UNA PAROLA AL GIORNO
RIFLESSIONI QUOTIDIANE SULLA
PAROLA DI DIO
a cura di don Franco LOCCI
LUNEDI’
1 MAGGIO 1995
“Alzati
amica mia, mia tutta bella e vieni”.
Mi
piace iniziare questo mese di maggio dedicato a Maria, con questa frase del
Cantico, In questo inno il Signore sognava la sua sposa, l’umanità. Essa non
aveva risposto agli inviti di Dio, si era nascosta per la sua nudità, ma
nonostante le piaghe dell’egoismo, del peccato, Dio aveva continuato a farle
la corte, a circuirla, a vederla bella. Finalmente, in Maria, Dio riceve la
prima risposta totale da parte dell’uomo. Maria non ha paura di farsi scoprire
da Dio, di mostrargli il suo volto. E Dio non può, vedendo Lei non innamorarsi
di nuovo totalmente e perdutamente della sua creatura.
MARTEDI' 2
MAGGIO 1995
“Ecco,
sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io
entrerò da lui per sedermi con lui a mensa. Egli potrà cenare con me”.
Maria
ha sentito bussare il Signore e gli ha aperto e qui ha trovato la sorpresa: Gesù
non è solo dietro l’uscio, porta con sé tutti i suoi amici, l’umanità
intera.
MERCOLEDI'
3 MAGGIO
1995
“L’Angelo
Gabriele fu mandato ad una vergine che si chiamava Maria”.
Nel
nostro modo di pensare meschino e materialista, diciamo: “Davanti ad un
Angelo, ad un’apparizione non si può dire di no e ci immaginiamo l’annunciazione
tra luce e piume svolazzanti di angeli. Maria non ha avuto vita più facile di
noi davanti alle chiamate quotidiane e lo dimostra anche con le sue domande e
con un “sì” da portare avanti non in quei cinque minuti, ma per tutta la
vita. “Se un angelo mi parlasse, mi indicasse la strada!..” diciamo noi e
non ci accorgiamo di quanti angeli il Signore mette quotidianamente sul nostro
cammino. Dio, attraverso i fatti e le persone, continua ad interpellarci ogni
giorno. Solo che noi o non vediamo o facciamo finta di non vedere.
GIOVEDI' 4
MAGGIO 1995
“Il
Signore è con te”.
Questa
frase è simile all’augurio che tante volte, durante le celebrazioni
liturgiche rivolgo all’assemblea. Ma, mentre il mio è un augurio, una
speranza (“sia”), l’angelo dice a Maria “Dio è con te”. La certezza
di questo permette a Maria di dire il suo “sì” incondizionato.
VENERDI'
5 MAGGIO
1995
“Non
temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”.
Noi
usiamo questa frase o altre simili della Scrittura per ricordarci che Maria, la
piena di grazia, è anche l’Immacolata. Ma se Maria è la tutta pura, la tutta
bella davanti a Dio, noi scopriamo che siamo “graziati” perché non essendo
immacolati, siamo peccatori salvati ed amati.
SABATO 6 MAGGIO 1995
“Lo
Spirito Santo scenderà su di te”.
Gesù
è figlio di Maria e dello Spirito Santo! Maria mette la sua parte ma è lo
Spirito che opera. Non dimentichiamolo: anche per la Chiesa, per noi avviene
nello stesso modo.
DOMENICA
7
MAGGIO 1995
“Avvenga
di me secondo la tua
E
con questa accettazione gioiosa, disponibile, Maria diventa accoglienza, casa
per Gesù. E così il suo cuore si dilata e diventa casa e accoglienza anche per
tutti i fratelli di Gesù, noi. Il segreto è cominciare ad aprire la porta.
Ecco una riflessione di S. Ambrogio:
LUNEDI’ 8 MAGGIO
1995
“In
quei giorni Maria si mise in viaggio verso la Giudea”.
L’atteggiamento
di Maria è duplice: lasciarsi fare da Dio e darsi da fare per Dio e per i
fratelli; aver fede e offrire se stessa.
Dio solo può dare la fede:tu, però, puoi dare la tua testimonianza.
Dio
solo può dare la speranza: tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli.
Dio solo può dare l’amore: tu, però, puoi insegnare all’altro ad amare.
Dio
solo può dare la pace: tu, però, puoi seminare l’unione.
Dio solo può dare la forza: tu, però, puoi dare sostegno a uno scoraggiato.
Dio
solo è la Via: tu, però, puoi indicarla agli altri.
Dio solo è la Luce: tu, però, puoi farla brillare agli occhi di tutti.
Dio
solo può fare ciò che appare impossibile: tu, però, potrai fare il possibile.
Dio
solo basta a se stesso: Egli, però, preferisce contare su di te.
MARTEDI' 9
MAGGIO 1995
“Maria
si mise in viaggio verso la montagna”. (Lc.
1,39)
Maria
non è rimasta immobile nella nicchia della propria grandezza. E’ uscita per
mettere la sua vita “a servizio”. Ogni cristiano non può non riferirsi a
questo segno. Nessuno ha diritto di isolarsi, chiudersi a contemplare e
difendere i propri privilegi. Il prete non può rimanere imprigionato nel suo
tempio. Il maestro deve sovente abbandonare la sua cattedra e mettersi a
disposizione, in ascolto dei piccoli. La Madonna invita ad abbandonare recinti,
palazzi, parchi e giardini. Chi porta la Parola nel cuore non può tenersela per
sé. Chi riceve Cristo nell’Eucarestia deve portarlo nella vita. Dobbiamo
uscire a servire, tenendo dietro alla Madre.
MERCOLEDI' 10
MAGGIO 1995
“L’anima
mia magnifica il Signore”. (Lc.
1,46)
Quando,
superando l’abitudine e la ripetitività, recito questa preghiera che Maria ha
lasciato sgorgare dal suo cuore, mi sento meravigliato e gioioso nei confronti
della Mamma del cielo. Maria, nella sua semplicità, nella sua purezza era una
persona che traboccava di “grazie!” Essa ha lasciato che i suoi sentimenti
di gratitudine prendessero forma di parole per esprimere quanto c’era nel
cuore.
GIOVEDI' 11
MAGGIO 1995
“Maria
diede alla luce il suo Figlio primogenito”.
Maria,
dando alla luce Gesù, realizza il piano di Dio. Ed è così che:
Gesù,
il fedele dei fedeli, nasce dalla fede di Maria.
Gesù,
il servo dei servi, nasce dalla disponibilità di Maria.
Gesù,
l’innocente, nasce dall’innocenza di Maria.
Gesù,
il dono dei doni, nasce dalla gratuità di Maria.
Gesù,
l’obbediente, nasce dall’obbedienza di Maria.
Gesù,
il Figlio di Dio, nasce dalla santità di Maria.
Gesù è la riuscita dell’Amore di Dio, perché Gesù, Figlio di entrambi,
ama
il Padre con tutto l’amore umano possibile
e
ama l’uomo
con tutto
l’amore
VENERDI' 12
MAGGIO 1995
“Maria,
da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”.
(Lc.
2,19)
Da
quanto ci raccontano i vangeli non si può certo dire che Maria sia una
chiacchierona. Sono poche, essenziali, veritiere le sue parole.
SABATO 13
MAGGIO 1995
“Prendi
il Bambino.., e fuggi in Egitto”.
E’
facile immaginarsi lo stato d’animo con cui Maria e Giuseppe avranno accolto
l’invito dell’Angelo e partire per l’esilio perché Erode vuole uccidere
il Bambino: paura,
ansia, dolore, interrogativi,
ringraziamento a Dio sollecitudine... Tutte queste cose si saranno addensate nel
loro cuore.
DOMENICA 14
MAGGIO 1995
“Al
ritrovarlo, Maria e Giuseppe rimasero stupiti”.
Durante
l’episodio di Maria e Giuseppe che “perdono” Gesù e lo ritrovano tre
giorni dopo nel Tempio colpisce il fatto che essi si stupiscono. Se
“angosciati” lo cercano, se sono stupiti di ritrovano nel Tempio a discutere
con i dottori della legge, questo significa che anche Maria e Giuseppe hanno
fatto fatica a comprendere il mistero di Gesù. Non tutto era così chiaro per
loro come non tutto è chiaro per noi. Gesù è il compagno del nostro cammino
ma non sempre è facile capire dove vuole condurci. E’ imprevedibile
umanamente, perché è Dio. Come Maria anche noi conviviamo con il mistero, ma
come Maria si fida, si abbandona, si lascia plasmare, anche noi se contempliamo,
meditiamo, accettiamo gioiosamente, scopriamo che per qualunque strada ci faccia
passare, quel meraviglioso compagno
LUNEDI’
15 MAGGIO
1995
“A
Nazareth il Bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia
era sopra di Lui”. (Lc.
2,40)
Mania
ha avuto il Figlio presente per tanti anni nella casa di Nazareth. Non è il
caso che andiamo a cercare Dio chissà dove. Lui è presente all’appuntamento
quotidiano. Lui, se lo vogliamo, si fa trovare nelle occasioni più comuni.
Occorre imparare a celebrare Dio secondo la liturgia dei nostri giorni feriali.
Fargli posto là dove passiamo la maggior parte della giornata. Lui non si
rassegna a essere confinato in un salotto appartato. Sta volentieri in cucina,
nello stanzino della portineria, in un corridoio, un’aula, un ufficio, un
cortile, una corsia d’ospedale.
Dobbiamo
abituarci ad incontrarlo nei nostri gesti abituali, nel solito lavoro,
nelle occupazioni meno appariscenti. Farlo passare nella nostra stanchezza,
negli smarrimenti, nelle difficoltà, nelle attese, nelle speranze.
MARTEDI' 16 MAGGIO
1995
“Gesù
tornò a Nazareth e stava loro sottomesso”.
Nei
misteri del Rosario noi pensiamo ai fatti gaudiosi, dolorosi, gloriosi della
vita di Gesù e Maria: sono le grandi tappe della salvezza realizzata per noi.
Ma nella storia di Maria, insieme a questi eventi unici ci sono stati tanti
giorni comuni fatti di lavori abituali: andare al pozzo, preparare da mangiare,
strigliare l’asino, pregare, educare suo Figlio, parlare con Giuseppe... E in
queste “banalità” Maria ha realizzato la stessa santità espressa il giorno
del “sì” dell’Annunciazione o del “sì” ai piedi della croce di Gesù.
MERCOLEDI' 17 MAGGIO
1995
“Se
non diventerete piccoli come bambini non entrerete nel Regno di Dio”.
Umanamente
parlando, Maria non ha fatto cose grandi, è stata una mamma come tante
che ha seguito nella gioia e nel dolore il suo Figlio. La sua grandezza è
proprio lì.
GIOVEDI'
18 MAGGIO
1995
“Ci
fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la Madre di Gesù”.
Qualcuno,
pensando di onorare Maria, l’ha fatta diventare talmente compresa dei misteri
che viveva e dei doni ricevuti, da renderla talmente “spirituale” e avulsa
dalla realtà da allontanarla da quello che è il suo compito principale:
permettere a Cristo di incarnarsi nella nostra realtà. Invece Maria, la pura,
la santissima, va ad una festa di nozze, e attenta alle necessità spicciole
degli sposi aiuta Gesù a fare un miracolo “superfluo” che ci aiuta a
comprendere che Lui è il vero sposo della nostra umanità.
VENERDI'
19 MAGGIO
1995
“La
Madre disse a Gesù: “Non hanno più vino”.
Maria
è una che si accorge di ciò che le capita vicino e delle esigenze concrete del
suo prossimo.
SABATO 20 MAGGIO
1995
La
Madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”.
Maria
a Cana ci insegna la preghiera. Noi ci saremmo aspettati che Maria andasse da
Gesù, spiegasse la situazione, implorasse il miracolo...
DOMENICA 21MAGGIO
1995
La
Madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”.
A
Cana, la Madonna si è accorta che mancava non il necessario, ma il superfluo.
E’ intervenuta per assicurare non il pane, ma il vino “inutile”.
LUNEDI’ 22 MAGGIO
1995
La
Madre dice ai servi: “Fate ciò che vi dirà”.
Maria,
come sempre, ci indica la strada.
Tante volte noi ci chiediamo: “Che cosa devo fare?” e subito cominciamo a
pensare, ad arzigogolare, a trovare secondo i nostri criteri le strade. Maria
invece ci dice: “Continua a fare il servo. Obbedisci a ciò che il Signore ti
chiede ogni giorno. Non stare a chiederti troppi perché. Fai con semplicità le
cose che ti sono chieste anche se a prima vista ti possono sembrare assurde come
sarà sembrato assurdo ai servi di Cana il riempire di acqua delle anfore. Fallo
e fidati!” Quanti di noi, davanti alle difficoltà della vita, davanti alle
scelte pensano, prima di decidere, a confrontarsi con il Vangelo? A mettersi
prima di tutto in ascolto? A lasciarsi guidare non da se stessi ma dalla Parola
di Colui in cui diciamo di credere?
MARTEDI' 23
MAGGIO 1995
E
Gesù disse: “Donna, ecco tuo Figlio...
Figlio, ecco tua Madre”.
Pensando
al mistero della croce siamo sempre portati a pensare che in quell’ultimo
momento della sua vita Gesù ci ha fatto ancora il regalo di sua Madre. Proviamo
oggi a pensare anche ad un’altra cosa: Gesù ci ha anche affidato sua Madre,
cioè noi poveri uomini abbiamo il compito di portare nella nostra vita Maria,
In Lei noi portiamo la sua maternità, perché Cristo nasce al mondo, portiamo
la sua umiltà perché il Vangelo sia il gioioso annuncio ai poveri, portiamo il
suo dolore perché il nostro dolore venga redento, portiamo la sua purezza perché
il male sia vinto. Maria porta noi a Gesù ma noi dobbiamo portare Maria, e in
Lei il mistero di Cristo, al mondo intero. Portare Maria non è certo un peso ma
una gioia.
MERCOLEDI'
24 MAGGIO
1995
“La
carità è paziente”.
Maria
è paziente. Attende che si realizzino in Lei le promesse di Dio. Durante
l’esilio d’Egitto attende pazientemente di poter tornare a casa. A Cana
attende con fiducia che Gesù compia il miracolo. Ai piedi della
GIOVEDI' 25 MAGGIO
1995
“Il
vostro ornamento non sia quello esteriore, capelli
intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti ; cercate piuttosto di adornare
l’interno del vostro cuore con un’anima incorruttibile piena di mitezza e di
pace”. (1
Pt. 3,3—4)
Non
mi piacciono le raffigurazioni di Maria super adornate, Il desiderio di onorare
Maria ha spesso fatto sì che statue e dipinti vestissero la Madonna con modelli
di vestiti all’ultima moda per l’epoca, con gioielli splendenti. Ma a me
sembra che queste cose, invece che onorare deturpino la sua bellezza e la sua
semplicità. La stessa cosa avviene quando certi “madonnari” per onorare
Maria la fanno diventare una dea, a volte addirittura più importante di suo
Figlio o di Dio. La bellezza, la forza di Maria non stanno né nelle esteriorità
né nei doni particolari che pur Maria ha, ma nella sua semplicità, bontà,
attenzione.
VENERDI'
26 MAGGIO
1995
“Siate
santi come io sono santo”.
Ogni
giorno, ripetendo l’Ave Maria noi invochiamo “Santa Maria, prega per noi
peccatori”: a Maria si addice la santità, a noi l’essere peccatori. Perché
Maria è santa? Perché, lasciandosi fare da Dio ne rispecchia la santità. Noi
siamo peccatori perché volendo fare da soli escludiamo la santità di Dio che
è in noi.
Essere
santi non significa essere anormali o dotati di doni particolari che permettano
di fare miracoli, ma solo lasciare che Dio manifesti in noi la sua bontà, la
sua misericordia, la sua grazia. La prima qualità del santo è non opporre
ostacoli all’opera di Dio. La santità non è solo di Maria o quella dei santi
riconosciuti, è di tutti e proprio perché peccatori ancora più manifesta
della grandezza di Dio che guarda alla povertà dei suoi servi e fa cose grandi
in noi.
SABATO 27
MAGGIO 1995
“Gli
occhi sono come la lampada del corpo: sei
tuoi occhi sono buoni, tutto il
corpo è illuminato”. (Mt.6,22)
Dio è percepibile da coloro che hanno aperti gli occhi della loro anima.
Gli
occhi li hanno tutti, ma alcuni li hanno velati e non possono vedere la luce del
sole.
Se
uno è cieco e non vede, non per questo la luce del sole non brilla più:
essi
diano la colpa a se stessi e ai loro occhi.
Anche
tu, o uomo, hai gli occhi offuscati dai peccati e dal tuo agire indegno.
Se c'é della ruggine nello specchio, non riesci a scorgere in esso il volto di un uomo;
così
quando l’uomo è nel peccato è in una condizione da non poter vedere Dio.
Come una malattia agli occhi impedisce di fissare la luce del sole,
così
anche tu, o uomo, sei impedito dai tuoi peccati e non puoi vedere Dio.
DOMENICA 28 MAGGIO 1995
“E
ne costituì 12 che stessero con Lui e anche
per mandarli a predicare”.
Gesù
sceglie i suoi apostoli. Sono gente comune che viene fatta partecipe del mistero
di Cristo e che viene autorizzata a parlare e testimoniare in nome di Gesù.
Sono gli amici di Gesù e quindi sono anche gli amici di Maria.
La
missione che Dio ha affidato a Maria di portare al mondo Gesù viene partecipata
ad altre persone. Maria è contenta di questo. Noi la invochiamo nelle litanie
come Regina degli Apostoli e Madre della Chiesa, infatti la missione della
Chiesa continua il ruolo di Maria nel mondo.
LUNEDI’ 29 MAGGIO
1995
Maria
di Magdala andò ad annunziare ai discepoli: “Ho visto il Signore”.
Carlo
Carretto, in un suo libro su Maria, chiede alla Madonna che cosa vuol dire
credere alla risurrezione e si immagina questa risposta:
MARTEDI' 30 MAGGIO
1995
“Non
è qui, è risorto e vi precede”.
Continuiamo
la riflessione di ieri e pensiamo che Maria ci dica:
Significa
per Madre Teresa di Calcutta sollevare il moiribondo e per te fare altrettanto.
MERCOLEDI'
31 MAGGIO
1995
“Andate
in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”.
Concludiamo
il mese di maggio con un pensiero del Papa che, proprio ispirandosi a Lei, ci
invita alla missionarietà.
MARIA
è modello di consacrazione alla Missione, anzi è il modello assoluto di ogni
evangelizzazione, in virtù del privilegio, veramente unico, di Madre di Dio,
che ha concepito, portato in seno e donato al mondo il Divin Redentore.