UNA PAROLA AL GIORNO
RIFLESSIONI QUOTIDIANE SULLA
PAROLA DI DIO
a
cura di don Franco LOCCI
“LITANIE
A MARIA”
MAGGIO
1992
VENERDI’ 1 MAGGIO 1992
MADRE
DI DIO, PREGA PER NOI
“Il
Signore è con te”. (Lc. 1,28)
Questo augurio che l’angelo rivolge a Maria era un augurio tipico del mondo orientale. Ma per Maria assume un significato ancora più completo. Dio in Gesù ha proprio preso dimora in lei. Anche noi spesso, sulla scorta delle stesse parole di Gesù che ci ha detto: “Io sono con voi fino alla fine del mondo”, ci scambiamo spesso questo saluto—augurio nelle nostre liturgie: “Il Signore sia cori voi”. A Maria basta questo per dire il suo ‘sì’ incondizionato. Certo la presenza del Signore non la esimerà dalle prove della vita, ma le darà la forza e la sicurezza per affrontarle. Se nei momenti di prova, di apparente silenzio di Dio, di dolore senza spiegazioni ci ricordassimo di questa realtà, molte cose cambierebbero. Una donna di otre novant’anni che stava per morire un giorno mi disse: “Ho avuto tante prove dalla vita più dolori che gioie. Ma posso testimoniarlo: Dio non mi ha mai abbandonato e sono sicura che non mi abbandona neppure ora”. Maria, che con la sola certezza di fede affronti la prova della tua vita, concedici di non dimenticarci mai, soprattutto nel momento del dolore, che Dio è con noi e che con Lui abbiamo la certezza della vittoria finale.
SABATO 2 MAGGIO 1992
MADRE
Dl CRISTO, PREGA PER NOI
“E
lo chiamerai Gesù”. (Lc.
1,31)
Il nome presso gli Ebrei significava qualcosa di più che un semplice termine di identificazione. Significava l’essenza stessa della persona. Conoscere il nome era possedere la persona stessa. E il nome Gesù significava: Dio salva. Quindi il nome del Figlio di Maria richiama un Dio liberatore, salvatore. Gesù è infatti colui che ha il compito di strapparci dalla schiavitù, è colui che ci fa passare dalla morte alla vita, dal vuoto alla pienezza, dal dominio delle forze del male agli spazi luminosi di cui Gesù è il Signore. San Paolo, avendo capito a fondo questo, dirà: “Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra; ogni lingua proclami che Gesù è il Signore a gloria di Dio Padre” (Fil. 2,9—11). Oggi spesso il nome di Gesù viene vilipeso o anche semplicemente usato con leggerezza, esso è invece il nome che salva, il Signore della mia vita, del mondo, della storia. Maria, aiutaci a invocare e onorare con le labbra e con la vita il nome di Colui che ci salva.
DOMENICA 3 MAGGIO 1992
TEMPIO
DELLO SPIRITO SANTO, PREGA PER NOI
“Lo
Spirito Santo scenderà su di te”. (L.c.
1,35)
I profeti lo avevano detto: quando verrà il Messia, saranno i tempi dello Spirito. Gesù inizierà la sua vita pubblica dopo la discesa dello Spirito Santo, durante il suo Battesimo. La vita della Chiesa primitiva prenderà il suo via definitivo dopo la Pentecoste, nella forza dello Spirito Santo. Ma entrambe queste discese dello Spirito sono anticipate dallo Spirito che in Maria dà un corpo a Gesù. La nostra vita di cristiani è incominciata per noi nel Battesimo attraverso il dono dello Spirito, è stata riconfermata nello Spirito attraverso la Cresima, è ancora lo Spirito che ci dà il perdono, che ci conferma nei nostri impegni (Matrimonio, Ordine, malattia), che ci dona Gesù nell’Eucarestia. Ed è ancora lo Spirito di Gesù che continuamente ci parla, se noi vogliamo ascoltarlo attraverso gli avvenimenti della nostra vita. Aiutaci, o Madre ad accogliere i suggerimenti dello Spirito che anche oggi verranno a noi, fa’ che ci lasciamo riempire da Lui per poter generare per noi e per gli altri l’amore di Gesù.
LUNEDI’ 4 MAGGIO 1992
PIENA
DI GRAZIA, PREGA PER NOI
“E l’Angelo le disse: Ti saluto o piena di grazia”. (Lc. 1,28)
“Ave Maria, piena di grazia”. Quante volte, ogni giorno, nel mondo si ripete questa frase, al punto che quel “piena di grazia” sembra essere diventato quasi il cognome di Maria.
Maria
e graziosa e nulla ci vieta di pensare che fosse anche una bella ragazza, ma è
graziosa perché accoglie la grazia di Dio, lascia che essa prenda possesso di
lei, manifesta e offre agli uomini la ventata di Grazia che suo Figlio è venuto
a portare. Maria è graziosa perché disponibile, perché sempre comprensiva,
perché disposta a compartecipare ogni nostra gioia e sofferenza. Nella nostra
lingua “essere graziosi con qualcuno” spesso vuol solo dire essere gentili,
ben educati. Il cristiano dovrebbe essere qualcosa di più: colui che
“graziato” da Dio porta non solo affabilità ma luce di grazia e di salvezza
ai fratelli. Maria, che hai accolto la grazia di Dio, donaci di essere
riconoscenti per la salvezza gratuitamente ricevuta e fa’ che concretamente e
gratuitamente diventiamo portatori di salvezza.
MARTEDI’ 5 MAGGIO 1992
MADRE DEL SALVATORE, PREGA PER NOI
“E
Benedetto il frutto del tuo grembo, Gesù”. (Lc.
1,42)
Una donna, Eva aveva guardato con desiderio il frutto di un albero: esso era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza e, senza tener conto del comando di Dio ne aveva mangiato e lo aveva dato anche a suo marito. Qui abbiamo un’altra donna, Maria, che non solo non prende o desidera frutti altrui, ma che offre agli uomini il frutto del suo grembo. Veramente sei benedetta, o Maria, e benedetto quel Frutto che ci dai. Dopo averlo mangiato, si aprono i nostri occhi e non ci accorgiamo con vergogna, come i primi due uomini, di essere nudi, ma scopriamo in noi lo splendore dell’immagine e della rassomiglianza con Dio. E Benedetto sia il frutto del tuo seno che si offre a noi nell’Eucarestia, perché la nostra vita possa, con l’aiuto di questo pane, acquistare dimensioni di speranza che la aprono all’eternità.
MERCOLEDI’ 6 MAGGIO 1992
REGINA DEL MONDO, PREGA PER NOI
“D’ora
in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata”. (Lc.
1,48)
Sarà perché viviamo in un mondo in cui re e regine sono in via di estinzione o sarà anche perché queste figure sono troppo legate a potere terreno, ad angherie, a scandali, che applicare il nome di regina a Maria mi suona male. Ma Maria è regina allo stesso modo di Gesù: non per avere uno stuolo di servitori, ma per servire; non per regnare con potere sugli altri, ma per reggere con noi e per noi la fatica del cammino. E’ regina perché una spada, quella del dolore ha trafitto il suo cuore, come non è stata una corona— diadema quella posta sul capo di suo Figlio, ma una corona di pungenti spine. E poi è Regina perché Dio l’ha esaltata: tutto quello che ha è dono di Dio che ha esaltato la sua povertà. Regina—serva Maria, insegnaci a reggere per noi e per gli altri la nostra fatica quotidiana. Anche noi, come Figli di Dio siamo re, fa’ che come tuo Figlio Gesù diventiamo servitori.
GIOVEDI’ 7 MAGGIO 1992
MADRE
DEL BUON CONSIGLIO PREGA PER NOI
“Non
sia turbato il vostro cuore, abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me”. (Gv.
14,1)
Quante persone passano quotidianamente da un sacerdote per un consiglio, per una parola di conforto. Quanti dubbi sul nostro agire, paure di sbagliare, incertezze. E quanto è difficile anche per un prete aiutare a trovare la strada più giusta. Nessuno ha in tasca le risposte concrete, adatte ad ogni situazione. Anche perché tante volte gioca di più il nostro orgoglio di voler trovare da soli risposte umane o il nostro fidarsi più della psicologia che della Parola di Dio. Guardando a quel poco che conosciamo della sua storia mi sembra che Maria ci consigli così: intimità con Dio; tanto silenzio invece che parole vuote; fiducia in Dio; presenza costante; lasciarci avvolgere ed adorare il mistero che è in noi e attorno a noi; vivere a fondo tutto, anche il mistero del dolore; sperare non in noi ma in Dio... Madre dei buoni consigli, aiutaci!
VENERDI’ 8 MAGGIO 1992
MADRE DEL REDENTORE, PREGA PER NOI
“Fate
quello che vi dirà”. (Gv.
2,5)
Maria indica la strada non solo ai servitori delle nozze di Cana ma a tutti noi: “Fate quello che vi dirà”. Maria è tutta proiettata su Gesù, lei non esiste più, esiste solo Lui e proietta noi non verso se stessa, ma verso di Lui. Il cristiano è colui che si è rivestito di Cristo, è colui che vuoI seguirne il cammino, è colui che cerca di. identificarsi a Lui. Davanti ai tanti interrogativi della vita (Che cosa dovrò fare? Qual’è il modo migliore per vivere la fede? Come aiutare quella persona?) noi cerchiamo. Cerchiamo in noi stessi, cerchiamo nei libri della nostra scienza, a volte cerchiamo in modelli strani. i La strada è semplice: “Fate come Egli vi dirà”, anche se sono delle cose assurde come andare a riempire delle anfore con dell’acqua. Se io fossi stato là che cosa avrei fatto? Sarei andato dal maestro di tavola a denunciare la sua incompetenza nell’acquisto del vino? Sarei andato da qualche vicino per elemosinare una botte per gli sposi? Avrei messo in ansia gli sposi dicendo loro che cosa stava succedendo? Avrei atteso dicendo: “Beh, a me che importa?”. Maria, ancora una volta, indicandomi tuo Figlio mi dici: “Ascoltalo! Fai quello che ti dice, anche se non lo capisci fino in fondo! Fidati: non può venirne che del bene per te e per gli altri”.
SABATO 9 MAGGIO 1992
MARIA, MADRE NOSTRA, PREGA PER NOI
“Figlio,
ecco tua Madre”. (Gv. 19,27)
Avevamo un Dio Padre, un Gesù fratello, uno Spirito forza, ci mancava la tenerezza di una madre. E proprio dalla croce Gesù ci regala la sua. Una madre vera: che ha provato tutte le vicissitudini umane: povertà e onore, maternità e morte del figlio, silenzio, nascondimento e presenza. Avevamo proprio bisogno di una madre così! Non che ci mancasse qualcosa, ma la figura di una di noi che ha già realizzato il programma di Gesù e che è vicina alle nostre prove perché le ha passate tutte, ci è di conforto ed anche di modello. Grazie, Signore, per la tua più bella invenzione che ci hai regalata: tua Madre e nostra Madre.
DOMENICA 10 MAGGIO 1992
MADRE DELLA CHIESA, PREGA PER NOI
“Tutti
erano assidui nella preghiera insieme con Maria, la Madre di Gesù”. (At.
1,14)
E’ inutile, pur sapendo che non è Così, ci ricaschiamo sempre: quando si parla di Chiesa, si pensa subito ad un’organizzazione, ad una gerarchia e anche l’invocazione “Maria, Madre della Chiesa” ci fa quasi istintivamente pensare a Maria che dà una mano a vescovi e preti per sostenere la “buona organizzazione della Chiesa”. La frase degli Atti degli Apostoli ci riporta alla realtà della maternità di Maria che prega insieme ai suoi figli a lei affidati da Gesù ai piedi della croce. Maria non si intrallazza nell’organizzazione più o meno politica, più o meno buona di una nuova società, ma prega con noi e per noi e non importa tanto se c’è un papa, dei vescovi, o la Maddalena o l’ultimo povero della terra. Lei costruisce la Chiesa dal di dentro, dal cuore dei suoi figli che ama non per il ruolo che hanno ma per quello che sono. Maria, prega per i tuoi figli che costituiscono la Chiesa di Tuo Figlio e aiutaci a comprendere che la cosa più importante non è che trionfi una Chiesa organizzazione terrena ma una Chiesa di figli che si riconoscono fratelli.
LUNEDI’ 11 MAGGIO 1992
VERGINE DELLE VERGINI. PREGA PER NOI
“Le
vergini stolte presero con si le lampade, ma non presero l’olio”. (Mt.
25,3)
Maria da sempre nella Chiesa è stata presa a modello di ogni consacrazione e spesso, visto che la storia della Chiesa è storia di uomini, Maria è stata contrabbandata per giustificare anche consacrazioni frutto del capriccio degli uomini. Consacrazione per Maria vuol dire affidarsi alla volontà di Dio là dove Lui l’ha chiamata e l’ha posta: siamo dunque consacrati a Dio, in virtù del Battesimo in ogni luogo dove Dio ci chiama. Agli occhi di Dio non ci sono piramidi dove un papa è più grande di un fedele o dove una vergine è più grande di una sposa. Dio ti ha dato e chiede la risposta là dove tu sei. Sei in qualunque luogo con la tua lampada e soprattutto hai olio per la tua lucerna? Lo sposo sta arrivando per la festa. Vergine Maria, rinnova in ciascuno di noi la nostra consacrazione battesimale e fa’ che come figli in qualunque posto ci troviamo, sappiamo come te, con generosità rispondere al Padre per non essere esclusi dalla festa dell’eternità.
MARTEDI’ 12 MAGGIO 1992
SANTA MARIA, PREGA PER NOI
“Siate
santi come io sono santo”. (Lev.
11,45)
La santità non è qualcosa di riservato a persone speciali, particolarmente dotate di doni. La santità è di Dio che la partecipa ai suoi figli. Noi, non solo possiamo essere santi, ma siamo i santi perché santificati da Lui, fatti a sua immagine, riempiti dei suoi doni, chiamati all’eternità. Maria è santa perché ha risposto di sì a Dio, ma soprattutto perché Dio ha fatto grandi cose in Lei e tramite Lei ha magnificato il suo nome. Santa Maria, donna meravigliosa in cui si vede riflessa e magnificata l’immagine di Dio, guarda a noi tuoi figli, peccatori, ma chiamati per dono a rappresentare la santità di Dio. Aiutaci a non deturpare con il nostro egoismo il volto di Dio che è in noi, e fa’ che il nostro povero vivere quotidiano sia sempre e solo una lode a Colui che è Santo in eterno.
MERCOLEDI’ 13 MAGGIO 1992
VERGiNE CLEMENTE, PREGA PER NOI
“Il Signore è clemente e misericordioso, rimette i peccati e salva al momento della tribolazione”.
(Sir.
2,11)
Forse ricorderete la storia di Elena di Troia. Secondo la leggenda, questa bellissima regina fu rapita, portata lontano e perse la memoria. Divenne una prostituta nelle strade. Non ricordò più il suo nome né che discendeva da una famiglia di sangue reale. Ma lontano, in patria, gli amici non persero la speranza del suo ritorno. Uno di loro, un amico di vecchia data, era sicuro che fosse ancora viva e partì alla sua ricerca. La sua fiducia non venne meno per un solo istante. Un giorno, mentre vagabondava per le strade di un porto, vide una povera donna dagli abiti cenciosi e dalle rughe profonde che le solcavano il volto. Qualcosa in lei gli sembrava familiare, così le si avvicinò e le chiese: Qual è il tuo nome? La donna rispose, ma questo nome era per lui privo di significato. Posso vedere le tue mani? Continuò lui. Allora la donna stese le mani di fronte a sé, e il giovane rimase senza fiato. Tu sei Elena! Tu sei Elena! Non ti ricordi? Lei lo guardò attonita. Elena! gridò lui. Poi la nebbia sembrò diradarsi. Il ricordo affiorò sul volto della donna.E fu la luce. La donna scoprì il sé che aveva perduto, abbracciò il suo vecchio amico e pianse. Abbandonò i suoi stracci e ritornò ad essere la regina che era nata. Dio ci cerca nello stesso modo. Si serve di ogni mezzo possibile per cercarci e per cercare di convincerci che siamo degni di lui. (Anonimo)
Maria,
Madre del Dio della misericordia, aiutaci a non disperare mai della clemenza di
Dio che ci cerca.
GIOVEDI’ 14 MAGGIO 1992
PORTA DEL CIELO, PREGA PER NOI
“Non
chiunque mi dice: Signore, Signore entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa
la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt.
7,21)
La chiave del senso della nostra vita non la trovi sotto lo zerbino di casa e neppure le parole della cultura e dell’apparenza ti danno la vera felicità e Dio non lo si compra con due preghiere. Per aprire il senso della vita e il cuore di Dio ci vuole un cuore capace di amare e una vita che lo dimostri. Maria è la donna delle poche parole ma la donna fedele fino in fondo al suo “sì” iniziale. Gesù aveva detto: “lo sono la porta dell’ovile” e solo passando attraverso Lui si può arrivare alla meta. Noi chiamiamo Maria “Porta del cielo” perché Lei, attraverso Gesù, c’è riuscita ed è diventata modello per noi. Maria, tu sei stata la porta di Gesù perché Lui venisse nel mondo e Lui è stato la porta per te nel realizzare la tua salvezza; portaci a Gesù e sii la porta amorosa che ci apre il cuore per accogliere Dio che vuoi porre la sua dimora in noi, ora e per l'eternità,
VENERDI’ 15 MAGGIO 1992
MARIA ADDOLORATA, PREGA PER NOI
“E anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc. 2,35)
Quante mamme ho incontrato che hanno generato più volte nel dolore i figli. Mamme che in silenzio hanno pianto, pregato, pagato di persona per figli che hanno seguito brutte strade, mamme che si sono messe in un angolo per far spazio alle famiglie dei figli, mamme che hanno pianto la morte dei figli. Maria, una di noi, fin dai primi momenti ha saputo che cosa significa generare un figlio: le incomprensioni, la povertà, l’esilio, la croce, la morte. Tu, o Maria, ci capisci fino in fondo. Non è stata una facile avventura, la tua. Dio ti ha dato molto ma ti ha chiesto molto. Ti affidiamo tutte le nostre mamme: ringraziale tu per tutto quello che ci hanno dato. Aiutale a capire anche il dolore e la sofferenza del loro continuo generare. Sii vicina soprattutto alle mamme dei drogati, dei disperati; unisci le loro lacrime alle tue perché diventino preziosa offerta a Dio che genera nuova speranza e fiducia.
SABATO 16 MAGGIO 1992
TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO,PREGA PER NOI
“Il frutto dello Spirito i amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, dominio di sé”.
(Gal.
5,22)
La bontà della pianta si riconosce dalla bontà dei frutti. Dove si fa spazio allo Spirito di Dio ci sono i frutti che San Paolo elenca. Tutte queste caratteristiche sono tipiche di Maria; sono anche mie? Riesco ad amare serenamente, senza calcolo? C’è gioia perché mi sento amato da Dio e sono in cammino con Lui e verso di Lui? Qual è il mio impegno di pace nelle discordie quotidiane? So dare tempo agli altri e sono portato a vedere le possibilità di bene dell’altro più che i suoi difetti? Pensando alla fedeltà di Dio, sono coerente e fedele nei miei impegni umani, fino in fondo? Questo breve esame di coscienza mi fa scoprire che metto ancora tanti ostacoli all’opera dello Spirito Santo in me e nel mondo. Maria, che ti sei resa disponibile allo Spirito Santo e ti sei fatta “adombrare” da Lui, aiutaci a pensare con lo Spirito di Gesù di modo che il regno di Dio venga presto.
DOMENICA 17 MAGGIO 1992
MODELLO DI SANTITA’, PREGA PER NOI
“Beato
il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte”. (Lc.
11,27)
Le
beatitudini di Gesù sono sempre sconvolgenti e sempre cambiano la nostra
mentalità. Una donna, con semplicità, ammirata dalla figura di Gesù, forse
con un po’ di invidia dice: “Beata, fortunata tua madre ad avere un figlio
così”. Gesù le risponde: “La fortuna non è avere un “figlio bravo”,
è essere fedeli a Dio!”. Secondo il Vangelo non si è beati perché le cose
vanno bene, perché economicamente non abbiamo grossi fastidi, perché mio
figlio non è drogato o un perdigiorno, perché i miei hanno fatto carriera.. ma
si può essere beati sempre se si cerca la volontà di Dio, se Dio è il nostro
fine, la nostra unica ricompensa Maria che non sei “Beata perché sei la madre
di Gesù”, ma sei beata perché ti fidi di Dio, aiutaci a scoprire che la
nostra gioia non è nel veder realizzata la nostra vita secondo le categorie del
mondo, ma nel sapere che Lui non ci abbandona mai, che Lui è il centro della
nostra vita.
LUNEDI’ 18 MAGGIO 1992
MADRE AMABILE, PREGA PER NOI
“Non
hanno più vino” (Gv. 2,3)
Maria sa prevenire. La sua carità verso questi sposi sa vedere anche quello che gli sposi stessi non hanno visto. Una bella festa sta per avere un qualcosa che può diventare un’ombra sulla felicità di tutti. Maria è la donna della festa: “Non si può non essere in festa mentre lo sposo è tra di noi” e proprio mentre c’è Lui, il pane nuovo e il vino nuovo, non può incrinarsi la gioia perché viene a mancare un buon bicchiere di vino. Quanto dovremmo essere attenti ai piccoli particolari perché la festa a Cristo, sposo dell’umanità, sia più visibile e più completa! Un piccolo piacere non richiesto ma fatto con amore può diventare motivo di gioia per altri! Un grazie detto, può diventare motivo di incoraggiamento! Maria, come tutte le mamme tu hai avuto un paio d’occhi in più, quelli che ti hanno permesso di vedere cose che agli altri sembravano inutili, superflue. Donaci occhi per vedere, generosità per venire incontro, prontezza di azione perché la gioia dei nostri fratelli sia piena.
MARTEDI’ 19 MAGGIO 1992
SEDE DELLA SAPIENZA, PREGA PER NOI
“Maria
serbava queste cose nel suo cuore”. (Lc.
2,14)
Spesso,
anche grazie ad un certo tipo di predicazione, abbiamo pensato a Maria come ad
una privilegiata che, grazie ai doni particolari ricevuti, viveva una storia in
un rapporto tale con Dio che nulla poteva toccarla. Eppure il Vangelo parla
chiaro: anche Maria più di una volta si trova in difficoltà a capire fino in
fondo la volontà di Dio. Ad esempio quando ritrova Gesù nel Tempio (“Essi
non compresero le sue parole”) o quando cerca di riportare Gesù adulto a
Nazareth. O quando si sente dire a Cana: “Che cosa c’è tra me e te o
donna?”. Davanti a questi interrogativi, la vera grandezza di Maria è quella
di “serbare queste cose nel suo cuore” e non perdere la fiducia nelle
promesse di Dio. Quando nella nostra vita succedono certi avvenimenti
incomprensibili, certe prove che non ci aspettiamo, che non “ci meritiamo”,
c’è il pericolo di scoraggiarci e in questo scoraggiamento perdere anche il
senso della fede. Maria, davanti alle prove aiutami a fermarmi, fa’ che non
sia talmente presuntuoso da voler da solo cercare sempre la risposta definitiva,
donami, come facevi tu di serbare e meditare gli avvenimenti sicuro che anche il
nodo più difficile e doloroso
serve per la costruzione della grande tela.
MERCOLEDI’ 20 MAGGIO 1992
MARIA, SPERANZA NOSTRA, PREGA PER NOI
“Quelli
che Dio ha predestinati, li ha anche chiamati: quelli che ha chiamati li ha
anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati”. (Rom.
8,30)
Un uomo, un giorno, con le lacrime agli occhi mi racconta questo fatto: “Vivevo un’esperienza terribile: dopo anni di matrimonio mia moglie mi aveva lasciato per andarsene con un altro. Mi rendevo conto che era anche colpa mia. Preso dal mio lavoro non avevo saputo darle affetto, riempire la sua solitudine. Ero nel pieno di un esaurimento; anche il lavoro che era stato troppo importante per me non mi interessava più. Avevo deciso di farla finita. Mia madre, vedova, anziana aveva fatto tanto ma nella sua fede semplice, persino bonacciona continuava a dirmi: “Vai dalla Madonna, vai a Lourdes”. Decisi di accontentarla prima di darle l’ultimo dispiacere. Avevo architettato tutto abbastanza bene per non farla soffrire troppo. Al ritorno da Lourdes un “incidente” avrebbe posto fine alle mie angosce. Esattamente non so che cosa sia successo. Mi trovai davanti a quella grotta, attorniato da tanti malati. Cominciai a piangere, a lungo ma nel cuore comincia a scendere un senso di pace: come se una voce mi dicesse che la mia vita poteva ancora avere un senso, valere per qualcuno...” Maria, speranza nostra, dà luce al nostro buio.
GIOVEDI’ 21 MAGGIO 1992
IMMACOLATA, PREGA PER NOI
“Dio
ci ha scelti per essere santi e immacolati al suo cospetto”. (Ef.
1,4)
Maria ha ricevuto da Dio il dono di essere stata concepita senza peccato, ma sta dalla parte dei peccatori non per giustificare il male ma per indicarci la misericordia di Dio. L’importante è riconoscere che noi siamo peccatori. Ma ha ancora senso parlare di peccato, oggi? Per molti, il peccato è un concetto superato. Abolito. il male c’è, sta sotto gli occhi di tutti, ma allorché ce lo troviamo dentro che ci spinge a fare scelte egoistiche, noi ci rassicuriamo dicendo: “Che male c’è?” E non ci rendiamo conto che a forza di “Che male c’è” o a forza di pensieri, gesti, parole, comportamenti all’insegna del “non c’è niente di male”, contribuiamo ad accrescere il peso e la forza del grande male che pur riconosciamo presente nel mondo. Maria Immacolata, prega per noi per aiutarci a capire che siamo peccatori; aiutaci a chiamare il male in noi con il suo vero nome: peccato. E una volta riconosciuto, aiutaci ad avere fiducia in colui che da secoli ci va ripetendo: se anche i tuoi peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come la neve.
VENERDI’ 22 MAGGIO 1992
MADRE DELL’UNITA’, PREGA PER NOI
“Tua
madre, i tuoi fratelli, le tue sorelle ti cercano”. (Mc.
3,32)
Ogni famiglia ha le sue beghe, le sue incomprensioni. Succede anche tra la parentela di Gesù. Il clan della famiglia di Gesù è preoccupato di quanto sta succedendo: Gesù parla con autorità, compie miracoli lontano da casa sua, qualche bel miracolo che esalti la sua appartenenza familiare non lo ha fatto, si è scelto degli strani discepoli, non “quelli del giro”, i capi religiosi lo considerano un esaltato pericoloso: ne va del buon nome della famiglia! Andiamocelo a prendere, riportiamolo a casa, facciamolo ragionare! E Maria si trova in mezzo: da una parte Gesù, la sua fiducia in Lui, dall’altra le pressioni di questi parenti. Probabilmente Maria è in mezzo per cercare la pace. Certamente è tormentata da tutte queste divisioni che si creano attorno a suo Figlio. Penso che anche oggi Maria viva con apprensione di Madre, anche se nella gloria, le divisioni nella Chiesa e nelle nostre case. Maria, Madre dell’amore e dell’unità,aiutaci a superare barriere e divisioni per ritrovare l’unità nella fede e nell’amore di tuo Figlio.
SABATO 23 MAGGIO 1992
REGINA DEGLI APOSTOLI, PREGA PER NOI
“Andate:
Ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi: non portate borsa, né bisaccia,
né sandali e non salutate nessuno per la via. In qualunque casa entriate, prima
dite: Pace a questa casa”. (Lc.
10,3—5)
Può essere solo fantasia sentimentale, ma mi piace pensare ai momenti successivi la Pentecoste quando Maria vede questi apostoli, finalmente infervorati che uno per uno partono per andare a portare il lieto annuncio di Gesù per il mondo. Quale sguardo affettuoso quello di Maria che li accompagna! E lo sguardo di Maria si posa oggi sopra ciascuno di noi con lo stesso affetto, la stessa trepidazione, la stessa benedizione ogni volta che ci vede decisi, con la vita e con le parole, a testimoniare la buona notizia di Gesù. Maria, tu sei stata una buona camminatrice: per portare Gesù a tua cugina Elisabetta hai fatto 143 Km. Per salvare Gesù sei andata fino in Egitto. Hai camminato anche con gli Apostoli. Continua a seguire i passi dei missionari, dei sacerdoti, delle suore, di ogni cristiano, quando l’amore di Gesù lo spinge a partire.
DOMENICA 24 MAGGIO 1992
CAPOLAVORO
DI CARITA’, PREGA PER NOI
“Maria
rimase con lei tre mesi”. (Lc.
1,56)
Maria è andata a trovare sua cugina, Per fare che cosa? E’ andata a servire. Cosa normale per una giovane parente nei confronti della parente più anziana e in attesa di un figlio. Cosa straordinaria se la giovane parente è la “madre del Signore”. Ma per Maria ordinario e straordinario coincidono. Maria è la “serva del Signore” e il Signore lo serve nel concreto, nei fratelli. Questo, Maria, lo ha capito ancor prima che suo Figlio lo annunciasse e lo testimoniasse. Maria, aiutaci a capire che essere cristiani non è blasonarsi con titoli altisonanti, è lavare i piedi, è fermarsi al ciglio della strada per soccorrere un uomo incappato nei briganti, è dare la vita.
LUNEDI’ 25 MAGGIO 1992
STELLA DEL MATTINO, PREGA PER NOI
“Le
misericordie del Signore non sono finite, non è esaurita la sua compassione:
esse sono rinnovate ogni mattina, grande è la sua fedeltà”. (Lam.
3,22—23)
Ricordo sempre con emozione quella mattina là sul Sinai, avevamo camminato per più di un’ora e mezza, al buio. Faceva freddo. C’era un silenzio assoluto, da deserto, qualcuno con l’aiuto della pila aveva letto le pagine dell’Esodo, la storia di Mosè, ed ora stavamo seduti sulle pietre ad aspettare l’alba che arrivò improvvisa con i suoi colori meravigliosi. Un nuovo giorno. Dio non si è ancora stancato degli uomini. Tu, stella di speranza, che hai accolto con Gesù l’alba della nuova creazione, ricordaci nella notte, con la tua luce, che Dio è fedele, che la sua fedeltà dura per sempre, che la sua misericordia è ancora per noi.
MARTEDI’ 26 MAGGIO 1992
SPLENDORE Dl GRAZIA, PREGA PER NOI
“Il
mio spirito esulta in Dio”. (L.c.
1,47)
Maria sa gioire della vita e sa far cantare la vita nel Signore. Guardando la realtà del nostro mondo, non sempre è facile sorridere, vedere tutto come dono, esultare nel Signore. Certi momenti del nostro cammino sembrano tutt’altro che doni buoni di un Dio che ci vuole bene e per dirgli: “non la mia ma la tua volontà sia fatta”, ci vuole l’eroismo di Gesù nell’orto degli ulivi e bisogna sudare sangue. Se può essere normale la gioia, l’entusiasmo di chi si affaccia alla vita, un miracolo stupefacente è quello di una persona che sorride alla vita anche dopo averla conosciuta, dopo averne affrontato le amarezze, dopo averne pagato i conti a volte molto salati. Ma pur nella fede sofferta si può sempre sorridere, almeno dentro. Il sorriso, la speranza, la fiducia, la lode, in certe circostanze diventano l’estrema risorsa per rischiarare un poco il buio che ci minaccia.
MERCOLEDI’ 27 MAGGIO 1992
SALUTE DEGLI INFERMI, PREGA PER NOi
“Gesù
andava attorno per tutte le città e i villaggi, predicando il Vangelo del Regno
e curando ogni malattia e infermità”. (Mt.
9,35)
Cara
mamma, Maria, anche questa mattina mi presento a te con una lunga lista
di sofferenze umane: C’è quella vecchietta che da anni, in mezzo al dolore,
invoca la morte, c’è quell’altra anziana sola che spera che la nipote, che
abita nel palazzo vicino, uscendo le suoni solo il campanello per chiederle come
sta; c’è quell’ammalato di cancro ormai devastato nel corpo che ti invoca a
lungo tutti i giorni; c’è quella mamma che ha paura di perdere il bambino che
sta aspettando; ci sono quei due ragazzi drogati che stanno cercando in una
comunità di venirne fuori; c’è quella coppia che ormai da quindici anni
passa da un processo all’altro e non ne possono più; ci sono quei due
ragazzi, sposi da pochi mesi che stanno litigando; c’è
Ogni mattina l’elenco è lungo, quasi come le Ave Maria di un rosario:
mi sembra di offrirti solo spine senza rose, ma tu accettando di essere nostra
madre, sai col cuore di Madre essere vicina ai tuoi figli che soffrono.
GIOVEDI’ 28 MAGGIO 1992
BENEDETTA TRA LE DONNE, PREGA PER NOI
“Benedetta
tra le donne”. (Lc. 1,42)
La
frase che Elisabetta rivolge a Maria è la stessa che noi, spesso, pronunciamo
dicendo l’Ave Maria.
E’ un’espressione che si apre alla meraviglia, allo stupore, alla sorpresa. Si affacciano immagini di tenerezza, sensibilità, sguardo penetrante, riserbo, attenzione, parole di dolcezza, gioia, felicità di vita, presenza protettrice, accoglienza, rispetto. Ossia tutto ciò che rende il mondo più umano, lo riscatta dall’aridità e dal vuoto. Tu sei benedetta tra le donne, o Maria, perché non ti preoccupi di ciò che è grande, forte, importante, potente, ricco. Ma la tua tenerezza si sente sollecitata in direzione di ciò che è piccolo e che vuoi crescere nella linea dell’amore e della libertà. Tu sei benedetta tra le donne. E ci sentiamo con te, celebranti della vita. Tu ci ricordi infatti, che Dio raggiunge, con la sua benedizione, soltanto coloro che non sono assenti dalla vita.
VENERDI’ 29 MAGGIO 1992
VERGINE FEDELE, PREGA PER NOI
“Eccomi,
sono la serva dei Signore”. (Lc.
1,38)
Ci troviamo davanti alla fiducia e disponibilità più totale di Maria. Questo suo ‘si’ durerà tutta la vita e dovrà essere ripetuto in tanti momenti anche difficili, ma è anche un ‘sì’ che apre a Gesù e lo porta al mondo. A noi non appare un angelo per dirci che cosa vuole da noi il Signore, ma nel quotidiano, attraverso i fatti, siamo chiamati a fidarci di Dio accogliendolo e portandolo. Ogni giorno ripetiamo, con la preghiera di Gesù: “Sia fatta la tua volontà” ma abbiamo veramente questa disponibilità totale? Maria, ti sei fidata di Dio. Hai puntato tutto su di Lui. Non ti ha fatto promesse di felicità terrena, non ti ha tolto dalla realtà quotidiana... ma ti ha dato Gesù. Chiedi a tuo Figlio, per noi, la capacità generosa di donazione e di risposta e aiutaci a generare in noi Gesù per poterlo donare anche agli altri.
SABATO 30 MAGGIO 1992
REGINA DI TUTTI I SANTI, PREGA PER NOI
“Rivestitevi,
come amati da Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di
umiltà, di mansuetudine, di pazienza; sopportandovi a vicenda e perdonandovi
scambievolmente... Al di sopra di
tutto poi, vi sia
la carità che è vincolo di ogni
perfezione
Questo
lungo elenco di doti che S. Paolo dice devono essere tipiche di ogni cristiano
mi fa venire in mente la schiera dei santi, quelli del calendario e gli altri,
quelli che ancora incontriamo sulle nostre strade (grazie a Dio non sono ancora
una razza in via di estinzione). Essi hanno vissuto la propria fede con tutte
queste doti, ma ciascuno magnificandone qualcuna in particolare, secondo i doni
ricevuti da Dio. E allora mi chiedo: qual é il dono particolare che Dio mi ha
dato perché io possa lodarlo manifestando in esso la sua santità? Sarà la
mansuetudine? la pazienza? la misericordia? Mentre
vivevano, forse neanche i grandi santi sapevano bene quale fosse il dono
particolare ricevuto da Dio. Non se lo chiedevano, ma gioiosamente, nella loro
situazione di vita cercavano di “far frutti”.
Maria,
Signora di tutti i Santi, fa che un po’ della santità di Dio, si manifesti
come Lui vuole, nella nostra vita.
DOMENICA 31 MAGGIO 1992
REGINA DELLA PACE, PREGA PER NOI
“Non
temere, o Maria”. (Lc.
1,30)
Uno dei più grandi nemici dell’uomo è la paura. Paura del mistero, paura di non farcela, paura che diventa senso di colpa, paura dovuta alla precarietà della nostra vita... Dio conosce queste nostre paure, perciò nella Bibbia, molto spesso, risuona questa frase: “Non temere”, “Non aver paura”. in Dio si vince ogni paura. Lui è la nostra forza, la sicurezza. La paura era entrata nel mondo con il peccato Adamo ed Eva ne fanno l’esperienza quando dopo aver disubbidito non hanno più la serenità di .trovarsi con Dio ma vanno a nascondersi perché si scoprono nudi: Dio invece di essere serenità e gioia diventa Colui di cui aver paura. Maria non ha paura di farsi trovare da Dio e pur rispettandolo nel Suo mistero che la sovrasti trova in Lui il Conforto e la sicurezza Se Dio ci fa paura è perché Siamo ancora dominati dal peccato. Maria, abbiamo tanto bisogno di pace interiore, di serenità. Fa che, non più dominati dal peccato, abbiamo invece la tranquillità di fidarci della misericordia di Dio che è contento quando un peccatore si converte.
|
||