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IL MOMENTO DELLA CATECHESI:  IO CREDO   4

 

 

CHI E’, DIO ?

“Io credo in Dio”.

Questa prima affermazione della professione di fede cristiana, è anche la più importante. Gli uomini in tutta la loro storia hanno parlato di Dio e a Dio in modo molto diverso. Secondo Martin Buber “Dio” è “la parola umana più carica di tutte”. Nessuna è stata più insudiciata e tagliata a pezzi... Le generazioni umane hanno addossato il peso della loro vita angosciosa su questa parola e l’hanno gettata a terra; essa giace nella polvere e porta il peso di tutti. Le generazioni umane con le loro divisioni religiose hanno lacerato questa parola; per essa hanno ucciso e per essa sono morti; essa porta le impronte digitali di tutti e il sangue di tutti... Fabbricano maschere e vi scrivono sopra Dio. Si assassinano a vicenda e dicono: “In nome di Dio”. Il nome di Dio è certamente piantato in profondità nella storia delle speranze e delle sofferenze dell’umanità. Là ci viene incontro questo nome, con la sua luce e la sua ombra, onorato e rinnegato, abusato e insultato e tuttavia indimenticabile”. Quale mai Dio intendiamo dunque noi quando affermiamo: “credo in Dio”; e quale mai Dio viene pensato quando si grida: “Dio è morto”?  Quando come cristiani confessiamo Dio, non parliamo del Dio di cui parlano i miti dei tempi antichi nella forma di storie di divinità. Non parliamo neppure del Dio cercato nell’intimità mistica o del Dio dei filosofi. Intendiamo il Dio vivente della storia, il “Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe” (cfr. Es. 3,6; Mt. 22,32), il Dio di lsraele (cfr. Sal. 71,8; Is. 45,3; Mt. 15,31) e non per ultimo il Dio che è “Il Padre di nostro Signore Gesù Cristo” (cfr. 2 Cor. 1,3). Questo Dio è anche al tempo stesso colui “che ha fatto cielo e terra”(Sal. 121,2), perciò egli può accogliere il vero di altri modi di parlare di Dio e portarlo a compimento. La domanda: “Chi è Dio?” diventa anzitutto la domanda: “Dove si mostra Dio in modo da poter riconoscere chi Egli è?”. La Bibbia parla di Dio raccontando la storia di Dio con gli uomini, le grandi gesta di Dio che guida la storia del suo popolo. Attraverso questa storia noi sappiamo chi è Dio.

 

 

ABBIAMO ANCORA BISOGNO Dl UN PADRE?

Ogni uomo è profondamente segnato dal rapporto con il padre o con la madre: non è facile per un bambino crescere in un rapporto liberante e sereno. Ciò è vero tanto per la storia di ciascuno di noi quanto per la storia dell’umanità. A causa delle molte ferite riportate nel rapporto figlio padre sul piano umano, il nostro rapporto con Dio Padre può essere falsato. Molte erronee immagini di Dio derivano, ad esempio, da un padre o una madre ossessivamente protettivi o gelosi della propria supremazia. Tanti nostri contemporanei vivono questo dramma: “o Dio o io!” sembra che, per divenire adulti, si debba eliminare  Dio dal pensiero, dalla cultura e dalla vita sociale. La nostra società non sarà, al contrario, malata per assenza di Dio? Là dove non si parla di Dio, molti hanno paura di non avere più un Padre.

 

 

IL PADRE SI DONA A NOI

Come potremmo essere tutti fratelli, se non avessimo un  medesimo Padre? Se non c’è un Padre, non ci sono fratelli. Per la fede cristiana Dio è sempre stato un Dio che si prende amorevolmente cura degli uomini. Gesù dice che il Padre è buono, vale a dire che la sua presenza ci rende felici. Dio è “Padre nostro” perché, nella sua bontà ha voluto esserlo. L’immagine di un Dio repressivo e severo ha fatto dubitare di Dio stesso. Ma Egli ci ama: ci ha persino donato il Figlio, affinché comprendessimo che Egli vuoi essere il nostro Padre. “Vi benedica Dio onnipotente e Figlio e Spirito Santo”. Così si conclude ogni celebrazione Eucaristica. Colui che ha chiamato all’esistenza ogni cosa e ha fatto esistere gli uomini per l’eternità, non ritratterà mai l’amore che ci ha fatto vivere.

 

 

DIO PUO’ FARE TUTTO  QUELLO  CHE NOI VOGLIAMO?

Spesso sentiamo dire: “Perché Dio non fa questo o quest’altro? Perché non ha impedito quella catastrofe? Ascolta davvero le nostre preghiere? Che uso fa della sua onnipotenza?” Dio è onnipotente perché ha creato ogni cosa. Ha fatto l’universo così com’è, e la potenza del suo amore si manifesta in tutto ciò che esiste, e non in ciò che noi immaginiamo potrebbe fare. Non è quindi “colpa di Dio”, se certe popolazioni sono vittime di un terremoto o di un uragano. Del resto, nonostante tutto ciò, noi sappiamo che Dio sta al di sopra delle creature e che la sua onnipotenza supera tutto ciò che noi possiamo immaginare. Anche l’Onnipotenza di Dio appartiene al mistero di Dio.

Dio, inoltre interviene nella storia e nel cuore degli uomini, ma la sua potenza non forza la nostra libertà: la rispetta. Non siamo suoi schiavi, ma suoi figli.

     
     
 

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