IL
MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO
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CHI E’, DIO ?
“Io
credo in Dio”.
Questa
prima affermazione della professione di fede cristiana, è anche la più
importante. Gli uomini in tutta la loro storia hanno parlato di Dio e a Dio in
modo molto diverso. Secondo Martin Buber “Dio” è “la parola umana più
carica di tutte”. Nessuna è stata più insudiciata e tagliata a pezzi... Le
generazioni umane hanno addossato il peso della loro vita angosciosa su questa
parola e l’hanno gettata a terra; essa giace nella polvere e porta il peso di
tutti. Le generazioni umane con le loro divisioni religiose hanno lacerato
questa parola; per essa hanno ucciso e per essa sono morti; essa porta le
impronte digitali di tutti e il sangue di tutti... Fabbricano maschere e vi
scrivono sopra Dio. Si assassinano a vicenda e dicono: “In nome di Dio”. Il
nome di Dio è certamente piantato in profondità nella storia delle speranze e
delle sofferenze dell’umanità. Là ci viene incontro questo nome, con la sua
luce e la sua ombra, onorato e rinnegato, abusato e insultato e tuttavia
indimenticabile”. Quale
mai Dio intendiamo dunque noi quando affermiamo: “credo in Dio”; e quale mai
Dio viene pensato quando si grida: “Dio è morto”?
Quando
come cristiani confessiamo Dio, non parliamo del Dio di cui parlano i miti dei
tempi antichi nella forma di storie di divinità. Non parliamo neppure del Dio
cercato nell’intimità mistica o del Dio dei filosofi. Intendiamo il Dio
vivente della storia, il “Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe” (cfr. Es.
3,6; Mt. 22,32), il Dio di lsraele (cfr. Sal. 71,8; Is. 45,3; Mt. 15,31) e non
per ultimo il Dio che è “Il Padre di nostro Signore Gesù Cristo” (cfr. 2
Cor. 1,3). Questo Dio è anche al tempo stesso colui “che ha fatto cielo e
terra”(Sal. 121,2), perciò egli può accogliere il vero di altri modi di
parlare di Dio e portarlo a compimento. La
domanda: “Chi è Dio?” diventa anzitutto la domanda: “Dove si mostra Dio
in modo da poter riconoscere chi Egli è?”.
La
Bibbia parla di Dio raccontando la storia di Dio con gli uomini, le grandi gesta
di Dio che guida la storia del suo popolo. Attraverso questa storia noi sappiamo
chi è Dio.
ABBIAMO
ANCORA BISOGNO Dl UN PADRE?
Ogni
uomo è profondamente segnato dal rapporto con il padre o con la madre: non è
facile per un bambino crescere in un rapporto liberante e sereno. Ciò è vero
tanto per la storia di ciascuno di noi quanto per la storia dell’umanità. A
causa delle molte ferite riportate nel rapporto figlio padre sul piano umano, il
nostro rapporto con Dio Padre può essere falsato.
IL
PADRE SI DONA A NOI
Come
potremmo essere tutti fratelli, se non avessimo un
medesimo Padre? Se non c’è un Padre, non ci sono fratelli. Per la fede
cristiana Dio è sempre stato un Dio che si prende amorevolmente cura degli
uomini.
Gesù
dice che il Padre è buono, vale a dire che la sua presenza ci rende felici.
DIO
PUO’ FARE TUTTO QUELLO
CHE NOI VOGLIAMO?
Spesso sentiamo dire: “Perché Dio non fa questo o quest’altro? Perché non ha impedito quella catastrofe? Ascolta davvero le nostre preghiere? Che uso fa della sua onnipotenza?” Dio è onnipotente perché ha creato ogni cosa. Ha fatto l’universo così com’è, e la potenza del suo amore si manifesta in tutto ciò che esiste, e non in ciò che noi immaginiamo potrebbe fare. Non è quindi “colpa di Dio”, se certe popolazioni sono vittime di un terremoto o di un uragano. Del resto, nonostante tutto ciò, noi sappiamo che Dio sta al di sopra delle creature e che la sua onnipotenza supera tutto ciò che noi possiamo immaginare. Anche l’Onnipotenza di Dio appartiene al mistero di Dio.
Dio,
inoltre interviene nella storia e nel cuore degli uomini, ma la sua potenza non
forza la nostra libertà: la rispetta. Non siamo suoi schiavi, ma suoi figli.