AMATEVI ANCHE VOI GLI UNI GLI ALTRI”. (Gv. 13,34)
Gesù
risorto, oggi, lo si riconosce solo attraverso dei “segni”, così per Maria
di Magdala il segno è il tono di voce di Gesù che la chiama per nome, per
Tommaso le ferite, per i discepoli di Emmaus il pane spezzato, per Pietro e gli
altri la rete piena di pesci. E oggi che cosa contraddistingue un cristiano?
Qual è il segno attraverso cui può essere identificato? Il fatto di andare a
Messa? Il fatto di non commettere peccati? Il fatto di pregare? Gesú dice:
dall’amore. Un cristiano si riconosce dal modo che ha di amare, un cristiano
lo vedi tra mille per il colore della sua passione, per lo sguardo di tenerezza
che ha sulle cose. Non dai vestiti o dalle croci appesa al collo, non dalle
abitudini domenicali o dalle sue scelte politiche. Dall’amore, solo
dall’amore. Ma un amore che imita Cristo. L’amore dei cristiani è anzitutto
un amore ricevuto, accolto. Come una fontana di montagna che riceve l’acqua di
sorgente, si riempie e alla fine trasborda per lasciar correre questo amore. Noi
amiamo, ci amiamo perché siamo amati. Ci scopriamo pensati, dentro un progetto,
cercati e svelati a noi stessi, capaci di amare oltre il possibile perché
riempiti dall’amore di Dio. Scopriamo che è l’amore e solo l’amore che
riempie il mondo e regge l’universo. Ci possiamo amare ed accogliere perché
lui per primo ci ha amati e ci ama. Guardo ancora una volta a Maria e scopro che
la Madre è questo amore. Lei sa benissimo che è solo “Dio che ha fatto cose
grandi in Lei” e queste cose non le tiene per se stessa. Maria lasciandosi
amare da Dio, ama come Dio, ama tutti, perdona anche ai crocifissori del suo
Figlio, previene le nostre necessità, è presente alle nostre gioie e ai nostri
dolori, vuole davvero il nostro bene perché il suo unico fine è che anche noi
ci lasciamo amare da Dio per essere a nostra volta capaci di amare come Dio.
LUNEDI’ 10 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
CONCEDICI DI AMARE CIO' CHE COMANDI E DI DESIDERARE CIO' CHE PROMETTI
Tra i santi di oggi ricordiamo: CATALDO, Santo, Vescovo
Cataldo approdò, proveniente dalla nativa Irlanda, nella rada che si apre presso Lecce, nel VII secolo. Dapprima monaco, poi abate di un monastero del centro Irlanda, divenne vescovo di Rachau e intorno al 666, durante un pellegrinaggio in Terra Santa, il destino lo portò in Italia. Recatosi a Taranto, non vollero più lasciarlo andare via. Lo elessero vescovo e lo amarono fino alla sua morte nel 685.
Parola
di Dio: At. 14,5-18; Sal. 113b; Gv. 14,21-26
“CHI
ACCOGLIE I MIEI COMANDAMENTI E LI OSSERVA, QUESTI MI AMA”. (Gv. 14,21)
Un
giorno un signore mi disse: “Come si può credere ad una religione dolciastra
come la vostra? Davanti ai gravi problemi della vita voi rispondete con quella
strausata parola che vuol dire tutto e niente: amore!”
MARTEDI’ 11 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
DONACI
LA TUA PACE, SIGNORE!
Tra i santi di oggi ricordiamo: IGNAZIO DA LACONI, Santo. Religioso
Nacque a Laconi, in Sardegna il
17 novembre 1701 da una famiglia numerosa, povera, ma di fede profonda. Entrò
nei Cappuccini del Buon Cammino di Cagliari. Aveva l’incarico della questua:
riceveva e donava. Era di buon esempio per tutti, ricercato per i suoi consigli.
Negli ultimi pur essendo diventato cieco, continuò il suo servizio. Morì
l’11 maggio 1781.
Parola
di Dio: At 14,19-28; Sal. 144; Gv. 14,27-31
“VI
LASCIO LA PACE, VI DO LA MIA PACE. NON COME LA DA’ IL MONDO, IO LA DO A
VOI”.
Lungo
i secoli ci si è rivolti a Maria con tanti appellativi, alcuni di essi
riguardano Lei, i suoi doni, la sua vita, altri riguardano il suo rapporto con
noi. L’invocazione: “Regina della Pace, prega per noi” riguarda entrambe
le situazioni. Noi abbiamo bisogno di pace. In tutti i secoli l’uomo ha sempre
lasciato emergere il peggio di sé e sono venute le guerre: provate a pensare a
quante persone nel passato e nel presente sono morte a causa della violenza! Ma
la pace non è stata minacciata solo dalle armi: pensate alle guerre, alle
violenze che succedono nel mondo del lavoro, per la conquista del denaro o del
potere, provate a pensare a quante famiglie divise da lotte fraterne, a quante
persone umiliate, schiavizzate per egoismo di altre… A volte ci viene quasi da
disperare sul fatto che l’uomo possa su questa terra essere in pace. Maria
c’è riuscita! Non è che alla Madonna sia andata molto meglio di noi. Fin da
ragazza ha subito umiliazione da parte di chi la vedeva incinta prima che sposa.
Poi, immaginatevi quale deve essere stata la sua pena nel partorire il proprio
figlio in una stalla: Lei, al Figlio di Dio non poteva offrire neanche una casa
decente, poi lei e la sua famiglia hanno subito il sopruso dei potenti e per
salvare suo Figlio, ha dovuto prendere la strada dell’esilio, è vissuta in un
mistero più grande di lei, ha assistito alla morte in croce di suo Figlio…ma
Maria non ha perso la pace, perché la pace, quella che viene da Dio non è
assenza di guerre, compromesso per non arrivare a distruggerci. La
pace di cui parla Cristo e che era nel cuore di Maria è completamente diversa
dalla pace del mondo. La pace di Cristo resiste al dolore, alle prove, alle
umiliazioni, alle privazioni di ogni genere. E’ la pace dei missionari, dei
martiri, dei santi, dei veri cristiani. La pace di Cristo nasce da un atto di
fede totale nella bontà di Dio; nasce dalla certezza che Dio ha in pugno la
vita e la storia, nasce da un abbandono confidente all’Onnipotente. Ecco
quello che noi invochiamo da Maria per il mondo. per le nostre famiglie, per noi
stessi quando in ogni situazione della nostra vita continuiamo ad invocarla:
“Regina della pace, prega per noi”.
MERCOLEDI’ 12 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
NON PERMETTERE, SIGNORE, CHE CI SEPARIAMO DA TE LUCE DI VERITA’
Tra i santi di oggi ricordiamo: PANCRAZIO, Santo, Martire
Un ragazzo può essere capace
di un’autentica professione di fede? Pancrazio avrebbe senz’altro risposto
affermativamente a questa domanda: a soli quattordici anni egli versò il
proprio sangue per il Cristo, a Roma, verso l’anno 304.
Parola
di Dio: At. 15,1-6; Sal 121; Gv. 15,1-8
“CHI
RIMANE IN ME E IO IN LUI, FA MOLTO FRUTTO”. (Gv. 15,5)
“Benedetto
il frutto del tuo grembo: Gesù”. Ripetiamo questa frase dell’Ave Maria
molte volte al giorno e pensiamo dunque al Frutto che Maria ha portato: è lo
stesso frutto che dovremmo portare anche noi e che Dio si aspetta da noi. Noi
come Lei siamo chiamati a generare Gesù.
GIOVEDI’ 13 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
MIA FORZA E MIO CANTO E’ IL SIGNORE
Tra i santi di oggi ricordiamo: IMELDA LAMBERTINI, Beata
La storia di Imelda è molto
breve perché in tredici anni questa bambina riuscì a raggiungere le vette
della santità. Nata a Bologna nel 1322 a dieci anni fu ammessa nel convento
delle Domenicane di santa Maddalena e subito diede segni di devozione non
comune, anche favorita da grazie eccezionali. Piena di fervore eucaristico morì
subito dopo aver ricevuto in modo misterioso la prima Comunione. Nel 1910 fu
proclamata protettrice dei Comunicandi.
Parola
di Dio: At. 15,7-21; Sal.95; Gv.15,9-11
“QUESTO
VI HO DETTO PERCHE’ LA MIA GIOIA SIA IN VOI E LA VOSTRA GIOIA SIA PIENA”.
In
questo mese già una volta ci siamo fermati a riflettere sulla pace, quella che
Gesù augura e porta e abbiamo detto che è una realtà profonda del cuore
fondata sulla certezza dell’amore di Dio per ciascuno e per tutti. Anche la
gioia che Gesù ci dà si fonda sulla stessa cosa. Se non ci fosse la certezza
che Dio ci ama e ci vuole realizzati e felici avrebbero ragione molti a dirci
che siamo degli utopisti se non dei matti a credere alla possibilità della
gioia in un mondo come il nostro dove c’è davvero poco da gioire e molto da
soffrire. Ma
se divento cosciente dell’amore che Dio ha per me, della sua stima, del suo
perdono, della fiducia che ripone in me, non posso non aver gioia: Dio, il
Creatore, il Sapiente, l’Unico, mi ama di un amore totale e personale, e me lo
ha dimostrato e dimostra attraverso suo Figlio Gesù. Posso ancora essere pessimista,
triste, posso ancora sentirmi solo? E se io sono amato così, questo amore posso
tenermelo per me solo o non devo sprizzare gioia da
tutti i pori?
Il mondo ha bisogno della mia gioia... Nel mondo c’è il grande
contagio del possedere, della tristezza, io ho l’antidoto della gioia e ce
l’ho in abbondanza; perché non regalarlo? Se farò così scoprirò un’altra
meraviglia: donare gioia non ci impoverisce di essa, anzi, ce la moltiplica.
Ancora una volta Maria mi è testimone ed esempio di questo: Lei, anche in mezzo
alle prove sa lasciar cantare il suo cuore, sa vedere le meraviglie di Dio, sa
donare Gesù… è davvero la Madre della nostra gioia!
VENERDI’ 14 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
GRAZIE SIGNORE PERCHE’ TU CI HAI CHIAMATI
Tra i santi di oggi ricordiamo: MATTIA, Santo Apostolo
Dopo l’Ascensione del Signore, Mattia venne eletto al posto di Giuda per completare il numero dei Dodici. Mattia ha potuto essere scelto per portare la testimonianza che ha fondato la fede della Chiesa, perché era un amico di Gesù. Sappiamo solo questo di Lui, ma è sufficiente.
Parola
di Dio nella festa di san Mattia:
At. 1,15-17.20-26; Sal. 112; Gv. 15,9-17
“NON
VOI AVETE SCELTO ME, MA IO HO SCELTO VOI E VI HO COSTITUITI PERCHE’ ANDIATE E
PORTIATE FRUTTO”. (Gv. 15,16)
Tante
volte, rileggendo il Vangelo, noi ci troviamo spiazzati davanti ad esso proprio
perché partiamo da un presupposto inesatto. Pensiamo di essere noi i principali
personaggi della fede quando diciamo: "lo ti amo, Signore... lo rispondo
con le mie scelte... lo ho dei diritti nei tuoi confronti perché prego... Noi
siamo la Chiesa quindi noi facciamo il Regno di Dio..."
SABATO 15 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
TU SEI IL NOSTRO DIO E NOI SIAMO IL TUO POPOLO
Tra i santi di oggi ricordiamo: SOFIA, Santa, Martire
Di questa santa abbiamo pochissime notizie, sappiamo solamente che morì martire a Roma, una delle tante oscure, umili ed eroiche vittime delle persecuzioni anticristiane.
Parola
di Dio: At. 16,1-10; Sal. 99; Gv. 15,18-21
“SE
IL MONDO VI ODIA, SAPPIATE CHE PRIMA DI ODIARE VOI HA ODIATO ME”. (Gv. 15,18)
Gesù è morto su una croce. La spada ha trafitto il cuore della Madre ai piedi di quella croce. I primi cristiani hanno incontrato tutti il martirio per la fede. Anche oggi è impressionante scoprire quanti sono ancora martiri veri e propri per la testimonianza cristiana nel mondo. Ma quello che spesso incontriamo nel nostro mondo è una indifferenza alla fede, tante volte ancora più scoraggiante che una aperta ostilità. E l’indifferenza, l’abitudine, il “tanto tutti fanno così”, può mettere a dura prova la testimonianza cristiana: è un martirio che non arriva tutto di un colpo, ma uno stillicidio che se non stai attento presto ti smonta, ti toglie l’entusiasmo, ti appiattisce. Il cristiano, seguendo il suo Maestro, è uno che non demorde, che non cerca risultati umani, che continua nella sua testimonianza sicuro che l’importante è seminare e qualche volta bagnare il terreno con un po’ di sudore, un po’ di lacrime e qualche goccia di sangue. A far crescere, a tempo opportuno, ci penserà il Signore stesso.
DOMENICA 16 MAGGIO 6^ DOMENICA DI PASQUA ANNO C.
Una scheggia di preghiera:
SII PER ME DIFESA O DIO, ROCCA E FORTEZZA CHE MI SALVA
Tra i santi di oggi ricordiamo: UBALDO, Santo, Vescovo
Era nato a Gubbio nel 1084 dalla nobile
famiglia dei Baldassini che aveva progettato per lui un degno matrimonio. Ubaldo
preferì farsi prete e dare via il suo patrimonio ai poveri. Fu canonico della
cattedrale e contava di vivere una vita di preghiera. Rifiutò infatti il
vescovado di Perugia ma non poté rifiutare quello di Gubbio.
Si mostrò un vero padre per i suoi diocesani e difese la città contro
Federico Barbarossa. Morì nel 1160.
Parola
di Dio: At 15,1-2.22-29; Sal.66; Ap. 21,10-14.22-23; Gv. 14,23-29
“LO
SPIRITO SANTO VI INSEGNERA’ OGNI COSA E VI RICORDERA’ TUTTO CIO’ CHE VI HO
DETTO”.
Una
delle litanie con cui noi onoriamo Maria è: “Madre della Chiesa, prega per
noi” e, vi assicuro, per un certo periodo mi ha fatto un po’ di difficoltà,
non tanto perché Maria possa essere la madre di tutti i credenti, ma perché mi
pareva strano e quasi disdicevole confondere la Maternità di Maria con quella
Chiesa che spesso non è stata e non è la vera immagine di Cristo. Sulla scorta
del vangelo di oggi mi chiedo allora quale sia la Chiesa. La Chiesa vera non è
tanto una istituzione gerarchica quanto il luogo dell’amore in cui Dio davvero
abita, è il luogo dove è lo Spirito Santo ad insegnare, è il luogo del
cammino della fede nell’attesa del ritorno di Cristo, ed è il luogo della
pace. Vedete quale differenza tra il modo degli uomini (religiosi compresi) di
considerare la Chiesa come piramide religiosa di potere e quella di questa
pagina evangelica. A questa Chiesa Gesù non ha lasciato istruzioni da
codificare, ha dato lo Spirito Santo come guida, a questa Chiesa non ha chiesto
di conquistare il mondo come una nuova forma di potere, ma ha detto di
annunciare ad ogni uomo la salvezza da Lui portata, non ha chiesto di
scimmiottare il mondo ma di guardarsi dai modi del mondo, non ha detto di
portare codici di diritto canonico, ma ha detto di portare solo il segno
dell’amore, anzi di essere segno dell’amore di Dio. Qualcuno sorridendo mi
dirà: “utopie”, ebbene sì, ma sono le utopie di Gesù e per Gesù
l’utopia non esiste perché “nulla è impossibile a Dio”, credo allora che
Maria sia madre della Chiesa povera e peccatrice di cui io faccio parte ma che
anche Lei desideri essere madre di una Chiesa nuova che con il coraggio sempre
più manifesto di lasciare le vesti del potere riscopra e creda che l’
“utopia” di Gesù, con la forza dello Spirito si può ancora realizzare.
LUNEDI’ 17 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
DONACI, O SIGNORE, DI POTER GUSTARE IN OGNI TEMPO I FRUTTI DELLA PASQUA
Tra i santi di oggi ricordiamo: PASQUALE BAYLON, Santo
Nato nel 1540 nel regno spagnolo di Aragona, Pasquale Baylòn, bambino pascolava il gregge di famiglia e trascorreva ore in preghiera, mortificando il corpo con digiuni e flagellazioni. A 18 anni chiese di entrare nel convento di Santa Maria di Loreto, ma la domanda non venne ascoltata. Più tardi, quando ormai la fama della sua santità e di alcuni miracoli gli aprì le porte del convento, egli prese i voti come “fratello laico” sentendosi indegno del sacerdozio. Svolse allora l’umile compito di portinaio, ma le sue dispute con i calvinisti di Francia e soprattutto gli scritti che ci ha lasciato, lo designano ufficialmente “teologo dell’Eucarestia”, argomento su cui imperniò tutta la sua vita spirituale. Morì nel 1618, a soli 53 anni, con il corpo consumato dalle esagerate mortificazioni inflittesi.
Parola
di Dio: At. 16,11-15; Sal. 149; Gv. 15,26-16,4
“VI
HO DETTO QUESTE COSE PERCHE’, QUANDO GIUNGERA’ LA LORO ORA, RICORDIATE CHE
VE NE HO PARLATO”. (Gv. 16,4)
Gesù
mette in guardia i suoi apostoli: sta per avvicinarsi il momento della prova, lo
scandalo della Croce. Sarà per loro il momento più duro: accettare non il
Messia trionfante ma il Cristo Crocifisso e accettare di morire crocifissi con
Lui.
MARTEDI’ 18 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
NELLA TUA BONTA’ SOCCORRIMI, SIGNORE
Tra i santi di oggi ricordiamo: GIOVANNI I, Santo, Papa
Eletto papa nel 523 si trovò a combattere contro l’eresia ariana. Rifiutatosi di seguire le istruzioni dell’imperatore Teodorico, ariano, fu imprigionato e morì di fame in un carcere di Ravenna il 18 Maggio 526.
Parola
di Dio: At. 16,22-34; Sal. 137; Gv. 16,5-11
“E’
BENE PER VOI CHE IO ME NE VADA, PERCHE’ SE NON ME NE VADO, NON VERRA’ A VOI
IL CONSOLATORE”. (Gv. 16,6)
Sono,
queste parole, abbastanza misteriose. Proviamo a cercarne una spiegazione.
Noi
vorremmo poter vedere la bellezza di Maria, dirle grazie per aver accettato di
essere Madre di Gesù e Madre nostra, e non ci accorgiamo che abbiamo quello
stesso Spirito che ha generato in Lei il Salvatore e che può generarlo anche in
noi.
MERCOLEDI’ 19 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
MANDA, SIGNORE, IN MEZZO A NOI IL CONSOLATORE
Tra i santi di oggi ricordiamo: CELESTINO V, Santo, Papa
Nacque ad Isernia in Abruzzo l’anno 1215.
Fu Papa per pochi mesi soltanto. Aveva già quasi settant’anni quando fu
strappato dalla solitudine della vita monastica e fu spinto ad accettare il
pesante incarico di capo della Chiesa; la Santa Sede era vacante da 27 mesi:
egli dovette accettare. Ma qualche mese più tardi rinunciò volontariamente al
governo della Chiesa. Morì nel 1296, Clemente VI lo proclamò santo nel 1313.
S. Celestino aveva visto affluire nel suo eremitaggio numerosi discepoli
attratti dalla santità della sua vita. Di qui l’origine di un ramo
dell’Ordine benedettino che porta il suo nome: "i Celestini",
soppressi al tempo della Rivoluzione francese.
Parola
di Dio: At. 17,15.22-18,1; Sal. 148; Gv. 16,12-15
“MOLTE
COSE HO ANCORA DA DIRVI MA PER IL MOMENTO NON SIETE IN GRADO DI PORTARNE IL
PESO”. (Gv. 16,12)
Gesù
vuol dirci che la fede è un cammino, è una via in sviluppo. Ci sono
quotidianamente
cose nuove da scoprire in Dio, un po’ come succede ad un fidanzato, a uno
sposo, ad un amico nello sviluppo di una relazione di amore. Come gli apostoli,
io non sono che all’inizio. Accetto, o Signore, che Tu dica così anche a me.
C’è una quantità di cose che io, ora, non posso capire ma che tu mi
rivelerai poco per volta se sarò fedele ad ascoltare la voce dello Spirito che
parla al mio cuore e che mi parla di Te, Gesù. Fa’ che io non mi consideri
mai soddisfatto, pieno di me stesso e delle mie conoscenze dottrinali. E fa’,
Signore, che io pensi anche a coloro con i quali vivo. Per essi è la stessa
cosa. Anch’essi sono nel cammino della fede... ci sono delle
verità, delle attitudini che anch’essi devono ancora scoprire. Dammi,
Signore, la tua pazienza, la tua pedagogia. Che io non metta sulle spalle di
altri, pesi che essi non possono portare... che io sappia camminare al ritmo
della tua grazia, al ritmo dei tuoi passi, accompagnando i miei fratelli nel
loro cammino.
GIOVEDI’ 20 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
VIENI SANTO SPIRITO, VIENI PADRE DEI POVERI
Tra i santi di oggi ricordiamo: CARLO DOMENICO ALBINI, Servo di Dio
Era nato a Mentone il 26 novembre 1790.
Scelse la strada del sacerdozio. Fu insegnante di teologia nel seminario di
Nizza. Entrò nella Fondazione dei Missionari Oblati di Maria. Fu predicatore in
Provenza poi ancora professore di morale al seminario di Marsiglia e dal 1835 al
seminario di Aiaccio in Corsica. Aiutato dalla fama di santità e dai miracoli
predicò in tutta la Corsica combattendo soprattutto lo spirito di vendetta
presente tra quelle popolazioni. Morì a Vico il 20 maggio 1839.
Parola
di Dio: At. 18,1-8; Sal.97; Gv. 16,16-20
“ANCORA
UN POCO E NON MI VEDRETE: UN PO’ ANCORA E MI VEDRETE”.(Gv. 16,16)
Nulla
è più tormentoso della vibrazione di un cuore che teme di perdere un amato.
E’ lo stato d’animo dei discepoli, quasi completamente smarriti dopo le
parole di Gesù che vuole prepararli al distacco e alla prova del Calvario.
VENERDI’ 21 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
A TE LA GLORIA, O DIO, RE DELL’UNIVERSO
Tra i santi di oggi ricordiamo: ADELFIO DI ONUPHIS, Santo Vescovo
Sappiamo che era Vescovo di Onuphis nel
delta del Nilo. Fu esiliato al tempo dell’imperatore Costanzo in quanto era
oppositore dell’arianesimo.
Parola
di Dio: At. 18,9-18; Sal. 46; Gv. 16,20-23
“VOI
SARETE AFFLITTI, MA LA VOSTRA AFFLIZIONE SI CAMBIERA’ IN GIOIA”. (Gv. 16,20)
Qui
Gesù non soltanto vuol aiutare i suoi amici ad essere preparati alla sofferenza
della sua passione e alla gioia della sua risurrezione, ma in fondo vuol
descrivere in breve il percorso della vita di ognuno di noi.
SABATO 22 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
ACCLAMATE
DIO CON VOCI DI GIOIA
Tra i santi di oggi ricordiamo: GIULIA Santa, Vergine e Martire
Probabilmente Giulia era una ragazza cristiana cartaginese, di famiglia nobile, vissuta nel V secolo. La Passio racconta che fu fatta schiava da un commerciante pagano, tale Eusebio, che la condusse in Siria. Giulia, per le sue doti di dolcezza e sottomissione, conquistò Eusebio che la portava con sé nei suoi viaggi e proprio durante uno di questi, fecero naufragio al largo della Corsica. Approdati sulle coste corse, tutto l'equipaggio sacrificò agli dei, per ringraziamento, con l'esclusione della giovine, perché cristiana. La cosa venne all'orecchio del governatore Felice, che probabilmente invaghitosi della bella schiava, tentò prima di acquistarla da Eusebio e quindi approfittando una sera dell'ubriachezza dello stesso gliela sottrasse con l'inganno. Felice offrì a Giulia la libertà in cambio di un sacrificio agli dei, ma al rifiuto della ragazza ricorse alla violenza facendola percuotere e flagellare. Quindi ordinò che le fossero strappati i capelli e infine la fece inchiodare ad una croce e gettare in mare. Alcuni monaci dell'isola di Gorgona furono avvertiti in sogno dell'accaduto e recuperarono al largo dell'isola la croce con il corpo della martire e un cartiglio, scritto da mani angeliche, con il nome e la storia del martirio. Il corpo fu deposto in un sepolcro dell'isola.
Parola
di Dio: At. 18,23-28; Sal. 46; Gv. 16,23-28
“SE
CHIEDERETE QUALCHE COSA AL PADRE NEL NOME MIO, EGLI VE LA DARA’ “. (Gv.
16,23)
Questa
affermazione di Gesù ha spesso mandato in crisi fior di teologi. Gesù promette
la realizzazione delle nostre richieste, ma questo in buon numero di casi non
avviene allora sarà una promessa falsa di Gesù? Gesù avrà voluto parlare
solo di richieste spirituali e non materiali? (anche qui ci sono dei dubbi che
sempre si avverino richieste spirituali)…
Io credo che qui non si tratti di qualcosa di macchinale, anche perché noi
spesso nella nostra preghiera balbettiamo e chiediamo a Dio cose che non
sappiamo neppure se sono il nostro vero bene. Ma questa frase è un grande
insegnamento sulla preghiera. La preghiera "fatta in nome di Gesù deve
nascere da una profonda intimità con lui e questa poco per volta ci porta a
sentire ciò che lui sente e a chiedere ciò che Cristo chiede. Man mano che la
nostra intimità con Cristo crescerà, sempre meno le richieste saranno nostre
ma diventeranno sempre più sue a modello di quella grande preghiera che Gesù
ci ha insegnato. Invece di grazie passeggere ci sentiremo più chiesa e
chiedendo il quotidiano necessario allargheremo il nostro cuore alla richiesta
della glorificazione del Padre, la venuta del suo regno, l'attuazione della sua
amorosa volontà, il perdono dei peccati, la preservazione dalla tentazione.
DOMENICA 23 MAGGIO ASCENSIONE DEL SIGNORE
Una scheggia di preghiera:
DONACI LA SPERANZA DI RAGGIUNGERE CRISTO NELLA GLORIA
Tra i santi di oggi ricordiamo: DESIDERIO, Santo, Vescovo, Martire
Desiderio era vescovo di Langres (Francia) al tempo in cui i feroci Vandali, barbari e ariani, invasero tutta la regione. i concittadini del Santo vendettero cara la pelle e il loro valore non fece che inasprire i barbari che saccheggiarono la città con inaudita ferocia. Desiderio si presentò allora al capo dei Vandali e, in nome del suo popolo, supplicò pietà tendendo verso di lui il Vangelo. Ma il barbaro ordinò che il vescovo fosse ucciso e il Libro Sacro si ricoprì del suo sangue.
Parola
di Dio: At. 1,1-11; Sal. 46; Eb. 9,24-28;10,19-23; Lc. 24,46-53
“E
DOPO AVERLO ADORATO TORNARONO A GERUSALEMME CON GRANDE GIOIA”. (Lc. 24, 52)
Il Vangelo racconta di questo ultimo saluto di Gesù ai suoi prima della sua Ascensione al Cielo. Ci sarà stato anche un momento particolare di saluto per sua Madre? Il Vangelo non lo racconta ma credo sia lecito pensarlo e mi piace immaginarlo non come un saluto triste tipo lacrime e fazzoletti alla stazione ma un saluto pieno di gioia. Gesù ha compiuto la sua missione, il suo amore è ormai riversato sugli uomini. Il suo andarsene poi non è un abbandonarci, ma un fidarsi di noi e un affidarci il suo messaggio, il cielo ormai non è più molto distante dalla terra. Certo può rimanere la nostalgia del vedere e del toccare, ma anche per questo Gesù ci ha lasciato se stesso nei sacramenti (i sette e tanti altri). Maria è felice per Gesù, il risorto che più non muore, è felice per gli apostoli che se anche dovranno barcamenarsi in mezzo a difficoltà e prove, ora hanno anche loro lo Spirito Santo, quello stesso Spirito che ha ingenerato il Lei il Figlio di Dio, e Maria è contenta anche per la propria missione di Madre di ogni uomo: l’amore trabocchevole che Dio ha versato nel suo cuore ora può scendere su ogni uomo divenuto figlio suo nel Figlio. Anche per noi la festa dell’ascensione è una festa e non una commemorazione di una partenza e anche se i nostri occhi possono guardare nostalgici il punto del cielo dove Cristo se ne è andato, è la festa della nostra maggiore età: Cristo si fida di noi (e in questo davvero ha il coraggio di Dio!), Cristo ci affida il suo messaggio e ci rende capaci di amare, Cristo rimane con noi attraverso il suo Spirito e ci incoraggia: realizzeremo o deluderemo un così grande amore?
LUNEDI’ 24 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
MARIA,
AIUTO DEI CRISTIANI, PREGA PER NOI
Tra i santi di oggi ricordiamo: BEATA VERGINE MARIA, AIUTO DEI CRISTIANI
Nella città di Torino si venerava la Vergine, sotto il titolo di "Aiuto dei cristiani", nella chiesa di san Francesco da Paola, dove era stata istituita una compagnia di devoti ed esiste tuttora un altare a lei dedicato. San Giovanni Bosco riprese questa devozione e le diede grande diffusione; costruì la basilica in onore di Maria Ausiliatrice, affidando alla Vergine il patrocinio di tutte le sue opere. Egli intendeva soprattutto ricordare gli interventi di Maria in momenti difficili della storia della Chiesa.
Parola
di Dio: At. 19,1-8; Sal. 67; Gv. 16,29-33
“PER
QUESTO CREDIAMO CHE SEI USCITO DA DIO”. (Gv. 16,30)
Il nostro è un Dio unico: chi
ama Gesù, ama il Padre. Il Padre ci ama dello stesso amore di Gesù. La
fondamentale realtà dell’ebraismo e del cristianesimo è la fede in un unico
Dio. Tutta la Bibbia vede il maggior peccato nell’idolatria. Noi, oggi,
pensiamo
che questo pericolo non ci sia più, ragioniamo addirittura all’opposto:
“Oggi l’uomo non crede neppure più a Dio, figuriamoci se di idoli ne ha
tanti”. Eppure non è vero! Gli idoli sono solo cambiati, sono diventati più
subdoli, più nascosti. Pensate a queste nuove forme di religiosità che mettono
insieme Gesù Cristo e l’invocazione delle forme di energia presenti nel
cosmo, pensate ai cristiani che vanno a Messa portando addosso il pentacolo del
mago, pensate al dio denaro al quale si sacrificano continuamente persone, cose,
valori; pensate alla pubblicità consumistica che ci presenta quotidianamente
una serie di idoli, pensate anche ad un certo tipo di religiosità che mette
sullo stesso piano Dio, S. Antonio, Padre Pio, la Sindone. Dio è uno solo,
facciamo un po’ di pulizia di idoli e idoletti per riscoprire Lui solo come
Signore della nostra vita. Oggi noi ricordiamo con un appellativo che Maria è
aiuto dei cristiani, rivolgiamoci dunque con fiducia a Lei nel chiederle che ci
aiuti ad avere fede solo nel Dio di suo figlio Gesù e a far sì che
nell’affermare questa fede allontaniamo da noi le potenze del male che anche
oggi ci tentano di idolatria.
MARTEDI’ 25 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
VIENI SPIRITO SANTO LUCE DEI CUORI
Tra i santi di oggi ricordiamo: URBANO I, Santo, Papa
E’ il 17° Papa dopo Pietro.
Governò la Chiesa tra il 222-230 in un periodo di relativa pace. Una tradizione
vede questo Papa martire, ma probabilmente lo confonde con un Martino, vescovo
che davvero subì il martirio.
Parola
di Dio: At. 20,17-27; Sal. 67; Gv. 17,1-11
“DISSE GESU’: IO TI PREGO PER COLORO CHE MI HAI DATO, PERCHE’ SONO TUOI”.(Gv. 17,9)
Gesù
ci porta nel suo cuore: nel Vangelo di Giovanni, alla fine dei discorsi di addio
che hanno riempito l’Ultima Cena, troviamo che Gesù sente il desiderio di
pregare. Egli ha bisogno di essere in piena comunione con il Padre per poter
aderire totalmente alla sua volontà, ha bisogno di tutta la forza dello Spirito
di Amore per poterci amare fino in fondo donando la sua vita per noi in mezzo
alle sofferenze della passione e della croce. Ma ci tocca particolarmente questa
preghiera di Gesù perché, in un momento così estremo della sua vita, Lui non
si ferma a chiedere aiuto per se stesso, ma ha nel cuore principalmente noi. Ci
sente come dono del Padre, valiamo il suo sangue prezioso versato per noi,
quindi Gesù prega il Padre per noi.
La
Chiesa, consapevole di questo dono, ci fa terminare ogni preghiera liturgica
con la frase “Per Cristo nostro Signore” perché “senza di Lui non
possiamo nulla”.
MERCOLEDI’ 26 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
LA TUA PAROLA, O SIGNORE E’ VERITA’: CONSACRACI NEL TUO AMORE
Tra
i santi di oggi ricordiamo: QUADRATO, Santo
E’
il più antico apologista cristiano (prima metà del II sec.). Discepolo degli
apostoli, scrisse e presentò all'imperatore Adriano, di passaggio in Asia, una
Apologia del cristianesimo, il cui tema principale doveva essere la
dimostrazione della divinità di Gesù attraverso i miracoli e della quale
giunsero a noi solo frammenti
Parola
di Dio: At. 20,28-38; Sal. 67; Gv. 17,11-19
“PADRE SANTO, CUSTODISCI NEL TUO NOME COLORO CHE MI HAI DATO, PERCHÈ SIANO UNA COSA SOLA, COME NOI”. (Gv. 17, 11)
Gesù
ha pregato per l’unità dei cristiani. Gesù ci ha presentato il modello e
il fondamento di questa unità: Gesù, il Padre, lo Spirito sono una cosa
sola, un unico Dio.
GIOVEDI’ 27 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
IO SPERO IN TE, SIGNORE, DIO DELLA MIA GIOIA
Tra i santi di oggi
ricordiamo: ELEUTERIO, Santo, Papa
Eleuterio è il tredicesimo Papa e succede a
Sotero nel 175. Il periodo del suo papato fu relativamente tranquillo infatti
l’Imperatore Commodo era un tollerante con i cristiani. All’interno della
Chiesa però sta maturando
l’eresia di Montano. Eleuterio non prende misure forti contro questa eresia.
Muore nel 189 ed è subito venerato come santo.
Parola
di Dio: At. 22,30;23,6-11; Sal. 15; Gv. 17,20-26
“E
LA GLORIA CHE TU HAI DATO A ME IO L’HO DATA A LORO, PERCHE’ SIANO COME NOI
UNA COSA SOLA”. (Gv. 17,22)
Il
Signore Gesù dice che ci ha dato la sua gloria, dobbiamo dunque aprirci ad
essa, accoglierla. E per accoglierla bene è necessario che sappiamo di quale
gloria si tratta. In questa stessa preghiera Gesù afferma che è una gloria
proveniente dall'amore del Padre e il
motivo di questo dono è “perché siamo una cosa sola”.
VENERDI’ 28 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
BENEDICI IL SIGNORE, ANIMA MIA, NON DIMENTICARE TANTI SUOI BENEFICI
Tra i santi di oggi ricordiamo: GERMANO, Santo, Vescovo
Era nato verso la fine del V
secolo ad Autun. La sua prima esperienza religiosa fu quella di vivere quindici
anni come anacoreta a Luzy. Poi fu ordinato sacerdote e nominato abate di
Sant-Symphorien. Fu poi scelto come Vescovo di Parigi, Con l’aiuto di
Childeberto fondò l’abbazia di San Vincenzo denominata poi Saint Germain de
Pres. Venne soprannominato “padre dei poveri” per l’attenzione e la cura
che aveva per loro. Morì il 28 maggio del 576.
Parola
di Dio: At. 25,13-21; Sal. 102; Gv. 21,15-19
“SIMONE
DI GIOVANNI, MI AMI PIU' DI COSTORO?”. (Gv. 21,15)
Il
peccato è vinto dall’amore. Quel Gesù che ha vinto il peccato offrendo per
amore se stesso sulla croce non è con il dito puntato contro Pietro per
rinfacciargli il suo rinnegamento, chiede solo a Pietro un amore più grande;
non lo degrada, non lo allontana, gli dà ancora fiducia, anzi rinnova la sua
vocazione
e il suo servizio ai fratelli: deve solo amare di più. Già alla peccatrice
Gesù aveva detto: “molto le è perdonato, perché molto ha amato”. E’
inutile stare a crogiolarsi nel peccato e nei suoi sensi di colpa, tanto meno
serve solo piangersi addosso o addirittura disperare di essere perdonati.
L’unico modo per vincere il peccato è fidarsi di chi lo perdona e
trasformarlo in grazia e amore.
SABATO 29 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
MANDA IL TUO SPIRITO E RINNOVA LA FACCIA DELLA TERRA
Tra i santi di oggi
ricordiamo: SISINIO, MARTIRIO E ALESSANDRO,
Santi, Martiri
Sisinio, Martirio e Alessandro
erano nati in Cappadocia e, ancora giovinetti nel IV secolo vennero mandati a
Milano per essere istruiti nella fede dal vescovo Sant’ Ambrogio. Attratti
dall'ideale missionario furono inviati al vescovo di Trento, San Vigilio
che li destinò nel 387 ad evangelizzare l'antica regione dell'Anaunia,
l'odierna Valle di Non. Dopo dieci anni a servizio della gente della valle, il
29 maggio del 397, furono trucidati in un rito, detto degli Ambarvali, durante
una festa pagana di carattere agreste nella località di Mecla, oggi Sanzeno.
Parola
di Dio: At. 28,16-20.30-31; Sal.10; Gv. 21,20-25
“VI
SONO ANCORA MOLTE ALTRE COSE COMPIUTE DA GESU’, CHE SE FOSSERO SCRITTE UNA PER
UNA, PENSO CHE IL MONDO STESSO NON BASTEREBBE A CONTENERE I LIBRI CHE SI
DOVREBBERO SCRIVERE” . (Gv. 21,25)
DOMENICA 30 MAGGIO PENTECOSTE
Una scheggia di preghiera:
VIENI, SANTO SPIRITO, RIEMPI I CUORI DEI TUOI FEDELI
Tra i santi di oggi
ricordiamo: GIOVANNA D’ARCO, Santa
Giovanna, ancora giovinetta, ebbe delle visioni che la invitavano a liberare la Francia dominata dagli inglesi. Il Delfino le affidò il comando delle truppe che assediavano Orleans e in poco tempo riconquistarono quasi tutto il territorio francese. Per gelosia venne consegnata agli inglesi che imbastirono contro di lei un processo ecclesiastico accusandola ingiustamente di stregoneria e condannandola al rogo il 30 Maggio 1431.
Parola
di Dio: At. 2,1-11; Sal. 103; Rom. 8,8-17; Gv. 14,15-16; 23-26
“SE
UNO MI AMA IL PADRE MIO LO AMERA’ E NOI VERREMO A LUI E PRENDEREMO DIMORA
PRESSO DI LUI”. (Gv. 14,23)
E’
difficile immaginaci lo Spirito Santo! Anche gli scritti del Nuovo Testamento si
affidano al “vento” alle “fiammelle”, al “tuono”… e così ce lo
siamo facilmente dimenticato! Così pochi conoscono delle preghiere, delle
invocazioni dello Spirito. Eppure
lo Spirito è presenza d'amore della Trinità, ultimo dono di Gesù agli
apostoli, nominato con rispetto e con titoli straordinari da Gesù: "
Vivificatore", "Consolatore", "Colui che ci rammenta tutto
di Gesù". Davvero lo Spirito, già ricevuto da ciascuno nel Battesimo, è
Colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù. Siete soli? Avete
l'impressione che la vostra vita sia una barca che fa acqua da tutte le parti?
Vi sentite incompresi o feriti? Invocate lo Spirito che è Consolatore che con-sola, cioè fa compagnia a chi è solo. Ascoltate la Parola e faticate a
credere, a fare il salto definitivo? Invocate lo Spirito che è Vivificatore,
rende la vostra fede schietta e vivace come quella dei grandi santi. Fate fatica
a iniettare Gesù nelle vene della vostra quotidianità, preferendo tenerlo in
uno scaffale bello stirato da tirare fuori alla domenica? Invocate lo Spirito
che ci ricorda ciò che Gesù ha fatto per noi. Così
e successo agli apostoli, che hanno dovuto essere abitati dallo Spirito
per essere finalmente, definitivamente annunciatori e, allora, solo allora,
hanno iniziato a capire, a ricordare col cuore. Ecco allora che le immagini del
fuoco, del vento, sono quanto mai azzeccate, e la pagina degli Atti è
straordinaria in questo suo esagerato uso di parole che sottolineano lo stupore,
la meraviglia, il cuore che scoppia. Abbiamo bisogno, ci è indispensabile
invocare lo Spirito perché ci cambi il cuore, ce lo riempia, dia una sveglia
alla nostra fede. Ci aiuti Maria ad
invocarlo ogni giorno, Colui che l’ha costituita Madre di Gesù, Colui che
l’ha accompagnata nel cammino della sua vita, Colui che ancora oggi la rende
Madre di ogni uomo desidera fare altrettanto con noi purché sappiamo come Lei
accogliere e vivere i suoi doni.
LUNEDI’ 31 MAGGIO
Una scheggia di preghiera:
VISITA MARIA LE NOSTRE CASE E PORTA GESU’ IN MEZZO A NOI
Tra i santi di oggi
ricordiamo:
Due donne si incontrano; entrambe stanno per essere madri, sebbene una sia vergine, e l’altra avanzata negli anni. Perché Luca riferisce questo incontro? Perché, nel grembo della Vergine, il Cristo già si rivela attraverso la gioia che suscita. Giovanni, che sarà il precursore di Gesù, esulta di gioia nel grembo di sua madre, e l’anziana Elisabetta proclama che in Maria è presente il Signore. La Vergine allora canta la sua azione di grazie per la salvezza che verrà donata agli uomini dal suo Figlio.
Parola
di Dio nella festa della Visitazione:
“BENEDETTA
TU FRA LE DONNE E BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO GREMBO” (Lc. 1,42)
“Maria,
tu ci hai accompagnati nel cammino di questo mese dedicato a te e ancora e
sempre vieni a “visitarci” con la tua presenza.