UNA PAROLA AL GIORNO
RIFLESSIONI QUOTIDIANE SULLA
PAROLA DI DIO
a cura di don Franco LOCCI
FEBBRAIO 1995
MERCOLEDI’
1 FEBBRAIO 1995
“E
Gesù non vi poté operare miracoli”.
Si
legge nel libro de9li Atti degli Apostoli che ‘‘Dio accompagnava la
crescita della nuova comunità con segni e
prodigi”. E noi ci chiediamo: “Come mai i miracoli
sono così rari nella Chiesa?’’. Il
brano del Vangelo di oggi ci ricorda che anche Gesù, nella sua patria
non poté operare miracoli “a causa della loro incredulità”.
Non è che oggi non ci siano miracoli! Quanti miracoli di carità, di
pazienza, di perdono, di solidarietà! Ma
se questi miracoli non si moltiplicano non è perché Dio non voglia, è
perché noi glielo impediamo. Quando il mio orgoglio ferito mi impedisce la
strada del perdono, quando i miei calcoli umani mi rendono gretto nel dono,
quando la mia rabbia mi impedisce di riconoscere nell’altro un fratello,
quando mi fido più nella mia previdenza che non nella Provvidenza io impedisco
a Dio di fare i suoi miracoli di amore.
GIOVEDI'
2 FEBBRAIO
1995
“I
miei occhi han visto la tua salvezza, luce per illuminare le genti e gloria del
tuo popolo”.
Oggi,
festa della presentazione al Tempio, la nostra attenzione deve volgersi
soprattutto a Gesù che offre se stesso per noi e che diventa luce per il nostro
cammino di fede. Ma mi colpisce particolarmente che siano due vecchi, Simeone ed
Anna, ad accogliere questo dono e a riconoscerlo. Gesù viene per tutti ma anche
per noi, vecchi nel nostro cammino di fede, spesso rattrappiti nelle nostre
tradizioni. Gesù viene per rinnovarci, per rinvigorire
VENERDI' 3 FEBBRAIO
1995
“Il
matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia.
Una
riflessione di Cirillo di Gerusalemme:
Non
credere a chi sostiene che il nostro corpo non ha niente a che fare con Dio. Tra
parentesi, quelli che considerano il corpo una realtà perversa molto spesso ne
abusano per azioni impure.
SABATO
4 FEBBRAIO 1995
“Venite in disparte, in un luogo solitario e riposatevi un po'”. (Mc.
6,31)
SANTIFICAZIONE
DEL RIPOSO
Gesù
invita i suoi apostoli a ritirarsi per riposare un poco. E’ assurdo infatti,
che l’uomo assoggetti sé o gli altri ai lavori forzati, per motivi economici
o di mercato, mentre v’è gente che implora di poter lavorare, non l’ottiene
e muore di fame.
DOMENICA
5 FEBBRAIO 1995
“Non
temere: d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. (Lc.
5,10)
Ancora
oggi si pensa: il missionario è un pescatore di uomini nella misura in cui darà
dei battesimi e il laico io sarà a sua volta nella maniera in cui testimonierà
la fede nel suo ambiente. La prospettiva della pesca, in San Luca, ha un’altra
dimensione: egli mostra l’umanità intera in preda alle potenze del male che
la sommergono. Il Cristo e i suoi discepoli sono impegnati a salvarla dai caos e
dalla catastrofe.
Essere
pescatori di uomini oggi significa dunque impegnarsi in tutte le iniziative che
vogliono evitare all’uomo questa perdizione. Essere chiamati da Dio a questo
compito vuoi dire sentire che dove esistono tali iniziative si rivela l’amore
di Dio per l’uomo. Pertanto occorre che i cristiani si mettano nella mischia:
si crederà a loro soltanto se si affannano nell’acqua come tutti gli altri.
LUNEDI' 6
FEBBRAIO 1995
“In
principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e
lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque”.
In
questa e nella prossima settimana, leggeremo come prima lettura, i primi
capitoli del libro della Genesi, dove l’autore sacro, alla luce della fede nel
Dio liberatore, prova a leggere i problemi fondamentali dell’uomo attraverso
racconti e immagini. Questo primo versetto vuoi dirci due cose fondamentali. Dio
è prima del caos, tutto dipende dalla sua volontà creatrice. Lo Spirito Santo
è dunque all’inizio di ogni cosa: all’inizio della creazione, all’ inizio
della storia della salvezza, come ispiratore della Parola di Dio, come colui che
genera l’umanità di Cristo in Maria, come guida della missione di Gesù,
della sua morte e risurrezione, come inizio della comunità dei credenti, come
Consolatore, colui che non abbandona mai l’uomo ma continuamente gli rende
presente l’amore di Dio.
Anche
per noi lo Spirito sta all’inizio di tutto: è la scintilla della vita, ci ha
generati figli di Dio attraverso il Battesimo, è la fonte di ogni sacramento,
ci fa Chiesa e in ogni momento ci sostiene e ci mostra la strada della vita.
MARTEDI' 7
FEBBRAIO 1995
“Dio
creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò”.
Più
di un autore, lungo i secoli, ha detto sorridendo che tra tutte le opere create
l’uomo è la meno riuscita e qualcun altro ha suggerito: Dio non aveva ancora
inventato lo specchio e quindi la somiglianza con Lui lascia a desiderare.
MERCOLEDI’ 8 FEBBRAIO
1995
“Ma
dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare”.
Si
è discusso se quest’albero fosse di mele o di melograni: quale stupidaggine!
Qui non si tratta di alberi da frutta ma di qualcosa di ben più profondo.
Conoscere il bene e il male vuoi dire diventare arbitri di essi, vuoi dire
mettersi al posto di Dio, vuoi dire non considerarsi più creature ma sentirsi
superiori al Creatore, vuoi dire giudicare addirittura Lui. E questa è la
tentazione continua anche per noi. L’uomo potrebbe essere contento se si
fidasse di Dio, invece giudica, vuoi mettersi al di sopra, vuoi conoscere più
in là delle sue capacità, diventa geloso, possessivo.., perde la pace, perde
il “paradiso”. Il comando di Dio non è una proibizione, non è voler privare
l’uomo di qualcosa, è voler la felicità dell’uomo. Una mamma quando cerca
di allontanare il suo bambino dal recipiente dell’acqua bollente non vuoi
privare suo figlio da una possibilità di gioco o di conoscenza, vuole la sua
salute, la sua felicità.
GIOVEDI'
9 FEBBRAIO
1995
“E
i due saranno una sola carne”
Avvenne
una volta che un uomo decise di ripudiare la moglie, poiché non gli aveva dato
figli. Si presentò allora al rabbino per avere la sua approvazione. Il rabbino
disse: — Approvo, ma a una condizione. Che come avete fatto festa quando vi
siete uniti, così facciate festa ora che vi dividete.
VENERDI' 10
FEBBRAIO 1995
E
il serpente disse alla donna:
Il
brano della Genesi che leggiamo oggi racconta il peccato originale. Originale in
quanto è lo schema, il paradigma di ogni peccato. Vedete un po’ se tutti
C’è una potenza ostile a Dio, il diavolo che ci tenta per dividerci da Lui
Si serve del dubbio, della menzogna:
Cammuffa da libertà, da gioia in una cosa negativa
Il peccato non riguarda mai solo noi stessi, coinvolge altri
Il frutto del peccato è accorgerci della tristezza, del dubbio, della nudità
che porta
Si cercano le scuse per nasconderlo
L’uomo da solo, dopo il peccato, non può più niente.
Ringraziamo
Dio che ha mandato Gesù suo Figlio che, facendosi Lui peccato, lo ha ucciso e
lavato nella Croce. E’ solo grazie a Lui che noi possiamo essere perdonati.
SABATO 11
FEBBRAIO 1995
Dio
disse: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell’albero
di cui ti avevo comandato di non mangiare?”.
LA
PRIMA LACRIMA
Il
Signore aveva letto nel cuore di Adamo ed Eva che si erano pentiti del
“Infelici
figlioli! Vi ho giudicato ed ora dovrete portare le conseguenze di quanto avete
fatto. Vi dovrò cacciare da questo splendido luogo, il Giardino di Eden dove
siete stati così felici ed andrete in un altro luogo che non conoscete ancora,
ma dove vi aspetta una vita ben diversa da quella di prima. Infatti sventure e
mali vi colpiranno, grandi difficoltà vi attendono e il vostro animo sarà
molto amareggiato. Sappiate però che ho letto nel vostro cuore ciò che sentite
in questo momento e vi assicuro perciò che il mio amore verso di voi non cesserà
mai. Vi regalo inoltre una pietra preziosa, che traggo dal mio forziere, la
lacrima. Quando le sventure si abbatteranno su di voi, le lacrime che
scenderanno dai vostri occhi conforteranno i vostri cuori e vi saranno di grande
aiuto per superare le gravi difficoltà della nuova vita che vi attende.”
DOMENICA
12 FEBBRAIO 1995
“Beato
chi non indugia nella via dei peccatori”.
“Via”
e un nome della vita, poiché ogni vivente è in cammino verso la meta.
Chi
viaggia su una nave può anche dormire: senza che se n’accorga, il vento e le
onde lo sospingono in direzione del porto. Così è di noi, di tutti e del
singolo: il tempo della vita scorre, incessantemente e impercettibilmente, e noi
ci avviciniamo a grande velocità al punto d’arrivo. Se dormi, il tempo, benché
inosservato, passa. Se vegli irrequieto, la vita si consuma egualmente, e anche
in questo caso è facile che tu ciò non lo avverta. Noi tutti siamo una specie
di corridori, ciascuno va rapidamente verso la meta. Proprio per questo noi
viviamo. Ecco il significato del termine “via”. Durante questa vita tu sei
un viandante. Devi oltrepassare tutto, lasciar tutto alle tue spalle.
devi
tribolare per un poco ma poi li superi e vai avanti.
LUNEDI'
13 FEBBRAIO
1995
“Il
peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu
dominalo”.
Molte
volte ci capita che, quando ascoltiamo una bella predica, l’apprezziamo perché
la troviamo particolarmente adatta per la persona che siede vicino a noi...
quando sentiamo parlare del peccato che regna nel mondo, ci sentiamo
perfettamente concordi perché vediamo tanti peccatori e peccatrici intorno a
noi!
MARTEDI'
14 FEBBRAIO
1995
E
gli Apostoli dicevano fra loro: “Non abbiamo pane”.
Gli
Apostoli sono preoccupati della mancanza di pane. E’ una preoccupazione che
spesso tocca anche noi ed anche quando chiediamo a Dio, la nostra ansia ci fa
chiedere sempre più di quello che abbiamo bisogno, vorremmo quasi che Dio fosse
un’agenzia di assicurazioni per il nostro domani.
Un
anziano eremita interrogò i pellegrini che erano andati a consultano:
Tradizione
islamica
MERCOLEDI’ 15 FEBBRAIO
1995
“L’istinto
del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza”.
Un
discepolo domandò un giorno a Sri Ramaknishna come fare per liberarsi dai
pensieri di lussuria che lo assalivano da ogni parte. Ne ebbe questa risposta:
Un
uomo aveva un cane che amava moltissimo, che accarezzava e abbracciava di
continuo. Un saggio gli consigliò di
GIOVEDI'
16
FEBBRAIO
1995
“Dei
sangue vostro, ossia della vostra vita, io ‘domanderò conto”.
“Il
mio collega non lavora. Perché dovrei lavorare io?”.
“Mia
sorella non si fa il letto. Perché lo devo fare io?”.
“Mio
marito è duro. Perché dovrei essergli sottomessa?”.
“Nessuno
paga le tasse giustamente. Perché devo essere io l’unico fesso?”. Perché
si deve fare il bene quando tutti fanno il male? Per una ragione molto semplice:
devo rispondere a Dio di me stesso e non agli altri.
VENERDI'
17 FEBBRAIO
1995
“Dio
dal luogo della sua dimora scruta tutti gli abitanti della terra, Lui che, solo,
ha plasmato il loro cuore e comprende tutte le loro opere”.
(Sal.
32,14—15)
La
gratuità è una delle cose più difficili. Con gli uomini possiamo mascherarci,
con Dio no.
SABATO
18 FEBBRAIO 1995
“La
fede è il fondamento delle cose che si sperano”.
Tutte
le speranze, tutte le aspirazioni, nostre e degli altri uomini, anche quelle
inespresse e talvolta inconsapevoli, devono essere riassunte e tradotte nel
nostro impegno costante e concreto per sviluppare il Regno di Dio. Si tratta di
una speranza che ci è stata data nella Pentecoste, con il dono dello Spirito
Santo: è la certezza che ciascuno di noi può contribuire a far uscire il
nostro mondo dalla sua logica fratricida dell’uccidere, del mentire, del
giudicare, dell’opprimere...
DOMENICA 19 FEBBRAIO
1995
“Amate
invece i vostri nemici”.
Quante
scuse, scappatoie per sfuggire questa indicazione del Vangelo!
Ma
se mi metto a cuore scoperto, senza difese davanti a questa affermazione di Gesù,
devo rendermi conto che è compito
LUNEDI' 20
FEBBRAIO 1995
“Chi
conosce i disegni di Dio?”.
“..
SE A DIO PIACE!”
Un
contadino, dopo aver trascorso tutta la giornata a mietere, ritornò a casa.
Disse alla moglie: — Domani, a mezzogiorno, di sicuro avrò finito di mietere.
MARTEDI'
21FEBBRAIO
1995
“Confida
nel Signore e fa il bene”.
Alcuni
solitari si erano ritirati su una montagna dell’Egitto, vicina al Mar Rosso,
sotto la guida di un santo padre spirituale chiamato Sisoe.
MERCOLEDI’ 22 FEBBRAIO 1995
“Esorto
gli anziani a non spadroneggiare sulle persone loro affidate, ma
a farsi modelli del gregge”.
Un
vescovo stava visitando le parrocchie a lui affidate quando capitò in uno
sperduto paesino di montagna. Vedendo che il parroco era un tipo molto alla
buona, lo classificò come un ignorante e prese a trattarlo dall’alto al
basso.
GIOVEDI'
23 FEBBRAIO
1995
“Non
confidare nelle
tue ricchezze e non dire:
Questo mi basta”. (Sir. 5,1)
La
MIA casa, il MIO denaro, la MIA automobile...
VENERDI' 24
FEBBRAIO 1995
“E’
lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?”
Tante
volte e con tante sfumature diverse mi sono sentito ripetere questa domanda. Ciò
che in epoche passate era una eccezione, ora sembra generalizzarsi sempre di più.
E se è giusto non puntare il dito e non ergerci giudici degli altri non
è neanche accettando bellamente questa situazione che aiutiamo a trovare i
valori su cui fondare le nostre scelte.
SABATO 25 FEBBRAIO
1995
“Lasciate
che i bambini vengano a me e non glielo impedite”.
Spesso
ci siamo chiesti che cosa significhi nel Vangelo diventare bambini. Ecco la
risposta di un monaco.
Sei
un pellegrino senza una tua casa, senza bagagli, senza sicurezza del domani. Il
deserto, per l’uomo che vi si avventura, non è una “dimora” ma una
“traccia” sulla quale cammina in fretta per attendere, secondo un bel
simbolo, “un paesaggio da cui non si ritorna indietro”. Questo paesaggio è
Dio stesso visto allo scoperto, e solo la morte ce lo mostra così. Lui solo sa
il momento e la strada.
DOMENICA 26 FEBBRAIO
1995
“Dov’è
o morte la tua vittoria? Dov’è o morte il tuo pungiglione?”.
Si
dice che Luigi XI fosse astuto e crudele. Alla fine della vita, si sentì
ripreso nella coscienza e cercò dei mezzi sicuri per allontanare la morte:
LUNEDI'
27 FEBBRAIO
1995
“E
gli Apostoli ancora più sbigottiti dicevano fra loro: E chi si potrà
salvare?”.
Gli
Apostoli stentano a capire Gesù. Sono andati dietro a Gesù nella speranza:
“Tutto diventerà chiaro, faremo parte del suo regno...” Ma questo maestro
è esigente, dice di essere
MARTEDI' 28 FEBBRAIO 1995
“Non
cercare di corrompere Dio con dei doni: non accetterà”.
Spesso
Dio sembra deluderci: gli abbiamo chiesto qualcosa che ci sembra importante e
Lui non ce lo ha dato, gli diamo dei suggerimenti e Lui non li accoglie. Abbiamo
la pretesa di insegnargli il... mestiere di Dio. E dimentichiamo che, semmai, è
Lui che ha il diritto di insegnarci il mestiere di uomo.