IL
MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO 24
LO
SPIRITO, QUESTO SCONOSCIUTO
Quando Paolo arriva ad Efeso, i pochi discepoli che vi incontra gli dicono di non aver mai inteso parlare dello Spirito Santo. Non ne ignorano l’esistenza perché l’Antico Testamento ne fa menzione. Ma non avevano fatto l’esperienza della sua presenza attiva. Sarebbe esagerato affermare che, a distanza di duemila anni, Paolo riceverebbe oggi la stessa risposta? Come minimo, la nostra percezione dello Spirito è spesso molto confusa! Non sappiamo come chiamarlo. Non sappiamo come rappresentano. Non conosciamo bene come opera nella nostra vita... In linguaggio moderno, la parola “spirito” può spesso significare una forza impersonale o un ideale. Per esempio, la gente dice di avere “lo spirito del coraggio” o di fare qualcosa nel “giusto spirito”. Il nuovo Testamento non parla dello Spirito Santo in questo modo impersonale, come se fosse solo una forza. I primi cristiani consideravano lo Spirito una vera e propria persona divina, che dirigeva la Chiesa primitiva.
LO
SPIRITO NELL’ANTICO TESTAMENTO
Nell’antico Testamento, l’opera dello Spirito di Dio era limitata. Il suo compito era quello di dare alla gente la forza di Dio per dire o fare qualcosa che non sarebbero stati in grado di compiere senza l’aiuto di Dio. Per esempio, Dio disse al profeta Geremia di riferire al popolo di Israele che lo avrebbe punito lasciando che i dominatori stranieri conquistassero la sua terra. Chi avesse portato un messaggio simile sarebbe stato considerato un traditore, e Geremia aveva bisogno della forza di Dio per avere il coraggio di proclamarlo. Quindi lo Spirito veniva dato a coloro che venivano chiamati a svolgere un compito speciale per Dio. Operò solo in pochi individui e per un limitato lasso di tempo. Alcuni dei profeti dell’Antico Testamento aspettavano con ansia il momento in cui Dio avrebbe dato il suo Spirito a tutto il suo popolo e per sempre. Ezechiele espresse questa speranza in una famosa profezia: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi.(Ez. 36,26-27) Dando il suo Spirito agli uomini, Dio non si limitava a dire di obbedirlo, ma si offriva anche di aiutarli a fare ciò.
GESU’
E LO SPIRITO
I quattro autori dei Vangeli presentarono Gesù come una persona la cui vita intera fu vissuta sotto il segno dello Spirito di Dio.
Luca, per esempio, dice che Gesù fu concepito per opera dello Spirito Santo. Durante il suo battesimo lo Spirito apparve sotto forma di colomba, dando a Gesù la forza di Dio per affrontare tutto ciò che lo aspettava. Gesù disse anche che poteva cominciare a realizzare il regno di Dio perché gli era stata data questa forza: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio.”(Lc. 4,18) Un’altra volta, quando i farisei dissero che egli scacciava i demoni con il potere di Beelzebul (nome ebraico per indicare il diavolo), Gesù rispose: “Se io scaccio i demoni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto tra voi il Regno di Dio”. (Mt. 12,28)
I
DISCEPOLI E LO SPIRITO
Gesù
disse ai suoi discepoli che presto avrebbero ricevuto lo Spirito Santo e
avrebbero avuto in sé la potenza di Dio: “Se voi dunque che siete cattivi,
sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà
lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono”. (Lc. 11,13)