UNA PAROLA AL GIORNO
RIFLESSIONI QUOTIDIANE SULLA
PAROLA DI DIO
a cura di don Franco LOCCI
GENNAIO 1987
Questa nuova iniziativa: "Una Parola al Giorno" nasce dalla consapevolezza che tra le tante parole che sentiamo quotidianamente c'é né una che ci riconosce e costituisce nella nostra pienezza di uomini e ci invita a realizzare la salvezza di Cristo, oggi. Offriamo quindi una Parola alla liturgia del giorno. E' questa parola che letta al mattino e rimasticata lungo la giornata ci può illuminare, rafforzare, rallegrare. Il commento a questa Parola é meno importante, é un semplice mezzo, un'eventuale traccia per una riflessione, per una preghiera. Mi auguro che anche questa iniziativa, questo sforzo, ci aiuti ad innamorarci sempre più della Parola di Dio, sentendola ogni giorno come parola viva che, come una spada a due tagli penetra nel cuore e ci lascia, una ferita profonda, come parola che ancora oggi guarisce e fa vivere, la gioia e torna a Dio che l'ha mandata carica di frutti.
don Franco
GIOVEDI’ 1 GENNAIO
“Maria da parte sua serbava tutte queste cose meditandole nel cuore”. (Lc. 2,19)
Un anno passato può essere guardato con malinconia “un altro anno”; con desiderio di dimenticare: “incominciamo e speriamo sia meglio”; con nostalgia: quante cose finite!’’Ma si può anche meditano nel cuore: “Grazie Signore del tempo, della gioia, della tua presenza; grazie o Signore anche di quella croce, di quel dubbio non la capisco ancora ma se la tua Provvidenza l’ha messa sulla mia strada.... Aiutami a comprenderla e nel tempo che passa a viverla e a donartela!
VENERDI’ 2 GENNAIO
“A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. (Gv. 1,12)
Il battesimo ci ha fatti figli di Dio: troppe volte questa frase è stata data per scontata e dire che siamo figli di Dio è diventato qualcosa di vago, una specie di gergo religioso usato e strausato nella predicazione: insomma qualcosa che non dice più niente. Eppure il cognome di mio padre segna tutta la mia vita, lI mio volto, il mio corpo, il mio spirito portano i segni della mia origine. Sei fatto “a immagine e somiglianza di Dio”, sei chiamato a ritrarre Cristo qui in terra; porti nelle tue vene, nel tuo cuore, nel tuo volto la presenza di Cristo. Ma tutto questo in maniera discreta da parte di Dio: puoi accoglierlo o no. Di una cosa puoi star certo: che Lui è talmente innamorato di te che continua a bussare alla porta del tuo cuore: “io sto alla porta e busso”(Ap. 3,20).
SABATO 3 GENNAIO
“Ecco l’Agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo”. (Gv. 1,29)
Quante volte prima di metterci in fila per la Comunione abbiamo sentito il sacerdote ripetere queste parole di Giovanni Battista ed è scattata dentro di noi la molla della ripetitività “O Signore, non sono degno...” Ma ci hai pensato sul serio? E’ Lui l’Agnello che ha versato il suo sangue per segnare lo stipite di casa tua, per evitare che l’angelo della morte ti colpisca. (Es. 12) E’ Lui che toglie il peccato: e tu sei talmente orgoglioso piccolo uomo, da pensare che il tuo peccato sia più forte di Lui e ti impedisca di unirti a Colui che ti salva?
DOMENICA 4 GENNAIO - 2^ DOMENICA DOPO NATALE
“Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto”. (Ef. 1,4)
Ogni uomo ha desiderio di eternità. Tutti desiderano che la vita continui dopo la morte. Ma è anche estremamente bello pensare che prima della data della nostra nascita eravamo già fin dall’eternità nel pensiero di Dio e non come numeri o pezzi del gran meccanismo della creazione, ma come persone pensate, amate, redente.
LUNEDI’ 5 GENNAIO
“Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa”. (1Gv. 3,20)
Quante voi te nella nostra vita tempestiamo Dio di domande: “Signore dammi... devi farmi questo.,. Risolvi questa questione, e facciamo bene a pregare: “Bussate e vi sarà aperto” (Mt. 7,7); ma qualche volta la nostra arroganza supera ogni limite: Dio è buono, è furbo se la pensa come me se ascolta i miei consigli si che si comporta da Dio! Il nostro cuore fa bene 8 gridare perché esprime il bisogno di Dio, ma è Dio che ha creato il cuore dell’uomo, è Lui che lo ha plasmato e un Padre buono al figlio che gli chiede un pesce, darà un serpente? “Signore, io ti do i miei consigli su quello che dovresti fare ma, mi raccomando, poi fai tu che conosci ogni cosa e che ogni cosa fai per amore.
MARTEDI’ 6 GENNAIO
“Al vedere la stella essi provarono grandissima gioia”. (Mt. 2,10).
Fin da quando bambini ci raccontavano del piccolo bambino sperso nel bosco in una notte oscura mentre infuria la tempesta, il nostro cuore tumultuava e, quando ormai all’estremo delle forze il bimbo vede un lumicino lontano, il nostro cuore si rallegrava e si apriva alla speranza. Questi magi che dopo un lungo viaggio rischiano di perdere tutto, di non vederci più, di non ottenere informazioni da chi le può dare; e poi ecco riaccendersi la speranza: non era un sogno, valeva la pena! Quante volte, Signore, il buio sembrava inghiottirci, gli uomini abbandonarci, la fede diventare tremolante... Il guaio è che in quei momenti sei portato a guardare in basso. Se solo avessi la forza di alzare gli occhi! C’è sempre la stella in cielo ed è lì per riempire il tuo cuore di grandissima gioia.
MERCOLEDI’ 7 GENNAIO
“Gesù predicava la buona novella del regno e guariva da ogni sorta di infermità”. (Mt. 4, 23)
Predicare e guarire, contemplare e agire, parlare e fare, tutte serie di verbi che nel cristianesimo viaggiano accoppiati: uno non può fare a meno dell’altro. Il regno di Dio è annuncio e azione; non possiamo dire beati i poveri se concretamente non ci mettiamo dalla loro parte, non possiamo dire che Dio è buono se la nostra vita non annuncia la sua bontà, non possiamo dire che Dio è misericordioso con noi se anche noi non ci facciamo misericordia e perdono in modo concreto con il fratello. Sarebbe bello però poter guarire gli ammalati! Ma non è “buona notizia” concreta risvegliare la speranza, essere presenza a una solitudine, consiglio disinteressato e gratuito a un dubbio, ascolto a uno sfogo? “Guarda che i miracoli puoi farli davvero anche tu”, dice il Signore.
GIOVEDI’ 8 GENNAIO
“in questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato suo figlio”. (1Gv. 4,10).
Anche nel cammino di fede qualche volta bisogna fare esercizio di analisi logica: bisogna imparare a cambiare soggetto: “Ti amo con tutto il cuore”; forse prima di fare promesse di questo genere è meglio dire: “Tu, mio Dio, mi ami con tutto il cuore” perché solo rendendoci conto di essere amati per primi da Dio e per di più gratuitamente che possiamo imparare ad amare, a rispondere pur nella nostra debolezza “con tutto il cuore”.
VENERDI’ 9 GENNAIO
E vedendolo camminare sul mare pensarono: è un fantasma!... Ma subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio, sono io, non temete!” (Mc. 6,49-50)
“Si faccia coraggio” qualche volta questa parola suona dubbia sulle nostre labbra, mentre stringiamo la mano di uno che ha subito un lutto, un dolore. Risulta dubbia perché può servire a mascherare la nostra impotenza o peggio il nostro dire in belle maniere: “E’ capitata a te, arrangiati” Gesù, colui che guarisce, colui che cammina sulle acque, colui che moltiplica i pani e i pesci, quando ci dice “coraggio” invece significa che comincia a patire con noi, si fa carne sofferente, inchiodata per noi, apre la sua tomba perché le nostre tombe non rimangano sigillate per l’eternità.
SABATO 10 GENNAIO
Gesù... letto dal rotolo del profeta Isaia disse: “Oggi si è adempiuta questa scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi”.
(Lc. 4,21).
Gesù sa che la Scrittura è ieri come ricordo e memoria, è domani come profezia e speranza ma è soprattutto oggi. Quando apriamo quel libro che odora di secoli e di notizie della nostra storia che è la Bibbia non dobbiamo sentire l’odore della muffa o della carta ingiallita dagli anni, ma la fragranza del pane fresco, appena sfornato. Noi, adesso, siamo “l’oggi” della Parola di Dio, essa si deve realizzare “oggi” nella comunità, nella famiglia, nella mia vita. “Oggi” passa in fretta: attento a non perdere l’appuntamento con la tua e la sua storia.
DOMENICA 11 GENNAIO
“Questi è il Figlio mio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. (Mt. 3,17)
“Reverendo, io sono cristiano! non vengo in chiesa, ma prego... ho una zia suora!...” in Italia oltre il 90 per cento è battezzato: quanti cristiani! No: quanti credenti, o falsi credenti! Se vuoi essere cristiano: “Questi è il mio figlio diletto” l’indicazione è chiara: non puoi fare a meno di Lui; con Lui devi incontrarti o scontrarti. Se vuoi essere cristiano devi fare esperienza con Lui e con i suoi fratelli, devi liberarti di tante cose, devi cominciare a pensare come ha pensato Lui e ad agire come ha agito Lui.
LUNEDI’ 12 GENNAIO
“Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi per mezzo dei profeti, ha parlato per mezzo di suo Figlio”. (Eb.1,1).
Mi ha sempre colpito, da bambino, l’esempio di quel contadino, a cui andando male parecchie cose agitava il suo forcone verso il cielo dicendo: “Se ci sei scendi giù e parliamo!” Ma anche tante altre volte nella vita ho sentito ripetere la frase “Se tu parlassi”; nella Bibbia stessa tante volte ritorna questa richiesta: “Dio della mia lode, non tacere! (Salmo 109,1). il nostro Dio non tace, anche il silenzio parla di Lui: Dio ti parla attraverso gli occhi: basta aprirli per sapersi meravigliare come bambini, ti parla attraverso il suo Libro, basta leggervi la nostra storia, ti parla attraverso Gesù: è Lui la parola. “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. (Gv. 1,14).
MARTEDI’ 13 GENNAIO
O Signore nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra. (Salmo 8,1)
Guardando un tramonto appoggiato al parapetto di una nave nello spazio senza orizzonti del mare, sentendosi galleggiare su un cuscino di nubi con il sole che si riflette sulle ali dell’aereo, scrutando l’azzurro buio di un crepaccio su un ghiacciaio, osservando il battito delle ali di un’ape che vola di fiore in fiore, guardando il volto sereno di un bimbo che dorme, come vedendo il volto scavato di storia e di sofferenza di un anziano, le mani callose di un contadino.... Come non meravigliarci e non scoprire sempre nuovo e diverso il volto di Dio sulla terra, come non lodarlo perché ci ha “fatto poco meno degli angeli” e “tutto ha posto sotto i nostri piedi”. (Sal.8,6—7).
MERCOLEDI’ 14 GENNAIO
Gesù proprio per essere stato messo alla prova ed aver sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. (Eb. 2,18)
Tante volte quando parlo della sofferenza a dei malati quasi provo un senso di vergogna: e facile parlare di sofferenza quando si sta bene. E’ facile per un dio dire: “soffri che poi godrai”; sei un dio, stai bene, hai l’immortalità! il nostro Dio non è così, ha provato tutto il male eccetto il peccato. Ha camminato, sofferto la fame e la sete, la tentazione, il tradimento degli amici, l’incomprensione, il dolore fisico, l’umiliazione, la solitudine, l'ingiuria.... Credi ancora che non possa capirti? Pensi ancora di essere solo a soffrire? Credi che le sue parole siano solo vuote parole di un vago incoraggiamento?
GIOVEDI’15 GENNAIO
Esortatevi a vicenda ogni giorno finché dura “quest’oggi”. (Ebr. 3,13)
“Corri, perché ciò che hai avuto è poco, ciò che hai è niente, ma domani Quante stagioni della vita sciupate, bruciate, non vissute e assaporate, quante gioie sprecate nella fretta, quanti dolori subiti... Eppure ieri non è più se non nel ricordo e nella storia, domani non è ancora e non sai se ci sarà. Solo adesso é qui ora che vivi, è qui che giochi l’eternità, è qui che Dio ti ama e ti chiama.
VENERDI’ 16 GENNAIO
Gesù disse al paralitico: “Ti sono rimessi i tuoi peccati” (Mc. 2,5)
Tante volte una mano si è levata sulle mie miserie; tante volte una voce giovane o vecchia, dolce o severa mi ha detto “lo ti assolvo”. Eppure Signore, al colmo del mio orgoglio ho ancora paura, quasi dubito del tuo perdono. “Piccolo, dice il Signore anche se i vostri peccati fossero come lo scarlatto diventeranno bianchi come a neve (Is.1,18) fidati di me che per dimostrarti che il peccato è vinto, ho vinto la conseguenza del peccato che è la morte.
SABATO 17 GENNAIO
La Parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio. (Ebr. 4,12)
Quante volte avevo letto o sentito leggere quel brano di vangelo: se mi metto di buon gusto scommetto di saperlo quasi a memoria! Ma non mi aveva mai detto nulla di speciale: si, l’insegnamento vago, generale, ma oggi chissà perché mi ha colpito come una spada, mi sono accorto che non era per gli altri ma per me, non era un metro di giudizio per dividere il mondo in buoni e cattivi, era per scoprire la cattiveria e la bontà che ci sono nel mio cuore, era per farmi scendere dallo sgabello, era... e terribilmente difficile Signore, mi fa sentire piccolo, incapace.., è la tua parola che mi fa scoprire quanto ho bisogno di te: finalmente hai cambiato il mio cuore di pietra su cui tutto scorre in un cuore di carne che ha enormemente bisogno di te.
DOMENICA 18 GENNAIO
"Io ti renderò luce per le nazioni perché porti la mia salvezza fino all’estremità della terra".(ls. 49,6)
Isaia parla di sé ma parla soprattutto di Cristo e in Cristo parla di ciascuno di noi. Ma, come posso, io anziano, malato, povero operaio che mai si muove di casa essere luce per le nazioni e come posso portare la salvezza di Gesù fino ai confini della terra? Certo il mio vivere con fatica la volontà di Dio, l’offerta di una preghiera sconosciuta, il silenzio di una malattia non sono una gran luce e una gran testimonianza chi li vede? Gesù risponde: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore produce molto frutto. (Gv. 12,24)
LUNEDI’ 19 GENNAIO
“Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio: altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore”. (Mc. 2,21)
Gesù qui parla di digiuni e preghiere in confronto allo spirito nuovo che Lui è venuto a portare. Ma questo paragone sta bene anche per noi. O ci si converte radicalmente al Signore o si rischia di creare danni ancora più grossi: guardate le nazioni cosiddette cristiane ma che di cristiano hanno solo più l’etichetta, quale testimonianza di pace, di giustizia, di rispetto dell’uomo stanno dando? Siamo proprio tanto cristiani e tanto civili a vendere armi a tutti? E nella comunità quale aiuto concreto stanno dando i “nostalgici” di un certo pietismo misticheggiante molte volte solo formale e qualche volta purtroppo paravento per tranquillizzare una coscienza non troppo pulita? C’è niente da fare: il vestito vecchio è vecchio e sbrindellato, se vogliamo tenercelo è affare nostro ma cerchiamo almeno di non far più danno.
MARTEDI’ 20 GENNAIO
I farisei gli dissero: “Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?”. (Mc. 2,24)
C’è sempre un notabile che ha qualcosa da dire, c’è sempre una “signora per bene” che ha qualche colletto da tagliare... e quando, di una persona non si riesce a trovare difetti, o li si inventa o con aria di sufficienza si dice “è troppo bravo”, detto in quel tono che può significar lode o allo stesso tempo “è talmente bravo da essere stupido”. E per di più per giustificare un giudizio, una critica, c’è sempre una legge che ti può far da paravento; Dio poi, per qualcuno diventa il paravento più comodo, perché in Lui ci si può nascondere meglio: Lui è grande! “Ma chi sa perché Gesù quasi tutti i miracoli li fa di sabato?”, mi chiedeva giorni fa una catechista. “Perché a Gesù non piace l’ipocrisia dei troppo giusti e dei troppo sicuri e allora.. .scoprire qualche altarino ogni tanto... può far del bene!”
MERCOLEDI’ 21 GENNAIO
Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedek. (SaI. 110,4)
“Melchisedek, chi è questo sconosciuto?” Si può ripetere la frase manzoniana a proposito di questo sacerdote dell’Antico Testamento che diventa modello del sacerdozio di Cristo stesso in quanto quest’uomo appare come una meteora e in modo misterioso egli è “senza padre, senza madre, senza genealogia”. (Ebr. 7,3). Dio sceglie gli sconosciuti e dispensa i suoi ministeri in modo misterioso. Tutte le vocazioni sono un mistero “non voi avete scelto me ma io ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv. 15,16). Noi non abbiamo nessun merito: sono doni gratuiti di Dio ma diventano anche grandi responsabilità: Dio dona gratuitamente: sta a noi rispondergli utilizzando bene i suoi doni.
GIOVEDI’ 22 GENNAIO
"Una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da Lui". (Mc. 3,8)
Sono mille i motivi per andare da Gesù: c’è chi va per il miracolo, c'é chi va per la curiosità, c’è chi va per confrontarsi e chi va per giudicarlo. Le folle si muovono per mille motivi e qualche volta diventa anche facile manovrarle. Gesù può manovrare le folle ma non gli interessa; a Gesù non interessa la massa senza testa, ma la conversione del cuore e la comunità. Gesù o con una verità o con un rimprovero, o con un invito ad una esperienza cerca te: pensa a Zaccheo (Lc.19,1—10) Che cosa rispondi oggi al Signore?
VENERDI’ 23 GENNAIO
"Gesù ne costituì dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare". (Mc. 3,14-15)
Qual’è il compito dell’apostolo? Quindi qual’è il compito del cristiano? Pregare o agire, lotta o contemplazione? Impegno nel sociale, nel politico? Prima di tutto questo Gesù chiama per stare con Lui, fare esperienza insieme con Lui, andare con Lui che non ha un cuscino dove posare il capo, ascoltare Lui, vivere con Lui, confrontarsi o scontrarsi con Lui, fare esperienza di comunione tra noi. Gesù non dice: “Venite qui che vi insegno una filosofia o una teologia nuova perché poi siate dei bravi predicatori o dei guida popoli” dice invece: “Venite e vedete” (Gv. 1,39), solo dopo aver visto, sperimentato dirà: “Andate in tutto il mondo”. (Mc. 16,15)
SABATO 24 GENNAIO
Se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca sparsi su quelli che sono contaminati, li santificano... quanto più il sangue di Cristo... (Ebr. 9,13—14)
“Padre, mi salverò, il Signore avrà misericordia dei miei peccati?” Quante volte, e proprio dalle persone più sensibili ho sentito questa domanda. E sempre mi viene in mente un Dio che per amare l’uomo ha addirittura accettato i sacrifici di animali, le offerte di cose materiali, quasi che non fossero già sue. Un Dio che fa questo per amore non accetterà ancora di più il sacrificio di suo figlio che offre la vita per noi? E Gesù non ci ha detto che il pubblicano che, fermatosi a distanza, non osava neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio abbi pietà di me peccatore”, ritornò a casa sua giustificato?
DOMENICA 25 GENNAIO
Ciascuno di voi dice “lo sono di Paolo”, “lo invece sono di Apollo”, “E io di Cefa”... Cristo è stato forse diviso? (1Cor.1 ,12—13)
I gruppi, i movimenti sono una ricchezza nella vita della Chiesa, manifestano la molteplicità dei carismi, dei modi per riconoscere, amare, servire il Signore. Ma devono concorrere all’unità. Quanto è triste invece vedere qualche volta nella stessa comunità la lotta, il voler prevalere, il rubarsi le persone, quasi che il mio Cristo sia più bello, più buono, più giusto del tuo. Uno dei criteri di base per riconoscere la validità di un gruppo o di un movimento è quello di chiedersi: in quale modo fa unità non all’interno di se stesso ma con gli altri. Gli altri sono persone da conquistare a Cristo o al movimento?
LUNEDI’ 26 GENNAIO
"Come può Satana scacciare Satana". (Mc. 3,23)
“Parlar di Satana oggi! è una invenzione medievale per creare paure e timori e per scaricare su un essere esterno ed immaginario le responsabilità delle proprie colpe”, dice qualcuno, altri invece proprio oggi alle soglie del 2000 vedono la sua presenza ovunque. Gesù, ha parlato di Satana con la mentalità della sua epoca dove male, dolore, morte, peccato, e diavolo erano sinonimi. Ma ne ha parlato Lui: il male esiste e di questo ne facciamo esperienza quotidiana e se anche il diavolo essendo uno spirito non è raffigurabile in alcun modo (con buona pace dei naturalisti che volevano difendere la buona fama del caprone) agisce nella nostra vita: pensate alla tentazione, all’egoismo. Ma c’è anche qualcuno che il male, il peccato, la morte, il demonio l’ha già vinto; Gesù! Quindi attenti al diavolo, alla tentazione, ma non con paura o terrore: Cristo è più forte di ogni diavolo, basta affidarsi a Lui.
MARTEDI’ 27 GENNAIO
"Ecco io vengo per fare, o Dio, la tua volontà". (Ebr. 10,7)
Maria dice: “Avvenga di me, secondo la tua parola”. (Lc. 1,38) Gesù ragazzo dice: “Non sapete che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc. 2,49) e nell’orto degli ulivi: “Non la mia ma la tua volontà sia fatta”. (Lc. 22,42). S. Paolo ricorda di “essere chiamato ad essere apostolo per volontà di Dio”. (Ef.1,1) E la volontà di Dio è la vostra santificazione (1Tess. 4,3) perché “chi fa la volontà di Dio rimane in Eterno”. (1Gv. 2,17) Quindi sappiamo di essere chiamati dalla volontà di Dio e mandati per compierla. Maria ha detto “sì”, Gesù è stato pronto, S. Paolo ha speso la sua vita. Al Signore che oggi chiama ho il coraggio di rispondere: “Ecco io vengo!”?
MERCOLEDI’ 28 GENNAIO
“Cristo avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, una volta per sempre, si è assiso alla destra del Padre. (Ebr. 10,12)
Ogni volta che andiamo a messa diciamo che offriamo il sacrificio del Signore e questo sembra in contrasto con l’affermazione della lettera agli Ebrei che dice che il sacrificio di Cristo è stato unico. In realtà noi in ogni messa non “rinnoviamo” nel senso di fare nuovamente ma, facendo memoria e rendendo grazie, ripresentiamo al Padre il sacrificio di Cristo, perché Egli guardando ad esso conceda a noi i beni che la sua morte e risurrezione ci hanno procurato. La Messa è dunque il più prezioso gesto di preghiera, di lode, di offerta, di memoria, di rendimento di grazie, di domanda e di richiesta di perdono che la Chiesa può fare.
GIOVEDI’ 29 GENNAIO
Cerchiamo di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. (Ebr. 10,24)
Una volta forse si esagerava: tutto diventava buon esempio: ricordo di aver letto di certi santi che bambinelli il venerdì non succhiavano il latte e rifiutavano la mammella per ricordare la passione di Cristo, ma da queste esagerazioni a non saper vedere il bene intorno a noi ce ne passa: eppure prova a leggere un giornale o a guardare un Telegiornale alla TV : è ben difficile che ci sia qualche gesto positivo, prova a sentire un parroco o l’appartenente a qualche gruppo parrocchiale: è difficile che dica che qualcosa va bene. Senza voler vedere il bene dove non c'é, aiutiamoci però con fatti positivi a scoprire quante possibilità di bene ci sono nella nostra vita: aiuteremo anche altri a diventare un po’ più ottimisti. E poi, detto tra noi, un cristiano può ‘sedersi” o essere pessimista se ha con sé il Cristo?
VENERDI’ 30 GENNAIO
“il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra: dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. (Mc. 4,26—27)
Quante preoccupazioni all’interno della Chiesa: incontri, discussioni, tavole rotonde, progetti pastorali.. .e tutto perché il Regno di Dio cresca. E’ molto bello vedere come in molta gente di Chiesa “lo zelo per la tua casa mi consuma” e vedere come seriamente viene preso il comando evangelico “andate in tutto il mondo”. Ma attenti! qualche volta il Regno di Dio lo vogliamo costruire noi e allora che guaio! (La storia della Chiesa dovrebbe esserci maestra). Semina, semina abbondantemente e poi.. abbi fiducia: i tempi di Dio non sono quelli degli uomini e in quel piccolo seme c’è già tutta la pianta! (Dicono che nel deserto per anni e anni ci sia solo sabbia e pietre, ma basta un acquazzone ed ecco il deserto diventa un fiore. L’importante è che ci sia il seme provvede Dio a suo tempo per il resto).
SABATO 31 GENNAIO
”Si sollevò una gran
tempesta.... e Gesù se ne stava a poppa e dormiva”. (Mc. 4,35-41)
“Svegliati perché dormi, Signore?” gridava già il salmo 44 al versetto 24, e quante volte non é stata la nostra preghiera e il nostro urlo: su quella barca tutti si danno da fare, chi con i remi, chi con le vele, chi con i secchielli per buttar via l’acqua che continua ad essere imbarcata: l’unico che dorme è proprio Lui! E’ Possibile, ma se Dio è un Padre buono! Gesù è sulla barca. Dorme, è vero, sembra avere anche il sonno duro se i rumori del vento e della tempesta non lo Scuotono e se l’acqua che lo colpisce lo lascia indifferente... ma sulla barca: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede