GIOVEDI' DELLA SETTIMANA SANTA
Antifona
d'ingresso
Di
null'altro mai ci glorieremo
Colletta
O
Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico
Figlio, prima di consegnarci alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno
sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa' che dalla partecipazione a così
grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro
Signore...
1^
Lettura
Dal libro dell'Esodo
In
quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: “Questo
mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno.
Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno
si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse
troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più
prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà
essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Salmo
Sal 115
Che
cosa renderò al Signore
Alzerò
il calice della salvezza
Preziosa
agli occhi del Signore
Io
sono il tuo servo, figlio della tua ancella;
A
te offrirò sacrifici di lode
Adempirò
i miei voti al Signore
2^
Lettura
Dalla lettera ai Corinti
Fratelli,
io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore
Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso
grazie, lo spezzò e disse: “Questo è il mio corpo, che è per voi; fate
questo in memoria di me”.
Canto al Vangelo
Gloria
e lode a te, Cristo Signore!
Lo
Spirito del Signore è su di me:
Gloria
e lode a te, Cristo Signore!
Vangelo
Gv 13, 1-15
Dal vangelo secondo Giovanni
Prima
della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da
questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino
alla fine.
disse:“Signore,
tu lavi i piedi a me?”.
RIFLESSIONE
La giornata di oggi è un invito di Gesù a partecipare al suo mistero. Quel cenacolo in cui Gesù ha invitato i suoi amici per celebrare nel ricordo, nella gioia, nella lode e nel ringraziamento la Pasqua degli Ebrei, è anche il luogo dove Gesù invita noi a far memoria, ad essere gioiosamente e teneramente partecipi di Lui e del suo mistero di amore nei nostri confronti. "Nella notte in cui stava per essere tradito…"Gesù ha anticipato tutti. I Sommi sacerdoti, gli scribi, i farisei da tempo sono all’opera per catturarlo. Gesù li anticipa facendosi catturare da ogni uomo che voglia riceverlo. Giuda ha già pattuito il prezzo per ‘consegnare’ Gesù, e Gesù si consegna prigioniero nell’Eucaristia per restare con noi ogni giorno di vita. Gli aguzzini stanno preparando gli strumenti di tortura e la croce e Lui offre già al Padre per noi il "suo sangue versato". Cenacolo, momento della tenerezza, della fraternità, del servizio, dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio, ma anche momento di grandi contrasti: c’è l’amore più squisito e totale e il tradimento, la gioia ma anche il dolore, le promesse e le paure, il servizio e la voglia di primeggiare, la ricerca del colpevole, l’affermazione della propria sicurezza… Ebbene, a quel cenacolo sei invitato. Gesù è venuto apposta per chiederti di essere suo commensale. Non c’è nessuno che possa chiuderti la porta del cenacolo in faccia. Ogni uomo era ed è nel cuore di Dio che vuol compartecipare se stesso. A quel cenacolo si partecipa con gioia e meraviglia, ma soprattutto con umiltà. La stessa umiltà delle cose scelte da Gesù: un grembiule, un catino, dell’acqua, del pane e del vino. Non devi portare niente se non te stesso, non ti rubano niente di tuo, non ci sono tasse da pagare, devi solo lasciarti lavare i piedi da parte di Dio e riceverai perdono, Eucaristia, sacerdozio, missione. Se ti lasci fare da Gesù entrerai in comunione con Lui, una comune unione al suo corpo e al suo mistero. Riceverai, offrirai, consumerai quel suo Corpo che Maria ha intessuto all’ombra dello Spirito santo nella sua gravidanza e nella sua maternità, quel corpo gioioso, esuberante di vita che ha lavorato e riposato, che ha camminato e gioito, che ha sofferto, che è stato flagellato, bestemmiato, ricoperto di sputi, incoronato di spine, crocifisso, che è morto e risorto. Diventerai, poco alla volta un’anima sola e un corpo solo con Lui. Potrai, poco per volta dire con Paolo: "Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me". Per fare Eucaristia, l’unica clausola che ci è chiesta è di lasciarci lavare i piedi e di imparare a lavarci i piedi. Per il resto è Lui la fonte del sacerdozio universale e ministeriale; Lui è il senso dell’Eucaristia. Pietro, pieno di meraviglia e, come al solito, avendo capito poco, non vuole che Gesù faccia il gesto dello schiavo nel lavare i piedi al suo padrone, ma Gesù con umiltà e fermezza gli chiede di lasciarsi lavare i piedi. Gesù è venuto, Lui, il Figlio di Dio, per farsi schiavo al nostro posto. Lui è l’Agnello immolato che versa il suo sangue per noi. Non ha paura dei nostri piedi sporchi. I nostri peccati gli spiacciono in quanto mancanza d’amore, ma non lo spaventano. Chiesa di Dio, lasciati lavare i piedi da Cristo! Non arrogarti il diritto di sentirti già Chiesa di puri. Non metterti al posto di Dio! Non costruire barriere e non mettere inciampi nel cammino dei poveri peccatori, anzi, amali come Cristo li ha amati! Sono più sporchi i piedi di Pietro, di Giovanni o di Giuda? Non importa! Cristo è ai piedi di Pietro e li lava, ai piedi di Giovanni e li lava, ai piedi di Giuda e li lava. Starà poi a Pietro, a Giovanni, a Giuda capire, comprendere, accettare. Lo stesso farà Gesù con il suo Corpo: si ‘consegnerà’ sia a chi posa il suo capo sul Suo petto, sia a chi cerca il traditore per togliersi un peso e per poter condannare qualcuno, sia a colui che tronfio di se stesso giura e spergiura di essere sicuro di non tradire e di difendere Gesù a costo della vita, sia a Giuda. Chiesa di Dio, non dire mai a nessuno: di quel pane non puoi mangiarne, aiuta tutti invece a scoprire in quel Pane, il Pane dei peccatori che sono amati e che vengono redenti, aiuta a capire che non è il peccato come violazione di norme morali (spesso difficilmente distinguibili se volute dalla volontà di Dio o da quella degli uomini), a impedire l’accesso al pane di Dio. L’unica cosa che fa bestemmia all’Eucaristia è non riconoscere chi è e chi ci dà quel Pane, è non lasciarsi trasformare da quel Pane, è abusare di quel Pane per sentimentalismo, per false spiritualità, per abitudine, per ritualismo. E il sacerdozio ministeriale da dove nasce? Certo da quel: "Fate questo in memoria di me", inteso non solo però come: "fate i Sacramenti, avete il potere", ma "siate come me", anzi, forse ancor più: "siate come coloro che hanno bisogno e servono". Anche noi, preti, anzi, forse ancora più degli altri perché più abbiamo ricevuto, abbiamo bisogno di farci lavare i piedi, di purificarci dal nostro stupido orgoglio di casta, di imparare non solo a dettare norme per la salvezza degli altri, ma di lasciarci salvare. Abbiamo bisogno di riscoprire la nostra umanità povera ma redenta, abbiamo bisogno di smetterla di sentirci dei "messi da parte", dei "privilegiati", ma di riscoprire la gioia del servizio. E’ ora di smetterla di correre dietro ad onori mascherati da servizi, è l’ora di capire che l’unica nota stonata in pieno in quel cenacolo sono i trenta denari che non comprano né vendono Gesù perché per amore Lui si è già consegnato nelle nostre mani, ma che hanno venduto Chiesa e Gesù proprio nel momento in cui uomini di Chiesa li hanno ritenuti importanti. E allora, oggi, nell’intimità gioiosa di quel cenacolo mi riscopro peccatore come tutti i miei fratelli, riscopro i piedi sporchi, ma anche Cristo chinato davanti a me a lavarmeli, riscopro un pane non premio per i buoni ma che mi dà forza per il cammino e che se riconosco e accetto mi trasforma, riscopro una Chiesa non fatta di gerarchie e di potere, ma di partecipazione e servizio, scopro la Croce, dura, ma come dono, scopro e spero di usare sempre un pane da spezzare, del sangue da donare e un catino ed un asciugamano da usare come ha fatto Gesù.
Sulle
Offerte
La potenza pasquale di questo sacrificio elimini, Signore, in noi le conseguenze del peccato e ci faccia crescere come nuove creature. Per Cristo nostro Signore.
Dopo
la Comunione
Concedi,
o Dio onnipotente, che, rinnovati dai santi misteri, diffondiamo nel mondo il
buon profumo del Cristo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.