SCHEGGE
E SCINTILLE
PENSIERI, SPUNTI, RIFLESSIONI
DALLA PAROLA DI DIO E DALLA VITA
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a cura di don Franco LOCCI
GENNAIO 2004
GIOVEDI’ 1 GENNAIO: FESTA DI MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO
Una scheggia di preghiera:
MARIA,
MADRE DI DIO, PREGA PER NOI IN QUESTO NUOVO ANNO
Tra i santi di oggi ricordiamo: FRANCA, Santa nel Piceno
Se
non abbiamo dubbi sull’esistenza di questa santa, la sua storia è però
storicamente non troppo sicura. Era una ragazza bellissima ma non volle sposarsi
e si ritirò a vita solitaria. Fu però più volte costretta a cambiare eremi
perché la sua bellezza attirava uomini e anche sacerdoti che la volevano per le
proprie mire. Morì in solitudine intorno all’anno 1050 assistita da una pia
donna che le procurava il necessario.
Parola
di Dio: Num.
6,22-27; Sal. 66; Gal. 4,4-7; Lc 2,16-21
“GLI
FU MESSO NOME GESU’, COME ERA STATO CHIAMATO DALL’ANGELO PRIMA DI ESSERE
CONCEPITO NEL GREMBO DELLA MADRE. (Lc. 2,21)
Sembra
proprio che Maria, per le sue festività, “non abbia fortuna”:
la festa dell’Immacolata cade nell’Avvento ed è giorno in cui negozi
e supermercati tengono aperto per permettere gli acquisti Natalizi; non parliamo
poi della festa dell’Assunta, avviene in pieno ferragosto e più che guardare
al cielo, a Maria regina degli angeli e dei santi si guarda alle ferie, alla
tintarella, alle mangiate e bevute per festeggiare la nostra materialità. E la
festa di oggi? E’ una festa importante, ci viene presentata Maria nel suo
compito principale: dichiarandosi serva di Dio disposta ad accettare i suoi doni
e la sua volontà essa diventa la Madre di Gesù, il figlio di Dio fatto uomo ed
anche la madre nostra perché siamo tutti figli di Dio e fratelli salvati
proprio da Gesù. Eppure anche la festa di oggi rischia di essere quasi
dimenticata, sia dalla Chiesa che oggi celebra la giornata mondiale della pace,
ma soprattutto dai credenti che ieri sera hanno “buttato via un anno
vecchio” tra petardi e brindisi e che oggi hanno occhi assonnati e si
preparano a festeggiare l’anno nuovo tra pranzi, vacanze invernali,
cinematografo e chi più ne ha più ne metta. Ma credo che la Madonna non sia
offesa da queste cose. Maria è sempre stata una donna concreta, legata al suo
popolo, alle sue feste religiose e civili, Maria sa il valore della nostra
concretezza materiale, del nostro corpo, di
un sorriso rasserenante, di un’accoglienza gioiosa, di un pranzetto ben
preparato. Maria non ci rimprovera se il nostro desiderio di vita ci fa
festeggiare una data per indicare un periodo nuovo di tempo, ci chiede soltanto
di accorgerci nella gioia della festa che c’è un festeggiato, che nel tempo
viene il Figlio di Dio, che è Lui che pacifica il cielo e la terra e che quindi
Lui fonda la nostra faticosa conquista quotidiana della pace. No, né Maria né
Gesù non vogliono togliere nulla né alla nostra gioia né al nostro
festeggiare, ci insegnano solo a festeggiare bene, senza dimenticarci di chi ha
poco da festeggiare perché oppresso da mali pesanti, ci ricordano che la
fratellanza, protetta da una così cara Madre di tutti, è un impegno, a volte
faticoso, ma necessario per poter vivere nella serenità senza continuamente
farci la guerra. Maria mostrandoci oggi suo Figlio, il Figlio di Dio fatto uomo,
sembra ripeterci quella antica benedizione che abbiamo sentito nella prima
lettura: “Ti benedica il Signore e ti protegga, faccia brillare il suo volto
su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su te il suo volto e ti conceda
la pace”. Sia questo il vero augurio per l’anno nuovo che la misericordia di
Dio ci ha concesso di iniziare.
VENERDI’ 2 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
CHE HAI POSTO LA TUA TENDA IN MEZZO A NOI, NON ABBANDONARCI
Tra i santi di oggi ricordiamo: GERARDO DI VALENZA, Beato
Era
nato a Valenza, in provincia di Alessandria. Rimasto orfano a 14 anni distribuì
i suoi beni e divenne pellegrino in Italia fino a scegliere vita eremitica in
Sicilia. Divenne poi francescano e morì lasciando esempi di vita cristiana a
Palermo nel 1342.
Parola
di Dio: 1Gv. 2,22-28; Sal. 97; Gv. 1,19-29
“DISSE
GIOVANNI IL BATTISTA: UNO VIENE DOPO DI ME ED IO NON SONO DEGNO DI SCIOGLIERGLI
IL LEGACCIO DEL SANDALO”. (Gv. 1,27)
Quanto
mi piace questo Giovanni il battista che sa stare al suo posto. Ha ricevuto da
Dio l’incarico di precorrere Gesù. di preparare la strada, di gridare con
autorità affinché la gente si converta e lui queste cose ha fatto vivendo
prima di tutto nella sua vita la conversione che chiedeva agli altri. Ora, visto
il suo ‘successo’, la solita ‘commissione di inchiesta’ mandata dai
benpensanti timorosi che qualcosa del religioso sfugga dalle loro mani, cerca di
adularlo: “Sei tu il Messia?”. Giovanni è categorico, non si arroga compiti
non suoi, dice che non è degno di
essere neanche lo schiavo del Messia: “Io devo diminuire affinché Lui
cresca”. Giovanni , “il più grande tra i nati di donna”, come lo
definirà Gesù stesso, fa spazio al suo Signore e lo farà fino al punto di
anticipare, con il suo martirio, la croce di Gesù.
SABATO 3 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
TU
SEI L’AGNELLO DI DIO CHE TOGLI IL PECCATO DEL MONDO
Tra i santi di oggi ricordiamo: ANTERO PAPA Santo
Ricordiamo
oggi il Papa Antero che è il patrono della città di Giaveno.
Parola
di Dio: 1Gv. 2,29-3,6; Sal 97; Gv. 1,29-34
“ECCO
L’AGNELLO DI DIO”. (Gv, 1,29)
Giovanni
Battista ci presenta Gesù come l’Agnello di Dio. Noi nella Messa ripetiamo le
stesse parole chiedendo a questo Agnello immolato di aver misericordia e pietà
di noi. Proviamo a capire attraverso la Bibbia alcuni significati profondi di
questo titolo che noi rivolgiamo a Gesù. Innanzitutto l’agnello è la
ricchezza del pastore. Un popolo come Israele che in gran parte si dedicava alla
pastorizia era un popolo legato ai suoi greggi. Gesù quindi è il dono di Dio,
l’agnello che rivitalizza il gregge, che dà nuova speranza ai pastori e al
popolo. L’agnello poi è un animale pacifico non è carnivoro, non ha artigli,
non si impone e Gesù viene nel mondo proprio con queste caratteristiche, viene
a proporre amore e non violenza per il potere, non si impone ma chiede di essere
accolto per portarci i suoi doni. L’agnello poi nella Bibbia era stato figura
del servo di Dio che si lascia condurre come un agnello innocente al supplizio.
E Gesù per dirci il suo amore accetterà di essere ucciso come quegli agnelli che venivano offerti in
sacrificio a Dio. Ancora, l’agnello pasquale è quello che con il suo sangue
apposto sugli stipiti delle case ha salvato i primogeniti di Israele
dall’angelo della morte ed è servito come pasto di sostentamento prima del
lungo viaggio della liberazione dalla prigionia egiziana e Gesù ha offerto il
suo sangue per noi e si fa cibo nell’Eucarestia per il nostro cammino verso il
Regno definitivo. E nel libro dell’Apocalisse, Giovanni ci presenta
l’agnello seduto a fianco di Dio, con tutta la potenza che viene da Lui, che a
sua volta si fa ancora pastore per condurci verso la gloria eterna. Ecco in
breve come con una parola la Bibbia riesce a tratteggiarci chi sia Gesù, Colui
che è venuto e viene per la nostra salvezza.
DOMENICA 4 GENNAIO: 2^ DOMENICA DOPO NATALE
Una scheggia di preghiera:
GLORIA
A TE CRISTO, ANNUNZIATO A TUTTE LE GENTI,
Tra i santi di oggi ricordiamo: BEATA ANGELA DA FOLIGNO
E’
una delle principali mistiche del secolo XIII. Dopo una gioventù dispersiva e
mondana si era sposata con un marito altero e signorile dal quale ebbe parecchi
figli, ma in poco tempo gli morirono tutti i suoi cari. Poco per volta e con
fatica si convertì e, liberatasi dei suoi beni terreni, scelse di consacrarsi
nel Terz’Ordine Francescano. Nel 1292, durante un pellegrinaggio ad Assisi
attraversò una crisi spirituale fortissima. Il suo confessore, un certo frate
Arnaldo, le impose di dettargli tutto quanto stava vivendo ed anche le
esperienze mistiche e doni che le venivano fatti. Nacque così un testo nel
quale Angela racconta i diciotto passi attraverso i quali completò la sua
conversione e dove misticamente racconta l’opera di Gesù in lei. Morì nel
1309.
Parola
di Dio: Sir. 24,1-4.9-12; Sal. 146; Ef 1,2-6.15-18; Gv. 1,1-18
“IN
PRINCIPIO ERA IL VERBO…” . (Gv 1,1)
Ancora
una volta, in questo tempo natalizio, ci viene proposto come vangelo domenicale
il capolavoro-sintesi di San Giovanni, un prologo al suo Vangelo che può
sembrare difficile ma che è come un fascio di luce che illumina tutto il
cammino della storia umana.“In principio”: che cosa c’è al principio di
tutte le cose? C’è chi dice esserci il caos, chi dice la materia informe, chi
dice il nulla, chi afferma il caso… Il cristianesimo ci dice un’altra cosa:
all’inizio di tutto c’è Dio e Dio è amore, e Dio crea per amore, per
donare il tutto alla sua creatura, per partecipare il suo Verbo, cioè se stesso
all’uomo. Ecco allora una prima conseguenza per noi: posso capire qualcosa di
Dio, delle sue opere, della mia storia solo se mi metto nell’ottica
dell’amore, nella logica dell’amore, nell’esperienza dell’amore. Altro
aspetto: se tutto viene dall’amore anche ogni uomo viene dall’amore di Dio,
ecco allora che anche l’oggetto del mio amore deve essere proprio l’uomo;
io, ad imitazione di Dio, mio creatore, devo amare ogni uomo, in qualsiasi
situazione si trovi anche se avesse deturpato con l’egoismo e il peccato il
dono che Dio gli ha fatto. Ecco l’impegno anche per noi seguaci di Gesù di
riportare alla luce noi stessi ed ogni uomo sulla terra. Infatti creandoci Dio
ha acceso in noi una scintilla di luce. Qualche volta gli uomini usando male
della libertà hanno spento questa luce, ma Lui che è amore non si è stancato
di noi, anzi ci ha mandato la luce vera, quella che illumina ogni uomo, suo
Figlio Gesù. Ed è proprio Lui quella luce che, se accolta con gioia, ci dà il
potere di essere Figlio di Dio cioè di ricostruire in noi, nel nostro mondo,
nei nostri fratelli l’immagine vera, quella che era “al principio” nel
cuore di Dio. Questo ‘prologo di Giovanni’ non è dunque solo alta teologia
ma è la storia di Dio, è la storia mia e tua se con Gesù ci lasciamo portare
nel pensiero di Dio che è amore e che nel rispetto della nostra libertà vuole
ricostruire il suo rapporto di amore totale con tutti e con ciascuno.
LUNEDI’ 5 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
TU
SEI IL FIGLIO DI DIO, TU SEI IL RE DI ISRAELE
Tra i santi di oggi ricordiamo: EMILIANA Santa
Quanto
bene può fare una presenza buona attorno a noi! Santa Emiliana era la zia di
colui che poi fu papa san Gregorio Magno e con la sua vita e con le sue parole
indirizzò nel bene il suo nipote. A Roma, nella casa di suo padre, pur avendo
grandi possibilità di una vita agiata e comoda, fece dell’umiltà la sua
unica compagna.
Parola
di Dio: 1Gv. 3,11-21; Sal. 99; Gv. 1,43-51
“FILIPPO
DISSE A NATANAELE: VIENI E VEDI”.
(Gv. 1,46)
Tutta
la Chiesa, sempre più, riscopre la propria vocazione missionaria: se Dio con
Gesù ci ha dato la sua luce, questa non è da nascondere ma da portare ad altri
perché anche altri possano gioirne. Ed è anche questo, in fondo, il senso
attraverso cui il nostro Vescovo in questi anni ci invita alla “missione”
particolarmente in confronto dei ragazzi, dei giovani, e degli adulti. Credo che
questo dovere-impegno lo abbiamo riconosciuto e accolto tutti ma spesso ci
chiediamo: “Che cosa devo fare per essere missionario?” Mi sembra che il
brano di vangelo odierno ci dia “le dritte” essenziali della missionarietà.
MARTEDI’ 6 GENNAIO. EPIFANIA DEL SIGNORE
Una scheggia di preghiera:
TI ADORERANNO, SIGNORE, TUTTI I POPOLI DELLA TERRA
Tra i santi di oggi ricordiamo: EPIFANIO, Santo, Vescovo
Partendo dal nome della festa
odierna possiamo ricordare Sant’ Epifanio nato nel 438 che fu Vescovo di
Pavia, ammirato da tutti per la sua dolcezza. Uomo di preghiera e di azione,
cercò la pace per la sua città travagliata dalle invasioni dei barbari. Morì
nel 496
Parola
di Dio: Is. 60,1-6; Sal. 71; Ef. 3,2-3.5-6; Mt. 2.1-12
“ALCUNI
MAGI GIUNSERO DA ORIENTE A GERUSALEMME…”. (Mt.2,1)
Epifania
= manifestazione. La festa di Dio che si manifesta a tutti i popoli, che spezza
il vincolo con il popolo di Israele per allargarlo a tutte le nazioni. Una festa
brutalmente paganizzata con l'intrusa vecchietta, la befana, che poco ha a che
vedere con la splendida pagina che abbiamo letto. Quanti significati emergono da
questa pagina! Anzitutto quello più immediato, teologico: Gesù viene
riconosciuto da pagani che con tenacia cercano la verità e viene ignorato dal
popolo della Promessa, immagine della realtà della comunità cristiana a cui
Matteo scrive. Poi i Magi sono l'immagine dell'uomo che cerca, che indaga,
che si muove e segue la stella. Non come Erode e i sacerdoti del tempio che, pur
"sapendo", restano ai loro posti. No. Per riconoscere Gesù occorre
smuoversi, indagare, seguire, lasciarsi provocare, cercare. Dio si lascia
trovare, certo. Ma a chi lo desidera, non da chi lo ignora. I Magi sono
l'immagine di tutti quegli uomini che, spinti dentro dal desiderio e dalla sete
della Verità, hanno finito con l'incontrare un "segno", la stella,
della presenza di Dio: una testimonianza, un avvenimento, una parola di un
cristiano. Noi, seduti alla poltrona delle nostre incrollabili supposizioni
finiremo col lasciare la fede dietro di noi, col "conoscere", come i
sacerdoti del tempio, il luogo dove Gesù é nato ma non piegheremo mai le
ginocchia, esterrefatti, davanti al prodigio di un bambino che é Dio.
MERCOLEDI’ 7 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
SU
CHI DIMORAVA NELLE TENEBRE E NELL’OMBRA DI MORTE E’ SORTA, O SIGNORE, LA TUA
LUCE
Tra i santi di oggi ricordiamo: CARLO DA SEZZE, Santo, Frate laico Francescano
Nacque il 19 ottobre 1613 a Sezze, provincia di Latina, da contadini molto pii, fece il contadino e il pastore ma a 17 anni si votò alla castità e rimanendo semplice converso entrò tra i frati minori nel convento di San Francesco in Nazzano e successivamente in molti altri conventi. Pur avendo doni mistici continuò a fare il cuoco, il portinaio, l’ortolano, il questuante e il sagrestano. Nonostante la sua umiltà fu consigliere di sacerdoti, cardinali e pontefici. Morì il 6 Gennaio 1670 a San Francesco a Ripa.
Parola
di Dio: 1Gv. 3,22-4,6; Sal. 2; Mt. 4,12-17.23-25
“GESU’
PERCORREVA TUTTA LA GALILEA, INSEGNANDO NELLE LORO SINAGOGHE E PREDICANDO LA
BUONA NOVELLA E CURANDO OGNI SORTA DI MALATTIE ED INFERMITA’ NEL POPOLO”.
(Mt. 4,23)
L’amore
di Gesù comincia a manifestarsi. Sono passati parecchi anni dal giorno della
venuta dei magi. Quel Bambino è cresciuto in età, in sapienza, in grazia. Dio
ha vissuto segretamente nel mondo per circa trent’anni. Dio ha gustato le
gioie della vita, della famiglia, ha sofferto le prove della vita giornaliera,
Lui il Creatore si è guadagnato il pane quotidiano con il sudore della sua
fronte, si è preparato nella preghiera alla sua missione. Ma quando questo suo
amore comincia a manifestarsi per gli uomini lo fa in due modi: la parola e i
gesti concreti di liberazione e di amore.
GIOVEDI’ 8 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
VIENI,
SIGNORE, IN MEZZO A NOI E SPEZZA ANCORA IL PANE COME FACESTI UN DI’
Tra i santi di oggi ricordiamo: SEVERINO Santo
Nel V secolo l’attuale Austria era una terra selvaggia e le popolazioni erano continuamente costrette a difendersi dalle incursioni barbariche. Severino, venuto probabilmente dall’Africa, giunse in quelle terre e per 30 anni predicò il messaggio di Cristo con le parole e le opere testimoniate dalla sua vita penitente.
Parola
di Dio: 1Gv. 4,7-10; Sal.71; Mc. 6,34-44
“MA
EGLI REPLICO’ LORO: QUANTI PANI AVETE?”. (Mc.6,38)
Gesù
per moltiplicare i pani ha bisogno della collaborazione degli apostoli. Gesù
perché nel mondo ci sia un po’ più di giustizia e di amore ha bisogno della
mia e della tua miseria, del tuo e del mio piccolo contributo. Un racconto di
Bruno Ferrero ci può illuminare.
VENERDI’ 9 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
RIMANI CON NOI E INSEGNACI AD AMARCI GLI UNI GLI ALTRI
Tra i santi di oggi ricordiamo: ADRIANO, Santo Abate
Era africano di origine e divenne abate di un monastero presso Napoli. Mentre, per incarico del Papa andava in Inghilterra ad accompagnare Teodoro, nuovo Arcivescovo di Canterbury, fu arrestato con il sospetto di essere una spia. Arrivò dunque in ritardo ma Teodoro lo fece ugualmente abate dell’abbazia dei Santi Pietro e Paolo. Morì il 9 gennaio 710.
Parola
di Dio: 1Gv. 4,11-18; Sal. 71; Mc. 6,45-52
“VEDENDOLI
AFFATICATI NEL REMARE, ANDO’ VERSO DI LORO”. (Mc. 6,48)
Ci
sono dei momenti della vita in cui, pur con tutto il bagaglio della nostra
esperienza di fede, ci si sente soli. Magari gli amici ti hanno abbandonato, le
persone più care, anche i tuoi familiari sembrano aver fatto scelte diverse
dalle tue o manifestamente dicono di non capirti; qualche volta in questi
momenti difficili si aggiunge pure la malattia o la paura di esaurimento… e
Dio? Sembra latitante: la preghiera non ti dice nulla, anzi sei tentato di
smetterla perché ti sembra ipocrisia, vai a ricevere i sacramenti e ti sembra
di non aver incontrato nessuno… “Eh, il Signore se ne starà là, nel suo
bel paradiso e noi invece…”
SABATO 10 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
BENEDETTO
IL SIGNORE CHE REGNA NELLA PACE
Tra i santi di oggi ricordiamo: GIOVANNI BUONO, Santo, Vescovo
Era originario di Camogli o Recco vicino a Genova, nato verso il 649, fu il 36° arcivescovo di Milano. Partecipò al sinodo tenuto in Laterano da Martino I (649), contro i monoteliti. Secondo una tradizione che risale all’XI secolo, fece trasportare le reliquie di san Siro, vescovo di Genova, a Desio, e qui fece erigere una chiesa. Morì verso il 659
Parola
di Dio: 1Gv. 4,19-5,4; Sal. 71; Lc. 4,14-22
“LO
SPIRITO DEL SIGNORE MI HA MANDATO…PER PROCLAMARE AI PRIGIONIERI LA
LIBERAZIONE”.(Lc. 4,18)
Da
sempre si è letta questa frase intendendola soprattutto come liberazione dal peccato e dalla sua schiavitù, ma Gesù era concreto,
Gesù non ha fatto solo una virtuale scelta dei poveri e degli ultimi, si è
schierato apertamente con loro, anzi, sono proprio queste sue scelte che hanno
suscitato l’ira dei ricchi, dei benpensanti e dei religiosi tronfi del proprio
potere. Questa liberazione concreta dei poveri, degli ultimi non spetta anche a
noi? Vi propongo una preghiera di Michel Quoist che forse può lasciarci anche
un po’ perplessi ma che certamente ci aiuta per lo meno a non addormentarci.
DOMENICA 11 GENNAIO BATTESIMO DI GESU’ ANNO C
Una scheggia di preghiera:
BENEDETTO
IL SIGNORE CHE DONA LA VITA
Tra i santi di oggi ricordiamo: BERNARDO SCARMACCA, Beato, Domenicano
Il
Beato Bernardo della nobile famiglia catanese Scammacca, nacque a Catania nel
1430, trascorse la sua giovinezza nel lusso e nel peccato. In seguito a una
grave ferita riportata durante un duello, ispirato dalla grazia, entrò
nell'Ordine Domenicano nel 1452, e visse una vita di penitenza e di particolare
devozione alla Passione di Cristo. Zelante di carità verso il prossimo, curò
la costruzione di un ospedale, ancora esistente, e come superiore curò la
restaurazione della vita religiosa regolare. Morì nel 1487.
Parola
di Dio: Is. 40.1-5.9-11; Sal 103; Tt. 2,11-14; 3.4-7;Lc. 3,15-16.21-22
“MENTRE
GESU’ STAVA IN PREGHIERA SCESE SU DI LUI LO SPIRITO SANTO”. (Lc. 3,22)
Nel
brano evangelico di oggi si parla di due battesimi: il
Battesimo che Gesù riceve e il Battesimo che Gesù promette; si parla del
Battesimo di Gesù e del nostro Battesimo. Il
Battesimo che Gesù riceve è ancora il Battesimo vecchio, con acqua, di
Giovanni Battista; ma il fatto che “scese su di lui lo Spirito Santo in
apparenza corporea come di colomba” fece
di quel Battesimo un Battesimo nuovo, il primo Battesimo in Spirito Santo! Ogni
Battesimo cristiano non fa che prolungare il mistero di quel giorno: lo Spirito
Santo scende su una creatura umana e quella creatura diventa “figlio
prediletto” del quale il Padre si compiace.
LUNEDI’ 12 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
ACCOGLI,
SIGNORE, IL SACRIFICIO DELLA NOSTRA LODE
Tra i santi di oggi ricordiamo: TAZIANA, Santa, Martire
Siamo
nel pieno delle persecuzioni del III secolo, Taziana è arrestata perché
cristiana. Rifiuta di fare l’offerta agli idoli. Viene allora accusata di
magia, frustata, straziata con gli uncini non cede; alla fine viene decapitata.
Parola
di Dio: 1Sam. 1,1-8; Sal 115; Mc. 1,14-20
“GESU’
DICEVA: IL TEMPO E’ COMPIUTO E IL REGNO DI DIO E’ VICINO; CONVERTITEVI E
CREDETE AL VANGELO”. (Mc.1,15)
Sono
queste le prime parole che Gesù pronuncia nel Vangelo di Marco. Sono dunque
parole importanti, quasi una ouvertour che raccoglie e sintetizza tutti i temi
che verranno trattati. Proviamo ad accennarli:
MARTEDI' 13 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
ESULTO
NEL SIGNORE, E’ LUI LA MIA SALVEZZA
Tra i santi di oggi ricordiamo: VERONICA DA BINASCO, Beata, mistica agostiniana
Nata in una povera famiglia a Binasco in provincia di Milano nel 1445, non poté frequentare la scuola e rimase illetterata. Anche per questo ebbe difficoltà ad entrare in convento. Fu poi accolta nel monastero di Santa Marta di Milano, dove fu esempio vivente di semplicità accettando tutti compiti, anche quello di questuante. Ebbe straordinari doni mistici e fu incaricata di portare messaggi anche a personaggi importanti come il Papa Alessandro VI. Molto provata fisicamente morì il 13 Gennaio 1497.
Parola
di Dio: 1Sam. 1,9-20; Cant. da 1Sam “,1.4-8; Mc. 1, 21-28
ERANO
STUPITI DEL SUO INSEGNAMENTO, PERCHE’ INSEGNAVA LORO COME UNO CHE HA
AUTORITA’ E NON COME GLI SCRIBI. (Mc. 1,22)
Ieri
annotavamo le prime parole di Gesù nel Vangelo di Marco che abbiamo cominciato
a leggere quasi corsivamente in questi giorni,
oggi possiamo sottolineare altre due caratteristiche che cominciano a
delinearci chi sia quest’uomo che si propone ai suoi contemporanei e a noi:
Gesù è uno che ha autorità nelle parole che dice e nei fatti che compie. Gesù
non è il classico ‘scriba’ che legge nella Scrittura e riferisce secondo le
tradizioni, Gesù parla di suo, la Scrittura la applica a se stesso, determina
tempi è luoghi, parla a nome di Dio e non secondo i venti delle teologie e
dimostra questa autorità con la forza di Dio stesso che scaccia il nemico, il
diavolo, e libera gli ammalati e gli oppressi.
Proviamo
a tirare qualche conclusione per noi oggi.
-
Quando noi leggiamo nei vangeli il messaggio di Gesù, tutte le parole di
Gesù, siamo sicuri che esse sono vere perché non vengono dal pensiero pur
saggio di un uomo che riflette su di sé e sul mondo, ma vengono da Dio stesso,
è Dio non è bugiardo! Allora, ad esempio è vero che c’è la risurrezione
dei morti, non perché sia una speranza degli uomini o perché la Chiesa me lo
dica come un dogma, ma perché me lo ha garantito Dio.
-
Il diavolo esiste, non è una fantasia per tener buoni bambini o uomini
considerati tali da religioni che vogliono imporsi. E’ anche un puro spirito
(nel Vangelo è il primo che riconosce Gesù per il Santo di Dio) ma è anche
uno che pur essendo forte viene
vinto da Gesù e allora, se noi con realismo dobbiamo ammettere che il male
nella nostra vita e nella nostra storia sembra essere il vincitore, sappiamo che
è già vinto da Gesù e sappiamo anche a chi rivolgerci in ogni evenienza
contro di esso: da soli non ce la facciamo ma con Cristo il male e il Diavolo
sono sconfitti.
-
Ogni volta che noi diamo sollievo a un malato, aiutiamo una persona nel
suo cammino di fede, sconfiggiamo in noi la tentazione all’egoismo,
condividiamo un bene con i fratelli, offriamo il perdono, noi con Gesù e come
Gesù stiamo scacciando il male e stiamo aggiungendo un piccolo granello a quel
Regno che Gesù ha annunziato con parole e iniziato con il dono di se stesso
MERCOLEDI’ 14 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
PARLA,
SIGNORE, PERCHE’ IL TUO SERVO TI ASCOLTA
Tra i santi di oggi ricordiamo: FELICE, Santo
Nato a Nola, profondamente cristiano, fu sacerdote nel periodo delle persecuzioni di Decio. Arrestato e torturato fu prodigiosamente liberato e si rifugiò in una cisterna abbandonata dove visse alcuni mesi. Visse il seguito della sua vita in umiltà, semplicità e preghiera.
Parola
di Dio: 1Sam. 3,1-10.19-20; Sal. 39; Mc. 1,29-39
“AL
MATTINO SI ALZO’ QUANDO ERA ANCORA BUIO E, USCITO DI CASA, SI RITIRO’ IN UN
LUOGO DESERTO E LA PREGAVA”. (Mc. 1,35)
Nel
racconto della giornata tipica di Gesù, così come Marco ci ha presentato nel
Vangelo di oggi, noi troviamo di nuovo gli elementi qualificanti la persona di
Gesù che abbiamo letto nei giorni scorsi: Gesù insegna con autorità, annuncia
con parole e gesti liberanti il Regno di Dio, ha una attività potremmo dire
‘a tempo pieno’ perché “il regno è prossimo”… ma si aggiunge un
nuovo elemento: Gesù è uomo di preghiera. La preghiera di Gesù si esprime nel
momento comunitario della sinagoga e nel rapporto profondo, silenzioso,
personale con il Padre.
-
La preghiera non è una perdita di tempo, una alienazione dal fare per
rifugiarsi in intimismi appaganti, è un momento necessario e costruttivo per
poter avere la direzione giusta verso cui mirare il nostro agire
-
La
preghiera ha bisogno di due elementi per essere vera: Dio e l’uomo. Guai a noi
se mancasse Dio, allora sì che sarebbe un inutile parlarci addosso. Nella
preghiera la presenza di Dio è garantita dalla sua parola e dalla comunità. Se
manca la Scrittura o il riferimento ad essa, la preghiera è zoppa, e se la
preghiera non è in comunicazione, anche solo indiretta, con la comunità e con
il mondo, rischia di scadere in un personalismo egocentrico.
-
La
preghiera è il punto di arrivo del fare del cristiano e il punto di partenza
per “fare con Dio”
-
Nella
preghiera possono certamente servire le parole, lette, ascoltate, dette, ma è
ancora più importante e precedente la comunione con Colui con cui si parla e
per questo anche elementi esteriori come il deserto (fare vuoto dalle
preoccupazioni terrene) e il silenzio possono servire.
GIOVEDI’ 15 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
SE VUOI, PUOI GUARIRMI
Tra i santi di oggi ricordiamo: Cosma il Melode, Vescovo di Mayuma
Fu vescovo di Mayuma, presso Gaza. Nacque nel 706 a Gerusalemme da genitori poverissimi. Fu affidato per l'educazione a un dotto monaco italiano fatto prigioniero dagli Arabi. Quando ebbe imparato tutto ciò che il maestro poteva insegnargli andò a bussare alla porta della laura di san Saba presso Betlemme, indossando l'abito monacale. Cosma fu, dopo Andrea di Creta, il più grande innografo di rito greco. La sua produzione melodica fu molto vasta. Nel 743 fu eletto vescovo di Mayuma. Morì nel 760 e la sua festa è il 15 gennaio.
Parola
di Dio: 1Sam. 4,1-11; Sal.43; Mc. 1,40-45
“VENNE
A GESU’ UN LEBBROSO: LO SUPPLICAVA IN GINOCCHIO E GLI DICEVA: SE VUOI PUOI
GUARIRMI”. (Mc.
1,40)
Gesù
è venuto per liberare l’uomo dal male e dal maligno. Egli ha la potenza di
Dio per farlo. Occorre però che l’uomo desideri essere salvato e attraverso
la fede riconosca a Gesù la possibilità di operare su di lui. Ecco la storia
di questo lebbroso del Vangelo. Egli conosce la sua infermità e le conseguenze
di essa: è una malattia terribile perché ti consuma la carne ma ancora più
terribile perché ti isola dal consorzio umano, perdi casa, denari, affetti,
ruolo sociale, perdi tutto. Questo lebbroso però crede a Gesù, si fida della
sua potenza, forse ha sentito di altri malati guariti e allora prende il
coraggio a due mani ed infrange la
legge dei lebbrosi perché si avvicina e si inginocchia ai piedi Gesù. E Gesù
lo tocca, cioè infrange il tabù igienico-religioso che impediva ogni rapporto
sensibile con i lebbrosi e con questo gesto sta quasi a dire che il ponte
interrotto si è ricostruito e che Lui si fa carico della sofferenza e della
malattia dell’altro. E Gesù può allora operare la guarigione.
-
Gesù non ci salva senza il nostro consenso. Egli ha talmente rispetto
della nostra libertà che senza di noi, Lui che è Dio, accetta di non poter
intervenire in nostro soccorso. Come usiamo del dono meraviglioso e terribile
della libertà? Per noi essere liberi consiste nel poter far quello che vogliamo
o nel dirigere i nostri liberi atti secondo la vera libertà che ci viene dal
fidarci e abbandonarci a Dio?
-
Siamo davvero convinti che la potenza e la misericordia di Dio possano
perdonarci e liberarci da ogni male, e per questo siamo disposti a fare gesti
che lo dimostrino?
-
Pensiamo
davvero di essere bisognosi di liberazione e di guarigione o pensiamo di ‘non
aver peccati’ e di essere autosufficienti a noi stessi?
-
E,
ultima cosa, proprio guardando a questo lebbroso del Vangelo, siamo capaci di
esultare per i doni ricevuti e far sì che la nostra riconoscenza si manifesti
attraverso la testimonianza gioiosa?
VENERDI’ 16 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
RIMETTI I MIEI PECCATI
Tra i santi di oggi ricordiamo: JOSE’ VAZ, Beato, missionario
E’ il primo abitante dell’India ad essere beatificato. Nacque a Benaulim (Goa) il 21 Aprile 1651, cristiano, divenne sacerdote. Costituì una comunità sacerdotale sotto la regola di Filippo Neri. Andò missionario a Ceylon. In mezzo a tante difficoltà sorse una grande comunità cristiana. Rifiutò ogni onore ed ogni carica. Tradusse il catechismo in lingua locale. Morì il 16 gennaio 1711.
Parola
di Dio: 1Sam. 8,4-7.10-22; Sal. 88; Mc. 2,1-12
“PERCHE’
SAPPIATE CHE IL FIGLIO DELL’UOMO HA IL POTERE SULLA TERRA DI RIMETTERE I
PECCATI, TI ORDINO: ALZATI, PRENDI
IL TUO LETTUCCIO E VA A CASA TUA”. (Lc.2,10-11)
Gesù
è venuto per liberare l’uomo e, certamente, guarire da una malattia è una
liberazione importante, ma la precarietà del nostro vivere permette che anche
un miracolato possa nuovamente ammalarsi. Allora comprendiamo che i miracoli di
Gesù oltre che dare fisicamente la salute ad alcuni malati sono figura di
qualcosa di molto più profondo. Abbiamo già visto negli scorsi giorni che i
miracoli si basano sulla fede e generano fede, oggi, attraverso la guarigione
del paralitico calato dal tetto, Gesù ci vuole dire che il suo compito, la sua
gioia è soprattutto di liberarci interiormente dal peccato.
SABATO 17 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
GESU’.
AMICO DEI PICCOLI, DEI POVERI, DEI PECCATORI, ABBI PIETA’ DI ME
Tra i santi di oggi ricordiamo: JENARO SANCHEZ DELGADILLO Santo Sacerdote
Nacque in Messico il 19 Settembre
1886. Era viceparroco, conosciuto da tutti per la sua rettitudine, carità e
chiara predicazione. Durante la rivoluzione fu arrestato e impiccato a un albero
sulla collina del paese. Anche dopo la morte i soldati infierirono ancora sul
suo corpo. Era il 17 gennaio 1927.
Parola
di Dio: 1Sam. 9,1-4.10. 17-19;10,1; Sal. 20; Mc. 2,13-17
“NEL
PASSARE VIDE LEVI, SEDUTO AL BANCO DELLE IMPOSTE, E GLI DISSE: SEGUIMI. ED EGLI,
ALZATOSI, LO SEGUI’ ”. (Mc. 2,14)
Ogni
pagina del Vangelo conferma la precedente. Ieri dicevamo che Gesù è venuto per
guarire il cuore dei peccatori, oggi vediamo che Egli sta insieme ai pubblici
peccatori e che addirittura chiama Levi, esattore delle tasse, a diventare suo
apostolo.
DOMENICA 18 GENNAIO: 2^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
HAI
FATTO NUOVE, SIGNORE, TUTTE LE COSE
Tra i santi di oggi ricordiamo: CRISTINA DA L’AQUILA, Beata, monaca
Nacque
a Colle di Lucoli (L'Aquila) nel 1480 e fino a 25 anni trascorse la vita in
famiglia esercitandosi nella preghiera e nella penitenza. Entrata nel monastero
agostiniano di Santa Lucia a L’Aquila, mutò il nome di Mattia in Cristina e
coltivò fedelmente l'osservanza regolare, l'amore ai poveri e la pazienza nelle
sue lunghe infermità. Contro la sua volontà fu eletta per diverse volte
badessa del suo monastero. Morì il 18 gennaio 1543.
Parola
di Dio: Is. 62,1-5; Sal. 95; 1Cor 12,4-11; Gv. 2,1-12
“MARIA
DICE AI SERVI: FATE QUELLO CHE VI DIRA’ ”. (Gv. 2,5)
Bellissimo
il Vangelo di oggi perché ci propone proprio l’essenza stessa del Vangelo:
una festa di nozze. Giovanni pone questo ‘segno’ come apertura della vita
pubblica di Gesù. Non parla di miracolo, Giovanni: ha paura che la gente corra
dietro agli stregoni, ai guru, e Gesù non lo è. I suoi ‘segni’ invitano a
non fermarsi all’evento straordinario ma a cercarne il senso profondo.
Giovanni raffigura queste nozze come le nuove nozze tra Dio e l’umanità. La
vecchia alleanza col popolo di Israele è diventata statica, pesante: le sei
giare della purificazione sono di pietra, emblema della vecchia alleanza e sono
sei: cioè sette (numero perfetto) meno uno, incomplete. La storia tra Dio e
l’umanità si è trascinata fino a qui, stancamente, l’uomo fatica ad
accettare Dio per quello che è; serve qualcosa di nuovo, arriva il Signore Gesù
a svelare il volto di Dio, definitivamente. Maria è la figura di quel pezzo di
Israele rimasto fedele E tutto diventa festa: l’acqua trasformata in vino è
il segno messianico della presenza di Dio, del nuovo banchetto, dei tempi nuovi
inaugurati da Cristo. Tutto, ora è festa anche per noi se ascoltiamo le parole
indicative di Maria. Sono le uniche parole che dice Maria nel Vangelo di
Giovanni: “Fate quello che vi dirà” . Occorre riscoprire il discepolato, la
sequela del Maestro. Occorre togliere quella sottile sufficienza (arroganza?)
che ci fa tutti sapienti teologi perché abbiamo sopportato qualche anno di
catechismo nell’infanzia. No: così non si resta cristiani, così non si
diventa discepoli. A chi lo desidera Dio propone un cammino, un percorso di luce
in luce, che ci porta a scoprire le nuove nozze tra Dio e l’umanità. Nozze a
cui posso partecipare e che posso addirittura favorire, giorno per giorno,
attimo per attimo, realizzando il sogno di Dio.
LUNEDI’ 19 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
ACCOGLI,
SIGNORE, IL SACRIFICIO DELLA NOSTRA LODE
Tra i santi di oggi ricordiamo: ABBONDANZA, Santa, Vergine
Le
notizie certe che abbiamo di questa santa sono relativamente poche: sappiamo che
era Spoletana, visse tra l’VII e il IX secolo, fu pellegrina in Terrasanta per
un periodo abbastanza lungo con i suoi genitori.
Ritornata a Spoleto, alla morte del padre, spese l’eredità per i
poveri e contribuì alla costruzione della chiesa di San Gregorio.
Parola
di Dio: 1Sam. 15,16-23; Sal. 49; Mc. 2,18-22
“NESSUNO
VERSA VINO NUOVO IN OTRI VECCHI, ALTRIMENTI IL VINO SPACCHERA’ GLI OTRI E SI
PERDONO VINO ED OTRI”. (Mc. 2,22)
Gesù
ci parla di novità del Vangelo. In questi giorni avremo tempo a capire che il
suo regno è un regno dei cuori e non un regno dalle tante leggi. Il racconto di
oggi però mi sembra ci aiuti a comprendere che se vogliamo costruire con Lui
non servono vecchi castelli di pietra, ma atteggiamento completamente nuovo del
cuore
MARTEDI’ 20 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
CRISTO,
INSEGNACI LA STRADA DELLA VERA LIBERTA’
Tra i santi di oggi ricordiamo: ANASTASIO Monaco, Santo
Fu monaco di San Solutore (Torino).
Le sue reliquie trovate insieme a quelle di San Goslino furono traslate a Torino
nel 1536 e nel 1575 deposte nella chiesa dei gesuiti. Di Lui non si hanno altre
notizie.
Parola
di Dio: 1Sam. 16,1-13; Sal. 88; Mc. 2,23-28
“IL
SABATO E’ STATO FATTO PER L’UOMO E NON L’UOMO PER IL SABATO”.
(MC. 2,27)
Gesù
viene a liberare l’uomo dalla schiavitù della legge. Ma, attenti! Se io vi
dicessi che con la venuta di Gesù sono aboliti i dieci comandamenti, non
credetemi. Gesù non ci invita all’anarchia. La legge di Dio era stata un dono
per Israele e lo è tuttora per ogni uomo. Ma purtroppo la legge codificata
dalla religione spesso è diventata fonte di ipocrisia e schiavitù inutile
dell’uomo. Quei farisei che se la prendono con i discepoli di Gesù perché in
giorno di sabato strappano qualche spiga sono l’esempio concreto di quanto una
legge buona e giusta come quella del riposo festivo per la glorificazione del
Signore era invece diventata sterile osservanza di un innumerevole numero di
leggine che se osservate tutte inorgoglivano ipocritamente (“Quanto sono buono
io!”), che rischiavano di far sentire sempre fuori posto i più scrupolosi,
che toglievano il gusto e la gioia della festa, che, alla fine, non rendevano
gloria al Signore ma solo a se stessi. Gesù non dice di non osservare il sabato
(per noi la domenica) ma ci invita a ridare al giorno di festa il vero senso.
MERCOLEDI’ 21 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
TU
HAI COMPASSIONE DI TUTTI E NULLA DISPREZZI DI QUANTO HAI CREATO, O SIGNORE, AMANTE DELLA VITA
Tra i santi di oggi ricordiamo: CRISTIANA DI ASSISI, Beata
Cristiana,
della famiglia di Suppo di Bernardo, abitava nella stessa casa di Chiara di
Assisi e la seguì nella sua scelta di povertà a San Damiano. Forse fu la
fondatrice del convento di Carpello, vicino a Foligno. Morì nel 1253.
Parola
di Dio: 1Sam. 17,32-33.37.40-51; Sal.143; Mc. 3,1-6
“NELLA
SINAGOGA C’ERA UN UOMO CHE AVEVA UNA MANO INARIDITA”. (Mc.3,1)
Il
Vangelo di oggi è l’esemplificazione di quanto Gesù ci aveva già suggerito
con le sue parole di ieri: il Vangelo è liberazione non solo dalle malattie e
dal male ma anche dalle pastoie di una legge miope. Gesù guarisce un malato e
questi stupidi imbecilli religiosi non sanno che vedere un peccato e a questo ne
aggiungono subito un altro, quello di cospirare contro Gesù per farlo morire.
GIOVEDI’ 22 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
TI
RINGRAZIO, O SIGNORE, PERCHE’ MI HAI LIBERATO DALLA MORTE
Tra i santi di oggi ricordiamo: ANTONIO DA SAN GERMANO VERCELLESE, Beato
Nato
nel 1394 dai marchesi Della Chiesa dei Bobbi, che contrastarono senza successo
la sua vocazione, egli si fece domenicano in San Paolo di Vercelli. Fu mandato a
Venezia, poi a Como dove si fece conoscere soprattutto come valente predicatore
e riformatore dell’Ordine sulla scia di Santa Caterina e del Beato Giovanni
Dominici. A Como divenne Priore e molto operò per l’unità della Chiesa
allora divisa tra il papa Eugenio IV e l’antipapa Felice V Morì il 22 gennaio
1459 ed in questa data è ricordato. Fu sepolto a Como ma nel 1808 i suoi
concittadini di San Germano lo vollero nella chiesa parrocchiale dove è esposto
in un’urna.
Parola
di Dio: 1Sam. 18,6-9; 19,1-7; Sal 55; Mc. 3.7-12
“LO
SEGUI’ MOLTA FOLLA”. (Mc. 3,7)
Mi
ha sempre colpito la presenza e il ruolo della folla nei racconti evangelici. La
folla, il popolo si riunisce intorno a Gesù e la folla a volte è composta da
poveri bisognosi, da curiosi, da gente che ha sentito parlare di Gesù, da
persone che hanno bisogno di una parola di speranza. Gesù non disdegna la folla
anche se qualche volta ne deve prendere la distanza per non diventare un
fenomeno da baraccone. Gesù si commuove davanti alle folle che vede come gregge
senza pastori, istruisce le folle ma non approfitta mai di esse e anche in mezzo
alle folle riesce sempre a cogliere e ad approfondire il rapporto personale. Le
folle poi sono terribilmente mutevoli. Ora si lasciano prendere
dall’entusiasmo e cantano: “Osanna” mentre pochi giorni dopo sobillate da
personaggi di potere urlano: “A morte! Sia crocifisso!”
VENERDI’ 23 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
A
TE MI AFFIDO: SALVAMI, O SIGNORE
Tra i santi di oggi ricordiamo: ILDEFONSO, Santo Vescovo
Spagnolo,
di Toledo, entrò giovanissimo. in monastero e divenne discepolo di Sant’lsidoro.
Fatto vescovo fu pieno di attenzioni per il suo popolo. Dotato di profonda
spiritualità scrisse anche un trattato sulla verginità di Maria. Morì nel
667.
Parola
di Dio: 1Sam. 24,3-21; Sal. 56; Mc. 3,13-19
“CHIAMO’
A SE QUELLI CHE EGLI VOLEVA PERCHE’ STESSERO CON
LUI E AVESSERO IL POTERE DI SCACCIARE I DEMONI”. (Mc. 3,13.15)
Ieri
parlavamo di folla e dicevamo che pur sentendocene parte non vogliamo ne
possiamo dimenticare la nostra individualità e missione. E puntualmente il
Vangelo di oggi ce ne dà una conferma. Gesù ama ogni uomo però “sceglie
quelli che voleva” per costituirli apostoli, cioè siamo amati personalmente e
ciascuno di noi ha un compito particolare. I criteri di scelta di Gesù non sono
quelli del nostro mondo, i dodici non sono i più intelligenti, i più fidati, i
più buoni, i più generosi, tra essi ci sono zeloti
(gente che aveva a che fare con estremismi e attentati), ci sono Giovanni
e Giacomo (che chiederanno posti di potere), c’è Tommaso che dubita se non
tocca, c’è Pietro che promette e poi rinnega, c’è chi si addormenta
nell’orto degli ulivi, ci sono persone paurose, c’è perfino un traditore,
ma sono anche undici che diventeranno testimoni capaci del dono della vita per
Gesù. Se Gesù chiama è perché si fida anche delle nostre povertà. Il
compito nostro è quello di stare con Lui, di guardare Lui, di imparare da Lui,
di diventare poco per volta come Lui. Vedete,
la nostra fede si fonda su Gesù e su quei dodici che lungo i secoli, nonostante
le povertà della Chiesa ci hanno testimoniato che il suo amore può
realizzare cose grandi. Anche noi, Chiesa di oggi, non migliori degli
altri, o più furbi, o più fidati, ma chiamati dalla bontà di Gesù
continuiamo ad avere i due compiti che Gesù ha dato agli apostoli: stare con
Lui e annunciare con le parole con le opere che il male, qualunque male, può
essere vinto perché Gesù lo ha già vinto.
SABATO 24 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
APRI,
SIGNORE, IL NOSTRO CUORE E COMPRENDEREMO LE PAROLE DEL FIGLIO TUO
Tra i santi di oggi ricordiamo: PAOLA GAMBARA, Beata
Nacque
a Brescia il 3 marzo 1463. Bellissima ragazza fu data sposa al conte Lodovico
Costa, un dissoluto. Richiamata ai valori della fede da Angelo da Chivasso, si
convertì ai valori morali del cristianesimo. Questo non piacque al marito che
la vessò in molti modi, anche portandole in casa una sua amante. Rimasta
vedova, si ritirò dedicandosi alla preghiera e alla penitenza, assistendo con
amore i poveri e gli abbandonati. Morì a Binaco (Milano) il 24 gennaio 1515.
Parola
di Dio: 2 Sam. 1,1-4.11-12.17.19.23-27; Sal. 79; Mc. 3,20-21
“ALLORA
I SUOI, SENTITO QUESTO, USCIRONO PER ANDARE A PRENDERLO; POICHE’ DICEVANO:
E’ FUORI DI SE’”. (Mc. 3,21)
Spesso
il confine che noi lasciamo tra quello che è diverso dal solito modo di pensare
e la pazzia è molto labile. I parenti di Gesù non riescono a capire come, Lui,
che è uomo come loro, accetti di essere riconosciuto come Figlio di Dio, non
capiscono i suoi miracoli, hanno quasi paura dell’autorità che usa nei
confronti della Parola di Dio, soprattutto, da uomini posati, sanno che queste
cose non sono gradite né al potere religioso né a quello civile e allora dare
del pazzo a Gesù diventa una giustificazione per se stessi ed anche un modo per
salvare Gesù da eventuali rappresaglie: pensano di salvare Gesù facendolo star
zitto. Non si accorgono però che questo loro equilibrato e anche amorevole modo
di comportarsi è esattamente l’opposto della volontà di Gesù. Gesù è
tutt’altro che una persona equilibrata: Gesù è sempre squilibrato in Dio e
squilibrato nell’amore per gli uomini. Gesù non è uno che si accontenta dei
luoghi comuni, neanche quelli della religione, è sempre novità assoluta. Gesù
non è uno che si accontenta delle mezze misure: o con Lui o contro di Lui. Gesù
non ama con il contagocce o solo se ne riceve contraccambio, ci ama fino alla
croce “mentre eravamo peccatori” e con la chiara percezione che per molti il
suo sacrificio sarà inutile. Anche i veri seguaci di Gesù, i santi, sono degli
eterni squilibrati: Francesco resta nudo per ‘Madonna povertà’, Papa
Giovanni dà il via ad un Concilio contro il buon senso della Curia che ne
vedeva solo i rischi, Giuseppe Cottolengo si fida della Provvidenza per la sua
opera. No, il cristiano non è un esaltato che rischia di diventare un
intransigente ma certamente deve essere uno che ha scelto e si è buttato
decisamente in Cristo, uno che “ha perso l’equilibrio” per Lui.
DOMENICA 25 GENNAIO: 3^ DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
Una scheggia di preghiera:
LE
TUE PAROLE, SIGNORE, SONO SPIRITO E VITA
Tra i santi di oggi ricordiamo: GIRLANI ARCANGELA Beata
Nacque nella seconda metà del XV secolo a Trino nel Monferrato. Voleva farsi suora ed entrò nel monastero del suo paese. Ci furono però problemi con la propria famiglia si fece allora Carmelitana a Parma nel monastero della Congregazione Mantovana di cui presto divenne priora. Il 18 febbraio 1492 inaugurò a Mantova il nuovo monastero di Santa Maria del Paradiso. Morì il 25 Gennaio 1495
Parola
di Dio: Ne. 8,2-6.8-10; Sal 18; 1Cor. 12,12-31; Lc. 1,1-4; 4,14-21
“(HO
SCRITTO QUESTO VANGELO) PERCHE’ TI POSSA RENDERE CONTO DELLA SOLIDITA’ DEGLI
INSEGNAMENTI CHE HAI RICEVUTO”. (Lc. 1,4)
San
Luca inizia il suo Vangelo con un’introduzione dove ci viene dato lo scopo del
suo scrivere. Il racconto della storia di amore di Gesù, il Figlio di Dio, di
ciò che ha detto e fatto, è ciò che è alla base di ogni insegnamento
cristiano. Dunque la fede parte da un incontro, quello con Gesù e matura ogni
suo insegnamento e atteggiamento di vita su di Lui. Ecco allora alcune
“schegge” su questo argomento.
LUNEDI’ 26 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
GESU’,
PREPARACI IL TUO REGNO
Tra i santi di oggi ricordiamo: PAOLA ROMANA, Santa, Vedova, Monaca
Nata a
Roma nel 347 da una famiglia patrizia, fu sposa a 15 anni ed ebbe 5 figli.
Rimasta vedova a 32 anni, trasformò la propria casa in una specie di monastero.
Dopo eventi calunniosi nei suoi confronti, decise di seguire San Girolamo in
Terrasanta dove, a Betlemme fondò due monasteri, uno maschile e uno femminile.
Morì il 26 Gennaio 404.
Parola
di Dio nella festa dei Santi TITO e TIMOTEO: 2Tim.
1,1-8; Sal. 88. Lc. 22,24-30
“IO
PREPARO PER VOI UN REGNO, COME QUELLO CHE IL PADRE HA PREPARATO PER ME”. (Lc.
22,29)
Oggi,
festa di due grandi missionari dei primi tempi del cristianesimo ci viene
proposto un brano evangelico dove Gesù parla del suo servizio al Regno e dove
ci indica nel servizio l’unica chiave di accesso al suo Regno. Mi permetto di
citare a voi e a me una bella riflessione di un amico laico che ogni mese manda
a me e a tanti altri amici via computer le sue riflessioni sulla Parola di Dio
della domenica. Questo piccolo brano era inserito nella festa di Cristo Re.
Se
ragioniamo in termini di affinità con i regni di questo mondo, il Regno di Gesù
- Si gloria della bandiera del “servizio ai piccoli e ai deboli”,
-
Ha come “logo” la Croce su
cui il Figlio di Dio ha siglato la sua obbedienza al Padre,
-
Porta sullo stemma i segni incarnati delle “beatitudini”
evangeliche,
-
Esegue come inno nazionale il “Magnificat”
degli umili,
-
Celebra come festa di stato “la
Pasqua di risurrezione”,
-
Richiede come unico tributo da versare quello dell’ “amore
vicendevole”,
-
Non organizza censimenti, perché la carità
non guarda alle quantità ma al cuore,
-
Non ha confini se non quelli dello Spirito
Santo che soffia come e dove vuole;
-
Ha un solo tribunale che è quello della misericordia,
-
Non ha bisogno di eserciti e di missili intelligenti, dato che usa l’intelligenza
per fare il bene,
- Non si pone problemi di gestione del welfare (pensioni e così via), in quanto Dio pensa Lui a tutti i suoi figli
-
Ha un sovrano davvero molto particolare, che ha
dato la vita per i suoi concittadini!
MARTEDI’ 27 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
TU
CI HAI CHIAMATO AMICI, SIGNORE, E CI HAI FATTO CONOSCERE LA VOLONTA’ DEL PADRE
Tra i santi di oggi ricordiamo: ANGELA MERICI Santa, Fondatrice
Angela (1470 - 1540) dopo un lungo periodo trascorso nella preghiera e nel sacrificio maturò l’idea di rimediare alla allora dilagante rilassatezza dei costumi formando donne capaci di portare nelle proprie famiglie lo spirito del Vangelo. Per questo fondò le “Orsoline”, istituto di educatrici di ragazze che come motto aveva: “Attirare le ragazze con amore”.
Parola
di Dio: 2Sam. 6,12-15.17-19; Sal. 23; Mc. 3, 31-35
“ECCO
MIA MADRE E I MIEI FRATELLI! CHI COMPIE LA VOLONTA’ DI DIO, COSTUI E’ MIO
FRATELLO, SORELLA E MADRE”. (Mc. 3,35)
Dove si parla di parentela bisogna sempre andarci cauti. Infatti se la famiglia è il nucleo della società, se essa è anche il luogo privilegiato per il cammino dell’amore e della fede, spesso proprio all’interno delle famiglie si perpetrano i misfatti più grandi: ingiustizie, parzialità, forme di amore opprimenti, ossessionanti, ripicche e vendette, odi che durano per anni, incomprensioni… E’ per questo che in tutte le pagine del vangelo dove si parla di fratellanza, di rapporti genitori e figli bisogna andarci cauti e comprendere bene quello che il Signore vuole indicarci con questi termini. Ad esempio, in questo caso i parenti di Gesù e sua madre coinvolta con essi sono venuti a trovarlo per portarlo a non esagerare, per invitarlo a non farsi troppi nemici tra i potenti, per riportarlo a casa con onore. Il loro atteggiamento poteva essere dettato dal buon senso e anche dall’affetto sincero nei confronti di Gesù, ma significava anche non aver capito ed accettato la sua missione. Ecco allora che Gesù mette a posto i termini. La vera parentela non è necessariamente quella che passa attraverso i vincoli della carne, la vera parentela è la comunanza con Gesù nel cercare di fare come Lui fa, cioè nel compiere la volontà di Dio. Nulla va quindi contro la parentela terrena: anche tra parenti se ci si vuole davvero bene bisogna cercare il vero bene dell’altro che consiste nell’aiutarlo a crescere secondo il progetto di Dio, ma il concetto di famiglia si allarga di molto perché il Dio di Gesù è il Padre di tutti gli uomini.
MERCOLEDI’ 28 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
DONACI,
SIGNORE, DI ACCOGLIERE IL SEME DELLA TUA PAROLA
Tra i santi di oggi ricordiamo: TOMMASO D’AQUINO, Santo, Dottore della Chiesa
Nacque
a Roccasecca dalla famiglia dei conti d’Aquino
tra il 1225-1227. A cinque anni è già a Montecassino per la sua
formazione. Continuerà gli studi all’Università di Napoli. A 17 anni sceglie
di entrare nell’ordine dei predicatori domenicani tra contrasti anche pesanti
da parte dei famigliari. Eccolo ancora a studiare prima a Roma e poi a Colonia.
Insegnerà nelle cattedre più prestigiose del suo tempo, sarà anche un mistico
con numerose visioni. Facondo scrittore provò a dare un ordine a tutta la
conoscenza teologica dell’epoca. Ricordiamo la sua Summa Theologica (tra
l’altro, rimasta incompiuta). Muore il 7 Marzo 1274.
Parola
di Dio: 2Sam. 7,4-17; Sal.88; Mc. 4,1-20
“ECCO,
USCI’ IL SEMINATORE A SEMINARE”. (Lc. 4,3)
“I
tuoi passi, Signore, io sento, passi sicuri di chi ama la terra, passi delicati
di chi rispetta la sua creatura, passi amorosi di chi vuol donare a piene mani.
E, infatti Tu hai seminato, Tu
continui a seminare con abbondanza. Non ti sei spaventato della mia terra grama,
delle zolle diventate dure come pietre per l’arsura, per il passaggio continuo
di tanti, non ti spaventano neppure i rovi, che, questi sì, hanno trovato modo
di attecchire e di crescere e che con le loro spine attentano anche alle tue
gambe, non ti spaventi neppure degli uccelli del cielo che vengono e vanno come
i mille pensieri non sempre buoni che portano via il tuo prezioso seme… Tu ami
la tua terra, la tua terra spesso ingrata che spezza la schiena per un pugno di
spighe, eppure è la tua terra e tu la curi e le doni ciò che hai di più
prezioso, la bagni addirittura con il sangue del tuo Figlio.
GIOVEDI’ 29 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
DEGNATI,
SIGNORE, DI BENEDIRE LA CASA DEL TUO SERVO
Tra i santi di oggi ricordiamo: VALERIO, Santo Vescovo
Fu vescovo di Treviri in Germania verso la fine del III secolo. Zelante nell’Apostolato percorse più volte tutta la regione per annunciare il Vangelo che testimoniò con una vita irreprensibile e una carità generosa.
Parola
di Dio: 2Sam. 7,18-19.24-29; Sal 131; Mc. 4,21-25
“SI
PORTA FORSE UNA LAMPADA PER METTERLA SOTTO IL LETTO?”. (Mc. 4, 21)
Se guardo agli interrogativi esistenziali della mia vita: morte, sofferenza, eternità… Chi è che li illumina? C’è stato un periodo della mia vita in cui pensavo che a tutto dovesse esserci una risposta logica, quella della ragione. Ho passato molto tempo sui libri cercando risposte. Spesso ho trovato ancora più buio, altre volte qualche scintilla, certamente; da parte degli onesti, ho trovato l’ammissione che il nostro sapere è così povero e minimo da non trovare risposte soddisfacenti neanche al più piccolo dei problemi. Ho cercato nelle religioni e spesso nell’ambito della fede ho trovato spazi ampi, riposanti, luci attraenti ma spesso nascoste da interessi umani, formalismi religiosi, esasperazioni, fanatismi. Ho cercato nell’uomo, nei sentimenti, negli affetti che riempiono il cuore e lì sì ho trovato qualcuno con cui dialogare, passioni, emozioni, ma anche spesso delusione e risposte solo immediate che non saziavano la mia sete. Guardavo la mia lampada quasi rinsecchita, dalla poca luce, maleodorante di petrolio e quasi disperavo. “Vai a cercare sotto il letto dove hai nascosto, dopo la tua infanzia, la luce di Gesù”. Ho trovato una lampada che credevo di conoscere. Dopo tanto tempo si accendeva ancora ed era luminosa. Alla sua luce ho riletto il volto di Gesù e vi ho trovato l’uomo, con tutti i suoi interrogativi, i suoi dubbi, le sue paure, le sue gioie, i suoi affetti, vi ho trovato il saggio che non ferma il suo ragionamento alle parole ma sale a Dio, vi ho trovato la fede di chi si abbandona totalmente a Dio… Non ho la risposta a tutti gli interrogativi, spesso dai miei occhi sgorgano ancora lacrime, ma ho deciso di non nascondere più la lampada sotto il letto ma di tenerla vicino: ho bisogno della sua luce e del suo calore.
VENERDI’ 30 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE,
LA TUA PAROLA CI SALVA
Tra i santi di oggi ricordiamo: GIACINTA, Santa monaca
Nata nel 1585 ebbe il nome di Clorice, principessa Marescotti Orsini. Entrata nel monastero di Viterbo assunse il nome di Giacinta ma mantenne per 15 anni l’alterigia e la vanità della principessa, in occasione di una malattia che le fece mettere in discussione seriamente il suo modo di vita, si convertì ai valori della povertà, penitenza profonda e sofferta umiltà. Terminò la sua vita a 54 anni sopportando con dolcezza e il sorriso sempre pronto gli atroci dolori della malattia che la consumò.
Parola
di Dio: 2 Sam 11,1-5.10-13-17; Sal. 50; Mc. 4,26-34
“IL
REGNO DI DIO è COME UN GRANELLINO DI SENAPA…”, (Mc.4,31)
“Non ti basta. Signore, di essere il seminatore che ad oltranza con fiducia e speranza getta il suo seme nel mio terreno. Vista la scarsità di risultato ti fai tu seme per me. “Se il chicco di frumento non cade nella terra e muore non porta frutto”, e Tu, Dio fatto uomo ti sei gettato nella terra, sei morto per portare i frutti che io non riuscivo a portare. Ti sei fatto tutto terra perché la terra potesse diventare albero grande. Ecco perché queste tue parabole mi riempiono di fiducia e di speranza: mi fido sempre di meno di me stesso e cerco sempre più di affidarmi a te, e anche per i frutti: non sono io che devo giudicarli, devo solo essere sicuro che se l’albero è buono lo saranno anche i frutti. Sei davvero grande nell’amore perché proprio là dove io ti ho deluso con la mia grettezza tu hai donato te stesso perché il Padre potesse gioire di qualche mio frutto e perché qualche fratello potesse riposare all’ombra delle tue-mie foglie”.
SABATO 31 GENNAIO
Una scheggia di preghiera:
MAESTRO,
NON TI IMPORTA CHE MORIAMO?
Tra i santi di oggi ricordiamo: CIRO E GIOVANNI, Santi, Martiri
Giovanni era un soldato e Ciro un
medico che si era fatto monaco. Andati ad incoraggiare delle cristiane
arrestate, furono a loro volta arrestati e decapitati verso il 303, durante la
persecuzione di Diocleziano.
Parola
di Dio: 2 Sam. 12,1-7.10-17; sal. 50; Mc. 4,35-40
“GESU’
SE NE STAVA A POPPA, SUL CUSCINO, E DORMIVA”. (Lc.4,38)
La
questione più importante non è la traversata, non è
neanche la fatica del remare e la tempesta può spaventare ma non
abbattere… L’importante è avere Lui sulla barca, anche se sembra dormire,
ed essere coscienti di chi è Lui e del bene che ci vuole.
"Se
tu avessi trentamila lire, me le daresti?"
"Certo"
- ripose mamma Margherita.
"E
pensi che Dio, mio Padre, sarà meno generoso di te?"
Otto
giorni dopo, infatti, poté pagare la tettoia