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IL MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO     28

 

 

QUALE’ L’ATTIVITA’ DELLO SPIRITO

L’attività dello Spirito si manifestò molto chiaramente il giorno di Pentecoste. Non appena ebbero ricevuto la forza dello Spirito, i discepoli si misero a predicare alla folla che si era radunata: il risultato fu che tremila persone si unirono quel giorno alla prima comunità cristiana. Dal momento in cui lo Spirito si mise alla guida della Chiesa, i cristiani cominciarono a rivolgersi verso l’esterno, considerando come loro primo compito quello di diffondere la buona notizia.

 

 

L’OSSESSIONE DELL’ORDINE

La Chiesa spesso agisce nel seguente modo: ogni cosa è organizzata con cura; abbiamo i nostri gruppi, le nostre affermazioni dottrinali, la nostra liturgia e le nostre tradizioni. Tutto è tenuto sotto controllo e funziona in modo perfetto. A volte la Chiesa si preoccupa maggiormente della propria organizzazione che di seguire le direttive dello Spirito. Ma anche se cerca di fare in modo che tutto sia in ordine si sente che manca qualcosa.

L’aria che si respira è viziata e pesante.

 

 

APRIRE LE FINESTRE

Poi Dio apre le finestre della Chiesa, e per un po’ assaporiamo aria fresca e vita nuova. Ma, come il vento, lo Spirito è imprevedibile. Non sembra preoccuparsi di noi nell’ordine prestabilito. Comincia con lo sconvolgere alcune delle idee e delle abitudini che ci sono care. Allora noi ci sentiamo minacciati, perché perdiamo il controllo della situazione. Allora ci si precipita a chiudere le finestre e lo Spirito rimane tristemente fuori. O accettiamo l’idea che la Chiesa deve essere guidata da Dio, oppure chiudiamo le finestre sottraendoci all’azione vitale dello Spirito.

 

 

CHIAMATI ALLA MISSIONE

Durante la sua vita terrena, Gesù si rivelò spesso una persona scomoda. Anche lo Spirito Santo che ci mette in contatto con Gesù, può essere una presenza scomoda nella nostra vita. Lo Spirito ci spinge ad abbandonare le nostre tranquille abitudini, il ripiegamento su noi stessi e le sicurezze del nostro ambiente ristretto, per immergerci nel mondo. Lo Spirito Santo è spirito di missione. Non opera per farci sentire sicuri e comodi nella Chiesa, ma per mandarci a cercare nuovi discepoli che vogliano seguire Gesù.

 

 

LO SPIRITO NEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI

Possiamo osservare come lo Spirito agisca in questo senso leggendo il libro degli Atti. Gesù aveva detto ai suoi discepoli che sarebbero stati suoi testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini del mondo. Questo significa che dovevano allargare la loro opera fino a portare in tutto il mondo il messaggio di Gesù Cristo. Il libro degli Atti è il racconto di questa espansione; ad ogni tappa lo Spirito è colui che spinge sempre più avanti la chiesa primitiva, che da Gerusalemme non tarda a raggiungere Roma. Quindi lo Spirito non si preoccupò tanto di dare alla Chiesa una buona organizzazione, ma piuttosto di mobilitarla per la diffusione della buona notizia.

 

 

MOSSI DALLO SPIRITO

Nel corso dei secoli, la Chiesa ha assunto atteggiamenti diversi nei confronti dell’azione dello Spirito Santo. Si possono individuare tre modelli fondamentali.

 

Primo: la Chiesa va in missione senza la forza dello Spirito, cercando di fare con i propri mezzi quello che solo Dio può fare, ed è un disastro!

 

Secondo: la Chiesa accoglie la forza dello Spirito, ma si rifiuta di servirsene per la missione chiudendosi egoisticamente nella propria vita interna e nella propria esperienza ed è un’altra grande contro testimonianza.

 

Terzo: la Chiesa riceve la forza dello Spirito e accetta di essere inviata nel mondo a proclamare Gesù e diventa così segno evangelico di liberazione e di gioia. Queste scelte si presentano anche oggi. Se vogliamo che la Chiesa cresca e si sviluppi secondo il piano di Dio, dobbiamo seguire l’esempio della Chiesa primitiva, ascoltando lo Spirito e lasciando che ci mandi in mezzo alla società in cui viviamo. Gesù disse una volta: “Dalle bocca esce ciò di cui è pieno il cuore”. Se uno porta un bicchiere pieno e viene urtato, rovescerà il contenuto del bicchiere. Allo stesso modo, negli urti della vita quotidiana uscirà dalla nostra bocca quello che abbiamo dentro di noi. Se siamo pieni di avidità o di presunzione, non saremo capaci di non riversarle sugli altri nei momenti di tensione. Ma se siamo pieni di Spirito Santo, se siamo stati trasformati da Lui e resi più simili a Gesù, allora comunicheremo spontaneamente tutto questo agli altri. Parlare della buona notizia di Gesù non è una cosa che si possa fare meccanicamente; dovrebbe venire in modo naturale, perché si è pieni di Gesù e del suo Spirito, lo Spirito che invia in missione. Solo quando lo Spirito ci avrà cambiati potrà cambiare gli altri attraverso di noi.

     
     
 

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